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Visualizza Versione Completa : Mark6 variabile nel suono



5th May 2010, 08:19
Ecco, ieri sera nella lezione con il mio maestro che possiede un mark6 ,abbiamo puntato tutto sulla respirazione diaframmatica sulla quale non voglio soffermarmi. Giocando con il soffio il suo mark ha cambiato faccia per ben tre volte,assumendo a secondo del flusso d'aria immesso , caratteristiche differenti ma non di poco.non si tratta di salire e scendere di ottava.Molti di voi sono stanchi di sentir dire che il mark 6 è il miglior strumento, rispondo e chiedo quindi come sia possibile questo cambio di suono e se voi con altri strumenti riuscite a farlo. Sono stato chiaro???? :saputello

Filippo Parisi
5th May 2010, 08:37
Credo proprio che sia una di quelle cose che dipendono al 95% dallo strumentista. Il 5% se la giocano sax e setup.

FaX
5th May 2010, 08:54
quoto filippo..sarebbe successo con qualsiasi sax molto probabilmente!

tzadik
5th May 2010, 11:18
Quoto Filippo: dipende al 95% da quanto lo "strumentista" è "studiato" e da quanto conosce lo strumento e il setup che usa...

Parte dipende anche dal sax, però esclusi Yamaha e Yanagisawa (che per loro caratteristica hanno un suono che rimane "fermo" dal punto di vista armonico variando il modo e la quantitÃ* di aria immessa nello strumento), il resto del mondo ha questa caratteristica.

Gli strumenti "europei", invece, hanno gamma armonica che varia in funzione dell'emissione (quindi di come si suona, quanta aria si butta dentro lo strumento e da cosa si usa per farlo).

Su tutti i Selmer oltre una certa pressione di aria immessa (e conseguente volume sonoro) il suono di gonfia di armoniche e diventa più "definito" (più armonici = più definizione).
Sui Selmer datati questa soglia era più bassa e quindi anche suonando a bassi volumi si riusciva ad avere un suono molto definito, che con strumenti più moderni era complicato ottenere... tutta sta cosa dipende dalla lastra e da cosa c'è sopra la lastra.

Concluedendo, con un Mark VI hai una buona riprova di quello che ti ho descritto a grandi linee (poi non è automatico che uno riesca a sentire in maniera netta le caratteristiche... è una cosa un po' soggettiva!), non succede soltanto con i Mark VI.

fcoltrane
5th May 2010, 11:43
le variabili del suono sono infinite.
prova a mantenere l'emissione costante e prima stringere con il labbro poi allargare :
avrai tanti suoni diversi a seconda della diversa stretta.
poi prova a fare il contrario mantieni stretta costante e modifichi l'emissione avrai ancora variazioni.
infine prova ad invertire il bocchino e suonarlo sottosopra : avrai ancora variazioni.
Tutto questo per dire che variare il suono del sax è relativamente semplice.
Più difficile (almeno per me lo è) è riuscire ad ottenere dal punto di vista del suono esattamente quello che si desidera in termini di timbro volume ed omogeneitÃ* ed intonazione.
Alcuni sassofonisti riescono ad ottenere quella che è la loro idea di suono quasi prescindendo del tutto dal setup (ma a quale prezzo? )
inutile dire che io non sono tra questi.
ciao fra

5th May 2010, 12:16
sicuro sicuro che se c'è un buon musicista tutto si può avverare ma quello che mi ha lasciato sorpreso non è stato solo un discorso di intonazione del tipo cavitÃ* orale più aperta o chiusa(non solo quello),dal sax tenore è stata ricavata anche una melodia simile a quella del violino con timbriche tipiche della musica classica,molto molto delicato e avvolgente.

lucaB
5th May 2010, 12:20
grande fcoltrane! sempre utili i tuoi interventi! ci vediamo a quarna!

tzadik
5th May 2010, 12:24
...
dal sax tenore è stata ricavata anche una melodia simile a quella del violino con timbriche tipiche della musica classica,molto molto delicato e avvolgente.

Uccidendo le vibrazioni dell'ancia si possono ottenere anche suoni simili, spesso persone che stringono troppo ottengono questi risultati...

Dire che un suono "classico" alla "vecchia" è avvolgente, mi sembra però una contraddizione in termini...

lucaB
5th May 2010, 12:44
è possibile ottenere quel risultato anche con un ancia più dura del solito?

5th May 2010, 13:17
In che senso? Perché con l'ancia più dura?

5th May 2010, 16:37
Premesso che ho un mk6, e sono un markista o SBAista convinto (parlando di tenore....)

il 99,99999999999999999% dipende dallo strumentista.
lo 0,00000000000000001% dal set up (ance dure, leggere, becco, fascetta...).

lucaB
5th May 2010, 17:07
la mia era una domanda

PJM
6th May 2010, 01:20
Ciao, dunque ovviamente il grosso del lavoro lo fa il musicista dietro al sax, però volevo aggiungere un particolare: questa cosa dell'estrema duttilitÃ* e del "trasformarsi" su un Mk6 risulta più evidente ancora per il semplice fatto che la caratteristica del mark6 è di non prendere una direzione troppo precisa. Se prendi per esempio un Balanced, o un king s20, o un keilwerth shadow, un Martin, ti accorgerai che sono sax che prendono una direzione ben precisa(ognuno diversa),ma ti portano giÃ* loro da una certa parte "si schierano" molto di più, "sterzano di brutto" verso una certa direzione piuttosto che un'altra..il mk6 rimane più neutro,è come un mosaico, ha un pò di una cosa e un pò dell'altra,è al centro, devi essere tu bravo a tirare fuori il colore che ti interessa altrimenti rischia di rimanere più "anonimo" degli altri.."Non schierarsi troppo" è la filosofia di costruzione del mk6..PJM

tzadik
6th May 2010, 10:03
Quoto PJM... per quella che è la storia del Mark VI, si può tranquillamente affermare che la compattezza di suono che fornisce l'ha reso adatto agli usi più disparati: jazz, r'n'b e classica.

Il Balanced ha un suono molto più "spread", è vero che forse una stanza la riempie meglio di suono ma non verrebbe mai in mente di dire che uno strumento "super versatile" il Mark VI è più versatile. (intendo dire che non pone grossi limiti nell'utilizzo, però alcune timbriche non sono caratteristiche di certi generi...)

Il King Super 20, ha una pasta sonora anche lui compressa... però si riconosce che è uno strumento nato per il "jazz" (sia il Super 20 normale sia il Silver Sonic).

Lo Shadow non l'ho mai trovato, ma l'alpacca del fusto e la laccatura "black nickel" danno proprio un'orientamento sonoro che difficilmente è spostabile...
se vogliamo possiamo dire in generale che è uno strumento per "musica leggera" (scavato sui medi tra l'altro).

Per i Martin (ne ho provati 3 di diversi periodi storici, domenica scorsa), potrebbero valere le stesse considerazioni che valgono per il Super20.

Come ha detto PJM, il Mark VI non si schiera... :zizizi))

bb
6th May 2010, 13:45
Queste cose dipendono dal conrtollo diaframmatico e dalla preparazione musicale del sassofonista.
E' vero come dicono PJM e tzadik che lo strumento ha giÃ* un proprio carattere connotato che porta in una direzione piuttosto che un altra , ma è inutile concentrarsi su questo piu' di tanto...almeno per ora,
se come credo da cio' che hai scritto stai studiando il sax da poco tempo concentra al 100% le tue energie nello studio dello strumento e nell'ascolto dei maestri che ne hanno fatto la storia.
Non disperdere le tue energie (insegnando ne ho visti purtroppo moltissimi ) in continui cambi di set up , che non fanno altro che confonderti e dopo un mese ti danno lo stesso suono che avevi prima!
Ciao, Fabrizio

6th May 2010, 15:16
Vero Fabrizio , parole sacrosante ma l'evidenza a volte non può essere ignorata, credo che alcuni strumenti siano nati benedetti,ed è per questo che oggi uno strumento del1970 costa 4000 € , cifra al di fuori di ogni ragione. Ho in mano un sax bello e dignitoso ma credimi, l'alta sera mi sono accorto cosa significa un suono belllo con tre elle. Il mio sol non è lo stesso sol e così via. Qui si tratta di capire se è il mio orecchio che da cilecca o mi è venuta la febbre da mark 6

KoKo
6th May 2010, 15:42
hai provato a far fare le stesse cose al tuo insegnante ma col tuo sax?

fcoltrane
6th May 2010, 17:31
non ho capito se la prova la hai sentita dal tuo insegnante o hai provato in prima persona ad emettere in maniera diversa?
nel primo caso la prova ha poco senso perchè prescindendo dal fatto che quello che hai sentito è il prodotto di anni di studio, l'elemento più rilevante è dato dal fatto che chi suonava provava il suo sax (lo strumento che conosce meglio).

nel secondo caso è invece possibile che tu abbia provato un sax che ti rende più facile ottenere quello che desideri in termini di suono.

il sassofono ottimo (ed il setup migliore) è quello che ti consente di ottenere quello che desideri con il minimo sforzo.
anche io ritengo che molto dipende dal sassofonista ma è anche vero che un buon setup
e sassofono ti consente di avvicinarti a quello che desideri più di quanto non faccia un pessimo sax e setup. :lol: (ho detto una ovvietÃ*)

è che anche il concettio di "sforzo" non è univoco per me può essere rappresentato da un bocchino troppo chiuso e da un ancia che mi oppone poca resistenza , per un altro dall'opposto.

stesso discorso per il sax magari alcuni preferiscono una meccanica facile con una corsa delle chiavi minima a scapito del suono e viceversa.
in genere però un mk6 che suona bene trova molti consensi in chi lo prova.

per lucab: ci vediamo presto a quarna.
la variabile dell'ancia pesante o leggera è molto legata al bocchino e all'abitudine alla stretta ed alla resistenza.ciao fra

PJM
6th May 2010, 21:57
In ogni caso, lavora tanto su un set up e stop poi se vorrai prenderai delle alternative ma tenendo sempre il tuo set up primo. Io per esempio sul tenore è 11 anni che suono su berg larsen grained ebonite su un mk6 e con questo stesso set faccio ciò che voglio. Il resto che ho sono specifiche in più, ma tutti i suoni li ho io in testa e con uno stesso becco posso farti 10 voci e fraseggi diversi. Il discorso del mark 6 è così fatto: per me è un bene che non schieri tanto come un balanced o un super 20 perchè è proprio ciò che mi interessa! Per farti capire: il balanced fa da votaione 10e lode le ballad e L'R&B, con un super 20 fai da 10 bop- hard bop e company, con un keilwerth shadow fai da 10 pop, rock.. con un mark 6 che suona bene fai tutto a 9! Lo ripeterò sempre il mak6 non è il miglior strumento ma il miglior COMPROMESSO fra tutto..li ho provati tutti i sax e facendolo di professione sono arrivato a questa conclusione, perchè quando entri in sala di registrazione e devi suonare la colonna sonora di un film dove c'è un brano "mieloso" a ballad,una salsa, uno swing, e uno pop alla Kirk Whalum, beh Mk6 alla grande!!!! PJM

6th May 2010, 22:11
No no, ognuno ha usato il suo, il mio scopo era quello di emulare il suo suono ma era così differente che fare anche un paragone era difficile proprio per l'enorme differenza. Credo di essermi innamorato( non del maestro ). Magari un giorno di questi registro sia lui che me e sucessivamente ve lo faccio sentire , così per curiositÃ* . :half: