Isaak76
27th March 2011, 17:07
Quello di ieri si prospettava un pomeriggio noioso all'insegna del bricolage e invece una chiamata inaspettata di Jasbar, ha reso più colorita la giornata, chiedendomi se ero disponibile per provare un paio di becchi per tenore...
Nonostante non sia un grandissimo fans di becchi in metallo, da tempo ero incuriosito dai nuovi modelli Jody Jazz DV CHI e dalla ri-prova dei DV e DV NY; già ne provai alcuni tempo fa, ma senza un metro di giudizio o paragone attendibile, la prova risulto' sterile e inutile.
Stavolta invece mi feci trovare preparato!
Questi i becchi sotto esame:
Jody Jazz DV NY - 8*
Jody Jazz DV - 8*
Jody Jazz DV CHI - 8*
Berg Larsen Duckbill - 110
Jody Jazz HR* - 8
Ottolink Tone Edge - 8
Scelti di proposito con aperture omogenee e non troppo estreme.
Provati i primi minuti con una Frederik Hemke 2,5 (strausata ma perfettamente integra), sia per avere un metro di giudizio, che per mandare in temperatura "i mezzi" (me compreso), per poi passare a una LaVoz MH nuova da pacchetto (rodata).
- Il primo della serie, il quale attirava la mia curiosità, è stato il Jody Jazz DV NY (New York)
Nei primi minuti non mi convinse molto e lo misi subito da parte, in quanto, provandolo in un ambiente sconosciuto e a freddo, il rischio di acquisire pregiudizi di primo acchito erano alti, per cui preferii dedicare qualche minuto al mio, più che testato, Ottolink STM NY 8*, per prendere confidenza col nuovo ambiente e slegarmi un po'.
Superato lo scoglio iniziale, riscontrai diverse analogie tra il jody jazz DV NY e l' Ottolink STM NY;
la pasta sonora era molto simile, probabilmente il profilo lungo, la camera grande priva di uno spoiler e i binari sottili, aiutava parecchio, tuttavia, il DV NY risultava più immediato nell'emissione e maneteneva una buona dose di volume anche sulle acute, punto in cui gli Ottolink sono carenti e come gli Ottolink, la parte di registro in cui si esprimeva al meglio, era quella medio-bassa.
Il timbro scuro, corposo e con quel leggero retrogusto "soffiato" (Ottolink style, ma più vellutato), lo rendeva estremamente versatile e piacevole da sentire; personalmente, arrivando appunto da un Link, ho apprezzato molto queste qualità.
Viste le caratteristiche e confortato anche dalle stesse opinioni di Jasbar, credo che questo becco rispecchi le volontà per un utilizzo prettamente Jazzistico, in cui vengano richiamate le sonorità di un tempo.
Strutturalmente, a occhio, è ben refinito, la realizzazione tramite apparecchiature a controllo numerico aiuta parecchio a mantenere la produzione su uno standard qualitativo elevato e uniforme.
In definitiva, i costi elevati di questi becchi sono dovuti a dispendi di energie notevoli nella fase progettazione, ma alla fine penso che questi sforzi vengano ripagati.
Questo becco ha passato il mio test di qualità a pieni voti, quindi ... PASS
- Ora passiamo al Jody jazz DV
Strutturalmente simile al DV NY, ma con uno spoiler molto accentuato.
Anch'esso risulta molto uniforme su tutto il registro, ma se il DV NY dava il meglio di se sui registri medio-bassi, il DV è eccezionale su quelli medio-alti.
Ottima proiezione e pulizia del suono, brillante si, ma con una pienezza di armonici sulle acute che lo rende estremamente omogeneo; l'ho trovato un pelo più "duro" del DV NY, ma in sostanza rientra tra quei becchi di facile emissione e i sovracuti risultavano più facili da prendere, mantenendo sempre una buona dose di ricchezza sonora.
Questo è il tipico becco da sezione, in cui si richiede una grande proiezione per uscire, facendosi ben sentire, nel momento in cui venga richiesto.
Big Band, Rhythm & Blues, Funky e via dicendo, sono i generi e le situazioni nelle quali questo becco si ispira e si plasma maggiormente, infatti la sua presenza, sopratutto sulle acute, è determinante.
Anche questo becco ha passato il collaudo ... PASS
- E ora veniamo al Jody jazz DV CHI (Chicago), il più oneroso e strano del lotto
Se i precedenti erano placcati oro, questo lo è in argento.
Codesto becco l'ho trovato molto particolare e interessante per quanto concerne il "design" (con il tetto a ventaglio), timbricamente potrei dire essere una via di mezzo tra il DV e il DV NY, ma in verità le sue caratteristiche lo rendono particolarmente flessibile e col giusto studio credo possa dare molte più soddisfazioni.
L'ho provato parecchio e probabilmente non abbastanza e per carpirne le sue qualità/limiti, occorrerebbe molto più tempo ... già lo è per un becco normale, figuriamoci per questo!
Infatti è capitato che (per caso), modificando l'emissione (pressione, apertura gola ...), fuoriuscisse un suono tendenzialmente assimilabile al growl, tecnicamente non lo era, però dava quella sensazione seppur fosse "flebile", appena appena accennato e senza dover ricorrere a quella vera e propria tecnica.
Non penso fosse stato un caso perchè, anche cambiando ancia, a volte, beccavo quella sorta di effetto.
In definitiva è un becco al quale non è semplice associare un genere musicale, proprio perchè la sua versatilità ha un range d'azione molto ampia.
Per quel che mi riguarda ho apprezzato anche questo modello ... PASS
- Sempre stando nel campo delle bestie grigie, ma cambiando marca, ecco il Berg Larsen Duckbill Steel
Grande proiezione (vedi spoiler da competizione), brillante, aggressivo e parecchio paperoso.
Lo ritengo un becco estremo per via del suo caratterino anche fin troppo accentuato, sulle acute è micidiale, ma sulle gravi è un po' carente, rispetto ai Jody jazz è più duro nell'emissione, ma non poi così tanto difficile.
Sarà stato un caso, ma fortunatamente Jasbar aveva con sè il suo Duckbill d'annata e confrontandoli, ci siamo accorti che nella produzione moderna lo spoiler era molto più lungo, quasi non permettendo un buon flusso d'aria in uscita, proprio questo aspetto, secondo me, oltre a rendere un timbro molto paperoso, lo rendeva anche progressivamente instabile.
In parole povere, più spingi, più è proiettato e più è sgradevole all'orecchio.
Ovviamente sono pareri personali, come timbriche sono più conservatore e gradisco poco quelle estremamente brillanti e aggressive ... poi ci si adegua a ogni genere musicale, ma tendenzialmente la penso così.
Qualitativamente parlando è ben refinito, mi chiedo però come si fosse comportato se avessero mantenuto le stesse proporzioni dello spoiler dei vecchi Duckbill!
Siccome queste sono valutazione personali, per via del timbro questa è la mia conclusione ... FAIL
- Passiamo ora ai becchi in ebanite e il primo è il Jody Jazz HR*
Possiedo un Jody Jazz HR* per contralto, quindi già conoscevo le caratteristiche di questi becchi dove, per tenore, più o meno rimangono invariate.
Timbro bello caldo, presente, con una lieve dose di esuberanza, brillantezza e dai buoni volumi, lo rendono piacevole all'ascolto.
Molto facile nell'emissione, fin troppo, forse avrei dovuto provare un 9, comunque la sua omogeneità lo pone tra i becchi più precisi di questa classe.
Quello in oggetto era corredato anche di Legatura (in metallo), l'ho provata, faceva bene il proprio lavoro ma ho preferito montare una Rovner Dark, la quale ormai ho un feeling assodato.
Era quasi un'anno che non provavo dei Jody Jazz HR* e gli ultimi (quelli non corredati di legatura), presentavano gravi assimmetrie sul piano, quindi non vorrei che codesti potessero essere dei fondi di magazzino o quant' altro, anche se la stessa cosa la verificai in negozi diversi.
In definitiva, a quanto pare, la qualità di questi becchi sia ritornata a livelli più che accettabili!
Ne prendo atto e siccome in passato sono stato critico a riguardo, ora non posso che elogiare questa marca ponendo un giudizio positivo ... PASS
- In fine il tanto discusso Ottolink Tone Edge
Nella quantità alla fine siamo incappati in un modello sfigato!
Strutturalmente sembrava a posto (binari, baffle), ma probabilmente non era un 8, infatti recentemente ho acquistato un Tone Edge apertura 6 (per un'amico), che suonava bene su tutto il registro ... certo se avesse preso un'apertura maggiore ...
Mentre quello in oggetto, il timbro risultava cupo e con poca proiezione, già di persè non ne hanno molta, ma questo mi faceva rimpiangere il Duckbill!
Siccome l'obiettivo della giornata era quello di provare i Jody Jazz e i Berg Larsen, non abbiamo richiesto la sostituzione, proseguendo con la prova dei suddetti.
Quindi, causa eventi di forza maggiore, il voto per questo becco è stato sospeso a data da destinarsi!
In conclusione, a termine di questa proficua giornata, posso affermare che il metallo incomincio ad apprezzarlo maggiormente, in verità è da diversi mesi che stavo lavorando su questo aspetto e di fatti col mio Ottolink ultimamente non mi ci trovo male.
Tanto per mettere un po' di pepe alla discussione, stilo la mia classifica personale:
Jody Jazz DV NY - 8*
Jody Jazz DV CHI - 8*[
Jody Jazz DV - 8*
Jody Jazz HR* - 8[/*:m:2vurdlvz]
Berg Larsen Duckbill - 110
Ottolink Tone Edge - 8 ... con riserva
Tra tutti ho preferito il DV NY per via del suo timbro simil-Ottolink, ma meglio refinito e definito, tuttavia, anche il CHI e il DV mi hanno colpito molto e semmai dovessi farmi prendere da GAM, la scelta sarebbe estremamente ardua, sopratutto perchè tra il DV NY e il DV vi è una gran bella differenza timbrica, mentre il CHI è una sorta di "terra di mezzo" tutta da scoprire ... però ragazzi che prezzi!
Nonostante non sia un grandissimo fans di becchi in metallo, da tempo ero incuriosito dai nuovi modelli Jody Jazz DV CHI e dalla ri-prova dei DV e DV NY; già ne provai alcuni tempo fa, ma senza un metro di giudizio o paragone attendibile, la prova risulto' sterile e inutile.
Stavolta invece mi feci trovare preparato!
Questi i becchi sotto esame:
Jody Jazz DV NY - 8*
Jody Jazz DV - 8*
Jody Jazz DV CHI - 8*
Berg Larsen Duckbill - 110
Jody Jazz HR* - 8
Ottolink Tone Edge - 8
Scelti di proposito con aperture omogenee e non troppo estreme.
Provati i primi minuti con una Frederik Hemke 2,5 (strausata ma perfettamente integra), sia per avere un metro di giudizio, che per mandare in temperatura "i mezzi" (me compreso), per poi passare a una LaVoz MH nuova da pacchetto (rodata).
- Il primo della serie, il quale attirava la mia curiosità, è stato il Jody Jazz DV NY (New York)
Nei primi minuti non mi convinse molto e lo misi subito da parte, in quanto, provandolo in un ambiente sconosciuto e a freddo, il rischio di acquisire pregiudizi di primo acchito erano alti, per cui preferii dedicare qualche minuto al mio, più che testato, Ottolink STM NY 8*, per prendere confidenza col nuovo ambiente e slegarmi un po'.
Superato lo scoglio iniziale, riscontrai diverse analogie tra il jody jazz DV NY e l' Ottolink STM NY;
la pasta sonora era molto simile, probabilmente il profilo lungo, la camera grande priva di uno spoiler e i binari sottili, aiutava parecchio, tuttavia, il DV NY risultava più immediato nell'emissione e maneteneva una buona dose di volume anche sulle acute, punto in cui gli Ottolink sono carenti e come gli Ottolink, la parte di registro in cui si esprimeva al meglio, era quella medio-bassa.
Il timbro scuro, corposo e con quel leggero retrogusto "soffiato" (Ottolink style, ma più vellutato), lo rendeva estremamente versatile e piacevole da sentire; personalmente, arrivando appunto da un Link, ho apprezzato molto queste qualità.
Viste le caratteristiche e confortato anche dalle stesse opinioni di Jasbar, credo che questo becco rispecchi le volontà per un utilizzo prettamente Jazzistico, in cui vengano richiamate le sonorità di un tempo.
Strutturalmente, a occhio, è ben refinito, la realizzazione tramite apparecchiature a controllo numerico aiuta parecchio a mantenere la produzione su uno standard qualitativo elevato e uniforme.
In definitiva, i costi elevati di questi becchi sono dovuti a dispendi di energie notevoli nella fase progettazione, ma alla fine penso che questi sforzi vengano ripagati.
Questo becco ha passato il mio test di qualità a pieni voti, quindi ... PASS
- Ora passiamo al Jody jazz DV
Strutturalmente simile al DV NY, ma con uno spoiler molto accentuato.
Anch'esso risulta molto uniforme su tutto il registro, ma se il DV NY dava il meglio di se sui registri medio-bassi, il DV è eccezionale su quelli medio-alti.
Ottima proiezione e pulizia del suono, brillante si, ma con una pienezza di armonici sulle acute che lo rende estremamente omogeneo; l'ho trovato un pelo più "duro" del DV NY, ma in sostanza rientra tra quei becchi di facile emissione e i sovracuti risultavano più facili da prendere, mantenendo sempre una buona dose di ricchezza sonora.
Questo è il tipico becco da sezione, in cui si richiede una grande proiezione per uscire, facendosi ben sentire, nel momento in cui venga richiesto.
Big Band, Rhythm & Blues, Funky e via dicendo, sono i generi e le situazioni nelle quali questo becco si ispira e si plasma maggiormente, infatti la sua presenza, sopratutto sulle acute, è determinante.
Anche questo becco ha passato il collaudo ... PASS
- E ora veniamo al Jody jazz DV CHI (Chicago), il più oneroso e strano del lotto
Se i precedenti erano placcati oro, questo lo è in argento.
Codesto becco l'ho trovato molto particolare e interessante per quanto concerne il "design" (con il tetto a ventaglio), timbricamente potrei dire essere una via di mezzo tra il DV e il DV NY, ma in verità le sue caratteristiche lo rendono particolarmente flessibile e col giusto studio credo possa dare molte più soddisfazioni.
L'ho provato parecchio e probabilmente non abbastanza e per carpirne le sue qualità/limiti, occorrerebbe molto più tempo ... già lo è per un becco normale, figuriamoci per questo!
Infatti è capitato che (per caso), modificando l'emissione (pressione, apertura gola ...), fuoriuscisse un suono tendenzialmente assimilabile al growl, tecnicamente non lo era, però dava quella sensazione seppur fosse "flebile", appena appena accennato e senza dover ricorrere a quella vera e propria tecnica.
Non penso fosse stato un caso perchè, anche cambiando ancia, a volte, beccavo quella sorta di effetto.
In definitiva è un becco al quale non è semplice associare un genere musicale, proprio perchè la sua versatilità ha un range d'azione molto ampia.
Per quel che mi riguarda ho apprezzato anche questo modello ... PASS
- Sempre stando nel campo delle bestie grigie, ma cambiando marca, ecco il Berg Larsen Duckbill Steel
Grande proiezione (vedi spoiler da competizione), brillante, aggressivo e parecchio paperoso.
Lo ritengo un becco estremo per via del suo caratterino anche fin troppo accentuato, sulle acute è micidiale, ma sulle gravi è un po' carente, rispetto ai Jody jazz è più duro nell'emissione, ma non poi così tanto difficile.
Sarà stato un caso, ma fortunatamente Jasbar aveva con sè il suo Duckbill d'annata e confrontandoli, ci siamo accorti che nella produzione moderna lo spoiler era molto più lungo, quasi non permettendo un buon flusso d'aria in uscita, proprio questo aspetto, secondo me, oltre a rendere un timbro molto paperoso, lo rendeva anche progressivamente instabile.
In parole povere, più spingi, più è proiettato e più è sgradevole all'orecchio.
Ovviamente sono pareri personali, come timbriche sono più conservatore e gradisco poco quelle estremamente brillanti e aggressive ... poi ci si adegua a ogni genere musicale, ma tendenzialmente la penso così.
Qualitativamente parlando è ben refinito, mi chiedo però come si fosse comportato se avessero mantenuto le stesse proporzioni dello spoiler dei vecchi Duckbill!
Siccome queste sono valutazione personali, per via del timbro questa è la mia conclusione ... FAIL
- Passiamo ora ai becchi in ebanite e il primo è il Jody Jazz HR*
Possiedo un Jody Jazz HR* per contralto, quindi già conoscevo le caratteristiche di questi becchi dove, per tenore, più o meno rimangono invariate.
Timbro bello caldo, presente, con una lieve dose di esuberanza, brillantezza e dai buoni volumi, lo rendono piacevole all'ascolto.
Molto facile nell'emissione, fin troppo, forse avrei dovuto provare un 9, comunque la sua omogeneità lo pone tra i becchi più precisi di questa classe.
Quello in oggetto era corredato anche di Legatura (in metallo), l'ho provata, faceva bene il proprio lavoro ma ho preferito montare una Rovner Dark, la quale ormai ho un feeling assodato.
Era quasi un'anno che non provavo dei Jody Jazz HR* e gli ultimi (quelli non corredati di legatura), presentavano gravi assimmetrie sul piano, quindi non vorrei che codesti potessero essere dei fondi di magazzino o quant' altro, anche se la stessa cosa la verificai in negozi diversi.
In definitiva, a quanto pare, la qualità di questi becchi sia ritornata a livelli più che accettabili!
Ne prendo atto e siccome in passato sono stato critico a riguardo, ora non posso che elogiare questa marca ponendo un giudizio positivo ... PASS
- In fine il tanto discusso Ottolink Tone Edge
Nella quantità alla fine siamo incappati in un modello sfigato!
Strutturalmente sembrava a posto (binari, baffle), ma probabilmente non era un 8, infatti recentemente ho acquistato un Tone Edge apertura 6 (per un'amico), che suonava bene su tutto il registro ... certo se avesse preso un'apertura maggiore ...
Mentre quello in oggetto, il timbro risultava cupo e con poca proiezione, già di persè non ne hanno molta, ma questo mi faceva rimpiangere il Duckbill!
Siccome l'obiettivo della giornata era quello di provare i Jody Jazz e i Berg Larsen, non abbiamo richiesto la sostituzione, proseguendo con la prova dei suddetti.
Quindi, causa eventi di forza maggiore, il voto per questo becco è stato sospeso a data da destinarsi!
In conclusione, a termine di questa proficua giornata, posso affermare che il metallo incomincio ad apprezzarlo maggiormente, in verità è da diversi mesi che stavo lavorando su questo aspetto e di fatti col mio Ottolink ultimamente non mi ci trovo male.
Tanto per mettere un po' di pepe alla discussione, stilo la mia classifica personale:
Jody Jazz DV NY - 8*
Jody Jazz DV CHI - 8*[
Jody Jazz DV - 8*
Jody Jazz HR* - 8[/*:m:2vurdlvz]
Berg Larsen Duckbill - 110
Ottolink Tone Edge - 8 ... con riserva
Tra tutti ho preferito il DV NY per via del suo timbro simil-Ottolink, ma meglio refinito e definito, tuttavia, anche il CHI e il DV mi hanno colpito molto e semmai dovessi farmi prendere da GAM, la scelta sarebbe estremamente ardua, sopratutto perchè tra il DV NY e il DV vi è una gran bella differenza timbrica, mentre il CHI è una sorta di "terra di mezzo" tutta da scoprire ... però ragazzi che prezzi!