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Visualizza Versione Completa : Come equalizzare il sax...



3rd September 2010, 00:46
Salve... premetto che non conosco assolutamente nulla di elettronica ecc... solo che in tutti i concerti che faccio il sax prende un suono metallico ed eccesivamente brillante... nonostante suoni con un beccuccio in ebano..... volevo chiedervi se (visto che non lo sanno equalizzare) potevo chiedere suggerimenti a voi... certo...forse servirebbe anche un microfono buono... :saxxxx))) http://www.youtube.com/watch?v=_Emg1gPNqWk a parte dove metto io la voce rauca... l'effetto lo fa giÃ* di suo....

tzadik
3rd September 2010, 15:41
La domanda è "intelligente" ma la risposta è complicata.

Equalizzare uno strumenti di per sè non è complicato... può diventare una procedura complicata.
Il bravo fonico generalmente ascolta prima lo strumento in acustico... e da lì parte ad equalizzare.

Ci sono delle problematiche inerenti all'equalizzazione, che dipendo dall'impianto (dal tipo di impianto e da come è equalizzato l'impianto a sua volta) e molto spesso anche dall'ambiente... se hai tante risonanze è normale che il suono si riempia di "alti" e di "medio alti".

C'è da considerare anche il tipo di banco... ci sono banchi con un suono neutro (vedi Midas, ma anche gli Yamaha digitali) e banchi da rock (vedi Allen & Heath)... e il tipo di impianto e le spie: per esempio, impianti Meyer Sound, d&b audioteknik Musica Pro sono neutri, altri impianti come Martin Audio sono molto colorati.

C'è da dire anche che alcuni pre di alcuni banchi reagiscono in maniera strana se il segnale che arriva dal microfono è troppo potente... di solito sono banchi economici, in questo caso si usano tutti i vari "pad" (attenuatori di segnale) presenti su microfoni (a condensatore) o direttamente sul pre. Microfoni molto economici generalmente suonano spesso un po' "taglienti", poi dipende, ci sono anche microfoni più costosi che sono "taglienti" per motivi ben precisi.

Se il suono è metallico si interviene sui medio alti, dai 2500 ai 3500 Hz... però si può anche partire dai 1800/2000 Hz: regole fisse non ci sono, bisogna usare le orecchie.
Se il suono è un po' impastato si leva qualcosina intorno a 600/800 Hz... generalmente poi (anzi, è la prima cosa da fare!) si interviene per tagliare i bassi (dovuti all'effetto di prossimitÃ* dei microfoni).
Le frequenze sono da prendere con le pinzette (sono un riferimento, per altro non sempre molto preciso) molto dipende da dove suoni e quindi dall'ambiente... generalmente puoi partire da quelle frequenze poi provare intorno a quelle frequenze.

Morelli Bruno
20th September 2010, 18:32
Ciao Tzadik. Prendiamo il mio caso. Amplificazione Montarbo spot 2500 con Mixer Montarbo MX 20, microfono Shure Beta 57 su asta a circa un palmo dalla campana con microfono puntano intorno al sol. Io nel mio canale mixer metto il gain quasi al limite senza far accendere la spia rossa, gli alti in flat sul 12 al centro, i medi enfatizzo a -2 (10) intorno agli 800 ed i bassi a +3 (15)intorno ad un quarto della manopola, reverbero quanto basta e volume lo slider a zero del canale come consiglia la casa e quasi sempre nei dancing dove vado a suonare il suono e soft come del resto piace a me. L'equalizzatore generale dipende dall'ambiente in cui suoniamo ma direi usato pocho o niente. Monitor spia tanto quanto basta per sopravvivere. Idem se uso lo Shure a clip 98. Cosa dici dovrei fare qualche ritocco o no? Bruno.

tzadik
20th September 2010, 18:53
Ogni ambiente richiede una equalizzazione diversa...
Suonare all'aperto, non è come suonare sotto un tendone o al chiuso... considera che al chiuso, la compontente del suono acustico è maggiore rispetto che a suonare all'aperto.
Quindi, se gli ambienti, sono ostici bisogna stare attenti.
Venerdì scorso ho suonato sotto un tendone davanti 600/700... e sui fiati i microfoni erano praticamente spenti (fuori) e al minimo indispensabile in spia, perchè risuonava tutto in maniera schifosa.

Il gain va settato utilizzanto la modalitÃ* "PFL" o "Solo"... in questo modo, sugli led del mixer compare il segnale reale in entrata nel mixer (questo è molto importante anche per gestire i volumi in spia).

Non so quanto soft possa essere il tuo suono: il Beta57 è uno dei microfoni più duri che abbia mai sentito, lo contemplo solo sui rullanti (e tra l'altro per suoni molto secchi, nel gospel usiamo praticamente il Beta57 al aperto, al chiuso SM58).

Non posso dirti se c'è qualche ritocco da fare... perchè è da fare sempre la prova pratica (usando le orecchie)!

Difficilmente al chiuso (ma anche all'aperto), l'impianto funziona bene in "flat"... però dipende, se parliamo di orchestre di liscio, personalmente ho sempre sentito suoni "molto poco naturali" (ottimi mixaggi, ma suoni al limite del "finto").

Morelli Bruno
21st September 2010, 20:00
Allora in alternativa allo Shure beta 57 per sax per avere un microfono meno "tagliente" come dici tu cosa dovrei comprare dando indietro lo Shure e mettendoci la differenza? Ciao Bruno.

tzadik
21st September 2010, 20:16
Fossi in te... prenderei in considerazione un N/D468 (http://www.electrovoice.com/product.php?id=83)...
Altrimenti il solito Raven (http://www.electrovoice.com/product.php?id=88)... posseduto da più di qualcuno qui nel forum...

Dovresti provare...
Il Raven è poco meno duro dei classici 58/57: è molto meno medioso, per questo lo consiglio spesso, il suono che ritorna questo microfono... è arioso, ma non tende mai al "megafonico".
L'N/D468 invece è più morbido del Raven... forse è più hi-fi... in televisione di solito usano il N/D468, ma ti basta vedere qualche video dei concerti di Vasco: sul soprano c'è quasi sempre il 468.

Morelli Bruno
24th September 2010, 13:04
Ciao. Seguendo il tuo consiglio penso di acquistare l'EV N/D 468 che viene intorno a 190 euro mentre il Raven Blue viene intorno ai 100 euro. L'unica cosa che rimango stupito che a Genova e basso Piemonte non c'è nessun negozio di strumenti musicali che tratta l'Electrovoice. I negozianti mi hanno detto che è una marca poco richiesta mentre hanno più ordinazioni per Shure,Akg e Sennhaiser e guardando su Internet in Italia ci sono solo tre siti http://www.suona.net , http://www.musiclandia.eu.com e http://www.euroguitar.com che trattano Electrovoice.

tzadik
24th September 2010, 13:11
Secondo me, non ti conviene comprare in Italia certe cose... :mha!(

Federico
24th September 2010, 15:18
Ma da tecnico del suono il quale sono ormai con più di 20 anni di esperienza ::saggio:: mi chiedo ma come c..o fate a dire bisogna tagliare 1800-2000 o altro, non si può dire soprattutto se usi mixer economici come fai a tagliare una determinata frequenza??? E soprattutto con che Curva? Posso capire se uno dice togliere un pò di medi ma scrivere la frequenza sulla quale agire senza conoscere location, impianto mixer microfoni e tutto il resto è impossibile!!!!!
@Tzadik come fai a parlare di tutti questi impianti marche e colori, ma hai presente quanti impianti fa Meyer o d&B??? Io è 10 anni che uso Meyer (MSL4, 650p, Upa UpaJ John Meyer e altri modelli) e ti assicuro che non è un impianto neutro e abbastanza gonfiato sui medio-bassi, ed ogni cassa suona in modo diverso! Il Martin Audio W8 è mediossisimo, e te ne potrei dire tante altre, ma non perchè leggo sound&lite, ma perchè ci lavoro sopra :zizizi)) Poi eguagli un Midas a uno Yamaha digitale?????? Uno dei pochi Yamaha digitali che lavora bene è il PM1D ( che non lo troverai mai in un service) oppure il PM5D RH, gli altri LS9, M7CL, DM 1000 e altri sono banchi osceni! ( e in ogni caso nessun Yamaha digitale sarÃ* come un Midas) Poi non sapevo ci fosse la distinzione tra banchi rock e banchi con suono neutro :lol: .
Evitiamo di dare consigli così dettagliati a riguardo di frequenze e altro, agli amici che non ne capiscono molto di elettronica, secondo me gli si fa ancora più confusione.
Concordo sul fatto che il bravo fonico, deve prima sentire lo strumento in acustico e poi fare il suono.
Scusate lo sfogo ma è il mio lavoro e quando sento certe cose mi infervoro! Voi suonate in gruppi e magari fate cento concerti all'anno, ma ripeto VOI SUONATE! E se propio volete essere sicuri fatevi seguire da un fonico e fate una scheda tecnica seria, che sia parte integrante del contratto!

tzadik
24th September 2010, 15:39
Per quanto riguarda l'equalizzazione... ci sono delle frequenze da cui parti, sempre!
Niente è assoluto, tutto è relativo: ci sono delle zone di frequenze dove sai, che quando intervieni lì, ottieni un certo effetto sonoro... non è niente di esoterico.
Non c'è niente di male nel capire come funzionano certe cose, poi ognuno fa il suo mestiere.
Poi smettiamola di dire che tutti i fonici sono bravi e che si sente di merda è colpa dei musicisti: ci sono tanti fonici cani e anche musicisti cani (che non sanno come si usa un microfono)... però che ognuno si prenda le sue responsabilitÃ*!!!

d&b e Meyer fanno tantissimi impianti, però di fondo... se uno compra un impianto Meyer lo compra per determinate ragioni, stessa cosa per i d&b... e via così!

Un service che vuole settorializzarsi con jazz e affini... di sicuro non si compra un impianto Martin, o sbaglio?

Guarda cosa è successo per Umbria Jazz: hanno creato una azienza per costruire determinati diffusori con "determinate caratteristiche", i MusicaPro (niente di esaltante, però prodotti onesti a un prezzo onesto, non adatti a certe cose però).

Federico
24th September 2010, 15:58
chiudiamola qui, io non mi sento di dare consigli così puntualizzati, soprattutto su carta ::saggio::

tzadik
24th September 2010, 16:50
Io non vendo "la veritÃ*"...
Io dico "prova, usa le orecchie... magari scopri cose che ti tornano utili". :zizizi))

Morelli Bruno
24th September 2010, 19:54
Ciao Tzadik. Federico ti ha attaccato e ti fa arrabbiare ma siete grandi tutti e due. Ad ogni modo io espongo la mia personale esperienza in fatto di tecnici del suono. I più tanti che io conosco in Liguria sono ex strumentisti cioè suonicchiavano un poco uno strumento elettrico ma sanno molto poco in genere di equalizzazione per fiati, forse perchè non conoscono bene a fondo le varie tipologie ed estensioni di questi strumenti. Perdono delle ore a provare la batteria e tutti gli strumenti elettrici e poi quando arrivano ai fiati sempre per ultimi in pochi minuti ti liquidano e a nulla o quasi serve a dirgli che secondo te non esce il suono del tuo sax al naturale come piacerebbe a te. Poi sul palco specie nei monitor i vari chitarristi, batteristi e soci elettrificati non fanno altro che soffocarti con il volume dai loro amplificatori e gli effetti (chiaramente escluso la musica jazz ) quando magari tu hai perso del tempo per selezionare un'ancia che ti è sembrata quel giorno un tantino ma proprio un pelo meglio dell'altra e sei soddisfatto per la finezza del suono che esce dal tuo sax letteralmente spazzato via dal loro potere volumetrico. E il tecnico subito ti da un contentino a te saxofonista ma poi durante lo spettacolo tutto torna come prima. Bruno.

tzadik
25th September 2010, 01:04
OT: qui nessuno attacca nessuno... io non sono sono un fonico e non voglio insegnare a nessuno a fare il fonico, perchè non è tra le mie competenze fare il fonico.
Probabilmente è stato inteso male quello che ti ho detto... un conto è dire che effetto si ottiene (sulla carta) agendo su certe frequenze (ed è quello che ho detto io), un conto è dire al fonico di agire su alcune frequenze per risolvere i problemi che si hanno sul palco (quello che credo sia stato inteso).

Ci sono 2 tipi di fonici: i fonici che sanno e i fonici che non sanno... e generalmente i fonici che non sanno pensano di sapere e spesso nascono i casini.
Io mi ritengo in grado di valutare se un fonico lavora bene o non lavora bene... però non devo essere io a dire al fonico, cosa deve farlo, deve saperlo da solo, se non lo sa o fa corsi e si aggiorna, o si fa qualche anno di sagre oppure cambia lavoro.

Altro discorso, quando si fanno discorsi economici sul service...

Considerazione pratica: per la buona riuscita di un progetto musicali si è sempre vincolati al fattore "amplificazione"... tutto a un costo e bisogna sempre valutare dove si vuole arrivare e quanto si può spendere.
Mi ritengo fortunato perchè suono soltanto in contesti professionali da qualche anno a sta parte e ci sono sempre uno o due fonici che sanno a gestire l' "evento". Però per i problemi che hai tu, ci sono passato e ne ho sofferto (musicalmente) come ne stai soffrendo tu.

Federico
25th September 2010, 10:18
@MOrelli, non attacco Tzadik e che quando si parla del mio lavoro mi infervoro facilmente :evil: guarda il fatto che per la batteria ci metti di più è perche ha da 8 a più microfoni, perchè ci sono delle risonanze sui timpani e devi mettere i gate, perchè sulla cassa usi comp+ gate e molti altri motivi. Il fatto che il sax sia per ultimo prima delle voci è una legge non scritta, cioè un imput list, solitamente è formata da:
-batteria
-percussioni
-basso
-chitarre
-tastiere
-fiati
- e voce
poi che un fonico ci metta poco tempo a fare il sax ci sono due motivi: o è competente, dunque sa come farlo, oppure non gli frega niente e alza il volume, molto più spesso capita questa situazione, perchè come dice il buon tzadik i service vengono chiamati quelli che costano meno, di conseguenza potrai capire che se un service esce a 600/800 euro non potrÃ* certo avere materiale di qualitÃ* e soprattutto tecnici in grado di usarlo, solitamente su questi service il fonico è il padrone del service, il fonico da palco un ragazzino che lavora per 50 euro, solitamente (tranne rari casi) un FONICO con prestazione occasionale chiede 200/250 euro più iva a serata, e non sto parlando di Butturini, Manforte, Martinovich o altri dei del mixer :half: , ma di gente che ha esperienza sufficiente a gestire P.A. dal pub allo stadio e che conosce il materiale che c'è in giro.
Propio l'altro giorno sono andato a lavorare a PD con un gruppo che seguo sono in nove (sezione fiati tenore tromba baritono) ho mandato la scheda tecnica via mail, e mi hanno rispostoche avevano un mixer professionale Soundcarft da 16 ch. e solo tre monitor, alla fine ci siamo arragianti, logicamente con l'insoddisfazione dei musicisti che però hanno capito che la colpa era del service.
Morale della storia: quasi e ripeto quasi mai la colpa è del fonico, ma del service che spaccia uno qualunque per fonico, purtroppo la crisi ha colpito anche questo mercato
O.T. per natale esce l'ultimo disco di Antony Braxton registrato live e mixato da me medisimo regalatelo a tutti :ghigno:

tzadik
25th September 2010, 12:15
Quoto!
Poi ovviamente ci sono fonici specializzati in determinati generi... e fonici che riescono a gestire bene alcuni tipi di situazioni piuttosto che altre.

Personalmente però ritengo che un progetto musicale che come obiettivo musicale, una intensa attivitÃ* live necessiti di un "allestimento".
Nei gruppi (in realtÃ* le persone sono quelle ma i format sono differenti) dove suono io (escluso uno) annualmente ci si chiude in un teatro/auditorium (scelto dal fonico) a fare prove... e in quei giorni, si allestisce tutto: si aggiornano le "scene" dei vari teatri (dove possibile), si rifanno tutti i suoni delle varie sorgenti (per quanto possibile), si aggiorna l'equalizzazione/compressione delle spie, si aggiorna l'equalizzazione dei suoni in spia... etc etc... e per far questo ti prendi 2 o 3 pomeriggi, in modo tale da rendere fare tutto con calma assoluta e da non avere problemi durante i concerti: così si lavora e non hai problemi.

Se sai di avere problemi (fonico cazzone...) puoi ricorrere a un kit di "sopravvivenza": cassa attiva (o cuffie), mixerino piccolo (che abbia un semplice equalizzatore a 3 bande) e microfono.
Nel mixerino ti fai dare il suono del tuo microfono su un canale (o tramite uno splitter sul microfono o tramite una DI, prendendo il segnale "direct out" dal mixer di palco o di sala) e una mandata "aux" (dove sai che ci saranno tutti gli strumenti che ti servono) in un secondo canale... poi pan
In questo modo, non sentirai come un cd... però puoi gestirti quasi tutto da solo (escluso il mix della mandata "aux"), hai sicuramente quello che ti serve per suonare senza patemi d'animo: tu ti gestisci il tuo suono "sul palco" e qualcuno gestisce il tuo suono "in sala".
Spesso va bene lavorare così (mixerino per ogni musicista) quando sia hanno poche mandate disponibili, sta soluzione viene adottata spesso su palchi grossi da batteristi (nel mixer entrano in un grosso mixer con ogni pezzo della batteria e poi vanno con i direct out ai mixer principali o alla patch bay) e dai tastieristi (in questo caso spesso si fanno dei sotto mix, sempre che sia possibile, perchè fortunatamente le tastiere sono tutte stereo... in mono alcune tastiere proprio non funzionano).

Clarsax
26th September 2010, 11:22
... e poi quando arrivano ai fiati sempre per ultimi in pochi minuti ti liquidano e a nulla o quasi serve a dirgli che secondo te non esce il suono del tuo sax al naturale come piacerebbe a te. Poi sul palco specie nei monitor i vari chitarristi, batteristi e soci elettrificati non fanno altro che soffocarti con il volume dai loro amplificatori e gli effetti (chiaramente escluso la musica jazz ) quando magari tu hai perso del tempo per selezionare un'ancia che ti è sembrata quel giorno un tantino ma proprio un pelo meglio dell'altra e sei soddisfatto per la finezza del suono che esce dal tuo sax letteralmente spazzato via dal loro potere volumetrico. E il tecnico subito ti da un contentino a te saxofonista ma poi durante lo spettacolo tutto torna come prima. Bruno.


...oppure non gli frega niente e alza il volume, molto più spesso capita questa situazione
...solitamente su questi service il fonico è il padrone del service
quasi mai la colpa è del fonico, ma del service che spaccia uno qualunque per fonico

Noto con immenso dispiacere che tutto il mondo è paese :doh!:
Si potrebbe anche aggiungere dell'altro senza dover inventare nulla;
sax amplificato con l'ultimo, inteso come qualitÃ*, dei microfoni disponibili che "più di tanto non si può alzare" e con un suono tipo megafono
sax con delay messo a tua insaputa ed inserito a discrezione del "fonico" con i parametri "ad min*iam" e "ritoccati" man mano che suoni (non c'è l'emoticon adatta per questo)
casse (intendo proprio dire casse) autocostruite,
e dulcis in fundo una massiccia overdose di autostima da parte del proprietario-para-fonico orgoglioso di tale capolavoro :mha...:

tzadik
26th September 2010, 11:28
Quoto!
Sul palco, tutto risolvibile con il "kit di sopravvivvenza" descritto sopra.
Per il resto, io prendo soldi anche se fuori il sax si sente male... non sono io a metterci la faccia, ma il gruppo per cui suono. :zizizi))

Big Man
29th September 2010, 17:40
Quoto!
....Se sai di avere problemi (fonico cazzone...) puoi ricorrere a un kit di "sopravvivenza": cassa attiva (o cuffie), mixerino piccolo (che abbia un semplice equalizzatore a 3 bande) e microfono.
Nel mixerino ti fai dare il suono del tuo microfono su un canale (o tramite uno splitter sul microfono o tramite una DI, prendendo il segnale "direct out" dal mixer di palco o di sala) e una mandata "aux" (dove sai che ci saranno tutti gli strumenti che ti servono) in un secondo canale... poi pan
In questo modo, non sentirai come un cd... però puoi gestirti quasi tutto da solo (escluso il mix della mandata "aux"), hai sicuramente quello che ti serve per suonare senza patemi d'animo: tu ti gestisci il tuo suono "sul palco" e qualcuno gestisce il tuo suono "in sala".
Spesso va bene lavorare così (mixerino per ogni musicista) quando sia hanno poche mandate disponibili, sta soluzione viene adottata spesso su palchi grossi da batteristi (nel mixer entrano in un grosso mixer con ogni pezzo della batteria e poi vanno con i direct out ai mixer principali o alla patch bay) e dai tastieristi (in questo caso spesso si fanno dei sotto mix, sempre che sia possibile, perchè fortunatamente le tastiere sono tutte stereo... in mono alcune tastiere proprio non funzionano).


Ma la resa di un kit sopravvivenza è solo sul palco o la si avverte anche fuori?

Federico
29th September 2010, 17:43
Si ti serve solo per il palco, fuori c'è semprer un omino che girae le manopole :fischio:

tzadik
29th September 2010, 17:47
:zizizi))
... è comunque una soluzione un po' di emergenza... però se non hai un fonico attento, almeno sul palco... riesci ad essere indipendente, alle volte fa comodo!

corvo50
29th September 2010, 18:58
ho letto tutto con attenzione,e non posso fare a meno di dire la mia,per quanto possa contare.posso capire tutti i problemi che avete citato quando si parla di gente come me ,a basso livello se volete.ma non posso capire quando sento gente ad alto livello che si ritrova con un sound che dire penoso è poco,mentre altri rimani a bocca aperta per la qualitÃ*.questo cosa vuol dire ? che alcuni a partire da chi paga ,investono per la qualitÃ* mentre altri se ne fregano o non ne sono capaci ?secondo me è l'artista stesso che ha a cuore la qualitÃ*.mentre altri forse non sanno neanche cosa sia.sicuramente un fonico capace,ma che non ha a disposizione i mezzi per riuscire,ha le mani legate.uno imbranato anche con milioni di euro in attrezzatura non sa neanche dove mettere le mani.mi sorge una domanda:in quanti solitamente sono responsabili della scarsa qualitÃ*?gli organizzatori dell'evento ,i service,gli artisti,i fonici??forse è una catena nella quale ,anche qui ,basta che uno degli anelli tira a risparmiare e tutta la catena ne risente ?restando ai sax, amplificati bene ne ho sentiti pochi...ma sarÃ* cosi difficile amplificare un sax in modo soddisfacente ?
siamo alla stregua del ristorante che ti fa il prezzo pieno ,però poi specula sulla qualita della merce per fare cassa ?le ditte che hanno fatto questa politica non hanno durato a lungo....alla fine credo che le grosse differenze di suono siano da imputare maggiormente a questo tipo di gestione...

Federico
29th September 2010, 21:10
Caro corvo, allora più o meno è come dici te se un anello non va nella catena la macchina funziona male. Un artista grosso non decide mai l'impianto microfoni etc. ma lo decide la produzione della quale lui si fida cecamente, perchè la produzione investe centinaia di migliaia di euro nello spettacolo, dunque deve andare bene tutto per forza ::saggio::
In ambito jazzistico ad esempio è tutto diverso, io ho lavorato con Shorter il quale aveva il fonico con i suoi microfoni, però come impianto si è affidato a quello che ha trovato nella location, Pietro Tonolo viaggia senza microfoni e senza fonico.
Un altro esempio è Al Di Meola che ho fatto e lui adirittura gira senza il fonico :shock: questo per dirti che quando arrivi a un certo livello si fanno le " marchette" della serie l'importante è incassare.
Io sono andato a vedere Sonny Rollins a Milano e fortunatamente ho trovato il posto in prima fila a meno di un metro dal palco, dunque lo sentivo in acustico, molta gente del forum che è venuta ed era sparsa per la sala hanno detto che non si sentiva bene, adesso ti lascio immaginare che se anche Sonny non si sente bene siamo rovinati. Ti potrei portare altre decine di esempi, ma sarebbe inutile visto che hai capito benisssimo che basta un anello che funzioni male e tutto va a rotoli, purtroppo è così :zizizi))

tzadik
30th September 2010, 02:25
Funziona come dice Federico... per qualcuno "l'audio" è un costo necessario, per altri è un accessorio... a Udin&Jazz per esempio l'audio è un accessorio:
- concerto di Pharoah Sanders, le spia di Pharoah Sanders (casse attive stile Behringer) sono andate in larsen per i primi 43 minuti del concerto (ho preso il tempo), il contrabbasso non andava oltre i primi 2 metri di platea (perchè ti arrivava il suono, bello, che usciva dall'amplificatore), la batteria fortunatamente non era microfonata (perchè si sentiva anche senza microfoni).
- concerto di Rosenwinkel... teatro piccolino, Rosenwinkel con un Twin Reverb (non serviva neanche amplificarlo)... il contrabbasso non c'era...
... qualche anno fa': concerto concerto di Danilo Perez feat Lee Konitz... Lee Konitz ha avuto una diatriba con il fonico, ha preso il microfono e l'ha spostato a bordo del palco.. teatro da 500/600... sassono in acustico... contrabbasso fuori non c'era.

Il service era veneto (se faccio il nome a Federico sicuramente sa chi sono... e si mette le mani nei capelli (Federico)!!!). Il fonico no... (ma non posso dire chi è... pubblicamente).

Due anni fa': concerto di Scofield a Sacile (PN), altra organizzazione (penso Veneto Jazz o Controtempo)...
Scofield si porta dietro il fonico e tutto il backline, compreso l'impianto e forse il mixer... in sala c'era una volume da stadio... ogni colpo di cassa (dalla decima fila) sentivo il "soffio" di aria che arrivava dal sub (che avevo una 15ina di metri davanti a me), però si sentiva tutto perfetto.
Il volume di palco del Vox di Scofield era una cosa disumana... si sentiva più il suono che arriva dal palco che non il suono dal PA... :yeah!)

Conclusione: se vado a sentire un concerto jazz... tento sempre di mettermi in mezzo e a metÃ* sala... sperando che qualcosa arrivi...

corvo50
30th September 2010, 21:23
beh siamo andati un po ot, ma avevo visto giusto allora.il sax si sente bene quando è il sassofonista il clou dell'evento .(non sempre però)e tutto l'insieme va bene quando sono in tanti che hanno a cuore l'acustica e la qualitÃ* sonora.la dove qualcuno tira a fare cassa,addio qualitÃ* del prodotto.beh ma questo succede in tutti i campi,però fortunatamente è poi quello che fa il successo e la durata di qualsiasi azienda.ho sentito piu volte concerti di fabio concato e la qualitÃ* audio è sempre stata a dir poco ottima,per quanto mi sforzassi di trovare la magagnetta non sono riuscito a trovarne una ,e dire che sono stato pignolo.sono andato dal fonico e gli ho fatto i miei complimenti,questi sorpreso(di solito non lo caga nessuno)mi dice che non è solo merito suo,ma anche di quelli che stanno sul palco.concerto di maceo parker a milano:solo un fonico sul palco ,che ascoltava tutto in cuffia.a distanza di 2-3 metri un bordello.a distanza di 15-20 metri suono buono,non eccezzionale ma buono,il sax di maceo era quello che si sente sui cd,per cui mica sempre va male.comunque che ci piaccia o no,anche qui è sempre una questione di soldi,maggiore budget,migliori artisti,migliori service,migliori fonici=miglior prodotto.quando si tira a fare cassa è perchè in generale i soldi sono pochi,evidentemente la gente spende troppo poco per i concerti,e qui è il solito cane che si morde la coda,il pubblico puo commentare a ragione:per la qualitÃ* che ci danno spendiamo gia troppo......far aumentare la qualitÃ* della musica a 360 gradi è uno sforzo che dobbiamo fare tutti ,sia come artisti che come pubblico,per questo mi indigno quando qualcuno non fa la sua parte....a questo punto equalizzare un sax ,si puo fare si piu fare benissimo,l'importante è che qualcuno se non tanti , lo vogliano fare bene....

Federico
1st October 2010, 08:52
C'è una frase storica: Se si sente bene è merito dell'artista, se si sente male è colpa del fonico ::saggio::

mix
1st October 2010, 10:25
bella la frase Fede... la farò mia! :lol: ... scherzi a parte: io credo che (ovviamente tralasciando casi particolari in cui non si possono far miracoli)... se uno fa il fonico deve (e sottolineo deve) far sentire bene... Cavoli: è il tuo lavoro!... Se io (vetraio) monto dei vetri ad un cliente e faccio un lavoro da pena ... col cavolo che vedo i soldi!... Il fonico ha in mano il successo o meno di uno spettacolo!... Deve portare alla gente il 100% di quello che gli artisti esprimono sul palco... (in pratica deve diventare un artista anche lui)... poi vero: come dice il mio amico Butturini (che probabilmente Fede conoscerÃ*)... se metti un sordo al mixer difficilmente si sentirÃ* bene... ;) ... Detto questo... è anche vero che l'orecchio di uno è diverso da quello di un altro... quindi a me piacerÃ* un sax + effettato, ad un altro meno e così via... ma qui si parla di "colori"... non di sento/non sento... ciao.

Federico
1st October 2010, 13:39
Conosci Butturini!!!! UN GRANDE FONICO io non ho avuto piacere di conoscerlo, in sostanza un fonico deve prima far sentir bene e poi aggiungere del suo ;)

Filippo Parisi
1st October 2010, 13:55
Diversi anni fa Phil Woods (che a quei tempi suonava spesso tutto acustico anche in teatri molto grandi, disse: "se togliessimo l'elettricitÃ* alla musica il 95% dei gruppi esistenti saprirebbe."

Clarsax
1st October 2010, 15:05
saprirebbe."
volevi dire "s'aprirebbe" ? A cosa?
Scherzi a parte, sono palore sante, aggiungo anche ai gruppi, certi "musicisti" :saputello

corvo50
1st October 2010, 20:30
personalmente ho sempre considerato l'impianto uno strumento ,e chi lo gestisce un componente del gruppo,forse il piu importante,perchè lui da solo puo mandare in malora tutto il lavoro degli altri.se hai un bel suono nel tuo sax,e suoni anche bene,diventa inutile se quello che si ascolta dalle casse non corrisponde al vero,su questo credo che non ci piova ,e penso che siano d'accordo tutti su questo.ora mi sembra che ritenere l'elettricitÃ* un disastro ,o che con l'elettronica si riesca a far fare bella figura anche a chi non sa suonare ,mi sembra esagerato.certo chi suona in playback , senza corrente lo voglio proprio vedere.però chi è cosi contrario all'amplificazione ,non lo sarÃ* perchè è cosi difficile da gestire ?se amplificare snatura i suoni ,è perchè non è stato amplificato come si richiedeva.imparare come comportarsi con l'amplificazione , è come imparare a suonare ci va tempo e dedizione .del resto come si potrebbe suonare davanti a 10.000 persone senza amplificare?mi sembra una diatriba inutile.forse molti sassofonisti non si sono mai occupati di come si amplifica un sax,e all'occorrenza si sono affidati alle mani del fonico,per poi lamentarsi se questi non dava il risultato voluto.ricordiamoci che gli strumenti acustici sono piu difficili da amplificare di quelli elettrici.ricordiamoci che ogni sassofonista ha il suo particolare timbro ,e riprodurre quel timbro senza snaturarlo richiede un po di tempo e particolare attenzione,due cose che forse da parte dei tecnici non abbondano.a me basta cambiare microfono ,per poi perdere qualche ora per ottenere qualcosa di accettabile da quel microfono,cosa che non tutti fanno.e pensare che io suono solo per diletto ,se lo facessi di mestiere, avrei ancora piu pretese.

Morelli Bruno
4th October 2010, 20:28
Ciao Tzadik. Mi è arrivato il microfono EV N/D 468 che tu mi hai consigliato al posto dello Shure beta 57 che usavo. L'ho provato sabato e domenica e devo dire che è meno tagliente,più pieno e soft dello shure. L'ho acquistato in Spagna per un costo totale di euro 150. Ora l'ho userò sull'asta in quei dancing dove sul palco si potrÃ* stare abbastanza fermi e con poca corografia. Nel caso di un pò più di movimento installero' sulla campana del sax alto e tenore gli Shure 98 Hc con filo che ho giÃ* anche se non mi piacciono molto perchè non può giocare bene l'espressione e il volume. Purtroppo nei dancing anche se fai un pò tutti i generi devi passare da uno strumento all'altro in pochissimi secondi in base al brano che andrai ad eseguire ed io ho 6 strumenti a cui pensare. Per quanto riguarda i service quello che avete detto un pò tutti è purtroppo vero. Qui i piccoli service girano intorno ai 500 euro a serata e sono formati da un proprietario e un ragazzino che fÃ* il tecnico tuttofare percependo intorno ai 50/70 euro. Sento molto meglio dalla mia amplificazione che da quella di questi service. Bruno.

tzadik
4th October 2010, 20:46
@Morelli Bruno: sono contento che i miei consigli ti siano stati d'aiuto...
Effettivamente se devi cambiare 6 strumenti... non credo che tu abbia la vita molto facile... in un contesto professionale dovresti avere un microfono per strumento o per lo meno un digitale 6 preset diversi...
L'hai trovato su eBay l'ND468? :BHO: L'hai pagato decisamente poco!