• C Melody

    C Melody Conn 1913
    Saxofoni in C facevano parte già nel 1846 del brevetto di Adolphe Sax.
    Egli infatti ideò due set di strumenti cosi da ricreare ogni tono della voce umana.
    Il primo gruppo, inteso per uso orchestrale, era una famiglia di sette strumenti dal sopranino al contrabbasso che fu intonata alternativamente in C e F la quale incluse anche il C-Melody (Anche se per la prima volta un tenore è stato è stato presentato di nuovo in C in un catalogo prodotto dalla Conn nel 1907). Il secondo gruppo, in Bb ed Eb fu ideato per le “marchin’ band”, anche note come bande militari. Dalla fine del diciannovesimo secolo era chiaro che gli strumenti in Bb e Eb – quelli concepiti per le bande dunque - stavano predominando su quelli in C e F. I sassofoni più diffusi erano il contralto in Eb ed il tenore in Bb. Poco prima degli anni venti, ci furono due avvenimenti che gettarono nuova luce e interesse sui C-melody e su tutto il saxofono in generale.

    Il primo avvenimento fu paradossalmente la grande diffusione di saxofoni. Con la fine della Grande Guerra diminuirono i musicisti assunti nelle forze armate. Gli strumenti furono svenduti. C'era un'eccedenza di sax in Bb e Eb sul mercato di seconda mano.
    Alcune fonti autorevoli dicono che questo fece precipitare la richiesta di saxofoni nuovi e che i fabbricanti, mentre cercarono nuovi modi per risollevare del vendite del nuovo, promossero avidamente il C-melody. Ribasso o no di vendita del nuovo, è indubbia una rapida espansione dei saxofoni, alimentata dalla novità che essi portavano.
    La produzione di essi in America arrivò al massimo nel 1924, quando ne vennero prodotti 100,000 raggiungendo la quota di 500,000 sax venduti sette anni dopo.
    La produzione dunque andava a gonfie vele finché il crollo della borsa di Wall Street (e dunque dell’economia americana) segnò la fine di questa vendita fenomenale data proprio dalla popolarità del saxofono stesso e inoltre fu pubblicizzato come uno strumento facile da imparare.

    Un annuncio pubblicitario della Buescher del 1923 chiese quello coi loro sassofoni nuovi e meravigliosi, "Buescher ha fabbricato un completamento universale musica, e l'ha messo all'interno della possibilità di praticamente ognuno". Un annuncio pubblicitario del 1925, sempre della Buescher diceva che "La prima nota del sassofono mette energia e aria di festa" oppure "Fa fare tanti soldi e tanto divertimento". Un modo per guadagnare , prometteva sempre la pubblicità era dato dall’insegnamento: "In poche settimane si può suonare e si è pronti per insegnare Molto fu fatto della sua libertà dai misteri costruttivi di trasposizione ed il fatto che il giocatore dilettantistico potesse giocare diretto da musica di pianoforte. Infatti la melodia poteva essere ripresa direttamente dalla notazione del piano, da qui il nome "C-Melody." Fu adottato, sorprendentemente, anche da musicisti d’ orchestra.

    Il secondo avvenimento che causò la popolarità del saxofono e in particolare del C-Melody, fu il talento di Rudy Wiedoeft (1893-1940). Un musicista che possedeva grande tecnica, tanto che il suo staccato continua a far parlare di se. Wiedoeft ebbe una buona carriera, suonando contralto e C-Melody. Poco prima degli anni venti registrò più di cento pezzi. Wiedoeft era solito usare un'imboccatura di contralto sul suo sax e collaborò anche con la ditta Holton per studiare migliorie per lo strumento.
    Sebbene al giorno d’oggi il ruolo del C-Melody nel jazz di inizio secolo viene sovente trascurato e dimenticato, si deve notare come molti affermati musicisti jazz cominciarono la loro carriera suonando proprio questo strumento. Benny Goodman e Coleman Hawkins cominciarono proprio cosi come, sorprendentemente, il pianista e arrangiatore Bill Challis avviò la sua carriera professionistica suonando questo sax in pezzi da ballo.

    Ci sono stati due musicisti che più di ogni altro con il loro C-Melody riuscirono ad influenzare la musica jazz: Jack Pettis (nato nel 1902) e il più noto Franky Trumbauer (1901-1956). Pettis, "Un improvvisatore pensieroso ed agile " come fu definito all’epoca, è poco conosciuto al giorno d’oggi. Egli fu il primo musicista a registrare un assolo di jazz in un film cinematografico, nel 1925 ed il suo lavoro fu veramente ottimo. Pettis (che suonava anche il tenore) influenzò anche il modo di suonare di Lester Young, come ammise più tardi egli stesso. Grazie a loro infatti si deve anche la grande evoluzione del sax tenore e del suo apporto alla musica. Comunque tra Pettis e Trumbauer il grande genio del C-Melody fu indubbiamente il secondo.
    Il suo modo di suonare fu eclissato solo da Bix Beiderbecke, che comunque gli deve molto.

    Trumbauer inoltre è stato definito “il nonno di jazz moderno” a causa della sua influenza su Lester Young che in una intervista ammetteva: "Tentai di trovare il suono di un C-Melody su un tenore. Ecco perché io non suono come le altre persone”.
    Alla fine degli anni venti, dopo il crollo di Wall Street l’ interesse per il C-Melody stava finendo. Trumbauer comunque continuò a registrare anche negli anni trenta. A metà anni 40 annunciò che stava lasciando la musica per dedicarsi a tempo pieno al suo incarico di ispettore con l'Autorità di Aeronautica Civile. Il resto della sua vita infatti lo passò in aviazione, lavorando come un pilota di prova durante la Seconda Guerra Mondiale.

    Dai primi anni 30 comunque pochi sassofonisti si preoccuparono del C-Melody. Le innovazioni del bebop non erano adatte alla “graziosità” del suono dello strumento. Per più di cinquanta anni C-Melody non fu preso in seria considerazione. Molti di essi si potevano trovare in mercatini deel’usato, spesso scambiati erroneamente come un tenore o un contralto (sebbene molte C-Melody hanno un "C" incisa sotto il numero di serie), e li svendevano a prezzi di bassissimi. Comunque ci sono alcuni inconvenienti come per esempio le chiavi che non sempre hanno un ottima risposta, le imboccature sono anche difficili trovare, sebbene attualmente qualcuno ne abbia ripreso la produzione. Da quello che dicono diversi saxofonisti che si cimentano anche col C-Melody, sembra che la maggior parte usi imboccature di contralto ed altri di tenore, deviando cosi un poco la sonorità dello strumento verso il quella del sax per il quale l'imboccatura fu intesa originariamente.

    Durante gli anni 90, l’interesse per il C-Melody rifece capolino. Nel 1999 Scott Robinson incise un album completamente con questo sax. Nelle note, Robinson richiama l’attenzione a tutti gli altri saxofonisti di cimentarsi a loro volta con questo dimenticato strumento. Della sua opinione sono stati col tempo Anthony Braxton, Dan Levinson, Joe Lovano e diversi altri. Questi musicisti non hanno avuto l’intenzione di creare una scuola o un nuovo modo di suonarlo ma solo un interesse rinnovato allo strumento.
    C Melody C.G.Conn "New Wonder Series 1" (made in 1921) C Melody Martin Handcraft (made in 1931)


    Comparazione saxofoni, da destra: sax Alto, C Melody, Tenore, Baritono