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Visualizza Versione Completa : La musica come soddisfazione del proprio ego?



seethorne
16th April 2010, 14:17
Ciao a tutti, voglio provare ad intavolare una discussione filosofica :D
ecco il seet-pensiero:

Molto spesso, secondo me, suoniamo più che per il semplice piacere di farlo, ma anche per soddisfare il nostro ego, rafforzare la nostra autostima... molto spesso troviamo maggior soddisfazione a suonare nello scantinato ciò che in quel momento vogliamo suonare (sia un brano, difficile tecnicamente, o nell'interpretazione o in entrambi, o un'improvvisazione, che parte da dentro di noi e si trasferisce tramite noi al nostro strumento musicale e da questo si diffonde nell'aria, ove noi possiamo percepirne le onde, confrontarlo con ciò che volevamo effettivamente fare, ed inebriarci, in caso positivo, o arrabbiarci con noi stessi, se l'intenzione non ha seguito nell'esecuzione) che a suonare in pubblico, perchè in fondo, è certamente un'esperienza elettrizzante ma è come se ci rubassero un pezzetto di anima...
Molto spesso ciò che eseguiamo in un momento di esecuzioni solitarie nel nostro amato scantinato (termine che uso genericamente per intendere il luogo dove noi proviamo :) ), è così personale, che potrebbe non piacere a tutti, a volte non piacere affatto... che mi dite? avete anche voi percezioni del genere? io vivo tantissimo il momento in cui suono... un sacco di emozioni contrastanti. Mi hanno insegnato a non vivere per criticare i nostri stessi difetti ma anche ad apprezzare ciò che di buono facciamo, nell'intento di ripeterlo e pian piano sistemare i difetti... e questo calza a pennello anche nella musica...

Chopin75
16th April 2010, 15:54
Sicuramente See vale cio che hai detto..anche se riconosco che da quando suono nn ho bisogno piu di comprare frutta e verdura :lol:
Scherzi a parte, come ho sempre detto i migliori giudici di noi siamo noi stessi, se nn ci fosse questa voglia di soddisfare dapprima il nostro ego, poi di far vedere agli altri cio che sappiamo fare credo che molte imprese nn sarebbero mai state tentate, soprattutto le imprese rischiose, Amunsen (quello che per primo esplorò uno dei poli)dichiarò poco prima di partire ad un giornalista dell'epoca, che nn stava partendo per conquistare il polo, ma per conquistare se stesso.

giosuei
16th April 2010, 22:04
la musica è come la matematica: dura da caire, ripetitiva, con un linguaggio per niente intuitivo.......e non è affatto rilassante..........ma quando capisci una cosa ti senti proprio bene :smile: ed è per sempre

GAX
17th April 2010, 19:09
la musica è come la matematica: dura da caire, ripetitiva, con un linguaggio per niente intuitivo.......e non è affatto rilassante..........ma quando capisci una cosa ti senti proprio bene :smile: ed è per sempre

l' accostamento con la matematica mi sembra il migliore perché oltre a quello che hai scritto le due discipline sono accomunate da passaggi logici che non ammettono errori e tantissima teoria oltre alla pratica.

Comunque quando suono mi sento divino ... però quando ascolto gli altri torno a terra :cry:

lucaB
19th April 2010, 12:53
per fortuna che c'è lo scantinato, luogo dove posso produrre qualsiasi tipo di suono liberamente e perpretare così il fine ultimo di ogni studente: studiare in santa pace.
Io penso che l'ego giochi un ruolo fondamentale. Prima si appaga la propria anima suonando per se stessi, dopodiché si suona per altri allo scopo di sentirsi compiaciuti