NANCY, Danyart tenor sax Grassi '77

NANCY (Van Heusen)
Danyart tenor sax
Aebersold play along
In un mondo che torna a colorare di nero, forse un suono gentile e antico può ancora salvarci...

https://www.youtube.com/watch?v=vyPvf6oVd4Q

:ylsuper:

:clap::amore::

Di solito ascolto pochi minuti delle registrazioni casalinghe ma questa l'ho ascoltata per intero, hai un suono spettacolare!
Mi sono immaginato al bancone di un buio Bar di new york, di quelli nei sottoscala che suonano jazz tutta la serata, intento a sorseggiare un doppio whisky ed immerso nei miei pensieri e tu sul palco con un faro puntato immerso nella musica!
"E noi che ci perdiamo tra i vari mark vi ed i super balanced action e setup ultracostosi......."....come si usa dire "hai tanto manico"!

be' in linea di massima è quello che conta :)
anni e anni fa parlando con un ottimo batterista (davvero, uno di quelli "bravi" di una quindicina d'anni più vecchio di me) ricordo bene che mi disse: "be' no, a un certo punto ci vuole uno strumento di livello... però, sì, ho sentito Eddie Blackwell suonare su dei cartoni e aveva sempre il suo suono..." :)
e non dimentichiamo Parker col Grafton: suono identico (per quello che si può giudicare da una registrazione ovviamente)

Grazie collega, ogni tanto sentire o leggere certe parole, in un periodo in cui suono pochissimo in giro e soprattutto senza trovare possibilità di far sentire la mia Musica, fa veramente bene, si ritrova entusiasmo e si recuperano certezze che a volte tendono a sgretolarsi.
Per quanto riguarda i sax, come ho detto altre volte, gli strumenti stupendi e dalla grande storia, piacciono tanto anche a me, se potessi permettermi un Balanced del '36/37, o un Super del '49, sarei felicissimo e spero un giorno possa succedere. Il fatto che il mio strumento da anni sia questo vecchio Grassi Ammaccato, è semplicemente un caso: con questo ferro ho trovato un Feeling che mi è difficile con altri, lo uso come un prolungamento del corpo, della mente, per emettere l'idea di suono e sensazioni che sento, trovando un compromesso tra effettive imprecisioni costruttive, spontaneità di emissione e malleabilità di suono e intonazione. Lo strumento è quindi un mezzo, al quale ci affezioniamo a volte come fosse un bambino ma tale rimane:wink:

bellissimo!