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Visualizza Versione Completa : Massimizzare i risultati della trascrizione



lucaB
7th January 2010, 17:58
Il topic si apre con delle premesse:

- sappiamo come si trascrive, e ognuno ha il suo metodo, più o meno rapido a seconda delle capacitÃ*, ma alla fine sempre di quello si tratta: un procedimento organizzato logicamente a "tentativi". (concedetemi)
- se non si sa (tras-)scrivere la musica difficilmente la si saprÃ* leggere.
- assumo giÃ* discusse tutte le storie sull'importanza dell'orecchio, l'orecchio relativo, eccetera.

Lessi tempo fa, da qualche parte in rete, un articolo che "distruggeva" il classico modo di trascrivere. L'articolo parlava di co-composizione, affermando l'inutilitÃ* della trascrizione "e basta". Praticamente mentre trascriviamo, non dobbiamo limitarci a scrivere le note suonate ma in qualche maniera a comporre insieme al musicista e aggiungere del nostro. L'autore sostiene la superioritÃ* di questo metodo in termini di risultati, in quanto afferma che ciò a cui dobbiamo mirare con la trascrizione non è "entrare nel pezzo" ma "entrare nella testa" del musicista. In questa maniera, secondo l'autore arriveremo alla Musica.

L'autore sostiene che questo metodo dovrebbe essere usato soprattutto dal principiante (da chiunque ovviamente), perché obbliga da subito chi trascrive ad assumere una mentalitÃ* da professionista.

In definitiva l'articolo non fa altro che dire quello che giÃ* sappiamo, e cioè che bisogna interiorizzare il pezzo in ogni suo minimo dettaglio per poi dare una spruzzatina di idee proprie. Però l'attenzione è fin da subito, non sulle note ma sulle idee, e non si limita a queste, anzi, le idee del professionista "devono" essere superate per lasciare spazio alle nuove di chi trascrive. A quel punto, la trascrizione finale non sarÃ* più la sequenza di note suonate dal musicista prescelto, esattamente come le ha suonate, ma sarÃ* la personale interpretazione di un brano attraverso le idee di un professionista.

Cosa ne pensate?

fcoltrane
7th January 2010, 21:35
sarei curioso di sapere chi sosteneva questo che hai affermato.
anche per capire cosa si intenda per entrare nella testa del musicista.
faccio un esempio concreto.
se si ascolta un musicista suonare una trascrizione di un sassofonista si possono ascoltare le sfumature che il primo è in grado di sentire.
solo così alle belle parole si attribuisce un significato.
ciao fra

lucaB
7th January 2010, 22:58
l'ha scritto un certo Darrin Koltow, che non penso proprio sia un'autoritÃ*, però ha offerto questa nuova prospettiva. Può darsi che come didatta sia bravo. Non lo so, diamogli una chance :saputello

pizzic77
8th January 2010, 01:19
Se devo essere sincero non è che abbia capito molto di questo nuovo modo di "trascrivere" :oops:

Nello specifico non capisco come sia possibile cominciare ad avere una mentalitÃ* da professionista (???) aggiungendo del nostro (visto che siamo entrati nella testa del musicista (???)), ai soli che trascriviamo :mha!(

fcoltrane
8th January 2010, 03:52
diffida dei chitarristi di questo tipo.

un metodo che più che insegnare mi sembra un insieme di luoghi comuni e stupidate.
"comporre insieme al musicista quando non si è in grado neanche di trascrivere."

nell'articolo citato la premessa è quella di un allievo che non riesce a trascrivere perchè non ha gli strumenti tecnici e l'autore dell'articolo indica quale è la soluzione.
belle parole prive di significato.
scettico come sono preferisco (se devo imparare un metodo) riferirmi a chi so ,che in parte o del tutto , è riuscito a suonare questi argomenti.
Liebman Potter ma anche Fabbry (che a volte frequenta questo forum)
ciao fra

lucaB
8th January 2010, 11:15
capisco! mi sembrava di difficile applicazione il concetto in effetti :mha...:

8th January 2010, 19:32
beh, preso atto che secondo me utilizzare questo metodo aumenta il profitto di una trascrizione come la presenza di un carciofo accanto a voi migliora le vostre prestazioni con lo strumento, la discussione è molto interessante, se si lascia un attimo da parte il metodo proposto. Io ribalterei il problema:
voi come fate ad ottimizzare i risultati delle trascrizioni? Una volta finita la trascrizione scegliete le frasi che vi piacciono di più e le imparate nelle 12 tonalita (tipo pattern)? Date un occhiata al solo e lo suonate qualche volta senza portare a compimento lo studio fino a portarlo a tempo, ma solo per capire le idee del musicista? Lo imparate, magari a memoria e lo suonate insieme al musicista (metodo tradizionale)? fate altro? accorgimenti vari, analisi aggiuntive oltre all'impararlo sullo strumento?
Così secondo me la discussione potrebbe essere produttiva.

Secondo il mio parere, che alla fine conta quanto il carciofo di poco prima, se uno prende la frase del musicista e ci mette del proprio, magari a forza, finisce che non entra nemmeno nel ragionamento del musicista, tra l'altro poi il solo che ti studi non è come l'ha pensato il musicista dunque non puoi capirlo se lo modifichi MENTRE lo trascrivi. Secondo me si entra davvero nella mente dal musicista quando hai appreso il solo in questione, appreso altri soli dello stesso (capisci che ci sono alcuni lick che ricorrono, alcuni modi di concepire alcuni accordi ad esempio iniziando spesso con un arpeggio diminuito partendo dal terzo grado per un certo tipo di accordo ecc....). Una volta capito il ragionamento del musicista improvvisi per un po' tu cercando di ragionare allo stesso modo. Poi magari una frase ti piace, ma non del tutto, allora la modifichi e la sistemi e ne fai un pattern. Però attenzione perchè modificando spesso finisce che modifichi sempre nella stessa direzione (almeno agli inizi) e tendi a modificare tutte le nuove idee riconducendole a idee vecchie...dunque non c'è progresso.

Questa la mia umile opinione, mi piacerebbe continuare la discussione nell'altro verso come spiegato sopra

fcoltrane
9th January 2010, 11:39
quoto Pierojazz.
prima trascrivo note e tempo.
poi inserisco il fraseggio (come la lingua tratta le note).
quindi inserisco gli accordi del pezzo.
cerco di capire se nel solo il musicista utilizza le note dell'accordo o delle scale di riferimento, delle sostituzioni ecc..
ciao fra

pizzic77
9th January 2010, 11:52
Quoto Pierojazz e fcoltrane, sono le stesse cose che faccio io...
Prima imparavo l'intero solo in tutte le tonalitÃ*, ormai per mancanza di tempo ho abbandonato questo importantissimo lavoro :sad:

lucaB
9th January 2010, 15:24
l'intero solo in tutte le tonalitÃ*? io personalmente trascrivo senza badare troppo a se è preciso al 100% quello che ho trascritto e poi cerco di suonare insieme al disco. sta cominciando a sembrarmi inutile però trascrivere "tutto" il pezzo (dai 3 ai 9 minuti supponiamo), probabilmente la prossima volta trascriverò solo i passaggi che mi interessano.
Questo pensando all'ultimo pezzo che ho trascritto, sono 3 minuti e mezzo di solo in cui si ripete sempre il tema, con variazioni di tempo, abbellimenti, cambi di registro, ma le note sono sempre quelle (ci sono anche brevi spezzoni dove esce dal tema ovviamente). Alla fine della trascrizione mi sono chiesto che senso abbia avuto. :muro((((

9th January 2010, 16:01
se il solo ti piaceva ha molto senso!! anzi, forse anche più di quanto non ne abbiano 30 minuti di solo con tutte le note diverse e lo stesso ritmo. Probabilmente stai parlando di un solo di Sonny Rollins, nel quale rimane in sintonia col tema facendo variazioni ritmiche davvero interessanti. Certo non sempre uno può trascrivere 4-5 minuti di solo...però non trascrivere solo le frasi che ti piacciono perchè se no non sviluppi un senso dello sviluppo del solo e la tua varietÃ* ritmica si appiattisce...fidati, serve più quello di altro, magari annoia di più e prende più tempo, ma è molto utile

lucaB
9th January 2010, 16:23
in realtÃ* si tratta sempre di un Sonny, ma Stitt! :amore::

9th January 2010, 21:27
a maggior ragione!!! e se cacci fuori pure la faccina così--> :amore:: quando ne parli...significa che ti piace...eccome...l'unico ostacolo è che è faticoso, alla fine lo sai anche te! Trascrivi, studia e suona con lui...tra 6 mesi avrai trascritto e imparato circa 7-8 soli oltre ad aver fatto tanto altro studio...a questo punto mi racconterai se ti è servito o no...non c'è dubbio...ti sarÃ* servito! ;) :saputello

22nd April 2010, 04:59
Salve a tutti sono nuovo del forum e mi piacerebbe dire la mia sulla faccenda:

Trascrivere assoli serve essenzialmente per tre cose, e in questo ordine:

- Ear training: se vuoi suonare (jazz in special modo) devi avere un orecchi allenato a reagire velocemente.
- Capire come suonano i grandi: una frase qualsiasi diventa portatrice di significato per il 90% dal modo in cui e' eseguita.
- Capire cosa suonano i grandi: le note sostanzialmente, le frasi, i licks...ecc

Il metodo migliore che mi e' stato consigliato, e che mi sta dando i risultati migliori, e' quello di "trascrivere senza trascrivere".
Ovvero imparare a memoria i soli senza scriverli, solo suonanadoli e risuonandoli.
Ad esempio un Blues, mi imparo a memoria dal disco un chorus al giorno e dopo una settimana circa avro' l'intero solo a memoria
e a velocita'... Dopo di che lo continuo a suonare sopra al disco per 10/15 min ogni giorno finche' non mi sono certo di averne colto
ogni sfumatura di esecuzione.
Questo di mi ha fatto migliorare suono, intonazione, feeling ritmico e senzo dello swing molto velocemente, o comunque
piu' velocemente di tante menate sull'improvvisazione.
Il cervello dopo un po' tratterra' solo cio' che serve...

spero di essere stato utile a qualcuno...eh eh
saluti

FrankRanieri
22nd April 2010, 13:13
capisco! mi sembrava di difficile applicazione il concetto in effetti

Prova ad applicare il concetto dell'amico chitarroide (che fa rima con.... :ghigno: ) a giant steps...a tempo...poi mi dici.... :cry: :muro((((