• Conn "Chu Berry"

    Autore: David Brutti
    C Melody Conn "Chu Berry"


    PREMESSA:

    Il saxofono è stato COMPLETAMENTE restaurato dal bravissimo Docsax . Quindi molle, tamponi e sugheri nuovi, rettifica di molte aste e chiavi. Il sax presentava inoltre un grosso problema sul piattello del do grave che risultava concavo a seguito di un forte urto e seri problemi alle gabbiette di protezione. Dopo il grande lavoro del Doc il sax è uscito che sembra NUOVO (e non scherzo!). Per i tamponi ho optato una novità: ho montato dei Pisoni Pro neri, finitura ottenuta non mediante vernici ma attraverso un trattamento speciale della pelle. Ho scelto inoltre il risonatore piatto con rivetto centrale (simili a quelli montati all'epoca). Per le molle ho optato per l'acciaio blu al quale sono fermamente fedele da una vita.

    Il setup richiede un capitolo a parte in quanto ad oggi pochi sono i produttori di imboccature con caratteristiche "moderne" che si dedicano alla costruzione di becchi per c-melody. Inoltre, se avessi voluto un suono moderno, non avrei certo optato per questo "dinosauro". Di conseguenza, avendo nel mio cassetto un'imboccatura addizionale per c-melody "Eagle" (apparteneva a un Conn pre-chu che avevo qualche anno addietro), ho deciso di farla ritoccare per renderla pienamente funzionante, evitando quindi di ritoccare il becco originale di questo splendido sax.

    Anche in questo caso il Doc mi è venuto in aiuto portando l'imboccatura a un buon 7 (numerazione da tenore), appianando la tavola che era davvero deformatissima e lavorando sulla punta per agevolare la proiezione e il registro acuto. La camera di questo bocchino è semplicemente enorme e larghissima e segue il disegno originale di Adolphe Sax; si ottiene un suono molto molto scuro e davvero vicino a quello di un legno più che di un ottone. L'ancia utilizzata per il test è una Maccaferri da Tenore 3,5 tagliata in punta in quanto il becco pur essendo un 7 non offre abbastanza resistenza.

    La fascetta è quella in dotazione del becco, molto semplice con le tipiche 2 viti.

    ESTETICA:



    La finitura è una di quelle maggiormente negli USA in voga tra anni 20 e 30 ovverosia la N°2 del catalogo Conn: corpo argentato a spessore (quadrupla argentatura, ecco perché dopo una bella lucidata sembra uscito di fabbrica...) e satinato (sand blast); interno della campana placcata oro a spessore e brunita; chiavi, colonnine, aste e disegno floreale sulla campana argentate lucide.
    Il tutto crea una composizione armoniosa ed equilibrata. ll collo del suddetto sax è di tipo "dritto" a mo di grosso collo da alto. Sull'area del sughero campeggia il cosiddetto "Tuning Neck" che permette di accordare lo strumento in modo molto preciso con un semplice giro del meccanismo ed è perfettamente funzionante: non si sa quant'è comodo finché non se ne ha uno...
    La campana è molto diversa dai coevi tenori e tende ad avere una forma maggiormente allungata e meno conica.
    Le incisioni in due toni sono semplicemente meravigliose e curate fino ai minimi dettagli: la fama degli incisori Conn è assolutamente meritata. Al centro del fregio floreale la scritta "MADE BY C. G. CONN ELKHART IND. U.S.A.".



    I rulli di scorrimento dei gravi sono in materiale plastico (bachelite?) bianco che si intona perfettamente con l'argentatura dello strumento. I tasti sono in madreperla, tutti originali.

    Elegante e funzionale anche la custodia originale munita di meccanismo di sicurezza che garantisce la chiusura anche in presenza delle due cerniere principali aperte. La custodia ha anche un pratico scomparto con cassetto a molla per tenere gli accessori.
    Purtroppo le dimensioni di quest'ultimo non permettono di conservare il collo che per il momento tengo avvolto in una pelle di daino all'interno della campana dello stesso strumento.

    MECCANICA:

    La meccanica del Chu-Berry esprime appieno la filosofia di un mondo ormai lontano dai nostri tempi. Un mondo in cui compravi un oggetto e tendenzialmente doveva durarti una vita.
    Quindi soluzioni pratiche, funzionali ma soprattutto che durino a un uso prolungato nel tempo.
    Sia le chiavi della mano destra che della sinistra poggiano su 2 perni principali i quali riducono drasticamente rispetto ai sax moderni la presenza di colonnine saldate sul fusto che ostacolano inevitabilmente le vibrazioni dello stesso. Totalmente assenti inoltre le caratteristiche "placche" di supporto per le colonnine (sempre saldate sul fusto) le quali non possono fare altro che causare rigidità e apportare un peso maggiore allo strumento. Ogni cosa insomma sembra essere giustificata da una ragione acustica.

    Il castelletto dei gravi merita un discorso a se: oltre alla zigrinatura del Sol# che facilita una presa più sicura, abbiamo riportato il Sib in due posizioni diverse una al di sotto del Si grave (in basso) e l'altra DAVANTI al Si grave il tutto con relativi rulli di scorrimento. All'inizio questa aggiunta può causare spaesamento e spesso andando a cercare il Si grave si finisce per scorrere sul Sib secondario. Quando ci si prende la mano invece i cromatismi nel grave risultano agili e veloci.

    Il principale neo della meccanica del c-melody Chu-Berry è insito nella eccessiva lunghezza di alcune chiavi, come ad esempio il Sib laterale che poggia su un unico perno ed è lunga oltre 20 cm. La chiave poteva magari essere spezzata in due assi (come avviene per altro per il Do laterale, il TC) in quanto così com'è è soggetta a grandi sollecitazioni e può andare fuori registro con facilità. Per evitare ciò abbiamo optato per una molla sovradimensionata che tiene ben ferma la chiave quando è chiusa.

    ERGONOMIA:

    La disposizione delle chiavi segue la caratteristica linea dei sax pre-Balanced Action e di conseguenza presenta i 6 tasti principali della scala di Do maggiore tutti sulla stessa asse. Ovviamente questa scelta è motivata principalmente dalla volontà di favorire le qualità sonore a discapito della comodità che tra l'altro su uno strumento razionale e recente come il saxofono sono più che trascurabili: i fori in linea contribuiscono a dare grande proiezione al timbro e un suono direzionale e centrato. I gravi vantano un castelletto imponente e solidissimo. Le molle del suddetto sono state regolate ad arte pertanto le chiavi del castelletto risultano agili e scattanti.
    Gli acuti nella caratteristica forma "a spatola" (tipici del New Wonder II) sono comodi e cadono perfettamente nell'incavo della mano sinistra.

    Ovviamente a livello posturale il fatto di avere i tasti principali della scala di Do maggiore tutti allineati su un asse fa si che se si suona il sax tenendolo davanti all'esecutore crea una sensazione di disagio che può causare spaesamento nel principiante e in chi proviene da meccaniche moderne. C'è tuttavia un'escamotage: i saxofoni dotati di questo tipo di ergonomia erano concepiti per essere suonati tenendo lo strumento obliquo rispetto all'esecutore, in posizione che definirei quasi sotto-ascellare, come si evince dagli Add pubblicitari d'epoca e dai pochissimi video d'epoca rimasti




    In effetti tenendo il sax obliquamente si nota da subito un miglioramento posturale notevole, il collo e le braccia tendono a stare rilassate e morbide e anche le chiavi più "distanti" e "scomode" risultano facilmente raggiungibili. Di conseguenza mi chiedo quanto la poca conoscenza della materia e l'ignoranza abbiano danneggiato l'immagine di questi gloriosi strumenti i quali vengono spesso apostrofati con frasi tipo "bello ma la meccanica è uno schifo". A volte bisognerebbe avere l'umiltà di avvicinarsi a uno strumento con maggior rispetto e un pò meno fiducia nelle proprie granitiche convinzioni e magari sperimentare e ricercare un pò di più...

    Vorrei inoltre puntualizzare su alcune migliorie che questi saxofoni avevano e che sono cadute in disuso principalmente per motivi legati ai costi produzione molto elevati:
    -chiave del trillo del Sol# posta tra le note MI e FA. Viene attivata quando si preme il tasto Sol#. In alternativa è in una posizione ribassata che non ostacola l'azione delle altre chiavi e non crea alcun impaccio;
    -chiave di risonanza. Si chiude automaticamente quando si aziona il tasto del MI contribuisce a migliorare il suono del registro medio e permette di ottenere il MIb aggiungendo la chiave N6 (quella del Re) alla posizione della nota FA rendendo agevole il trillo Fa-Mib e i passaggi in velocità che coinvolgono queste note



    COME SUONA:

    Il suono è il punto di forza di questo strumento e risente di tutte le migliorie adottate nella serie New Wonder II la quale è stata un punto di riferimento per i decenni a seguire. Rispetto ai c-melody delle epoche precedenti possiede una proiezione sonora assolutamente maggiore. Scordatevi il suono indefinito e medioso tipico di tanti c-melody e gli acuti, che sono normalmente il punto debole di questi sax, sono vibranti e facili.
    Con il becco in dotazione a camera larghissima, lo strumento tende ad avvicinarsi di più alle timbriche dei legni e si allontana dalla brillantezza degli ottoni. Negli acuti sembra quasi vocale.

    I gravi, come tradizione Conn, sono imponenti, di facile emissione e molto "ciccioni".
    Davvero ottima anche l'omogeneità su tutto il registro.

    Altro punto di forza l'intonazione: è bastata una rapida registrazione di alcune aperture (principalmente della chiave del Si che rendeva il Do centrale calante) per portare lo strumento ad avere un'intonazione precisa ed equilibrata su tutto il registro. Testato suonando musica classica in duo con pianoforte devo dire che risulta molto più intonato di tanti alti moderni! Assente il caratteristico difetto sul Re che rende la posizione fondamentale calante e la posizione col portavoce iper-crescente fatto che mi conferma che la foratura dei portavoce è perfettamente equilibrata ed eseguita ad arte, cosa testimoniata anche dalle ottave che escono con grande precisione.

    Facile il passaggio di registro Do-Re come anche il registro sovracuto le cui posizioni sono simili a quelle dell'alto (a breve magari un articolo in merito...).

    RAPPORTO QUALITA' PREZZO:

    La quotazione dei c-melody Chu-Berry è normalmente superiore a quella dei Pre-Chu o dei Buescher True Tone, e tuttavia non dovrebbe superare i 1500 Euro perfettamente restaurato (poi ovviamente si possono trovare anche occasioni a meno ma sono rarissime) il che rende lo strumento appetibile sia al professionista sia al principiante o all'amatore.

    GIUDIZIO COMPLESSIVO:

    Insomma che dire: uno dei migliori sax che abbia mai avuto e probabilmente uno dei migliori c-melody di tutti i tempi!