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Visualizza Versione Completa : Impianto live



sanborn
26th July 2010, 21:50
Qualcuno sa che tipo di impianto (casse, finale, pre microfoni, mixer) utilizzano i grandi nomi dello smooth jazz del calibro di Richard Elliot, Dave Koz, Micheal Lington. Quanti watt di uscita possono avere? Quali sono le marche migliori per gli impianti jazz di grandi dimensioni?
Grazie a tutti.

drake95
26th July 2010, 22:12
secondo me questa non e' la sezione adatta.. :fischio:

Isaak76
26th July 2010, 22:17
Infatti, argomento spostato!

sanborn
26th July 2010, 22:37
spostato dove?, chiedo scusa ma non sono un abitue di qusto sito....chiedo scusa

Isaak76
26th July 2010, 22:40
Nessun problema Sanborn,
avevi aperto il Topic nella sezione "SAXFORUM.IT", anzich'è in quella "Elettronica e sax".

tzadik
27th July 2010, 10:51
Facciamo un po' di ordine mentale:
- nessun professionista di quel calibro si porta dietro l'impianto, al massimo si porta dietro un fonico di sala e se c'è budget pure il fonico di palco
- generalmente l'impianto viene noleggiato (ci sono i service che li noleggiano) o altrimenti viene fornito dal backliner o dallo sponsor (come spesso succede a UJ)
- il materiale utilizzato è quello che viene richiesto nel rider tecnico che l'artista fornisce all'organizzatore dell'evento nel momento in cui si fa il contratto per il concerto.

Non sempre gli artisti utilizzano sempre la stessa scheda tecnica, dipende dalla produzione e da altri fattori... ma generalmente se sono in tour mandano via una scheda tecnica che può essere più o meno vincolante per l'effettivo svolgimento del concerto.
Generalmente artisti grossi suonano soltanto in determinate condizioni (cioè solo se viene rispettata la scheda tecnica al 80/90 %).

Alcuni artisti spesso per risparmiare prendono certi accorgimenti contrattuali... e spesso si ritrovano nelle mani di fonici inesperti... e tu che ascolti ti rovini il concerto.

Per quanto riguarda gli impianti: bisogna fare una distinzione su dove avvengono i concerti. Negli Stati Uniti sono più diffuse alcune marche, in Europa altre.
Negli Stati Uniti, tra gli impianti migliori ci sono gli EV (http://www.electrovoice.com/), in Europa ci sono d&b audiotechnik (http://www.dbaudio.com/it/), Meyer Sound (http://www.meyersound.com/)... e se vuoi la chicca (che solo UJ ha) gli Adamson (http://www.google.it/search?client=safari&rls=en&q=adamson&ie=UTF-8&oe=UTF-8&redir_esc=&ei=5JZOTKjFHdeOsAaV6N09) (sicuramente i sistemi più raffinati sulla faccia della terra).
I finali sono dedicati per i singoli impianti... molto spesso anche i vari rack per il PA Management sono dedicati ai singoli impianti.

Parliamo comunque di impianti da centinaia di migliaia di euro (solo per l'impianto) che devono essere gestiti da gente che ha studiato (alcuni produttori fanno dei veri e propri corsi per imparare a gestire gli impianti, in fase di allestimento). Non è peculiaritÃ* del fonico montare un impianto e posizionarlo a dovere, per questo ci sono i PA man che lavorano in tandem con il fonico... ovviamente spesso ci sono dei semplici roadie e ci sono i vari software dove tu inserisci il tipo di ambiente e le caratteristiche sonore* che vuoi avere e il software ti genera il posizionamento.

* caratteristiche sonore: le caratteristiche di un impianto, spesso se non sempre, in ambiente professionale non si misurano in watt.
Perchè? Perchè il watt è una grandezza elettrica, il suono invece è una grandezza fisica, è una pressione. In ambito professionale, la potenza di un impianto si misura in dB, in decibel... che è una unitÃ* di misura di pressione in scala logaritmica.
Il watt di per sè non da indicazioni su quanti dB produce l'impianto (o il singolo diffusore generico), il dB sì... e alla fine, serve capire quanta pressione sonora è necessaria in quel ambiente per avere un ascolto buono.

Un'altra caratteristica di un impianto (o comunque anche di una singola cassa) è la diffusivitÃ*: cioè quali e quante frequenze il diffusore riesce a mandare dove e come... e sopratttutto a che pressione sonora arrivano all'ascoltatore.
La maggior difficoltÃ* del posizionamento di un impianto (con più diffusori, allineati) sta proprio nel gestire la diffusivitÃ* perchè come ben sappiamo, il suono è un'onda meccanica e come tutte le onde, il suono è soggetto ai fenomeni delle onde: rifrazione, riflessione, interferenza... cancellazione di fase etc etc... cose da evitare... e per questo ci sono (sugli impianti più sofisticati) software che fanno i calcoli sul posizionamento (di solito univoco) che fa permette di non avere questi fenomeni.


Per quanto riguarda mixer/pre/microfoni/outboard in generale: c'è tutto nel rider tecnico... di solito si usano banchi professionali come i Midas (ma ce ne sono altri), compressori Drawmer o DBX, equalizzatori BSS, riverberi Lexicon PCM (o TC Electronic oltre l'M3000, ma di solito Lexicon PCM), delay (per eventuali delay line) della TC. Come channel strip di solito è molto diffuso l'Avalon 737 (se è richiesto... non è richiesto sempre): spesso basta un buon preamplificatore non necessariamente un channel strip completo.
Per i microfoni, la scelta è decisamente personale... si va dai clip ai fissi. Spesso i clip, se sono poco diffusi, se li portano dietro direttamente gli artisti.

sanborn
27th July 2010, 13:49
devo proprio ringraziarti tzadik per la dettagliata spiegazione e complimenti per la tua preparazione. Terrò il tutto presente per le miei scelte.

tzadik
27th July 2010, 14:15
Attenzione... sottolineo: hai richiesto informazioni riguardo impianti per "large venue" e ti ho fornito informazioni su come funzionano le cose in quel mondo.

Impianti del genere non sono gestibili (nella maniera più assoluta) da un singolo ma nemmeno da un piccolo service... hai bisogno di grù, paranchi, muletti...
Se parliamo di impianti appesi, ricorda che c'è bisogno di una struttura che regga diverse tonnellate... e che sia certificata.
Stessa cosa per l'impianto elettrico... deve essere tutto certificato. Poi devi essere assicurato quando usi robe del genere.

Poi... come detto impianti (con strutture etc etc) del genere costano svariate centinaia di migliaia di euro.
Se vuoi aprire un grosso service, metti in preventivo almeno un paio di milioni di euro, più i camion... magazzino, certificazioni, assicurazioni, consulenze per gli impianti (spesso devi comprare a scatola chiusa e per ovviare a questo problema ci sono consulenti che ti forniscono informazioni su quello che ti serve in base alle tue esigenze).
Più gli stipendi per 20/25 persone.
Generalmente per rientrare negli investimenti ci vogliono 10/15 anni (se ti va bene).


Se parliamo di impianti più piccoli (cioè gestibili da 3/4 persone o comunque impianti per il "privato cittadino")... il discorso cambia radicalmente.

sanborn
4th March 2011, 21:42
Si decisamente io devo arrivare ad acquistare un impianto per concerti composto da 7 persone e autogestito da palco per piazza o mezzo campo da calcio. Che potenza ci serve ? Grazie anche per avermi illuminato sui grandi eventi è stato molto utile.

tzadik
5th March 2011, 11:28
Forse per questo tipo di consigli è meglio che ti rivolgi a un consulente del settore... e comunque a forum specializzati in quel settore.
Qui si parla di cose collegate a suonare il sax, non di apparecchiature audio professionali.

sanborn
20th March 2011, 14:11
Ciao vorreri dei ragguagli sull'uso del mixer....oltre agli ingressi sonori analogici cosa devo acquistare per gestire ogni singolo monitor sul palco per decidere su ognuno quale e a che intensita devo fargli arrivare il volume di ogni ingresso sonoro?

tzadik
20th March 2011, 14:35
Il monitoraggio viene gestito su diverse linee.
Ogni musicista (o gruppo di musicista) ha la sua linea dedicata, su cui avrà i volumi delle varie sorgenti gestiti in maniera indipendentente (sui mixer digitali si può gestire in maniera indipendente anche l'equalizzazione e compressione di ogni suono che arriva nella spia).

Le linee sono rappresentate sui mixer come aux. Su ogni canale hai una manopolina per ogni aux disponibile sul mixer.
Ruotando la manopolina sul singolo canale, ottiene delle variazioni di volume della sorgente di quel canale sulla mandata relativa all'aux.
Generalmente le casse attive le regoli a metà volume (o tre quarti) e poi regoli tutto dal mixer.
Il master delle mandate comanda il volume complessivo di quella mandata (un po' come il master L/R). È utile regolarlo al fine di avere un campo di regolazione lineare sulle manopoline sui singoli canali. Spesso i potenziometri delle mandate non sono proprio lineari (sui mixer economici).

Non ne sono sicuro (Federico lo sa di sicuro), sui mixer con gli aux VCA (roba professionale), la regolazione del volume nelle singole mandate è lineare.

Federico
20th March 2011, 15:26
Sostanzialmente i VCA non hanno uscite fisiche, ma servono per fare dei master che poi vanno a confluire in LR tipo i sub-gruppi ( questi hanno uscite fisiche) la differenza è che i VCA aumentano il volume in modo regolare come sei io alzassi i canali uno a uno, il sub-gruppo aumenta la somma dei canali, praticamente e come se aumentassi lil volume dei master, con il VCA aumento ogni singolo canale come se muovessi il fader, sono stato spiegato :mha!(