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Visualizza Versione Completa : Apprezzare il jazz



seethorne
21st April 2010, 14:38
Titolo enigmatico forse; io ho spesso cercato di avvicinarmi al jazz con scarsissimi risultati; parlando però un po' di giorni fa con la mia insegnante di canto ed un pianista jazz mi hanno dato dei consigli che si sono rivelati ottimi...

- Ballads, di John Coltrane, sublime
- John Coltrane and Johnny Hartman, indovinate di chi :D Eccezionale.
- The Art Tatum Quartet di Ben Webster, devo sentirlo ancora
- I primi dischi jazz di George Benson, con lui che suonava la chitarra
- Chet Baker, mamma mia che poesia con la tromba, mi piace molto anche come cantante



È quindi fuor di dubbio che, una parte del panorama jazz mi piace; il jazz si suddivide in diverse categorie. Quale sto ascoltando? E, rimanendo più o meno nella categoria, quali artisti e/o album mi consigliate? Perchè ho letto spesso vostri consigli su sassofonisti o artisti vari, e per la maggior parte mi causavano ulcera istantanea (sonny rollins, john coltrane negli altri album, becker o brecker o come si chiama, miles davis; tutti mostri sacri per il quale ho un rispetto assoluto, ma che non riesco ad apprezzare nei vari generi). Sto scoprendo invece altri artisti con grandi soddisfazioni, dal cantante Al Jarreau, ai pianisti Bill Evans e Keith Jarret, alla cantante Ella Fitzgerald.
Ora mi aspetto un linciaggio perchè sicuramente avrò detto una o più castronerie, però mi farebbe davvero un grande piacere avere consigli da appassionati del genere quali siete voi; io sono un cultore del "meglio le emozioni che i tecnicismi", onde per cui il superbranosupermegadifficileimpestatissimochenemme noinquattroriesconoasuonare per me non reggerÃ* mai il confronto con un notturno di chopin o con clair de lune o arabesque di debussy...

P.S. Autumn Leaves nella versione di Chet Baker mi fa impazzire!!!

gene
21st April 2010, 14:51
.....Ora mi aspetto un linciaggio perchè sicuramente avrò detto una o più castronerie......perchè mai? io non sento figo se ascolto Braxton o cose pallossissime ai più.. è un fatto di curiositÃ*, provare ad ascoltare e poi decidere ...esiste del brutto jazz come della brutta musica classica o del brutto rock....un fatto è certo, l'orecchio va allenato, non puoi passare da Chet Baker ad Ornette Coleman...si scopre pian piano se si è curiosi...

giosuei
21st April 2010, 15:55
il "di più" che ha il jazz è l'improvvisazione: tu non sai quello che lui farÃ* con lo strumento....................e questo fa la differenza con la musica classica.
Quindi il mio consiglio è di scegliere a caso (da internet, che costa moooolto meno) e poi approfondire. E' un modo per ricostruire in casa quello che avviene sul palco con l'improvvisazione................

Chopin75
21st April 2010, 18:22
.....Ora mi aspetto un linciaggio perchè sicuramente avrò detto una o più castronerie......perchè mai? io non sento figo se ascolto Braxton o cose pallossissime ai più.. è un fatto di curiositÃ*, provare ad ascoltare e poi decidere ...esiste del brutto jazz come della brutta musica classica o del brutto rock....un fatto è certo, l'orecchio va allenato, non puoi passare da Chet Baker ad Ornette Coleman...si scopre pian piano se si è curiosi...
Quoto in pieno Gene...nemmeno a me piace tutto il jazz...l'importante è sapere cosa si vuole ascoltare (se piace un certo filone melodico...un certo artista è piu indicato di un altro)e soprattutto come gia citato allenare l'orecchio...certi brani di Dizzy Gillespie nn li digerisco nemmeno io per esempio...nn ti scoraggiare come nello studio è questione di tempo e di tanto ascolto

gnoato
21st April 2010, 19:29
il jazz si suddivide in diverse categorie. Quale sto ascoltando? E, rimanendo più o meno nella categoria, quali artisti e/o album mi consigliate? Perchè ho letto spesso vostri consigli su sassofonisti o artisti vari, e per la maggior parte mi causavano ulcera istantanea (sonny rollins, john coltrane negli altri album, becker o brecker o come si chiama, miles davis; tutti mostri sacri per il quale ho un rispetto assoluto, ma che non riesco ad apprezzare nei vari generi). Sto scoprendo invece altri artisti con grandi soddisfazioni, dal cantante Al Jarreau, ai pianisti Bill Evans e Keith Jarret, alla cantante Ella Fitzgerald.
Ora mi aspetto un linciaggio perchè sicuramente avrò detto una o più castronerie

Nessun linciaggio, apprezzare quasi subito come hai fatto tu, artisti come Coltrane, George Benson o Chet Baker è indice di una eccellente sensibilitÃ* musicale. Il jazz è un mondo immenso che racchiude di tutto ma, come ha giÃ* detto qualcuno, la sua essenza è l'improvvisazione cioè partire da un materiale di base (che possono essere composizioni proprie o di altri) ed inventarci qualcosa di personale sopra (se provi a fare così con Beethoven i "classici" ti uccidono :D ). Per quanto riguarda la tua domanda su che cosa stai ascoltando direi che prediligi un certo tipo di clima che definirei intimista, lirico, notturno (la citazione di Chopin non è tanto casuale...) che si può ritrovare un po' nei diversi generi del jazz e che rispecchia più la personalitÃ* dell'artista o una sua fase creativa (vedi il Coltrane di "Ballads" molto diverso dal quello di "Ascension" tanto per citare un altro suo lavoro) che non una categoria specifica. Lo stesso Miles Davis se lo senti in certi suoi album (ti cito "Kind of Blue" o "Sketches Of Spain") potrebbe piacerti.
Comunque il modo migliore di avvicinarsi al jazz è proprio quello di cominciare ad ascoltare quello che ci piace; inutile e controproducente farsi del male pretendendo di voler ascoltare a tutti i costi Braxton o Parker (Evan) se non ci procura proprio nessun piacere.

puffosky
21st April 2010, 21:19
Consiglierei, mi permetto, di leggere anche qualcosa,
per documentarsi sulla storia del jazz. Ad esempio, il sempre
ben scritto e completo "Il jazz", di Arrigo Polillo, Mondadori.

E poi, comprare dei CD o vinile dai classici in poi,
cominciando da Armstrong, Duke Ellington, Billie Holiday. ecc.
:saxxxx)))

FrankRanieri
21st April 2010, 22:03
Consiglierei, mi permetto, di leggere anche qualcosa,
per documentarsi sulla storia del jazz. Ad esempio, il sempre
ben scritto e completo "Il jazz", di Arrigo Polillo, Mondadori.

E poi, comprare dei CD o vinile dai classici in poi,
cominciando da Armstrong, Duke Ellington, Billie Holiday. ecc.
:saxxxx)))

Quoto Puffosky....
Andare alla cieca per poi magari infilare 3 o 4 dischi che non ti piacciono non ti fanno certo diventare più curioso, anzi...
Documentarsi, magari il necessario, un minimo sindacale e poi ascoltare con cognizione di causa...
My 2 cents,
Frank

zkalima
21st April 2010, 22:34
Si, quoto anch'io Puffosky, il libro di Polillo è un'eccellente introduzione al mondo del jazz, è ben scritto, con amore, e fa venire la curiositÃ* di ascoltare le cose di cui scrive, e Armstrong, Duke Ellington e Billie Holyday, beh sono indispensabili, da qualunque lato si guardi la faccenda.
Tra l'altro era uscita un'edizione del libro di Polillo con allegato un CD con alcuni classici dei classici, è un buon inizio.

Se ti piacciono le ballads non devi perderti "ballads" di Dexter Gordon, è una raccolta di alcuni dei più intensi e toccanti pezzi di musica mai suonati, e poi, e poi... la strada è lunga e inesauribile, cose che oggi ti danno fastidio domani ti faranno impazzire, è successo così a quasi tutti.
Scoprirai che ci sono musicisti legati alla loro epoca e altri che sono avanti a tutti sempre, un caso? Sidney Bechet.

Se posso azzardare un punto di vista personale, ascolta anche molto blues, lì c'è l'alfa e l'omega del jazz, da lì parte e lì sempre ritorna, se è jazz.
Buon divertimento

Smog graffiante
22nd April 2010, 00:23
Stavo appunto riflettendo sulla stessa cosa...innanzitutto il linciaggio è inutile perchè i gusti sono gusti...
Poi ti consiglio anche un bel disco che mi sto gustando proprio ora:

Time Out di brubeck
Gone with the Wind,sempre di Brubeck.

Secondo me è l'atmosfera giusta per te.

Proprio alla luce di questi dischi...ora ti dico una cosa.
nella mia auto si sentono due cose:
-cantautorato italiano(de Andrè,gaber ecc.)
-jazz

CASUALMENTE i miei amici in macchina con me non amano troppo venirci...ma la mia fidanzata non ha alternative! :lol:
Cito le loro parole sul jazz:

"Quello che senti tu è troppo difficile, non lo capiamo"

Considerando che magari avevo messo su Massimo urbani incaxato nero...o Un Hardissimo Coltrane...forse li posso capire.Nonostante li abbia maledetti lo stesso!considerando che molti di loro sentono roba rock che io definisco rumore(e qua mi linciano a me! :doh!: )

Però l'altro giorno salgono in macchina e c'era il suddetto disco di Brubeck..e gli è piaciuto da morire!!!!!!
Allora forse non è solo questione di gusti,ma come ti hanno detto gli altri,di allenamento!
Desmond è chiaro,comunicativo,profondo,lirico...poetico!Che poi ciò lo facesse considerare fuori moda è un altro discorso...
A molti piace qualcosa di semplice...o di estremamente orecchiabile...alla "all that jazz"-style...

secondo voi..dopo tutta sta parabola..che ne ho ricavato?
Cambio amici? :lol: no vabbè--mi sa che lascio il disco di Brubeck

saxgirl75
22nd April 2010, 00:32
No smog cambia proprio amici :ghigno: ma se nn ti riesce proprio, metti in auto altri cd stile Brubeck

fcoltrane
22nd April 2010, 00:34
Duke Ellington & John Coltrane
magari ti piacerÃ* solo il primo brano ma a poco poco forse si accenderÃ* la lampadina.
ciao fra

fcoltrane
22nd April 2010, 00:38
propendo anche io per cambiare amici :ghigno: .
o alla peggio provi ad educarli: parti con una ballade suadente...e quando li vedi rilassati e sorridenti sbrang.....il Trane dell'utima ora.
ciao fra

Smog graffiante
22nd April 2010, 00:42
.e quando li vedi rilassati e sorridenti sbrang.....il Trane dell'utima ora.
ci ho provato...m'hanno staccato l'ipod dalla macchina e mi so trovato non so quante chitarre!!(dicasi rock)...
che poi manco a dì che non è travolgente trane!!!
No...di lui preferiscono Ballad( :half: :half: )...però in macchina mi manca il lettore LP... :lol:
metti in auto altri cd stile Brubeckne ho pochi...

gnoato
22nd April 2010, 09:02
.ma la mia fidanzata non ha alternative! :lol:

Stai attento che se insisti troppo poi le alternative se le va a cercare ... :lol:

Battute a parte, raccomando anch'io il libro di Polillo per cominciare ad avere una panoramica a 360° sul jazz. Poi per quanto riguarda la scena contemporanea (Polillo si ferma all'inizio degli anni '80) sto trovando molto interessante un libro di Claudio Sessa ("I Contemporanei" appunto) che parte dagli anni 80 ed arriva fino ad oggi. Tra i due però trovo che in quello di Polillo traspare molta più "passione" e certi passi ti invogliano proprio ad andare ad ascoltare gli artisti o i dischi cui si riferiscono.
Comunque per tutti (o quasi) è sempre un passaggio graduale: io ho iniziato ascoltando il jazz-rock dei Weather Report e Chick Corea, ora ascolto tranquillamente Roscoe Mitchell che all'epoca non riuscivo a sopportare oltre i 10 secondi ...

GeoJazz
22nd April 2010, 10:39
Cito le loro parole sul jazz:
"Quello che senti tu è troppo difficile, non lo capiamo"
Prendo spunto da questa tua riflessione smog, perchè anche a me, come a molti di noi, capitano episodi di questo tipo... e che cavolo, mica gli abbiamo messo su un trattato di astrofisica nucleare, teoria delle particelle o ingegneria biomolecolare!!!!! :muro(((( ahò, e un po' di ascolto musicale a volte fa bene! sforzarsi a capire quello che c'è dietro un pezzo, ballad o meno che sia. Capisco che il jazz e il blues sono banditi dalla tv e dalla radio (a parte quando ci vengono fatti due cocomeri con gente come allevi o norah jones fancendoceli digerire come jazz :doh!: ), e quindi c'è poca abitudine all'ascolto, però dire "è troppo difficile" mi sembra proprio il massimo del non volersi neanche avvicinare a capire un mondo meraviglioso che è il jazz, con la sua storia e la sua arte. E non ce lo solo con i tuoi amici smog!!!
Chiudo con l'OT, ma mi sembrava doveroso.
Per il resto sono d'accordo con puffosky, l'ascolto affiancato anche alla lettura può facilitare anche a capire alcune cose del jazz.

per la maggior parte mi causavano ulcera istantanea (sonny rollins, john coltrane ... miles davis;) ... Sto scoprendo invece altri artisti con grandi soddisfazioni,... ai pianisti Bill Evans e Keith Jarret
Azz, rollins e davis ti fanno venire l'ulcera e jarret no !?! :ehno:

Smog graffiante
22nd April 2010, 11:02
non volersi neanche avvicinare a capire un mondo meraviglioso che è il jazz, con la sua storia e la sua arte.
Purtroppo è così...ma d'altronde è difficile farglielo capire...
Secondo me il problema è alla radice..il jazz è un linguaggio che comunica con suoni e non parole(salvo alcuni casi,ovviamente)..ergo non si coglie immediatamente il suo messaggio(che magari noi possiamo cogliere)...
al contrario in altri generi di musica le parole acquistano un'importanza tale da diventare,seppur non orecchiabili,cantabili,fruibili!
Non è che ho amici che(Grazie a Dio)sentono robaccia..voglio dire,sentono Pink Floyd,Beatles,Depeche Mode,Blink 182,ecc...poi che io non riesca a sopportare il70% di questa musica è un altro discorso(e mi professo consapevolmente un ignorante di rock),ma non mi sognerei mai di dirgli di cambiarla in macchina!anzi,se la mettono,cerco di capirla,magari mi faccio raccontare la storia della canzone,i suoi perchè e i suoi percome...anche se non mi piace tento di apprezzarla...
Spesso si considera il jazz una musica da vecchi...non sanno magari che fu una delle prime forme di libertÃ* e di protesta!!
secondo me è una questione di consapevolezza...loro sanno che il jazz è un linguaggio profondo e diverso,probabilmente più complesso,e non c'è voglia di tentare di capirlo!!!

Comunque..il libro di Polillo è bellissimo!!

Mad Mat
22nd April 2010, 12:03
La cosa che mi fa veramente imbestialire :muro(((( è quando sento dire

"il jazz non mi piace perchè non lo capisco"

Generalmente un'affermazione del genere proviene da persone che non hanno la benchè minima conoscenza della teoria musicale. Quindi persone che non capiscono un brano jazz ma che non capiscono neppure la Canzone del Sole.

Mentre ascolta la canzone del sole, l'ascoltatore medio "ignorante" (nel senso che ignora la teoria musicale) non capisce che la progressione armonica è basata sulla cadenza I IV V IV, non sa riconoscere nè gli intervalli utilizzati nè la struttura AABA nè se il brano è in tonalitÃ* maggiore o minore.

Dunque se è vero che l'ascoltatore "ignorante" non capisce Giant Steps, è vero anche egli non capisce neppure la Canzone del Sole. Quest'ultima però, pur non essendo comprensibile, gli piace perchè sin da quando è nato è stato abituato a sentire quel genere di suoni.

Quello che nell'orecchio dell'ascolatore medio fa la differenza tra la Canzone del Sole e Giant Steps non è la "difficoltÃ*" della musica in se bensì "l'abitudine" dello stesso ascoltatore ad ascoltare certe cose piuttosto che certe altre.

Altra espressione che viene usata improriamente in questi casi è: devi "allenarti" ad ascoltare jazz.
Il concetto di "allenamento" richiama l'idea di uno sforzo prolungato volta ad acquistare una certa capacitÃ*.
Con riferimento all'ascolto, a mio parere bisognerebbe invece dire: devi "abituarti" ad ascoltare jazz.
L'ascolto della musica non richiede infatti alcuno sforzo e non fa acquisire alcuna capacitÃ* specifica.
L'abitudine all'ascolto rende invece famigliare qualsiasi genere musicale: anche il free più selvaggio.

pumatheman
22nd April 2010, 12:21
seondo me la musica come l'arte non ha bisogno di preparazione/spiegazioni per essere apprezzate.
Studi, saggi, analisi e recensioni sono degli extra che permettono all'ascoltatore di approfondire quell'opera
Trane diceva, che la musica parla da se infatti secondo lui non erano necessarie le "Liner notes" sul retro dei dischi.
se si ascoltano le opere fatte con genio/talento/anima/ricerca/umiltè senza le tonnellate di preconcetti estetici a cui siamo sottoposti ogni istante, si riesce sempre a scorgere la bellezza, poi i gusti son gusti ma la bellezza non è relativa al gusto la bellezza è assoluta il gusto è "preferenza" relativa, esempio:

se ascolto beethoven ne scogo la bellezza ma non mi appassiona per il mio "gusto" preferisco ornette coleman o i public enemy.

se ammiro un raffaello ne scogo la bellezza ma non mi appassiona quanto un donatello o un cezanne

gnoato
22nd April 2010, 13:12
Quello che nell'orecchio dell'ascolatore medio fa la differenza tra la Canzone del Sole e Giant Steps non è la "difficoltÃ*" della musica in se bensì "l'abitudine" dello stesso ascoltatore ad ascoltare certe cose piuttosto che certe altre.


In effetti il grande pianista Maurizio Pollini in una intervista diceva che uno dei grandi errori nell'insegnamento della musica in Occidente è la tonalitÃ* che abitua le persone ad ascoltare ed apprezzare solo una certa composizione di suoni. Secondo lui invece l'educazione musicale dovrebbe essere incentrata sui suoni in sé che ognuno poi utilizzerÃ* secondo la propria sensibilitÃ* combinandoli nei modi più vari non necessariamente rientranti nelle tonalitÃ* o nelle scale che siamo abituati ad ascoltare in Occidente. Pollini è in pianista classico ma con questo ragionamento di fatto equipara a livello artistico tutte le musiche del mondo (eurocolta, jazz, indiana, araba, ecc...).

lucaB
22nd April 2010, 14:58
una volta ho incrociato una collega mentre andavo a lavoro, avevo le cuffiette, me ne prende una per sentire cosa stessi ascoltando e mi fa: "A ma ascolti jazz? Ma come fai? é troppo intellettuale". la mia faccia :shock:

per quanto riguarda gli ascolti da consigliare all'OP secondo me ti puoi lanciare tranquillamente sulla bossa nova che dovrebbe piacerti, o su Maceo Parker. Secondo me ti piacerÃ* anche cannonball

seethorne
22nd April 2010, 17:17
ciao a tutti! comincio ringraziando innanzitutto tutti quelli che hanno partecipato sinora con i loro consigli e le loro impressioni, ho iniziato a procurarmi qualcuno dei dischi che mi avete consigliato e appena avrò un po' di tempo me li ascolterò, e appena faccio un salto in biblioteca vedo se per caso hanno lì il libro "il jazz" che mi avete consigliato, sono certo che sarÃ* molto interessante e mi aiuterÃ* parecchio a capire un po' questo mondo misterioso (per me).

Interessante sono anche i vostri pensieri sul "perchè la gente non ascolta il jazz o dice che non lo capiscono".

Vi porto la mia esperienza. Ho 28 anni, studio pianoforte classico, ascolto tantissima musica (ma tanta tanta tanta tanto è vero che ho deciso di prendere un orientamento in ciò che ascolto), studio canto moderno, organo liturgico e il sax tramite la banda. la musica è dunque la mia vita, guai a togliermela. Non si parla, qui di un orecchio pigro; qualche anno fa ricordo che sull'autoradio avevo un cd dei pink floyd, sono passato a prendere dei miei amici e dopo 2 minuti (2!!!) di ascolto di, money forse?, comunque, dopo 2 minuti ad un certo punto uno fa: "sì ma togli questa merda!!!", ha tolto il cd dall'autoradio, ne ha messo uno che aveva lì lui: TUNZ TUNZ TUNZ PARA TUNZ TUNZ TUNZ ........ e gli altri "oh ma meno male!!!! non se ne poteva più!!!!!!". Inutile dire che non esco più con loro !

oppure un altro che conosco io "che musica ascolti?" "vasco" "e poi? chi altri?" "solo vasco, il resto è tutta merda"...

no, io sarò un caso più raro probabilmente, ma anche gente non dagli orecchi pigrissimi non riescono ad ascoltarlo.
Io stesso ho fatto parecchi tentativi, senza riuscire nell'impresa; finchè finalmente, come dicevo prima, due persone competenti mi hanno dato i consigli giusti, raccontandomi che loro stessi prima di diventare appassionatissimi sfegatati di jazz dicevano "che schifo il jazz!!!".

Diversa è la considerazione su "ma perchè mi ascoltano solo le ballad", perchè qui entrano maggiormente i gusti personali. Molti di noi magari amano il rock ma non il metal. Alcuni potranno dire "oh ma che bravi i dream theater" ed uno "mah guarda, io preferisco i queen". Del resto, se parliamo di musica classica, è generalmente più apprezzata la musica sinfonica che quella da camera. se è vero che uno può iniziare ad ascoltare musica classica sentendo la primavera di vivaldi, e poi innamorarsi delle suite per violoncello di bach, non è detto ciò questo debba avvenire per forza altrimenti è uno che non capisce la musica. Perchè in tal caso il fatto di preferire una musica ad un'altra dovrebbe diventare una questione di mera intelligenza, ed allora nascerebbe una guerra civile fra i sostenitori di vari generi. Perchè un ottimo album di musica folk, raffinata e ricercata ha pari dignitÃ* con un ottimo album di jazz o di rock, ma uno può preferire l'uno piuttosto che l'altro.

Se si parla di cultura musicale, è un altro discorso. liquidare un genere solo perchè non ci si è mai provato ad entrare e le prime esperienze non sono state esaltanti, vuol dire disprezzare qualcosa che non si conosce. voglio dire: il metal non è solo cannibal corpse o marylin manson, e non va identificato con questo. Se qualcuno di voi prova a farsi un bel viaggio nel rock e nel metal, riuscendo ad apprezzare alcuni artisti, magari poi ritornerÃ* all'amato jazz, ma avrÃ* fatto un passo in più nella propria cultura musicale.

spero di essermi espresso più o meno in modo chiaro :)
io sto vedendo la luce in questo viaggio nel jazz!

gnoato
23rd April 2010, 11:25
liquidare un genere solo perchè non ci si è mai provato ad entrare e le prime esperienze non sono state esaltanti, vuol dire disprezzare qualcosa che non si conosce

Infatti il punto è proprio questo; vale per il jazz ma per qualsiasi altra forma d'arte musicale e non (pittura, letteratura, ecc...). Ognuno di noi ha la sua sensibilitÃ* ed i suoi schemi che man mano che passa il tempo tendono ad irrigidirsi sempre di più. Se a un gruppo di bambini che non abbiano mai ascoltato musica gli si fa ascoltare musica classica, jazz, rock o altro molto probabilmente le preferenze si divideranno abbastanza equamente tra i vari generi (esperimento provato dal mio ex insegnante di musica, anzi nel suo esperimento il genere meno apprezzato era stato proprio il rock).
Poi con la formazione della personalitÃ* si tende (giustamente perché altrimenti si diventa schizofrenici ...) a rifiutare quelle cose che risultano incompatibili con la visione del mondo che si sta formando (l'atonalitÃ* nella musica classica è una di queste ...). Quindi è chiaro che accostarsi per la prima volta a qualcosa che noi nella nostra psiche abbiamo definitivamente eliminato è disorientante ("non si capisce il jazz") e difficile. Ma è uno sforzo che va fatto per poter conoscere e giudicare davvero questa cosa. Poi ovviamente non è che bisogna essere masochisti e imporci di fare o ascoltare qualcosa che non ci piace e se, dopo un percorso di approfondimento e di studio, il jazz proprio non piace lasciamo perdere (ma in genere non capita mai cioè tutte le persone che hanno voluto davvero conoscere questa musica poi hanno finito per apprezzarla ed ascoltarla, magari non tutta ma in gran parte sì).