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..su Monk..
Oggi la musica di Monk gode di grande ammirazione ed è prontamente eseguita dai musicisti, tanto che il pianista è considerato il maggior compositore che il jazz abbia avuto dopo Ellington.
Ma negli anni 40, e anzi ancora per anni a venire, Monk fu giudicato da molti un eccentrico, quando non un vero spostato o un matto, e questo persino nell’ambiente poco convenzionale del bebop. Per quanto il suo stile incarnasse diverse innovazioni del bop, ne evitava molti dei tratti linguistici più caratteristici: i tempi vorticosi, la precisione virtuosistica che caratterizzano la maggior parte dei dischi di bop, sono clamorosamente assenti da quelli di Monk.
Thelonius costringeva i suoi gruppi a una sorta di swing marziale, baldanzoso, che si guadagnò la sinistra fama di spiazzare i musicisti meno accorti. Si racconta che il pianista abbia detto a Sahib Shihab “Sei un musicista? Ce l’hai la tessera del sindacato? E allora suona!” Un’uscita da despota, ma Monk aveva lavorato per così tanto tempo da meritarsi quella supremazia. Era da lui che Coltrane nel 56-57 andava giornalmente per migliorarsi e per “imparare” le contorte progressioni armoniche dei pezzi monkiani. L’intensità propria di tutti suoi dischi risulta da un lavoro di combinazione: sono celebri non per gli assoli improvvisati, ma per la loro unità, difficile ma alla fine vittoriosa, per un collettivismo che richiama molto lo spirito del jazz delle origini.
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Re: ..su Monk..
sono d'accordo quasi su tutto!
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Re: ..su Monk..
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Re: ..su Monk..
Citazione:
Originariamente Scritto da ropie
citare le fonti ;)
"Blue Note Records" più roba che ho letto in svariati anni da biografie e storia del bebop
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Re: ..su Monk..
geniale.. e sono in pochi a capirlo.
mi hanno detto che nei primissimi numeri di musica jazz arrigo polillo scrisse "mediocre pianista che non sa suonare" e robe del genere...
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Re: ..su Monk..
Mah! Sinceramente da quanto mi risulta Monk era molto apprezzato sia come compositore che come musicista da tutti i suoi colleghi, sia dalle Cariatidi (Ellington, Hawkins, etc.) che dai suoi contemporanei (Blakey, Dizzy, Bird e banda briscola); è sicuro che faceva molta fatica ad affermarsi commercialmente sia per il suo stile peculiare che per le sue eccentricità caratteriali: di certo non era uno che favellava più del dovuto, e se ne sbatteva alla grande di tutti, almeno apparentemente: il suo agente raccontò di un viaggio in macchina di parecchie ore da New York ad Atlantic City e ritorno per un concerto; lui e Bud Powell passarono a prendere Monk, e durante tutto il tragitto i due sedevano dietro senza parlare; fecero un concerto in cui si alternarono al piano, e di nuovo all'alba il viaggio avvenne allo stesso modo; quando arrivarono all'indirizzo di Monk, questi scese e disse le uniche parole di tutta la nottata a Powell: 'è stato un piacere parlarti'! :)