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Visualizza Versione Completa : A proposito di Berklee ... e dintorni



renixx
21st January 2011, 11:00
Ciao a tutti ragazzi.
E' da un po che cerco di documentarmi, per ora solo a livello puramente informativo, circa il Berklee College di Boston.
Le considerazioni dalle quali sono partito sono basate essenzialmente sulle reali possibilità lavorative future nel campo della musica (scarsissime mi pare qui in Italia).
Premetto che sono pianista latinjazz con la passione (e un figliolo studente e studioso di sax alto) del sax.
Pertanto, da genitore, ogni tanto qualche sguardo oltre la siepe lo volgo :D
Ammesso e non concesso che al S.Cecilia, per il 2011, ancora vi sia la possibilità di essere ammessi col V.O., alla fine non so, realmente, quali e quante possibilità di farne una professione ce ne possano essere, da qui a 8/10 anni.
Francamente, al di la di situazioni tipo bande militari ecc... o sporadici turni in band in trasmissioni televisive (che peraltro ben conosco), non mi sembra che il panorama italiano tenda ad aprirsi positivamente in un medio termine.
Per questo mi sto documentando sulle "alternative" che consentano, quantomeno, una visione della musica non ristretta (come gli attuali conservatori) ma ampia, a 360° su tutti i generi. Non sto qui ora a sindacare se meglio il jazz, il funk, il classico ecc... però certamente avere una preparazione a larghe vedute potrà offrire maggiori possibilità di "vendersi" nel mondo del lavoro musicale, ovviamente anche oltr'alpe.
Mi piacerebbe avere maggiori lumi da chi il Berklee, ad esempio, lo ha frequentato. So che costa tantissimo... anche se vi si può accedere (gratuitamente, fatti salvi i costi logistici in loco) attraverso borse di studio. Ma quest'ultime... come si ottengono? Chi le offre e come vi si accede?
Qualcuno qui dentro ha esperienza diretta?
Inoltre, ricordando che il MIUR offre nella scuola "statale" anche istituti paritari, esistono qui in Italia istituti paritari simil-berklee? Perchè, ad esempio, il Saint Louis non credo offra una preparazione anche classica da diploma, e oltretutto, qualora rilasciasse diplomino, non credo sia neanche riconosciuto dallo Stato: solo conservatorio! . O forse sbaglio?

Attendo vostri commenti ragazzi.

giovanesassofonista
21st January 2011, 15:29
Per questo mi sto documentando sulle "alternative" che consentano, quantomeno, una visione della musica non ristretta (come gli attuali conservatori) ma ampia, a 360° su tutti i generi.
Maledizione ai luoghi comuni :muro((((

renixx
25th January 2011, 15:18
Per questo mi sto documentando sulle "alternative" che consentano, quantomeno, una visione della musica non ristretta (come gli attuali conservatori) ma ampia, a 360° su tutti i generi.
Maledizione ai luoghi comuni :muro((((

beh argomenta il tuo dissenso.. no?

giovanesassofonista
25th January 2011, 15:25
Cosa intendi per visione ristretta?

renixx
25th January 2011, 15:42
intendo che i conservatori pongono immensa attenzione allo studio e interpretazione dei classici che, per quanto importanti, sono la base si ma non tutto lo scibile musicale. Come dire "ho la patente per portare il motorino" e adesso mi compro la macchina! Secondo me dovrebbero fare un maggiore sforzo di apertura mentale più di quello che attualmente fanno (vedi studio del Niehaus sul jazz e i vari corsi sull'improvvisazione) e non solo sul jazz. La musica non è una genere, la musica è cultura e come tale va studiata, approfondita... a scuola studi storia, italiano e geografia.. ecc. ecc... al conservatorio, fino a prova contraria istituzione statale, al 90% classica, al 10 jazz. E se poi uno non avesse intenzione di suonare classica? Io ho studiato piano classico ma non mi è mai piaciuto per esempio.. mentre mi fa impazzire la poliritmia, l'armonizzazione, il voicing ecc... Quanti ne conosco, nella mia esperienza 40ennale, di diplomati al conservatorio che se gli togli la partitura non sanno dove mettere le mani...
Spero di averti chiarito il mio punto di vista ;)

renixx
25th January 2011, 15:45
mi piacerebbe sentire il parere di David Brutti per esempio...

ModernBigBand
25th January 2011, 16:32
Non è il conservatorio (inteso come istituzione) a fornire una visione ristretta, quella dipende solo da noi stessi. Il sistema conservatoriale quando è nato non poteva certo tenere in considerazione le esigenze di oggi ed è per questo che oggi infatti esistono corsi esplicitamente dedicati alla musica jazz, alla musica pop, alla musica moderna e per lo spettacolo, alla musica elettronica, corsi di tecnico di sala di registrazione e così via.
Parlare di Berklee per me è quasi superfluo in quanto è si un'istituto d'eccellenza mondiale nel campo della musica, ma gli elevatissimi costi da sostenere fanno emergere subito la nuda e cruda verità: si è disposti a sostenere una spesa così ingente per investire in un settore "aleatorio" come quello musicale?
Ne abbiamo parlato tante volte della Berklee e ogni volta si è giunti più o meno alla conclusione: o si è geni (in tal caso qualsiasi spesa è giustificata pur di mettere a frutto un talento fuori dal comune, senza contare che si potrebbe aspirare anche alle famose borse di studio), o si hanno tanti soldi da spendere (e in questo caso il problema principale, quello economico, diventa del tutto irrilevante)...come dicevano i latini, tertium non datur.
Oltretutto "uscire" dalla Berklee non vuol dire di per sé essere preparatissimi, ci vuole sempre un impegno incredibile da parte dello studente altrimenti anche la Berklee serve a poco/nulla. ;)

http://www.berklee.edu/financial-aid/co ... dance.html (http://www.berklee.edu/financial-aid/cost-of-attendance.html)

STE SAX
25th January 2011, 17:52
tutto vero, cioe' il talento e' indispensabile ma se esci dalla B ti si aprono tante porte che poi sta a te non far chiudere. A differenza di altri campi infatti, nella musica non basta avere le carte in mano ma bisogna dimostrare di saper suonare veramente. Diciamo che una persona dotata di talento e che abbia anche il diploma della B ha piu' visibilita' di altri e puo' iniziare il proprio percorso in ambito professione con maggior facilita' (anche perche' hai l'opportunita' di fare incontri professionalmente interessanti e altamente formativi che qui da noi scarseggiano e magari riesci a entrare nelle simpatie di qualche grande che ti prende sotto l'ala e ti fa esordire con lui cosi' come hanno fatto alcuni, ad esempio Bonisolo con Bergonzi e Pat La Barbera), poi sta a lui andare avanti e dimostrare.
Io avendone avuto le possibilita' a suo tempo e volendo fare la professione, e' una carta che avrei giocato senz'altro.

scusa Giovane ho infarcito il mio post di luoghi comuni ma che ci vuoi fare? :ghigno:

giovanesassofonista
25th January 2011, 17:55
Secondo me dovrebbero fare un maggiore sforzo di apertura mentale più di quello che attualmente fanno (vedi studio del Niehaus sul jazz e i vari corsi sull'improvvisazione) e non solo sul jazz...)
Non tutti, ci sono maestri jazzisti affermati che fanno fare obbligatoriamente jazz, invece ce ne sono altri che fanno studiare sia jazz che classica, la scelta poi spetta all'allievo, esperienza personale ;)

Zeppellini Matteo
25th January 2011, 18:05
Beh io da studente del conservatorio posso ritenermi fortunato che il mio maestro ha una visione della musica a 360°, ok studio classica anche perchè per ora sono al primo anno (anche se sono già 7 anni che suono) ma con questo professore posso parlare di tutto... nel mio conservatorio (Mantova), insegna Mauro Negri al Triennio Sperimentale di Jazz, questo da una opportunità di studiare un altro tipo di musica sempre a livello scolastico e ben seguito.
Certo che il mio sogno sarebbe la Berklee.... magari... soprattutto l'america!

renixx
25th January 2011, 18:39
Si ma resta sempre il fatto che i nostri conservatori sono ben lontani, ad esempio, dal "Roldan" di Cuba, dove il musicista esce con diploma in tre strumenti tra cui, ovviamente, le percussioni. Da noi le percussionisi studiano ma solo quelle sinfoniche e metallofoni.... dai su che stiamo ancora indietro...

http://www.myspace.com/conservatorioamadeoroldan

Zeppellini Matteo
25th January 2011, 18:50
Si si ti do pienamente ragione!! magari non me ne rendo conto adesso perchè ho solo 18 anni e vivo in una piccola realtà ma sono sicuro che non morirò nella bassa Mantovana!! :D

renixx
25th January 2011, 18:55
Matteo, a te, come a mio figlio e molti altri ragazzi auguro tanta fortuna con la musica... qui in Italia. Bisogna lavorare durissimo ma, purtroppo, fare anche a spallate per farsi un minimo conoscere, cosa questa che altrove non succede ;) Ma questo in alcuni casi può esser produttivo per stimolare quella che a Napoli chiamano "la cazzimm" negli studi ;)

Zeppellini Matteo
25th January 2011, 18:57
eh eh capisco! infatti adesso voglio fare tutti i 10 anni di conservatorio (magari se riesco faccio anche 2 anni in 1) e poi una volta diplomato inizio a guardarmi bene in giro... l'Italia, ho sentito da molti, è un paese molto difficile per sfondare con la musica...

giovanesassofonista
27th January 2011, 21:19
eh eh capisco! infatti adesso voglio fare tutti i 10 anni di conservatorio (magari se riesco faccio anche 2 anni in 1) e poi una volta diplomato inizio a guardarmi bene in giro... l'Italia, ho sentito da molti, è un paese molto difficile per sfondare con la musica...
Quelli di sax vedi che sono 7, se fai pianoforte o violino chiedo venia, :oops: sapete dire qualcosa di più sul conservatorio di Cuba?

Zeppellini Matteo
28th January 2011, 01:32
con la nuova riforma gli anni sono 10:
5 di corso base
3 di triennio
2 di biennio

Rosario Giordano
5th February 2011, 22:36
con la nuova riforma gli anni sono 10:
5 di corso base
3 di triennio
2 di biennio


Esatto!
Il vecchio ordinamento dall'anno scolastico 2010/2011 non esiste piu', e' solo garantito "ad esurimento" agli studenti che erano iscritti almeno dall'anno scorso.
I 5 conservatori "ribelli" (Roma, Firenze e altri tre che non ricordo) che li hanno fatti partire x protesta, sono in attesa di provvedimenti/sanzioni.

ClaudioJr
12th February 2011, 20:12
Ho letto tutti i passaggi della discussione...
Io penso che la Berklee sia una grande possibilità.. i costi sono elevatissimi, e al contempo va detto che un nome del genere garantisce di entrare in ogni circuito più facilmente.
è logico...se non sai suonare non concludi niente, ci mancherebbe altro.
Quello che penso sia davvero positivo della Berklee è il fatto che ti permette di fare conoscenze con musicisti di ogni parte del mondo, quindi approfondisci il tuo bagaglio musicale in una maniera clamorosa.

In America, in generale, a quanto ne so io, ti fanno fare una marea di musica d'insieme, e ti fanno anche lezioni di marketing...
2 cose fondamentali: 1come suonare in gruppo, 2come venderti nella società odierna.

Comunque, in generale, penso che nulla dà certezze nella vita... quindi il rischio si può anche correre... ma bisognerebbe aver da parte un bel gruzzoletto per arrischiarsi con serenità in un'avventura del genere!