il più indicato
Ron Miller - Modal Jazz composition & Harmony - Vol 1 e 2
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Ron Miller - Modal Jazz composition & Harmony - Vol 1 e 2
... belli tosti...soprattutto se non si ha una discreta familiaritÃ* col pianoforte...Citazione:
Ron Miller - Modal Jazz composition & Harmony - Vol 1 e 2
beh però è praticamente l'unico manuale completo di esempi di brani famosi e e voicing! per imparare bisogna ascoltare gli esempi illustri non bastano i libri
Concordo.
io ho studiato ( e continuo a farlo ) sul libro: Andy McGhee Improvisation for Saxophone - The Scale/Mode Approach
è specifico per i sassofonisti, ed è adatto specificatamente ad un livello iniziale/medio di preparazione.
Citazione:
Originariamente Scritto da andreaguidotti
Non si capisce quale strano sistema tu abbia usato per costruirle!
Poi mi pare che tu abbia anche qualche problema con le alterazioni. Fb e E sono la stessa nota nel sistema temperato.
una scala di qualsiasi tipo, aquisisce un nome in relazione agli intervalli che la compongono.Perchè una scala rimanga tale, è necessario che tali intervalli rimangano gli stessi partendo da qualsiasi altra nota.se gli intervalli non sono piu gli stessi non sara piu la stessa scala o modo ma un altra.Se mi sbaglio qualcuno mi corregga.se segui questo principio vedrai tu stesso , che la dorica di C ,che è corretta , ha degli intervalli che gia in quella D non sono gli stessi ,ecco perchè l'amico ti ha scritto errata a fianco , e cosi via per tutte le altre.ivi comprese le scale che partono da note alterate.
Ma scusa invece di usare "l'ingegneria iinversa" non è meglio se impari i "modi" costruiti sui vari gradi di una scala maggiore o minore?Citazione:
Originariamente Scritto da andreaguidotti
Così saprai che la "dorica" è sempre il secondo grado della scala maggiore che sta un tono sotto. Meglio semplificarsi la vita, non credi?
Quindi la dorica di D è la scala di D suonata per grado congiunto con le alterazioni della tonalitÃ* di C, ossia SENZA il F#
La dorica di E è la scala di E suonata per grado conginto con le alterazioni della tonalitÃ* di D, ossia senza il C#, ecc.
La frigia è la stessa cosa ma riferita al terzo grado (frigia di E è la scala di E suonata per grado congiunto con le alterazioni della tonalitÃ* di C, ecc.).
In buona sostanza, fai molto prima ad imparare i modi costruiti sui vari gradi delle scale maggiori e minori (armoniche e melodiche).
Dai un'occhiata qui: http://www.jazzitalia.net/lezioni/fabio ... zione2.asp
certo filippo hai ragione, ma se andrea avesse saputo quello che gli ho detto si sarebbe accorto da solo che le scale che ha scritto non rispettavano gli intervalli ed erano tutte diverse tra loro.poi io l'armonia non l'ho studiata molto ,conosco i principi con cui si costruiscono le tonalita e le scale.e qualcos'altro. tutto qui.ciao