PDA

Visualizza Versione Completa : Passione VS Lavoro



APOLLO CREED
23rd March 2011, 23:59
Suono in banda da più di sei anni ormai, di cui cinque passati nella banda del paese. Non sono certamente un periodo lungo (mio padre suona in banda da 45 anni...), eppure sento di aver perso la passione e l'entusiasmo di un tempo. A settembre, infatti, dopo anni di onorata carriera, ho lasciato la banda del mio paese e adesso suono con tre bande della zona, come una specie di "mercenario" della musica.
Insomma, ho totalmente cambiato la mia concezione della banda: non più un luogo di crescita formativa e artistica , bensì un lavoro vero e proprio, con tanto di contrattazioni sul pagamento, polemiche in caso di retribuzione ritardataria e minima frequenza alle prove.
Sono stato aspramente criticato per questa mia visione, diciamo così, materiale. Ciò non intacca minimamente la mia passione per il sassofono e la musica in generale, infatti col mio gruppo suono e frequento abitualmente le prove con la passione del primo giorno. Eppure non ho più alcun entusiasmo nel suonare dietro a un santo e nel passare il sabato pomeriggio in sala prove, è più forte di me.

Cosa ne pensate?

E' sbagliato considerare la banda un lavoro?

gnoato
24th March 2011, 13:24
Eppure non ho più alcun entusiasmo nel suonare dietro a un santo e nel passare il sabato pomeriggio in sala prove, è più forte di me.

Cosa ne pensate?

E' sbagliato considerare la banda un lavoro?

Da un punto di vista strettamente musicale sono d'accordo con te. Non ho nessun entusiasmo nel camminare dietro a un santo o altre sfilate tipiche del "lavoro" della banda. Però, per fortuna, in tutte le bande in cui suono l'attività che prende più tempo sono i concerti e tutte le prove sono finalizzate ad essi e questo mia piace perché comunque è buona musica (forse non nel modo in cui la eseguiamo noi :D ) che va dal jazz alla classica alla musica popolare e via dicendo.
Da un punto di vista "sociale" invece trovo sbagliato il tuo ragionamento: secondo me la banda è volontariato, un servizio che si fa alla propria comunità, ci sta un minimo di rimobrso spese ma trovo sbagliato ridurlo ad una sorta di "mercenariato".

supernella81
24th March 2011, 15:17
Se camminare dietro a un santo non vi sembra entusiasmante, provate per un mese solo marce funebri e a fare processioni per il venerdì santo come quella dei misteri a Trapani!
Eppure non scarto nessuna occasione che mi impegna a tenere un sax al collo....
La linea tra far diventare la banda un'associazione o un'azienda è molto sottile. va bene essere pagati per i servizi, ma per un pò d'impegno sociale basta magari stare 10 minuti a chiacchierare dopo le prove, prendersi un gelato dopo una processione...
Stare insieme solo per dovere non fa bene nè alla banda nè a noi stessi...

Aktis_Sax
24th March 2011, 15:34
Dipende.
La banda è sì volontariato, ma la TUA banda. Insomma, la banda del tuo paese o comunque la banda dove nasci e cresci musicalmente parlando. Se presti servizio come esterno è giusto che tu venga retribuito. Poi uno può anche andare a suonare gratuitamente, l'abbiamo fatto tutti tante volte; si possono mantenere entrambe le cose, ossia la propria banda dove si presta servizio gratuitamente, e le bande esterne dove ci si fa pagare. Noi gli esterni li paghiamo, a meno che siano amici che volontariamente esprimono di non voler essere retribuiti. Certo, forse bisognerebbe evitare l'esagerazione, ossia: prezzi troppo alti (in fondo stiamo parlando di bande di paese che vivono di servizi!), richieste pedanti di pagamenti (sempre associazione di volontariato è, bisogna mettere in conto prima che non è la banca d'italia) e incazzature varie. Alla fine, bisogna capire che la banda è forse una delle realtà musicali dove più bisognerebbe essere sereni appunto perchè chi ci suona (soci interni ovviamente) lo fa per passione e non per soldi...

Saxyvagni
24th March 2011, 15:42
Io credo invece che la filosofia del "dipendente pubblico" sia una concezione sbagliata all'interno delle bande comunali che dovrebbero esser viste come associazioni no profit. Sicuramente inserire un compenso economico è un incentivo che come tale comporta dei rischi come l'adeguamento dello stesso e che questo diventi non dico l'unico ma uno dei pochi motivi per cui si continua a partecipare alla vita dell'associazione.

Sicuramente la mia opinione è spinta in questa direzione dal fatto che suono in banda da ormai quasi 20 anni ed all'interno della nostra associazione non sono mai stati previsti comensi economici per i musici o per il direttivo (in realtà alcuni ex maestri o qualche professionista chiamato in ultimo per tappare qualche buco sono stati pagati). Gli unici compensi sono una decina di euro ai funerali (di non musici si intende) e gite (trasporto, vitto e alloggio), pranzi e cene spesati. Senza dimenticare che gli strumenti sono di proprietà della filarmonica (ovvio non sono tutti in ottime condizioni).

Certo anche noi purtroppo abbiamo i nostri problemi legati alla motivazione ma sono di altra natura che prescindono dall'esigenza economica.

Secondo me, la Filarmonica, Banda o Orchestra Fiati città di xxx, dovrebbe essere semplicemente un'associazione culturale

Ciao

bobby
24th March 2011, 17:04
DIco la mia, cosi tanto per dire, perche non suono in nessuna banda, anche se ne conosco, (quella del mio paese nell'Astigiano in primis) e poi....quella dell'illustre Baritono sopra di me! :lol:

Finche sono in banda per imperare, se miinsegnano "aggratis" e' giusto che ricambi gratuitamente i servizi per il "paese", ma se la banda fa concerti e va in giro a suonare in altri posti, NON DEVE (la Banda) farlo gratuitamente, e deve riconoscere un compenso anche minimo agli strumentisti. Se poi uno strumentista trovaa altri "impieghi" ben venga!

Saxyvagni! Mica male sta TRAVIATA, e complimenti per il vecchietto (il SAX)

P.S. Comprate per favore una pompa del secondo pistone alla priam tromba che stava sulla destra vicino alla porta, ammaccata cosi com'e gli cambia un semitono! :ghigno:

APOLLO CREED
24th March 2011, 19:57
va bene essere pagati per i servizi, ma per un pò d'impegno sociale basta magari stare 10 minuti a chiacchierare dopo le prove, prendersi un gelato dopo una processione...
Stare insieme solo per dovere non fa bene nè alla banda nè a noi stessi...

Assolutamente d'accordo: qualunque sia il motivo per cui si suona in banda, economico o meno, è normale che si instaurino amicizie e rapporti di vario genere. Ciò infatti ha "frenato" il mio malcontento nei confronti della banda del mio paese in cui ho prestato servizio per ben 5 anni. Durante questo periodo, però, ho frequentato altre bande in cui ho visto una realtà ben diversa, fatta di crescita artistica (assente nella banda del paese), ottimi rapporti (assenti nella banda del paese), retribuzioni quasi sempre istantanee se non anticipate (assenti nella banda del paese), meritocrazia (assente nella banda del paese), competenza (anch'essa purtroppo assente nella banda del paese...). Tutto ciò mi ha portato a vedermi come un esterno in ogni banda, e come tale vengo considerato nelle bande in cui attualmente lavoro. Ragazzi, finalmente mi sento orgoglioso e realizzato dal mio lavoro e, per un ragazzo come me, abituato ad avere una certa indipendenza economica proprio grazie alla banda, è davvero importante.

La passione per la banda del paese l'ho riversata nel gruppo musicale, con cui provo volentieri ogni settimana senza ricevere quasi mai un soldo!

bobby
25th March 2011, 09:10
Guarda, cio' dipende molto da come la banda e' gestita. Se e'0 in autogestione o meglio se qualcuno dei bandisti si occupa anche di trovare i pezzi, farli provare, eventualmenti modifcarne le parti, e fare un po da "maestro" sicuro che vai dal culo. Io ho visto un cambiamento nella banda del paese di dove'e originario mio padre, da quando arrivo il "Nuovo MAESTRO", che non era piu anche esecutore, ma un vero direttore. Cambiata dalla notte al giorno!

gnoato
25th March 2011, 11:25
Sono d'accordo. Infatti delle tre bande in cui suono, quelle dove si fanno le cose migliori sono quelle dove il direttore è un musicista professionista (uno trombettista e l'altro violinista entrambi di formazione classica) che si limitano a curare la preparazione e l'esecuzione dei concerti. La terza (che è quella del mio paese) dove invece il direttore è uno della banda (anche se diplomato) il livello scende di molto.

Saxyvagni
25th March 2011, 12:01
ottimi rapporti (assenti nella banda del paese)

Apollo Creed, se nella banda non sono presenti dei buoni rapporti interpersonali e la partecipazione diventa semplicemente un peso....allora è meglio mollare....però se si è affezionati all'associazione per i più svariati motivi, forse è bene provare a capire cosa c'è di migliorabile e proporlo/proporsi per far cambiare qualcosa.

Anche noi stiamo, questioni economiche a parte, attraversando un periodo di demotivazione e pessimismo diffuso. Mi è stato chiesto, dato che 2 consiglieri lasciavano il posto vacante, di candidarmi alle elezioni del CDA ed ho accettato, con gli altri consiglieri musici stiamo cercando di comprendere motivazioni e soluzioni. Ripeto però che devi essere spinto dalla passione per l'associazione, se l'unica spinta motivazionale è fare musica è ovvio che la strada più semplice è quella che hai già intrapreso.

La differenza tra una banda, filarmonica o altro (intesa come associazione) ed un gruppo indipendente è proprio la passione per l'associazione e non esclusivamente per la musica.

Spero che questi spunti di riflessione ti siano utili come lo sono stati a me mentre li scrivevo....

Per Bobby
Grazie per i complimenti....per quanto riguarda invece la Tromba a destra, si tratta di un flicornino in MiB e più che per l'ammaccatura il semitono viene perso per la dentiera del conducente :lol:

Ciao

bobby
25th March 2011, 15:20
Ah! Ecco mi sono chiesto che strumento fosse (sul leggìo c'er ascritto PRIMA TROMBA) e i pensavo fosse un mellofono! FLicornino in Mib! Mai visto prima!

tzadik
8th April 2011, 15:50
Fare il "turnista" in una banda è una cosa che mi fa un po' sorridere... mi fa sorridere sia chi fa il "turnista" sia la banda che chiama questi "turnisti".
Anche perchè il livello medio richiesto per suonare in banda di paese (di livello medio) non è alto... dopo 3/4 anni di studio si riesce a fare tutto e bene.

Se riesci a farci dei soldi buon per te... :zizizi))
Considerare la banda come un lavoro mi sembra eccessivo... e mi sembra eccessivo anche considerarlo come luogo di "crescita artistica".

Io ho suonato in banda tanti anni... poi arrivi a un punto che ti stufi delle "dinamiche" della vita bandistica... e lasci la banda!
È una cosa fisiologica... almeno che tu non abbia altre ragioni per suonare in banda (cosa molto frequente).

zeprin
8th April 2011, 16:42
Il problema per quelli della tua vecchia banda e' che tu hai deciso che loro non sono degni del tuo tempo. Questa e' la percezione che hanno di te, sapendo che vai a suonare in altre 3 bande. Io credo che hai i tuoi motivi e non voglio farti i conti in tasca ma cercando di essere obbiettivo credo che dovresti ripensare alla tua posizione. Io suonavo nella banda del mio paese e in quella di un paese vicino, se suono il sax e' solo perche' mi sono avvicinato allo strumento grazie a loro. Ci sono inoltre dei rapporti umani e di amicizia piu' o meno proforndim,ho sempre dato la priorita alla prima banda e non ci sono mai stati problemi, eventualmente ognuno cambia e quando decisi di lasciare, decisi quello per entrambe le bande.

Aktis_Sax
31st May 2011, 12:57
mi fa sorridere sia chi fa il "turnista" sia la banda che chiama questi "turnisti".
Anche perchè il livello medio richiesto per suonare in banda di paese (di livello medio) non è alto... dopo 3/4 anni di studio si riesce a fare tutto e bene.

Gli esterni sono spesso necessari per mancanza di organico e penso che tu lo sappia meglio di me. E' vero che se non hai l'organico adeguato per il pezzo "x" si può suonare altro, ma se prendi la mia situazione, dove abbiamo un corno solo che non ne azzecca mezza poverino, è ovvio che un paio di corni esterni serviranno sempre.

La crescita all'interno della banda è direttamente proporzionale alla banda stessa e agli elementi che la compongono. Da me pochi sono motivati alla crescita, quindi si rimane in questo stato di inerzia un po' deprimente certe volte (ed è per questo che suono in altre bande); ho visto formazioni bandistiche elevarsi ad un buon livello... chiaro che poi c'è un limite anche alla crescita.

E' vero anche che sia difficile fare il "bandista esterno" come lavoro, insomma, le nostre bande non pagano chissà quanto e comunque è un'attività troppo precaria... però se ogni tanto si può realizzare qualche soldino ben venga.

tzadik
31st May 2011, 14:36
La dignità di una banda dovrebbe anche manifestarsi... riconoscendo i propri limiti per capacità tecniche, per carenze di organico, per distribuzione dell'organico.

Per il resto quoto. ;)

Aktis_Sax
31st May 2011, 14:38
infatti noi chiamiamo veramente pochi esterni, e il 90% di questi sono amici di altre bande che vengono per farsi una suonata in più. Il discorso dei corni è davvero tragico :lol:

SteYani
4th June 2011, 23:34
Al Nord il costume di ricevere dei soldi per suonare nei servizi della banda non esiste. Nemmeno a livello di rimborso spese. Zero assoluto. L'unico pagato è il maestro.