Visualizza Versione Completa : Vincent David
salsax
28th March 2011, 18:18
secondo me è tra i migliori sassofonisti di sempre :half:
http://www.youtube.com/watch?v=V-hwx9SiBXA&feature=related
cosa ne pensate ?
Zeppellini Matteo
28th March 2011, 18:27
tante tante tante tante tante tante note....... preferisco chi ne fa solo 5 ma non ti annoia a fartele sentire.. comunque è un gusto personale.. è fuori discussione che il tizio ci sappia fare
Cannibale
29th March 2011, 01:28
Sarà pure bravissimo ma non è per me, non riesco proprio ad andare avanti, mi crea un senso di disagio/fastidio.
Cannibale
Filippo Parisi
29th March 2011, 09:11
Sicuramente è tra i migliori dattilografi di sempre :D
Aktis_Sax
29th March 2011, 21:44
il tizio
il tizio :shock: ?
Io capisco il gusto personale, ma sulla bravura e sulla capacità tecnica di certi professionisti non si può discutere.
docmax
29th March 2011, 21:55
Resto ammirato da tanta tecnica, e da tanto studio.
salsax
29th March 2011, 22:10
[quote="Zeppellini Matteo":37g4vovo] il tizio
il tizio :shock: ?
Io capisco il gusto personale, ma sulla bravura e sulla capacità tecnica di certi professionisti non si può discutere.[/quote:37g4vovo]
condivido in pieno, Vincent David oggi è un sassofonista senz'altro ammirevole ! :saputello
comunque sono sempre gusti.. ;)
phatenomore
29th March 2011, 22:24
Sicuramente è tra i migliori dattilografi di sempre :D
:bravo:
ais 72
29th March 2011, 23:15
http://www.youtube.com/watch?v=690FyumXtRw
ovviamente scherzo :ghigno:
juggler
30th March 2011, 02:02
Mi sembra che confondete le qualità dello strumentista con la musica che suona:
non sta improvvisando...
ma esegue un brano di Pierre Boulez (musicista che non mi è stato mai particolarmente simpatico)
serialismo integrale
a mio avviso, la peggior produzione delle avanguardie della seconda metà del secolo scorso,
intellettualismo allo stato puro,
completa indifferenza per il risultato sonoro, una ricerca "tranchant" di effetti, fini a se stessi,
un manicheismo concettuale che è indifferente a qualunque forma di comunicazione,
un sadismo grafico trasfigurato in suoni per la gioia di qualche intellettuale decadente
o di qualche strumentista particolarmente masochista.
mix
30th March 2011, 08:37
Tizio ( ;) ) con grande tecnica... ma la musica non mi piace per niente... (gusto mio personale)...
ginos77
30th March 2011, 08:43
Sicuramente è tra i migliori dattilografi di sempre :D
Bella questa :lol: ...effettivamente la musica fà c..... lui senza dubbio è un mostro di tecnica...ma questo pezzo non gli rende onore.......
Zeppellini Matteo
30th March 2011, 09:49
[quote="Zeppellini Matteo":2mehnxyw] il tizio
il tizio :shock: ?
Io capisco il gusto personale, ma sulla bravura e sulla capacità tecnica di certi professionisti non si può discutere.
condivido in pieno, Vincent David oggi è un sassofonista senz'altro ammirevole ! :saputello
comunque sono sempre gusti.. ;)[/quote:2mehnxyw]
P.S. l'ho chiamato tizio semplicemente perchè non mi ricordavo il nome.. non era niente di offensivo.. fin per carità!!
Tanta tecnica e sicuramente bravura.. niente da dire.. dico solo che i miei gusti sono altri..
ropie
30th March 2011, 11:26
mi levo un ideale cappello!
trovo la musica fantastica e lui un mostro.
ModernBigBand
30th March 2011, 13:25
Quoto ropie. Questa musica non è certo alla portata di un orecchio non allenato, bisogna comprenderla prima di riuscire ad apprezzarla. In questo caso il famoso luogo comune "meglio poche note ma buone" non ha senso in quanto la comunicazione qui è proprio basata su tutte quelle note, semplicemente il significato è più nascosto e più difficile da scoprire.
Cannibale
30th March 2011, 14:47
Siccome non ero riuscito ad ascoltarlo tutto ho riprovato e confermo che per me è tecnicismo fine a se stesso e quindi è nulla.... la musica è un'altra cosa, poi sulla questione di orecchio allenato se si intende allenato a "questo" è un conto, allenato alla musica la storia cambia e non di poco, tutto sommato questo è un forum di gente che la musica la ascolta certamente, personalmente tra vinili e cd ho almeno 1000 titoli ed ho assistito a centinaia di concerti jazz e classica principalmente dove classica però si intende Beethoven Mozart etc. la musica la ascolto sempre in auto a casa e perfino quando lavoro ma sta "roba" non se ne scende.
Cannibale.
ais 72
30th March 2011, 15:08
a me la musica deve emozionare per divertirmi , se per voi è lo stesso vorrei chiedervi che tipo di emozioni o pensieri o sensazioni vi suscita questo genere di musica??
p.s. del musicista penso che sia incrtedibilmente bravo ,anche se non capisco come possa divertirsi a suonare questo tipo di musica ......probabilmente è un mio limite!!
ModernBigBand
30th March 2011, 15:49
... poi sulla questione di orecchio allenato se si intende allenato a "questo" è un conto, allenato alla musica la storia cambia e non di poco,
a me la musica deve emozionare per divertirmi , se per voi è lo stesso vorrei chiedervi che tipo di emozioni o pensieri o sensazioni suscita in voi questo genere di musica
Per orecchio allenato si intende appunto orecchio abituato ad ascoltare "anche" questo. E' evidente che questo tipo di musica va oltre i "canoni di bellezza" che la maggior parte delle persone ha (ancorché "acculturate" musicalmente).
Più volte ho portato l'esempio della pittura...la quasi totalità delle persone che vede un dipinto di Caravaggio non può non pensare "che meraviglia, bellissimo, sembra una fotografia!". Quando poi si mostra un quadro di Paul Kleé non è raro sentir dire "...E cos'è questo sgorbio? Mio nipote di 4 anni disegna meglio" o cose di questo genere.
A questo punto si dovrebbe concludere che Caravaggio è un mito e Kleé un povero imbianchino? Assolutamente no, semplicemente sono personaggi vissuti in epoche diverse ed inevitabilmente hanno utilizzato un linguaggio diverso. Ogni musica porta con sé un suo linguaggio e se non ci si cala appieno in questo linguaggio si rischia di commettere errori grossolani: per farti un esempio, in questo momento sto ascoltando l'Agnus Dei della Messa "Si la face ay pale" di Dufay...certamente un ascolto non "facile" o "comune" per molti, un ascoltatore non "allenato" potrebbe bollare con l'essere una lagna quello che invece è uno scorcio bellissimo della musica sacra del '400.
Per rispondere ad ais 72...tutta la musica è in grado di suscitare emozioni, il segreto è riuscire a trovare il modo di coglierle. Inoltre non è detto che la musica debba sempre divertire, è possibile anche ascoltare per il solo gusto di sentire cose diverse e riuscire a capirne il significato.
Cannibale
30th March 2011, 16:13
Il paragone con l'astrattismo non mi convince, si può essere estimatori di un certo tipo di pittura ( Caravaggio) adirittura si potrebbe essere totalmente a digiuno di pittura ma un Kleè originale credo sviluppi una tale attrazione e un tale piacere anche al non "esperto" al massimo si potrebbe restare indifferenti, qui invece il senso di fastidio è presente e a quanto pare non sono l'unico ad avvertirlo...
ModernBigBand
30th March 2011, 16:38
E invece il paragone è perfettamente calzante perché rispecchia quello che accade anche nella musica. Se guardi un Caravaggio non puoi dire che è "brutto" perché sono praticamente delle fotografie e anche il non esperto è in grado di associare un suo dipinto ad un'idea di "bello". Viceversa se mostri "Senecio" ad una persona senza una cultura artistica quasi sicuramente ti dirà che è uno sgorbio e che il nipote disegna meglio...
ginos77
30th March 2011, 17:03
Per allenare l'orecchio a quel tipo di musica bisognerebbe andare a lavorare in qualche fabbrica metallurgica... :lol:
ais 72
30th March 2011, 19:56
Per rispondere ad ais 72...tutta la musica è in grado di suscitare emozioni, il segreto è riuscire a trovare il modo di coglierle. Inoltre non è detto che la musica debba sempre divertire, è possibile anche ascoltare per il solo gusto di sentire cose diverse e riuscire a capirne il significato.
......e si, giusta considerazione!!
salsax
2nd April 2011, 14:07
condivido in pieno Modern !
la musica è un'altra cosa,
se c'è qualcuno che ha messo su carta il suo pensiero musicale , questa è indubbiamente musica .
bisogna sapere che nel corso del Novecento ,oltre al jazz, si sviluppò questa forma musicale, forse "astratta" , fuori dall'ambito del sistema tonale . il sax , essendo nato a metà ottocento , ovviamente non ha potuto usufruire di composizioni di Mozart o Beethoven ; solo nel Novecento cominciò a trovare spazio in composizioni di Musorgskji e Debussy . quindi la maggior parte del repertorio originale per saxofono è costituito da questa robetta senza senso..e questo saxofonista sconosciuto la suona per hobby :saputello
cmq dai ragà la riesco a capire io questa musica che ho 15 anni... ;)
Cannibale
2nd April 2011, 17:00
la riesco a capire io questa musica che ho 15 anni...
Ecco, magari tra qualche anno non ti piace più...(niente di più facile che con la crescita, l'attrazione per la tecnica lasci il posto a qualche altra cosa...)
Cannibale
SaxFlamingo
3rd April 2011, 23:51
Non sono un esperto di musica classica contemporanea, comunque ho trovato il brano molto interessante (e affascinante) e lui con una tecnica strumentale e interpretativa pazzesca. Credo che interpretare a questi livelli un brano di tale complessità sia un lavoro enorme, che implica uno studio da certosini dei passaggi tecnici più duri ed un impegno interpretativo assoluto.
lucaB
19th May 2011, 23:15
a me non dispiace questo pezzo. Non mi dà fastidio, i pezzi d'avanguardia che posta il puma, quelli sì che sono fastidiosi :D
ginos77
20th May 2011, 16:32
Questa "musica" si può abbinare solo ad un film dove un personaggio impazzisce...mi trasmette solo ansia....
lugapsax
4th July 2011, 12:45
Buongiorno, navigando nel forum ho incrociato questo post e ho letto dell'interesse di salsax per questo interprete.
Vincent David, al di là dei gusti di ognuno, è uno dei migliori sassofonisti in circolazione. Ha una tecnica incredibile (ma questo già si deduce dal video), una conoscenza impressionante del repertorio contemporaneo di grandissimi autori come Berio, Boulez, Webern, ed è un grandissimo promotore delle trascrizioni per sassofono. Ho avuto la fortuna di frequentare per due anni una masterclass con lui, e posso assicurare, caro salsax, che è colossale. Ho un suo poster in camera! Ho sentito due suoi concerti, in cui eseguiva alla perfezione Berio, Stockhausen, personaggi che ha avuto la fortuna di frequentare e conoscere. Il brano che esegue in questo video è il "Dialogue de l'ombre double", composto da Boulez per il 60esimo compleanno di Berio. Ho studiato il pezzo e posso dire, senza offesa per nessuno spero, scusatemi, che per comprenderlo bisogna esaminarlo, e a fondissimo! è un pezzo pieno di richiami e, come li definisce Boulez stesso "non richiami", alle Sequenze di Berio, all'opera "In Freundschaft" di Stockhausen, ed è solo la punta dell'iceberg!
è difficilissimo da suonare ma è un "must hear" secondo me della musica contemporanea, oltre ai vari Messiaen, Reich, Xenakis, Gubaidulina, Stockhausen, ecc. ecc. Detto questo, David è un grandissimo sassofonista (non voglio toccare il fattore "non mi piace il suono", "non mi piace la sua scuola", cose puramente soggettive), che dal vivo ti blocca alla poltrona con una fluidità e una "semplicità" vista da fuori anche nell'affrontare brani difficilissimi, a cui non si può restare indifferenti. L'ho sentito eseguire un concerto per violino di Kachaturian al soprano, e faceva la respirazione circolare sui sovracuti...sono rimasto a bocca aperta. Spero di aver dato un parere costruttivo! Poi sul fatto che non possa piacere, non metto becco...ma anche Rasch di Donatoni è un pezzo difficilissimo e molto complicato (il M° Brutti può darmene conferma) ma va assolutamente sentito, uno dei quartetti più bizzarri ed affascinanti della storia del sassofono!
fcoltrane
4th July 2011, 13:11
davvero straordinario. :yeah!)
ma tutto il pezzo è scritto e lui suona a memoria?
:shock:
al minuto 5,30 ti spara pure un accordo.
grande controllo .
ciao fra
quoto lugapsax parola per parola..penso che sia un fuoriclasse..ha vinto il premio a.sax a dinant giovanissimo..consiglio a tutti gli studenti di saxofono di "inseguirlo"..
phatenomore
4th July 2011, 20:38
sarà...
lugapsax
4th July 2011, 23:16
cerco di rispondere un pò a tutti, viste le tante risposte arrivate.
Il pezzo è tutto scritto (!) e si struttura delle parti live, denominate strofe, e registrate dal sassofonista, denominate transizioni. Da qui il nome del pezzo: l'interprete dialoga con il suo doppio come se fosse una parte inscindibile, un'ombra, per l'appunto. Per quanto riguarda l'accordo a 5.30, è un multifonico. Qualcuno ha citato il fatto che Vincent David abbia vinto la prima edizione del concorso Adolphe Sax a Dinant nel 1984, se non vado errato (scusate se c'è l'errore). Questo, al di là del risultato, è solo un riconoscimento poichè ai tempi (come già oggi) si poteva prevedere benissimo chi avrebbe vinto. Conosco dei suoi allievi italiani a Versailles (il conservatorio dove insegna) che di lui dicono: "lui non si chiede COME fare una cosa, la fa e basta". è assolutamente fantascientifico. Come vedere dal vivo David (Brutti) XD perdonate il gioco di parole.
Il gusto soggettivo di ognuno qui è un fatto a parte. Non me ne vogliano i fan di Kenny G, che adoro, o i jazzisti (grazie al jazz ho imparato ad amare questo strumento). Abbiamo di fronte un solista e un virtuoso di livello eccezionale. Poi posso cercare nel mio piccolo di dare una risposta al "perchè" si suoni o si crei musica così difficile, così complessa e articolata da gestire. Io posso dire che la spinta a cercare di eseguire certa musica derivi essenzialmente dall'essere uomo del musicista: una continua ricerca di ciò che è possibile, percorribile, anche quando si è gli unici a riuscirlo a fare. Paganini veniva additato come posseduto dal demonio per quello che suonava(!) eppure oggi, in qualunque concerto di violino, troviamo i suoi Capricci, che non sono assolutamente facili da eseguire, e molto spesso (almeno a me così è successo), inchiodano l'ascoltatore! Bach in vita era considerato innanzitutto come organista eccellente, ma le sue composizioni erano ritenute impossibili. Poi sono assolutamente consapevole del fatto che Naima di Coltrane con quattro note parli moltissimo...ma per il numero di note basta sentire certe improvvisazioni di Brecker su Naima che letteralmente fanno impallidire qualsiasi virtuoso. La musica oscilla sempre tra questi due estremi: la facilità, l'immediatezza del messaggio che si vuole comunicare, e la spinta irrinunciabile a lanciarci verso i nostri limiti più lontani...e Boulez, direi che ha fatto pienamente centro.
Filippo Parisi
4th July 2011, 23:35
E' assolutamente mostruoso tecnicamente. Riguardo alla musica, questa volta sono riuscito ad arrivare a 47 secondi prima di chiudere la finestra. E' il mio record personale.
juggler
5th July 2011, 17:34
Lugap...non so se serviva davvero la tua "difesa d'ufficio" di David.
Al di là delle sfumature e posizioni, nessuno mi sembra abbia messo in dubbio,
le qualità dello strumentista, che a quanto pare, se non si divertisse nel suonare
questa roba, non saprei come definirlo...
Ti sei prodigato (apprezzabile) a spiegare sia pure in modo sintetico
la "genesi strutturale" del pezzo...credi che questo ne aumenti la comprensibilità
e/o il valore?
La complessità, di qualunque tipo sia, di per sè, attribuisce "artisticità"
a qualunque composizione a prescindere dal risultato ottenuto?
Personalmente, rispetto Boulez per le sue indiscutibili qualità intellettuali (tendenti, tuttavia, all'estremismo)
e come direttore d'orchestra: non sono disposto a fare altrettanto con il
compositore.
Boulez, nel mondo musicale francese, è stato per un lungo periodo un despota,
un sovrano assoluto: uno che diceva che "Brahms è una seccatura",
"Tchaikowsky è abominevole", Verdi "stupido,stupido,stupido"
"Webern era troppo semplice", "Berg aveva cattivo gusto", "Stockhausen era un hippie"
Olivier Messiaen (suo maestro) "scriveva musica da bordello"
John Cage "era una scimmietta ammaestrata". Inoltre, i minimalisti americani, per lui,
avevano "un'estetica da supermercato" mentre i serialisti USA avevano una "mentalità da cassieri"...
Insomma, pochi si salvavano dal suo "linguaggio da ghigliottina"...
In alcuni suoi testi, analizza anche le sue partiture...che pena!
Un compositore che fa l'analisi delle sue composizioni (e perchè poi?)
è come una persona che per spiegare ciò che sente interiormente
si fa da solo una pubblica "autopsia" per far vedere agli astanti di che consistenza sono
le "sue interiora"...forse, migliori di quelle degli altri?
Ho studiato molto bene le tecniche di composizione seriale
ed è il "sistema di scrittura" piu' cerebrale, automatico e velleitario
che la cultura europea abbia mai elaborato.
Con questo, non voglio dire che non è possibile ottenere
risultati interessanti con tale tecnica compositiva,
ma l'estremizzazione scritturale di certi "pressupposti programmatici"
di tale corrente artistica (durata all'incirca poco piu' di un decennio)
Boulez li incarna tutti...
e la sua totale mancanza di empatia verso altre forme espressive
lo rendono di un'arroganza e prosopopea enfatica
con cui mascherare una reale ispirazione
e fors'anche uno scarso talento compositivo.
lugapsax
5th July 2011, 18:04
juggler, la tua analisi del "personaggio Boulez" è accuratissima e non intendo entrare nel merito del personaggio, per l'appunto. tuttavia, al di là dei suoi pareri (che, ora che conosco, sono assolutamente alieni dal mio pensiero musicale), e del linguaggio "cerebrale e velleitario" che usa, rispettando assolutamente il tuo parere, credo sinceramente e fermamente che Boulez sia uno dei cinque più grandi compositori del ventunesimo secolo. Sul pezzo, poi, credo che sia un'opera il cui livello sia elevatissimo non soltanto tecnicamente. Il "cerebralismo", o il "complicatismo" che viene additato e criticato in questo genere di musica non è altro che l'espressione di una parte dell'essere umano. l'esecuzione e la comprensione di questo pezzo, e della musica di questo genere, sono una sfida all'esecutore, ma anche e soprattutto per l'ascoltatore. detto questo, aggiungo la mia esperienza personale, che può essere criticabilissima. Io adoro ogni genere di musica, ma esattamente come salsax, se c'è un genere che trovo stimolante, appassionante e geniale, calzante ai miei bisogni di continua ricerca, è la musica contemporanea. il "dialogue de l'ombre double" è un pezzo che ha per me un alone leggendario, la cui difficoltà stuzzica non solo il mio intelletto ma quello di tanti altri. Il fascino di questo di questo pezzo è la estrema difficoltà con cui anche i migliori interpreti lo eseguono. un dato che mi solletica moltissimo, ad esempio, per chi non lo sapesse, è che al mondo lo hanno registrato ed eseguito solo quattro persone, di cui due sassofonisti: Vincent David e Jerome Laran. Gli altri sono al clarinetto Alain Damiens e al fagotto Pascal Gallois. Il fatto che così in pochi siano riusciti nell'impresa (perchè questo è) mi stuzzica enormemente. Penso che si possa dibattere all'infinito sul gusto, ma io credo assolutamente che sia ora che in futuro questo pezzo continuerà a solleticare le capacità di ogni strumentista, e che ogni virtuoso di alto livello si cimenterà nell'opera. senza offendere nessuno!
juggler
5th July 2011, 18:20
Rispetto le tue considerazioni.
L'unica cosa che mi sento di aggiungere è che, per fortuna, il sado-masochismo
non è un "sentimento collettivo", ma caratterizza solo alcuni individui forzosamente
stravaganti.
Colosax
5th July 2011, 19:35
Dialogue de l'ombre double l'ho sentito x la prima volta sul sito della selmer ed è a mio avviso suonato non so da chi ancora meglio di questo fenomenale tizio. Mi ha impressionato perché c'era ansia che permeava dal pezzo e rendeva perfettamente l'idea delle ombre doppie (almeno all'inizio). Ad ascoltarlo tutto mi piace meno ma i primi due minuti sono fenomenali!
lugapsax
5th July 2011, 21:04
@juggler
è bellissimo comunque trovare persone come te con una tale conoscenza e una tale cortesia. grazie per le informazioni che non sapevo e ora so! Detto questo, con un filo di ironia, mi aggiungo, ahimé, al gruppo dei sadomasochisti...è più forte di me! =)
@colosax: il dialogue de l'ombre double sul sito della selmer è sempre eseguito da david, ma è la registrazione che c'è nel suo album "dialogue, chemins, récit..." con l'ensemble quaerendo invenietis. sullo stesso album c'è il quartetto di Webern, le sequenze di Berio 9B e 7B, e i duetti per due violini di Berio trascritti.
juggler
7th July 2011, 08:19
Lugap...per me, è un piacere scambiare riflessioni/esperienze sulla musica.
Se sei interessato, per caso, ad approfondire il "velenoso polemista" Boulez
ti consiglio di leggere "Note di apprendistato" (un brillante escursus sull'evoluzione e
i cambiamenti formali della musica europea del '900) e
"Pensare la musica oggi" (ma sarebbe meglio dire, col senno di poi...ieri)
Piccola nota: da un punto di vista statistico, molti musicisti di questa corrente
soffrivano di vari disturbi psichici e/o depressivi (il ns. eccelso Franco Donatoni ha tentato una volta
il suicidio...Bruno Maderna, mente geniale era un fumatore compulsivo - morì di cancro ai polmoni -
Ferneyhough, appartenente ad una scuola che è stata definita "Nuova Complessità" appena successiva ai serialisti ma che da essi derivava
la metodologia, è stato piu' volte ricoverato in ospedali psichiatrici per turbe psichiche e nervose...e credimi
l'elenco è vastissimo....)
Sarà un caso?
Andare agli estremi e contro qualsiasi legge naturale,
non mi sembra abbia mai prodotto benefici...
E' un discorso lungo, affascinante e complesso...che esula dalla contestualità del topic...
Boulez, comunque, rimane e rimarrà, ora e nei tempi a venire,
il De Sade
dei serialisti integrali.
lugapsax
8th July 2011, 11:39
Ahahahah molto azzeccato il paragone letterario con De Sade! Leggerò il libro appena lo trovo. Comunque anche tanti compositori molto più "orecchiabili" avevano problemi di testa...forse non solo i sadomasochisti post seriali! grazie ancora!
David Brutti
8th July 2011, 17:36
Diciamo che l'unica contestazione che faccio, a parte i gusti personali che sono assolutamente opinabili e quindi di scarso interesse in una discussione del genere, è l'ostinazione con la quale ci si ostina nel mondo del sax francese a proporre principalmente trascrizioni derivate da altri strumenti.
Se ci pensate bene ci abbiamo messo un secolo e passa a trasformare il sax da fenomeno da baraccone a strumento con la propria dignità, passando per un inevitabile lungo periodo nel quale ci si "sforzava" di imitare gli stilemi degli strumenti dell'orchestra sinfonica con risultati tutt'altro che soddisfacenti. Penso che ormai il nostro strumento abbia trovato ampi spazi nella cultura musicale (e non solo) contemporanea e a mio parere tutta questa ansia di "appropriarsi" del repertorio clarinettistico contemporaneo la vedo davvero come una visione un pò retrograda, per quanto interessante magari da un punto di vista meramente didattico e della conoscenza personale: è sempre bello poter accostarsi a un autore "suonando" direttamente e senza filtri le sue partiture, ma oltre a questo non vedo in questa attitudine alcuno sbocco per lo strumento, tanto più che essendo le suddette pagine scritte specificatamente "sullo strumento", col sax si riesce a fatica a emulare ciò che gli strumenti originali fanno con facilità estrema.
Ritengo altresì più interessante e utile il lavoro invece di chi si sforza di commissionare nuove opere cucite sullo strumento (vedi ad esempio i Rascher), anche a costo di sacrifici economici e assumendosi spesso "responsabilità" dal punto di vista musicale (una trascrizione è la riproposizione in "altre vesti" di qualcosa che è già stato fatto, rifatto e metabolizzato e oltre a un "punto di vista" nuovo non può aggiungere nulla a quanto è già stato detto, di conseguenza non ci si assume praticamente alcuna responsabilità tranne quella dell'adattamento più o meno riuscito dell'opera in questione).
juggler
9th July 2011, 08:25
David Brutti: ..."'ostinazione con la quale ci si ostina nel mondo del sax francese a proporre principalmente trascrizioni derivate da altri strumenti"...
Comprendo il tuo punto di vista.
In questo caso, però, mi sembra un caso di "sciovinismo nazionalistico", tipicità molto francese (nelle rassegne e festival musicali
francesi, l'80% sono autoctoni, il restante stranieri: l'onnipresente orgoglio nazionale): grande virtuoso che esegue opera di un' "istituzione nazionale";
una celebrazione ultra-nazionalistica.
Quanto alla legittimità o meno di usare trascrizioni, credo che l'opportunità/possibilità debba avere ragioni musicali,
essendo un percorso che ha caratterizzato l'intera evoluzione della musica colta europea,
dovuto soprattutto dalla divisione esecutore-virtuoso/compositore, che ancora caratterizza la ns. cultura.
Se l'esecutore-virtuoso vede se stesso, come colui che tutto può...
la motivazione diventa auto-celebrativa
e che esegua brani scritti ad hoc per il proprio strumento o trascrizioni
il risultato probabilmente non cambia,
perchè dimostrare la propria abilità diventa l'unico obiettivo.
Obiettivamente, non sono molti, i "virtuosi" che riflettono sulle "peculiarità espressive-linguistiche" tipiche
del proprio strumento...
in questo calembour/pout-pourri di opzioni trasversali o possibili,
l'equilibrio è dato dalla "fragilità del gusto" e probabilmente anche dalle motivazioni personali
di chi fa o persegue determinate scelte.
David Brutti
9th July 2011, 18:12
Aggiungo un altro paio di cosette che mi soo venute in mente dopo una discussione che definire illuminante è poca cosa (discussione avvenuta tra me e un noto clarinettista Jazz italiano): purtroppo il mondo musicale degli strumenti a fiato in genere ruota spesso attorno ad ambienti legati alla fabbricazione/vendita di strumenti a fiato/accessori dietro ai quali si celano grosse multinazionali che hanno il solo scopo di proporre e vendere i propri prodotti, e in questo ahimé i francesi sono i ben noti "leader" produttori di ammenicoli per "pifferai" come noi. Non mi metto nel calderone qui sopra, pur collaborando con una azienda, in quanto mai ho ricevuto imposizioni dalla suddetta (ne musicali ne relative alla vendita-promozione dei suoi prodotti); inoltre i numeri non sono paragonabili alla cifre a sei zeri delle suddette multinazionali.
La sintesi del discorso risulta chiara: "il virtuoso più bravo al mondo (affermazione "assolutistica" priva di qualsiasi fondamento in quanto il "meglio" in assoluto in musica non esiste) riesce ad essere il migliore perché ha un saxofono X con fascetta Y e ancia Z, quindi comprate i miei prodotti e sarete come lui", il tutto si traduce in vendite per l'azienda che non può fare altro che "foraggiare" gli atteggiamenti musicali esposti da Just (e io ne so qualcosa visto che sostanzialmente provengo da quel mondo li...). Atteggiamenti commerciali così "aggressivi" hanno portato il mondo del sax "colto" (che brutta parola) a una autoreferenzialità che sta bloccando di fatto ogni possibile evoluzione e sta relegando il sax a mero strumento "didattico" e di "divulgazione musicale" cosa che a mio parere appare alquanto riduttiva. Ma ci pensate che pagine come la Sonata di Hindemith è rimasta nel cassetto di una scrivania per oltre 50 anni? Il perché risulta chiaro: musica di grande spessore musicale e di scarso interesse tecnico-digitale-masturbatorio: l'attenzione del pezzo non è catalizzata sul virtuoso-tuttofare ma sulla musica in se e pertanto toglie qualunque attenzione all'aspetto tecnico-virtuosistico-circense per parlarci di qualcosa di "assoluto". Inutile dire che con musica di questo tipo i saxofoni non si vendono, mentre invece con le trascrizioni dei capricci di Paganini si...
Paralelamente l'anima "creativa" del sax (rappresentata da musicisti di area jazzistica e non solo), notoriamente poco interessata ad ammennicoli vari (numerosi artisti hanno utilizzato tutta la vita determinati setup semplicemente perché hanno rappresentato per loro il primo strumento professionale che si sono potuti permettere, vedi Lee Konitz ad esempio) ha contribuito enormemente allo sviluppo del linguaggio non soltanto a quello prettamente "sassofonistico" ma all'evoluzione del linguaggio musicale in genere. Se ci pensate l'unico gruppo musicale in ambito "classico" che promuove nuova musica di livello sono i Rascher i quali suonano saxofoni e becchi prodotti da una ditta che ha chiuso i battenti oltre 50 anni fa e che quindi se ne fregano di imposizioni (velate o esplicite) dei produttori.
Se ci pensate inoltre l'evoluzione del linguaggio musicale storicamente è stato affidato nel 90% delle partiture a strumenti come il pianoforte (e i pianisti normalmente suonano quello che gli viene imposto la sera stessa del concerto), gli archi (i violinisti suonano strumenti vecchi di almeno 2 secoli) o alla voce (questi suonano il proprio corpo invece). Pensiamo al quartetto d'archi, strumento prediletto da tantissimi compositori ad esempio e che ci ha donato pagine e pagine di musica immortale. Resta chiaro comprendere come l'interesse "commerciale" sia di molto inferiore per questi strumenti rispetto al "business" relativo al rifornimento di decine e decine di corpi bandistici militari, di altrettante fanfare e così via che caratterizzano il mondo dei fiati. Di conseguenza l'attenzione dei "virtuosi" (inteso in questo caso in senso lato e non soltanto tecnico) si è rivolta principalmente verso il mondo dei suoni e si è distaccata dalla mera auto-masturbazione tecnico-virtuosistica al fine di propinare sostanzialmente prodotti: musicisti del calibro di uno Chopin (tiro un nome a caso) hanno saputo interrogarsi di più sull'evoluzione del linguaggio e combinare sapientemente artigianato e creatività e meno su "che fascetta-ancia-becco-sax mi farà ottenere il suono che cerco che notoriamente appartiene a qualche musicista che mi è stato imposto come il migliore da una decina di affaristi impegnati a vendere prodotti".
Forse anche nel nostro campo è ora di iniziare a pensare con la propria testa e meno con la testa di chi vuol sostanzialmente vendere il quale a tutto pensa fuorché alla musica...
juggler
9th July 2011, 21:41
Condivido pienamente le tue considerazioni...
Paulcar
12th November 2011, 19:20
Un mostro di tecnica.......e forse anche di interpretazione.....dico forse perchè non capisco il genere.....personalmente non mi trasmette emozioni.
xavabal
12th November 2011, 19:28
Mio limite ma un sax che suona classica nom cattura la mia attenzione
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