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Visualizza Versione Completa : Improvvisazione Quartale



phatenomore
18th May 2010, 14:47
Oltre al R.Ricker - "Technique development in fourths for jazz improvisation" (che ho per le mani da un paio d'anni senza, peraltro, grossi risultati nell' improvvisazione) qualcuno mi sa indicare qualche testo che dia un approccio strutturato e progressivo all' improvvisazione quartale?

Edit: Insieme al testo di cui sopra uso anche il R.Ricker "pentatonic scales for jazz improvisation" che, pur avendomi dato parecchi spunti, non mi ha aiutato ad adottare in modo sistematico e rigoroso l' uso delle quarte nell' improvvisazione.

Grazie in anticipo

Edit #2: mi sa che andava nella sezione "Improvvisazione". Sorry.

xavabal
18th May 2010, 18:28
[quote="phatenomore"]Oltre al R.Ricker - "Technique development in fourths for jazz improvisation"


Noooo lo cerco da una vita...
Come posso fare per averlo???

xavabal
18th May 2010, 18:35
Io sono del parere che i metodi servono a poco.... Nel senso...
Si guarda un metodo si apprende...
Poi si mette da parte.....
Per impovvisare, sapere tutte le scale, quanto dico tutte vuol dire poi 300 scale... Tutti i modi a memoria....
Tu vedi un accordo, ti deve venire auomatico studiare le scale.
Studiare li accordi....tutti.... Partendo dalla tonica dalla terza ,quinta dalla settima... Dopo dalla nona dalla quarta ecc

E questo e solo l inizio...
Le scale vanno studiate con frammenti ritmici, diversi non come spiegare..
Lo stesso vale per gli accordi... Una volta fatto tutto questo su tutte le scale... E studiando 3 ore al giorno(minimo indispensabile)dopo 6 mesi inizierai ad avere i tuoi primi risultati.

E oppurtuno non studiare 3 ore di fila ma fare delle pause di 10 min ogni mezz ora(tempo permettendo)

queste cose mele ha spiegate Maurizio Giammarco

phatenomore
18th May 2010, 20:14
Per Xavabal:

1. La transizione dal tonale (moderno quanto ti pare) al quartale è tosta anche se hai delle basi solide di armonia classica, hai approfondito i device armoci e melodici usati nel jazz e studi 3 ore al giorno: il grande patrimonio di musica classica che abbiamo (avuto) in Europa ci ha, infatti, abituati a studiare e "sentire" più per terze che per quarte.

2. Le "scale" sono ben pi di 300... prova a dare un' occhaita, ad esempio, a N.Slonismky- Thesaurus of melodic patterns...

3.Hai conosciuto Giammarco!!?? E' un mio IDOLO da sempre...

tzadik
31st May 2010, 15:35
Detta così sembra comuque un'improvvisazione poco modale...

Il fatto che l'armonia è costruita su triadi (maggiori e minori e conseguenti combinazioni... più rivolti ed esclusioni) ti porta alla conclusione che utilizzando tante quarte... un po' di senso armonico rispetto a quella che l'armonia tradizionale lo perdi.

La quarta non è un intervallo che riesce a definirti un accordo (a meno che non sia un accordo sospeso) quindi sicuramente uno studio sullo sviluppo di un "discorso improvvisativo" su intervalli non del tutto "usuali" (anche se non è il termine corretto) può essere utile ma "grossi risultati" però si ottengono con anche altre cose.

Io le quarte le utilizzerei come "colore"... più che come "fondamento".

Non è importante quante scale ci sono... è importante come usarle: per fare bebop si possono utilizzare 4/5 tipi di scale/accordi e volendo si hanno 40 anni di studio!

phatenomore
31st May 2010, 18:50
E' assolutamente vero che un singlo intervallo di quarta non definisce un accordo (così come, peraltro, un singolo intervallo di terza) ma una successione opportuna di quarte sì (così come un' opportuna sequenza di terze...)

Ad esempio: A D G C (3 intervalli di quarta giusta) rapprenta un C69 e/o il suo relativo -7.

Concordo sul fatto che un solo basato esclusivamente sulle quarte possa perdere di attrattiva , ma un uso misurato è di grande valore. Mi permetto di fare un esempio piccolo piccolo:

Su ! A-7 ! D7b9 ! Gmaj !

prova questo semplicissimo lick (ogni nota vale un quarto):

! A D G C ! Bb Eb Ab Db ! D !

La tensione sulla dominante (V) è ancora più efficace data la simmetria della costruzione (rispetto a II) ed allo slip di un semitono in alto.

Ciao

tzadik
1st June 2010, 00:16
Ad esempio: A D G C (3 intervalli di quarta giusta) rapprenta un C69 e/o il suo relativo -7.

Concordo sul fatto che un solo basato esclusivamente sulle quarte possa perdere di attrattiva , ma un uso misurato è di grande valore.

Dimentichi una cosa fondamentale: l'estensione dell'accordo o meglio su che estensione del pianoforte è sviluppato un accordo... poi dovresti anche tener conto della nota al basso.

Per un accordo formato da soli intervalli di quarta successivi non ha neanche molto senso dargli un nome... l'accordo che hai scritto contiene un salto di una dodicesima... (poi considera che il circolo delle quarte chiude su quante ottave, 7? 8?).
Gli accordi formati per terze (o maggiori o minori) chiudono in un'ottava: esempio C E G# C (solo terze maggiori), C Eb Gb A C (solo terze minori) e ovviamente tutti gli altri accordi che contengo terze maggiori e minori (quindi accordi maggiori, minori e dominanti).

L'accordo di quarta per come è scritto crea tanto colore... e il bello è quello!

Filippo Parisi
1st June 2010, 08:39
...

queste cose mele ha spiegate Maurizio Giammarco

Mi son prenotato per il seminario che terrÃ* in occasione di Roccella Jazz ad agosto ;)

phatenomore
1st June 2010, 10:30
Fil,

mi sfugge qualcosa nel tuo commento: sempre considerando l' accordo (dei quattro possibili) che la successione suggerisce, se ti siedi al piano e suoni CDGA (che ha lo stesso valore armonico della successione delle quarte ascendenti citate), hai C al basso (da cui Csus69) e l' intervallo massimo è una sesta maggiore (C-A)...

Ad ogni modo, l' armonia quartale non l' ho inventata io (purtroppo) :lolloso: : ha fondamenti nella musica classica e non solo in quella contemporanea (giÃ* J.S.Bach...).

McCoy e Coltrane usa(va)no sistematicamente (tra l' altro) le pentatoniche che non sono altro che successione di quarte giuste (prova a rivoltarle e a metterle in fila).

Tra i nostri beneamati, Cantini, tanto per citarne uno, fa un uso consistente delle quarte, soprattutto nei soli col soprano, e il risultato parla da solo. :smile:,

xavabal
1st June 2010, 11:47
qualcunami puo aiutare dovelo posso trvare questo libro?

tzadik
1st June 2010, 12:14
In un accordo maggiore devi avere sempre una terza in evidenza (non è un accordo di dominante).

In un accordo 6/9 la tensione è tra la tra la 6a e la 9a (un quarto grado).
Scritto e buttatto sulla tastiera C D G A... non è altro che un Csus2 (add 6), nell'accordo vince il primo intervallo... non il D-A (una quinta).
Se lo rivolti ancora... D G A C diventa un semplicissimo D7sus4.

Le pentatoniche, a mio avviso, non è utile considerarle come dei quartali rivoltati... cioè sono anche quartali rivoltati, però diventa cervellotico pensarli così (al fine pratico che vantaggi hai? Nessuno!) e comunque bisogno sempre scegliere un verso per vedere l'intervallo... G-C è una quarta, ma il rivolto è una quinta quindi potresti pensare tanti rivolti come accordi che non sono.

Cioè, la cosa fondamentale da fare per capire di che accordo parliamo è capire qual è l'intervallo che sostiene l'accordo.
In un accordo maggiore è l'intervallo 1/3, in accordo minore 1/b3, in accordo dominante 3/b7, in accordo sospeso 1/4... e via così...

phatenomore
1st June 2010, 13:20
Tzadik,

non voglio insegnare niente a nessuno, mi permetto però di evidenziare alcune mie incomprensioni nel tuo post e le differenze che percepisco rispetto ai miei studi di Armonia classica.

Tengo a precisare che mi va di scambiare idee e non voglio scatenare risse... :smile:


In un accordo maggiore devi avere sempre una terza in evidenza (non è un accordo di dominante).
...anche gli accordi di dominante hanno la terza in evidenza a meno che non siano sus7.Se la terza è maggiore sono effettivamente "di dominante", se è minore non sono più di dominante ma -7...


nell'accordo vince il primo intervallo
Qualunque testo di armonia classica mette in evidenza il fatto come non "prevalga" alcuno degli intervalli di un accordo proprio attraverso il concetto di rivolto: il primo rivolto di Cmaj cioè EGBC continua ad essere percepito come Cmaj. Non diventa un accordo minore perchè il primo intervallo del rivolto è una terza minore.


Le pentatoniche, a mio avviso, non è utile considerarle come dei quartali rivoltati... cioè sono anche quartali rivoltati, però diventa cervellotico pensarli così (al fine pratico che vantaggi hai? Nessuno!) e comunque bisogno sempre scegliere un verso per vedere l'intervallo....

Usare le pentatoniche come cluster di quarte apre spazi espressivi ben più ampi dell' uso "consueto" per toni congiunti. Ancora, attraverso il concetto di rivolto: un accordo rivoltato resta se stesso, un intervallo rivoltato nel canto (improvvisazione) crea una percezione melodica diversa.


G-C è una quarta, ma il rivolto è una quinta quindi potresti pensare tanti rivolti come accordi che non sono
Di nuovo: tutti i rivolti sono sempre l' accordo di "partenza".


In un accordo maggiore è l'intervallo 1/3, in accordo minore 1/b3, in accordo dominante 3/b7, in accordo sospeso 1/4... e via così...

Per lo stesso motivo di cui sopra, continua a sfuggirmi il senso del commento: un accordo maggiore con la quinta giusta ha una funzione diversa da uno, sempre maggiore, ma con la quinta eccedente,no? Ulteriore dimostrazione che non è il primo intervallo a caratterizzare, da solo, la funzione armonica dell' accordo.
GiÃ* che ci sono, aggiungo anche che un accordo sospeso (sus) è caratterizzato SOLO dall' assenza della terza e non necessariamente dalla presenza della 4 (in tal caso la sigla usata è sus4).
:smile:

Ciao

Filippo Parisi
1st June 2010, 13:37
Io mi riferivo al seminario che farò con Giammarco ad agosto durante Roccella Jazz....

phatenomore
1st June 2010, 13:44
Bella Fil, mi piacerebbe un sacco esserci... magari poi ci racconti!

tzadik
1st June 2010, 13:46
Per terza intendo intervallo di terza maggiore... non il terzo grado della scala, che identifica il tipo di accordo.

Il mio comento sul tipo di intervallo si riferiva all'intervallo che determina il tipo di accordo in un accordo non rivoltato.

Poi spesso si rischia di confondere la notazione pianistica con quello che veramente viene suonato.
Le differenze tra l'armonia classica e quella non classica, più che sul tipo di accordi, secondo me, sono sul tipo di risoluzione che gli intervalli che definiscono un preciso accordo e di conseguenza sul moto.

Se in musica classica un tritono deve sempre risolvere in qualche modo, nel jazz nessuno dice che deve risolvere, può stare lì dov'è che non da fastidio a nessuno (esempio stupidissimo).

Sul discorso dei rivolti, forse andrebbe contestualizzato proprio il moto degli intervalli che contengono gli accordi... e quindi su quali rivolti dell'accordo usare contestualizzando l'accordo in una progressione... pianisticamente parlando mi sembra che si scelga il rivolto che genera il minor movimento delle dita sulla tastiera (probabilmente solo le dita di una mano, la destra... considerando che la mano sinistra suona le note al basso) nel passaggio da un accordo all'altro.

Progressioni di quarte, come detto... generano colori molto interessanti, parecchio "modali" se vogliamo...

Ovviamente, nel jazz ci sono mille eccezioni...

phatenomore
20th July 2010, 22:03
Dai e ridai ho schematizzato un metodo interessante (spero anche per Voi) per progredire per quarte senza dover usare regolo e calcolatrice:

Scelta una pentatonica, progregire "Skip Up - Step Down" o "Skip Down - Step Up" (Skip = saltare un grado della scala, Step = spostarsi al grado successivo). Se si ha una discreta padronanza delle pentatoniche è più semplice da fare che da raccontare.

Si ottengono pregressione di quarte giuste (ed una sola terza maggiore) intervallate da seconde maggiori. Suona molto "cool" giÃ* così. Se poi si svolge lo stesso pattern un semitono sotto (o sopra) o per terze minori o per terze minori e quarte giuste intervallate (Coltrane) diventra ancora più interessante.

E' una generalizzazione di quanto ci ha spiegato da Bonadè qui:
http://www.saxforum.it/forum/viewtopic.php?f=43&t=14871&st=0&sk=t&sd=a&start=39

(in FJD vengono usate anche sequenze Skip Down-Skip Down (tutte quarte giuste tranne che partendo dal quarto grado).

Ciau!

lucaB
20th July 2010, 23:21
il libro di bergonzi spiega molto bene lo step/skip di cui accennavi.compratelo

(compratelo ha come soggetto voi, altrimenti potrebbe sembrare anche offensivo :ghigno: )

just
20th July 2010, 23:29
compratevelo :ghigno:


accattatevill.... ;)

lucaB
20th July 2010, 23:33
è una questione di accenti anche qui

Allevocomete
21st July 2010, 04:19
E' una generalizzazione di quanto ci ha spiegato da Bonadè qui:
viewtopic.php?f=43&t=14871&st=0&sk=t&sd=a&start=39 (http://www.saxforum.it/forum/viewtopic.php?f=43&t=14871&st=0&sk=t&sd=a&start=39)
Grazie per la citazione,
leggo con piacere la discussione sui quartali/pentatoniche, le osservazioni sono davvero competenti e mi servono per rispolverare alcune nozioni armoniche che con il tempo e l'uso tendono a "consumarsi" un pò.
Per quanto riguarda le citazioni/variazioni in quel mio solo su TWNBAY, sono del parere che il tema di Freedom Jazz Dance sia una "summa" del fraseggio quartale, sicuramente rivoluzionario nel periodo in cui fu scritto e ancora oggi stupefacente nella sua sinteticitÃ*.
Ho consigliato di "lavorarsi" i nuclei melodici in gruppi di 4-6-8 ottavi ma non solo...
il gioco diventa ancora più interessante se si costruisce il pattern su cui lavorare spostandosi via via di un ottavo (es le prime 4 note e lavora in progressione, poi 4 note dal II ottavo e lavora, poi 4 dal III, dal IV ecc), le note possono essere anche 3 o 5 o 6 o quante ve ne pare, ma le possibilitÃ* di fraseggio in questo modo diventano pressochè infinite, e il tutto è partito da un tema di due righe :bravo: .
E' sicuramente un lavoro molto meno "teorizzato" dal punto di vista armonico (teorizzare è fondamentale eh, cerchiamo di capirci...), ma di estrema utilitÃ* ai fini pratici dello sviluppo di un solo, dove è proprio il fattore "sorpresa"a giocare un ruolo determinante ("ma guarda un pò da dove è partito quello li in sto cavolo di frase... :slurp: ).
Il tutto presenta i suoi pericoli, è molto facile all'inizio rischiare di suonare cose un pò astruse o troppo "fuori" senza sapere più come rientrare inside, ma quanche sana "nasata" è da mettere in conto e non fa male.

Molti giovani alle prime armi sono frustrati da un aspetto dei loro soli: la prevedibilitÃ*;
_frasi che iniziano sempre in battere
_progressioni anche tecnicamente difficili, ma suonate come esercizi e quindi prevedibili (mai provato a suonare una normalissima progressione di pentatoniche per III, IV o V partendo dal terzo ottavo della battuta anzichè dal primo? ti cambia giÃ* tutto l'ambaradan...)
Il modo migliore per crearsi un proprio fraseggio peculiare è proprio quello di leggere, ascoltare e ricordare più musica possibile, ogni pezzetto di ciò che memorizziamo può diventare un nucleo melodico da "lavorare" nei modi più svariati ed estremi.
A presto.
C

phatenomore
21st July 2010, 08:30
||: Còmpratelo | ComprÃ*telo | Compratèlo |Compratelò :|| :smile: