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Visualizza Versione Completa : Coltrane e l'importanza di elvin jones, soprattutto...



Danyart
21st January 2011, 15:50
Stavo ascoltando poco fa alcuni pezzi di Trane con batteristi diversi, il "solito" Elvin in A love supreme e Welcome e Roy Haynes in Dear Lord...Ora, è chiaro che è abbastanza normale che chi collabora per più tempo con un solista, sarà solitamente più immerso nella situazione e complessivamente suonerà in modo migliore e più interessante ma, la differenza, a mio parere devastante tra gli interventi "strutturali" e "melodico/ritmici" tra i due è veramente impressionante...
Cioè, ascoltando la bellissima composizione Dear Lord, dove, a quanto pare, registrò haynes perchè elvin stava chissà dove (magari a farsi di eroina o in carcere...), si sente una batteria molto scontata, a volte gli "stacchi" sono poco precisi e poco adatti a ciò che fanno gli altri, insomma, pur essendo roy un batterista eccelso, non fa una gran figura in quella registrazione...
poi ascolti Welcome e soprattutto song of praise e noti come la batteria si inserisce come fosse uno strumento non percussivo ma totale, della stessa importanza di un pianoforte, con vari interventi e presenza piena e costante, con classe sopraffina e potenza unica, ovviamente, il batterista, è Elvin Jones...io non sono molto bravo a spiegare le sensazioni a parole, ma se qualcuno potesse ascoltare questi brani uno dopo l'altro potrebbe forse capire cosa intendo...
Ovviamente, quanto detto, non vale solo in questo caso specifico, ma in diversi altri, che magari qualche forumista potrebbe elencare per confrontare...
Viva per sempre il quartetto di Trane!

giosuei
21st January 2011, 16:04
cià..ném........:, dico la mia eresia del mese:

in "My Favorite Things" in video televisivo in bianco e nero............. quello dove il batterista ha la giacca e la cravatta invece che il giaccone a quadrettoni..........secondo me è la batteria il solista................ gli altri, anche il grandissimo soprano, fanno da accompagnamento...........

Sax O' Phone
21st January 2011, 19:30
Elvin Jones ebbi modo di ascoltarlo dal vivo anni or sono a Bergamo Jazz: fu una serata memorabile! Lui suonava due set di batterie accompagnato dal basso e basta! Improvviso' per un paio d'ore (forse di più)... Che dire?
Certo nel quartetto a volte lui si dimostro' pure svogliato (non accadde mai con gli altri tre), ma quando era in vena la batteria diventa assolutamente uno strumento solista!
Credo che ad ogni modo la struttura melodica/armonica e ritmica fosse sempre molto caratterizzata dal piano di McCoy Tyner... Già, un quartetto mitico, una band sicuramente nell'olimpo del Jazz: dagli Hot Five di Armstrong, al quintetto di Parker (vari e svariati, ma sempre in cinque), al sestetto di Davis...

Danyart
21st January 2011, 20:02
tutti i tre "accompagnatori" di Trane sono fondamentali, forse solo il bassista non è per forza migliore di altri (art davis non faceva brutta figura, anzi, penso coltrane lo preferisse) ma elvin è quello che da una forza maggiore al quartetto...nonostante la sua immensa creatività e potenza, però, rashied ali quando entrò rivoluzionò ancora la situazione, incredibile...