Seamus Blake con Sanchez in quartetto

torno ora da un concerto di questo trio del grande batterista con l'aggiunta del mio sassofonista preferito.
che dire ........ questi due sono marziani , un interplay straordinario così come la gestione delle dinamiche.
non credevo si potesse suonare il sassofono e la batteria anche così piano e così bene.

Blake poi suonava altre due ottave fuori dal registro ordinario come se fosse semplice con una omogeneità di suono che non ho ascoltato neanche dai più grandi sassofonisti al tenore e fraseggiando come se fosse cosa da poco.
il suono poi come pochi al mondo...........
che dire non immagino dove si possa fermare.
una piccola chicca durante il concerto ha sostituito l'ancia per tre volte......mistero ...... che faccia la famosa rotazione?
o semplicemente non trovava quella perfetta per le sue esigenze?
:ueh: