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Visualizza Versione Completa : Sapete leggere velocemente le note?



Placebo
1st October 2009, 14:33
Ragazzi, dopo due anni di studio (in banda) di teoria, solfeggio e strumento, comincio a nutrire delle perplessitÃ*.
Premettendo che ho studiato parte del Bona ed ora sono quasi alla fine del Pozzoli 1^ corso (solo solfeggi parlati), mentre sullo strumento utilizzo quotidianamente l'Orsi e da poco il Salviani 2, i miei dubbi ricadono sulla velocitÃ* di lettura delle note, sia al solfeggio che negli esercizi pratici. Sono stato molto costante nello studio, anche perchè mi appassiona, ma i risultati che ottengo mi demoralizzano un po'. Possibile dopo due anni incepparsi tanto sul solfeggio? Sull'Orsi, per fare un esempio, uno studietto in due movimenti a semicrome non ho speranza di eseguirlo correttamente al tempo che richiede, ma devo necessariamente rallentare. La cosa che mi manda in bestia è che il mio Maestro crede che io non studi, quando invece ci sbatto la testa per ore! Comincio molto lentamente, aumentando poi gradatamente dopo svariate volte che ripeto, ma nulla.... appena aumento mi inceppo! E più giorni studio lo stesso esercizio, più mi innervosco, e peggio lo eseguo! :mha!(
Lo stesso vale per gli esercizi di solfeggio. Devo studiare lo stesso per molte, moltissime volte per portarlo "accettabile", mentre vedo mia figlia di 12 anni che le bastano 10 minuti e via! :muro((((

Dite, mi devo preoccupare? Avete avuto problemi analoghi? Può influire la mia etÃ* non giovanissima (43)? Devo darmi all'ippica? :ghigno:

FrankRanieri
1st October 2009, 14:58
Guarda non me lo dire, io non riesco a passare l'esame di solfeggio al conservatorio... :muro((((
Certamente sono diversi livelli di complessitÃ*, ma credimi faccio una fatica bestia...
Secondo me non devi preoccuparti, devi solo liberare la testa da tutto e partire lentamente. Il fatto che l'aumento di tempo comporti un tuo puntuale inceppamento secondo me è in buona parte un fattore psicologico, succede esattamente la stessa cosa anche a me... :mha!(
Però se rispetto i miei tempi, e inizio lentamente funziona. Inoltre prova a solfeggiare alla mattina, pare che sia positivo in quanto siamo abbastanza freschi e non presi dai problemi che vengono fuori durante il giorno...
Frank.

ciak
1st October 2009, 15:10
forse questi studi vanno fatti da giovani! Anch'io ho forti difficoltÃ* col solfeggio eppure ero un bravo studentello 30 anni fa. Mi applico con passione e applicazione, ma non c'è verso, ormai penso di aver perso il treno e quindi mi accontento di quel che viene. Tanto per tirarti un po' su ti dico che sono 5 anni che leggo, studio, provo, manuali, programmi, notte, giorno, mattino, ma i risultati sono scarsi... in bocca al lupo! Ah, ho 45 anni!

Placebo
1st October 2009, 15:12
Grazie Frank! Liberare la mente... ::zitto::
Immaginavo fosse un punto cruciale, ma mica facile... eheheh...

Però non posso dire di non trovare mai la concentrazione, e sfrutto molti momenti liberi della giornata per solfeggiare, ma coi risultati che ho citato... :neutral:

Studiare appena svegli? Urca... mi sveglio giÃ* alle 5.30 per andare al lavoro! :lol:

Placebo
1st October 2009, 15:14
forse questi studi vanno fatti da giovani! Anch'io ho forti difficoltÃ* col solfeggio eppure ero un bravo studentello 30 anni fa. Mi applico con passione e applicazione, ma non c'è verso, ormai penso di aver perso il treno e quindi mi accontento di quel che viene. Tanto per tirarti un po' su ti dico che sono 5 anni che leggo, studio, provo, manuali, programmi, notte, giorno, mattino, ma i risultati sono scarsi... in bocca al lupo! Ah, ho 45 anni!

eheheh.. adoro questo Forum, allevia ogni mio momento diffile... :D

Si... ciò che scrivi mi tira su! Grazie! ;)

FrankRanieri
1st October 2009, 15:15
Studiare appena svegli? Urca... mi sveglio giÃ* alle 5.30 per andare al lavoro! :lol:

Anche io mi alzo presto per andare al lavoro alle 6:00.... :muro((((
Però intendevo al sabato o domenica o giorni in cui non lavori e magari (forse..) puoi permetterti di alzarti un pò più tardi...

Placebo
1st October 2009, 15:20
Studiare appena svegli? Urca... mi sveglio giÃ* alle 5.30 per andare al lavoro! :lol:

Anche io mi alzo presto per andare al lavoro alle 6:00.... :muro((((
Però intendevo al sabato o domenica o giorni in cui non lavori e magari (forse..) puoi permetterti di alzarti un pò più tardi...

Quei giorni mi alzo prestino per andare a correre, ma proverò a seguire il tuo consiglio, anzi, non vedo l'ora!

Grazie! ;)

STE SAX
1st October 2009, 15:26
prova a prendere 8 misure del solfeggio che devi preparare, riscrivi le misure su un quaderno in modo che mentre le scrivi ti rimangano piu' impresse, e dopo riprova a solfeggiare sulle battute riscritte. Dovresti cosi' essere piu' sicuro.
Puoi anche provare a solfeggiare senza pronunciare le note e sostituendo le stesse con il classico ta -ta ta in modo da prendere dimestichezza solo con il tempo, quando sarai sicuro sul tempo allora pronuncia le note esatte.
non saprei come altro aiutarti, un po' e' anche predisposizione naturale.

FrankRanieri
1st October 2009, 15:30
Puoi anche provare a solfeggiare senza pronunciare le note e sostituendo le stesse con il classico ta -ta ta in modo da prendere dimestichezza solo con il tempo, quando sarai sicuro sul tempo allora pronuncia le note esatte.
non saprei come altro aiutarti, un po' e' anche predisposizione naturale.

Della serie, non sono predisposto... :doh!:
Se andassi in california dalla Intel e mi facessi impiantare dei chip con connessioni neuronali ? Forse in quel caso riuscirei a solfeggiare velocemente... :ghigno:
Il solfeggio ritmico per me non è un problema, anche su figurazioni abbastanza complesse, ma quando devo mettere le note è tutto un sgarbugliamento di lingua, tipo Fol (sol), Da (fa), Ti(si) ecc. ecc. :muro((((
Mah...

Placebo
1st October 2009, 15:32
prova a prendere 8 misure del solfeggio che devi preparare, riscrivi le misure su un quaderno in modo che mentre le scrivi ti rimangano piu' impresse, e dopo riprova a solfeggiare sulle battute riscritte. Dovresti cosi' essere piu' sicuro.
Puoi anche provare a solfeggiare senza pronunciare le note e sostituendo le stesse con il classico ta -ta ta in modo da prendere dimestichezza solo con il tempo, quando sarai sicuro sul tempo allora pronuncia le note esatte.
non saprei come altro aiutarti, un po' e' anche predisposizione naturale.

Eh insomma.... :BHO: sarebbe un bel lavorone trascrivere i lungi esercizi che solitamente studio. Per quanto riguarda il tempo non ho problemi, anzi l'insegnante conferma che ho appreso perfettamente le suddivisioni, il problema sta proprio nell'individuare le note velocemente.... :neutral:

Ma grazie del suggerimento ;)

ModernBigBand
1st October 2009, 15:38
Purtroppo l'unico modo per imparare a leggere bene è l'esercizio costante. Puoi studiare anche 20 ore la domenica il solfeggio ma di certo otterrai più risultati studiando 15 minuti al giorno (che sono comunque un'inezia).
Nel tuo caso, occorre fare bene attenzione alla velocitÃ* di esecuzione e partire quasi dalla metÃ*, aumentando gradualmente solo quando viene perfettamente alla velocitÃ* inferiore.
L'esecuzione è perfetta quando non commetti alcun errore e soprattutto lo è se riesci a ripetere la performance sistematicamente a quella velocitÃ*.
Il giorno dopo quando riprendi gli esercizi non iniziare con la velocitÃ* a cui ti sei fermato il giorno prima, ma inizia un po' più lentamente perché con molta probabilitÃ* non riuscirai a mantenere il ritmo del giorno prima.
Per farti un esempio: esercizio da fare a 120, lo studi il primo giorno a 60 e magari lo porti fino a 80, il giorno dopo non inizi da 80 ma da 70 e lo porti a 90, il giorno successivo da 80 arrivi a 100 e così via, dando comunque per scontato che a fine sessione l'esercizio riesca comunque perfettamente alla velocitÃ* stabilitÃ*, se ci sono problemi occorre tornare indietro...

Quindi non perderti d'animo e consolida il metodo di studio, soltanto l'esercizio può portare miglioramenti.
Poi nessuno qui ha la necessitÃ* di diventare il genio della lettura, nella vita normale basta avere una lettura dignitosa e divertirsi. Diverso è il caso di chi lo fa per professione e magari si trova in sala di registrazione senza sapere nemmeno cosa si deve registrare oppure peggio, ti piazzano davanti una parte da trasporre al volo perché quella trasposta non si trova.

alto23
1st October 2009, 16:06
quando devo mettere le note è tutto un sgarbugliamento di lingua, tipo Fol (sol), Da (fa), Ti(si) ecc. ecc.
:lol: Capita esattamente la stessa cosa anche a me! Pur senza andare su cose difficili. Credo sia dovuto al fatto che quando suono associo al segno grafico dello spartito solo durata e posizione delle dita (quasi in automatico) senza pensare al nome della nota. Ecco che mentre faccio solfeggio ("maledetto" Pedron, in senso buono s'intende) vengono fuori le cose più assurde...
Come al solito ha ragione MBB: studio lento ed esercizio costante. Purtroppo quest'ultimo non è sempre possibile... e inevitabilmente si regredisce.
Nel mio piccolo preferisco restare su un esercizio scomponendolo in frasi e ripetendo ciascuna frase finchè non riesce decentemente (tutto è relativo al livello che ti prefiggi, ovviamente). Una volta che la prima frase è a posto passo alla seconda, poi le unisco. E così via. Certo, magari ci vogliono alcune sedute per mettere insieme un esercizio (specie se non puoi applicarti tutti i giorni), però per me è l'unico modo per uscirne dignitosamente.

Renatobflat
1st October 2009, 16:45
Ragazzi, dopo due anni di studio (in banda) di teoria, solfeggio e strumento, comincio a nutrire delle perplessitÃ*.
Premettendo che ho studiato parte del Bona ed ora sono quasi alla fine del Pozzoli 1^ corso (solo solfeggi parlati), mentre sullo strumento utilizzo quotidianamente l'Orsi e da poco il Salviani 2, i miei dubbi ricadono sulla velocitÃ* di lettura delle note, sia al solfeggio che negli esercizi pratici. Sono stato molto costante nello studio, anche perchè mi appassiona, ma i risultati che ottengo mi demoralizzano un po'. Possibile dopo due anni incepparsi tanto sul solfeggio? Sull'Orsi, per fare un esempio, uno studietto in due movimenti a semicrome non ho speranza di eseguirlo correttamente al tempo che richiede, ma devo necessariamente rallentare. La cosa che mi manda in bestia è che il mio Maestro crede che io non studi, quando invece ci sbatto la testa per ore! Comincio molto lentamente, aumentando poi gradatamente dopo svariate volte che ripeto, ma nulla.... appena aumento mi inceppo! E più giorni studio lo stesso esercizio, più mi innervosco, e peggio lo eseguo! :mha!(
Lo stesso vale per gli esercizi di solfeggio. Devo studiare lo stesso per molte, moltissime volte per portarlo "accettabile", mentre vedo mia figlia di 12 anni che le bastano 10 minuti e via! :muro((((

Dite, mi devo preoccupare? Avete avuto problemi analoghi? Può influire la mia etÃ* non giovanissima (43)? Devo darmi all'ippica? :ghigno:




Ahahahah...ciao Placebo scusa se rido...ma ti comprendo e mi immedesimo in te.

Innanzitutto siamo coetanei, anch'io ho 43 anni suonati e per un discorso di neuroni che ahimè ci abbandonano naturalmente apprendere e studiare è molto piu' faticoso adesso che quando eravamo ragazzini...bene detto questo anch'io ho difficoltÃ* nella lettura e per imparare un esercizio e un pezzo mi ci vogliono piu' letture perchè il solfeggio da ragazzo l'ho sempre trovato palloso ed inutile, infatti avevo bramosia di strimpellare e per me bravura era sinonimo di velocitÃ*.
Ricordo che anni fa' al termine di una serata...un grande sassofonista delle mie parti, venne sotto il palco e mi disse ..Renato fai troppe note!..io scioccamente lo presi per un complimento (sigh non lo era affatto!); bene sono tre anni e mezzo che mi sono buttato a capofitto nello studio (solfeggio incluso) e le difficoltÃ* sono tante..per ovviare a cio'..e tieni conto che non ho velleitÃ* professionali ma di suonare il meglio possibile e togliermi qualche soddisfazione...per diciamo "facilitarmi il lavoro"..e poi compatibilmente con il lavoro e tutte le rotture varie...ho scoperto la casa editrice De haske...che assieme agli studi ha un cd accluso con la traccia del solista inclusa..e poi quella con il solo accompagnamento dove poi lo studente deve cimentarsi (qualitÃ* registrazioni buone)...Vi assicuro che i livelli sono da facile-medio e studi difficili...io recentemete ho fatto degli studi di un bravo sassofonista giapponese per niente facili...ed avendo la traccia oltre a solfeggiarli si ha un punto di riferimento...naturalmento ho studiato e studio sui vari Salviani, Baiocco ect ect. e sono seguito da un 'ottimo insegnante.

Cmq amico mio...persevera, chi la dura la vince!

se ti interessa :www.dehaske.com

giosuei
1st October 2009, 22:11
quando devo mettere le note è tutto un sgarbugliamento di lingua, tipo Fol (sol), Da (fa), Ti(si) ecc. ecc.


e se fosse un caso di solfeggio dislessico?........... :\\:


:lol:

docmax
1st October 2009, 22:45
L'apprendimento del solfeggio è proprio come imparare un linguaggio diverso (provato mai a fare qualche prova con il cinese?) con in più collegare alle note il valore dei tempi di esecuzione (metrica) poi infine essere in grado di cantarlo (intonati).
Sono molte sfaccettature che devono combaciare: più si è piccini più riesce bene in meno tempo, via via che si cresce il materiale neuronale diminuisce (un mio Prof citava studi dove si dimostrava che si perde una cellula nervosa ogni secondo...) e rallenta come velocitÃ*, mentre la capacitÃ* di incamerare nozioni e di memorizzare si riduce.
Il tempo dedicato allo studio e la costanza dello studio possono colmare le lacune.
Quindi olio di gomito, solfeggiare, solfeggiare, solf... se vuoi avere una lettura veloce ed efficace.
Max

Placebo
1st October 2009, 23:54
Nel tuo caso, occorre fare bene attenzione alla velocitÃ* di esecuzione e partire quasi dalla metÃ*, aumentando gradualmente solo quando viene perfettamente alla velocitÃ* inferiore.........

Mod.. facio così, e per molto più di 15 min al giorno, ma appena aumento si ricomincia, coem se non avessi imoarato nulla. Pensa che capita di solfeggiare bene, ma perchè tante le volte che l'ho ripetuto, che l'ho imparato a memoria!! :muro((((

Placebo
2nd October 2009, 00:02
quando devo mettere le note è tutto un sgarbugliamento di lingua, tipo Fol (sol), Da (fa), Ti(si) ecc. ecc.
:lol: Capita esattamente la stessa cosa anche a me! Pur senza andare su cose difficili. Credo sia dovuto al fatto che quando suono associo al segno grafico dello spartito solo durata e posizione delle dita (quasi in automatico) senza pensare al nome della nota. Ecco che mentre faccio solfeggio ("maledetto" Pedron, in senso buono s'intende) vengono fuori le cose più assurde...
Come al solito ha ragione MBB: studio lento ed esercizio costante. Purtroppo quest'ultimo non è sempre possibile... e inevitabilmente si regredisce.
Nel mio piccolo preferisco restare su un esercizio scomponendolo in frasi e ripetendo ciascuna frase finchè non riesce decentemente (tutto è relativo al livello che ti prefiggi, ovviamente). Una volta che la prima frase è a posto passo alla seconda, poi le unisco. E così via. Certo, magari ci vogliono alcune sedute per mettere insieme un esercizio (specie se non puoi applicarti tutti i giorni), però per me è l'unico modo per uscirne dignitosamente.

Ma pensa che io dopo aver studiato tanto e pre giorni, l'idea di afer una pessima figura davanti al Prof. mi strugge, allora non suono con las cusa del troppo lavoro (magari ho studiato 15ore........, incredibile vero?

ModernBigBand
2nd October 2009, 02:12
Mod.. facio così, e per molto più di 15 min al giorno, ma appena aumento si ricomincia, coem se non avessi imoarato nulla. Pensa che capita di solfeggiare bene, ma perchè tante le volte che l'ho ripetuto, che l'ho imparato a memoria!! :muro((((

Beh è chiaro che i "15 minuti" erano buttati lì per dire che comunque è sempre meglio studiare poco ma sempre che tanto ma una volta a settimana, non alludevo certo al tuo metodo di studio! :D
Tuttavia il tuo problema mi sembra piuttosto singolare...se aumenti il metronomo di una tacca/due come puoi sbagliare ciò che prima veniva perfettamente? Potrei capirlo se aumentassi di molto la velocitÃ*, ma con pochissimi click non dico che non ci sia quasi differenza ma poco ci manca.
Secondo me il problema risiede altrove, probabilmente nell'individuazione e corretta scomposizione dei valori musicali: se impari a "memoria" un determinato passaggio senza capire realmente come vanno a posizionarsi le note all'interno della pulsazione rischi di perderti non appena aumenti anche di poco la velocitÃ*.
Quando invece hai costruito una solida base (ovvero hai capito come si risolve quel particolare passaggio) sei meno sensibile ai cambi di velocitÃ* perché comunque "sai" bene quel che devi fare, puoi inciampare su una nota ma la scansione ritmica deve essere comunque precisa.
Non a caso, nella lettura a prima vista con strumento, di solito si dÃ* maggiore importanza al ritmo (che deve essere corretto) che alle note proprio perché una nota può scappare, un bemolle idem, ma inciampare sul ritmo vuol dire annaspare nel vuoto.
Forse questo ragionamento sembrerÃ* strano, ma a pensarci bene non lo è: se hai ben chiaro il ritmo ma sbagli una nota basta rileggere il passaggio e tutto va a posto, se annaspi ritmicamente hai voglia a stare lì a contare pause e sedicesimi, ci metti un'ora per leggere 2 misure.
Chiaro che non mi sto riferendo direttamente a te (esagero volutamente per rafforzare il concetto), ma è per dire che probabilmente il tuo problema proviene da qualche altra parte, magari proprio da una imprecisa scansione ritmica che ti porta a risolvere l'esercizio "per abitudine" e che ti fa sbagliare appena cambi velocitÃ*.
Ricordo ancora con affetto (e immensa stima) il mio prof di solfeggio del conservatorio il quale, per evitare che qualche "furbetto" imparasse a memoria le parti più difficili di un solfeggio (magari nel setticlavio dove le chiavi di baritono e mezzosoprano sono poco amate) era solito cambiarci la chiave "in corso d'opera". Certo era complicato e all'inizio gli errori erano frequenti, ma alla fine del corso non avevamo più bisogno di alcun testo di setticlavio perché eravamo in grado di solfeggiare tranquillamente in tutte le chiavi i solfeggi scritti originariamente in chiave di Sol (mentre quelli di setticlavio di solito sono più semplici, hanno pochi abbellimenti, ecc...), anche a prima vista. Per non parlare del Prof. che leggeva correttamente l'esercizio sia al contrario che con il testo capovolto...
Poi è chiaro, potrei anche aver sbagliato "diagnosi" non conoscendoti di persona e non sapendo come solfeggi, però sulla base di quello che dici mi pare difficile legare il problema alla sola velocitÃ* o ancora peggio alla decadenza neuronale senile... :ghigno:

Solo a scopo puramente esplicativo, mi puoi dire sinceramente come ti poni di fronte ad una misura del genere, qual è la prima cosa che fai? (il tempo non si vede ma è un 4/4, velocitÃ* 73bpm al quarto).

http://img195.imageshack.us/img195/6501/senzanomet.jpg

Placebo
2nd October 2009, 07:40
Dite, mi devo preoccupare? Avete avuto problemi analoghi? Può influire la mia etÃ* non giovanissima (43)? Devo darmi all'ippica? :ghigno:




Ahahahah...ciao Placebo scusa se rido...ma ti comprendo e mi immedesimo in te.


Cmq amico mio...persevera, chi la dura la vince!

se ti interessa :www.dehaske.com


Grazie Renato! Perseverare? Ci puoi scommettere: barcollo ma non mollo! :ghigno:

Placebo
2nd October 2009, 07:50
L'apprendimento del solfeggio è proprio come imparare un linguaggio diverso (provato mai a fare qualche prova con il cinese?) con in più collegare alle note il valore dei tempi di esecuzione (metrica) poi infine essere in grado di cantarlo (intonati).
Sono molte sfaccettature che devono combaciare: più si è piccini più riesce bene in meno tempo, via via che si cresce il materiale neuronale diminuisce (un mio Prof citava studi dove si dimostrava che si perde una cellula nervosa ogni secondo...) e rallenta come velocitÃ*, mentre la capacitÃ* di incamerare nozioni e di memorizzare si riduce.
Il tempo dedicato allo studio e la costanza dello studio possono colmare le lacune.
Quindi olio di gomito, solfeggiare, solfeggiare, solf... se vuoi avere una lettura veloce ed efficace.
Max

Ma infatti... i miei figli solfeggiano bene mettendoci un impegno prossimo allo zero! All'inizio si beccavano pure gli sgridi per non aver studiato :???: quando poi alla lezione facevano una bella figura, quindi poi ho capito....
Io invece li a dar craniate sul Pozzoli... :muro((((

Un minimo di consolazione la Prof. me lo concede. Mi dice: "Non essere troppo severo con te stesso, paragonati ad un bimbo alla 2^ elementare che ancora non ha una lettura spedita, ma tra un anno o due tutto scorrerÃ* come l'acqua".

Speriamo.... :roll:

Placebo
2nd October 2009, 08:04
Solo a scopo puramente esplicativo, mi puoi dire sinceramente come ti poni di fronte ad una misura del genere, qual è la prima cosa che fai? (il tempo non si vede ma è un 4/4, velocitÃ* 73bpm al quarto).

http://img195.imageshack.us/img195/6501/senzanomet.jpg

Secondo me, non per farmene una ragione, ma un po' la decadenza senile c'entra....
In definitiva mi sto rendendo conto, riprendendo i libri dopo molti anni, che oramai sono un po'.... impedito! :lol:

In merito a quella misura che proponi, non afferro cosa mi vuoi chiedere, vuoi sapere come la analizzo?
Innanzitutto è una raffigurazione anomala per me poichè non ho ancora studiato i gruppi irregolari, anche se ovviamente le terzine in studi e parti le incontro all'ordine del giorno.
Li dentro, vedo quintine e sestine, quindi oltre la prima nota che prende il primo movimento e si lega al gruppo successivo, ognuno dei tre gruppi a seguire deve comunque restare in un movimento, non mi sembra complessa. Mi sfugge qualcosa?

Mandrake
2nd October 2009, 11:35
Mod.. facio così, e per molto più di 15 min al giorno, ma appena aumento si ricomincia, coem se non avessi imoarato nulla. Pensa che capita di solfeggiare bene, ma perchè tante le volte che l'ho ripetuto, che l'ho imparato a memoria!! :muro((((

Placebo.... cio' che dici e' musica x le mie orecchie, che hanno gli stessi problemi alla ennesima potenza (io ho cominciato da un anno e mezzo e ne ho 56 )
e mi capita esattamente cio che capita a te, alla fine l'esercizio lo so a memoria, per cui al limite faccio bene l'esercizio a 160 bm perche' in realta non sto leggendo ma andando a memoria, e lo sbaglio a 120 perche' lo sto leggendo.

Personalmete ho risolto alla radice il problema, me ne frego del risultato e faccio solo cio' che mi fa piacere fare, in pratica cerco il piacere nel fare in se e non nella gratificazione che viene dall ottenere un risultato...che di risultati alla mia eta' e senza alcuna dote specifica ho capito subito che non ne otterro' :)

e pero'.... mi diverto anche a fare gli esercizi, ma certo non mi autoobbligo a farli

Placebo
2nd October 2009, 12:07
Mandrake, grazie per il riscontro, almeno siamo in parecchi a consolarci. :lol:

Però devo dire che se tu in tutta serenitÃ* hai trovato la tua soluzione, io non ce la faccio ad accontentarmi, per due motivi.

1. alla mia scuola sono il più vecchio, e fare brutte figure mi deprime. Peraltro che razza di esempio sarei per i più giovani, miei figli compresi?

2. quando ho iniziato gli studi, dopo qualche settimana che incominciavo a leggere le note ed a tirare fuori dal sax qualcosa che somigliasse ad un suono, presi a scaricarmi partiture, midi e quant'altro per suonare le prime canzoncine.
Ora, a distanza di due anni, delle canzoncine me ne frego, praticamente non ce ne una che sappia suonare per intero senza leggere, e non faccio nulla per impararle. Non so se è normale, ma io trovo la mia gratificazione massima nello studio, ed ovviamente nella corretta esecuzione degli esercizi dai vari metodi, molto più che suonare canzoncine. Ecco perchè ritengo importante saper leggere bene e velocemente. ;)

puffosky
2nd October 2009, 12:15
Leggere?

Non riesco neanche a leggere bene la musica che scrivo...
:zizizi))
:saxxxx)))

ModernBigBand
2nd October 2009, 14:36
...Mi sfugge qualcosa?

No non ti sfugge nulla! ;)
Al di lÃ* della conoscenza dei gruppi irregolari, l'esempio era volto a capire appunto se l'analisi ritmica precedeva la lettura delle note.
Ti dico questo perché ho avuto casi di persone con il tuo problema, persone che suonavano anche da tempo ma che avevano qualche difficoltÃ* di lettura.
La maggior parte delle volte il problema era proprio legato alla struttura ritmica dell'esercizio, c'erano delle incertezze che andavano a minare tutto il resto nonostante non ci fossero problemi di lettura delle note.
Alla fine si è tutto risolto facendo ascoltare l'esecuzione corretta dell'esercizio e dedicando allo stesso un po' più di tempo a casa.

Placebo
2nd October 2009, 14:50
...Mi sfugge qualcosa?

No non ti sfugge nulla! ;)
Al di lÃ* della conoscenza dei gruppi irregolari, l'esempio era volto a capire appunto se l'analisi ritmica precedeva la lettura delle note.
Ti dico questo perché ho avuto casi di persone con il tuo problema, persone che suonavano anche da tempo ma che avevano qualche difficoltÃ* di lettura.
La maggior parte delle volte il problema era proprio legato alla struttura ritmica dell'esercizio, c'erano delle incertezze che andavano a minare tutto il resto nonostante non ci fossero problemi di lettura delle note.
Alla fine si è tutto risolto facendo ascoltare l'esecuzione corretta dell'esercizio e dedicando allo stesso un po' più di tempo a casa.

Grazie Mod, mi lusinghi, ma come ho scritto in precedenza faccio fatica col nome delle note, non con ritmo e suddivisioni. Me lo dice tutti i giorni la mia Prof ;)