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Visualizza Versione Completa : Differenze tra sax tenore Selmer Mark VI e Mark VII



pasquale
26th February 2011, 17:01
salve vorrei acquistare uno strumento vintage mi hanno proposto un mak vii a 2500 euro uno dei primi della serie
mi potete aggiornare su di fferenze tra i due strumenti

fcoltrane
26th February 2011, 23:14
le differenze sono sia sulla lastra (più spessa quella de mk7) il sax infatti pesa pure di più .
sia nelle dimensioni .( però vado a memoria ) ed anche la posizione delle chiavi e diversa
anche per questo vado a memoria.(parlo del tenore)
ciao fra

Federico
26th February 2011, 23:46
Oltre a quello detto da fra :half: aggiungerei il suono

xavabal
26th February 2011, 23:49
E pure il prezzo:-)

pumatheman
26th February 2011, 23:51
e pure "le leggende" ...

Rosario Giordano
27th February 2011, 01:28
Meritate!

pumatheman
27th February 2011, 08:15
Anche no.

Isaak76
27th February 2011, 10:35
Quando provai il Mark7, il suono mi sembro' più proiettato e potente, in ogni caso stiamo parlando di due ottimi strumenti nati in due epoche in cui si ricercavano timbriche differenti ... poi tutto il resto è relativo, ognuno suona lo strumento che sente meglio!

xavabal
27th February 2011, 10:38
Quando provai il Mark7, il suono mi sembro' più proiettato e potente,
Mmm no nn sono d accordo

xavabal
27th February 2011, 10:42
Credo che il mark vii sia il sax più mal riuscito della storia selmer insieme ai reference 54 e 36.
Se devi comprare un mark vii ti conviene prendere un SA prima serie cene sono alcuni fantastici

tzadik
27th February 2011, 11:11
Il Mark VII differisce dal Mark VI per molti aspetti:
- materiale della spessore della lastra (le differenze sono progressivamente meno evidenti quando si considerano Mark VI più recenti, fine anni 60/inizio anni 70)
- canneggio
- campana
- orientamento della meccanica: il Mark VII erano nato con l'aiuto di Frederick L Hemke (... esatto "quello" delle ance), la meccanica (e il resto) era sviluppata "sotto le sue mani" (mani molto grandi)... infatti il Mark VII è uno strumento particolarmente agevole per chi ha le mani molto grosse.
- chiver. Con il Mark VII la Selmer ha cambiato radicalmente i profili dei chiver il tutto al fine di avere una maggior separazione di frequenze tra i vari registri. Il profilo è rimasto praticamente invariato fino al Serie III. La sensazione di potenza sul Mark VII è particolarmente enfattizzata.

Se mentre il Mark VI era uno strumento (che quando è stato introdotto sul mercato) era lo strumento più versatile disponibile e rappresentava il perfetto esempio di meccanica moderna, il Mark VII (a quanto sembra) doveva essere lo strumento definitivo per la musica classica. La Selmer però non ha avuto molta fortuna, infatti il risultato era che sembrava più uno strumento adatto a suonare musica elettrica piuttosto che musica classica. Fu un flop abbastanza grosso. La Selmer corse ai ripari tentando di ripristinare il canneggio e l'orientamento della meccanica del Mark VI, con il Serie I... ovviamente il Serie I continuò a mantenere la separazione tra le frequenze dei vari registri ma garatendo una maggiore morbidezza sui medi (rispetto al Mark VII). Poi venne il Serie II e poi venne il Serie III, con cui la Selmer ha deciso di ripristinare in una certa parte l'omogeneità di suono tipica dei Mark VI (abbassando e aprendo il chiver). Purtroppo i Serie III sono stati strumenti molto sfortunati... per una serie di motivi.

sancasax
27th February 2011, 14:36
Tza,
ma se uno oggi dovesse comprare un Selmer nuovo contralto o tenere, il migiore sarebbe il serie 2?

teo.sax
27th February 2011, 14:45
@ rosario: meritata.

tzadik
27th February 2011, 15:13
Tza,
ma se uno oggi dovesse comprare un Selmer nuovo contralto o tenere, il migiore sarebbe il serie 2?

... quello che ti piace di più!
Tenendo presente che la qualità "meccanica" dei materiali è più o meno quella di sempre; la qualità dell'assemblaggio è preoccupantemente bassa (non è tollerabile che uno sborsa quasi 4000€ e ha uno strumento che nemmeno chiude) e che comunque già Selmer di 10/15 anni fa' suonano meglio di quelli odierni (per non parlare di quelli antecedenti).

Limitamente ai tenori... il Serie II non lo ritengo un tenore "versatile" (funziona in maniera esemplare se devi usarlo in banda o in conservatorio, per altro secondo me c'è di meglio).
I pochi Serie III (tenori) che ho ascoltato hanno qualcosa in più del Serie II ma hanno alcune frequenze che risuonano troppo e che per me (ma sono solo per me) sono orribili! Ho provato un Serie III, era un po' meglio del (mio, versione per il nord Europa, più pesante del modello per il sud Europa) Serie II era superiore per certe cose, ma inferiore per altre.
Di Reference ne ho provato uno (un Referance 54 "standard", satinato vintage tipo i Mauriat), non valeva assolutamente i soldi che costava.
Sui contralti, più o meno vale la stessa cosa.
Poi la scelta dipende troppi fattori che sono troppo soggettivi.

La Selmer vive di rendita perchè hanno un mercato in cui sono monopolisti: quanti studenti di conservatorio sono "costretti" nel vero senso della parola a comprare un Selmer?. La maggior parte dei docenti nei conservatori italiani suona con Selmer recenti (Serie II e Serie III) e ovviamente "suggeriscono" di comprare i Selmer.
A questo punto, o si cerca un usato o si va sul nuovo... Generalmente il genitore medio ed eventualmente il giovane studente che si appresta a entrare in conservatorio vedono di malgrado l'usato (per tutta una serie di ragioni, spesso irrazionali, dovute alla non conoscenza di certe informazioni, informazioni facilmente reperibili tramite internet) e quindi si rivolgono sul "nuovo". La Selmer vive di questo..
Indipendemente dalla qualità dei prodotti che la Selmer immette sul mercato, vende sempre e comunque perchè per moltissimi avere un Selmer è un motivo di soddisfazione psicologica anche indipendentemente dal suono che esce fuori dallo strumento.

pumatheman
27th February 2011, 17:13
escludendo faziose tifoserie di chi c'ha versato più di tre mila euro e affascinose teorie e a parte le emerite cagate scritte ad esmpio nel forum usa sulle mistiche capacità timbriche dei mk6 e sulle "tremende sonorità dei bastardi mk7" quello che conta o almeno quel che vale la pena di leggere per chi è alla ricerca credo siano le VERE esperienze dei singoli con questi strumenti.
per quanto mi riguarda in questi 4 anni di sax ho provato 5 selmer: 3 mk6 e un mk7 (il mio si sono uno dei "pirla" che ha fatto di testa sua e l'ha comprato) e 2 sa2 (anni 80).
considerando che non sono sponsorizzato da nessuno e non me ne può fregare una cippa di quale sceglierai, le mie impressioni sono che:
tutti e 3 avano la pasta timbrica piena ed equilibrata di quello che secondo me è il SUONO SELMER.
il sa2 era molto equilibrato, centrato e alle mie orecchie "mk6 oriented", meccanica ottima costruzione ottima
il mk7 suono grosso, proiettato e centrato meccancia molto particolare costruzione ottima
il mk6 suono equlibrato e molto "focalizzato", meccancia ottima costruzione ottima.
poi ci sono esmplari di entrambi i modelli che possono essere tappati come suonare da paura, mk6 stitici e mk7 da competzione, mk6 divini e mk7 duri, queste sono le uniche cose di cui devi stare attento dopo aver scelto il modello che più si confa ai tuoi gusti e alle tue tasche.
il resto per me sono cagate e pippe mentali.