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Visualizza Versione Completa : Si può vivere di una sola scala?



22nd June 2007, 18:18
Ho ascoltato un piccolo gruppo di provincia che suona rock , cantautorato italiano e musica leggera , il loro sassofonista (contralto) denunciava all'ascolto un nonsocchè di rudimentalitÃ*. A sentirlo eseguiva piccoli assoli con il reef della melodia della canzone suonata in quel momento e abbellimenti sulla voce del cantante come una controvoce a volte doppiava il cantante credo un'ottava sotto. Non era affatto spiacevole come suono e a sentire i commenti degli avventori sembrava bravo. Interrogatolo sulla sua tecnica mi ha riferito che quasi tutti i brani li eseguiva in scala di la o al massimo di re e che il suo gruppo giustamente eseguiva tutti i brani in scala rispettivamente di do o di fa (semplicitÃ* disarmante ma dai risultati oserei dire efficace ). Riguardo il set-up è stato abbottonato.
Vi chiedo commenti
grazie stravientu

25th June 2007, 11:39
Magari mi sbaglio...

spesso capita che il gruppo, magari rock o popolare, decida di lavorare su alcune tonalitÃ*... e su queste chi si aggrega o voglia suonare i vari brani si deve attenere.

a volte mi capita di collaborare con gruppi o musicisti di vario genere... e spesso mi capita di sentirmi dire che i loro brani sono quasi tutti in La e Sib, solo raramente in Re (o commenti simili).

Simone Borgianni
25th June 2007, 14:46
in questo periodo stò preparando un concerto con una cover band Vasco Rossi, posso confermarti che quel genere è armonicamente molto semplice e scontato, io con tenore e soprano suono quasi tutto in D e E maggiore, la difficoltÃ* e anche non da poco è l'originalitÃ*, infatti si pensa che usando una scala soltanto non si vada fuori, il fatto è che fare un solo "bello"con una scala sola non è praticissimo.