Occasioni perse...ma forse è meglio così..

Riflettevo su uno degli aneddoti narrati da Enrico Rava nelle pagine del suo libro “Incontri con musicisti eccezionali” che in queste sere di un autunno estivo mi traghetta tra le braccia di Morfeo.
New York di fine anni 60. Rava in concerto con Paul Motion, Gato Barbieri e qualche altro musicista che portava avanti la new thing. Miles Davis in prima fila perchè invitato da Teo Macero, grande produttore di Miles stesso, nonchè promotore del concerto. Party di fine serata cui partecipano i musicisti del gruppo, Miles, nonchè tanti altri musicisti e artisti che contano nella New York di quegli anni. Davis si avvicina a Rava, lui comincia a tremare dall’emozione, lo prende sotto braccio, si complimenta e poi passa subito allo scoperto comunicandogli che è alla ricerca di un sax tenore per il suo nuovo progetto e che è molto interessato a Gato Barbieri. Lo ha da poco sentito e apprezzato in coppia con Don Cherry. Rava, da buon italiano, si presta subito per fare da tramite. Cerca Barbieri tra gli invitati della festa. Lo trova. Gli comunica eccitatissimo che Davis lo cerca e lo vuole. Gato, emozionatissimo, non crede alle parole dell’amico trombettista. Si blocca, si lascia pregare, entra in paranoia e non vuole sentire ragioni. Non riesce a trovare la forza per andare a presentarsi al cospetto del jazzista più famoso del momento. Rava torna sconsolato da Davis raccontandogli dell’accaduto e chiedendogli se poteva andare lui da Gato. Davis ovviamente risponde con la sua voce tirata “I’m Miles Davis. I’m the Boss. Non posso andare io da lui. E’ lui che deve venire da me!”. Occasione persa. Chissà se questa collaborazione fosse avvenuta? Avremmo assistito ad un’altra carriera di Gato Barbieri? Magari non avremmo ascoltato le melodie di “Last tango in Paris” o lo splendido disco dalle sonorità latino americane “W Emiliano Zapata”. Occasioni perse...ma forse è meglio così....

Grazie per queste bellissime pillole del libro di Rava, che mi procurerò al più presto!

io credo che abbia romanzato il tutto...come accade quasi sempre...

comunque vi immaginate suonare davanti a Miles Davis...!!??
sarebbe paralizzante! ogni singola nota che emetti sembrerebbe banale, scontata e inutile...
durissima

Non credo proprio dany. Perchè la stessa storia l'avevo letta parecchi anni fa in un'intervista fatta a Gato Barbieri su Musica Jazz. Diceva che Davis lo voleva, ma lui non si sentiva pronto. Allora la storia mi aveva colpito molto meno, perchè non avevo considerato che Gato Barbieri alla fne degli anni 60 era un signor nessuno per le masse ed era conosciuto solo nell'ambito del free.
Poi considera che Rava e Gato Barbieri sono intimi amici che hanno vissuto nello stesso loft a NewYork per quasi 3 anni....quindi perchè non credere....

non è che non credo al fatto che sia successa una cosa simile, quello che non mi convince è il come...rava come tanti altri artisti ha sempre un modo di parlare molto "poetico"...il che è bello ma poco realistico...comunque Gato con Davis non so come sarebbe andato...

sai dany...il jass è poesia e le storie di jass vanno raccontate così.
Tutte le storie di jass dei periodi d'oro: dai primi passi a new orleans, ai fulgori di kansas city, alla rivoluzione bebop della 52esima strada sono raccontate in questo modo da chi li ha vissute..e a me piace sentirle così e sognare con queste storie.... un pò come quando mio nonno mi raccontava le storie di guerra e di prigionia..raccontate con tanta enfasi e romanzate al punto giusto....

Aldilà dei dettagli l'episodio è molto verosimile. L'atteggiamento è tipico del Davis dagli anni Sessanta in poi ed anni prima anche Zawinul e Shorter avevano a lungo rifiutato le offerte di Milies perché non si sentivano pronti per un impegno del genere.

devo assolutamente prendere il libro di Rava ... ;)