Visualizza Versione Completa : Ma lo strumento è davvero cosi' importante?...
bonnygonfio
7th August 2011, 08:05
Ciao Ragazzi, lancio una provocazione. Secondo voi è veramente necessario avere strumenti costosissimi o comunque sopra i 2500 -3000 euro e magari alle spalle 50 anni di onorato servizio per cacciare un suono da paura? Io la mia idea dopo ieri sera me la sono fatta ma sarei curioso di sapere cosa ne pensate...so di scatenare un vespaio ma il forum e' bello anche per questo no? :ghigno:
Utente Assonnato
7th August 2011, 09:14
A me il maestro ha sempre detto che a livello di suono, fa più il bocchino che il sassofono... e la persona che ci suona dentro! :saputello
Ma se hai una ferraglia indocinese in similmarmo (questa parola esiste? :BHO:) con il chiver smisurato, i tamponi fatti con la carta igienica e la campana laccata con gli acquerelli, puoi anche evitare di comprarti un ottolink da 500 euro. :lol:
docmax
7th August 2011, 10:30
Tu vuoi scatenare un vespaio affermando che hai visto gente che dopo un anno di studio con un sax non professionale un becco di plastica e una rico royal tira fuori un suono favoloso?
Io ti rilancio affermando che dopo tanti anni di sax, con un sax pro, un becco pro, un'ancia pro... mi viene da dire "ma che brutto suono che ho"...
giosuei
7th August 2011, 10:34
si, lo strumento è davvero così importante. Sia per gli strumenti nuovi che per i vintage
phatenomore
7th August 2011, 10:57
Uno strumento ben progettato e ben regolato è condizione necessaria. Normalmente le due condizioni si possono ottenere da uno strumento che abbia un certo qual costo. Normalmente, però.
Danyart
7th August 2011, 11:36
"Ma se hai una ferraglia indocinese in similmarmo"
invece se hai un' italianeria del ***** o una tedescheria del *****, o un' americaneria del ***** suoni male lo stesso, soprattutto se non sai suonare...
Danyart
7th August 2011, 12:49
l'avevo scritta in modo diverso...
zkalima
7th August 2011, 14:07
No, non è necessario spendere tremila euro per avere un buon suono, basta l'anima.
fbisbo76
7th August 2011, 14:27
dipende da i punti di vista :ghigno: ...personalmente ho sempre pensato che come si dice "a ognuno il suo" ..ho sentito suonare gente con strumentini e avere un bel suono ... altra con strumentoni pagati suor di dollari canadesi con un suonino-ino... quindi come dice un mio vecchio zio: ciccio, ricordati sempre che il più lo fa il manico! (cioè chi suona!vabbè qui c'è anche un riferimento al prolungamento maschile noto come manico!) ;)
Niente è più necessario del superfluo.
Zio Eliseo (Giustino Durano)
dal film "La vita è bella" di Roberto Benigni
ModernBigBand
7th August 2011, 15:38
La domanda iniziale è mal posta perché non considera un elemento che da solo è in grado di stravolgere completamente la risposta, ovvero colui che suona.
Il musicista che sta dietro ad un sax fa la differenza al di là di ogni setup e prescinde anche dai "50 anni" di esperienza, basti vedere i giovani come Alex Han che già a 14 anni erano in grado di "spettinare" anche saxofonisti con maggiore esperienza.
Allo stesso modo, il sax da 3000 e più euro può fornire il proprio valore aggiunto soltanto quando incontra un soggetto in grado di sfruttarlo appieno: lo stesso Han di cui sopra con un pessimo sax (purché suonabile) e un bocchino di plastica sarà sempre e comunque migliore di un qualsiasi "late bloomer" con un sax da 10.000€ e un bocchino da 2000€...per fortuna.
Se escludiamo pertanto il fattore "manico", quello che è davvero importante per ognuno è poter utilizzare un sax buono, robusto e intonato, abbinato ad un buon bocchino che consenta al suonatore di migliorarsi, stop.
Poi ognuno può decidere, avendone la possibilità, di spendere miliardi ma è bene che tenga a mente che il sax e il bocchino da soli non possono nulla se chi soffia non è in grado di utilizzarli a dovere.
SteYani
7th August 2011, 15:53
Certo che sì.
Personalmente, se non avessi 2 sax eccezionali, il mio suono sarebbe enormemente più brutto. La differenza di timbro e di intonazione che c'era tra i sax che uso ora e quelli da studio che usavo prima è abissale.
Utente Assonnato
7th August 2011, 16:35
"Ma se hai una ferraglia indocinese in similmarmo"invece se hai un' italianeria del cavolo o una tedescheria del *****, o un' americaneria del cavolo suoni male lo stesso, soprattutto se non sai suonare...
Se non sai suonare non sai suonare neanche con un Selmer, mai detto il contrario.
A me il maestro ha sempre detto che a livello di suono, fa più il bocchino che il sassofono... e la persona che ci suona dentro! :saputello
CARO
7th August 2011, 18:32
Secondo me lo strumento è importante, ma per trovare un buon sax sono convinto che non ci sia bisogno di spendere cifre esorbitanti. Io ho preso la mia strada sulla strumentazione e la mia ultima spesa folle è stata di 400 euro per un sax a mio parere con un suono stupendo. ;)
govons
7th August 2011, 19:32
Personalmente mi sono rivisto tale e quale nelle parole del Doc.
In generale credo che lo strumento alla fine non sia cosi importante se lo confiniamo alla sola produzione delle note. Mi spiego: tutte le volte tutte che incontro sassofonisti PRO, questi suonano benissimo con qualsiasi bocchino e qualsiasi sax (vero posso fare nomi e cognomi e situazioni) poi è chiaro che anche loro tengono concerti o registrano con super strumenti blasonati e bocchini costosissimi...credo perché alla fine questo gli consenta di esprimersi al meglio e fare MUSICA col suono che hanno in testa (o qualcosa che ci si avvicina...).
Si potrebbe ad esempio fare questo paragone (grossolano e sempliciotto): una punto bene o male ti porta dappertutto e va alla grande, pero' esistono le BMW, le Mercedes etc....
giosuei
7th August 2011, 21:31
Ho visto Archie Shepp suonare il suo soprano e un tenore prestato all'ultimo momento (non era arrivato il bagaglio?) per tutta una serata in teatro.
Al soprano era concentrato sulla musica, bellissima e del livello sella sua voce (ha anche cantato 3 blues), al tenore era concentrato sullo strumento (che sembrava appena tolto dal cellophane); a un certo punto ho notato che apriva e chiudeva con le mani il tampone del Si basso mollando i tasti con la mano destra................secondo me ha fatto tanta fatica con quel tenore e lui è bravissimo............figurati cosa succederebbe a me.................
marcello81
7th August 2011, 21:36
Dipende cosa intendi per "cacciare un suono da paura"...
In ogni caso il suono lo fa il musicista. Io noto che chi ha un suono in mente può cambiare set up ma tirerà fuori un suono molto simile...
maurisax
7th August 2011, 22:01
Il mio Selmer SAII del 1987 suonato da Claudio Fasoli, Luca Donini, Robert Bonisolo, Emanuele Cisi ha un suono fantastico (il loro); nel mio piccolo ieri ho provato un Grassi da €1000 ed il suono mi piaceva (molto simile al mio Selmer). Questo è accaduto anche con alcuni sax sconosciuti che ho provato.
Quindi sono convinto che sax e set up aiutano, ma solo dopo che ci si è esercitati tantissimo su emissione e relativo suono.
Lo studio costa ben poco in euri, molto in impegno; a volte abbiamo la tentazione di credere di poter comprare con il denaro qualcosa che in realtà non ha prezzo. Anche in questo caso però se c'è motivazione e fiducia la fatica diventa qualcosa di secondario che cede il passo alla gioia di sentire un bel suono. E' affascinante il legame che c'è tra il suono e la nostra fisicità ed emotività.
Ho diversi bocchini (solo di ottolink sono 5, e ne ho ceduti altri 3) e suonano tutti in modo diverso, ma la differenza è una goccia nell'oceano rispetto a ciò che cambia con il variare dell'umore e della ispirazione del momento.
fcoltrane
7th August 2011, 23:03
uno strumento buono aiuta.
ciao fra
bonnygonfio
7th August 2011, 23:14
Mi ritrovo molto in quello che da scritto marcello...Ieri sera sono andato a sentire il mio maestro che suonava con un noto cantautore Italiano. Ho visto che sul palco aveva il suo muletto (di solito usa un super balanced) un grassi ts 360 che ha da circa 4-5 anni, strumento da non piu' di 700 euro. Praticamente mi e' venuto da piangere nel sentire il suono che riusciva a tirar fuori con tanta naturalezza da quello strumento. Super balanced o grassi quello era il suo suono elegante come sempre, ricco di armonici e con sfumature spettacolari. Allora mi chiedo se effettivamente la maggior parte di noi (me compreso) non dovesse fare un passo indietro rinunciando a voler comprare col denaro quello che solamente con tanto studio e allenamento si puo' ottenere. Sicuramente uno strumento robusto e messo bene a regolazioni aiuta ma non è che per caso negli ultimi anni ci si sta attaccando troppo al discorso "marche blasonate (o modelli blasonati) = sei un bravo musicista" ?
tzadik
8th August 2011, 10:31
Se una persona ha una idea di suono ben precisa e se ha la tecnica e i mezzi per ottenere quel suono... sicuramente ha raggiunto un traguardo importante per quella che è la maturità di un "suonatore"... è questa considerazione è da intendersi come relativa, non come assoluta.
il fatto di avere strumenti con caratteristiche simili, sicuramente aiuta a ottenere un timbro simile... parlando di armonici invece la storia cambia radicalmente.
Il Grassi ha un canneggio MOLTO simile a quello di un Mark VI (campana compresa); viene abbastanza naturale pensare che il timbro possa comunque essere simile. Le differenze invece stanno in quello che si sente suonando lo strumento e nella pasta armonica.
Sicuramente con un Selmer moderno non sarebbe riuscito ad ottenere un timbro così simile... e/o (chi lo sa) delle sensazioni simili.
Paradossalmente, la scelta di uno strumento dipende di più dalle sensazioni che uno percepisce quando suona che non esclusivamente dal suono che esce.
Esempio, chi possiede un Mark VI (e tanti che ambiscono a possedere un Mark VI) adorano la sensazione di sentire una intensa vibrazione dello strumento quando suonano... questa vibrazione è completamente indipendente dal suono che esce, è un effetto di come è concepito/realizzato lo strumento.
Io suono con un R&C (che è completamente diverso da qualsiasi altro sax)... ogni volta che suono sento quei medio-bassi che riempiono la stanza (o il palco...) che mi fanno godere!!!
Con nessun altro strumento riesco ad avere la stessa sensazione! :zizizi))
Quindi lo strumento conta non solo per il suono che esce ma anche per le sensazioni che da suonandolo.
pumatheman
8th August 2011, 12:36
Oltre alle caratteristiche intrinseche dello strumento/becco/ancia che influiscono in percentuali a mio parere modeste influisce in massima parte la preparazione poi (dopo parecchio) l'umore, il sentirsi a proprio agio con la strumentazione.
Isaak76
8th August 2011, 13:09
influisce in massima parte la preparazione poi (dopo parecchio) l'umore, il sentirsi a proprio agio con la strumentazione.Questo pensiero è da incorniciare perche è assolutissimamente veritirero.
E' come quando uno si compra una Fiat Panda da 8000€ perchè con essa riesce a farci ciò che realmente gli serve e lo stesso vale per uno che si compra un Range Rover da 100.000€; quindi mentalmente ci si ritrova in una condizione di soddisfazione personale!
giorgiomilani
8th August 2011, 13:49
No, non è necessario spendere tremila euro per avere un buon suono, basta l'anima.
in una ZAZ puoi mettere tutta la V-power e l'anima che vuoi, resta sempre una ciofeca! Con questo non voglio dire che bisogna spendere patrimoni per comperare un sax; concordo pero' con chi ha scritto che la "ricerca" investita in uno strumento, che lo renda tecnicamente migliore di altri, vada comunque pagata.
bonnygonfio
8th August 2011, 14:45
eh pero' in grassi da 700 euro sinceramente vedo poca ricerca, pero' il suono lo dovevate sentire...alla fine un tubo di ferro è sempre un tubo di ferro e se chiude bene e non si incollano i tamponi alla fine il 70% lo fa chi soffia, davvero secondo me...almeno io fino a sabato ero uno che si faceva mille problemi sul "brand" per suonare bene...pero' se alla fine ci pensiamo 50 anni fa c'erano solo selmer, king e la conn che facevano strumenti professionali. Adesso troviamo strumenti da 700 euro che con l'adeguata perparazione posso regalare emozioni pari a strumenti blasonati e con storia decennale alle spalle. Molto vero è il fatto di creare feeling con lo strumento. Poi se il feeling ce l'hai con 700 euro o 7000 poco importa a questo punto, pero' il mio discorso era per chiarire una volta per tutte e con esempi concreti che la bravura non si compra ma la si guadagna con lo studio. Dopodiche' anche con uno strumento semplice si puo' regalare emozioni spettacolari.
tzadik
8th August 2011, 14:50
... i limiti di chi suona vanno confrontati con i limiti dello strumento.
È credibile che possano esserci strumenti economici con meno limiti di strumenti molto più costosi (... il primo che mi viene in mente è il Selmer Serie II)
Chopin75
8th August 2011, 19:11
La domanda iniziale è mal posta perché non considera un elemento che da solo è in grado di stravolgere completamente la risposta, ovvero colui che suona.
Il musicista che sta dietro ad un sax fa la differenza al di là di ogni setup e prescinde anche dai "50 anni" di esperienza, basti vedere i giovani come Alex Han che già a 14 anni erano in grado di "spettinare" anche saxofonisti con maggiore esperienza.
Allo stesso modo, il sax da 3000 e più euro può fornire il proprio valore aggiunto soltanto quando incontra un soggetto in grado di sfruttarlo appieno: lo stesso Han di cui sopra con un pessimo sax (purché suonabile) e un bocchino di plastica sarà sempre e comunque migliore di un qualsiasi "late bloomer" con un sax da 10.000€ e un bocchino da 2000€...per fortuna.
Se escludiamo pertanto il fattore "manico", quello che è davvero importante per ognuno è poter utilizzare un sax buono, robusto e intonato, abbinato ad un buon bocchino che consenta al suonatore di migliorarsi, stop.
Poi ognuno può decidere, avendone la possibilità, di spendere miliardi ma è bene che tenga a mente che il sax e il bocchino da soli non possono nulla se chi soffia non è in grado di utilizzarli a dovere.
Quoto cio che ha detto MBB con l'accezione della mia esperienza personale ...almeno sul soprano, ossia lo strumento conta, sempre secondo la mia esperienza (soprattutto riguardo il taglio del sax) lo strumento ha influito parecchio per quel che riguarda l'intonazione e tutto il resto...detto questo non mi stancherò mai di dire bisogna studiare studiare e ancora studiare
jasbar
8th August 2011, 20:27
Of Topic:
X Chopin : se non sbaglio tu vivi a Londra, ho conosciuto un bravissimo musicista che vive li e suona contralto e soprano, è italiano e si chiama Tommaso Starace..lo conosci?
zkalima
8th August 2011, 21:38
Io credo che per valutare le differenze di suono significative tra due sax, ci voglia una certa maturità di suono, io sto suonando su due tenori molto diversi, e l'apprezzamento delle differenze posso percepirlo dopo anni di ricerca del mio suono, e in funzione di sfumature o caratteristiche timbriche o di volume, sono però due sax che hanno un'eccellente risposta a tutti i registri, sono intonati e hanno due volumi di suono differenti.
Il mio vecchio grassi non haveva una buona risposta sugli alti, aveva problemi su certe note, e aveva un suono che mi faceva schifo, ma ci ho lavorato molto, finchè, quando ero pronto, ho incontrato prima un'elegante signora un po' agée e poi una bomba sexy, e le ho tenute entrambe, indovinate quali sono rispettivamente. :ghigno:
Chopin75
8th August 2011, 21:44
Of Topic:
X Chopin : se non sbaglio tu vivi a Londra, ho conosciuto un bravissimo musicista che vive li e suona contralto e soprano, è italiano e si chiama Tommaso Starace..lo conosci?
Mi sono trasferito a Brighton (70 miglia...ossia 140km a sud di Londra) da qualche tempo, detto questo purtroppo non lo conosco, ma i saxofonisti che vivono in UK, italiani e non sono sempre ben accetti per una rimpatriata a chicken, chips e sax
jasbar
9th August 2011, 09:02
Chopin, e qui chiudo l'of topic, fatti un giro sul suo sito e ascolta qualche brano, sul soprano è veramente bravo.
Per quel che riguarda il topic dico che lo strumento è si molto importante, avere uno strumento calante, non uniforme su tutto il registro, mezzo afono, è partire comunque male e oltre ai propri personali problemi di emissione, volume, intonazione, attacco delle note e chi più ne ha più ne metta, si devono aggiungere quelli dello strumento e vai a capire (per un principiante) quali sono i suoi difetti rispetto a quelli propri dello strumento. Quindi la cosa più importante secondo me è avere uno strumento a posto, che sia blasonato o meno non importa, ma che sia a posto.
Tutto ovviamente in secondo piano rispetto allo STUDIO
bonnygonfio
10th August 2011, 16:17
Alla luce delle varie opinioni allora secondo voi quale sarebbe lo strumento con miglior rapporto qualita'-prezzo-prestazioni attualmente in circolazione? Cioe' voglio dire il grassi ts360 in mani esperte, oltre ad essere uno strumento efficiente ed intonato, regala suoni da paura...esistono secondo voi strumenti ne troppo economici ne troppo costosi che con uno studio adeguato possono rivelarsi una scelta azzeccata o e' solo questione di gusti?
SalVac85
10th August 2011, 16:31
Volendomi attenere al titolo del topic la mia risposta è: assolutamente si
Recentemente ho provato un tenore Mark VI 91XXX (o 97XXX, non ricordo bene) e nell'immediato riuscivo ad ottenere una sonorità molto più completa e ricca di sfumature rispetto al mio (sempre ottimo) Yamaha 62. Chiaro che con il tempo (ovvero se quel Mark VI fosse mio) suonando e studiando la situazione migliora ed i limiti si spostano sempre più verso l'alto
giorgiomilani
11th August 2011, 14:08
.....regala suoni da paura...
In che senso? :yeah!)
bonnygonfio
13th August 2011, 07:49
Nel senso che se tu non vedevi che suonava con uno strumento da 700 euro avresti pensato ad un mark VI o al super balanced che usa di solito...per quello mi chiedo a questo punto se magari il 70% del suono e' veramente dovuto all'impostazione nel suonare e una piccola percentuale allo strumento (basta che chiuda bene e che abbia una meccanica robusta).
gfirmani
13th August 2011, 12:17
Ciao Ragazzi, lancio una provocazione. Secondo voi è veramente necessario avere strumenti costosissimi o comunque sopra i 2500 -3000 euro e magari alle spalle 50 anni di onorato servizio per cacciare un suono da paura? Io la mia idea dopo ieri sera me la sono fatta ma sarei curioso di sapere cosa ne pensate...so di scatenare un vespaio ma il forum e' bello anche per questo no? :ghigno:
Ho iniziato con un Grassi che aveva un suono scadente. SOno passato al King Cleveland ed ho trovato un suono di gran lunga migliore e maggiore velocità con le dita. Ora ho un Selmer SAII e siamo a un buon livello anche se per certi versi rimpiango il King (pro e contro per entrambi). Credo che uno bravo riesca a stupire anche con un barattolo, ma non sarà cmq il suo strumento perché si sceglierà uno professionale (il tipo a seconda dei gusti)
Pino vitale
13th August 2011, 12:20
Schumi essendo un bravo pilota, se non guidava una ferrari col cavolo che vinceva tutti quei mondiali, a buon intenditor poche parole
Ciao pino
fcoltrane
13th August 2011, 14:45
Bonny considera che la tua valutazione è dovuta al fatto di aver ascoltato il suono del sax amplificato e suonato da un terzo . Per valutare la bontà di un sax l'unico modo è provarlo per capire quale e quanta fatica fai per produrre il suono che desideri in termini di volume timbro intonazione ecc
ModernBigBand
13th August 2011, 15:50
Schumi essendo un bravo pilota, se non guidava una ferrari col cavolo che vinceva tutti quei mondiali, a buon intenditor poche parole.Ciao pino
Il paragone con la Formula 1 purtroppo non è calzante in quanto sappiamo bene che oggi la macchina è molto più importante del pilota in sé, Schumacher ha fatto quel che ha fatto perché, oltre ad essere un grandissimo pilota, aveva una macchina ottima (non possiamo dire la migliore in assoluto in quanto anche altre monoposto erano competitive) ed è stato in grado di sfruttarla al meglio.
Basti vedere Webber che è sempre stato nelle retrovie e da quando è alla Red Bull è di colpo diventato un "top driver"... Purtroppo negli sport motoristici oggi non è tanto il talento del pilota a fare la differenza quanto la resa del mezzo in dotazione, si gioca sul filo dei millesimi per cui basta avere il "setup" giusto e i risultati arrivano di conseguenza.
Nella pratica saxofonistica avere il "meglio del meglio" può aiutare sicuramente sotto certi punti di vista (es. assenza di problemi meccanici, intonazione perfetta, facilità di emissione, ecc...), ma per arrivare a sfruttare tutto il potenziale di uno strumento "top" è necessario un percorso di crescita personale lungo e faticoso.
Per intenderci, anche il profano sarebbe in grado di arrivare a 300 km/h su un rettilineo con una F1, ma di certo non sarà mai in grado di avvicinarsi anche minimamente al tempo sul giro di un pilota vero...
Volendo continuare l'analogia "motoristica", un pilota professionista (leggasi saxofonista esperto) è in grado di realizzare un tempo sul giro sicuramente degno di nota anche con una vettura non eccelsa (leggasi strumento non "top line"), con una vettura "top" può invece ambire a tempi ancora migliori (ovvero sonorità più strutturate, complesse, ricercate, ecc...). ;)
zkalima
13th August 2011, 21:08
Come si dice; il manico si vede in curva...
Detto per dire, mi sembra che questa domanda sia insieme banale e inesauribile, in quanto ci sono dei parametri di suono "misurabili" e altri non misurabili, in quanto soggetti alla sensibilità di ognuno.
Allora il suono di un sax può anche essere anche valutato da una macchina, con emissione e controllo del flusso d'aria e della pressione sull'ancia costanti, come questa
http://www.youtube.com/watch?v=OjONQNUU8Fg
si fanno suonare dieci sax differenti alla macchina e con strumenti di precisione si misurano i dati oggettivi del suono che ne esce su tutto il registro; volume, intonazione, ricchezza di armonici, ecc ecc.
Il suono fa schifo, ma le sue caratteristiche sono comparabili da strumento a strumento e non ci piove, anzi dovrebbero farlo, anche se la stessa macchina avrebbe risultati diversi anche su sax della stessa marca e modello.
Dall'altra parte entrano tutte le considerazioni, più altre ancora che sono state espresse qui, e che rientrano nel grande mare delle opinioni personali, la mia la conoscete.
bonnygonfio
17th August 2011, 15:51
Molte cose scritte sono pienamente condivisibili. Ma non vi sembra che, a parte le cineserie da 200 euro, gli strumenti attuali anche in po' meno blasonati abbiano raggiunto un livello tecnico piu' che sufficiente a garantire sia allo studente medio sia al musicista avanzato una timbrica ed una robustezza adeguata alle proprie esigenze? Non e' che molta gente si ferma solo a leggere cosa e' scritto sulla campana senza valutare in modo piu' approfondito le qualita' dello strumento, a prescindere dal nome o dal suo prezzo esposto in negozio (che molte volte è stra-gonfiato) ?
Chopin75
17th August 2011, 16:58
Secondo il mio parere assolutamente NO Bonny, solo uno stupido si ferma a comprare un sax solo per il nome,l'esempio pratico è nel mio Selmer, pagato sicuramente una follia, ma avendone provati tre o quattro dello stesso livello e dello stesso prezzo (la differenza dei modelli provati, su per giu era di 100 euro) la differenza (ovviamente secondo il mio orecchio eil mio gusto) c'è.
La blasonatura (ovviamente anche questa affermazione è opinabile) non viene data così per gioco
tzadik
17th August 2011, 17:21
... gli strumenti attuali anche in po' meno blasonati abbiano raggiunto un livello tecnico più che sufficiente a garantire sia allo studente medio sia al musicista avanzato una timbrica ed una robustezza adeguata alle proprie esigenze?
Mi pare ovvio, no!? :D-:
Comunque dipende anche dai limiti dello strumento.
Alcuni strumenti economici hanno meno "limiti" di alcuni strumenti "costosi"... ovviamente bisogna andare nello specifico.
Non e' che molta gente si ferma solo a leggere cosa e' scritto sulla campana senza valutare in modo piu' approfondito le qualita' dello strumento, a prescindere dal nome o dal suo prezzo esposto in negozio (che molte volte è stra-gonfiato) ?
Questo dipende dal limite della persona e da quanto è influenzabile psicologicamente nel valutare certi aspetti.
@Chopin75... e se avessi trovato un soprano Serie II "usato" che suona meglio del tuo soprano Serie II "nuovo"?
La cosa più evidente sarebbe stato il prezzo... un Serie II "usato" lo paghi metà di un Serie II "nuovo".
Le variabili sono molte e dipendono spesso troppo dal suono che si vuole ottenere... se consideriamo solo aspetti oggettivi, le cose spesso si ribaltano.
xelaris
13th September 2011, 10:56
No, non penso lo strumento sia cosi' importante...
Sto usando diversi sassofoni di diverse marche, livello, provenienza, moderni e vintage (sto cercando il mio setup) - e l'idea che mi son fatto e' che anche i piu' cheap moderni (anche quelli cinesi) danno una performance accettabilissima e penso che le nuove generazioni di sassofonisti sono molto fortunati ad avere la possibilita' di aquistare sax di qualita' che 20 anni fa sarebbero costati almeno il doppio.
Una delle cose piu' stupide che capitano (troppo spesso) e' di vedere beginners che spendono €€€€ per un Selmer che poi rivenderanno a meta' prezzo dopo sei mesi perche' perdono interesse...tra l'altro un principiante non ha l'acutezza di apprezzare le differenze di un Selmer da un Roy Benson (per esempio).
lucaB
13th September 2011, 11:09
non ho letto tutta la discussione comunque la mia idea sulla domanda del topic è:
- lo strumento fa differenza
- tuttavia bisogna avere l'onestà di auto-valutare le proprie capacità
- se l'auto-valutazione non supera il livello "amatoriale" la mia conclusione è che avere un sax nobile è un vezzo anche se certamente può semplificare la vita per certi versi
- a questo punto uno deve fare i suoi conti e pesare pro e contro. Solo per fare un esempio, un fattore da mettere in conto potrebbe essere "il maggiore esborso economico compensa la maggiore soddisfazione?"
io sono arrivato alla conclusione che avere un R1 Jazz non mi serve. Infatti il tempo di fare le foto e lo metterò in vendita.
tzadik
13th September 2011, 11:24
OT: gli R&C sono strumenti particolari... non sono immediati e non sono semplici da gestire.
Se il livello non è adeguatamente alto, strumenti con canneggio così largo possono creare difficoltà, non indifferenti.
Poi ovviamente... è una questione di impostazione: ci sono anche tanti professionisti che con gli R&C non riescono a suonare con facilità e agilità.
Ci sono dei limiti che alle volte sono indipendenti dal livello tecnico complessivo.
Nous
13th September 2011, 14:05
un principiante non ha l'acutezza di apprezzare le differenze di un Selmer da un Roy Benson (per esempio).
In effetti se fosse sordo, cieco e privo di recettori tattili potrebbe non accorgersi delle differenze.
cagliostro70
13th September 2011, 14:19
Non esageriamo.. io ad esempio a volte non APPREZZO (non NON PERCEPISCO.. NON SONO IL GRADO DI APPREZZARE) certe caratteristiche che strumenti molto molto molto più blasonati del mio hanno.
gf104
13th September 2011, 14:44
beh tra il mio primo tenore YTS 475 che ho avuto e l'attuale Selmer SAII la differenza c'è eccome! che poi Selmer SAII costi il doppio di YTS475 è molto discutibile ma come sapete ad un certo punto subentra la curiosità e allora ciao :smile:
per le mie capacità lo YTS 475 poteva benissimo andare avanti per anni ma questo è un altro discorso! però è sempre di attualità l'assunto che il 70% lo fa il suonatore...certo che se parti con uno strumento sfigato, non voglio assolutamente dire da 4soldi, il percorso poi diventa a ostacoli.
Faccosax
13th September 2011, 16:23
Se posso dire la mia, io ho due selmer e uno yamaha, proprio il contralto che uso più spesso; mi è venuta voglia di farmi un selmer vintage per togliermi una voglia; ho uin amatore che ripara e tampona anche, il quale avendomi preso in simpatia, mi ha fatto provare di tutto e di più, non solo contralti. in particolare ho provato due MK VI, bellissimi, praticamente nuovi, ma (scusate la "bestemmia") mi hanno deluso in maniera totale, ma totale, in quanto a suono, emissione, dinamica. MI è piaciuto assolutamente di più un alto Mark VII che aveva un suono infinitamente più elegante rispetto ai MK VI. magari erano strumenti troppo nuovi, non sfogati. Ho provato un Keilwerth vintage (che mi è piaciuto molto!), yanagisawa ( sia un A902 che un A992, meccanica fantastica ma suono non entusiasmante - anche qui ho preferito il 902 )... sarà abitudine, sarà giustamente quello che uno si aspetta, sarà che il mio yamahino si sia ingelosito :P, sarà che ognuno costruisce il suo suono su quello strumento ...., ma li ha bastonati tutti. Ecco, i paragoni non sono mai stati con strumenti di bassissima levatura, ma stando alle caratteristiche generali, uno yamaha YAS 32 non dovrebbe quasi essere paragonabile con due selmer, e altri ancora.. eppure... ( a proposito: reputo lo jupiter un ottimo strumento, per il prezzo che ha poi...)
xelaris
14th September 2011, 00:21
Sentito Nous?
Apparentemente certi beginners non apprezzano i Selmer! chiamarli ciechi o sordi e' un insulto che non ci voleva - certi sassofonisti "avanzati" sono cosi' egocentrici da non capire o non avere l'immaginazione di mettersi nelle scarpe altrui (sarebbe scendere uno scalino di troppo dal loro piedestallo).
Nous
14th September 2011, 09:09
Sentito Nous?
Apparentemente certi beginners non apprezzano i Selmer! chiamarli ciechi o sordi e' un insulto che non ci voleva - certi sassofonisti "avanzati" sono cosi' egocentrici da non capire o non avere l'immaginazione di mettersi nelle scarpe altrui (sarebbe scendere uno scalino di troppo dal loro piedestallo).
Non ho molto tempo per farti una lezione di semantica o di semiotica, ma secondo me se scrivi
un principiante non ha l'acutezza di apprezzare le differenze di un Selmer da un Roy Benson (per esempio).
in realtà sei tu che insulti un principiante sostenendo che non è abbastanza acuto da distinguere un saxofono vero da un coso a forma di sax. In effetti sapendo leggere e addirittura associare un significato alle parole (mi rendo tuttavia conto che sia richiesto uno sforzo per attivare le sinapsi) si sarebbe potuta interpretare la mia risposta come un "dato che non mi risultano al mondo sassofonisti sordi e ciechi, è evidente che possono capire le differenze tra i due strumenti. Anche solo toccandoli si nota che sono costruiti in modo diverso".
Se poi il Selmer come suono non piace, quello è un altro discorso...aggiungo che agli allievi che transitano dalle mie parti non ho mai fatto comprare un MKVI, ma neppure un Roy Benson.
fcoltrane
14th September 2011, 09:59
Non esageriamo.. io ad esempio a volte non APPREZZO (non NON PERCEPISCO.. NON SONO IL GRADO DI APPREZZARE) certe caratteristiche che strumenti molto molto molto più blasonati del mio hanno.
prova a prendere una nota del registro acuto il re ad esempio.
prima la suoni con il tuo strumento al massimo volume producibile e poi provi la stessa cosa con un altro strumento blasonato.
trovi differenze?
se non le trovi probabilmente hai una attitudine a mantenere il tuo standard a prescindere dallo strumento.
ciao fra
mix
14th September 2011, 10:15
Dico la mia: lo strumento è molto importante per "rendere" il massimo... tuttavia è più importante "rendere" il massimo con lo stumento che ci si può permettere... (discorso un po' contorto ma spero si capisca cosa intendo dire). hola!
xelaris
14th September 2011, 10:20
Sentito Nous?
Apparentemente certi beginners non apprezzano i Selmer! chiamarli ciechi o sordi e' un insulto che non ci voleva - certi sassofonisti "avanzati" sono cosi' egocentrici da non capire o non avere l'immaginazione di mettersi nelle scarpe altrui (sarebbe scendere uno scalino di troppo dal loro piedestallo).
Non ho molto tempo per farti una lezione di semantica o di semiotica, ma secondo me se scrivi
un principiante non ha l'acutezza di apprezzare le differenze di un Selmer da un Roy Benson (per esempio).
in realtà sei tu che insulti un principiante sostenendo che non è abbastanza acuto da distinguere un saxofono vero da un coso a forma di sax. In effetti sapendo leggere e addirittura associare un significato alle parole (mi rendo tuttavia conto che sia richiesto uno sforzo per attivare le sinapsi) si sarebbe potuta interpretare la mia risposta come un "dato che non mi risultano al mondo sassofonisti sordi e ciechi, è evidente che possono capire le differenze tra i due strumenti. Anche solo toccandoli si nota che sono costruiti in modo diverso".
Se poi il Selmer come suono non piace, quello è un altro discorso...aggiungo che agli allievi che transitano dalle mie parti non ho mai fatto comprare un MKVI, ma neppure un Roy Benson.
scusa, ma hai letto o no il messaggio di Faccosax? Riprova e poi confrontalo con le tue affermazioni...
Poi quando dici: "da un coso a forma di sax"?! Ma che stai a di?! Li hai almeno provati questi "cosi" o parli per sentito dire? Ne' ho 3 di questi "cosi" a forma di sax e suonano benissimo.
Da come parli sembra che se non avessi un Selmer ti rifiuteresti di toccare questi "cosi a forma di sax" perche troppo bassi per la tua portata? O e' che non sei capace di farli suonare bene?
il nero
14th September 2011, 11:22
ciao a tutti
il primo tenore che ho avuto 30 anni fa era un non meglio identificato coreano,lo tenni in affitto qualche tempo e lo resi...io non sapevo fare proprio niente,ma lui ci metteva del suo per durezza d'emissione,forse non era a posto di meccanica,non so.
un amico mi prestò poi un vecchissimo borgani"da banda",mi sembrò come una vecchia maserati,suonava da solo e aveva anche una bella voce(quando lo suonava l'amico mio):un altro pianeta,proprio per me incapace assoluto.
poi comperai un Mexicoon" fine 60...tutto sommato buono di meccanica e d'intonazione,facile. poi ho preso un Buescer true tone che suono da due anni. Qualche giorno fa ho ripreso il vecchio messicano per controllare che ancora funzionasse. La differenza è abissale,una voce generica poco plasmabile a confronto dell'altro:certo io sono una schiappa,ma lo sono con tutti due. lo strumento è importante all'inizio almeno per la facilità d'emissione e poi,in seguito,per le possibilità vocali. Forse anche strumenti meno cari possono competere ma avendo provato solo 2 cinesi ed un taiwanese non mi sento di sbilanciarmi anche se il tai sembra poter appartenere alla schiera dei validi.
il nero :saxxxx)))
Nous
14th September 2011, 11:43
Poi quando dici: "da un coso a forma di sax"?! Ma che stai a di?! Li hai almeno provati questi "cosi" o parli per sentito dire? Ne' ho 3 di questi "cosi" a forma di sax e suonano benissimo.
viewtopic.php?f=57&t=4928 (http://www.saxforum.it/forum/viewtopic.php?f=57&t=4928) :D-:
xelaris
14th September 2011, 12:22
Poi quando dici: "da un coso a forma di sax"?! Ma che stai a di?! Li hai almeno provati questi "cosi" o parli per sentito dire? Ne' ho 3 di questi "cosi" a forma di sax e suonano benissimo.
viewtopic.php?f=57&t=4928 (http://www.saxforum.it/forum/viewtopic.php?f=57&t=4928) :D-:
Ho dato un'occhiata a quella discussione...mi e' bastato vedere questo tuo commento:
"I Roy Benson che ho visto io sembravano dei sassofoni solo all'apparenza, e con questo dico tutto"
Come pensavo...non li hai nemmeno provati e sembri cosi' sicuro delle tue affermazioni?
Infatti nemmeno io li ho provati...perlomeno non vado a giudicarli - posso solo dire che altri 3 cinesi in mio possesso vanno benissimo - devo essere molto fortunato? O magari e' che sono molto bravo se riesco a far suonare dei "cosi che sembrano sax" come un sax vero?!.
Nous
14th September 2011, 13:03
Infatti nemmeno io li ho provati...perlomeno non vado a giudicarli - posso solo dire che altri 3 cinesi in mio possesso vanno benissimo - devo essere molto fortunato?
Che noia, ogni mese sul forum appare un talebano delle produzioni nippogiappocoreane..poi tu sei anche recidivo, questo discorso lo tocchi periodicamente nonostante praticamente nessuno ti abbia mai dato vagamente ragione.
Non ti offendere, ma i tuoi tre sax (Venus Alto, Walstein Alto e Cranes Tenore) io non li consiglierei a nessun allievo e non li comprerei mai per nessuna banda dove collaboro.. questo è quanto, che ti piaccia o meno.
O magari e' che sono molto bravo se riesco a far suonare dei "cosi che sembrano sax" come un sax vero?!.
Sarà così di sicuro.
Danyart
14th September 2011, 23:00
lo strumento è importante però, esempio pratico, c'è un vecchio signore nel mio paese che suona un sax tenore Yamaha YTS 23 con bocchino ottolink 6* e ance rico royal 2 e ha un suono gigante nei bassi, altro che Conn, King ecc..., con qualunque sax ha quel suono grosso, pieno e caldo, anche se manca in tecnica e spesso è calante (ma non dipende affato dal sax, avendo 78 anni può esser normale, labbra poco allenate ultimamente e muscoli facciali allentati...)
detto questo, ognuno dovrebbe aver la fortuna di trovare il suo preferito, quello con cui si sente più a suo agio e col quale ottiene un suono più vicino possibile a ciò che ha in mente...e non è detto che lo si trovi con grandi, blasonati e costosissimi strumenti...
Federico
15th September 2011, 00:10
Al tempo in cui avevo gli M&G sax di tutto rispetto li ho fatti provare a P. Tonolo e lui praticamente aveva lo quasi lo stesso suono sia sul soprano M&G che sul soprano Borgani! Questo per dire che un buon 80% lo fa chi soffia ::saggio:: dopo è logico che lo strumento buono ti da l'altro 20%
rena
15th September 2011, 10:43
non saranno necessari 3000 euro per una performance professionale, ma credo che esista comunque una soglia qualitativa al di sotto della quale anche professionalità eccellenti potrebbero risentirne negativamente: credo che un onesto serie 62 yamaha (e un buon contralto usato lo trovi con poco più di 1000 euro) costituisca una base valida, per affidabilità, intonazione, meccanica, suono modificabile tramite setup, all'interno della quale qualsiasi professionista ( e di conseguenza, chiunque) possa esprimersi, senza spendere 3/4 volte tanto.
cagliostro70
15th September 2011, 11:22
Sarò io fissato ma vorrei spendere anche una paroal sulal MANUTENZIONE: troppo spesso vedo OTTIMI SAX tenuti malissimo... di conseguenza PUO' VALERE (forse) il discorso che un sax MEDIO ben settato può rispondere meglio di un OTTIMO sax non settato bene.
Poi non ultimo vale la REGOLA DELAL PANTOFOLA ovvero ognunoi di noi si abitua ad un sax (durezza delle meccaniche, disposizione dei tasti, GRANDEZZA dei tasti etc etc) e a quello si adatta e va a finire che lo preferisce.
Non ultimo SONO CERTO che come in tutte le cose per aprezzare certe FINEZZE bisogan essere ad un livello SICURAMENTE SUPERIORE AL MIO.
bonnygonfio
19th September 2011, 14:20
Come molte volte Danyart ha capito perfettamente di cosa si stava parlando. Ragazzi, non c'è pezza, oltre un certo livello se uno suona con un sax "discreto" ed il suo setup il suono è praticamente uguale. A questo punto mi viene da pensare che un "amatore" che comunque non ha il tempo di suonare/studiare 3-4 ore al giorno è piu' influenzabile a livello di strumento/setup in quanto meno allenato. Ora lo strumento deve essere in ordine, sicuramente certe sfumature che puo' dare un mk VI in ordine non si possono percepire su uno strumento "moderno" ma pero' alla fine dei conti per avere un bel suono su mooolti strumenti basta studiare e suonare tanto senza dover spendere 6000 euro a tutti i costi...ne bastano 1500 secondo me.
xelaris
23rd September 2011, 00:47
Infatti nemmeno io li ho provati...perlomeno non vado a giudicarli - posso solo dire che altri 3 cinesi in mio possesso vanno benissimo - devo essere molto fortunato?
Che noia, ogni mese sul forum appare un talebano delle produzioni nippogiappocoreane..poi tu sei anche recidivo, questo discorso lo tocchi periodicamente nonostante praticamente nessuno ti abbia mai dato vagamente ragione.
Non ti offendere, ma i tuoi tre sax (Venus Alto, Walstein Alto e Cranes Tenore) io non li consiglierei a nessun allievo e non li comprerei mai per nessuna banda dove collaboro.. questo è quanto, che ti piaccia o meno.
O magari e' che sono molto bravo se riesco a far suonare dei "cosi che sembrano sax" come un sax vero?!.
Sarà così di sicuro.
"talebano"? Ma bravo, pedini i miei messaggi e mi rubi anche le idee? Quella del talebano l'ho gia' usata io per inquadrare quelli che hanno paura dei cambiamenti (l'ondata di sax dall'est e' un cambiamento recente che da' fastidio a gente troppo rigida e che "s"ragiona per preconcetti = "talebani"...il Walstein l'hai mai provato (NO! - e allora taci per favore...).
Chiusa questa premessa goliardica - vado a qualche esempio reale...
Giorni fa portai al mio tecnico uno Yanigisawa T910 che ho "aggiustato" in qualche modo - diciamo che non e' perfetto pero' ci suono dalle note basse scure fino agli acuti (altissimo) - l'imperfezione sta nel feeling di certi tasti, in particolare quelli della mano sinistra (che guarda caso sono quelli che ho ritamponato a modo mio). Il mio tecnico si e' accorto immediatamente di questi "diffettucci" e non riusciva a suonare il sax con disinvoltura - qua e' l'ha si bloccava. A questo punto, mi viene da pensare che se il sassofonista si concentra troppo sul "tocco" potrebbe non riuscire a rilassarsi e quindi a suonare il sax come vorrebbe...invece ci sono altri sassofonisti piu' adattabili che riescono a trascurare certi problemini di tocco e riescono ad ottenere il meglio da qualsiasi sax si trovano tra le mani.
re minore
23rd September 2011, 08:21
... oltre un certo livello se uno suona con un sax "discreto" ed il suo setup il suono è praticamente uguale. A questo punto mi viene da pensare che un "amatore" che comunque non ha il tempo di suonare/studiare 3-4 ore al giorno è piu' influenzabile a livello di strumento/setup in quanto meno allenato. Ora lo strumento deve essere in ordine, sicuramente certe sfumature che puo' dare un mk VI in ordine non si possono percepire su uno strumento "moderno" ma pero' alla fine dei conti per avere un bel suono su mooolti strumenti basta studiare e suonare tanto senza dover spendere 6000 euro a tutti i costi...ne bastano 1500 secondo me.
Premesso che, almeno nella sostanza, sono d'accordo, vale la pena riportare la mia esperienza: ho tre ottimi sax (alti): un mark VI, un SBA ed un S80 Serie II, e 4 o 5 becchi che uso a rotazione su tutti e tre i sax. Ognuno di questi sax mi da un suono di base diverso, che poi reagisce ovviamente al cambio di setup. Per quanto mi riguarda sono portato a pensare che il sax, almeno in questo caso, influisce sul suono finale piu' del setup.
Mi sta venendo voglia di fare esperimenti "sistematici e scientifici" sul suono con le diverse combinazioni sax/becco, probabilmente appena mi arriveranno le legere signature (tanto per eliminare almeno un elemento variabile) che ho ordinato lo faro' davvero.
Aktis_Sax
23rd September 2011, 09:45
Ma non ne abbiamo già parlato tante volte? La questione è infinita...
Secondo me il principio siamo NOI che suoniamo; se non abbiamo una buona base (prima di una buona tecnica), anche con in mano uno strumento da 3000 euro suoneremo male. Ho sentito persone suonare molto bene con strumenti di poco valore.
Detto questo, sicuramente lo strumento bello AIUTA molto! C'era un ragazzino in banda che è rinato quando gli hanno comprato un Serie II abbastanza datato, perchè col sax di prima faceva una fatica enorme, essendo questo messo veramente male. Io personalmente quando in banda torno a suonare il vecchio yamaha da studio ci metto un attimo a riabituarmi, e non stiamo parlando di un cinese qualsiasi! Dobbiamo però, secondo me, convincerci che prima dello strumento dobbiamo applicarci e studiare noi!
fcoltrane
23rd September 2011, 09:46
concordo con entrambi nella sostanza.
per Reminore: probabilmente suonando a rotazione con bocchini diversi hai sviluppato una attitudine e riesci a far suonare tutto quello che hai e sai come legare le diverse combinazioni per evidenziare o nascondere le differenze.
è anche vero che alcuni setup più di altri interferiscono sul suono a prescindere dal sax.
ma i 5 bocchini hanno caratteristiche simili o sono del tutto diversi?
ciao fra
Nous
23rd September 2011, 09:48
"talebano"? Ma bravo, pedini i miei messaggi e mi rubi anche le idee? Quella del talebano l'ho gia' usata io per inquadrare quelli che hanno paura dei cambiamenti (l'ondata di sax dall'est e' un cambiamento recente che da' fastidio a gente troppo rigida e che "s"ragiona per preconcetti = "talebani"...il Walstein l'hai mai provato (NO! - e allora taci per favore...).
:lol:
Ragazzo mio, puoi chiedere in giro : prima ancora che tu ti iscrivessi, io avevo scritto decine di topic contro i talebani del Rampone&Cazzani (all'epoca in cui sul forum si parlava solo di quello).
Quindi mi spiace, ma la tua idea non è originale :D-:
tzadik
23rd September 2011, 09:50
... poi ne hai comprato uno anche tu e l'hai rivenduto, per la serie "Bisogna conoscere bene il nemico, per combatterlo al meglio!" :lol:
re minore
23rd September 2011, 10:21
ma i 5 bocchini hanno caratteristiche simili o sono del tutto diversi?
ciao fra
Diversi! (tra parentesi l'apertura)
- Soloist Style D (075)
- Phil Barone (077)
- Jody Jazz DV NY 6 (078)
- Meyer 7M (081)
- Jody Jazz Norteno 7 (083)
- Great Neck 7* (?)
E sto cominciando ad introdurre un Ponzol M2 (090)... Il punto e' che per un motivo o per l'altro mi piaciono TUTTI e non riesco a rinunciare a nessuno!
gf104
23rd September 2011, 10:27
come ti capisco :lol:
fcoltrane
23rd September 2011, 10:53
per me è una questione di combinazioni. (premetto che tutti i bocchini che hai nominato per alto non li conosco per nulla).
però puoi fare un esperimento:
prendi il bocchino con il quale fai più fatica (nel senso che non riesci a saturarlo) e metti a confronto i due sax quello che si prende meno aria e quello che si prende più aria. (portali entrambi al limite massimo del volume )
se succede la stessa cosa con gli alti rispetto ai tenori avrai( anche se solo per questa componente del suono) differenze rilevanti.
ciao fra
xelaris
28th September 2011, 23:23
... poi ne hai comprato uno anche tu e l'hai rivenduto, per la serie "Bisogna conoscere bene il nemico, per combatterlo al meglio!" :lol:
Infatti al momento c'ho 16 sassofoni (mi pare sia il caso di venderne un po' perche' non sono un collezionista)...saxes di tutti i colori/forme/eta' e prezzo...almeno mi sono fatto una idea - c'e invece chi ha utilizzato un solo sax tutta la sua vita e straparla a vanvera...o, ed il Walstein mi ha servito benissimo per 2 anni - spese di manutenzione? Zero = affidabilissimo...e l'ho venduto ad un ottimo prezzo (quasi ci guadagnavo anche).
Comunque il Conn lo dovresti almeno provare prima di dare giudizi sui vintage eh? (anch'io inizio a conoscerti).
xelaris
28th September 2011, 23:39
... oltre un certo livello se uno suona con un sax "discreto" ed il suo setup il suono è praticamente uguale. A questo punto mi viene da pensare che un "amatore" che comunque non ha il tempo di suonare/studiare 3-4 ore al giorno è piu' influenzabile a livello di strumento/setup in quanto meno allenato. Ora lo strumento deve essere in ordine, sicuramente certe sfumature che puo' dare un mk VI in ordine non si possono percepire su uno strumento "moderno" ma pero' alla fine dei conti per avere un bel suono su mooolti strumenti basta studiare e suonare tanto senza dover spendere 6000 euro a tutti i costi...ne bastano 1500 secondo me.
Premesso che, almeno nella sostanza, sono d'accordo, vale la pena riportare la mia esperienza: ho tre ottimi sax (alti): un mark VI, un SBA ed un S80 Serie II, e 4 o 5 becchi che uso a rotazione su tutti e tre i sax. Ognuno di questi sax mi da un suono di base diverso, che poi reagisce ovviamente al cambio di setup. Per quanto mi riguarda sono portato a pensare che il sax, almeno in questo caso, influisce sul suono finale piu' del setup.
Mi sta venendo voglia di fare esperimenti "sistematici e scientifici" sul suono con le diverse combinazioni sax/becco, probabilmente appena mi arriveranno le legere signature (tanto per eliminare almeno un elemento variabile) che ho ordinato lo faro' davvero.
Un esperimento scientifico? Sarebbe anche interessante ma laborioso e poi alla fine che cosa conta? I numeri? Od il suono? Ed il gusto soggettivo in particolare chi lo detta? I dati scientifici?
Io ho deciso di provare tutte le combinazioni possibili e registrarle sul minidisc (1-2 volte alla settimana) - poi mischio tutte le varie registrazioni e vado ad ascoltare in modo "random" - in pratica quando ascolto non so che setup stavo utilizzando pero' i dati rilevanti del setup sono registrati sul minidisc ed all'occasione posso vederli (quando sento un suono interessante, per esempio) - sia un Rico Royal da quattro soldi o un Selmer Jazz sono trattati allo stesso modo ed alla fine giudicheranno le orecchie (mi aspetto qualche sorpresina).
tzadik
29th September 2011, 00:08
@xelaris: in forum funziona che se scrivi un messaggio senza quotare (o senza da un'indicazione per chi è il messaggio)... il messaggio si sottointende sia riferito al mittente del messaggio immediamente mente sopra nel mio caso il Nous... quindi non era riferito a te, mi dispiace...
xelaris
29th September 2011, 02:04
@xelaris: in forum funziona che se scrivi un messaggio senza quotare (o senza da un'indicazione per chi è il messaggio)... il messaggio si sottointende sia riferito al mittente del messaggio immediamente mente sopra nel mio caso il Nous... quindi non era riferito a te, mi dispiace...
:BHO: Chiedo umilmente venia e ti ringrazio dell'informazione...(di solito sono io quello bersagliato) - tra l'altro era un attacco a Nous?! Allora mi unisco!! :saxxxx)))
xelaris
29th September 2011, 02:10
... oltre un certo livello se uno suona con un sax "discreto" ed il suo setup il suono è praticamente uguale. A questo punto mi viene da pensare che un "amatore" che comunque non ha il tempo di suonare/studiare 3-4 ore al giorno è piu' influenzabile a livello di strumento/setup in quanto meno allenato. Ora lo strumento deve essere in ordine, sicuramente certe sfumature che puo' dare un mk VI in ordine non si possono percepire su uno strumento "moderno" ma pero' alla fine dei conti per avere un bel suono su mooolti strumenti basta studiare e suonare tanto senza dover spendere 6000 euro a tutti i costi...ne bastano 1500 secondo me.
Premesso che, almeno nella sostanza, sono d'accordo, vale la pena riportare la mia esperienza: ho tre ottimi sax (alti): un mark VI, un SBA ed un S80 Serie II, e 4 o 5 becchi che uso a rotazione su tutti e tre i sax. Ognuno di questi sax mi da un suono di base diverso, che poi reagisce ovviamente al cambio di setup. Per quanto mi riguarda sono portato a pensare che il sax, almeno in questo caso, influisce sul suono finale piu' del setup.
Mi sta venendo voglia di fare esperimenti "sistematici e scientifici" sul suono con le diverse combinazioni sax/becco, probabilmente appena mi arriveranno le legere signature (tanto per eliminare almeno un elemento variabile) che ho ordinato lo faro' davvero.
Un esperimento scientifico? Sarebbe anche interessante ma laborioso e poi alla fine che cosa conta? I numeri? Od il suono? Ed il gusto soggettivo in particolare chi lo detta? I dati scientifici?
Io ho deciso di provare tutte le combinazioni possibili e registrarle sul minidisc (1-2 volte alla settimana) - poi mischio tutte le varie registrazioni e vado ad ascoltare in modo "random" - in pratica quando ascolto non so che setup stavo utilizzando pero' i dati rilevanti del setup sono registrati sul minidisc ed all'occasione posso vederli (quando sento un suono interessante, per esempio) - sia un Rico Royal da quattro soldi o un Selmer Jazz sono trattati allo stesso modo ed alla fine giudicheranno le orecchie (mi aspetto qualche sorpresina).
E' doveroso ammettere che il vero problema del metodo esposto sopra e' quello di trovare il tempo di sentire tutte le registrazioni (troppe)....avendo tempo libero preferirei suonare piuttosto che ascoltare.
re minore
29th September 2011, 10:12
Con esperimenti "sistematici e scientifici" intendo esattamente quello che dici tu: provare le combinazioni possibili e registrarle. Ora quello che faccio non e' ne' sistematico ne' scientifico: monto il becco che mi sento in quel momento e suono. Siccome per essere scientifico un esperimento deve essere replicabile, e siccome e' molto difficile "replicare" un'ancia in canna, aspetto di che mi arrivino le signature e poi ci pensero'.
juzam70
8th December 2011, 23:23
Schumi essendo un bravo pilota, se non guidava una ferrari col cavolo che vinceva tutti quei mondiali, a buon intenditor poche parole
Ciao pino
E qui mi tocca dissentire la ferrari prima che arrivasse Shumi non vinceva da anni.... quindi non è solo il mezzo che fa la differenza... idem per gli strumenti
fcoltrane
9th December 2011, 00:48
credo che nelle registrazioni si perda tantissimo.
magari alcuni riferimenti si riescono ad avere (volume e intonazione).
ma per il timbro e tutta una altra storia , e anche altri aspetti del suono ne risentono.
gli unici esperimenti validi sono quelli che possiamo verificare con le nostre orecchie e con la memoria.
xelaris
2nd January 2012, 01:54
credo che nelle registrazioni si perda tantissimo.
magari alcuni riferimenti si riescono ad avere (volume e intonazione).
ma per il timbro e tutta una altra storia , e anche altri aspetti del suono ne risentono.
gli unici esperimenti validi sono quelli che possiamo verificare con le nostre orecchie e con la memoria.
In che senso "si perde tantissimo"? Registri e ascolti in diverse circostanze e piu' volte = piu' obbiettivita'. Quando suoni e senti live - lo fai solo una volta sul momento e spesso le nostre senzazioni ci tradiscono.
Poi ci sarebbe da considerare che col posizionamento dei microfoni hai anche la possibilita' di ascoltarti da un punto alternativo al tuo (da ascoltatore).
Piu' che la memoria...talvolta siamo molto condizionati dal nostro setup e certe aspettative biasate...giusto perche' uno spende 300 euro per un Guardala ci si aspetterebbe di produrre un suono superiore ad un Rico Royal da 30 euro (per esempio).
Ascoltando e giudicando registrazioni passate a caso (senza sapere che bocchino si usava) ti consente di rilevare obbiettivamente il rendimento di certi bocchini...nel mio caso ci sono parecchie sorprese - molti bocchini sono sopravalutati...o meglio dire, certi bocchini sono sottovalutati.
fcoltrane
2nd January 2012, 14:18
mi fido molto dell' orecchio .
la registrazione (intesa sia come riproduzione sia come registrazione vera e propria) non è mai fedele.
intendo inoltre sia come sassofonista esecutore:
se provi due bocchini diversi oltre all'orecchio hai molti altri strumenti che ti possano indicare quale sia il migliore per te.
sia come ascoltatore:
non mi è mai capitato di sentire una perfetta coincidenza tra il suono dal vivo acustico ed il suono registrato o comunque riprodotto diversamente.
e questo a tutti i livelli dal sassofonista dilettante al professionista al grande musicista.
non parlerei di " sensazioni" ma di un ascolto attento e mirato.
il discorso è più semplice considerando il singolo suono (in questo caso l'ascolto può considerare con maggior facilità tutti gli aspetti del suono)
più complicato quando si devono ascoltare più suoni e le relazioni tra questi.
per tornare it e personalizzando il discorso posso solo aggiungere che per me lo strumento (inteso come mezzo può fare la differenza ed è realmente rilevante)
se considero il suono come singolo suono sono certo di preferire il guardala al rico.
se invece devo considerare altri aspetti : ad esempio lo sforzo per produrre tanti suoni, la difficoltà a legare un suono con altro a distanza di una ottava, o suonare sul registro basso con un filo di emissione ..........
ed allora il discorso si complica non poco e volente o nolente o si raggiunge un compromesso o si produce un solo suono
tzadik
2nd January 2012, 14:42
mi fido molto dell' orecchio .
la registrazione (intesa sia come riproduzione sia come registrazione vera e propria) non è mai fedele.
Dipende cosa si intende per "fedele".
Il suono cambia anche se suoni spostandoti all'interno di una stanza (con o senza mobilio).
Valutare se questi "parametri" sono importanti è una cosa soggettiva.
La "fedeltà" in termini assoluti è solo una scelta di produzione.
Un suono chirurgico e asettico non serve a nessuno quando deve andare su un disco (né al musicista che vedrà il suo nome sul disco, né al produttore).
fcoltrane
2nd January 2012, 15:03
la fedeltà in termini assoluti ad oggi non mi è mai capitato di sentirla.
non so se sia possibile praticamente , forse con costosissimi strumenti di registrazione ed altrettanto costosi di riproduzione si riesce ad avvicinarsi molto.
i termini chirurgico ed asettico non li condivido, in realtà questo secondo termine lo utilizzo per il suono effettato non certo per il suono fedele.
il suono fedele è quello del sax e rappresenta la propria voce a me basta sapere questo.
recentemente un utente di saxforum ha postato due esempi sonori su youtube.
uno con effetti l'altro senza .
si è creata una sorta di equivoco secondo il quale il suono con effetti era quello professionale e quello senza invece fosse di un dilettante.
sono dell'idea che ci sia grande confusione......
tzadik
2nd January 2012, 15:11
Il suono del sax non esiste... esiste il suono di un sax in un "quel ambiente". Il sax è uno strumento acustico.
La fedeltà può essere solo e soltanto nel riprodurre quello che c'è nel supporto digitale... può essere la ripresa del suono acustico... o un mix delle due!
La fedeltà piace per certe cose... non piace per altre (è così da sempre).
In base a questo cambiano i mezzi di registrazione/riproduzione a seconda delle necessità (ovviamente non mi riferisco al suono del sax registrato con il microfono di una webcam da 15€... pulito e processato che sia).
fcoltrane
2nd January 2012, 15:18
"il suono del sax non esiste......" hihihihihihih espessione colorita per un sassofonista.
ti faccio un esempio concreto.
prendi il sax ed emetti un unico suono .
io mi trovo davanti a te a due metri di distanza dalla campana del sax rivolta verso di me.
in queste condizioni a prescindere dall'ambiente circostante sento la tua voce.
certo se accanto c'è una sega a motore ho più difficoltà eheheheehhehe
se invece registri e riproduci non sento più la tua voce.
tzadik
2nd January 2012, 15:21
È un'espressione colorita, se non si considera che il resto della proposizione. ;)
Il suono del sax non esiste... esiste il suono di un sax in un "quel ambiente".
re minore
2nd January 2012, 15:42
Dico la mia :saputello
La registrazione, come tutti gli strumenti DI MISURA, ha un margine di errore (= "mancanza di fedelta'").
Pero' se mi registro col sax e poi mi riascolto, io sento una differenza ENORME tra quanto percepisco mentre suono e quanto percepisco mentre mi riascolto. Se chiedo invece a persone terze di ascoltare me che suono e la relativa registrazione mi dicono che sono molto simili.
La conclusione e' una: per quanto la registrazione sia "poco fedele", e' comunque uno strumento di misura molto piu' oggettivo di quanto non sia la percezione che si ha del proprio suono mentre lo si produce. E quando si canta succede esattamente la stessa cosa.
Ecco, ho detto :saputello
xelaris
2nd January 2012, 16:11
la fedeltà in termini assoluti ad oggi non mi è mai capitato di sentirla.
non so se sia possibile praticamente , forse con costosissimi strumenti di registrazione ed altrettanto costosi di riproduzione si riesce ad avvicinarsi molto.
i termini chirurgico ed asettico non li condivido, in realtà questo secondo termine lo utilizzo per il suono effettato non certo per il suono fedele.
il suono fedele è quello del sax e rappresenta la propria voce a me basta sapere questo.
recentemente un utente di saxforum ha postato due esempi sonori su youtube.
uno con effetti l'altro senza .
si è creata una sorta di equivoco secondo il quale il suono con effetti era quello professionale e quello senza invece fosse di un dilettante.
sono dell'idea che ci sia grande confusione......
La "fedelta' in termini assuluti non l'hai mai sentita (vabbe')...perche' pensi che il tuo orecchio sia piu' "fedele"? E anche se fosse (perche' dovresti invertare ed imporre agli altri dei parametri "assoluti") tu saresti il solo a constatarlo.
Ti salvo io...faresti meglio a dire che tu scegli il bocchino che ti diverte di piu' quando suoni (quello che pensi che suoni meglio) - poi magari i tuoi ascoltatori (piu' di uno - si spera, buon per te') ti dicono che loro preferiscono il suono del tuo Rico - ma tu magari ti ostini ad usare il Guardala (perche' l'hai pagato di piu') pero' loro se ne vanno perche' preferivano il suono del tuo Rico...insomma, situazione abbastanza estrema e colorita giusto per darti una idea.
KoKo
2nd January 2012, 16:15
a prescindere da tutto, se uno non capisce se sta ascoltando un principiante o un professionista a seconda se ci siano o meno effetti...bhe il problema è di chi ascolta secondo me =)
tzadik
2nd January 2012, 16:21
... il problema è di chi ascolta secondo me!
Esatto!
xelaris
2nd January 2012, 21:38
a prescindere da tutto, se uno non capisce se sta ascoltando un principiante o un professionista a seconda se ci siano o meno effetti...bhe il problema è di chi ascolta secondo me =)
Stiamo divagando....
Se hai capito il concetto che ho esposto va bene...ma stai aprendo altre porte.
Sono d'accordissimo con chi dice che la scelta del suono (e quindi del setup) e' una scelta personale fatta dal musicista - quindi che l'ascoltatore apprezzi o meno quel suono (scelto dal musicista) e' di secondaria importanza...pero' e' chiaro che se un agente ti paga per suonare ad un matrimonio e ti chiede di usare un tenore (mentre tu preferisci il contralto - per esempio) con un bocchino bianco (anche se preferisci un nerissimo Morgan) perche' quelli che pagano vogliono cosi', tu che fai? Se sei un pro dovresti accettare...se sei un amatoriale potresti anche fregartene ed imporre il tuo setup oppure li mandi a quel paese.
A quel punto il problema e' il tuo perche' non vedi il grano - gli ascoltatori sceglieranno un sassofonista col tenore e bocchino bianco = il problema lo risolvono.
Filippo Parisi
2nd January 2012, 22:25
Ad ogni modo se sei un MUSICISTA pro non suonerai mai ai matrimoni (almeno non pagato, giusto per qualche amico) e sempre se sei un "pro" (ma anche no...) suoni quello che caxxo ti pare. :D
fcoltrane
3rd January 2012, 00:11
per Reminore:
ma gli ascoltatori ai quali fai riferimento sono sassofonisti o musicisti?
per Xelaris :
ma io non impongo proprio un bel nulla credo anzi che chiunque sia in grado di sentire quanto ho affermato.
basta che si ponga vicino al sassofonista che intende ascoltare.
gli ascoltatori vanno educati quando non capiscono quello che ascoltano.
se un ascoltatore si ostina a ritenere che io suono meglio con un rico rispetto ad un guardala non posso assecondarlo per il semplice fatto che si sbaglia.
per Koko: concordo ma a volte non è facile capire il suono in tutti i suoi aspetti quando ci sono effetti a iosa.
(evito di ripetere il termine professionale che ha poco significato ) anzi recito il mea culpa per averlo utilizzato prima .
phatenomore
3rd January 2012, 00:12
il problema è di chi ascolta secondo me =)
quoto
re minore
3rd January 2012, 00:49
per Reminore:
ma gli ascoltatori ai quali fai riferimento sono sassofonisti o musicisti?
Magari lo fossero, ma purtroppo non ne vogliono sapere :lol:
E comunque, dovendo dare una risposta concreta ed oggettiva alla domanda originale del 3D, ebbene si': lo strumento e' davvero molto importante. Infatti se non hai lo strumento non puoi suonare.
Duca
3rd January 2012, 01:08
Il musicista è la materia prima... ma lo strumento aiuta parecchio. Meglio avere tutti gli ingredienti :)
bonnygonfio
3rd January 2012, 09:22
Penso che da un certo livello qualitativo di strumenti in poi la differenza la faccia solo il musicista...per esempio max ionata non suona con un sax ripamonti e un bocchino bari? quanto avra' in tutto...2000 euro di roba? strumento nuovo e non vintage e che suono tira fuori...dai vala' che se uno e' capace basta che il sax sia in ordine e non fatto di cartone...suonano comunque bene e riconosci il timbro e il modo di suonare.
phatenomore
3rd January 2012, 12:08
Infatti se non hai lo strumento non puoi suonare.
Non è passata inosservata. :lol:
seethorne
3rd January 2012, 12:35
Penso che da un certo livello qualitativo di strumenti in poi la differenza la faccia solo il musicista...per esempio max ionata non suona con un sax ripamonti e un bocchino bari? quanto avra' in tutto...2000 euro di roba? strumento nuovo e non vintage e che suono tira fuori...dai vala' che se uno e' capace basta che il sax sia in ordine e non fatto di cartone...suonano comunque bene e riconosci il timbro e il modo di suonare.
Se non vado errato Ionata usa un V-Jazz Custom VI (spero di non dire balle) che dovrebbe costare sui 2.6k€. Per il resto è vero quello che dici, però se un musicista preferisce un sax ad un altro vuol dire che ci sente dentro qualcosa di più (poi quando uno ha sviluppato il suo suono le differenze da setup a setup per gli ascoltatori non è così evidente credo).
bonnygonfio
3rd January 2012, 13:01
Dai se ci togli l'iva e ne trovi uno usato di 1 anno il prezzo piu' o meno e' quello no? :ghigno:
Scherzi a parte molte volte sentiamo strumentisti che, magari suonando sba o mark VI, quando prendono in mano strumenti meno blasonati ma comunque "discreti" riescono comunque ad avere un suono che sinceramente si discosta veramente poco dal loro sound originale. Poi chiaramente le lastre degli strumenti di 60 anni fa sono diverse e qui non ci piove...il diverso pero' non sempre è sinonimo di migliore secondo me, voi che dite?
E' indispensabile suonare un sba o un mk Vi o un king s20 per essere sicuri di esprimere al 100% le potenzialita' di un musicista o basta uno strumento "ben costruito" al di la' del marchio o della sua quotazione?
bonnygonfio
3rd January 2012, 13:07
@phatenomore ...Saxforum's MILF è bellissima! :bravo:
gf104
3rd January 2012, 13:09
oggi come oggi quoto l'ultima riga del tuo penultimo post....però sicuramente devo fare più esperienza :smile: e forse un domani cambierò idea!
i vintage francesi non mi fanno impazzire (non lapidatemi pls!) mentre un paio di vintage americani sì ;)
re minore
3rd January 2012, 13:28
@phatenomore ...Saxforum's MILF è bellissima! :bravo:
Quoto!!! :lol:
gf104
3rd January 2012, 13:40
MILF: beh dipende....l'acronimo ha due significati :lol: ma forse è quello più ludico!
phatenomore
3rd January 2012, 14:09
@phatenomore ...Saxforum's MILF è bellissima! :bravo:
Quoto!!! :lol:
Anche il mio titolo onorifico, oltre all' avatar, è merito (diciamo così) di KoKo :ghigno:
Cannibale
3rd January 2012, 17:34
Penso che da un certo livello qualitativo di strumenti in poi la differenza la faccia solo il musicista...per esempio max ionata non suona con un sax ripamonti e un bocchino bari? quanto avra' in tutto...2000 euro di roba? strumento nuovo e non vintage e che suono tira fuori...dai vala' che se uno e' capace basta che il sax sia in ordine e non fatto di cartone...suonano comunque bene e riconosci il timbro e il modo di suonare.
Già, infatti sta "collaborando" con Ripamonti, tuttavia è passato dalle mie parti e portava con se un fantastico Mark VI vintage che vale certamente più di 2000 euro. Ecco, potresti spiegarci questo? Perchè uno che lavora per un'azienda x poi utilizza per se lo strumento Y ?
gf104
3rd January 2012, 17:52
ho sentito che se un professionista non ha al seguito almeno un MKVI non viene considerato tale...può essere?
o è effettivamente la lastra d'antan che fa la differenza?
phatenomore
3rd January 2012, 18:01
Ma va là...
re minore
3rd January 2012, 18:03
A me MI sembra, con rispetto parlando, una strunzata.
Chi dovrebbe considerare cosa? Chi non suona il sax non conosce la differenza tra un mark VI ed un termosifone. Anzi, non sa nemmeno cosa vuol dire mark VI. Il sassofonista professionista invece sa bene che quello che conta e' il manico e non lo strumento. Rimangono i sassofonisti dilettanti: gli unici che conoscono (o pensano di conoscere) la differenza tra un mark vi ed un termosifone e che potrebbero pensare quello che scrivi...
fcoltrane
3rd January 2012, 18:24
ogni tanto si ripropone questa singolare affermazione .
a me non è mai capitato di sentirla nè tra i professionisti nè tra i dilettanti nè tra i semplici ascoltatori.
sono dell'idea che un buon sax venga apprezzato a tutti i livelli dal grandissimo musicista al semplice dilettante che poi si chiami mk6 o antani poco importa.
sono convinto poi che professionisti del livello di Max Ionata nel corso della carriera siano stati in grado di provare centinaia di sax e di scegliere quello che meglio rispondeva alle esigenze del momento.
io lo ho ascoltato con un sba e con un mk6 parecchi anni or sono ma credo che se anche avesse suonato con un ripamonti non avrei percepito differenze rilevanti .
Filippo Parisi
3rd January 2012, 18:28
Ma va là...
cit. Ghedini.......l'importante è che sia soddisfatto "l'utilizzatore fnale" :lol:
bonnygonfio
3rd January 2012, 19:54
http://www.youtube.com/watch?v=yU96K6f4-_E
http://www.youtube.com/watch?v=ErsFSO641Yc
http://www.youtube.com/watch?v=0MvzIkfyqAI
http://www.youtube.com/watch?v=GF5vKMMG_jg
E adesso abbiate il coraggio di dire che quando suona col ripamonti fa cagare... :ghigno:
fcoltrane
3rd January 2012, 20:08
sarebbe interessante sapere se il sax che utilizza è così come esce dalla fabbrica o con alcune piccole modifiche su indicazione del musicista.
(tipo altezza delle chiavi o altre personalizzazioni)
per tornare it lo strumento come dice Reminore è certamente importante
Yoepdeyoep
3rd January 2012, 20:50
Secondo un grande teoretico del sax Larry Till Lettura obbligatoria al conservatorio dove ho studiato) circa il 65% del suono ( di un sax ma anche di un flauto, Klarinetto) viene determinato dalla persona che lo suona, circa 12% dal bocchino e il resto dallo strumento.
Naturalmente sono cifre non assolute ma indicative.
Tudiare é la via da seguire.
Non dimentichiamo che il grande C. Parker, cambiava regolarmente di casa (appartamento) perche i vicini protestavano perche suonava/studiava a tutti i momenti;
J. Coltrain, si dice che andava a letto con il suo tenore (saxofono !) personalmete ho altre preferenze nel letto.
Cio non toglie che un buon strumento offre la possibilita di prestare meglio e piu precisi.
Ricordo che se le chiavi non sono esattamente posizionate, diametri esatti , e applicatura ben posizionata e scorrevole; bisogna correggere continuamente, certo si puo correggere tutto con lo studio, ma preferisco concentrarmi su quello che suono en non su come devo reallizzarlo con un sax scadente.
Ci sono voluti anni per permettermi di comperare gli strumenti che volevo.
Ho cominciato con rottami e adesso sono soddisfatto di quelli che ho a parte lássicurazione per 25.000 di strumenti.
Ciao a tutti
bonnygonfio
3rd January 2012, 21:11
Bene...quindi?
homer
3rd January 2012, 21:14
ma come si fa a dare una percentuale all'importanza di tutto?
certo che lo strumento è importante, ma lui da solo non fa niente, siamo noi che dobbiamo studiare.
gf104
3rd January 2012, 22:09
se non ricordo male mi pare che docsax e altri esperti affermano che il 70%(?) lo fa il suonatore e quindi mi domando, pro a parte, a che servono i vintage francesi da tot k?
che sia uno status symbol come era l'auto qualche anno fa?
attendo le reazioni della casta :lol:
re minore
3rd January 2012, 22:54
Uno status symbol non direi proprio, un "oggetto del desiderio" quasi sicuramente si'. Pero' e' anche stravero che i miei tre sax alti sono ben diversi l'uno dall'altro. Suonano diversi e danno sensazioni diverse. Lo sento io e me lo hanno categoricamente confermato le persone che suonano con me. Io sono sempre io, il becco e' diverso, cambia il sax e cambia il suono. :mha!(
phatenomore
3rd January 2012, 23:03
D- sarebbe interessante che sviluppassi l' esperimento scientifico di cui ci ha detto e ce ne raccontassi i risultati.
I miei pochi esperimenti (non sono mai stato affetto da GAM) dicono che se io sono sempre io, il sax rimane sempre lo stesso e cambio il bocchino, posso ottenere risultati radicalmente diversi dal punto di vista della timbrica... se invece io resto io, il bocchino rimane lo stesso e cambio sax (rimanendo nella stessa fascia qualitativa) ottengo differenze timbriche molto più sfumate.
In conclusione: il sax ha un peso minore rispetto al sottoscritto ed al bocchino.
gf104
3rd January 2012, 23:28
bonnygonfio@: vedi che prima o poi i conti tornano ;)
è sempre l'uomo che è al centro dell'universo :smile:
Filippo Parisi
3rd January 2012, 23:34
Il nostro centro dell'universo è.....il collarino :lol:
Davvero, la sua posizione può cambiare tutto ma proprio tutto. E poi è il nostro vero fulcro.
gf104
3rd January 2012, 23:36
e dove te lo infili....il collarino :smile: sul termosifone o al collo dell'homo?
fcoltrane
4th January 2012, 02:47
alcuni sostengono che il centro dell'universo del sassofonista si trovi vicino all'ombelico.
per tornare it un aforisma di Catalano memoria
per valutare l'importanza dello strumento può essere utile suonarlo .
ed è meglio suonarlo che farlo suonare da altri.
l'ascolto di altri sassofonisti può essere fuorviante quando non siamo in grado di capire lo sforzo che fa il sassofonista per produrre suono.
(e spesso se non siamo noi gli esecutori è difficilissimo sentirlo)
re minore
4th January 2012, 10:42
D- sarebbe interessante che sviluppassi l' esperimento scientifico di cui ci ha detto e ce ne raccontassi i risultati.
Molto volentieri, sono appena agli inizi ma una linea di tendenza si e' gia' manifestata. Per pulizia lo faro' in un altro post. Qui vorrei invece correggere una cosa che ho scritto qualche post sopra. Quello che intendevo scrivere e' che "io sono sempre io, il becco e' lo stesso, cambia il sax e cambia il suono".
Suono in un gruppo ed abitualmente mi porto appresso il SBA con un Jody Jazz Norteno 7. Qualche volta mi e' capitato di andare col Mark VI ed una volta anche con il SA II, sempre con lo stesso becco: mi hanno detto chiaro e tondo che il suono del SBA e' decisamente preferibile - ovviamente non in assoluto ma per quello che dobbiamo fare (suoniamo i pink floyd). La mia idea e' diversa: secondo me ci sono un paio di pezzi che vengono meglio col SBA ed uno col Mark VI, ma comunque confermo che anche io sento una chiara differenza tra gli strumenti.
Proprio l'altro giorno un collega forumista mi ha sentito fare poche note sia col Mark VI che col SBA (usando in entrambi i casi un Soloist Style D) ed anche lui ha notato la differenza tra i due strumenti. E stiamo parlando di due ottimi sax, non di un mark VI vs. uno strumento da studio.
Le mie conclusioni? Che magari un professionista ha una idea molto definita del suono che vuole e riesce ad ottenerlo piu' o meno con qualsiasi strumento. Io non sono un professionista e quindi sono piu' dipendente dal setup.
bonnygonfio
4th January 2012, 14:24
Quoto re...grande re minore.
xelaris
4th January 2012, 15:23
D- sarebbe interessante che sviluppassi l' esperimento scientifico di cui ci ha detto e ce ne raccontassi i risultati.
Molto volentieri, sono appena agli inizi ma una linea di tendenza si e' gia' manifestata. Per pulizia lo faro' in un altro post. Qui vorrei invece correggere una cosa che ho scritto qualche post sopra. Quello che intendevo scrivere e' che "io sono sempre io, il becco e' lo stesso, cambia il sax e cambia il suono".
Suono in un gruppo ed abitualmente mi porto appresso il SBA con un Jody Jazz Norteno 7. Qualche volta mi e' capitato di andare col Mark VI ed una volta anche con il SA II, sempre con lo stesso becco: mi hanno detto chiaro e tondo che il suono del SBA e' decisamente preferibile - ovviamente non in assoluto ma per quello che dobbiamo fare (suoniamo i pink floyd). La mia idea e' diversa: secondo me ci sono un paio di pezzi che vengono meglio col SBA ed uno col Mark VI, ma comunque confermo che anche io sento una chiara differenza tra gli strumenti.
Proprio l'altro giorno un collega forumista mi ha sentito fare poche note sia col Mark VI che col SBA (usando in entrambi i casi un Soloist Style D) ed anche lui ha notato la differenza tra i due strumenti. E stiamo parlando di due ottimi sax, non di un mark VI vs. uno strumento da studio.
Le mie conclusioni? Che magari un professionista ha una idea molto definita del suono che vuole e riesce ad ottenerlo piu' o meno con qualsiasi strumento. Io non sono un professionista e quindi sono piu' dipendente dal setup.
Potrei contribuire anchio...ho fatto gia' tantissime registrazioni (e ne ho ascoltate pochissime) - comunque il materiale si sta accumulando e penso che in un paio di anni avro' una chiara visione del mio setup ideale che sara' composto di vari bocchini, ance e sassofoni per vari tipi di stile e suono.
Sara' interessante mettere online registrazioni di setup diversi senza rivelare i vari componenti - cosi' che solo il suono venga giudicato...come ho preannunciato ci saranno parecchie sorpresine.
Non ho un singolo Selmer (a quello provvedera' Re Minore) - ma ci sono vari modelli (tenore e contralto) Conn, Buescher, Martin, Yanagisawa, Yamaha, TopTone (rarissimo ma originale), Borgani e certi altri prodotti in Cina e Vietnam!
E' chiaro che i risultati avranno rilevanza individuale...comunque penso che certi riscontri possono essere generalizzati - per esempio dei 45 e passa di bocchini per Alto che ho provato, quasi tutti i vintage stock (dati in dotazione col sax) sono praticamente inutili a meno che non si spenda tempo o soldi per aprirli up po' (ne ho una decina) - e molti Vandoren sembra che rendono meglio di certe marche piu' blasonate...vedremo.
fcoltrane
4th January 2012, 15:27
io ritengo lo siano anche i professionisti.
solo che in genere loro hanno una grandissima esperienza di suono e riescono a fare quello che dici.
ma anche loro dipendono in parte dal setup.
sarebbe interessante verificare se davvero riescano a mantenere il proprio suono con qualsiasi setup.
io ad esempio un piccola prova la ho fatta e posso dirti che con un liebman ed una ancia di plasticazza (il mio setup) non è per nulla semplice .
questo per dire che alcuni setup orientano il suono più di altri soprattutto se chi suona ha poca esperienza con questo setup.
(sia professionista sia schiappa )
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