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Visualizza Versione Completa : I miei soloist.... Impressioni e valutazioni...



Saxwilly
30th April 2007, 11:24
Ciao Ragazzi, oggi, dato che ho un po' di tempo libero volevo commentare e far nascere una discussione a proposito dei soloist della selmer....

Io ne o provati 5 nell'ultimo periodo, cercherò di dirvi le mie impressioni a riguardo...

1) Selmer soloist C* per tenore (nuova fabricazione):
bocchino semplice come e missione e molto rotondo nel suono, adatto alla musica classica per avere un suono appunto rotondo, non troppo scuro e essere facilitati nei passaggi tecnici senza tralasciare intonazione e precisione del suono... Ottimo anke per i principianti data la notevole facilità di emissione... Volume discreto, dipende molto dall'ancia che gli si associa...

2) Selmer soloist D per tenore (nuova fabricazione):
bocchino molto buono per musica classica, consigliato (da parte mia) per chi suona musica d'insieme (anke nelle bande), l'apertura maggiore al C* gli conferisce un suono più variabile a seconda dell'ancia, molto rotondo se si usano ance più dure e classiche (tipo vandoren Blu), mentre più aperto se si utilizzano Rico, V Java, V ZZ ecc... Molto indicato anche perchè è un buon compromesso tra una facile intonazione e una discreta facilità* nell'eseguire passaggi più jazzistici tipo glissati, soffiati ecc...

3) Selmer soloist C* per alto (nuova fabricazione):
Il commento è molto simile a quello dello stesso bocchino per tenore, differisce però dal fatto che sembra dare un suono più scuro rispetto a quello del tenore appunto...

4) Selmer soloist E per alto (nuova fabricazione):
Gran bel bocchino, ottimo per un po' tutti i generi, molto adattabile sia alla classica (con qualche accortezza sulla più difficile intonazione) che al Jazz (accostandogli ance piuttosto deboli (2/2.5/3) si riescono con facilità a fare soffiati di buon livello, glissati nell'ordine dei semitoni a livello esagerato (veramente un bell'issimo effetto)... Ci vuole più fiato se si mettono ance più dure, ovviamente questo è ovvio ma dipende poi dall'esecutore...

5) Selmer soloist Short Shank C* per alto (Vintage)
E' un bocchino diversissimo rispetto a quelli di nuova fabricazione, anzi, direi che se la forma non fosse simile (esternamente, perché¨ internamente è molto diversa) non sembrerebbe neanke un lontanissimo parente...
La cosa che mi ha stupito di più è il volume che crea... Pur essendo un C* (quindi abbastanza chiuso) ha un volume impressionante, sembra quasi un suono amplificato (probabilemente a causa del tetto un po' più basso rispetto a quelli nuovi)...
Il timbro è totalmente diverso, più ricco nelle note gravi (infatti ha una camera più ampia), mentre nelle acute riesce a dare un suono cmq pieno, vivace e meno stridulo rispetto ad altri bocchini...
Intonazione... A livello di intonazione posso dire che è più difficile rispetto ai nuovi, molto duro per le gravi e difficile da tenere negli acuti (cmq se lo si tiene fa una figurona)...
in conclusione posso affermare che è quello che più mi ha soddisfatto, anke se è più difficile (quindi non é assolutamente adatto ai principianti)...

Spero che questo "Reportage" possa essere di vostro interesse, magari per qualcuno utile...

MI RACCOMANDO, in ogni caso, PROVATE I BOCCHINI PRIMA DI COMPRARLI (quando potete ovviamente!)

PS: se qualcuno ha qualche domanda, vuole aggiungere la sua impressione ecc... è LIBERISSIMO DI FARLO!

APOLLO CREED
30th April 2007, 13:35
Ottima recensione!!

Mikess
25th November 2018, 19:48
Ho appena letto, esauriente e dettagliato. Grazie per i dati utilissimi che hai fornito per tutti. La parte più interessante per me è la differenza che hai trovato trà il nuovo ed il vecchio soloist short shank, credo che sia la stessa cosa per il sax tenore. Adesso cercherò uno short shank vintage apertura D oppure E originali per il tenore, sono certo che sarà il prossimo becco per i prossimi 10 anni.