• The New World Saxophone Quartet o della trance musicale

    Autore: Juggler
    WSQ non ha bisogno di molte presentazioni: è il quartetto di sax piu' conosciuto al mondo.
    La dipartita di Julius Hemphill, vero motore ideativo-propulsivo della formazione ha determinato un vuoto creativo incolmabile nell'evoluzione e ricerca musicale di questa formazione, che rivitalizzava l'intero corpus della musica afro-americana (spiritual, gospel, blues, zydeco music ecc.) con una "vitalità dionisiaca".

    Hemphill è un grande musicista, che purtroppo non viene molto ricordato ed è deliberatamente ignorato dalle nuove generazioni: basterebbe ricordare che aveva un controllo, come pochi, sulla fascia sovracuta dell'alto e che è stato un grande didatta (David Sanborn e Tim Berne, sono stati entrambi suoi allievi).



    Una famosa apparizione televisiva nel programma condotto da Sanborn, "Saturday Night Music"
    Però potete anche non ascoltarla...perchè magari già la conoscete...

    Ma veniamo al new WSQ...che in realtà, in questa circostanza uso deliberatamente come pretesto, per attirare la vs. attenzione su un aspetto musicale importantissimo per chi pratica l'improvvisazione: la concentrazione esecutiva che sfocia in una sorta di trance fisica.
    La formazione che vi invito ad ascoltare (possibilmente in cuffia e a schermo intero) si avvale, oltre agli storici, H. Bluiett e D. Murray, del contributo di James Carter e di Ed "Kidd" Jordan (classe 1935, grande strumentista e didatta, ha suonato con Ray Charles, Aretha Franklin, Steve Wonder, O. Coleman, C. Taylor...insomma, tutto ciò che di meglio i protagonisti della musica afro-americana hanno prodotto musicalmente, lui l'ha suonato...)

    Il brano è "Hattie wall": il marchio di fabbrica WSQ (l'esecuzione dura circa 20')


    Il new WSQ, per molti aspetti, è l'ombra del gruppo originario: manca la coralità che è stata sostituita dall'esibizione muscolare delle qualità tecniche di ciascuno...ma c'è qualcos'altro di + intrigante...

    4'48'' (secondo video della performance)...c'è un break solistico di Carter, il quale ad un certo momento, sembra voler andare oltre i suoni che lo strumento può produrre...un caleidoscopio di effetti di ogni tipo: il suo corpo sembra indicargli la direzione della musica, che sfocia nella chiusura, in una trama di un vecchio disco blues che sembra perdere giri e si conclude con un "multiphonic sound"...semplicemente meraviglioso! 1° stato di trance...

    Segue il vecchio Jordan, che data l'età, non si "scompone"...e nella "zona metafisica" del tenore, fischietta un vecchio temino zydeco (stile musicale folk ballabile della comunità creola di New Orleans)...2° stato di trance - la sua anima lo conduce alle sue origini...

    Bluiett...nulla che già non abbiamo sentito...ma porta piu' volte gli occhi all'indietro: fate attenzione...non si tratta di un vezzo o di un movimento involontario: Coltrane, Urbani, Rivers, Tony Scott, G. Adams e tanti altri facevano lo stesso - trascendevano il dato musicale per entrare in uno stato ipnotico o ipnagogico, uno stato semi-allucinatorio intermedio tra lo stato di veglia e il sogno - è il loro essere, spirito (o chiamatelo come vi pare) che diventa suono e li conduce verso territori di cui non sappiamo fino a che punto ne avessero consapevolezza, anzi credo che cercassero un tipo di coscienza non razionale per andare oltre i loro limiti o i limiti dello strumento o della musica che suonavano...

    So che a molti ciò sembrerà molto "esoterico"...ma non lo è: perchè è sperimentabile ancor piu' che spiegabile.

    Mi auguro che piu' di qualcuno fra voi, sia portato a sperimentare quanto, nei limiti di ciò che mi è concesso, ho cercato di descrivere...ed anche a parlare, eventualmente, di qualche esperienza affine che ha provato in qualche precisa circostanza mentre suonava...