Accedi

Visualizza Versione Completa : Michael brecker ed il sax soprano



fabbry
11th September 2010, 17:53
Salve, a tutti! Conoscete qualche sito in cui è possibile ascoltare il grande sassofonista con il soprano? Da una rapida ricerca mi sembra che neanche su youtube ci sia nulla del genere. Grazie.

phatenomore
11th September 2010, 19:09
Io l' ho sentito in un solo brano son il Sop, ma non su Utube.

Dicono che il Sop non gli sia mai piaciuto neanchè un po'.
Dicono, sempre, che non riuscisse a tollerare le piccole sbavature dell' intonazione che, anche lui, non poteva evitare.

fabbry
11th September 2010, 19:23
Beh, almeno in questo , nn segue le orme del grande Coltrane!

docmax
11th September 2010, 19:25
Come ho avuto modo giÃ* di scrivere, mi ripeto, prima di vedere il suo fisico attaccato dalla malattia, Brecker aveva in progetto e chiedeva di avere un nuovo soprano, pensando di andare a lezione (ci sono rimasto male al pensiero di vedere quanta umiltÃ* in questi mostri).
Non credano esistano uscite pubbliche registrate da MB al sop. Se ne avete traccia battete un colpo.

phatenomore
11th September 2010, 19:54
L' unica che conosco è questa:

http://www.stevekhan.com/calla.htm

Ciao

xavabal
11th September 2010, 20:00
Perché in cosa segue le orme di coltrane ?

fabbry
11th September 2010, 20:13
La concezione armonica di Brecker, non è altro che la continuazione del discorso portato avanti da Coltrane. E' vero che tutti i musicisti sono stati più o meno influenzati da Coltrane, però mi sembra che in Brecker questo sia più evidente. Più che altro, mi da l'impressione di esserne l'erede più diretto. Alcuni pattern da lui usati, sono stati pescati nel vocabolario del grande John.
Almeno, questa è la mia impressione. Se sbaglio, correggetemi.

xavabal
11th September 2010, 23:50
Ma, io vedo coltrane e brecker molto diversi poi magari mi sbaglio Perche brecker l ho analizzato molto poco

xavabal
11th September 2010, 23:52
Anzi ti dirò che io brecker non lo colloco neanche tra i sassofonisti jazz puro

xavabal
11th September 2010, 23:54
Brecker e tra i miei preferiti, unico neo per il mio gusto è il suono un Po troppo chiaro e poco tenorista

Ctrl_alt_canc
12th September 2010, 00:26
:mha!(



comunque,doc,sapresti dire con precisione quale è sta malattia che lo ha colpito? sento sempre problemi di gola,ma niente di preciso,o comunque che mi faccia capire perchè aveva queste difficoltÃ*,e quanto ha sofferto per riuscire a suonare...sai dirci nulla?

zkalima
12th September 2010, 01:58
Dall'mp3 si capisce perchè non ha mai suonato il soprano, è penoso.
Dire che un sideman, pur di lusso, è l'erede diretto di Coltrane è una battuta di cattivo gusto, Coltrane è universale, Brecker è un tecnico con una grossa cassetta degli attrezzi, sta a Coltrane come Salieri sta a Mozart, non basta studiare trascrivere e prendere per essere eredi, è necessario avere il sangue in comune.
A quanto pare, però, la sua virtù più grande è stata l'umiltÃ* :twisted: .

docmax
12th September 2010, 02:54
Brecker è deceduto a causa di una sindrome mielodisplasica cioè una cattiva rigenerazione del sangue.
Credo che Brecker abbia con il tempo seguitato a suonare il sax alleggerendo l'imboccatura, non tanto perchè soffrisse per mal di gola.
Per me resta un grande virtuoso del sax tenore e mi piacerebbe molto essere in grado di poter suonare anche 1/1000 di quello che suonava lui.

Danyart
12th September 2010, 13:21
io invece credo che si può non apprezzare anche un musicista incredibile come Brecker (non deve per forza piacere, anzi, a volte anche a me è parso ripetitivo per certe frasi, ma poi ci si può rendere conto che TUTTI hanno dei segni distintivi...) ma non mi sembra giusto sentenziare che fosse soltanto un "Sideman seppure di lusso", ho ascoltato migliaia di pezzi dove suona questo TENORISTA formidabile e definirlo tale è irriguardoso nei suoi confronti...anche pensare che non fosse un vero jazzista è per me sbagliato: anch'io, le prime volte che lo avevo ascoltato, in situazioni cosiddette Fusion, pensavo fosse "solo" un supertecnico instancabile ma sostanzialmente freddo e privo di idee proprie ma guai a sentirsi autorizzati a dare un giudizio definitivo su un musicista dopo pochi ascolti in certe singole situazioni...infatti l'ho poi ascoltato in altre completamente diverse e sono rimasto allibito...ci sono anche delle ballads dove Brecker dimostra ampiamente che suonava con una passione ammirevole...
al soprano l'ho sentito solo qua, di sicuro lo suona molto meglio di me ma effettivamente non mi sembra fosse al livello di gente come Mintzer e company...
detto questo, per me, brecker è il più grande dopo la morte di Coltrane e non ha solo imparato da lui, per diverse cose è andato oltre, per altre no, perchè la spiritualitÃ* e la ricerca quasi scientifica del maestro, che se avesse vissuto di più chissÃ* dove sarebbe arrivato, non è stata proseguita praticamente da nessuno...
La ricerca di Brecker è stata a mio avviso diversa, non universale (nel senso di suono e spazio) ma proprio dedicata al suo sax, al suono e ai rapporti intervallari tra i vari gradi, mantenendo sempre un certo collegamento con il sistema europeo o europeizzato, senza quindi "uscire troppo"...ma tutto queste è sempre avvenuto con una sorta di "sottinteso musicale", cioè stando quasi al di sopra, suonando su accordi completi e quindi allargati al massimo e il tutto alla velocitÃ* della luce, quindi indubbiamente il suo modo di suonare non può risultare semplice e scontato (così come l'ascolto)...Il tutto, quindi, per finire, si differenzia di molto da altri sassofonisti formidabili successivi a Trane, come ad esempio John Zorn, che hanno puntato più sulle possibilitÃ* sonore (incluso il rumore) dello strumento sax (senza per altro fare per forza qualcosa di originale visto che i musicisti contemporanei anche non jazzisti ci fanno delle cose pazzesche...)
senza voler causare polemiche mi fermo qua...

12th September 2010, 21:21
In alcuni dischi dei Brecker Brothers si può ascoltarlo sul soprano, se non erro ad esempio su Out of the Loop, e non è per niente male.

Sicuramente negli ultmi anni aveva smesso di suonarlo, ma nel periodo Brecker Borthers aveva la sua da dire.

Condivido molto l'analisi di Dynart.

PJM
12th September 2010, 23:15
Di Brecker al soprano c'è veramente poco e niente di documentato o registrato, a parte quello giÃ* segnalato nei post prima..riguardo alla diatriba sul fatto che Brecker sia tanto jazz o poco jazz il discorso può essere questo: A me Brecker piace tantissimo, è un sassofonista che ho ascoltato e continuo ad ascoltare molto e quel che si evince è abbastanza chiaro, cioè Brecker in realtÃ* è stato famoso per primo come musicista di studio, session man, turnista, chiamatelo come volete..lui ha svolto tantisimo lavoro negli studi di registrazioni per artisti pop, colonne sonore e altre cose commerciali..quando uno dice che Brecker è meno jazz posso capire cosa si intende dire: basta prendere il disco di Mintzer e Brecker e si sente molto chiaramente come il suono di mintzer sia davvero più dentro al jazz, ha un peso, una pregnanza nel suono e un modo di stare sul tempo che lo rendono in effetti ancora più jazz ( nel senso vero del termine)..brecker è veramente pulitissimo,cristallino, si sente proprio l'approccio del musicista da studio di registrazione. Ho un aneddoto molto interessante che spiega un po di cose, su Randy il fratello di Michael: 15 anni fa a New york c'era un jazz club, il Bradley's..questo era il vero posto del jazz,un locale minuscolo, dove andavano i grandi jazzman a suonare tra loro dopo che finivano di suonare al Birdland o al Blue note (considerati da loro ormai luoghi per il turista del jazz)..al Bradley's quella sera c'era Cecil Taylor che faceva da "padrone di casa", accoglieva i musicisti alla porta e a un certo punto entra Randy con i suoi biglietti da visita e tra una parola e l'altra comincia a darli in giro..questa cosa è stata semplicemente spiegata da Johnny Griffin e Cecil Taylor con il fatto che brecker voleva "entrare di più nel giro del jazz". Randy era famoso ma come musicista FUSION! questo per dire cosa vuol dire il jazz, quello autentico..è chiaro che Michael è stato un gigante ma è giusto capire certe differenze e sfumature della loro storia e cultura musicale.PJM

Danyart
13th September 2010, 00:39
io non condivido però il partire dal presupposto che "questo è jazz e questo no" oppure lo è di meno, il termine fusion non ha grande valore e non indica in modo perfetto uno stile, il fatto che Brecker sia "più famoso come sideman" non significa che quello fosse il suo ruolo vero e proprio e la sua statura di musicista...anche Mintzer ha fatto un grandissimo successo con la band cosiddetta Fusion Yellow Jackets, certo ha uno stile più simile (anche se comunque personale) ad altri jazzisti ma proprio qui sta la grandezza di Brecker, ha immesso uno stile, al pari di Bob Berg, che è stato imitato da tutti e tutti i sassofonsiti devono confrontarsi con il suo approccio...
cioè, per finire, l'impressione che brecker sia meno jazz ha sì senso, ma non per questo può essere emessa a sentenza, è importante, ripeto, ascoltarlo in senso più totale per capirne le doti e caratteristiche , visto che ha abbracciato diversi generi, al contrario di altri che, invece, si sono concentrati più dettagliatamente su una o poche correnti musicali o più specificatamente jazzistiche e sono più facilmente "inquadrabili"...questo è solo il mio modestissimo punto di vista...

PJM
13th September 2010, 01:25
Quel che dici Danyart è condivisibile senza dubbio, peraltro mi piace veramente moltissimo brecker, quello a cui mi riferivo è che lui mette nel suonare jazz (dai fast alle ballad) una "certa cosa" che nel complesso sono il suono,certi fraseggi,abbellimenti,vibrato ecc che vengono dal mondo della pop music e simili..che è come dicevi una sua caratteristica..questa cosa fa risultare poi di fatto all'ascolto un "po di perdita" del sound tipico del jazz cosa che Mintzer pur essendo moderno non perde..ha la "cavata spessa" per intendersi e quella è una cosa che hai o non hai..In Mintzer c'è tanto di Joe Henderson tra l'altro come anche in Brecker, la differenza sta che Mintzer mantiene quell'humus, pregnanza di suono e timing tipica del jazz, Brecker ne prende i fraseggi di Henderson come del resto di Trane, ma come suono e timing è in un mondo ben "meno jazz"..Se dovessi mandare su Plutone agli alieni :lol: un suono o un solo disco per fargli sentire cosa è il jazz non gli mando un disco di Brecker, non so se è chiaro quel che intendo..Come dicono in modo colorito ma che rende benissimo Barry Harris e Charles Mcpherson il "puzzo del jazz è inconfondibile, devi avere il cu.. un pò sporco di m..."
Che non significa suonare più o meno precisi tecnicamente ma mettere "quella tipica robÃ* lì nell'aria".. parlando di moderni in Minter "quella roba lì" c'è, in Breker meno..detto questo Mike rimane un GIGANTE!

zkalima
13th September 2010, 02:27
Può darsi che sia il gigante, anzi il colosso dei sideman, ma non per me, inoltre se rileggete attentamente i vostri commenti vedrete come ci siano molte clausole, molti se e ma, che semplicemente vengono ignorati in chiusura per non scalfire il mito.
Comunque anche io ho i miei miti, probabilmente più fragili di quello di Brecker, sicuramente dal punto di vista tecnico, ma non posso farci nulla, due patterns suonati da lui mi guastano un ascolto e ancor peggio fanno i suoi numerosi cloni, e non mi succede con molti altri musicisti, credo dipenda anche dalla forte influenza che ha esercitato, lui "poco jazz", sul mondo del jazz contemporaneo.

docmax
13th September 2010, 12:19
Ma, zkalima, mica è un peccato o un male che non ti piaccia Brecker! Le tue sensibilitÃ* e opinioni sono rispettabilissime, anzi... sai che brutto sarebbe un'omologazione dei gusti!

zkalima
13th September 2010, 23:27
GiÃ* Doc, è vero, la diversitÃ* è uno degli aspetti così interessanti del jazz, ma è anche la ragione per cui di Brecker non dico che non mi piace, ma che mi da fastidio, perchè ha portato una prospettiva, direi fitness, nel jazz, se vuoi fare un paragone, Coltrane ha avuto altrettanta influenza, e non sempre positiva, a volte schiacciante, ma ha anche aperto e spalancato le porte alla poesia alla spiritualitÃ* alla magia africana e anche ad una "semplicitÃ*" che mi ha permesso ad un certo punto della mia vita di cominciare a suonare il sax con la consapevolezza che alla mia inadeguatezza faceva da contrappeso un'urgenza espressiva che senza di lui non avrei saputo esprimere in musica.
Ascoltando Brecker invece sai che iniziare a suonare è come accendere un gigantesco mutuo che ti terrÃ* nello stato di debito per sempre, se fosse stato lui il mio ascolto non mi sarei mai sognato di comprare un sax, e dall'altra parte col sistema dei patterns da l'illusione a chiunque abbia una preparazione accademica che possa suonare jazz applicando un sistema.

Filippo Parisi
13th September 2010, 23:31
:bravo: :bravo:

Però.....lo studio (patterns inclusi) serve!

Il problema (mio) è che quando mi metto a studiare patterns mi viene l'orticaria in 10-20 minuti e devo smettere. La salute è la salute... :D

KoKo
13th September 2010, 23:32
zkalima a me sembra che il tuo giudizio sia basato piu' su una tua debolezza che sulla musica...
anche a me brecker non fa impazzire, ma mi sembra che si tenda sempre a liquidarlo troppo facilmente. E' stato un grande tecnico è vero, ma lui le note se le cantava proprio tutte, basta ascoltare three quartets di corea o 80/81 di metheny...e poi ha letteralmente scolpito decine di soli stupendi fatti di poche note, tanto mestiere ma anche tanta passione, riuscendo ad esprimere il suo mondo in 2 chorus cosi' come in 20...

docmax
13th September 2010, 23:39
Scusa koko torno a Filippo: un Brecker al giorno leva il DOC di torno.
Perdonatemi ma è per sdrammatizzare.
Il tuo discorso zkalima analizza il lato umano (e divino) della musica e non fa' una grinza. Capisco anche chi trova il divino nella precisione assoluta e nel purismo di un linguaggio musicale perfetto.
Noi uomini siamo complicatissimi.

KoKo
13th September 2010, 23:42
fortuna che io sono ancora un ragazzetto :ghigno:

Filippo Parisi
13th September 2010, 23:56
Scusa koko torno a Filippo: un Brecker al giorno leva il DOC di torno.
Perdonatemi ma è per sdrammatizzare.
Il tuo discorso zkalima analizza il lato umano (e divino) della musica e non fa' una grinza. Capisco anche chi trova il divino nella precisione assoluta e nel purismo di un linguaggio musicale perfetto.
Noi uomini siamo complicatissimi.


Quoto. Comunque in 10-20 minuti )meglio se sono 20...) un pattern in tutte le tonalitÃ* senza scriverlo riesco a digerirlo...sempre che non sia troppo complicato, eh.

zkalima
14th September 2010, 01:55
Doc non ho nulla di personale contro Brecker, (a parte un odio implacabile, :ghigno:) è certo che quello che faceva lo faceva con convinzione assoluta, la mia era una visione diversa, anche Stan Getz o Paul Desmond cercavano la perfezione anche maniacale nella loro musica, ma per esprimere grande poesia.


zkalima a me sembra che il tuo giudizio sia basato piu' su una tua debolezza che sulla musica...

Certo KoKo, è esattamente così, per me è inscindibile la mia esperienza musicale, emotiva e artistica dal mio apprezzamento di qualunque cosa, ma credo che sia così per tutti, non esiste un assoluto oggettivo musicale, la musica è un'arte, altrimenti dovremmo dire che un acceleratore di particelle sia superiore a Michelangelo perchè tecnicamente è enormemente più complesso della PietÃ* o del David.
Io sono convinto che lo studio dei patterns, la frenetica trascrizione degli assoli, lo smontaggio della musica dei grandi musicisti per prendere qualcosa che serva, siano tutte cose rassicuranti, siano strumenti che colmino in qualche modo l'inadeguatezza di quasi tutti i jazzisti di oggi, fino a diventarne spesso l'unica inscalfibile forza.

Non ho fatto a caso il paragone fra Trane e Brecker, perchè in Trane è evidente la debolezza, su questa condizione psicologica e storica costruisce la sua arte, studiava, forse più di Brecker, ma perchè la sua preghiera, la sua necessitÃ* di amore era talmente sconfinata che aveva bisogno di ogni voce per potersi esprimere, e tutto si è consumato in un grande fuoco che però è alla portata di chiunque lo voglia far suo, indipendentemente dalle sue capacitÃ*; data una certa preparazione e un minimo di predisposizione è possibile condividere quello spirito e riuscendoci, suonare grande musica, anche se limitata nei mezzi tecnici.

In Brecker non trovo che competenza, forza, determinazione, tecnica, e un'aridissima vena poetica, seguirlo significa diventare brokers di un colosso finanziario, dove ti viene sempre richiesto un rendiconto che difficilmente è all'altezza, manca sempre qualcosa.

Danyart
14th September 2010, 14:16
"In Brecker non trovo che competenza, forza, determinazione, tecnica, e un'aridissima vena poetica, seguirlo significa diventare brokers di un colosso finanziario, dove ti viene sempre richiesto un rendiconto che difficilmente è all'altezza, manca sempre qualcosa."

finchè questo viene detto come punto di vista ed esperienza personale lo accetto, ma non mi sembra giusto emetterlo a sentenza valida per tutti, e pensare che tutti quelli che ascoltano Brecker non possano invece sentirne la cosiddetta poesia, io la sento, come la sento quando ascolto Coltrane o Dexter Gordon, anche se in forma diversa e più attuale...

tzadik
14th September 2010, 16:33
A livello armonico... Brecker lo vedo più affine a Joe Henderson e se vogliamo a Shorter (ma lontamente).

Sicuramente è stato il tenorista più influente dopo Coltrane...

Il suono di Brecker non l'ho mai percepito come chiaro: è molto "punchy", è saturo... ed è stato sicuramente un passo avanti rispetto ai classici suoni mainstream di Mintzer, Potter... e poi Garzone/Redman, Lovano... etc etc...

Bisogna intendersi sul significato di chiaro e scuro. Per me:
- un suono "scuro" è un suono con poche alte frequenze
- un suono "grasso" è un con molte frequenze basse e medio basse
- un suono "chiaro" è un suono con poche basse frequenze
- un suono "tagliente" è un suono con tante altre frequenze
- un suono "armonico" è un suono con molti armonici... non lo percepisco come "chiaro" o "tagliente", semplicemente armonico

Il suono di Coltrane lo percepisco "chiaro" rispetto al suono di Brecker (ed è abbastanza palese).

Non so quanto a Randy Brecker potesse interessare di entrare nel giro "più jazz"... Cecil Taylor mi sembra più "free jazz" che "jazz".

Brecker, il jazz lo sapeva suonare... Spesso una figura così "grande", alimenta molte invidie... ed è palese pure questo.

Dire che a Brecker, mancasse una vena poetica... mi sembra un'affermazione molto pesante, soprattutto perchè non si accetta che il jazz (come le altre musiche) si sia evoluto come linguaggio...
Che poi in giro ci siano ancora sassofonisti che arrivano dagli anni '60, non è una giustificazione il fatto che questi debbano essere presi come riferimento, perchè la loro non-evoluzione (che corrisponde semplicemente con la loro coerenza stilistica) non giustifica che tutto quello che è venuto dopo è solo tecnica e non è cuore.
Poi si fanno salvi i gusti personali... però ci sono delle cose che richiedono una analisi oggettiva.

Brecker non aveva problemi ad "imitare" i sassofonisti che sono venuti prima di lui (e questo succede per tantissimi altri sassofonisti che hanno raggiunto un certo livell)... la sua coerenza stilistica faceva che mantenesse il suo stile, tecnicamente e armonicamente molto raffinato.
Brecker lo riconosci sempre e comunque quando suona, Joe Henderson idem... Shorter idem, Coltrane idem, Rollins idem... Turrentine idem (per citare un sassofonista non proprio "tecnico").
Ma Mintzer se non lo conosci bene non lo riconosci né per il suono né per lo stile (personale sì ma non "innovativo" quanto quello dei nomi citati)

Danyart
14th September 2010, 20:13
praticamente d'accordo al 99,9 % con Tzadik...era proprio questo che intendevo...

zkalima
14th September 2010, 22:58
Allora non mi piace il jazz contemporaneo?
In generale non mi piacciono gli incasellamenti, i sistemi, ciò per cui eccelleva un musicista negli anni 40, 50 e 60 era un'altra cosa rispetto a ciò per cui eccelle oggi, il che non significa naturalmente che non ci siano più grandi musicisti, solo che non sono riconosciuti come tali dalla maggioranza, (o dall'industria discografica, ho sempre dei dubbi sullo spontaneo apprezzamento della maggioranza) che premia certi aspetti soltanto.
Parlando di invidia invece, devo ammettere che ci sono dei saxofonisti che invidio, ma tra questi non c'è il nostro, anzi rifuggirei anche se fossi un professionista dotato e competente da tutto ciò che lo muove musicalmente, per me è l'antijazz, il compromesso portato alle estreme conseguenze, gli riconosco che sono estreme, altrimenti non troverei il senso di parlare di lui.
Poi basta perchè ogni volta è la stessa cosa, ma è più forte di me, se c'è un post su Brecker devo intervenire, posso anche tralasciare le frecciate a KennyG, ma su Brecker devo farlo, capite, devo...

tzadik
15th September 2010, 00:07
Il mondo si è evoluto e la musica si è evoluta con esso... il modo di suonare il sax si è evoluto, la didattica si è evoluta, i modi per diffondere informazione (e quindi anche la musica) si sono evoluti.

Al giorno d'oggi ci sono molti più musicisti jazz che non 40/50 anni fa'... è una questione di "selezione naturale" se solo i migliori emergono.
Brecker, quando era in vita, purtroppo o per fortuna... era in arrivabile... che lo si sentisse suonare standard, mainstream contemporaneo, fusion... pop.

Poi è una questione di gusti, non si può però negare che pochi come lui (Brecker) hanno saputo evolvere il modo di suonare il sax (almeno per quello che riguarda il jazz).

Vorrei proprio vedere chi in questo forum, non desidererebbe avere almeno un decimo della testa di Brecker... sfido io! :lol:
http://www.youtube.com/watch?v=Kk84mXlO49E

docmax
15th September 2010, 01:01
A me bastava 1/1000 ...
Ma capisco perfettamente ciò che dice zkalima.

zkalima
15th September 2010, 01:06
Sai, un giorno ho sentito un economista alla radio che diceva più o meno questo; alla domanda se, secondo lui, oggi si vivesse meglio o peggio di trent'anni fa rispose che è vero che c'è incertezza, stress, che le famiglie si sfaldano, che i giovani non trovano speranza e che c'è la crisi economica, ma che oggi ci sono i telefonini, i pc, che puoi fare la spesa su internet, insomma c'è molto più "benessere" di trent'anni fa, cioè, per lui, si vive meglio se ci sono più strumenti e servizi, non se si è più o meno felici o se si trova più o meno significato nella propria vita.
Io non credo all'evoluzione, credo al cambiamento, ma non è necessariamente in meglio perchè c'è più tecnologia o più servizi.
E' vero che oggi ci sono moltissimi musicisti jazz, ma mi chiedo se quello che suonano è il jazz come lo conosco e amo.
Tutto qui

docmax
15th September 2010, 01:13
Lasciamoli suonare liberi di farlo, non fanno male a nessuno e si divertono. Con poco. Io sono sempre curioso della creativitÃ* e di vedere dove ci porta. Non mi piace che si tarpi l'ala di chi vuole volare. Mi spiace vedere troppi che scimmiottano, io compreso, cercando di rifare ciò che hanno fatto i big del passato; e fortuna che ho poco tempo per la musica.

zkalima
15th September 2010, 01:25
Si, sono d'accordo scimmiottare i grandi del passato è deprimente, ma scimmiottare i grandi del presente... :cry:

Sono convinto che l'apprendimento musicale sia una disciplina che aiuta molto, mi auguro che sempre più ragazzi imparino uno strumento, (se qualcuno in più imparasse anche a cantare andrebbe anche meglio), paradossalmente ci sono più studenti di musica e meno negozi di strumenti musicali, negli anni settanta a Torino ce n'era uno in ogni quartiere, senza contare quelli grandi del centro, oggi devo prendere la macchina e andare da Merula a 40 km da casa.

tzadik
15th September 2010, 01:38
Il jazz è sicuramente meno melodrammatico di 50/60 anni fa'... basta ricordare le storie Parker, Coltrane, Lee Morgan, Bud Powell (e la lista è lunga).
Se mentre prima di Coltrane, non c'è quella sorta di "modalismo" anche nello studiare la musica che suonavano... ora le cose sono cambiate.

I "grandi" di oggi sono usciti dalle universitÃ* musicali e chi più, chi meno ha fatto la gavetta con i musicisti di "quegli" anni.
Esempio: vedi i sassofonisti di cui si è circondato Miles dopo il "ritorno": tutti bravissimi, nell'ordine: Bill Evans, Bob Berg, Rick Margitza e Kenny Garrett...

KoKo
15th September 2010, 01:39
forse è meglio togliere il melo al melodrammatico tzadic =)

Filippo Parisi
15th September 2010, 01:59
Beh, il video postato da tazdik è chiarificatore.

Si tratta di splendida e sofisticata musica. Si tratta di jazz? Per alcuni sì per alcuni no. E' questione di gusti. E' vero che "scimmiottare" (che poi vorrebbe dire semplicemente studiarli) Parker Coltrane e compagnia "potrebbe" avere poco senso ma solo se si hanno le capacitÃ* per creare uno stile proprio, cercare una strada che sia davvero personale e, per quanto possibile, innovativa. Ma dato che persone così ve ne sono poche (è anche giusto e bello che sia così) allore non vedo che ci sia di male a "scimmiottare" se gratifica, se ti fa sentire bene, che poi dovrebbe essere il fine della musica. Tutta. Anche perchè l'alternativa è...avere tanti cloni di brecker come da anni oramai escono da Boston, da Siena, da Perugia ecc.....sinceramente io preferisco i cloni di Coltrane perchè se ne prendono anche solo in minima parte la spiritualitÃ* allora chi se ne frega della tecnica iper!

zkalima
15th September 2010, 02:19
Se il suono e il fraseggio di B. fossero una donna diventerei gay, probabilmente.
Ho ascoltato attentamente il video e l'ho anche guardato, che posso fare, non mi incista, non entra che come tentazione nella testa e da nessun'altra parte, mi dice: questo risolverebbe tutti i tuoi problemi musicali, ma io con i miei problemi ci faccio l'amore e quando viene bene qualcuno piange o ride.
Un atomo dello spirito di Trane mi da vita e ispirazione, ma a me quello scempio del trasporto dei sentimenti, mi gela dalla testa ai piedi.
Si può dire per esempio che Sonny Rollins avesse un modo laconico e beffardo di smontare certe mielositÃ* degli standard che suonava, anche lui smontava il tema e lo rimontava a sghinbescio, ma come un magnifico funambulo cui non era sconosciuta la passione e la dolcezza, Brecker è un letto di chiodi, santo cielo, persino un tecnicissimo come Pat Metheny versa dolcezza dai suoi accordi, ma non c'è tregua in quello schiacciasassi armonico, qualcuno avrebbe dovuto spiegargli che esiste il senso dell'houmour, ma aveva una donna? o era la sua segretaria.

tzadik
15th September 2010, 10:22
Beh, il video postato da tazdik è chiarificatore.


È chiarificatore perchè Brecker aveva la luciditÃ* di essere in un gruppo e di essere funzionale al gruppo in cui stava suonando: McBride e Metheny hanno fatto dei soli "tonali", Brecker ha fatto un solo "fuori come un balcone" e senza "cadenze" a velocitÃ* "relativistiche"... questo ha un senso! :zizizi))

fabbry
15th September 2010, 11:27
"fuori come un balcone". E' quello che mi viene da pensare quando sento Brecker, esattamente come lo era Coltrane, no?

15th September 2010, 15:09
Intervista a Brecker:
"Come ci si sente ad essere il miglior sassofonista vivente?"

Risposta:
"Non saprei, deve chiederlo a Jerry Bergonzi."


Ora, possiamo fare tutti i ragionamenti che vogliamo, liquidarlo come un sideman (cosa oggettivamente non vera visti tutti gli album a suo nome) o il più grande, fatto sta che Brecker, come tutti, è anche figlio di un determinato periodo e di quello che stava succedendo intorno lui durante la sua vita.
Bergonzi e Grossman ad esempio sono solo alcuni nomi di musicisti che avevano giÃ* inziato un percorso simile al suo, sebbene preferisca di gran lunga Jerry a Brecker.
Io non amo particolarmente Michael, sebbene abbia tutti i suoi album da solista ed altro ancora, ma la cosa che mi colpisce di più di tutto è il ricordo che ha lasciato in tutte le persone che gli sono state vicine nel corso degli anni.

Parlando di suono, non penso che quello di Brecker sia un passo avanti rispetto a quello di Coltrane, Potter o Mintzer (che adoro).
Detto questo a quanto credo di aver capito, la sua impostazione e la sua emissione sono il frutto di una particolare malattia (o comunque problematica) alla gola e alla laringe, correggetemi se sbaglio. Da questo deriva la sua particolare sonoritÃ* unica ed inimitabile (anche se in molti ci vanno davvero vicino).

Tommy
19th August 2012, 22:23
Ascoltando a casaccio su youtube qualche brano con il sax soprano ho trovato questo pezzo; secondo discogs.com al soprano c'è MB

http://www.youtube.com/watch?v=Vgzc99v0Pxo

fcoltrane
20th August 2012, 08:16
grazie Tommy per questo ascolto che non conoscevo .
yahhhhhhhhhhhhhhh

fcoltrane
20th August 2012, 08:54
http://www.youtube.com/watch?v=8WTN8XzeBmI
qui l'amico Mintzer suona il soprano il disco è lo stesso (magari alcune affermazioni su cosa sia jazz e cosa no potrebbero essere riviste)
alla fine anche una stecca nell'esposizione del tema

ReedBreacker
20th August 2012, 10:39
Cavolo! Questo CD su amazon costa più di 200 dollari! Alcuni lo vendono pure a 400!

Alessio Beatrice
20th August 2012, 12:37
Ma é d'oro!?

Tommy
20th August 2012, 14:49
grazie Tommy per questo ascolto che non conoscevo .
yahhhhhhhhhhhhhhh

Prego :D

Anzi, questo è un altro brano con MB e Sam Morrison al soprano, sempre dallo stesso album

http://www.youtube.com/watch?v=fUhdBlabNMM

zkalima
22nd August 2012, 09:01
Sembra la sigla di una TV commerciale degli anni '80 :twisted: