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Visualizza Versione Completa : Compressore tra microfono e mixer: sì o no?



piigii
9th June 2010, 01:16
Ne parlavo con il dj e forse ne prendiamo uno a poche decine di euro (usato) ....
ma che ci faccio?
Che cosa mi da in più.... ho capito la teoria, ma non molto la pratica....
Avete consigli?

niky sax
9th June 2010, 08:52
dipende da cosa ci devi fare,
PEr una diecina di euro , 20 30 che siano prendilo e provi.
Serve a dare compressione al suono quando esce dall'impianto,
i suono si livellano esce tutto meglio, in genere lo usano i solisti,
devo dire che con un buon effetto un buon mixaggio e un buon microfono ho fatto un figurone.
molti anni fa suonai come orchestra d'appoggio ad un gruppo locale,
per mitivi tecnici dovetti suonare col microfono della cantante solista e non con il mio,
logicamente salgo io con il canale giÃ* mixato, compresso e il suo microfono, insomma dovetti suonare così come piaceva a lei,
feci un successone tanto è vero che l'impresario, amante dei sax la serata successiva portò alcuni sassofonisti fanatici a sentirmi, ero diventato un grande sassofonista.

Insomma per anni pensai a quale mix fecero per farmi il suono così bello ma non l'ho mai scoperto peccato.

FrankRanieri
9th June 2010, 09:14
Il compressore è un processore che modifica la dinamica del suono.
In buona sostanza appiattisce la dinamica rendendola più uniforme. Quindi se settato in modo spinto, fa si che se suoni un soffiato si sentirÃ* come se suonassi un mezzo forte. quindi anzichè avere una dinamica dal pianissimo al fortissimo si avrÃ* una dinamica dl mezzo-forte al fortissimo.
Concetto opposto al comp. è l'expander...
Nella musica pop si usa praticamente SEMPRE....vedi su internet la "loudness war" e ti farai un'idea più precisa.
Nella classica e nel Jazz si usa poco come processore, ma se usato sapientemente si riescono a fare delle belle cose.
Cmq un comp da 20 o 30 euro è un giocattolo, e secondo me introduce molto rumore, però se ci devi suonare in Disco allora va più che bene, tanto non riuscirebbero cmq a capire che strumento suoni... :ghigno:
Unz...Unz...Unz...unz...unz.... :lol:

Federico
9th June 2010, 11:35
Mi sembra ci sia un pò di confusione...
allora come dice il buon Big Frank un compressore da 20-30 euro è un generatore di rumore.
Il compressore lo si usa soprattutto quando hai impianti grossi, ovvero quando il pubblico sente quasi esclusivamente il suono in uscita dal P.A. e quasi niente il suono reale dello strumento, ad esempio su un pub da 100 persone un compressore sul saxofono è inutile.
nel 95% dei casi il compressore viene messo in insert e non in cascata (dunque bisogna avere un mixer con gli insert)
Il cavo di insert e un jaclk stereo che entra sul mixer e due mono (send e return) che vanno al processore di dinamica.
Non è vero che quando vai un soffiato esce come un suono normale e perdi tutta la dinamica, naturalmente bisogna saper regolare il compressore!
I compressori quelli economici solitamente hanno un sacco di manopole:
-attack decide l'attaco lento o veloce del compressore
-relase decide il rilascio della soglia di compressione veloce o lenta ( solitamente quando ci sono queste manopoline c'è anche un bottoncino con scritto " auto" che praticamente decide automaticamente l'attaco e il rilascio della soglia di compressione (consiglio hai meno esperti di lasciarlo inserito)
-thresold serve a mettre la soglia di compressione cioè se voglio che il compressore intervenga a -10dB lo imposterò a -10 e così via, logicamente più bassa è la soglia di thresold più piatto sarÃ* il suono ( dunque perdi le dinamiche dei soffiati)
-ratio: indica esattamente la percentuale della quale il compressore comprime le variazioni del livello d'ingresso, ad esempio con una variazione di 20 dB sul segnale di ingresso il compressore messo 2:1 la varierÃ* di 10 dB.
-output: praticamente è il segnale di uscita che il compressore invia al mixer.
I compressori usati in ambito proffesionale, solitamente hanno solo il Thresold Ratio e Output, questo per farvi capire che le altre manopoline sono quasi inutili :doh!:
Un canale compressore dbx 160 costa intorno ai 500 euro più o meno, un Behringer MDX-4600 Multicom Pro XL ( 4 canali di compressione, tante manopoline e tante lucette) costa 120 euro :shock: quale conviene prendere......
In ogni caso dobbiamo sempre ricordarci che se abbiamo un microfono samson e un impianto da 1000 euro un compressore professionale è inutile.
Io ho sempre sostenuto che oltre ad avere sax da 4000-5000 euro un sassofonista che suona spesso dovrebbe avere anche un suo bel microfono, poi il discorso della compressione è sempre a discrezione del fonico, logicamente non puoi andare dal fonico con il tuo compressore e dirgli usa questo, almeno che non ti presenti con un compressore tipo avalon o altri. Cari sassofonisti dovete mettervi sempre nelle mani dei fonici e sperare che siano bravi a lavorare e se i suoni li gestite voi dal mixerino in palco usate meno cose possibili... MEDITATE BENE ::saggio::

tzadik
9th June 2010, 13:32
Il compressore è un processore di dinamica... come dice il nome: comprime, cioè riduce la gamma dinamica disponibile al fine di posizionarla in un range dinamico più utile per quella che sarÃ* la riproduzione.

Come ha detto Federico: (sintetizzando) un compressore non è in grado di gestire un segnale microfonico: non entri con il microfono nel compressore e vai al mixer.
Tu entri con il microfono nel mixer e il compressore lo metti nell'insert: questo equivale a prelevare il segnale giÃ* preamplificatore del mixer e una volta fatto passare nel compressore farlo rientrare prima dell'equalizzatore. Come detto si utilizza un cavo a Y.

Lascia perdere i compressori da 20/30€... :mha...:

Fin qui, ci siamo capiti... qual è invece lo scopo principale del compressore?
Lo scopo del compressore è quello di prendere la potenza di un segnale e ridistruibuirla in maniera più o omogenea... per questo bisogna ridurre la dinamica, secondo certi parametri, che ha citato Federico, poi il settaggio cambia da strumento a strumento, da compressore a compressore e da microfono a microfono.
L'effetto del compressore è quello di portarsi "più avanti nel mix": più si comprime più, la parte compressa risulta in evidenza.
Ma allo stesso tempo si può anche ottenere una omogeneizzazione: supponiamo ad esempio di suonare con il microfono dentro la campana inevitabilmente un po' per l'effetto di prossimitÃ*, un po' per come è fatto il sax (alto, tenore e baritono) succede che il registro basso è molto "potente" mentre il registro alto è "lontano"... comprimendo, si sottrae potenza al registro registro basso e contemporaneamente si aumenta la potenza del registro alto. L'unico metodo per ottenere lo stesso risultato senza compressione sarebbe quello di utilizzare più microfoni (con conseguenti problematiche dovute a queste tecniche).

Il compressore "fa colore"? Sì, qualche compressore fa molto colore (vedi DBX 160A) altri compressori meno e alcuni compressori non colorano... sono caratteristiche intrinseche dello specifico modello compressore non del settaggio.

piigii
9th June 2010, 14:43
Ok, mi sembra giÃ* una buona descrizione....
chiaro che come al solito più spendi meglio hai, è un principio che non metto mai in dubbio;
quando parlavo di un compressore a poche decine di euro intendevo usato, e nella fattispecie questo: http://www.mercatinomusicale.com/mm/a_behringer-composer-mdx-2100_id1656496.html, che lo trovo anche vicino a casa mia.
La destinazione d'usa varia dai matrimoni alle serate in disco, quindi, da quanto ho capito, mi è maggiormente utile in ambienti piuttosto ampi.... corregetemi se sbaglio

tzadik
9th June 2010, 17:59
chiaro che come al solito più spendi meglio hai, è un principio che non metto mai in dubbio;


Non necessariamente... dipende da che tipo di compressore serve e dove devi usarlo...

Il compressore serve "per andare più avanti nel mix"... quindi usarlo o non usarlo non dipende né dalle formazioni in cui suoni, né dall'ambiente in cui devi usarlo. Per dirti anche alcuni microfoni, ti permettono di "andare più avanti nel mix", ma prima di tutto dipende anche dal suono che hai: un suono molto armonico rimarrÃ* sempre più percebile nel marasma di frequenze

Se sei in formazioni molto piccole un compresso è praticamente inutile... la sua utilitÃ* può ridursi se si utilizzano microfoni a clip (perchè ovviamente la dinamica è più controllata visto che il microfono è fisso rispetto alla sorgente, che sarebbe il sax).

Se vuoi sperimentare, per 40€ puoi anche rischiare...

Federico
10th June 2010, 10:58
Ti parlo come fonico lascia stare l'MDX 2100 :zizizi))

Mad Mat
10th June 2010, 14:50
...... poi il discorso della compressione è sempre a discrezione del fonico ...... Cari sassofonisti dovete mettervi sempre nelle mani dei fonici ...

:ehno: E qui casca l'asino!

Manco per il ciufolo che mi metto nelle mani di un fonico (a meno che si chiami Amerio, o .... Federico A. :ghigno: )

Quando dall'impianto esce un suono di sassafono che sembra un Kazoo, il pubblico pensa che io faccia ca@re come sassofonista e non che il fonico abbia sbagliato a regolarmi.

Il fonico deve fare il suono che io gli chiedo e non quello che vuole lui.

Se suono in un gruppo con chitarre elettriche a manetta e batteristi fabbro-ferrai, voglio il compressore! Ed il fonico - che è pagato da me o comunque da qualcuna'altro per fare suonare me - deve fare quello che gli dico io.

Se suono ballad in duo con un piano e voglio un suono alla Lester young, il fonico non deve farmi un suono alla Clarence Clemmons o alla Kenny G.

Sopratutto se non si hala fortuna di poter suonare in rassegne jazz di altissimo livello, normalmente ci si trova di fronte a dei fonici che non sanno neanche quale sia la differenza timbrica tra un contralto ed un tenore. Figuriamoci se sanno che differenza c'è tra un suono alla Coleman Hawkins ed un suono alla Michael Brecker.

Un sacco di fonici live che si improvvisano a mixare gruppi jazz, non hanno mai sentito neppure un registrazione di Rudy Van Gelder!

Caro Federico, sono pochi i fonici sassofonari come te! Quindi rimango dell'idea che, come cantava Eduardo Bennato in un suo pezzo, "il tecnico del suono è un pazzo criminale" :lol:

niky sax
11th June 2010, 09:54
confermo,
troppo spwesso ci si improvvisa fonici e ci rimettono sempre i sassofonisti.
La cosa che consiglio io e quella di sentire il suono al naturale e rifarla uguale,
in genere basta un pò di effetti ecc ma stravolgere il suono si finisce sempre per far ca . . . . .re
Iio caccio questo e tu ti devi avvicinare,
il problema del sax è che tu pensi quello che devi tiraar fuori mentre chi è al mixer non ne sa nulla di cosa vuoi, se ti ascolti falsi sempre la realtÃ* perchè ascolti sempre prima dal vivo e poi dall'impianto.

Ci vuole fortuna e quando si trova un fonico all'altezza non fatevelo scappare, perchè se lo ruberanno eh eh.

P.S.
le figuracce si fanno spesso per quello che ne esce fuori,
cioè per come vi fanno il suono, un suono piccolo anonimo, schifoso vi fanno far fare brutta figura e raramente si riesce adecidere il proprio suono, almeno che non sia la tua orchestra o c'è chi pende dalle tue labbra.
Per i compressori, sono daccordo no ai super economici.
Li ho visti usare in piano bar non so però la reale utilitÃ*,
un suono effettato con due aggeggi, credo il comp e l'effetto,
bah non saprei.

docmax
11th June 2010, 10:16
Chi ha letto i miei precedenti interventi sui fonici conosce le mie vicissitudini e la mia inquietudine a riguardo del rappporto difficile tra fonico saxofonista.
Vorrei farvi sapere che negli ultimi tempi sto conoscendo meglio i fonici (non tutti) che mi seguono e con i quali, con il tempo, ho imparato ad interfacciarmi; loro hanno imparato a lavorare col sax; ho capito che l'estrema libertÃ* che io davo loro non aiutava e che il mio silenzio quando non ero soddisfatto non aiutava.
In conclusione: siccome nulla si impara né da parte di chi suona davanti un fonico e né da parte di chi fa i suoni davanti al saxofonista, l'importante è crescere nel rispetto dei ruoli e nel dialogo costante alla ricerca del bel suono. Certamente bisogna combattere con la mentalitÃ* di chi lavora dedicando 80 % del sound check a batteria basso e chitarra, il 20 % per tastiere voce e da ultimo il fiato (la frase che mi capita di sentire è "... ah! C'è da fare anche il sax!").

Federico
11th June 2010, 11:16
Non è la questione di essere un fonico sassofonista ( anche perchè io non mi considero sassofonista) è la questione di saper far bene il propio lavoro, caro Doc io non verro mai da te a dirti cosa devi fare sul mio braccio che mi fa male e tu non devi venire da me a dirmi come amplificare un sassofono ;) altresì è vero che per fare il medico serve una laurea, per fare il fonico non serve un c@zzo, questo fa sì che ci sia gente comune che ascolta solo mp3 e non sa cos'è un LP che si spaccia per fonico solo perchè sa comne si girano le manopole di un mixer.
Effetivamente io lavoro ormai da più di 20 anni, però avete ragione che certe volte "lavora" gente che non sa le differenze tra sax alto e tenore, oppure scambia il soprano per un clarinetto dorato...
Vi consiglio di riuscire a inquadrare il fonico prima di dirgli come deve fare il suono del sax. Ascoltate il check degli altri strumenti, se è fatto bene lasciatelo lavorare se è fatto male, magari intervenite.
Io ad esempio mi inc@azzo tantissimo quando uno mi dice come fare il suo suono in sala, soprattutto quando sta suonando dal palco e mi dice come equalizzare in sala, come c@zzo fai a sentire la sala dal palco razza di deficente....
Dunque trattatemi bene i fonici e non fateli arrabiare :lol:

@mad, per me se fai rock è naturale metterti il compressore

Mad Mat
11th June 2010, 14:11
@mad, per me se fai rock è naturale metterti il compressore

Sono sicuro che in una situazione del genere tu mi metteresti il compressore anche senza chiedertelo. Il problema è che molti dei tuoi colleghi o (sarebbe meglio dire) molti di quelli che si spacciano per tuoi colleghi non se lo sognano neanche di fare una cosa del genere.

C'è della gente che vuole fare il fonico e non riesce neanche a distinguere le frequenze a 80hz da quelle a 2Khz.

Come per i musicisti c'è un allenamento dell'orecchio per riconoscere i timbri strumentali e gli intervalli musicali così deve esserci anche un ear trainign dei fonici volto ad imparare a distinguere le frequenze.

Personalmente ho cominciato a smanettare con gli equalizzatori a 10 bande dell'HIFI di mio padre quando avevo 4/5 cinque anni. Tutto quello che impari a fare nei primi anni di vita, in seguito ti viene assolutamente naturale senza sforzi particolari.
L'esperienza da smanettone fatta da bambino negli anni successivi mi è servita parecchio per capire che cosa non andava in un certo suono riprodotto elettronicamente.

pumatheman
11th June 2010, 14:28
Mad non ti smanettare troppo sennò po ti vengono le occhiaie :lol: (e poi si diventa ciechi) :lol:

Mad Mat
11th June 2010, 14:33
Infatti mi mancano otto diottrie da un occhio e sette dall'altro. Però che piacere lo smanettamento ........... :lol:

docmax
11th June 2010, 16:42
Attenzione alle malattie da movimenti ripetuti.

niky sax
12th June 2010, 08:18
secondo me non si impara a sufficenza smanettando solo sugli stereo di una volta.
I bravi fonici sono dei talenti, non è che un piccolo corso ti dÃ* un buon orecchio.
Un corso può insegnarti le cose che non sai ma l'esperienza e la dote non si insegna da nessuna parte.
C'è mixer e mixer, come c'è compressore e compressore, come c'è impianto e impianto, come c'è effetto e effetto,
poi c'è la sala e il palco, po c'è batteria e batteria, poi c'è batterista e batterista.
Non sto vaneggiando, ogni batteria può dare problemi diversi, con la stessa batteria un batterista diverso può fare miracoli in bene e in male ovviamente.
Ogni impianto risponde bene con determinati mixer e c'è poco da guarire se ci sono errori di combinazioni.
Tutto questo lo puoi studiare a scuola ma se non hai la dote . .. . .
quando incontri casi disperati ti metti a piangere e basta.
Po c'è il fonico che pensa ancora che un'impianto suona bene quando ha molti bassi, in genere arrivano sbarbatelli e con le cuffie alle orecchie, poi c'è il service che porta un'impianto da favola e poi è il titolare a mettersi al mixer, in certi casi quando vede queste cose ringrazio in alto dei cieli se non sono io sul palco.
Beh qualche bravo fonico mi è capitato.
Uno dotato ma semplice, stava sotto il palco,
ci ascoltava e saliva sul palco, smanettava due secondi e riscendeva sotto, tornava su e rismanettava e tornava sotto.
In 3 volte metteva bene l'impianto,
poi in casi particolari veniva vicino, acoltava il suono naturale a impianto spento e in due mosse tarava il mio microfono.
Peccato questo è venuto poche volte durante la stagione.

Per questo dico che il fonico deve ascoltare il suono naturale,
poi lo mette uguale, oppure deve stravolgerlo per avvicinarlo al suono delle chitarre e tastiere nel rock, ,a se non sa da che frequenze è composto il tuo suono , solo da sotto ti fa solo casini.

Confermo che la cosa da fare prima e piu difficile è batteria, basso e chitarra,
assieme fanno la base del suono e se non mettono bene prima quei tre il resto non serve.

Federico
12th June 2010, 09:15
Sono d'accordo che l'esperienza la fai solo smanettando, logicamente un pò di teoria la devi sapere ::saggio::
Solitamente non è che la batteria sia la più difficile, è solo la più lunga perchè per un set standard (5 pezzi) si usano nove microfoni!

niky sax
12th June 2010, 10:09
dipende da cosa vuoi dal rullante per iniziare e poi dalla cassa.
Se la cassa è importante e deve aggregarsi al basso , allora devono essere compatibili,
se il rullante deve avere un effetto preciso allora deve avere un determinato suono, poi tutti i tom e piatti vari.
A mio avviso però l'esperienza da sola non basta, ci vuole talento e scuola,
in molti la scuola la fanno sul campo , lavorando a fianco di tecnici comprovati.
Ho avuto modo di lavorare una serata con un tecnico audio di canale 5.
Portava un comico del bagaglino e questo personaggio si portava dietro il suo fonico,
Questo fonico aveva con se ogni armamento utile per ogni occasione,
mixerino suo, effetti, luci microfoni diversi,
tutti attrezzi professioonali da costi esorbitanti e mi spiegava l'importanza del connubbio giusto tra mixer impianto ed effetti,
queste cose forse nemmeno a scuola le sai tutte, sarebbe stato una fortuna lavirare una stagione intera con un tipo simile.

Federico
12th June 2010, 16:09
E' scontato che devi avere tutte le macchine belle e soprattutto macchine che conosci molto bene, come ho sempre detto è inutile avere un preamplificatore avalon se poi lo colleghi a un mixer beringheer cioè tutta la catena dev'essere completa, a me è capitato di lavorare una serata, con Pippo Franco e altri del bagaglino, però non avevano il fonico, avevano mandato la scheda tecnica e basta.
Guarda io ho 38 anni e ho cominciato a fare questo lavoro a 15, di teoria ne ho fatta ben poca, ho studiato vari data sheet delle casse ed altro sempre riguardante aparecchiature, dicono che sono molto bravo, forse sarÃ* vero :mha!( e che la mia è sempre stata una grande passione, e secondo me quando una passione la coltivi bene da i suoi frutti :zizizi))
Dopo in giro trovi di tutto, ad esempio fonici che viaggiano con artisti grossi che fanno andare il rumore rosa sull'impianto per equalizzarlo, e poi hanno l'analizzatore con il microfono del notebook :mha...: io certa gente la metterei a lavorare in miniera... dopo ci sono altri fonici che arrivano e quando gli mostri tutto l'outboard ( preventivamente concordato) guardano l'eq. e ti chiedono hai giÃ* equalizzato te? Io gli dico sì e loro si fidano, non provano neanche l'impianto e partono subito con il cechk ( questo è un fonico che ha 50 anni, quello di prima era un fonico che forse arrivava a 30). Si può concludere che il mondo è bello perchè è vario, ma la mia esperienza al 90% mi dice che se il fonico ha più di 40 anni solitamente lavora bene.

tzadik
15th June 2010, 01:13
Secondo me, l'esperienza di un fonico sia valuta con l'esperienza sul campo e non in base all'etÃ* anagrafica.

Quello che ho notato che le persone più prive di esperienza... vanno a memoria, specialmente per l'equalizzazione.

Se uno conosce molti impianti, molti banchi e molte macchine... farÃ* tutto in maniera più rapida, però comunque le orecchie deve utilizzarle.
Ovviamente più esperienza ha il fonico, più è facile per lui cosa vuole il musicista... con i fonici che conosco, ci parlo e dico loro come voglio che esca il suono compatibilmente al "resto" (perchè spesso non hanno il tempo di curare uno ogni suono), non in che modo farlo uscire (quello fa parte della loro professionalitÃ*).

niky sax
18th June 2010, 03:04
vi garantisco che l'etÃ* non è sufficente.
conosco gente che mette le mani sul mixer da secoli e non ha l'orecchio per capire quanti alti e bassi ci sono e ci devono essere.

C'è chi può e chi non può.
c'è chi fa scuola e impara e chi fa scuola esperienza e non impara.

Tornando in tema,
sono convinto anche io che per accoppiare compressore effetti microfono e mixer ci vuole na certa logica,
non tutti sono compatibili e solo uno molto esperto o dietro consiglio di un rivenditore di fiducia può evitare di spendere soldi per peggiorare il suo impianto. :saxxxx)))

tzadik
18th June 2010, 09:27
Non ci vuole poi così tanta logica... le cose vanno usate se c'è la necessitÃ* di usarle e questo si decide in funzione di come arriva il segnale al mixer di sala.

Il compressore può essere usato per fare molte cose, non tutte queste cose sono necessarie sul sax di solito...
Non è il compressore in sè che distrugge il suono... è come viene settato che può creare problemi.