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Visualizza Versione Completa : A proposito di setup



12th May 2007, 16:19
Salve, concordo quasi su tutto riguardante il bel suono, il bel suono è vincente quando ti arriva e ti resta in mente, concorre a questa ruiscita,la natura musicale,la scuola,la ricerca personale fatta soprattutto di concetti musicali e di progetti sonori senza copiare o peggio scopiazzare alcuna scuola ( rispettandola)avendo la cosapevolezza che la scuola Italiana non è poi così impersonale come dicono,abbiamo esempi validissimi Mondelci,Marzi Di Bacco ecc Per Dovere di cronaca però bisogna dire che la prima scuola Italiana riconosciuta si è istituita a Salerno nel 1959 ad opera del M° Francesco Florio, dove la dinamica come l'arcata negli archi era il concetto primario al di la dei vari setup,si partiva sempre dal concetto " fare" Musica.come per l'intonazione che si deve "sentire"al di lÃ* della perfetta impostazione. cosa in cui concordo appieno. Come per la scuola Francese, un musicista-sassofonista su tutti-Formeau. Felipe per quella Spagnola...mio modestissimo pensiero musicale,,,,,,,che ne pensate?

14th October 2008, 00:14
Dico solo che non è scontato avere un bel suono ricco di armonici e ben calibrato. Partecipano tante componenti e sicuramente non è il setup che determina principalmente questa caratteristica ma come ci si pone verso il sax. Corretto modo di respirare, di imboccare di pressionare l'aria. La differenza di setup sarÃ* il risultato finale di un lavoro di ricerca personale lungo una vita.

Teosax
16th December 2008, 14:21
Bravo Cicop! Condivido le tue parole. La ricerca di un proprio e personale setup è un processo molto lungo e complesso che spesso può essere completato con la completa maturazione artistica di ognuno di noi.

JazzJackRabbit
20th December 2008, 20:17
Concordo che ci sia da sudare sette camicie per ottenere un buon risultato.
Io prsonalmente ho impiegato gli ultimi 4 anni per cercare un assetto discreto e solo ora ho ottenuto un piccolissimo risultato.
Una buona ispirazione l'ho trovata anche nell'ascolto di saxofonisti celebri (brani suonati da Londeix, Bichon, Mondelci etc..) e un discreto aiuto me l'hanno dato. Importante anche una minima imitazione di saxofonisti che ci interessano, ancora meglio se prendiamo lezione da quest'ultimi (sono reduce dallo stage di Saxofono di Fermo e ancora non mi passa l'entusiasmo, ma soprattutto ho ncora chiare in mente tecniche nuove sul suono, la respirazione ed il controllo dell'intonazione in funzione alla timbrica).

Cerchiamo sempre ciò che più ci piace, ma non dimentichiamoci che ci vogliono modi, tecniche e soprattutto tanto studio per rendere funzionale la nostra soggettivitÃ* nel saxofono.