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Visualizza Versione Completa : Scala minore DORICA stesse note della scala di Do maggiore



nubechefugge
5th April 2011, 16:17
Intanto spero di aver postato nella sezione giusta.
La mia riflessione, sulla quale cerco aiuto, è questa.
Supponiamo di prendere in esame la scale di Rem dorica che sappiamo essere la scala m costruita a partire dal secondo grado di una scala maggiore. Per sempio la scala di Rem dorica sarà: re-mi-fa-sol-la-si-do (re), perchè costruita a partire dal 2° grado della scala di Do maggiore, il Re appunto. Le note come si vede sono le stesse, senza alcuna alterazione. Allora mi dico: che senso ha parlare, pensare, alla scala di REm dorico in luogo di quella di Do maggiore? Non so se mi sono spiegato.

phatenomore
5th April 2011, 17:13
Ti sei spiegato :D

le scale o "modi" (Dorica, Ionica, Frigia etc...) danno un risultato armonico diverso a secondo del contesto in cui vengono eseguite creando, a secondo delle circostanze, tensioni o quiete.

Su un D-7 (su un tempo pari, 4/4 ad es.), la scala di Do maggiore che parta dalla tonica (Dorica costruita sul settimo grado) mette in risalto (cioè in battere) i gradi VII, IX, IV (XI), VI (XII) che non sono rappresentative dell' accordo su cui si sta suonando (cosa che di per sè non è significativa)

La stessa scala eseguita su un Cmaj7 mette in evidenza I, III, V, VII che, sull' estensione di un' ottava, perlomeno, rappresenta pienamente l' accordo.

Non so se mi sono spiegato :D

tzadik
5th April 2011, 17:53
Suona un C e un Dm sul piano e senti la differenza... :-leggi-:

nubechefugge
5th April 2011, 17:58
Suona un C e un Dm sul piano e senti la differenza... :-leggi-:

Se ti riferisci all'accordo, ovviamente sarà ben diverso: C-E-G invece di D-F-A. O no?

phatenomore
5th April 2011, 18:03
Suona un C e un Dm sul piano e senti la differenza... :-leggi-:

Meglio se suoni un C con la sinistra e senti che sensazione danno i sette modi della scala di Do maggiore suonati con la destra... suonando un C ed un Dm potrai apprezzare solo fatto che sono due accordi diversi...

tzadik
5th April 2011, 18:03
Ecco... ti sei risposto da solo! ;)


Si può chiudere! http://tzadik.xoom.it/emoticon/drink.gif

phatenomore
5th April 2011, 18:05
Perchè? Aspettiamo che sia Nubechefugge a chiedere la chiusura, no?

nubechefugge
5th April 2011, 18:17
scusate ma non vedo un mio messaggio (anzi due) di risposta dove parlo dei gradi I III V e VII
Tu li leggi?

phatenomore
5th April 2011, 18:24
No, Nube, non li vedo neanch'io...

tzadik
5th April 2011, 18:50
Il succo di questo thread è che il thread starter sta confondendo il senso armonico degli accordi con il senso modale delle relative scale. Tutto qui...
Non c'è molto da capire... il resto è semplice armonia costruita per triadi... :mha!(

Ha poco significato armonico che le scale relative a 2 accordi abbiano tutte le note uguali se i centri tonali sono diversi, no? :mha!(

phatenomore
5th April 2011, 18:57
Nel ringraziare per la sintesi, mi permetto di sottolineare l' evidenza e cioè che la domanda di colui che, usando la terza persona, chiami il "Thread starter" , sta ad indicare che, per lui, il Thred Starter, c'è molto da capire, se no non avrebbe posto la domanda, no, ingegnè?
E poi "la semplice armonia" potrebbe essere anche per quadriadi o per estensioni ulteriori, no, ingegnè? :D

tzadik
5th April 2011, 19:29
L'argomento è stato toccato più volte... è inutile ripetersi, no? ;)

Date un'occhiata qui:
http://www.scribd.com/doc/49886038/Cors ... azz-ottimo (http://www.scribd.com/doc/49886038/Corso-di-Armonia-jazz-ottimo)
http://www.scribd.com/doc/34563110/Armonia-Jazz-1

phatenomore
5th April 2011, 19:38
Ma allora perchè rispondi!!!???

Piuttosto che dare risposte tranchant, rivolgendoti in terza persona, quasi a sottolineare il tuo distacco da domande così banali e ritrite, taci chè fai più bella figura!
Ci penseranno eventualmente moderatori ed amministratori a fare giustizia, no ingegnè?

P.S. Nube, se vuoi proseguiamo in privè.

tzadik
5th April 2011, 19:56
Phate... guarda che questo è un forum non Facebook.

Comunque il mio tono era allegro (nessuna polemica).

Per cominciare a parlare di armonia... bisogna sempre e comunque partire dal concetto di triade... dalla triade sia passa agli accordi semplici (che sono la composizione di 2 triadi) e poi si può parlare di scale (maggiori e minori).
Fatto questo si parla di accordi formati da più di due triadi e poi delle relative scale.

Il concetto di "modo" funziona in maniera duale: si definisce una scala/modo (con determinate alterazioni) e con le note di quella scala si costruiscono degli accordi.
Con le dovute approssimazioni si creano scale partendo dalle singole note della scala di partenza e si estrapolano degli accordi (costruiti sempre per triadi).

Un modo contiene diverse scale con diversi significati armonici... è un po' come un anagramma: stesse le lettere, parola diversa, significato diverso.



Già qualche post fa'... c'era la risposta alla domanda di Nube:

Allora mi dico: che senso ha parlare, pensare, alla scala di REm dorico in luogo di quella di Do maggiore? Non so se mi sono spiegato.La scala di Re dorico (che poi venga considerata minore... è una convenzione venuta fuori con gli Aebersold) è costruita partendo dal secondo grado della scala di C maggiore... o meglio... del "modo" di C maggiore.
Tenendo sempre in mente il concetto di accordo (e quindi di triade)... ricavando da C e da D dorico i relativi accordi... ci accorge subito che entrambi sono costituiti da due triadi (una maggiore e una minore) e che quindi hanno significati diversi.

re minore
5th April 2011, 20:20
... La scala di Re dorico (che poi venga considerata minore... è una convenzione venuta fuori con gli Aebersold) ...

Questa mi giunge nuova! Ero stramastrasicuro che fosse (considerata) minore in conseguenza del fatto che ha la terza minore!

STE SAX
5th April 2011, 20:34
infatti e' cosi'

tzadik
5th April 2011, 20:44
Secondo l'armonia classica... la scala minore è scala costruita sul sesto grado della scala maggiore
Preso Cmaj, la vera minore è Am, non Dm... La scala dorica viene considerata minore proprio perchè la prima triade è minore (D/F triade minore e F/A triade maggiore).
La stessa cosa succede anche con la scala costruita partendo da A (considerando la scala di C maggiore): A/C triade minore e C/E triade maggiore...

Ma è minore anche la scala che parte da E (sempre considerando la scala di C maggiore): E/G triade minore e G/B triade maggiore.... Però subentrano altre cose... :lol:

Plutarco
5th April 2011, 20:47
Allora mi dico: che senso ha parlare, pensare, alla scala di REm dorico in luogo di quella di Do maggiore? Non so se mi sono spiegato.

Infatti non ha alcun senso. Se sei in tonalita' di C maggiore ti conviene pensare solo alla scala di C maggiore sia che il pianista suoni C maggiore sia che suoni D-7.

re minore
5th April 2011, 21:47
Beh, diciamo che se sei in tonalita' di C maggiore e' vero... pero' e' una tautologia.

Io direi che:

1. In un brano tonale, se piano & company suonano un D-7 potresti essere in piu' di una tonalita': ad esempio C maggiore ma anche Bb maggiore.

2. Sempre in tonale, per discriminare la tonalita' in cui ti trovi devi conoscere la struttura armonica del brano, e quindi gli accordi che vengono prima e dopo il D-7.

3. In un brano modale ogni accordo fa storia a se, e quindi non hai bisogno di conoscere gli accordi che vengono prima e dopo il D-7. Se piano e company suonano un D-7 puoi sceglierti un modo di re che ci stia (magari e' bene condividere le scelte con gli altri, tanto per non fare casini) e suonare quello.

zkalima
5th April 2011, 22:50
Scusate, è solo per ragionare un po' in concreto; la domanda posta da nubechefugge si riferiva ingenuamente al fatto che le note delle due scale sono le stesse, allora invece di lanciarsi in considerazioni teoriche di armonia, visto che, come me, anche lui non sembra avere una preparazione che gli consente di trarne qualcosa di utilizzabile nella sua musica, vorrei fare solo questa considerazione del tutto empirica;
Suonando in Do maggiore, puoi uscire dalla tonalità con delle note che non fanno parte della scala, cioè puoi suonare una terza minore, e non ci sta male, una quarta aumentata e colori la frase con una nota blues ecc, se invece suoni in tonalità di Re minore le note alterate che puoi usare sono altre, (per esempio la nota blues sarà il sol diesis e se ci suoni una terza maggiore stona) che daranno comunque alle tue frasi un'impronta caratteristica, diversa da quella in do maggiore.
Anche solo suonando sulle stesse note partendo dalla tonica senti il senso "Minore" o "Maggiore" della melodia, la sequenza degli intervalli porta inevitabilmente a sentimenti diversi anche se si usano le stesse note, una marcia militare va bene in maggiore, una ballad rende bene in minore, senza che questa sia una legge assoluta.
La musica è sostanzialmente fatta da note e intervalli, non solo da note.

ginos77
5th April 2011, 23:46
Zkalima dici di non capirne..ma vedo molta armonia pratica in te..........la conclusione a tutto ciò è che secondo mè per parlare di armonia bisognerebbe prima studiarla...è un grande aiuto perchè si ha la cognizione di quello che si fà.... purtroppo molti credono che non serva perchè il sax è uno strumento melodico...altri invece attestano di riuscire a suonare ed ad improvissare ad orecchio pur essendo a digiuno di studio...ma secondo mè la differenza la si sente.... a meno che come Zkalima non si abbia perlomeno una sensazione pratica di quello che si fà ed aggiungendo un pò di orecchio e di intuizione si arrivi a risultati decenti comunque.........un conto è suonare un'accordo partendo dal do...un conto è partire con il re........gli accordi bisogna guardarli in verticale in triadi, tetradi ecc... e non sviluppati in scala orizzontale è qui il succo di tutto il discorso....ma poi come giustamente dice Tzadik subentrano tante altre cose che vanno necessariamente studiate per capirci qualcosa....

phatenomore
6th April 2011, 00:27
Per cominciare a parlare di armonia... bisogna sempre e comunque partire dal concetto di triade... dalla triade sia passa agli accordi semplici (che sono la composizione di 2 triadi) e poi si può parlare di scale (maggiori e minori)... :lol:

Composizione di due "Terze", ingegnè, "Terze" non "Triadi". La "composizione di due triadi" sarebbe un accordo costrituito da 6 (sei) note (se le due triadi in questione non hanno note in comune) mentre una triade è la composizione di tre note ovvero di due intervalli (normalmente terze, ma non necessariamente, vedi, a puro titolo di esempio, i fondamenti dell' armonia quartale).

Ma con chi hai studiato armonia, ingegnè, con il prof. di Meccanica delle Macchine o con quello di Scienza delle Costruzioni? :lol:

phatenomore
6th April 2011, 00:39
... La scala di Re dorico (che poi venga considerata minore... è una convenzione venuta fuori con gli Aebersold) ...
Questa mi giunge nuova! Ero stramastrasicuro che fosse (considerata) minore in conseguenza del fatto che ha la terza minore!

re minore, pensa che anch'io, studiando i primi capitoli del Piston e del Pozzoli ho capito che armonizzando per terze la scala maggiore (ad es. Do) si ottiene, sul secondo grado un accordo minore con la settima minore (nell' esempio, Re minore) e 'sti infingardi si sono appropriati di una convenzione dell' Aebersold e mica lo dichiarano! Fetenti...

re minore
6th April 2011, 09:37
Aho qui si parla di re minore... potro' dire di essere un esperto in materia o no? :lol:

Scherzi a parte, credo sia il caso di spendere due parole per cercare di chiarire un concetto molto importante.

Comincio citando zkailma
... le note delle due scale sono le stesse ...

La domanda iniziale, infatti, era riferita alle scale / modi C ionico (aka C maggiore) e D dorico. Qui le note sono effettivamente le stesse. Ma l'assunzione implicita era che gia' qualcuno avesse potuto determinare, con qualche sistema, che si tratta delle scale di C maggiore e D dorico. La qual cosa non e' cosi' banale come si puo' pensare: infatti non basta che sullo spartito appaiano gli accordi di C maggiore o D-7 perche' questo succeda.

La domande "cosa ci suono sopra un D-7? Posso suonare come se fosse un C maggiore?" nella loro semplicita' possono essere fuorvianti.

La relazione scala/accordo va capita bene: lo stesso accordo C (Do/Mi/Sol/Si) appare al I grado della scala di C maggiore ed al IV grado della scala di Sol maggiore. L'accordo e' lo stesso, la scala no: la scala di C maggiore ha il Fa naturale mentre quella di Sol ha il Fa#. Allora io sto improvvisando *in un brano tonale* e il pianista suona un C maggiore. Improvvisando devo prendere il F naturale o il F#? Per saperlo devo esaminare la struttura armonica del brano, e capire il contesto in cui e' usato l'accordo di C maggiore. Ci saranno casi in cui e' inequivocabilmente usato all'interno di una scala di Do ed altri inequivocabilmente in scala di Sol. Ed altri ancora in cui entrambi i contesti sono possibili. Stesso discorso per il D-7, che puo' apparire all'interno di diverse scale maggiori e minori.

In un brano modale, invece, non ho bisogno di "esaminare la struttura armonica del brano" perche' il brano non ha centri tonali esterni agli accordi che di volta in volta vengono suonati: l'accordo D-7 "E'" la scala. Ma l'accordo, non determinando la scala, lascia liberta' di scelta al solista. In un brano modale se appaiono 4 misure in D-7 molti sceglieranno di improvvisare su D dorico, ma questa non e' l'unica scelta possibile e la struttura armonica del brano non permette di discriminare tra le possibili alternative. Quindi, ne consegue, e' lecito fare scelte diverse. Come dicevo prima e' lecito ma bisogna condividerle: qualsiasi modo io scelga per improvvisare (ad esempio D frigio su un D-7) il pianista ed il bassista o si limitano alle note dell'accordo oppure debbono capire al volo la mia scelta e suonare di conseguenza. Oppure, e personalmente mi sembra piu' consigliabile, ci si mette semplicemente d'accordo prima di iniziare a strimpellare.

nubechefugge
6th April 2011, 09:49
Eccomi, sono stato ad ascoltare in silenzio in quanto ho tutto da imparare,
Dunque, qualche cosa mi sta entrando in testa. Intanto preciso, come qualcuno ha intuito, che con la mia ignoranza ed ingenuità pensavo si potesse ragionare SOLO di MELODIA riferita alla tonalità su cui si basa; pensavo si potesse ragionare di ACCORDi dopo. E perchè no?
Partendo da ciò penso di aver capito: una melodia ruota intorno ai gradi I-III-V-(VII) della scala i quali eseguiti spesso in battere caratterizzano fortemente la melodia. Se mi trovo quindi sulla scala di Dm dorica tali gradi saranno le note D-Fa-La-(Do) mentre sulla scala di C magg esse saranno C-E-G-(B) con evidente diversa caratterizzazione del brano. Questo ho capito e mi soddisfa. E' cosi?

tzadik
6th April 2011, 09:57
Composizione di due "Terze", ingegnè, "Terze" non "Triadi". Sono stato poco chiaro... :zizizi))
http://it.wikipedia.org/wiki/Triade_(musica)


re minore, pensa che anch'io, studiando i primi capitoli del Piston e del Pozzoli ho capito che armonizzando per terze la scala maggiore (ad es. Do) si ottiene, sul secondo grado un accordo minore con la settima minore (nell' esempio, Re minore).
Secondo l'armonia classica... la scala minore è scala costruita sul sesto grado della scala maggiore.
In armonia classica, la scala minore è basata sulla scala eolia (TSTTSTT) non sulla dorica (TSTTTST).
Infatti la pentatonica minore di Am partendo dalla seconda nota della scala (pentatonica minore di A) diventa una pentatonica maggiore di C: A C D E G A ---> C D E G A C
:mha!( (o anche il contrario, indifferente)



Partendo da ciò penso di aver capito: una melodia ruota intorno ai gradi I-III-V-(VII) della scala i quali eseguiti spesso in battere caratterizzano fortemente la melodia. Se mi trovo quindi sulla scala di Dm dorica tali gradi saranno le note D-Fa-La-(Do) mentre sulla scala di C magg esse saranno C-E-G-(B) con evidente diversa caratterizzazione del brano. Questo ho capito e mi soddisfa. E' cosi?Yes! :zizizi))

phatenomore
6th April 2011, 10:26
:lol:



Partendo da ciò penso di aver capito: una melodia ruota intorno ai gradi I-III-V-(VII) della scala i quali eseguiti spesso in battere caratterizzano fortemente la melodia. Se mi trovo quindi sulla scala di Dm dorica tali gradi saranno le note D-Fa-La-(Do) mentre sulla scala di C magg esse saranno C-E-G-(B) con evidente diversa caratterizzazione del brano. Questo ho capito e mi soddisfa. E' cosi?Yes! :zizizi))

No, Nube.
E' meglio se interpreti al contrario: Non ti "troverai mai sulla scala" ma ti troverai su un accordo, dato il quale, potrai scegliere una scala ed una suddivisione ritmica della tua frase (contenuto melodico) che metta in evidenza le note dell' accordo stesso(tessuto armonico) o un' altra che tende a spostare il centro tonale altrove. In questo caso, però, è fondamentale sapere in anticipo dove vuoi andare a cadere.

nubechefugge
6th April 2011, 10:27
Partendo da ciò penso di aver capito: una melodia ruota intorno ai gradi I-III-V-(VII) della scala i quali eseguiti spesso in battere caratterizzano fortemente la melodia. Se mi trovo quindi sulla scala di Dm dorica tali gradi saranno le note D-Fa-La-(Do) mentre sulla scala di C magg esse saranno C-E-G-(B) con evidente diversa caratterizzazione del brano. Questo ho capito e mi soddisfa. E' cosi?Yes! :zizizi))[/quote]

Grazie, mi basta questo, intanto mi tolgo la più grossa (di ignoranza) :D-:

Quindi, per me, possiamo chiudere.
Grazie.

phatenomore
6th April 2011, 10:30
Nube, ho postato leggermente dopo il tuo ultimo... prova a leggermi...

nubechefugge
6th April 2011, 10:58
Nube, ho postato leggermente dopo il tuo ultimo... prova a leggermi...

Sì certo, capisco........ritornando al discorso degli accordi, è più giusto ragionare come tu consigli. Io, proprio per evitare elucubrazioni troppo profonde e tecnicistiche (per carità, perchè chi è preparato.........) volevo restare sul discorso melodico puro e semplice, "dimenticando" che esiste (eccome se esiste) la linea armonica.

re minore
6th April 2011, 11:31
@nube: provo a fare un esempio, sperando di essere chiaro!

Supponi di avere questa progressione di accordi: G-7 / D-7 / C7 / F

Risulta chiaramente che ci si trova in scala di Fa maggiore. Su tutte e quattro le misure potrai improvvisare in Fa maggiore, cercando di far risaltare sui tempi forti le note dell'accordo via via suonato.

Sugli altri tempi e per le note di passaggio adotterai le note della scala di Fa, e quindi in particolare quando ti trovi in D-7 avrai (FORTI/deboli):

RE mi FA sol LA sib DO

Come vedi il si e' bemolle, il che vuol dire che questa scala di re, pensandola modale, non e' dorica ma eolia (aka re minore naturale). Prima volevo dire questo: un D-7 non e' sempre dorico, in un brano tonale dipende da dove sta! :smile:

nubechefugge
6th April 2011, 11:46
Re minore, grazie, mi sta friggendo il cervello, ma avete dato, tutti, un grosso contributo!

phatenomore
6th April 2011, 11:59
Re minore non è competente solo di re minore (Ciao re! Eccellente, come sempre:D )

STE SAX
6th April 2011, 12:13
direi di promuoverlo a Re Maggiore ..... :lol:

phatenomore
6th April 2011, 13:24
Sottoscrivo, Ste.

Ma alla prima che combina lo declassiamo a D-7b5 o, peggio ancora a D dim...

STE SAX
6th April 2011, 13:29
potremmo valutare financo il declassamento a do diesis

phatenomore
6th April 2011, 13:32
potremmo valutare financo il declassamento a do diesis

Vuoi dire "re bemolle"? Non sarà troppo?

P.S. Come al solito divago in una Matrioska di OT e concludo con il consueto:

Scusatemi :ghigno:

STE SAX
6th April 2011, 14:35
intendevo proprio do diesis, cioe' la perdita della sigla di re fino all'onta della nota inferiore

phatenomore
6th April 2011, 14:42
Avevo capito, Ste... ma, stavo insinuando un triste gioco di parole legato all' alterazione (beMOLLE) che per un maschio medio può rappresentare ben peggio di un semitono sotto... battuta sessista, squallida, che manco nei B-movies di A.Vitali...Lo so...


Scusatemi :ghigno:

Blue Train
6th April 2011, 14:56
http://1.bp.blogspot.com/__vjL0gqetC4/S-aYEG3skyI/AAAAAAAAAHg/hXgI9EmiZWw/s400/cartellino+giallo.jpg

phatenomore
6th April 2011, 15:04
Eddai Blue, avevo già chiesto scusa... :D

re minore
6th April 2011, 16:04
potremmo valutare financo il declassamento a do diesis

Questa e' da applauso! :bravo: ROTFL!

Quella del re bemolle pure, dopo la spiegazione perche' di primo acchitto mi era sfuggito il senso! :bravo:

La verita' vera purtroppo e' che con la pratica sono MOLTO INDIETRO rispetto alla teoria, e mi piacerebbe che fosse vero il contrario! :zizizi))

STE SAX
6th April 2011, 16:16
scusa la mancanza di ignoranza ma cosa vuol dire ROTFL?

Blue Train
6th April 2011, 16:18
http://3.bp.blogspot.com/_E5ZcXIfTN_Q/SacHLj-ndvI/AAAAAAAAKdU/gPIXxTm-GJA/s320/Cartellino+arancione.bmp

http://it.wiktionary.org/wiki/ROTFL

STE SAX
6th April 2011, 16:25
azz Silvano, non mi fai passare nemmeno per il giallo?????? Comunque nella descrizione c'e' scritto che si tratta di una abbreviazione in uso nelle chat e questa non e' una chat ma un forum (per essere precisi). Ricorrero' al giudice sportivo per farmi togliere la squalifica

Blue Train
6th April 2011, 16:29
E' (per ora) arancione!
Era un argomento interessante, 10 post OT sono un pò troppi ...
Fate i buoni, se potete

Aktis_Sax
7th April 2011, 12:16
Intanto spero di aver postato nella sezione giusta.
La mia riflessione, sulla quale cerco aiuto, è questa.
Supponiamo di prendere in esame la scale di Rem dorica che sappiamo essere la scala m costruita a partire dal secondo grado di una scala maggiore. Per sempio la scala di Rem dorica sarà: re-mi-fa-sol-la-si-do (re), perchè costruita a partire dal 2° grado della scala di Do maggiore, il Re appunto. Le note come si vede sono le stesse, senza alcuna alterazione. Allora mi dico: che senso ha parlare, pensare, alla scala di REm dorico in luogo di quella di Do maggiore? Non so se mi sono spiegato.

I cosiddetti "modi" possono essere costruiti su qualsiasi nota. Quello a cui bisogna stare attenti è la successione degli intervalli: per impararli e semplificare l'apprendimento, si prendere come base appunto la scala di do maggiore, o meglio, le NOTE che compongono la scala di do maggiore (per questo motivo, si prendono come riferimento i "tasti bianchi" del pianoforte per meglio visualizzare i toni e i semitoni).

Re dorico (MODELLO sulle note della scala di do maggiore): Re Mi Fa Sol La Si Do Re
Do dorico: Do Re Mib Fa Sol La Sib Do

musician87
30th April 2011, 21:41
Scusate se mi permetto ma mi sembra si sia fatta un po' di confusione. Innanzitutto c'è da distinguere se si parla di un pezzo dorico in D- ( milestones ad esempio nella A ) oppure un accordo di D- nella tonalita di Cmaj.
Si è parlato di armonia classica, dove la scala si costruisce sul VI grado, non mi sembra che prima qualcuno lo avesse negato, e tuttavia anche le note di La minore Eolico ( minore naturale ) sono sempre le stesse di C maj, quindi il discorso è riconducibile a ogni accordo costruito sulle note del modo Ionico.
In seconda analisi dobbiamo considerare che sono si le stesse note, ma la loro relazione muta cambiando la fondamentale, quindi se nel primo grado di Cmaj, la classica scala maggiore, abbiamo il semitono tra 3 e 4 nota e 7 e 8, nella scala dorica abbiamo il semitono tra la 2 e la 3 nota e tra la 6 e la 7, questo genera delle dissonanze differenti ( le none minori) che creano un'instabilità differente; questa dissonanza crea la sonorità del modo "dorico" ma ci è scomoda se siamo in Cmaj durante lo svolgimento del brano che si trova nell'area di tonica, durante il passaggio risolutivo del II V I invece è fondamentale anche per la risoluione melodica. Infatti a livello uditivo l'accordo di C(maj7 o di maj6) rientra nell'area della tonica per la sua stabilità mentre l'accordo di D min con la sua moderata instabilità ci prepara all'accordo di Dominante dove abbiamo il tritono.
Quindi a livello armonico possiamo identificare i discriminanti in questi fattori, se vediamo come si riflettono sul piano melodico, considerei il movimento delle linee guida ( 3a e 7a di ogni accordo collegati che ci permettono di far risolvere la melodia); inoltre se nelle scale che evinciamo dai nostri accordi costruiti in C maj, escludiamo le "avoid note" cioè quelle che creano dissonanza con le "chord note" ( 1, 3, 5, 7). Quindi il Fa durante gli accordi di tonica ( I e III-) il fa nella melodia è tollerabile come nota di passaggio, un fa da 4/4 sarebbe intollerabile all'ascolto, invece quando andiamo nella parte risolutiva del pezzo, sul II V, che sono rispettivamente nell'area di sottodominante e dominate, il Fa diventa una nota fondamentale perchè è sempre una nota che costruisce questi accordi, e ci permette di risolvere tramite movimento di semitono quando cadiamo sul primo grado su una nota dell'accordo di C maj, quindi MI.
Concludendo, le note sono si sempre quelle, ma non svolgono lo stesso ruolo proprio per un fattore fisico di risonanza che ha sviluppato di conseguenza i cardini dell'armonia tonale.
Spero di essere stato chiaro a esporre il mio punto di vista.
Saluti

bobby
7th June 2011, 11:06
Intanto spero di aver postato nella sezione giusta.
... Le note come si vede sono le stesse, senza alcuna alterazione. ... che senso ha parlare, pensare, alla scala di REm dorico in luogo di quella di Do maggiore?


Che senso ha parlare della scala di La- ionico in luogo di quella di DO? LO so che non si risponde a una domanda con una domanda ma.....la srisposta sta nelal domanda

re minore
7th June 2011, 12:09
La minore ionico??? :BHO: Forse volevi dire la minore eolio, aka scala minore naturale. Il modo ionico e' la scala maggiore.

E' mejo pija' l'ascensore! :lol:

bobby
9th June 2011, 10:02
Mi sono espresso alla c..o di cane! Hai ragione!