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Visualizza Versione Completa : Appena riletto Blue Trane



Danyart
28th December 2010, 14:41
Ho appena rifinito di leggere Blue Trane, stupendo libro/biografia di Coltrane di Porter...questa volta l'ho letto più lentamente, o meglio, soffermandomi maggiormente sugli aspetti tecnici della sua musica, sempre più sorprendente per non dire incredibile...soprattutto l'ultima fase, gli ultimi 4-5 anni, e ancor più gli ultimi due, dove è arrivato a suonare matematica o, più precisamente, filosofia...in questo momento sto ascoltando il disco Interstellar space, in duo con il batterista Rashied Ali, fenomenale quanto incomprensibile ai più, una musica eccezionalmente espressiva, suonata apparentemente "senza senso", completamente improvvisata, con i due musicisti che sembrano suonare ognuno per conto proprio...apparentemente, però, così come solo apparentemente, coltrane improvvisa a casaccio...leggendo questo libro, le trascrizioni e le analisi, certamente a volte un pò forzate, ma comunque spesso condivisibili e sincere, e nel contempo ascoltando queste registrazioni così assurde, ascoltandole con estrema attenzione, si possono trovare evidenti tracce di ricerca, armonica, melodica, scalare, espressiva...è come se abbia reso le precenti cose, che qua e là metteva nei suoi infiniti assoli, sistematiche...mi spiego, se ci riesco: ci sono, ascoltando per bene e leggendo le trascrizioni (che tra l'altro, non riesco a capire come si faccia a trascrivere certe cose talmente impressionanti..), diversi nuclei di note, scale, arpeggi (ovviamente incompleti o stilizzati), suoni distorti, suoni multipli, intervalli lontani ecc...che si possono, a volte, identificare in qualcosa di compiuto...la differenza dai lavori precenti, modali e non del tutto free, sta nel fatto che ora mette tutte queste cose insieme, o comunque senza un preciso ordine deciso a tavolino...sarebbe bello che altri appassionati ed esperti intervengano a partire da questo libro e dalla musica dell'ultimo coltrane, che io sento sempre più attuale, nonostante gli oltre 40 anni dalla morte

Danyart
29th December 2010, 20:37
nessuno ha letto il libro????

fcoltrane
29th December 2010, 20:57
gran bella lettura.
l'unico limite (ma è proprio cercare il pelo nell'uovo)è dato dal fatto che le trascrizioni sono di un pianista e l'approccio è quello.
a volte poi le analisi sono fuorvianti (e lo dico su trascrizioni semplici delmprimo periodo prestige o giù di lì) quelle alle quali invece ti riferisci (periodo impulse) purtroppo non le conosco per nulla (un periodo quasi intrascrivibile)
ciao fra

lucaB
29th December 2010, 21:03
il libro di cui parli è quello di Porter? perché ne ho comprato uno questa estate che si intitola proprio blue trane, ma non mi ero accorto contenesse analisi e robe varie (perché non l'ho ancora letto). Adesso mi hai messo curiosità di leggerlo.

Danyart
29th December 2010, 21:43
certo, come scritto, è quello di lewis porter, le analisi dell'ultimo periodo sono troppo interessanti, anche se, come detto, a volte un pò forzate, perchè si tende, in generale lo facciamo tutti, a mitizzare eccessivamente una persona, che per quanto straordinaria come musicista, non è leonardo da vinci...

fcoltrane
29th December 2010, 21:51
io invece per alcuni aspetti le considero fuorvianti (la grandezza di Trane non è in discussione)
più che altro la capacità o incapacità del trascrittore di formalizzare alcuni aspetti.

su percorsi molto più semplici si possono individuare alcuni errori di impostazione.
ciao fra

Danyart
30th December 2010, 00:49
"quelle alle quali invece ti riferisci (periodo impulse) purtroppo non le conosco per nulla (un periodo quasi intrascrivibile)"
non è che ho capito molto, cioè, se hai letto il libro troverai anche quelle trascrizioni, almeno alcune ci sono!

fcoltrane
30th December 2010, 01:29
si mi sono espresso male.
in pratica alcune del periodo prestige le conosco e ho potuto verificare alcune singolari discrepanze tra quelle che conosco e quelle del libro (non tanto sulla notazione ma sul significato armonico.

quelle invece del periodo impulse non le conosco......
ciao fra

juggler
30th December 2010, 09:39
Ho già espresso in altre circostanze come l'analisi musicale applicata all'improvvisazione sia un inganno: semplicemente per il fatto che ciò che è valido per la pagina scritta (che non cambia mai) non può valere per ciò che è contingente e impermanente ovvero non può mantenere gli stessi obiettivi, nè usare le stesse metodologie.

Coltrane era ossessionato dai numeri...Giant steps è la geometria del sistema tonale...da Ascension in poi, l'attenzione si sposta sulla ricerca scalare fino a diventare modulare o se preferite sequenziale...Coltrane vuole creare un flusso creativo in continuo divenire...

Abbandonate le accezioni comuni di forma e struttura musicale ed entrate nel campo della strutturazione sperimentale:

1) Scegliete 4 suoni, senza pensarci troppo e senza pensare tonalità o scala di riferimento, 4 intervalli...caratterizzateli in una frase secca e decisa.
2) Impostate una risposta alla prima frase: l'esecuzione delle 2 frasi deve avere un senso compiuto e deciso.

Questi 2 semplici elementi possono diventare la base strutturale su cui improvvisare: non si tratta piu' di seguire un percorso ma di creare un percorso...

Gli intervalli iniziali possono essere invertiti, trasposti ecc.
Si possono individuare delle armonie e fare tante altre "operazioni musicali" che donano coerenza e varietà al discorso musicale.
Una maggiore asimettria ritmica rende piu' interessante il flusso musicale, il tempo diventa flessibile...
Così si pensa a sequenze di suoni che hanno una loro precisa configurazione spazio-temporale: ciò cambia la maniera di pensare la musica perchè non ripete mai ciò che viene prima...ed è piu' impegnativa perchè non ci sono punti di riposo (le chiusure tonali, le riprese ecc.)

Una parte del jazz contemporaneo ha sviluppato questa tendenza a pensare l'improvvisazione secondo sviluppi di cicli sequenziali: Steve Coleman e Chris Potter sono 2 esempi diversi e affini di questa tendenza...ma anche Mahanthappa, Tim Berne, Greg Osby, Roscoe Mitchell...

E quindi, piu' che chiacchierare/litigare sulle trascrizioni...è piu' interessante comprendere le implicazioni del messaggio dell'ultimo Coltrane, laddove piu' che spiegare teoremi (Giant Steps) fa delle domande a se stesso e le lascia aperte agli sviluppi possibili di pensare la musica diversamente.

docmax
30th December 2010, 10:46
Devo rileggere ma quello che mi dà noia è pensare come un uomo mite schivo possa essere trasformato suo malgrado in un dio, con tanto di chiese adepti e seguaci. il lato "americano" della questione mi attira poco.
Non conoscendo un acca di armonia leggere il libro è stato un pochino il pretesto per iniziare a capirci come aveva elaborato i concetti: ma provando a suonare come faceva lui ti rendi conto dell'importanza della base che devi avere. Comunque sarebbe bello superare queste rigidità costruttive musicali ma mi sono reso conto che esse anche se non le hai studiate sono già nella tua testa!

Danyart
30th December 2010, 11:19
sono d'accordo più o meno con juggler e doc, riuscire a entrare nella situazione mentale dell'ultimo coltrane è complicato, è però evidente che lui aveva raggiunto e sorpassato un limite, quello degli schemi prestabiliti, o meglio ci provava, perchè credo che comunque conservasse tutta quella roba anche negli ultimi anni, e la mettesse in pratica in modo diverso...ciò che è difficile per tutti è capirne il senso non tanto solo prettamente tecnico-musicale, ma più universale, e nel caso di coltrane, religioso e mistico...

juggler
30th December 2010, 11:46
Non ha senso voler entrare nella testa di una persona, perchè c'è sempre una chiave interpretativa che prenderà in considerazione uno o alcuni fattori e ne trascurerà altri...

Conoscenza e capacità di concentrazione unita a intuizione e capacità di darsi una direzione...se si vedono le cose diversamente si ragionerà diversamente e non si useranno piu' categorie, ma si osserverà una consapevolezza che si realizza.

L'ultimo Coltrane, per me, è come l'ultimo Michelangelo (quello della Pietà Rondanini)...non dà risposte, pone domande...un invito ad andare oltre la completezza della forma per entrare nella materialità del suono.

Danyart
7th January 2011, 01:24
"Non ha senso voler entrare nella testa di una persona, perchè c'è sempre una chiave interpretativa che prenderà in considerazione uno o alcuni fattori e ne trascurerà altri..."
verissimo, anche se a volte la tentazione c'è, soprattutto quando si stima tantissimo un artista o un personaggio che ci ha trasmesso tanto anche dopo la sua morte...
sono d'accordo anche sulla considerazione dell'ultimo coltrane, sì, non da risposte ma pone domande, alle quali, anche vivendo più a lungo, probabilmente, non avrebbe risposto nemmeno lui...

juggler
7th January 2011, 10:43
Non lo sapremo mai...
E se Parker fosse riuscito ad andare a lezione da Varèse...che musica avrebbe fatto successivamente?
Qualunque supposizione è un esercizio retorico...

Ogni musicista deve imparare con pazienza e impegno a dare un senso al proprio "viaggio esplorativo" nel mondo dei suoni, partendo da ciò che trova stimolante...non capiamo noi stessi, se pensiamo e parliamo usando un "medium ideale" o peggio ancora se "scimmiottiamo" la sensibilità altrui o qualunque cosa finora prodotta...e credo che il messaggio di quelli che oggi vengono considerati maestri sia solo quello di essere sinceri con se stessi ovvero di cercare la propria via espressiva: anche loro hanno avuto i loro maestri, ma non "scimmiotavano" nessuno...e si assumevano la responsabilità delle loro scelte, anche quando queste venivano rifiutate in toto dai loro contemporanei...

Danyart
9th January 2011, 15:01
stavo rileggendo stamattina alcune parti che parlavano delle improvvisazioni del periodo 58-61, leggermente post-striscie sonore, anche se coltrane cambiava direzione ogni mese...ci sono degli esempi di trascrizioni e analisi molto interessanti che si rifanno anche alle interviste rilasciate, tipo che affermava che faceva (nel 56-57 più o meno) quelle striscie perchè pensava di mettere più scale su ogni accordo e non ci stavano le solite quartine quindi piazzava dei gruppi di 5, 7, 9 e più note, a velocità ovviamente altissima, tanto che a volte i fraseggi potevano sembrare, per il tempo, poco swing...poi, ha cominciato a pensare più in senso scalare prendendo dei brevi pattern o elementi di 4-5 note, trasportandoli in varie tonalità e altezze (infatti spesso, ad esempio in Impressions, esce di tonalità, magari un semitono su o giù ma anche in modo poco definibile), questi frammenti di modo erano spesso presi dalle scale pentatoniche, ne trovava diverse valide per ogni accordo...poi ancora, ha cominciato, a quanto pare, a mettere sui brani modali delle progressioni melodiche improvvisative tipiche dei cambi alla countdown/Fiant steps, come se sotto ci fossero degli accordi che cambiavano velocemente...tutte queste cose e altro, sono impressionanti e mi fanno sentire piccolo piccolo...allo stesso tempo, mi danno una voglia matta di capire e mettere in pratica qualcosa di queste e di inventarne altre, se sarà possibile...

re minore
9th January 2011, 17:20
Vabbe', tutto vero, Coltrane e' stato un grande. Pero' Kenny G non lo batte nessuno.


... non ho resistito ! :ghigno:

Danyart
9th January 2011, 18:50
e invece dovevi resistere, perchè Kenny G non c'entra nulla con coltrane, come non c'entra nulla parlare di coltrane quando si parla di UN BRANO di Kenny G (non di lui in particolare), che tra l'altro a me piace (nell'altro post)...però ti perdono!

re minore
10th January 2011, 15:05
... era solo una piccola facezia :alè!!) ... ma veramente solo uno scherzo in vista del contemporaneo 3D in OT!

Figuriamoci se mi metto proprio io a fare paragoni e dare giudizi !!! E poi, se proprio proprio dovessi darne uno... non sarebbe quello! ;)

Proprio in questo momento sto ascoltando in cuffia "Naima"!

GeoJazz
4th July 2011, 13:38
Lo sto leggendo adesso, questo libro, è davvero stupendo, sto al sesto capitolo, e a parte la lunghezza un po' del primo sulla genealogia della famiglia e degli avi di Coltrane, devo dire che è fantastico capire le radici e le elaborazioni da cui parte Coltrane per poi trovare quello che cercava.

cagliostro70
4th July 2011, 13:39
Iniziato ieri sera!

adriana
30th December 2011, 03:19
Lo sto leggendo adesso, questo libro, è davvero stupendo, sto al sesto capitolo, e a parte la lunghezza un po' del primo sulla genealogia della famiglia e degli avi di Coltrane, devo dire che è fantastico capire le radici e le elaborazioni da cui parte Coltrane per poi trovare quello che cercava.

Quoto! È davvero un bel libro. Non sono neanche a metà ma è riuscito ad appassionarmi fin dall'inizio. Mi mancano ancora tante basi teoriche per capire certe spiegazioni, ma me lo sto godendo lo stesso.
Sto scoprendo, poi, la bella persona che era Coltrane, e questo mi fa ammirare e godermi di più la sua musica.

bobby
30th December 2011, 15:05
Comprato a natale dell'anno scorso assieme a un libro sulla vita di Chet bacher.... non ho ancora finito di leggere Bechker!

KoKo
30th December 2011, 15:17
bacher Bechker!

non male =)

cagliostro70
30th December 2011, 15:19
io invece son blioccato perchè, visto che vorrei capire bene di cosa parlano, quando trovo una parte interessante mi blocco e l'analizzo (scale, accordi, intervalli etc). Quindi ci sto mettendo una vita a leggerlo