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Visualizza Versione Completa : Il futuro della musica



juggler
27th January 2011, 07:18
...questo futuro è già iniziato.
Per la prima volta, nella storia dell'umanità, si fa strada il concetto che la musica è come l'acqua: è indispensabile e deve essere alla portata di tutti.

Zkalima afferma: "Che orrenda prospettiva..." Perchè?

Vecchie abitudini e "programmazioni mentali" sono ormai antiche cristalizzazioni che non portano da nessuna parte: finisce l'era dell'opera d'arte-feticcio e si fa strada l'idea che la creatività è "ri-modulazione collettiva" di qualunque contenuto o prodotto.

Ciò libera energie, sinergie, collaborazioni, scenari e quant'altro fino a qualche tempo fa impensabili...

Il libro di Gerard Leonhard può in tal senso "aprire la mente" ai "laudatores temporis acti" quanto a qualunque intelligenza creativa.
E' un invito che rivolgo a tutti...
http://www.masternewmedia.org/it/futuro ... ica-20.htm (http://www.masternewmedia.org/it/futuro-della-musica/piena-di-opportunita-di-business-sta-arrivando-la-musica-20.htm)

FaX
27th January 2011, 09:50
Anche a me piace pensare che la musica diventi qualcosa di simile ad un mega archivio mondiale accessibile a tutti..ma credo che qualcuno troverà comunque il modo di chiuderla dentro qualche pacchetto e farci profitti su profitti..proprio come succede con l'acqua..

juggler
27th January 2011, 12:52
Esperienze.
Case history: Joss Stones
http://www.masternewmedia.org/it/2009/0 ... _stone.htm (http://www.masternewmedia.org/it/2009/03/13/la_musica_dovrebbe_essere_condivisa_joss_stone.htm )

Sax O' Phone
27th January 2011, 14:58
Stimolo interessante di discussione!
Se i nostri antenati erano probabilmente troppo impegnati a sopravvivere, ora sembra che chi appartiene al così detto mondo occidentale può più o meno anelare ad altro, ad approfondire i significati della propria esistenza, addirittura ad evolvere il proprio essere umano con strumenti ed esperienze sin'ora solo immaginati. Scusatemi le divagazioni.
In sostanza sinchè l'individuo che appartiene ad una collettività non si emancipa, singolarizzando la propria identità naturale, esprimendo le potenzialità del suo spirito proprio, la stessa umanità non uscirà dal circolo vizioso dell'incoscienza e dell'ignoranza, intesa questa come assenza di conoscenza dell'esistere e delle sue ragioni.
Questo per introdurre l'ipotesi che secondo il metodo pedagogico un importante volano dell'evoluzione dell'individuo sta proprio nella sollecitazione delle capacità creative, sia mentali che fisiche; là dove il Sacerdote rappresenta l'Umanità al cospetto del Grande Mistero, ed il Mago rappresenta questo al cospetto dell'Umanità, l'Artista usa la propria capacità intuitiva ed il suo raffinato sentire per cercare di indicare la presenza di tale Mistero Trascendente; lo Scienziato tramite gli strumenti dell'osservazione sensoriale e dell'analisi mentale razionale è alla ricerca dello stesso.
La Verità di questa Trascendenza è impronunciabile, non è definibile, e non è misurabile, ma è costante: questo la identifica a differenza della frammentarietà dell'espressione di una verità individuale e transitoria (egoica) che produce il compiacimento dell'agire; che attraverso una tale azione si possa giungere ad un'espressione completa ed alla Liberazione dalla legge di causa ed effetto è intrinsecamente condizionato dalla qualità di tale azione; più l'azione è scevra da aspettative e secondi fini, più essa è semplicemente conforme alla sensibilità e capacità intuitiva nel presente, e maggiore sarà il suo impatto, sia estetico che morale. L'insieme di tali azioni operate collettivamente porterà a delle trasformazioni inusitate: se l'incoscienza collettiva produce mostruosità quali le guerre, le epidemie, la scomparsa di intere civiltà, immaginate cosa porterebbe una presa di coscienza collettiva delle capacità creative individuali.
...

juggler
27th January 2011, 17:48
Sax'o...splendido volo riflessivo!

La crisi, questa crisi mondiale che stiamo vivendo, viene usata piu' per alimentare fobie e paure che per generare un insieme di nuove strategie comportamentali, individuali e collettive, che hanno in sè i germi di una "ri-modulazione" della qualità del ns. agire e di ciò che intendiamo per benessere.

Il nocciolo duro è dato da una "falsa programmazione mentale" a cui siamo stati abituati (a scuola, in famiglia, nella società) nel considerare le cosidette "sicurezze" ovvero fino a ieri si diceva "non ti preoccupare...devi cercare un lavoro sicuro, una famiglia sicura, comportamenti sicuri...dalla nascita alla morte, sai quale percorso devi percorrere...noi (Stato, collettività) ci prendiamo cura di te!"

Ora il messaggio è "facci capire come, quando e perchè produci e come riesci a connetterlo con gli altri, generando nuovo valore"
La "nuova sfida" non è piu' nell'essere docili ed obbedienti ad un sistema, che fino a qualche tempo fa sembrava immutabile, negli intenti e nella condivisione collettiva di valori che esso generava/perpetuava quanto nel donare/produrre nuovo valore.

Sax'o: "immaginate cosa porterebbe una presa di coscienza collettiva delle capacità creative individuali."
La creatività si "ri-modula" nella condivisione collettiva, nella capacità collettiva di riconoscersi in un nuovo modello di condivisione/interscambio, una nuova e piu' feconda filosofia del dono:
quando passeremo dall'energia "fossile" (petrolio) all'energia ad idrogeno, tale processo si sarà compiuto perchè non saremo solo "consumatori di energia" (di risorse, di atteggiamenti, di cultura, musica ecc.) ma anche produttori di energia; e ciò rivoluziona le prospettive a cui l'umanità (noi stessi) era abituata.