• Piero Odorici

    Autore: Alessio Beatrice


    Nuova intervista per Sax Forum. Al DISMA Music Show di Bologna, presso lo stand della Rampone & Cazzani, abbiamo incontrato Piero Odorici che gentilmente ci ha concesso questa intervista. Buona lettura!

    Biografia:
    Piero Odorici, nato nel 1962 a Bologna, inizia lo studio del sassofono all'età di dieci anni. Dopo avere compiuto studi classici, si appassiona alla musica jazz sotto la guida di Sal Nistico e Steve Grossman, due tra i più grandi sassofonisti del jazz moderno. Nel corso della sua carriera artistica ha collaborato con musicisti di fama mondiale come George Cables, Ray Mantilla (con i quali suona stabilmente), Cedar Walton, Billy Higgins, Slide Hampton, Eddy Henderson, Ben
    Riley, Jimmy Cobb, Red Rodney, Jack Walrath, Lee Konitz, Joe Lovano, Elliot Zigmund, Steve Lacy, Billy Hart, Steve Gadd, Jack McDuff, Mingus Big Band, Vincent Herring, John Hicks, Alvin Queen, Enrico Pieranunzi, Massimo Urbani, Roberto Gatto, Danilo Rea... Si è esibito nelle principali città degli Stati Uniti (New York, Boston, Philadelphia...) con George Cables, Ray Mantilla e altri.

    Nel panorama della musica pop ha inciso e suonato in tour con Lucio Dalla, Gianni Morandi, Biagio Antonacci, Luciano Pavarotti, Jovanotti, Vinicio Capossela, Tullio De Piscopo, Rossana Casale, Gloria Gaynor, Eumir Deodato, George Michael, Grace Jones e molti altri.


    "Il talento non basta"

    - Hai iniziato giovanissimo a suonare il saxofono, se non sbaglio a 10 anni. Com'è cominciata?

    La musica in casa mia c'è sempre stata, mio zio e mio papà erano appassionati ed io ho iniziato a otto-nove anni in banda con lo strumento che suonava mio padre, la tromba.
    Bello strumento ma non mi appassionava molto e vedendo altri con il saxofono ho voluto iniziare anch'io. Ricordo che mio padre allora a circa dieci anni mi comprò un contralto, proprio un Rampone e Cazzani! (ride n.d.r.).

    - Poi hai continuato...

    Sono andato avanti, ho cominciato a studiare musica classica anche con il clarinetto per molto tempo fino a quando, stanco di quest'ultimo, mi sono dedicato esclusivamente al saxofono.
    Al jazz mi sono avvicinato a circa quattordici anni quando con mia mamma andai in un negozio di musica e nell'area dedicata comprai a caso disco, un live di Dexter Gordon e Johnny Griffin. Tornato a casa ne rimasi ammaliato infatti da quel momento spesi moltissimi soldi per comprare dischi!...

    - E la prima grande soddisfazione da musicista quando è arrivata?


    Bhe, sicuramente la mia prima esperienza professionale, cioè quando nel 1982-83 entrai nella formazione degli Area con Giulio Capiozzo, Ares Tavolazzi, Bruno Cesselli e Marco Tamburini, facemmo una bella tournee suonando anche ad Umbria Jazz.


    - Sicuramente c'è voluta molta pratica per ottenere i questi risultati. Quanto ti eserciti oggi?

    Mah, sinceramente non saprei dire quanto mi esercito perchè la musica fa parte di tutta la mia giornata, tutti i giorni per me è normale prendere lo strumento in mano ed iniziare a suonare. Sai, oramai non è più una ricerca tecnica fine a se stessa, cerco di suonare per “scoprire”, è una cosa naturale.


    - Quali sono state, o sono ancora oggi, le tue maggiori influenze musicali?


    Tantissime, da tutti i grandi ho cercato di prendere qualcosa: Charlie Parker, Lester Young, Trane, Miles Davis, Sonny Rollins e poi con musicisti con cui ho suonato, Cedar Walton e Steve Grossman per fare un esempio. Inoltre ogni volta che ascolto un album, soprattutto quelli cosiddetti “storici” che tutti conosciamo, cerco qualcosa che mi lasci il segno.
    Comunque ascolto non solo jazz, per esempio mi piace la black music tipo Earth Wind and Fire, Stevie Wonder oppure la musica classica.
    Nella musica è fondamentale cercare una proprio suono e personalità per far si di esperimersi con il proprio stile, pur, come detto prima, imparando dai grandi musicisti che incontriamo.
    Comunque nei dovuti limiti, è difficile immaginare al giorno d'oggi un musicista che “rivoluziona” completamente il modo di suonare!
    Ovviamente da ragazzi si cerca di copiare continuamente, ma questo deve essere un mezzo e non un fine, purtroppo vedo poca gente che fa veramente una seria ricerca sul modo di suonare. Vedi, gente che suona bene ed ha talento ce n'è tanta ma questo non basta.


    - Qual'è l'album nel quale sei più fiero di aver suonato?

    Ogni volta che riascolto una mia registrazione mi sembra di aver lasciato indietro qualcosa che invece stavo cercando in quel momento. Comu
    nque un album che mi soddisfa ancora oggi è il mio disco “Estate”, registrato con Eddie Henderson, Marcello Tonolo, Piero Leveratto, Luigi Bonafade.
    Ho fatto cose che mi sono piaciute di più e altre meno, comunque alla fine di un lavoro cerco sempre qualcosa di diverso.

    - Hai suonato in tutto il mondo, anche in grandi festival. Quali differenze hai trovato tra l'Italia e gli altri paesi, se ce ne sono?

    Nei grandi festival l'organizzazione è notevolmente diversa come anche l'approccio con i musicisti, all'estero quando ero ragazzino con me sono stati pi
    ù disponibili rispetto che in Italia e questo credo succeda ancora adesso. C'è meno differenza tra un musicista conosciuto ed uno alle prime esperienze, l'accoglienza è più calorosa, qui può capitare di andare in un festival ed il direttore artistico nemmeno ti viene a salutare dedicando tutto il tempo al grande artista... Il rapporto umano è molto importante.


    - Differenze nel pubblico?

    Quello italiano è ottimo, grandi differenze non ne ho trovate anche perchè suono sempre in posti dove la gente sa cosa verrà ad ascoltare.


    - Preferisci suonare nei jazz club, nelle arene o all'aperto?

    Adoro i Jazz Club perchè c'è un contatto diretto con il pubblico, anche il teatro mi piace molto.


    - Progetti per il futuro?

    Ho da poco registrato un album e, visto che in questo momento la discografia non esiste quasi più, sto pensando seriamente di autoprodurlo. I musicisti sono David Hazeltine al pianoforte, John Webber al contrabbasso e Joe Farnsworth alla batteria con i quali singolarmente ho registrato anche tre duetti.
    Quest'estate farò dei concerti, alcuni con Dado Moroni, con Alvin Queen, a novembre una tornee abbastanza lunga in Europa con Cedar Walton.
    Adesso stiamo suonando insieme io e Steve Grossman con il quale condivido un quintetto, il primo agosto suoneremo a Quarna.


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