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Visualizza Versione Completa : Recensione 8 - Nouvelles Etudes Varièes - J. M. Londeix



David Brutti
12th April 2010, 11:30
Titolo: Nouvelles Etudes Varièes

Autore: Jean-Marie Londeix

Editore: Leduc

Prezzo: circa 25 euro ('tacci loro...)

Jean-Marie Londeix, dopo avere affrontato praticamente tutti gli aspetti relativi alla tecnica di base (staccato, studio delle scale e degli arpeggi, studio e pratica dell'intonazione, studio della meccanica) in questo testo si rivolge a un pubblico di utenti avanzati.

Il presente testo vuole essere idealmente una continuazione degli "Etudes variées" di Marcel Mule, suo insegnante tra l'altro, andando a compensare le piccole lacune che questo metodo presentava.

Il metodo del Londeix infatti non presenta una "linearitÃ*" nelle tonalitÃ*; il metodo del Mule iniziava con il primo studio in Do magg, il secondo in la minore. Si proseguiva poi con il 3 in Sol maggiore e il 4 in Mi minore per aggiunta di alterazione, e così via fino a raggiungere le tonalitÃ* più "scomode".
Ecco, è proprio questo assunto che non piace al Londeix (e io ne sono testimone essendo stato suo allievo): per lui le tonalitÃ* sono (o almeno dovrebbero essere) tutte uguali poichè composte dalla stessa successione di toni e semitoni e il sassofonista DEVE essere in grado di suonare agilmente e senza intoppi in MIb minore come in Re minore, tanto più che il nostro strumento possiede una meccanica razionale e comoda e pertanto non presenta le immense difficoltÃ* tecniche dell'oboe o del fagotto.

In sostanza quindi il Londeix presenta degli studi di difficoltÃ* "simile" saltando di tonalitÃ* in tonalitÃ* liberamente e senza una logica apparente.

Se vogliamo trovare un approccio "progressivo" in questo bel metodo, lo dobbiamo cercare nello studio dei sovracuti che diviene via via più complesso e articolato. Si parte dal primo studio che presenta qualche sporadico sol, vino ad arrivare all'ultimo studio che presenta frasi cantabili e legate nel registro sovracuto come anche passaggi tecnici in velocitÃ* piuttosto difficoltosi.

Ed ecco la seconda "mancanza" del metodo del Mule che questo testo va a colmare: negli "Etudes Variées" non c'è traccia di sovracuti, nemmeno nelle ultime pagine. Questo approccio tradizionalista allo strumento poteva ovviamente andar bene una cinquantina di anni fa, e nemmeno tanto visto che numerose sono le partiture del passato che presentano passi nei sovracuti. Tuttavia oggigiorno il sassofonista "classico" DEVE per forza di cose possedere una buona padronanza sul registro sovracuto, cosa che può essere acquisita praticando giornalmente armonici, note lunghe e quant'altro descritto nel metodo del Rascher, e corroborate da questo metodo che presenta in alcuni casi difficoltÃ* piuttosto elevate.

Oltre a ciò il testo "Nouvelles Etudes Variées" presenta inoltre una maggior varietÃ* sia nelle articolazioni e nei vari tipi di attacco, sia anche negli andamenti dei vari brani: il testo del Musle ha una predilezione per i brani ad elevate velocitÃ* rendendo il suo testo di fatto molto monotono; il testo del Londeix presenta invece numerosi brani con andamenti moderati e lenti nei quali si può praticare anche lo studio del legato e avere maggiore attenzione nei confronti della sonoritÃ*, in modo da avere un approccio allo studio dello strumento più completo e moderno.

Veniamo ora alle pecche del presente testo:
-lo studio del doppio staccato viene toccato in UN solo esercizio (trascrizione di una parte di un Capriccio di Paganini). Toccare marginalmente un problema così complesso a mio parere non ha alcun senso, in quanto il doppio staccato è una pratica difficile da acquisire. Di conseguenza era meglio se l'argomento non veniva trattato per nulla. In alternativa l'autore avrebbe potuto dedicare maggior spazio a questa tecnica introducendola poco a poco come ha fatto per i sovracuti.
-alcune pagine di questi studi sono semplicemente meravigliose (soprattutto quelle tratte da Paganini). Altre sono molto meno interessanti musicalmente e attingono quasi sempre da trascrizioni di metodi francesi (che 'ce voi fa, so un pò nazionalisti) per violino di autori semi-sconosciuti e musicalmente non molto interessanti. Sarebbe stato molto più utile a mio parere se si fossero proposti brani di autori di maggior peso.

A parte queste due pecche, è un testo FONDAMENTALE per ogni sassofonista di livello avanzato.

Grazie per l'attenzione,

David Brutti

Nous
12th April 2010, 13:25
Lo voglio :shock:
Adesso lo ordino :saputello !!

giovanesassofonista
28th April 2010, 10:54
Ci penserò fra qualche annetto