Salve ho visto che Lou Donaldson usava un Meyer 5 con ance Rico reeds numero 2 sull'alto...Mi chiedevo perchè usasse un'ancia cosi morbida su un bocchino chiuso
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Salve ho visto che Lou Donaldson usava un Meyer 5 con ance Rico reeds numero 2 sull'alto...Mi chiedevo perchè usasse un'ancia cosi morbida su un bocchino chiuso
Bisognerebbe chiederlo a lui.. :mha!( ... la sua non più giovane età sicuramente potrebbe contribuire (è del 26!) e in ogni caso bisognerebbe sapere se ha sempre usato questo setup negli anni
ma di setup atipici il mondo del sassofono jazz è pieno... Barbieri, Joe Henderson solo per citarne alcuni
ci sono delle combinazioni "tipo" che sono appunto "tipo" perchè dovrebbero andar bene per la maggior parte dei sassofonisti e l'equazione bocchino chiuso ancia più dura o bocchino aperto ancia più morbida è un'equazione non sempre verificata.
Intanto l'apertura del bocchino non è un parametro assoluto, dipende dal volume e dalla forma della camera, dal tetto, dal facing etc.. (dalla sua efficienza complessiva) poi sicuramente il tipo di ancia utilizzata, marca e tipologia (filed o unfiled per esempio)
ma di sicuro i parametri più soggettivi dipendono dal sassofonista.... laringe, diaframma, modo di imboccare.... anche in ambito jazzistico, senza scomodare la vistosa diversità di impostazione con i classici, ci sono modi diversi per farlo (tecnica del retrolingua per esempio), questo perchè ogni "approccio" nell'imboccatura porta naturalmente a produrre suoni con sfumature molto diverse...
per fare un esempio Ben Webster e Brecker avrebbero avuto suoni diversissimi anche con lo stesso setup... il primo cercava subtones a tutto spiano.... l'altro pienezza e potenza di suono....
Ogni combinazione imboccatura/ancia ti permette di fare tutto, di ottenere anche molto volume e larghezza di suono anche con un ancia molto morbida.... dipende da come la sfrutti.... da quanto ci lavori e da quanta chiarezza hai in testa del suono che vuoi ottenre....
Alla fine l'unica (banale) cosa che si può dire è che Lou Donaldson ha un setup che gli permette di arrivare facilmente e comodamente al suono che vuole tirar fuori dal suo strumento ... altri tenderebbero a "tappare".... ma resta il fatto che Lou Donaldson ha avuto (ovviamente parlo del passato più che del presente) un suono DA PAURA!
Piccola curiosità, l'estate scorsa ho avuto modo di scambiare 4 chiacchiere con Peter Bernstein (chitarrista fisso di Lou Donaldson) il quale mi diceva che nonostante l'età e gli acciacchi continua a suonare gli stessi licks degli anni 60 come negli anni 60 con lo stesso gusto e lo stesso divertimento.... a questo punto non mi stupirei se questo setup che riporti non fosse proprio quello di quel periodo.
Grazie mille cmq ho visto un video su youtube e sono rimasto stupito dal bel suono nonostante l'ancia morbida...sempre se in quel video usasse un meyer 5 con rico rosse num 2....io per esempio parlo del tenore però,anche con bocchini medio chiusi rieco a suonare bene con delle vanoren 2,5 blu però se salgo già alle 3 inizio a fare fatica
Attenzione, le misurazioni all'epoca erano diverse, le ance 5 non esistevano.
La 2 potrebbe tranquillamente essere una 3 o quasi di oggi!
Quoto bb.
Anche la numerazione dei Meyer (dell'epoca) era diversa!
Tenor86 capisco che salire alle 3 può crearti un pò di fatica, ci sta!
Ma devi anche considerare che un'ancia "prendi e suona" ha bisogno di un pò di rodaggio (poi a mio avviso le vandoren ancora di più delle altre) per cui devi darti qualche giorno di sofferenza masochistica (purchè non sia troppa) prima di mollare... col tempo una 3 un pò duretta si piegherà al tuo volere :lol: mentre una 2,5 che suona sin da subito dopo poco potrebbe diventare troppo morbida...
Sono fatte di canna, vivono, respirano e poi purtroppo muoiono :sad:
Personalmente preferisco rodarle qualche giorno prima di godermele a pieno...
Poi in generale un'ancia più dura vive un pò di più... prova a fare questo sforzo...
a tornare indietro si fa sempre in tempo...
...confermo in maniera indiretta (ho un amico che ha un alto e 2 meyer una ny non ritoccata e una nuova) che l'apertura è diversa... la vintage risulta leggermente più chiusa a parità di numerazione dichiarata (6)
parlo del tenore...una volta carlo atti mi diede da provare una rico normalissima del 2 anche gia un bel po consumata con il classico alone nero sopra. Bene, oltre a suonare da paura e a prendere i sovracuti benissimo è durata veramente tanto.
Il mitico Meyer 5 NY corrisponde come apertura ad un Meyer 7 moderno.
Strano ... la curiosità cresce per cui urge misurazione scientifica dei 2 becchi in possesso del mio amico..
Qua sul forum si parlava già del setup di Lou Donaldson in un vecchio post nel quale a domanda diretta Donaldson ha detto di utilizzare un Meyer 6 e non 5... misteri
Scoperto l'arcano credo sempre sul forum in un altro post si parlava sempre di meyer vintage e della differenza fra
"Meyer Brothers New York" e "Meyer New York Usa" e pare che il secondo abbia la numerazione coincidente con i moderni a differenza del primo che risulta più aperto a parità di numerazione
Bonnygonfio come si spiega che una normalissima rico 2 suonasse da paura?e su quale bocchino l'hai usata?
Forse qualcuno si arrabbierà,vorrei saper se è esistito o c'è ancora qualche sassofonista che con bocchini chiusi e ance morbide è riuscito a fare uscire un suono bello e anche potente..scusate ma è una curiosità che mi tormenta da tempo spero che qualcuno mi dia una risposta senza arrabbiarsi e mi indichi i nomi di questi sassofonisti che sono riusciti in questo magari indicandomene qualche video su youtube...grazie
Sicuramente qualcuno che riesce a ottenere tanto volume con un bocchino chiuso e ance morbide c'è di sicuro.
La domanda secondo me non è tanto "chi è?"... ma "a quale prezzo?".
Tanto volume significa che devi mandare dentro lo strumento un grande quantità d'aria (portata volumetrica) che significa che l'aria deve scorrere dentro il bocchino più velocemente possibile.
Per farla scorrere il più veloce possibile significa avere sviluppato una impostazione che te lo permette e discorso analogo per la respirazione.
Alternativa prendi uno strumento che ha più volume di quello che hai (a parità di aria che ci mandi dentro).
Fondamentalmente il "problema" lo devi guardare globalmente non solo dal punto di vista setup.
Grazie mille per i tuoi utili consigli come sempre...però sono ancora curioso di sapere qualche nome di sassofonista e che suono riesce ad avere
ciao
sassofonisti non saprei,ma si dice che Giora Feidman,clarinettista conosciuto,suoni sul suo plasticone trasparente Buffet con ance N.1...però non lo ha detto a me,quindi non so che pensare,ma a giudicare dal colore e dal suono,non sembrerebbero ance dure.
il nero :saxxxx)))