• I pionieri del saxofono (terzo e quarto capitolo)

    Autore: David Brutti

    Grazie alla traduzione del Maestro David Brutti, continua una serie di articoli informativi sulla vita dei poco noti e ancor meno riconosciuti pionieri del saxofono. Non parliamo ovviamente di coloro che hanno reso grande il nostro strumento nel jazz, a quel poco indagato periodo che va dall'invenzione dello strumento alla "saxophone craze" degli anni '20.
    Buona lettura del terzo e quarto capitolo (prima parte). Quanto segue è una traduzione della tesi di JAMES RUSSELL NOYES.




    INIZIA LA MISSIONE DI LEFEBRE c. 1855-1873

    Edward Abraham Lefèbre nasce il 16 settembre 1835 a Leeuwarde, Olanda.
    Sebbene si hanno poche informazioni relative alla sua prima educazione musicale, è risaputo che Lefebre proveniva da una famiglia di musicisti. Suo padre, Louis J. Lefebre, era proprietario della Weygand and Company, una grande società con una suddivisione per la musica a La Hague. Inquesto modo Louis Lefebre, essendo di origine francese, ebbe alcune connessioni con Adolphe Sax a Parigi; in questa occasione Edward conobbe l’inventore del saxofono, e dopo poco tempo lui “promise di dedicare se stesso allo studio del saxofono e di promuovere la sua diffusione”.
    Una testimonianza dell’incontro tra Lefebre e Sax venne stampato in un catralogo Conn del 1919 circa;

    Monsieur Lefebre fu probabilmente il più entusiasta amante del saxofono mai conosciuto. Sovente Lefebre riferì del suo incontro con Adolphe Sax il quale era faticava non poco a ottenere l’emancipazione del saxofono e di come Lefebre promise di abbandonare il clarinetto, del quale era maestro, per imboccare la strada del saxofono e di cercare di provare al mondo che il saxofono è uno strumento serio e degno. Mantenne la sua promessa.

    In una intervista del 1892 al New York Tribune, Lefebre non menziona il meeting con Adolpe Sax ba dichiara che “si occupò delle manufattura dei “phone” a Parigi per diversi anni”.

    Non è chiaro il periodo di tempo in cui Lefebre lavorò a Parigi, ma possiamo presumere che fosse attorno al 1850 (la sua carriera nel periodo 1859-1911 è ben documentata invece). Durante questo periodo di tempo, Lefebre ha probabilmente assistito a diverse performance dei primissimi saxofonisti soloisti, membri della famosa orchestra di Antoine Jullien attorno al 1850.

    Probabilmente i tour solistici di Souallé attraverso l’Europa e l’estremo oriente sono serviti d’ispirazione per Lefebre.

    A detta di molti, Lefebre fu un valido clarinettista il quale iniziò successivamente un serio studio del saxofono.


    Sudafrica.

    E. A. Lefebre viaggiò alla volta di Città del Capo in Sudafrica nel 1859 dove fu designato come direttore musicale del Liedertafel Germania, una società tedesca di cantanti.
    Organizzò anche un ragguardevole negozio di musica, organizzato probabilmente dall’attività del padre.

    Durante il suo soggiorno in Sudafrica, Lefebre presentò il saxofono come strumento solista all’attonito pubblico che comprendeva tra gli altri numerosi dignitari Sudafricani.

    E’ ragionevole supporre che le performance di Lefebre in Sudafrica comprendessero la “Fantasie sur un thème suisse” di Jean-Baptiste Singelee e la “Fantasie sur des motifs du Freyschutz” di Jean-Nicholas Savari. Entrambe queste composizioni originali sono state pubblicate da Adolphe Sax e disponibili sicuramente prima del 1859, e entrambe le opere furono eseguite da Lefebre durante tutta la sua carriera.


    F. J. Weygand and Company

    Dopo numerose stagioni concertistiche, Lefebre tornò in Olanda nel 1863 e si sposò. Sua moglie, Johanah, diede alla luce il loro primo figlio, Charles, nel 1864. Per i sei anni successivi, Lefebre lavorò presso gli stabilimenti della Weygand. Dal 1863 al 1866, F. J. Weygand and Company pubblicò il bisettimanale Euterpe, un annuario musicale curato da Louis J. Lefèbre, il quale includeva reportage sugli eventi musicale nazionali e internazionali. Le attività concertistiche di E. A. Lefebre sono citate nell’Euterpe almeno in due distinte occasioni. La prima avvenne nella primavera del 1863:

    “Brevi comunicati (nazionali)

    Il 17 Aprile l’Istituto Nazionale per la Voce dei Manovali, sotto la direzione di Mr. Marinus, ha tenuto, come annunciato, una soirée musicale, a beneficio del “Fondo per le vedove e orfani dei pescatori caduti di Scheveningen”. I membri sono stati supportati nelle loro performance per questa nobile occasione con l’aiuto del fondatore, Sig. L.J. Lefèbre, così come da altri importanti artisti: C. L. W. Wirtz, Piano, E. Uschmann, Oboe, C. J. Becht, Clarinetto, A. Berendes, Fagotto, L. J. van der Velden, Corno e L. A. Lefèbre [sic], Saxofono.”

    Il programma per questa “serata musicale” includeva diverse opere vocali di Beethoven, Mozart e di diversi compositori olandesi così come quintetti per piano,oboe, clarinetto, fagotto e corno. E. A. Lefebre eseguì due brani: Air varié uit Lucie de Lammermoor, per saxofono e piano di L. J. Lefèbre e Méditation [sur le premier prèlude de S. Bach] per piano, organo e saxofono di Charles Gounod.
    Sebbene non fosse molto prolifico, Louis J. Lefèbre compose un buon numero di lavori originali per vari strumenti con accompagnamento di piano, incluso “Chant de Marie, Nocturne pour Cornet avec Piano, Opus 23”, pubblicato negli USA da L. E. Whipple, Boston (E. A. Lefebre eseguì successivamente Chant de Marie il 2 settembre 1886 con la Gilmore Band).

    Non sappiamo se Air varié, probabilmente un’opera originale per saxofono, fosse stato mai pubblicato. Edward A. Lefebre, seguendo il modello del padre, compose un numero di brani originali per saxofono e pubblicò un vasto assortimento di arrangiamenti, trascrizioni, duetti e quartetti attorno alla fine del secolo. Meditation (1853) è il primo dei 24 preludi di Bach da “il clavicembalo ben temperato” con l’aggiunta di una linea melodica scritta da Charles Gounod.

    Scritta originariamente per piano, violino o violoncello, con organo o violoncello ad libitum, Lefebre sostituì con il saxofono la parte del violino/violoncello. Considerando i commenti di Berlioz i nei quali il timbro del sax veniva comparato a quello del violoncello e considerata la tradizione di eseguire Bach virtualmente su qualsiasi strumento, la scelta di Lefebre appare più che appropriata.
    La naturale mistura tra il sax e l’organo rende questo brano un’eccellente scelta di repertorio.

    Meditation venne finalmente pubblicato nel 1903 come “Ave Maria” arrangiata da H. Wagner per sax alto e piano nella raccolta “Saxophonist’s Concert Album” - Carl Fischer.

    Ulteriori attività di E. A. Lefebre, come citato nell’annuario, arrivarono nell’inverno del 1866:
    “Brevi comunicati (nazionali)
    Sabato 13 Genaio, De Curses, un club di sottufficiali incaricati del locale arsenale, ospitò una soirée sotto la direzione del Sergente E. A. Lefèbre con il seguente programma...”
    Ancora una volta vennero eseguite varie opere vocali e strumentali, incluse due di Lefebre: Aria van Stradella, per voce di tenore, saxofono e piano e An das Bildniss einer abwesenden Mutter, un trio per cornetta, saxofono e piano.

    Un’ulteriore annotazione apparve nel tardo1866:

    “I saxofoni non sono più soli; attualmente sono in competizione con la famiglia dei sarrusofoni.
    Questi sono ottoni per i quali il Signor Gautrot è stato registrato come inventore.”


    Euterpe cessò l’attività alla fine del 1866, ma si può immaginare che Edward Lefebre avesse continuato a esibirsi in altre soirées, dedicandosi al contempo a ottenere ingaggi di alto profilo, guadagnando una imponente reputazione come uno dei primi spiecialisti di saxofono al mondo.


    Parepa Rosa English Opera Company

    Lefebre lasciò Weygand nel 1869 e si assicurò una posizione a Londra come saxofonista nell’orchestra di sessanta due elementi del Royal Alhambra Palace in Leicester Square.
    Altre performance Londinesi inclusero dimostrazioni presso la “Royal Opera House - Covent Garden” nel 1871, dove ricevette i complimenti di Charles Gounod il quale diede a Lefebre “diverse pacche di approvazione sulla sulla spalla, esclamando: Bravo saxophone!”

    Nel 1871 gli venne offerto un posto da primo clarinetto presso la Parepa Rosa English Opera Company. Successivamente Lefebre viaggiò in America con questa compagnia. La Parepa Rosa fu ingaggiata ad esibirsi Brooklyn Academy of Music presso il Brooklyn Academy of Music come parte integrante del tour (5-12 febbraio 1872).


    Mr. Carl Rosa

    Il loro repertorio includeva tra gli altri Le Nozze di Figaro e Don Giovanni di Mozart, Un Ballo in Maschera di Verdi e la Gazza Ladra di Rossini.
    Esibendosi per folle numerose, la Parepa Rosa English Opera Company ottenne una “genuina esaltazione”, con i suoi “eccezionalmente dotati artisti” e l’orchestra sotto la direzione di Carl Rosa ha raggiunto “un grado di eccellenza non comune tra le organizzazioni operistiche”.
    Una recensione del 7 febbraio 1872 delle Nozze di Figaro riporta un resoconto piuttosto positivo:
    “Mercoledì sera è stata data l’incantevole opera di Mozart, Le Nozze di Figaro, prodotta con un cast brillante e combinato con i punti di forza delle compagnia...
    E’ con questa musica che Madame Parepa-Rosa, alla quale è stata affidata la parte di “Susanna”, riesce a brillare ai massimi livelli. Ci ha mostrato la purezza del suo stile, le squisite qualità e l’educazione della sua voce. Sembra impossibile immaginare nulla di più bello di lei che canta questa musica.

    Ogni frase è stata studiata con cura e il risultato è stato un’interpretazione così puramente classica, così raffinata, tenera e toccante che non ci fa desiderare nulla più.
    Il carisma della voce di Madame Rose è semplicemente irresistibile; è l’essenza vera della melodia, un suono puro e non adulterato che tocca il cuore con la sua semplice leggiadria e soddisfa completamente il più raffinato udito con la sua melodia a guisa di un’ininterrotta collana dorata.
    E’ un magnifico dono e non è stato trascurato; tramite lo studio è stato forgiato e la perfezione dell’arte lo ha arricchito e ha raddoppiato il suo valore. Sarebbe inutile individualizzare le bellezze della sua “Susanna”, in quanto la sua personificazione vocale è stata senza macchia. Inoltre ha recitato la parte con grazia e spirito.

    ...Musicalmente, l’intera opera è stata una rara festa per l’orecchio e l’intelletto; è non da ultimo in questo banchetto musicale ha giocato un ruolo fondamentale la strumentazione interpretata in modo così meraviglioso dall’orchestra diretta da Mr. Carl Rosa.
    Le Nozze di Figaro, è senz’ombra di dubbio una delle opere più curate del repertorio di Rosa, e si merita i ringraziamenti di tutti gli amanti della musica pura per l’amorevole cura con la quale si è dedicato alla suddetta produzione.”


    Lefebre rimase nel Nuovo Mondo fino alla scadenza del contratto con Rosa.
    Ben presto divenne noto come saxofono solista negli Stati Uniti suonando per tutto l’Est, il Midwest e il Sud.

    Nell’estate del 1872, Lefebre fu ingaggiato per esibirsi come membro della sezione dei clarinetti presso la grandiosa orchestra del World Peace Jubilee and International Music Festival a Boston, un evento organizzato dal direttore e band leade Patrick Gilmore.


    Patrick Gilmore

    Gilmore era noto in America per presentare grandi eventi concertistici, alcuni dei quali erano di proporzioni grandiose. Il World Peace Jubilee and International Music Festival a Boston del 1872, andò avanti per tre settimane e incluse 20.000 esecutori provenienti da America e Europa.
    Al tempo, nessuna delle orchestre dirette da Gilmore includeva dei sax.
    In ogni caso, una delle migliori orchestre di fiati d’Europa, la Garde Républicaine, la quale noverava un’ampia sezione di sax, si esibì nel Peace Jubilee Festival del 1872, come tappa del suo primo tour Americano.

    Nel 1856, la Garde Républicaine comprendeva una sezione di 8 sax (2 soprani, 2 alti, 2 tenori e 2 baritoni), sebbene nel 1889 questa strumentazione subì alcuni cambiamenti (1 soprano, 2 alti, 3 tenori, 2 baritoni).

    L’importanza del tour di sei date tenuto da la Garde Républicaine venne evidenziato in un articolo del dicembre 1901 pubblicato nel Piano Music Magazine:

    “Oltre tutti gli sforzi con i quali Gilmore ha preparato la sua band, appaiono straordinari gli sforzi per preparare i suoi musicisti a suonare accanto alle tre principali orchestre di fiati d’Europa.
    La diplomazia, la pazienza e lo zelo con i quali Gilmore manifestò di assicurarsi la presenza di questi gruppi, le assai riconosciute bande di rappresentaza di Francia, Inghilterra e Germania, durante l’estate del 1872, costituirono una conquista di fronte alla quale molti altri lavori musicali sembrano perdere le loro giuste proporzioni.
    Mr. Gilmore ha semplicemente trionfato permettendo alle tre più grandi delle nostre città dell’Est di ascoltare una serie di performance de la Garde Republicaine di Parigi, la quale è stata senza ombra di dubbio quanto di meglio mai sentito in America; la sua intraprendenza e l’entusiasmo va ricordato con il più sincero rispetto.”

    Durante l’estate del 1873, Lefebre firmò un contratto come saxofonista presso la Simon Hassler’s Concert Garden a Philadelphia.

    L’edizione del 16 giugno del 1873 del Philadelphia Inquirer annunciò l’inizio della stagiona concertistica presso “Aquarial Gardens”:

    “Sotto questo programma, tra competizioni sportive e vino, lo stabilimento sull’ottava strada conosciuto la scorsa estate come Hassler’s Garden sarà aperto con un concerto estivo sotto la direzione del rinomato direttore, Mr. Mark Hassler, il cui nome è garanzia sufficiente del carattere della performance musicale.

    Questa distinta e per i nostri cittadini originale attrazione, comprenderà una raffinata collezione di acquari, nello stile dei giardini acquatici di Londra e Parigi. Questa impresa è eminentemente degna di successo, il quale sarà senza dubbio raggiunto con le inusuali attrazioni presentate.
    Sabato sarà data una matinée e sabato sera (alle nove in punto) avrà luogo una grande esibizione con fuochi d’artificio."
    Alla fine del 1873, Lefebre tornò a New York per un breve ingaggio come clarinettista con l’rochestra di Henry Wolfsohn.
    Wolfsohn amministrò un ufficio dello spettacolo e un’agenzia per diverse decadi fino alla sua morte avvenuta nel 1909.

    L’interesse di Levebre di mantenersi come clarinettista professionista stava scemando. Presto decise di fare del saxofono il suo principale strumento e i suoi concentrati sforzi gli fecero alla fine guadagnare il titolo di “re del saxofono”.


    GILMORE

    Costruitosi negli USA una breve una solida reputazione come saxofonista, nell’autunno del 1873 Lefebre fu chiamato a fare parte dell’appena riorganizzata “Twenty-second Regiment National Guard Band”, con sede a new York, sotto la bacchetta del nuovo direttore Patrick Sarsfield Gilmore. L’aggiunta di un’intera sezione di sax (soprano, alto, tenore e baritono; Lefebre ricopriva il ruolo di sax alto nonché di solista), indica che Gilmore fece tesoro della strumentazione per banda militare della Garde Républicaine. Nonostante vestisse l’uniforme del ventiduesimo regimento, l’orchestra di Gilmore era organizzata più come un’organico di professiosti civili, con alcune restrizioni sulle sue operazioni da parte dei militari. Questa è l’opportunità che Lefebre stava aspettando. Non dovendo più preoccuparsi di sostentarsi come clarinettista, adesso poteva riservare al saxofono “uno studio ancor più specializzato di quanto avesse fatto finora, se possibile”.

    Considerando la grande motivazione con cui Lefebre si dedicava al sax e la sua devozione per i più alti standard musicali, è facile capire come lui e Gilmore fecero un’accoppiata perfetta: suonare con Gilmore non era un lavoro facile poiché trattava i suoi uomini come trattava se stesso. Quando Gilmore si buttò nel mondo della musica era un perfezionista e ogni uomo della sua band doveva dare il massimo se voleva mantenere la sua posizione.

    Gilmore affrontò la musica più impegnatica e portò i suoi musicisti a suonarla come voleva che fosse suonata. Gli arrangiamenti dei brani classici per banda sono stati mantenuti il più fedele possibile agli originali e Gilmore rifiutò di facilitare i brani.

    Pagava i suoi uomini a tempo pieno e non risparmiava mai quando erano necessarie più prove per superare le difficoltà dei brani in repertorio.

    “L’eminente saxofonista E. A. Lefebre” era solista con la “Twenty-second Regiment Band” per il loro primo concerto tenutosi il 18 Novembre del 1873 presso l’”Academy of Music” di Brooklyn, dove Lefebre suonò la “Fantaisie sur un Air Suisse”.

    Secondo quanto riportato dal New York Times, “Mr. Levebre interpretò un solo con il suo saxofono, uno strumento il cui suono ricorda il violoncello”. Qui riecheggia la descrizione di Berlioz nel suo trattato di strumentazione e orchestrazione, pubblicato nel 1848, dove l’autore riteneva che il sax avesse “vaghe analogie con il suono del violoncello...”


    New York Saxophone Quartette Club

    Due mesi dopo, il 15 Gennaio 1874, il Twenty-second Regiment Band diretto da Gilmore, si esibì nuovamente all’Academy of Music come parte dell’intrattenimento musicale per il nono ballo annuale del “Cercle Francais de L’Harmonie”. Secondo quanto riportato dal New York Times:
    “Quando il pavimento fu festosamente ricoperto con i lunghi festoni degli astanti, la banda disposta sul fondo attaccò una marcia che posso descrivere come travolgente, essendo in effetti un “pot-pourri” contenente una scelta di parti da “Les Bragands”, “La Perichole” e “Le Petit Faust.” Alcuni dei membri della “French Society” cantarono gradevolmente in una sorta di coro; successivamente venne piacevolmente organizzata la grande marcia dei partecipanti.”
    Questa descizione sicuramente si riferisce al “Grand Divertimento on the Airs of All Nations” del direttore di banda Louis Jullien. Questa composizione, la quale includeva inni nazionali e “una grande varietà di melodie nazionali e popolari”, fu l’ultimo brano della prima parte del concerto tenutosi quel pomeriggio.

    Come si evince dal programma, Gilmore “realizzò le brillanti possibilità del saxofono e per primo introdusse il Quartetto di Sax nei suoi concerti...”.
    Sembra più che appropriato il fatto che Gilmore abbia voluto includere saxofoni presso il ballo sponsorizzato dalla “French Society”.

    In effetti Gilmore sfruttò l’impiego dei sax al massimo includendo performance del francese Lefebre il quale eseguiva la sua composizione “Air Suisse avec Variations”, e una variazione sul “Grand Divertimento”, come anche due movimenti (Andante e Allegro) da uno dei quattro quartetti composti da Jean-Baptiste Singelée.

    Brillanti possibilità per certo! Lefebre, cercando l’emancipazione del saxofono, era intento nel presentare musica originale di alta qualità, includendo quindi una sua composizione, eseguita con naturale maestria, e un brano per quartetto di sax, scritto con arte per gli studenti di Adolphe Sax presso il Conservatorio di Parigi.

    La “Fantasie sur un thème Suisse” di J.-B- Singelée, scritta nel 1858, il cui titolo presenta una singolare somiglianza con la composizione di Lefebre, potrebbe essere stata d’ispirazione per le originali variazioni scritte da Lefebre e non lo stesso brano.
    Entrambi i brani presentati in quella serata e comprendenti dei saxofoni, sono composizioni originali per sax e non trascrizioni.

    Lefebre comprese la natura critica di avere repertorio originale per saxofono.
    Con questo corpus di composizioni il sax ebbe una piccola occasione di guadagnare l’emancipazione nell'ensablishment musicale.

    I quattro saxofonisti che si esibirono nel concerto del 15 gennaio 1874 furono:

    • Franz Wallrabe - Sax Soprano
    • Edward A. Lefebre - Sax Contralto
    • Henry Steckelberg - Sax Tenore
    • F. William Schultze - Sax Baritono


    Collegialmente conosciuto come “New York Saxophone Quartette Club”, il quartetto era in pratica la sezione di sax della banda di Gilmore.
    Anticipando il “New York Saxophone Quartette Club” di pochi anni, il primo quartetto di sax a quanto ci è dato sapere, venne fondato a Philadelphia (prima residenza di Lefebre) nel 1869 dal saxofonista Eustach Strasser.

    Strasser, un saxofonista pioniere di diritto, nel 1868 “suonò per primo con il Mendelsohn Quintet a Philadelphia in una sala da concerto sita all’indirizzo che attualmente occupa lo Wanamakers store”.
    Dopo essersi trasferito a Boston nel 1878, il “quartetto di sax” di Strasser divenne “particolarmente popolare” nei circoli ecclesiastici di Boston, sotto il patrocinio di Montgomery Sears.
    Il “St. Louis Saxophone Quartet”, un altro ensemble di sax delle origini, venne organizzato probabilmente attorno al 1870 e suonò regolarmente come “una gradevole attrattiva nei concerti dei “Knights of Pythias Band” presso il giardino di Schnaider” fino allo scioglimento nell’estate del 1880.
    La sezione di sax del 22° Reggimento fu un’attrattiva abituale dei concerti della Gilmore Band per tutti gli anni ’70.

    Un critico del New York Times commentò una serie di concerti estivi tenutisi nel 1875:

    “I venerdì sera sono normalmente riservati a piacevoli cambi di programma e il giorno avanti ieri un interessantissimo quartetto di saxofoni - strumenti che dovrebbero essere molto più diffusi di quanto non lo siano oggi... ha allestito una serie di brani. Sarebbe arduo pretendere composizioni più fresche...”
    Nel maggio del 1877, Wallrabe, Lefebre, Steckelberg, Schultze eseguirono il Quartetto di Savari durante uno dei concerti di Gilmore.

    Questa composizione non può che essere il Quatuor di Jean-Nichloas Savari (1750-1850).
    Savari, uno dei pochi compositora dell‘800 a scrivere intensivamente per saxofono, fu primo ufficiale del 34° Reggimento di Fanteria nell’esercito francese; compose una dozzina di opere per sax, incusi 4 soli (ognuno di questi era una Fantasia tematica), così come un Duo, Trio, Quartetto, Quintetto, Sestetto, Settetto e Ottetto, tutti pubblicati da Adolphe Sax.

    Emma Thursby, ventinovenne soprano di coloratura che “attrasse una considerevole attenzione” essendo apparsa con la “Brooklyn Philharmonic Society”, diretta da Theodore Thomas, programmò un recital presso la “Plymouth Church” a Brooklyn il 27 Novembre 1874. Gilmore accettò di dirigere la sua orchestra completa, la quale offrì un inusuale concerto in chiesa.

    Edward A. Lefebre e Matthew Arbuckle, cornetta solista di Gilmore, servirono come artisti assistenti su richiesta di Miss Thursby, accompagnandola in certi soli.
    Lefebre, Arbuckle Thursby furono solisti con Gilmore durante un tour del 1875 dove la banda si esibì a Washington, Baltimora, Philadelphia, e Boston, comsì come nel West e quindi a Pittsburgh, Cleveland, Detroit, Chicago, St. Louis, Cincinnati and Louisville.
    L’orchestra diede il suo concerto finale in favore della libreria libera del Kentucky.

    Il 30 Gennaio 1875, mentre la Gilmore Band era a Boston, Lefebre eseguì un’altra sua composizione intitolata semplicemente “Fantaisie Originale”, presso il “tremont temple”, mentre nel giorno seguente eseguì presso il “Boston Theatre” la Norma Fantaisie di Bellini.

    Un resoconto del concerto della Gilmore Band apparse nella “Benham’s Musical Review”, dove Lefebre ottenne una menzione speciale:

    “Il concerto nella “[Brooklyn] Academy of Music” di Lunedì sera 1° Marzo [1875], è considerato da molti come uno dei migliori mai dati nella nostra città... Il solo per saxofono, “Air from Norma” con variazioni del Sig. E. A. Lefebre, è stato una novità e una sorpesa sia per l’eccellenza con cui venne resa questa musica, sia per il fatto che lo strumento era prima di allora a noi ignoto. Il suo suono è estremamente piacevole per le sue qualità differendo da tutti gli altri ottoni. Per certo entrerà nell’uso generale e sarà un’importante acquisizione per le risorse dell’orchestra di ottoni.”
    Come asserito qui sopra, il saxofono era uno strumento virtualmente sconosciuto negli USA a quel tempo.

    Nel programma di sala del 4 Dicembre 1875, lo strumento suonato da Lefebre era erroneamente identificato come “Saxhorne”, un’ottone a pistoni comune in molte bande.
    Certamente il pubblico dovette risultare sorpreso quando E. A. Lefebre fece la sua apparizione con il suo saxofono suonando la Norma Fantaisie di Bellini alla fine del concerto.
    Nell’aprile del 1876, la “Twenty-second Regiment Band” raggiunse la costa del Pacifico, esibendosi a Salt Lake City e a San Francisco, dove i soli di Lefebre includevano ancora una volta le variazioni sulla “Casta Diva” di Bellini.
    Nell’estate del 1876, la Gilmore Band era un’attrazione molto in vista presso la “Centennial Exhibition” a Filadelfia.

    Il cornettista Hi Henry, rappresentante della Conn & Dupont, fece le seguenti osservazioni riguardanti certi membri della Gilmore Band “le cui interpretazioni sono fantastiche e i quali nomi sono ancora ignoti ai loro ascoltatori.

    Arbucle e LeFebre si sono esibiti in una varietà di assoli interpretandoli con il più alto stile d’eccellenza. La bellezza del loro suono e loro sintonia sono al di la della sfera di competenza della pratica, questo è talento.

    In aggiunta alla rara eccellenza come artisti, essi sono dei gentiluomini di temperamento raffinato, sempre cortesi e modesti (come un gentiluomo deve essere) offrendo un marcato contrasto con questi infausti vanitosi che infestano la comunità musicale, essendo uomini senza cultura che indossano la loro scarsa capacità con una magniloquenza e una sfrontatezza che è solo scusabile attraverso un esercizio di pietà per la loro deplorevole ignoranza. ...E' con uomini come Arbuckle e LeFebre che, mentre si aggiungono alle file della degna adesione alla bella interpretazione musicale, si contribuisce ad elevare la musica dagli invidiosi compari e a fare di essa un degno obiettivo per cui impegnarsi."

    Le performance solistiche di Lefebre nel maggio del 1876 presso il “Centennial Grounds” includevano “Air [sur un thème] Original” di Savari e “Aria Somnambula” di Bellini. La seconda di queste composizioni era per certo la “Fantaisie sur La Somnambule, Op. 49” di J. B. Singelée. Originariamente scritto per sax in Sib (e piano), Lefebre lo adatto per sax contralto. Questo adattamento venne pubblicato come “La Somnabule” Fantasia da Carl Fisher nel 1898.

    Di conseguenza, le “belle interpretazioni” di Lefebre comprendevano ancora esecuzioni di repertorio originale per saxofono. Entrambi i pezzi vennero pubblicati da Adolphe Sax tra la fine degli anni ‘50 e l’inizio dei ’60 [dell‘800].

    Altri lavori per sax solista “Norma Fantasie” e “Variations of Casta Diva”, molto probabilmente erano adattazioni di opere di Singelée per violino basate sui temi d’opera di Bellini. Avendo Singelée scritto così tanto per saxofono, Lefebre doveva essere in rapporti confidenziali con il compositore il quale probabilmente approvava queste trascrizioni. Non è del tutto improbabile che Singelée e Lefebre siano stati a conoscenza l’uno dell’altro, anche se nessuna delle opere di Singelée è stata dedicata a Lefebre.

    La cantante Lillian Norton, “Madame Nordica,” fece un “debutto di grande effetto” con la Gilmoure Band presso il “Gilmore’s Concert Garden” [Madison Square Garden] nel settembre del 1876; successivamente cantò con la band per due anni, includendo il tour europeo del 1878. Lefebre accompagnava la cantante con il suo sax in qualità di artista assistente di Nordica, meglio conosciuta per i suoi ruoli wagneriani durante gli anni al Metropolitan Opera (1893-1909).
    Oltre a presentare il quartetti di sax nei suoi concerti Gilmore fece esibire quartetti di altri strumenti, come elencato in un programma di sala stampato nel 24 maggio del 1877 distribuito con il New york times:

    • Grand Concert Air & Variations Riviere


    Vengono presentate variazioni per quartetto di flauti all’unisono, quartetto di clarionets [sic], quartetto di trombe, quartetto di ottavini, quartetto di baritoni, quartetto di corni francesi, quartetto di cornette, quartetto di oboi, quartetto di fagotti, variazioni per saxofono (Sig. E. A. Lefebre), doppio quartetto di tromboni/tuba, con gran finale per l’intera orchestra. E’ curioso notare che Lefebre fu lìunico saxofonista presentato nella sopracitata composizione. Forse era dovuto al fatto che non c’erano quattro strumenti della stessa famiglia nella sezione dei sax.


    IL TOUR EUROPEO

    La “Twenty-second Regiment Band” iniziò il suo tour europeo nel maggio del 1878, includendo tappe a Dublino, Liverpool, Glasgow, Bruxels, Rotterdam, Amsterdam, e a La Hague (luogo di nascita di Lefebre). Gilmore ebbe quattro saxofonisti tra il suo equipaggio di 65 musicisti. Due diversi resoconti indicano che la strumentazione era soprano, alto tenore e basso. Un’altra descizione indicava il baritono al posto del basso. In quei tempi non era insolito riferirsi al baritono come a un sax basso in Mib, perciò possiamo concludere che la strumentazione della sezione di sax per il tour europeo di GIlmore era lo stesso del periodo 1873-1877 (SATB). Secondo un’intervista pubblicata nel 1927:
    [Eustach Strasser] si unì alla Gilmore Band (1875 [sic?], New York 26th [sic] Regiment Band) come membro della sezione dei saxofoni, andando in tour con la Gilmore Band nei suoi lontani viaggi, inclusa l’europa.

    Strasser non era annoverato come membro della sezione di sax di Gilmore nel maggio del 1877, quindi è ragionevole supporre che Strasser si unì alla Gilmore Band nel 1878 (e non nel 1875) soltanto in occasione del tour europeo. Era cosa comune per alcuni membri stabuli della band di chiamari fuori da alcuni lunghi ingaggi (come si evince da numerosi tour europei di Sousa). In ogni caso, la sezione di sax di Gilmore in europa comprendeva i seguenti musicisti:

    • Eustach Strasser - soprano saxophone
    • Edward A. Lefebre - alto saxophone
    • Henry Steckelberg - tenor saxophone
    • F. William Schultze - baritone saxophone


    A Londra, Lefebre si esibì come solista con Gilmore al Crystal Palace, dove trecento cantanti e trecento strumentisti vennero assemblati per le performance. La risposta di pubblico del tour europeo di Gilmore fu entusiastica. Secondo il Manchester Examiner:

    “Sebbene alcune voci ci hanno preparato ad aspettarci grandi cose da questa celeberrima orchestra, le performance della scorsa notte hanno sorpassato le più brillanti descrizioni.
    Un così raffinato modo di suonare può essere assicurato soltanto con l’aiuto di abili artisti, adusi a provare con costanza sotto la guida di un competente ed esperto direttore, e coloro che sono andati al concerto ieri sera anticipando il sensazionale effetto, dipeso principalmente dai violenti contrasti e rimici sforzi, furono piacevolmente sorpresi di sentire queste performance, la raffinatezza e la delicatezza delle dinamiche le quali non possono essere superate dalle migliori orchestre militari francesi o Viennesi.”

    Anche i solisti di Gilmore ricevettero grandi lodi con Emerson alla cornetta, DeCarlo all’ottavino, Lefebre al saxofonoe Bracht al flauto strappando “i più calorosi applasi.” Ognuno di loro “mostrò una speciale abilità, sia nei passi a solo sia nei passaggi secondari.” La Gilmore Band inoltre si esibì durante l’esposizione universale presso il Trocadéro a Parigi dove:

    “i soli di saxofono, Sig. Lefebre [sic], and del primo flauto, Sig. Bracht, erano universalmente noti per essere senza errori, e la sonorità generale era ben bilanciata.

    La band diede concerti in Germania nell’agosto e nel settembre del 1878, mentre un “urgente invito” a visitare la Russia venne rifiutato. Vennero totalizzate più di centocinquanta apparizioni concertistiche per l’intero tour europeo, toccando una media di una performance al giorno.

    La Gilmore Band ritornò a New York il 29 settembre 1878. Lefebre rimase in europa per portare a termine alcuni ingaggi come indipendente. In Germania, Lefebre ricevette la “netta attenzione” da parte di Richard Wagner:

    “... Lefebre stava suonando presso lo Schutzen House Leipzig, quando i docenti del Gewand House consigliarono di esibirsi per il grande Richard Wagner, il quale stava cercando di inventare alcuni ottoni per un utilizzo speciale nelle sue opere. Il dolce e compassionevole suono del saxofono assieme alla sua illimitata potenza, provarono loro che il sax era lo strumento che il grande Wagner stava cercando per così tanto tempo. Con un siffatto timbro di approvazione reale, Lefebre in un sol colpo fece un balzo di popolarità, evenne ingaggiato per ingaggi speciali come saxofono solista nei principali centri musicali d’europa - come Hannover, Berlino, Amburgo, Dresda, Wiesbaden, Danimarca, Stoccolma, Lipsia e altri posti. Mentre stava suonando come solista in uno di questi formali festival musicali, dove veniva eseguita soltanto la musica più alta, Lefebre sperimentò la sua prima e unica cisi di nervosismo o paura del palcoscenico. Il pubblico fu altamente critico e non applaudì; ma quando Lefebre ebbe finito di suonare, il pubblico dimenticò se stesso e chiese lui uno spontaneo ed entusiastico “bis”.”
    Wagner non inserì mai il saxofono in nessuna delle sue opere.

    Altre città del tour tedesco e scandinavo di Lefebre furono Bremen, Königsberg e Copenhagen. Lefebre firmò un contratto per altre quattro settimane in più a Berlino, presso il giardino di Kroll, come anche venne ingaggiato per quattro mesi a Mosca, Russia; questo era probabilmente un tentativo di Lefebre di non deliudere il sopra descritto “urgente invito” inviato alla Gilmore Band.

    Sfortunatamente per Lefebre fu impossibile onorare questi obblighi contrattuali dovuto a un “importante affare [per il quale] fu necessario il suo ritorno a New York”. Questo “importante affare” era molto probabilmente una serie di concerti invernali con la Gilmore Band presso la Grand Opera House a New York alla fine del 1878. La sua emmediata partenza per l’America lascia un dubbio: cosa sarebbe stato se Tchaikovsky avesse ascoltato lefebre; o Rimsky- Korsakov, il quale, in qualità di Ispettore delle orchestre della Marina Russa (1873-1884), in quel tempo scrisse tre opere per strumento solista e orchestra militare: il Concerto per Trombone (1877), Variazioni su un tema di Glinka (1878), e Concertstück per Clarinetto (1878). E’ assolutamente possibile che Rimsky-Korsakov, maestro russo dell’orchestrazione, dopo aver ascoltato Lefebre avrebbe valorizzato la sua opera utilizzando il timbro unico del saxofono in orchestra e in banda.

    Avrebbe forse dedicato al solista in visita un concerto per saxofono? Per certo è stata un’occasione mancata per uno strumento in cerca di emancipazione.


    CARYL FLORIO

    Chiusa una porta in Europa e Russia, un’altra se ne apre in America.
    Incoraggiato dal popolare successo del suo tour europeo, con e senza Gilmore, Lefebre proseguì nella sua attività espandendo la portata delle sue performance al sax.

    Durante il suo viaggio in Europa, il primo da quando si trasferì negli Stati Uniti, Lefebre probabilmente ebbe modo di ripensare a una serie di opere scritte per saxofono, inclusi alcuni brani per ensemble di sax, pubblicate quasi esclusivamente da Adolphe Sax a Parigi. Tornò in America con un rinnovato interesse di coltivare maggiormente il repertorio originale del suo strumento.
    Allo stesso tempo, il compositore Caryl Florio (pseudonimo di William James Robjohn, 1843-1920) stava cercando musicisti interessati ad eseguire le sue composizioni originali. Secondo il New York Times: “Il Sig. Florio, la cui attività è legata principalmente a delle performance musicali a New York, ha lavorato alla sua professione con semplicità e coscienza e ha mostrato una crescita costante... è un abile compositore, di buone idee e di poetica fantasia le quali trovano la propria espressione in aggraziate forme musicali.

    Le sue caratteristiche come compositore sono associabili più a quelle di un tranquillo studente che a quelle di un audace e originale pensatore... Il Sig. Florio è un musicista di cultura e di abilità, noto... in questa città da oltre 10 anni come un affabile studente e musicista.”

    Il New York Daily Tribune approfondì ancor di più i talenti musicali di Florio: “Possiede molte delle doti e delle qualità che deve avere un compositore di musica. Sul lato tecnico, possiede conoscenze e abilità; sul lato intellettuale gli è attribuito un sapore delicato, una poetica fantasia, l'amore per tutto ciò che è elegante e delicato e una attitudine naturale per un’aggraziata espressività sia nella melodia che nelle parole...”

    Florio e Lefebre hanno visto accrescere la propria reputazione ed entrambi stavano cercando di migliorare ulteriormente la loro carriera. In questo modo, il compositore in cerca di musicisti in grado di eseguire le sue opere e il concertista voglioso di promuovere se stesso e il suo strumento, fecero una accoppiata perfetta. Questi due uomini unirono le forze alla fine degli ani ’70, probabilmente dopo il ritorno di Lefebre dal suo tour Europeo.

    La loro collaborazione fu davvero fruttuosa; Florio tra il 1879 e il 1885 diede vita a non meno di quattro opere per saxofono:

    Introduction, Theme and Variation (1879) per saxofono e piccola orchestra; Allegro de Concert (1879) and Menuet and Scherzo (1885) per quartetto di sax; Concertante Quintet (1879/80) per piano e quattro sax.

    Introduction, Theme and Variation per sax contralto in Mib e piccola orchestra (l’organico in partitura è il seguente: sax alto solo, flauto, clarinetto, fagotto, due cornette, trombone, timpani e archi) può essere considerato come la prima opera originale per sax solista e orchestra sinfonica mai scritta.
    Paragonabile al Concertino di Weber, questo lavoro è considerabile come di maggior sostanza rispetto agli assoli per sax e banda coevi.

    Lefebre era interessato anche a coltivare il repertorio originale per il New York Quartette Club, del quale fece parte a partire dalla fine del 1873.

    Negli ultimi mesi del 1878, dopo che Strasser laciò Gilmore trasferendosi a Boston, il New York Saxophone Quartette Club composto da Wallrabe, Lefebre, Steckelberg, e Schultze venne riunito come la sezione dei sax del “Twenty-second Regiment Band”.
    Il quartetto venne di nuovo ingaggiato per una serie di concerti presso il “New York’s Grand Opera House” nel dicembre del 1878.

    L’”American Art Journal”, riferendosi al New York Saxophone Quartette Club, fece un’acuta osservazione: “...uno dei maggiori ostali è la presenza di un piccolo numero di composizioni esistenti per questo tipo di quartetto, ma la buona sorte portò la notizia dell’esistenza di questo quartetto a Caryl Florio, uno dei più talentose musicisti ben noto come pianista e organista di grande merito e ammaliante compositore. Florio, colpito dal bellissimo suono prodotto da questa innovativa combinazione, ha scritto e arrangiato un vasto e raffinato repertorio per questo ensemble.

    Tra gli altri numeri di questo repertorio può essere senzaltro menzionato il “Concertante Quintet” per pianoforte e quattro sax, una novità assoluta in quanto non si ha menzione di altre composizioni scritte per questo organico.”

    Una tappa importante tra le performance del New York Saxophone Quartette Club avvenne il 30 aprile 1880, come parte de un concerto presentato da Caryl Florio. Florio era una ben nota e rispettata figura in quei tempi a New York City, avendo iniziato la sua carriera come voce bianca solista presso la “Trinity Church”, e da allora al suo “concerto di presentazione dei suoi lavori” nel 1880 egli compose brani dei più disparati stili inclusi inni ecclesiastici e non, un trio con pianoforte, un quartetto d’archi e due opere.

    “Il concerto del Sig. Florio” comprendeva una serata interamente dedicata a sue composizioni strumentali e vocali. Degli otto pezzi eseguiti, due erano affidati al New York Saxophone Quartette Club: l’ “Allegro de Concert” e il “Concertante Quintet”.

    Lefebre suonò inoltre il clarinetto accompagnando uno dei brani vocali; per questa performance ottenne dei calorosi “bis” dal pubblico.

    Per quel che riguarda i broni per saxofoni, il critico del New York TImes sembrò distratto da una così rara apparizione concertistica: “Il quartetto di saxofoni “Allegro de Concert”, era così inusuale per il fatto che fosse stato scritto per questi strumenti e per il suo distacco dalle forme ordinarie che lo rende difficile da giudicare a un primo ascolto. In ogni caso il brano non sembrava particolarmente interessante anche se eseguito straordinariamente bene... L’altro brano strumentale era un quintetto per saxofoni e pianoforte (una strana e originale combinazione di strumenti), il quale non fu, forse, completamente apprezzato, in quanto era l’ultimo brano in programma.”

    Di diverso avviso riguardo questa serata era il “The Musical Courier”: “...i brani di maggior successo furono la “Mother’s Lullaby”, egregiamente interpretata da Miss Beebe, e il Quintetto per piano e quattro sax. Il gran piano “Chickering” si mescolava magnificamente con il suono dei quattro fiati.” e il “New York Daily Tribune”: “Era in programma un quartetto di saxofoni, lo spiritato “Allegro de Concert,”, il quale attrasse la più completa attenzione e alla fine del programma un quintetto composto dagli stessi strumento con in aggiunta un pianoforte; una eccellente combinazione.
    Il ricco e pieno suono dei saxofoni - soprano, alto, tenore e baritono - esce superbamente nelle graziose e ben armonizzate frasi del Sig. Floryo, ma il piacere che questi strumenti sono capaci di dare in una sala da concerto può risultare fuggente in quanto hanno poco potere d’espressione.”

    Un dettagliato e favorevole resoconto del concerto di Florio del 6 maggio 1880 pubblicato da “Musical Rewiev”, mette in rilievo le composizioni per saxofono così come le performance dei saxofonisti: “Il Sig. Caryl Florio lo scorso martedì sera diede il suo “Primo concerto per la produzione dei suoi propri lavori” presso la “Chickering Hall”; quando, nonostante la pioggia battente, era presente un rispettabile numero di altamente riconoscenti ascoltatori. Il Sig. Florio fece un audace tentativo presentando un programma che consisteva interamente di sue composizioni. Ma non si può dire che il rusultato non ripagò ampiamente la sua sfrontatezza. Florio è un ottimo esecutore; ha respirato per lungo tempo una atmosfera musicale, è un eccellette lettore a prima vista di musica per pianoforte e organo (un dono che gli ha permesso di non negligere lo studio di molta musica scritta per questi strumenti), e tra le altre cose ora si mostra ragionevolmente come compositore di musica vocale. Lo scorso martedì sera il Sig. Florio era assistito per quel che riguarda l’interpretazione del suo programma da un quartetto di saxofoni: i Signori Franz Wallarabe, E. A. Lefebre, Henry Steckelberg, e Wm. F. [sic] Schultze; dal ben noto quartetto d’archi del “New York Philharmonic Club”; da Signori Baird e Aiken del “English Glee Club”, e dal Dott. Hills; e dalle seguenti cantanti soliste: la Signorina Maria Brainerd, la Signorina Henriette Beebe, la Signora C. V. Lassar-Studwell (soprano), e la Signora S. Barron-Anderson (contralto).

    Le novità di questo programma erano un quartetto per saxofoni, Allegro de Concert; una scena per soprano, con obbligato di clarinetto e violoncello e un quintetto per pianoforte e saxofoni. Quest’ultima era una raffinata composizione, troppo interessante per essere messa alla fine del concerto, e rappresenta una prova notevole del fatto che un quartetto di strumenti risulta sempre ben sonoro anche in preseza di un ampio gran piano.

    Il Sig. Florio, il quale suonò la difficilissima parte di pianoforte, era costretto ad aprire completamente il coperchio dello strumento, con l’effetto di produrre un ammirevole equilibrio di suono tra il piano e i saxofoni.

    In tal modo, invece di descrivere la "nuova forma" del Sig. Florio come un errore, è bene avvertire certi pianisti auto-referenziali che hanno due alternative: o di rinchiudersi negli assoli e nei concerti con accompagnamento orchestrale, oppure di permettere ai saxofonisti di rimpiazzare gli archi nella musica da camera “domestica” che i Maestri hanno scritto per pianoforte quando questo strumento poteva suonare "più piano che forte."

    Nel quintetto del Sig. Florio la parte di pianoforte è così rilevante che questo lavoro potrebbe essere chiamato a ragione concerto per pianoforte con accompagnamento di quaartetto di sax.
    Per certo i saxofoni non possono prendere il posto di un quartetto d’archi, ma, tanto per cambiare, la combinazione è davvero piacevole all’ascolto e la curiosa gioiosità dei rapidi passaggi, specialmente quando vengono eseguiti dai suoni quasi percussivi del sax basso, è piuttosto deliziosa.

    Il suono di spicco era quelli dell’alto suonato dal Sig. lefebre, il quale si è reso noto la scorsa estate come il saxofonista solista della banda del Sig. Adolphe Neuendorff a Coney Island. L’Allegro de Concert ha fatto da vivace e fresca introduzione al concerto e è stata accolta con un applauso entusiasta.” L’Allegro de Concert rimase sconosciuto ai saxofonisti moderni finchè Richard Jackson della New York Public Library ritrovò il manoscritto originale. Jackson successivamente incluse questo storico lavoro nel suo “Democratic Souvenir: An Anthology of 19th Century American Music”, pubblicato dalle edizioni Peters.

    Il quartetto di Florio venne poi pubblicato separatamente da questa antologia nel 1988. L’Allegro de Concert comprende un’ouverture corale seguita da una spiritata fughetta. L’estensione utilizzata consiste in due ottave, con il soprano che si slancia per due ottave e una quarta (dal Si grave al Mi acuto). Ben sapendo che il sax soprano aveva un’estensione “di chiavi” che arrivava al Mib acuto, Florio scrisse per questi passaggi nell’acuto (batt. 213-5 e 220-2) un ossia all’ottava bassa ma preferendo per certo l’esecuzione all’ottava superiore (cosa che probabilmente venne all’epoca rispettata).

    Un’approfondimento del Concertante Quintet per piano e quattro sax sarà discusso con maggiori dettagli nel 5° capitolo.

    Il Menuet and Scherzo probabilmente era in possesso di Lefebre quando morì. Siccome molti dei suoi averi vennero dati in pegno, il Menuet and Scherzo di Florio è probabilmente andato perduto. Il New York Saxophone Quartette Club continuò ad esibirsi per tutto il 1885. In questo periodo la sezione dei tenori di Gilmore includeva Henry Steckelberg (a partire dal 1882 circa), Fred ter Linden (circa1883-4) e E. Schaap (dal 1885 al 92 circa).
    E’ possibile desumere che Linden e Schaap suonarono il sax tenore nel New York Saxophone Quartette Club durante gli ultimi anni di vita del gruppo.

    Commentando la Gilmore Band e il suo personale, il “St. Louis Dispatch” sentenziò: “Il quartetto di sax è composto da Franz Wallrabe, soprano; Lefevre [sic], alto; Schapp [sic], tenore, and Schultze, baritono. Wallrabe e Lefebre condividono gli onori come solisti, e Schultze ha il merito di essere il miglior arrangiatore di musica classica del paese. Egli tratta i diversi temi con grande abilità, e la sua strumentazione è assolutamente perfetta.” Essendo questo l’unico riferimento a Franz Wallrabe come solista, questa recensione riguardava molto probabilmente il quartetto di sax (e non la Gilmore Band), dove il soprano e l’alto spesso condividono un ruolo predominante. D’altro canto non è chiaro se la discussione riguardante Schultze, “miglior arrangiatore di musica classica del paese” , fosse in relazione al “22nd Regiment Band”, al quartetto o ad altre attività.

    L’ultimo ingaggio del New York Saxophone Quartette Club fu presso una Soirée musicale, “Zeumon of Artists”, ospitata da Charles Kunkels il 19 ottobre 1885. in questa occasione venne programmato il “Concertante Quintet” di Florio e probabilmente venne eseguito il suo nuovo lavoro “Menuet and Scherzo”.

    Sembra che il New York Saxophone Quartette Club venne sciolto poco dopo questa performance, probabilmente a causa della morte del sax soprano Franz Wallrabe. Lefebre e Florio persero contatto dopo il 1885 e non si scrissero fino al 1902.
    Un ulteriore “concerto per la produzione dei suoi lavori” presentato da Caryl Florio nel marzo del 1888 includeva due sinfonie, un concerto per piano e diverse composizioni vocali; sfortunatamente non vennero programmate nuove composizioni per saxofoni in questa occasione.


    Alla prossima puntata!