• Lavorazione ance, il metodo di un utente

    Autori: ***** ***** e Andrea "Sux" Dalla Guarda

    Dopo un bel intervento da parte di un utente su Sax Forum, ho deciso di fare un post apposito per il suo metodo visto che tanti chiedono le varie procedure per lavorare le ance.. Oltre alle ottime spiegazioni sul sito di Docsax http://www.docsax.it/tuto_ancia.htm, più informazioni abbiamo e meglio è...
    Vi lascio al suo metodo, buona lettura...
    L'argomento è trito e ritrito in tutti i forum sassofonistici esistenti, tuttavia vorrei condividere qualche considerazione sull'argomento.

    Rispetto al discorso di modificare le ance la prima cosa da considerare è il fatto che queste presentano praticamente sempre delle differenze di risposta tra i due lati.

    Questo è un fatto oggettivo che chiunque può verificare facilmente emettendo una nota, io uso il C# centrale, e girando poi leggermente la testa a destra e sinistra, in modo da "chiudere" un lato dell'ancia e suonare soltanto col lato rimasto libero di vibrare.

    9 volte su 10 si percepiranno due differenti risposte dai due lati, ossia ci sarà un lato che produrrà un suono migliore (intendendo come tale più vibrante, più facile da ottenere, più ricco) dell'altro. Correggendo il lato sfavorevole e bilanciando in tal modo l'ancia si otterrà un miglioramento oggettivo, immediatamente percepibile.

    Secondo me una cosa da sottolineare è che la differenza di risposta tra i due lati può essere causata da una grande e soggettiva molteplicità di fattori, e non esiste quindi una procedura generale valida in ogni caso. Con un bocchino costruttivamente a posto (per capirsi semplificando al massimo, tavola piatta, ciglio correttamente eseguito e curva simmetrica dei 2 binari) la stessa ancia pressoché certamente presenterà una disuguaglianza di risposta tra i due lati diversa rispetto a quello che accadrebbe con un bocchino in cui, per esempio, qualcuno dei parametri costruttivi presentasse qualche pecca.

    Quello che rimane costante, che poi è anche ciò con cui è possibile confrontarsi e a partire dal quale è possibile intervenire, è la percezione della disuguaglianza della risposta tra i due lati e conseguentemente la correzione, ma forse sarebbe meglio dire l'adattamento, dell'ancia.

    Come intervenire?!?! Premesso che:

    • questa è solo la mia esperienza;

    • utilizzo questo metodo da diversi anni, riuscendo grazie a esso a suonare sempre con ance che rispondono in maniera per me favorevole;

    • ho applicato questo metodo in prima persona su centinaia di ance di tenore e soprano Marca, Vandoren ZZ, V16, Rigotti, numero 3 e 3,5;

    passo direttamente alla descrizione per quanto è possibile farlo scrivendo.

    Nella mia esperienza ci sono 3 zone dell'ancia in cui ha un senso intervenire, che ho evidenziato in questa immagine:


    • la zona inferiore evidenziata in rosso riguarda la risposta all'emissione: agendo su questa zona si modifica la velocità di risposta dell'ancia, eliminando quella sensazione di stopposità e di inerzia che tutti abbiamo presente;

    • la zona superiore evidenziata in azzurro riguarda i parziali medio alti del suono, quelli che per la maggior parte dei suonatori determinano la sensazione di prontezza dell'ancia e della sua capacità di proiezione sonora: agendo su questa zona è come intervenire sui potenziometri di guadagno e acuti di un mixer, il suono si apre e la risposta generale diventa più favorevole, l'ancia può iniziare a "cantare"...

    • la terza zona evidenziata in verde entra eventualmente in gioco solo dopo che l'ancia è stata bilanciata: agendo su questa zona si può abbassare la resistenza di risposta dell'ancia. E' anche la zona più delicata su cui intervenire perché è facile da un lato smorzare troppo la vivacità dell'ancia e dall'altro se ne accorcia la sua durata.

    Io uso carta abrasiva 400 in striscette di 1x4 cm e l'azione è applicata sulla parte esterna dell'ancia, quella a contatto col labbro.

    Intervenire su altre parti dell'ancia ne compromette la qualità, e secondo me in sostanza le rovina: la spina e la sua forma, che semplificando al massimo anche in questo caso è una curva dalla forma abbastanza complessa, è meglio lasciarle stare perché determinano l'essenza di un tipo di ancia, se ciò non piace è preferibile cambiare tipo di ancia. Nella mia esperienza con le marche di cui sopra non è necessario agire sul lato dell'ancia a contatto con la tavola del bocchino, almeno in quello vengono realizzate correttamente, ossia piatte.

    La cosa importante in tutta la procedura è imparare a riconoscere le risposte dell'ancia alla nostra maniera di suonare così come agli interventi che si effettuano: sapere individuare entrambe le cose è ovviamente essenziale per indirizzare l'azione verso un esito favorevole, e in questo non ci sono sostituti per l'esperienza diretta.

    La percentuale di successo col tempo diventa piuttosto alta, ma è importante tenere sempre presente che, a parte il taglio e la fattura della canna, esistono altri fattori - la direzione delle fibre e la loro densità - che determinano le caratteristiche sonore e di risposta di un'ancia e che chiaramente non possono essere corretti o modificati.

    Sempre meglio procedere per gradi e testare, con pazienza: il materiale può essere tolto ma non aggiunto....

    Mi dispiace per la lunghezza del post, ma l'argomento è quello che è...