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Chopin75
19th November 2010, 20:22
Salve a tutti, ho un problema un amico mi ha dato alcuni brani in tonalità diverse, mi spiego meglio ogni brano (circa una decina) ha tre trascrzioni diverse una in sol maggiore, una in sib maggiore e una in fa maggiore, voi quali mi consigliereste per suonare i suddetti col soprano (premetto che i sovracuti non mi vengono tanto bene) :muro((((
Comunque sia, come fate a determinare con più trascrizioni di uno stesso brano quale sarebbe la migliore da suonare per il vostro strumento? Andate ad occhi o meglio ad orecchio o cosa?
Altra puntualizzazione non suono su basi o con altro strumenti, almeno non in questo caso

Danyart
19th November 2010, 21:11
prima di decidere bisogna sapere di quali brani si tratta! vedere in che estensione si trovano!

giorgiomilani
19th November 2010, 21:36
Altra domanda, devi suonare da solo o in compagnia? Ci sono chitarristi/tastieristi? La tonalità è un discorso che va visto in mezzo ad un complesso di fattori. Tu quali "ambienti" tonali preferisci? Nel pezzo ci sono modulazioni importanti? Suoni con un/una cantante?

Chopin75
19th November 2010, 23:03
Dunque suono rigorosamente solista:
i brani in questione sono:

Autumn leaves
Blue Bossa
Giant Steps (il piu possibile fatto come il trane - stesso tempo)
Birks Works

io piu bassi li faccio i brani e meglio mi trovo (almeno a livello inconscio) ossia per non prender troppe stecche e fischi

Danyart
19th November 2010, 23:12
Con tenore e soprano suono Autumn leaves in G minore, Blue bossa in C minore (tonalità reali, Amin e D min per i sax), in queste altezza non dovresti avere problemi, siamo nella parte centrale dello strumento...
le altre non le suono...

Chopin75
19th November 2010, 23:16
Grazie Dan

bobby
7th December 2010, 17:09
Qualsiasi brano provi a suonare, lo faccio nelal sua tonalita originale (sonod asolo in macchia sulle basi).
Se non mi viene perche non ci arrivo non lo faccio.
Lo cambierei solo se in ensamble ci fosse un/una vocalist che non riesce a farlo in tonalita corretta!"

giocalce
7th December 2010, 17:28
Io, che non sono un professionista, preferisco alcune tonalità rispetto ad altre, e di solito passo il tempo a provare un pezzo in diverse tonalità, magari con l'aiuto di programmini tipo band in a box. Le mie tonalità preferite sono Sib, fa,mib e relative min, dipende dall'estensione. Col soprano preferisco estensioni che non vanno tanto oltre il rigo. Esempio, nel file che ho appena caricato, la nota più alta è un taglio in testa fuori il rigo, se non ricordo male:

http://www.wikifortio.com/795887/estate2.mp3

STE SAX
7th December 2010, 17:42
Chop, al di la' delle tonalita' che ti hanno detto prova a suonare questi pezzi anche in altre due o tre tonalita' diverse, almeno i temi. Ti assicuro che e' l'esercizio migliore che puoi fare per aumentare il grado di dimestichezza con tutta la tastiera. Quando poi torni alle tonalita' standard ti sembra di volare.

Filippo Parisi
7th December 2010, 17:56
Quoto il presidente, ovvio.

Comunque per poi suonarli tutti vanno benissimo nelle tonalità originali, quell che cita Daniele per i pirmi due. Birks Works è in Cmin se ricordo bene e va altrettanto bene. Mentre Giant Steps è un pezzo che, anche a farlo lento, sarebbe da fare riempiendo di triangoli equilateri il ciclo delle quinte, ovvero in tutte le tonalità.

juggler
8th December 2010, 00:05
Tutti suggerimenti validi...
Ma se vi chiedessero: qual è la tua tonica? Sapreste rispondere?

Credo che sia un punto di partenza importante, che viene trascurato, anzi deliberatamente ignorato.
Ciascuno di noi ha la sua tonica: un tono sul quale timbra, modula ecc. con piu' facilità che su altri, parlando o cantando.
Anche la scelta direzionale verso la tipologia di strumento da cui siamo maggiormente attratti, dipende dal fatto che lo sentiamo piu' simile alla ns. voce, quindi al modo in cui percepiamo quel timbro, che sentiamo piu' familiare...

L'esercizio, ad esempio, sul suono, deve partire dalla proprio tonica: è un modo di "accordarsi" con se stessi, prima di avvicinarsi ad altre "frequenze"...e se riuscite a farlo con un buon livello di concentrazione, tale da avvicinarvi ad uno stato meditativo, anche la percezione con cui ascolterete ciò che suonerete, cambierà: provare per credere!

Miles Davis fu il primo a suonare "Stella by starlight" in Bb...dopo di lui, tutti la suonano in quella tonalità...mentre la canzone originale è in G: per cui, suonare qualsiasi canzone nell'impianto in cui è scritta va bene come suonata in qualsiasi tonalità...se poi, non suonate in un gruppo con una cantante o in situazioni in cui c'è parecchio da leggere...suonate qualunque cosa nella tonalità che piu' vi aggrada o ancor meglio sul vs. tono di riferimento: vi esprimerete meglio!

Chopin75
8th December 2010, 00:50
@ juggler...il tuo è un ragionamento piu che giusto, se non fosse per il fatto che essendo principiante vorrei fare i brani in piu tonalità possibili (premesso che comunque ho solo due spartiti per brano in diversa tonalità e che quindi devo trascrivere)per migliorare, questo è il mio pensiero bisogna battere sulle lacune non sulle cose che gia si sanno

Filippo Parisi
8th December 2010, 01:13
@ juggler...il tuo è un ragionamento piu che giusto, se non fosse per il fatto che essendo principiante vorrei fare i brani in piu tonalità possibili (premesso che comunque ho solo due spartiti per brano in diversa tonalità e che quindi devo trascrivere)per migliorare, questo è il mio pensiero bisogna battere sulle lacune non sulle cose che gia si sanno

Consiglio: Magari trascriviti la progressione armionica, per arpeggiarla e memorizzarla, ma la melodia no. Trasportala direttamente sullo strumento senza scrivere nulla. Ne giova moltissimo l'orecchio e dopo un pò ti verrà sempre più naturale.

juggler
8th December 2010, 01:13
Se un tema impari a suonarlo in una tonalità (d'impianto, trasportata o quello che sia) è bene memorizzarlo.
Se lo memorizzi puoi suonarlo in qualsiasi tonalità (anche questo meglio farlo a memoria), ciò che cambia è la digitazione... e non migliori concentrandoti solo su quella...devi interiorizzare tutti i "contenuti musicali" che di volta in volta apprendi...

Se ad esempio hai imparato un tema, tanto da saperlo suonare con scioltezza ed espressione, prova a suonarlo in stili diversi, cambiando metrica...sono le sfumature musicali a fare la differenza... non il movimento delle dita: col tempo e una pratica costante, quello viene da sè!

gene
8th December 2010, 12:56
Secondo me è una perdita di tempo .....
Bisogna imparare gli esercizi (scale, arpeggi etc.) in tutte le tonalità e suonare i brani nelle tonalità reali (trasportate ovviamente).
Devi saper suonare allo stesso modo sia la scala di DO che di Reb .....
Ti consiglio il Josep Viola, che riprende come approccio il Salviani II.
Mezz'ora al gorno, tutti i giorni e nel giro di un mese, vedi i benefici ......
Se si vuole suonare bisogna studiare ...il resto è perdere tempo ....

Filippo Parisi
8th December 2010, 13:02
Parli del Viola n.1., no? Confermo, sono eccellenti, tutti e tre. Da quando ho ripreso li studio spesso, quando studio (grrrrr) anche se il primo di meno, per me una scala o un'altra ormai sono equivalenti, sia per grado congiunto che a salti di terze. Già a salti superiori con alcune tonalità ci devo pensare, ergo non sono meccanizzate.

gene
8th December 2010, 13:36
Yes man !!! trovo che il J .Viola I (scale) sia la giusta medicina per tutti .....tra l'altro ti fai con quel sistema tutti i modi della scala maggiore e non è cosa da poco ..... fai pure una bella tecnica ....adesso pedalare ( e per digerire il pranzo festivo della suocera, nel pomeriggio mi faccio un bel ripasso ..... :ghigno:)

Chopin75
8th December 2010, 14:19
Grazie Gene della dritta...ci faccio un pensierino e oggi passero dal melbook megastore (liverpool street) dove hanno una sezione dedicata solo a metodi di musica e spartiti

pizzic77
8th December 2010, 15:53
Secondo me è una perdita di tempo .....
Bisogna imparare gli esercizi (scale, arpeggi etc.) in tutte le tonalità e suonare i brani nelle tonalità reali (trasportate ovviamente).
Devi saper suonare allo stesso modo sia la scala di DO che di Reb

Scusa ma non ho capito una cosa...è una perdita di tempo studiare i brani in tutte le tonalità?
Mi sembra un'affermazione un pò eccessiva....sicuramente devi imparare a suonare tutte le scale nello stesso modo, ma imparare anche solo i temi dei pezzi in più tonalità è utilissimo (e meglio ancora sarebbe anche improvvisare sullo stesso pezzo in più tonalità)

Le scale son fondamentali, e questo è un dato di fatto, ma prova a suonare ad esempio Donna Lee in tutte le tonalità e dimmi se quello non è studiare e se non è utile...

FabioAltoSax
8th December 2010, 16:23
imparare i brani nelle 12 tonalità è tempo ben speso. non lo dico solo io ma anche i grandi del passato.
charlie parker disse che la sua tecnica ebbe una svolta dopo aver imparato cherokee sulle 12 tonalità e dopo di lui coltrane disse la stessa cosa con countdown.

è ovvio che sono brani difficili, quindi bisogna cominciare con roba piu semplice.

gene
8th December 2010, 21:10
tutto è utile se si ha molto tempo. la mia è una esigenza dettata dal tempo concessomi per lo studio .........
Parlo di situazioni standard dove trovare due ore al giorno è già un lusso.
Molto meglio fare, in questo caso, fruttare il tempo dedicandolo a qualcosa che ti è utile sempre.
personalmente decico una mezzora al giorno a questa pratica, un'altra ad arpeggi in tutte le salse..... l'altra mezz'ora (questo è il mio tempo giornaliero di studio, putroppo, e non sempre ho questo tempo, lo decido a pattern, studi vari, talvolta cazzeggio con un brano etc.).

lucaB
9th December 2010, 10:06
anche se il viola è il libro più brutto di tecnica che abbia mai visto concordo con gene. I fondamentali non vanno mai trascurati. Tuttavia c'è anche da dire che tutte queste scale e arpeggi non ti insegnano a suonare un bel nulla se non...scale e arpeggi! (non sono manco buoni per la lettura talmente sono meccanici) Il mio piccolo consiglio quindi è di fare due esercizi in uno (visto che abbiamo poco tempo tutti per studiare) e suonare quegli esercizi (del viola o di chi vi pare) su una progressione di uno standard che vi piace. In uno standard c'è praticamente sempre (magari non scegliete un blues): un accordo maggiore, uno minore, uno di dominante, e un semidiminuto. Quindi usando uno standard pratichi fin da subito l'esercizietto del viola (ad esempio le diadi) come minimo in "maggiore", "minore melodico" e "minore armonico". Per renderti conto che il minore melodico è un maggiore con la terza minore, e il minore armonico è un maggiore con la quinta aumentata. Cambia solo una nota.

Filippo Parisi
9th December 2010, 10:12
Beh, come a dire che se conosci le scale maggiori puoi evincere tutte le altre. Il problema è avere la sufficiente dimestichezza, che richiede tempo per forza di cose, per sapere senza esitazioni, che quando devi abbassare di un semitono il sesto grado....qual'è il sesto grado di una scale, qualunque sia la tonalità. A questo punto è altrettanto importante qualunque cosa si studi farla sì in tutte le tonalità E con varie progressioni: cromaticamente, per quarte, per quinte, per terze minori, maggiori, ecc. Il Viola è meccanico sì, ma non è così scontato per chi inizia e tra l'altro in qualunque tonalità ti obbliga a studiare, e suonare, per tutta l'estensione dello strumento. Che poi mica è finita con le scale, poi c'è il numero 2 e sopratutto il n.3, quello sugli studi ritmici, che ho ripreso e trovo veramente ottimo, sopratutto se studiato con il metronomo a scandire il 2 ed il 4.

juggler
9th December 2010, 11:46
Voglio...
Posso...
Devo...

Se si avesse maggior sensibilità, nel cogliere il senso delle domande che talvolta vengono poste ovvero le motivazioni individuali che inducono certe scelte o a voler raggiungere certi obiettivi, ci si concentrerebbe sulla modalità piu' opportuna...in quanto l'esposizione di varie opzioni, tutte piu' o meno valide, non consentono di comprendere la differenza tra volontà, possibilità e dovere.

Se viene espressa una volontà, non si possono elencare le possibilità o porle come un masochistico dovere...ma è piu' utile e opportuno comprendere da quale livello di consapevolezza parta quel tipo di volontà individuale: e allora così, piu' che consigli si possono indicare delle direzioni; in tal modo, si induce il soggetto ad assumere un atteggiamento responsabile verso se stesso, anzichè indicare procedure che tendono all'appiattimento ed all'adattamento conformistico nel risolvere i problemi e/o nel raggiungere un certo tipo di obiettivi.

Tale indicazione vale nello studio quanto nell'osservazione/risoluzione dei vari problemi che affrontiamo quotidianamente.

Perchè certi artisti raggiungono risultati migliori rispetto ad altri, pur magari avendo un background simile?
Perchè hanno usato risposte creative nella risoluzione di certi problemi...ad esempio, Coltrane usava una "pratica lateralizzata": usava per la tecnica metodi per violino e pianoforte, il "Thesaurus" di Slonimsky (che è un testo per compositori), studiava i raga indiani...
La riflessione sui processi creativi genera risposte inedite e percorsi piu' interessanti che non gli schemini tipo "si fa così..."

Per cui proporre direzioni, è piu' utile che offrire consigli (tanto si può sbagliare anche senza...)
Si induce l'individuo ad essere responsabile e a trovare risposte creative nella risoluzione dei problemi, in base ai propri obiettivi/desideri.

Filippo Parisi
9th December 2010, 12:29
Allora bisognerebbe porla in altri termini, anche se poi alla fine tutto ritorna la punto originario: si DEVE studiare.

Gli altri termini sono: sei in grado di suonare tutto ciò che riesci a cantare/pensare?

Se la risposta è sì allora sei a posto, fermo restando magari la necessità di "studiare" perchè non soddisfatti e volendo "scoprire" cosa c'è ... dopo.

Se la risposta è no, allora è ineluttabile la necessità di studiare in quanto l'orecchio si allena e se non sei capace di cantare una sesta allora la suonerai "male" ed in maniera casuale. Se non sei capace di riprodurre una frase che ti piace e che dura magari solo due battute allora vuol dire che la connessione tra te e lo strumento non è come richiesto dal minimo sindacale.

Se non sei capace di riconoscere da quale grado dell'accordo parte una frase di Parker piuttosto che di Coltrane, ecc. ecc. allora devi sapere che ci puoi arrivare, ma solo studiando. Ripetendo, memorizzando, sbagliando e ripetendo. Questa è la differenza principale che noto tra coloro i quali hanno studiato in maniera metodica e continua per anni ed anni (o magari sono dotati di queste capacità in maniera "innata", ma questi sono pochissimi) e coloro i quali invece "si accontentano" pur consci che non è quello il modo migliore.

Tra questi ultimi ci sono stato io, e ci sono ancora. FRorse ci sarò sempre. Ciò non vuol dire ovviamente che non si può suonare, qualunque sia il livello e le capacità, ma essere consci che studiare è essenziale sicuramente aiuta.

Chopin75
9th December 2010, 13:28
Quoto cio che è stato detto...soprattutto l'ultimo thread di Fil.
In primis perche come diceva lui IO non riesco a suonare cio che canto o penso (e questo è solo questione di studio e tempo) ma il motivo per cui ho aperto la questione sulla scelta della tonalità di un brano è che avendo a disposizione piu spartiti e quindi piu tonalità...voi fareste prima quella piu consona come qualcuno diceva alla "vostra" tonalità oppure fareste la piu difficile che avete a disposizione, eventualmente trascrivendo i brani a disposizione proprio nelle tonalità ostiche?
Ovvio che se io suono un dato brano in una tonalità relativamente semplice per me, credo, che non imparerò mai nulla, lo potro solo migliorare.
All'inizio il primo mese che ho preso in mano il contralto e l'insegnante mi diede da studiare "When the saints go marching in" ero diventato bravo nella "mia" tonalità, quando mi disse di farla in un altra tonalità andai nel panico.
Ad oggi io cerco di migliorare le tonalità che gia conosco fino a suonarle ad occhi chiusi, e poi mi concentro sullo stesso brano nella tonalità a me piu ostica

juggler
9th December 2010, 15:33
Quando decidi di indossare un abito, lo decidi perchè ti piace e piu' comodo o perchè è di moda?
Se devi fare una scelta, guardi quello che fanno gli altri o ciò che sei in grado/ti senti di fare?

Le tonalità sono identiche: tutte le scale maggiori sono uguali, partendo da un grado differente...
Se un brano ti viene facile in una certa tonalità, ci sono altri fattori che possono essere considerati: la metrica, ad esempio (altro campo in cui hai un po' di confusione...) eseguire lo stesso tema in stili diversi, ti porta a focalizzare un altro aspetto non meno importante della tonalità...

Se non interiorizzi vari aspetti, in modo graduale ed ordinato, arriverà un momento in cui ti bloccherai per la confusione che da solo hai generato...e a quel punto qualunque direttiva o suggerimento non servono granchè...

Una tonalità ti viene facile? Impara a capire sempre meglio le strutture (armoniche, ritmiche ecc.) - impara piu' brani nella stessa tonalità ma con strutture diverse...

L'addestramento dell'orecchio non termina mai...e senza orecchio e capacità di cantare quel che si suona (e il contrario), non esiste musica, nè musicista...ma una tendenza egotica a voler fare ciò di cui non si possiede comprensione!

bobby
28th December 2010, 10:01
Concordo con Gene!

Paolo Mannelli
6th January 2011, 23:59
Suonare lo stesso pezzo in tutte le tonalità ti fa impadronire dello strumento, che è uno strumento, ossia un mezzo, per fare cosa? Per cantare!

Vitruviano
7th January 2011, 00:23
Suonare lo stesso pezzo in tutte le tonalità ti fa impadronire dello strumento, che è uno strumento, ossia un mezzo, per fare cosa? Per cantare!
Paolo ma se putesse sapè di dove sei e che sax hai? xche nn si capisce...o meglio nun c'è scritto ;)

Paolo Mannelli
9th January 2011, 17:01
Suonare lo stesso pezzo in tutte le tonalità ti fa impadronire dello strumento, che è uno strumento, ossia un mezzo, per fare cosa? Per cantare!
Paolo ma se putesse sapè di dove sei e che sax hai? xche nn si capisce...o meglio nun c'è scritto ;)

Son della Garfagnana! Una volta tera di castagni e oggi di agaggi! Fra un po' ciò più sassofoni che agaggi e mi ci vole troppo tempo a ditteli tutti! Ma cumunque un dipende dal sassofono quello che vien fori, ma da chi lo sona! Questo è jazz grammaticale!!!