Re: costruzione di un solo
Trovo che soprattutto nel jazz sia fondamentale dare un senso logico a un solo,specialmente se l'assolo è prolungato,per intenderci non si può cominciare un assolo su "Donna Lee" con un sovracuto....bisogna arrivarci passo passo se proprio si vuole prendere una nota alta.Penso che ogni genere abbia un suo stile di improvvisazione,l'approccio cambia al variare del genere musicale.
Se un assolo su Donna Lee è pieno di frasi lunge composte da crome sicuramente sarÃ* accattivante,viceversa nella musica soul (James Brown ad esempio) sta bene qualche accento in più con frasi più brevi e qualche sovracuto,alla fine si l'improvvisazione dev'essere molto personale ma bisogna anche stare attenti a non stancare chi ascolta,quindi dare una logica senza dimenticare l'essenza del preciso stile che si sta suonando trovo che sia un giusto compromesso.Nel jazz in genere suono il tenore a parte qualche pezzo (se mi è concesso) "a la Parker" e nei brani più funky prediligo il contralto proprio per il timbro più pungente,giÃ* lo strumento in se ti porta a improvvisare in un certo modo. ciao ciao
Re: costruzione di un solo
be sinceramente di solito non penso a tutte queste cose, perche sono molto istintivo, e qesto avvolte non va molto bene,pero mi ricordo che un giorno mi sono messo a studiare proprio come costruire un solo, e direi che l cosa fondamentale, e iniziare un solo facendo piccole frasi, fare un sorta di domanda e risposta..
il fatto di iniziare con ottava alta o bassa, bhe dipede dal pezzo, se ti trovi in un pezzo tiratissimo magari funky e bello partire con un bel Urlone :)
dipende molto dal pezzo, cmq domanda e risposta e fondamentale, come e fondamentale sapere i pattern, nei momenti d buoi totale dove gi accordi cambiano 3 a battuta non sai cosafare i pattern di salvano l vita, anche se non i amo per niente, pero sapere e utile ed un passo che ogni professionista deve fare.
vuoi stuiare jant step?
devi studiare i pattern :-)
Re: costruzione di un solo
just, secondo me sbagli tipo di approccio...
non possono esserci regole da seguire, perchè non sei da solo a suonare.
la musica improvvisata secondo me si basa molto su questo, l'interplay, il dialogo, la fiducia fra musicisti...
il tuo modo di suonare influenza gli altri che influenzano te.
cerca di dare una costruzione logica si, ma sul come farlo lo puoi sapere solo te =)
ah,
io adoro joe henderson =)
Re: costruzione di un solo
capisco koko, cercherò di applicarmi in tal senso
però per me che sono al 'abc' probabilmente uno schema da seguire, almeno per i primi tempi, potrebbe essere un aiuto.... altrimenti temo di ripetermi con delle frasi a me più congeniali o preferite... non credo di avere ancora la dimistichezza per suonare 'libero'....
Re: costruzione di un solo
allora secondo me un buon esercizio è questo...se fatichi ancora a tirare giu gli assoli degli altri e vuoi sviluppare qualcosa di tua tira giu le figurazioni ritmiche.
provo a spiegartelo a parole ma non è facile =)
cerca sempre di avere chiaro in testa quello che sai suonando ritmicamente, a livello di figurazioni ritmiche.
quando ascolti un assolo di un sassofonista e senti una frase che ti piace cerca di individuare un pattern ritmico in essa, anche una cosa di una battuta...una volta individuato suona variando le note ma mantenendo il pattern ritmico cercando di dare un senso a quello che stai suonando.
in questo modo sviluppi un tuo vocabolario ritmico e hai una linea guida da seguire...
io un periodo (per pochissimo, perche sono un pigro) l'ho fatto e da risultati credimi =)
Re: costruzione di un solo
Vero, quoto quello che dice Koko...funziona davvero!!!!
Re: costruzione di un solo
Just, anche secondo me me sbagli tipo di approccio...chiariamo che non esiste un metodo, una regola.
Primo, conoscenza teorica/armonica approfondita, è il nostro alfabeto.
Secondo, conoscenza tecnica dello strumento applicata al primo punto. chiediti conosco bene le scale (tutte si intende, arpeggi etc. so leggere al volo una sigla ed arpeggiarla dal primo, terzo, quinto etc. ascendente e discendente). E la base, scale ed arpeggi a menadito sul circolo delle quinte e per semitono.
Questo serve per avere padronanza tecnica, una volta acquisita questa capacitÃ*, possiamo parlare di iniziare ad improvvisare, SCIENTEMENTE, ovvero capire una relazione accordo, scale da usare....
Un buon esercizio è prendere un blues e suonarlo, a tempo, suonando su ogni accordo la relativa scala, poi suonadno gli arpeggi, insisti, dopo un po inizierai a sentire i cambi di accordi, i II - V etc. , poi prova ad inserire anche la scala blues, il solo comioncia a prendere forma, capirai che certe note funzionano bene su un accordo, male su un'altro, imparerai ad utilizzarle al meglio, poi inserirai dei cromatismi etc. poi finalmente inizierai a farti una domanda, posso suonare altre scale oltre a quella in sigla, ed inizierai a riprovare, poi imparerai le scale bebop e le pentatoniche, etc. infine , con questo bagaglio, il blues sarÃ* tuo!!! è un processo di apprendimento, il fare proprio un linguaggio, tutto qua, ma è soltanto l'inizio di un meraviglioso viaggio, poi scoprirai le canzoni a 32 battute e pure la dovrai imparare, poi scoprirai il modale che è un mondo nuovo, la libertÃ* (vigilata).
Questo è soltanto un esempio, altri te ne arriveranno, ma voglio ricordarti una cosa.
Tanto tempo fa presi delle lezioni da un famoso JAzzista, mi sentivo pronto......mi chiese suonani una scala maggiore di Do, fino alla nona e ridiscendi con l'arpeggio, tutto questo per tutte le 12 tonalitÃ*.....
poi mi disse, prendi una scalal falla tutta e suonala un semitono sopra e uno sotto, etc. morale bisogna insistere, certi meccanismi diventano automatici a forza di insistere, dopodichè parliamo di improvvisazione !!! questo (ed altro) mi disse....
Re: costruzione di un solo
Sono d'accordo con Koko e con Gene.
Lo sono di meno con l' affermazione:
Citazione:
vuoi stuiare jant step?
devi studiare i pattern :-)
Re: costruzione di un solo
per me, è come fare l'amore.
se ci pensi troppo, non riesce bene.
:saxxxx)))
Re: costruzione di un solo
meraviglioso, puffosky!
comunque anch'io mi pongo il problema e, guarda caso, la scorsa settimana ho iniziato proprio da questo assolo che indichi tu: l'ho ascoltato in auto almeno cento volte , fino a cantarlo; poi ho iniziato con il sax (il primo mezzo minuto, finora); solo a questo punto ho capito che variazioni di ritmo e di accenti riesce a mettere in una frase ripetuta e sviluppata: è un vero architetto!
penso che questo sia il metodo più veloce e motivante per chi non ha tanto tempo da dedicare allo studio: rifare gli assoli dei solisti architetti (ci metterei anche Dexter Gordon)
auguri! :saxxxx)))
Re: costruzione di un solo
......per me, è come fare l'amore. se ci pensi troppo, non riesce bene......
Il concetto è in parte condivisibile, se ti riferisci alla spontaneitÃ*, ma anche in questo campo, se non hai una solida preparazione, si possono rischiare pessime figure...per fare un buon ASSOLO ... ;) bisogna avere una tecnica di base, all'altezza ..... (scusate il gioco di parole ma mi sembra in tema) ...... :ghigno:
p.s. per i più giovani, prima di fare un buon ASSOLO ...bisogna studiare, parecchio, ricordatevelo!!!
Re: costruzione di un solo
...... mai smettere di 'studiare' :ghigno:
io sono assolutamente d'accordo sul fatto che ci voglia una buona tecnica di base, e per acquisirla ci vuole uno studio assiduo e prolungato
@maurizio:anche io penso che l'autore di quel solo sia un 'architetto', ed è proprio il motivo che mi induce a pensare che si possa preventivamente pensare e sviluppare una sorta di 'progetto'
è che sono stato messo in condizione, mio malgrado :evil: , di dover 'improvvisare' su alcuni pezzi e, ritenendo di non avere ancora mezzi a sufficienza, pensavo di poter ovviare ai miei limiti seguendo uno schema che potesse facilitarmi il compito
in realtÃ* ho poi constatato che quando poi ti trovi lì, tra imbarazzo e insicurezza, fiato permettendo, fai quello che ti passa per la testa in quel momento.... e tutto sommato non è andata poi così male
Re: costruzione di un solo
Avendo preso accurata nota dell' elegante paragone di Gene, aggiungo che il "non pensare" durante lo sviluppo di un solo è una affermazione che va, a mio avviso, meglio precisata:
Anni di preparazione consentono di non pensare al "come eseguire" quello che si ha in mente, questo sì, ma quello che si vuole esprimere e come lo si vuole esprimere deve essere, viceversa, oggetto di un processo fortemente razionale che si sviluppa durante il solo stesso.
Ritengo possibile (non essendo, però, psicologo, che l' affermazione "durante un solo non bisogna pensare troppo" serva a proteggerci dalla frustrazione che ciascuno di noi, inevitabilemente, deriva dall' incapacitÃ* di sviluppare una determinata idea e/o dall' incapacitÃ* di eseguirla.
Non vogliatemene.
Re: costruzione di un solo
Citazione:
Originariamente Scritto da phatenomore
Non vogliatemene.
giammai.....
anzi... se riuscissi ad 'improvvisare' così come tu usi le parole, sarei definitivamente soddisfatto ;)