Visualizza Versione Completa : E' possibile schiarire il suono del Serie III?
Fabrysax
8th September 2009, 14:35
Premetto che non voglio cambiare bocchino per questione di affetto,il meyer mi piace e non voglio fare altri esperimenti,ma vorrei sapere se cambiando risuonatori (ho quelli piatti originali selmer) o tipo di pelle si può ottenere un suono più chiaro e meno ovattato sul mio alto selmer serie III.
Il brutto è la sensazione che si prova quando si "scende" dal Conn e si "sale" sul Selmer,sembra di suonare dentro un "imbuto ripieno di stracci".... a parte la meccanica eccezionale quel selmer non mi da tante soddisfazioni in fatto di suono,è un po' un pezzo di legno tanto per essere chiari,sarÃ* perchè sono abituato al vintage :mha!(
Chi si intende di acustica saprÃ* senz'altro darmi qualche dritta.
Grazie in anticipo da Fabrysax
zeprin
8th September 2009, 15:14
Hai i risuonatori in metallo? quelli in plastica danno un suono leggermente + scuro.
AndreamarkVI
8th September 2009, 15:19
.....probabilmente non c'è niente che suoni come un conn...
io venderei il serie 3 e mi dedicherei completamente al chu!
Fabrysax
8th September 2009, 16:04
Il fatto è ,Andrea, che nessuno è disposto a pagarlo per quello che vale,bisogna svenderlo comunque e la cosa non mi piace affatto,bisognerebbe scendere sotto le 2000 ma...a quel punto meglio tentare di renderlo un po' più interessante,magari potrei slaccarlo allora si che forse migliorerebbe,ma se invece peggiora?????? :muro((((
A quel punto allora non pigli nemmeno 1000 €!!!! non so che fare :mha!( ,per slaccarlo ci vogliono 200 € ,meglio tentare di liberarmi di quel pezzo di legno e prendere un muletto tanto per avere una riserva,magari uno yamaha 62.
fcoltrane
8th September 2009, 17:20
probabilmente si può sia schiarire il suono sia aprirlo.
l'operazione però non è semplice (ed infatti per schiarire può essere utile cambiare i tamponi e risuonatori ma così risolvi poco o niente ed infatti credo che rimarresti comunque insoddisfatto)
l'altra operazione invece comporta la modifica dell' altezza delle chiavi e può esser fatta solo da mani esperte.
la scelta più comoda è trovare un setup che renda la stessa sonoritÃ* che ottieni con l'altro sax ed il meyer.
ciao fra
Fabrysax
8th September 2009, 23:02
Proprio oggi ho parlato con un rivenditore Selmer e mi ha detto che molti acquirenti che possiedono un serie III alto si sono lamentati dell'inscurimento del suono dopo un po' di anni di utilizzo.
Mi ha prospettato un trucco a cui sono ricorsi alcuni professionisti che usano lo stesso sax,consiste nella slaccatura totale del fusto e un lavoro di smerigliatura (fatto da mani esperte) ,il che lo renderebbe sempre lucido ma senza laccatura (quindi più pronto alle vibrazioni) ,in seguito si metterebbero dei risuonatori a "rilievo" che aumentano indirettamente le vibrazioni e danno maggior chiarezza al suono.(alcuni jazzisti li fanno montare sui loro strumenti).
Il risultato sarebbe un suono completamente diverso...quasi "rinato" a detta sua,devo credergli?
tzadik
9th September 2009, 11:59
Forse basta cambiare il chiver...
L'obiettivo che hai tu... ce l'ho io al contrario sul tenore: nel senso io voglio aumentare la morbidezza!
Due domeniche fa' avevo a disposizione un tenore Serie III in buono stato... e ho fatto le prove invertendo i chiver: il Serie II ha un pacchetto di frequenze che rende il suono più definito indipentemente dal chiver... il chiver invece cambia il timbro! Di fatto esternamente non ci sentono molto differenze tra un Serie II con il chiver del Serie II e un Serie III con il chiver del Serie II e anche nel caso contrario (Serie III con il chiver del Serie III e Serie II con il chiver del Serie III).
Inoltre per contralto c'è anche il chiver con il doppio portavoce... quello da una bella apertura al suono (mi hanno riferito gli amici "classici").
La slaccatura dei Selmer (sui più recenti) spesso basta farla con l'aceto: il mio tecnico lascia 3/4 ore il fusto nell'aceto... e la lacca va via! Costo del materiale: meno di 10€ (di aceto). Poi tocca lavarlo bene con acqua e poi tocca asportare l'acqua con acetone e asciugare con panno ed eventualmente phon.
Ovvio per slaccare dopo tocca rifare tutta la meccanica: quindi il costo non è indifferente... con 200€ ti tirano giù le chiavi e poi te le rimontano come erano prima (e i tamponi dove vanno... vanno)!
Comunque né una slaccatura né una placcatura dopo aver slaccato lo strumento di garantiscono benefici: quelli che ti fanno le operazioni non ti danno garanzie sul risultato sono finale!
Il rivenditore Selmer probabilmente tenta di venderti fumo: come ho giÃ* detto nessuna operazione del genere ha dei risultati "certi".
A livello di rivendibilitÃ* ci perdi tantissimo a vendere un Serie III slaccato...
La modifica dell'altezza delle chiavi ti alza il pitch: su Serie II e Serie III le chiavi sono giÃ* parecchio più alte che non nei Selmer di 40 anni: avevo valutato anche io di fare quell'operazione... ma sul mio Serie II il margine di apertura delle chiavi era minimo (si parlava di 1,5 mm circa) quindi non c'era nessun beneficio apprezzabile: ovviamente a quell'operazione di solito tocca indurire le molle... su un Selmer moderno fino a un tot basta "tirarle"... in rari casi bisogna mettere le molle maggiorate di circa 0,2 mm. Poi bisogna vedere esemplare per esemplare... sul mio Serie II c'era giÃ* qualche molla "factory" più grossa!
Risuonatori "a rilievo": ti danno una maggior chiarezza... ma aumenta la resistenza in funzione dell'altezza del risuonatore. A trovarli i migliori risuonatori sarebbero quelli che c'erano nei soprani Mark VI avevano una leggera "protuberanza" a goccia in centro!
Secondo me... ti conviene provara a cambiare bocchino: sul Serie III il punto di saturazione dello strumento è spostato molto in alto, nel senso che per buttare fuori tante frequenze devi buttarci dentro tanta aria a un forte pressione... un po' dipende dallo strumento e un po' dipende dal chiver!
Il modo migliore è cambiare bocchino, anche perchè (per fare un esempio): tra il chiver del Serie II e il chiver del Serie III per sax alto c'è poca differenza... mentre per i chiver per tenore la differenza è enorme!
Fabrysax
9th September 2009, 16:49
Ottimo sei stato molto esaudiente,il problema del chiver non l'avevo affrontato,o meglio non gli davo tanta importanza,per quanto riguarda il bocchino forse un otto link 8 (sempre ebanite) potrebbe darmi una bella spinta in fatto di suono,il mio meyer è un po' chiuso ma sul Conn è perfetto,esce proprio il suono che piace a me.
A differenza sul Selmer non ho ancora trovato un setup che mi soddisfi,e sono convinto che abbia un gran potenziale,basta trovare la leva giusta per tirargli fuori il suono,poi la pronuncia (sono un amante del bop e del cool) ormai l'ho affrontata con dovuto impegno quindi parto giÃ* con una marcia giusta.
grazie ancora
tzadik
9th September 2009, 19:28
Ottolink e Meyer sono bocchini abbastanza simile come camera... un bocchino aperto a 8 dovrebbe darti un suono più grosso: se il tuo intento è schiarire secondo me non è la direzione giusta!
Io fossi in te andrei verso un Lakey.. ne trovi parecchi usati sui 50/60€ sul mercatino del forum o sul MercatinoMusicale... :mha!(
Saxwilly
10th September 2009, 20:35
Inoltre per contralto c'è anche il chiver con il doppio portavoce... quello da una bella apertura al suono (mi hanno riferito gli amici "classici").
Io ho un alto serie II con il suddetto chiver... Mi dici un po' che impressioni ti hanno riferito gli amici "classici"??
tzadik
11th September 2009, 00:56
Ma con il doppio portavoce... in teoria dovrebbe diventare più agevole la parte di registro che necessariamente si fa con il portavoce (di solito)... quindi dal G/A in sù: da quello che mi hanno detto quei 2... generalmente io un Serie II con il chiver con doppio portavoce non l'ho mai visto e sto pensando a dove verrebbe fuori il foro del secondo "portavoce" sul tenore.
Sinceramente dovrei provare lo stesso strumento con un chiver normale e con un chiver con doppio portavoce... non mi fido molto, non tanto delle persone, quanto dell'impostazione con cui suonano... suonare con un morso tanto forte di fa perdere una certa sensibilitÃ* verso certi aspetti, secondo me. :mha!(
Tu il sax ce l'avevi giÃ* con quel chiver o l'hai comprato dopo?
(Io ho preso un chiver alternativo per il tenore... oggi! :ghigno: )
Saxwilly
11th September 2009, 13:35
Il mio sax è un serie II acquistato in Svizzera... Chi mel'ha venduto (un noto professionista di Sondrio) mi ha detto che nei paesi nordici è più diffuso, qui in italia sono in pochi ad averlo.
Il chiver è così di serie, cosìccome la chiave del secondo portavoce (che sta a fianco alla prima..)
La uso posco sinceramente, il mio repertorio non "spazia" sul registro altissimo... comunque mi ci trovo bene e non trovo scomoditÃ* nei 2 portavoce... Volevo sapere però se anche altre persone la pensano come me.. So per certo comunque che per avere un serie 2 con questa chiave si sborsano 300 euro in più di quello normale...
tzadik
11th September 2009, 13:42
Ma di default... un chiver factory separatamente costa sui 350€...
Volendo su un Serie II normale di può comprare il chiver con doppio portavoce con quella cifra... :mha!(
Se non ci sono benefici tanto evidenti non vedo motivo di compare un altro chiver... :bravo:
Saxwilly
11th September 2009, 19:01
Volendo su un Serie II normale di può comprare il chiver con doppio portavoce con quella cifra... :mha!(
No... Perchè il sax deve essere predisposto... ossia... ci sono delle meccaniche aggiuntive anche sul corpo del sax... Quindi... su un sax con la doppia chiave del portavoce posso metterci un chiver standard, su un sax standard non posso metterci il chiver con il doppio portavoce..
Metto una foto così anke chi non ha presente di cosa si parla possa capire
http://img132.imageshack.us/img132/1827/spiegazionemeccanicadop.jpg (http://img132.imageshack.us/i/spiegazionemeccanicadop.jpg/)http://img132.imageshack.us/img132/spiegazionemeccanicadop.jpg/1/w640.png (http://g.imageshack.us/img132/spiegazionemeccanicadop.jpg/1/)
tzadik
11th September 2009, 19:18
Infatti con il chiver vendono anche la meccanica aggiuntiva, link (http://www.raffaeleinghilterra.it/accessorio_sing.asp?id_prodotto=2291&id_categoria=1&id_lista_accessorio=199&categoria=Legni&id_accessorio=25&marca=&tipo=&pag=1&inizio=1)... :ghigno:
Saxwilly
11th September 2009, 19:22
Ah ecco..! Non lo sapevo... :D chiedo Venia :half:
tzadik
11th September 2009, 19:35
:-leggi-:
David Brutti
2nd October 2009, 12:33
Il suono del terza serie è a mio parere uno dei più chiari tra i sax attualmente in commercio. Il problema più che altro sta nella proiezione che è notoriamente uno dei punti deboli di questi sax: il risultato (suono chiaro+poca proiezione) è il cosiddetto "effetto cartonato". Ps.: lo dico per esperienza in quanto anch'io sono caduto nella "sola" serie III, sono quindi solidalissimo con te!
E' chiaro poi che suonando anche un Conn che non ha affatto di questi problemi, la percezione di questa notoria "falla" del serie III diventa quasi incolmabile.
A mio parere il suono del serie III potrebbe guadagnare in proiezione adottando becchi a camera più chiusa, tuttavia tale soluzione è inadeguata poichè in questo modo vai ad enfatizzare ancora di più il timbro chiaro e squillante il suono del tuo sax.
Magari la soluzione potrebbe essere quella di cambiare con un S-80 sia prima che seconda serie: sono strumenti notoriamente più ricchi quanto a suono e la proiezione mi è sempre parsa piuttosto buona (sempre incomparabile rispetto al Conn ovviamente...).
Considera poi che questi sax li trovi a delle cifre molto competitive (1600-1800 euro per l'usato). Notoriamente poi i serie 2 degli anni '80 posseggono un suono davvero ricco; un motivo in più per cambiare!
Tutto ciò rientra nella sfera delle mie esperienze e opinioni personali e non vuole offendere i felici possessori del serie III.
David Brutti
2nd October 2009, 12:38
Proprio oggi ho parlato con un rivenditore Selmer e mi ha detto che molti acquirenti che possiedono un serie III alto si sono lamentati dell'inscurimento del suono dopo un po' di anni di utilizzo.
Mi ha prospettato un trucco a cui sono ricorsi alcuni professionisti che usano lo stesso sax,consiste nella slaccatura totale del fusto e un lavoro di smerigliatura (fatto da mani esperte) ,il che lo renderebbe sempre lucido ma senza laccatura (quindi più pronto alle vibrazioni) ,in seguito si metterebbero dei risuonatori a "rilievo" che aumentano indirettamente le vibrazioni e danno maggior chiarezza al suono.(alcuni jazzisti li fanno montare sui loro strumenti).
Il risultato sarebbe un suono completamente diverso...quasi "rinato" a detta sua,devo credergli?
Occhio alla slaccatura!!!
Se il lavoro viene male o se alla fine il suono non migliora e vorrai comunque liberartene ti troverai con un sax iper-svalutato!
Il serie III ha mercato SOLO in ambiti stra-classici (e solo per alcune "nicchie" di costoro visto che la maggiorparte usa seconda serie) e uno strumento slaccato non se lo piglia nessuno.
Abbi un pò di pazienza e vedrai che prima o poi lo piazzi; certo, più il tempo passa e più la cattiva fama dello strumento si diffonde e di conseguenza più si svaluta. Però non disperare: sul tuo sax c'è sempre scritto Selmer di conseguenza uno che se lo piglia prima o poi lo trovi.
Ps.: con i soldi di tutto sto lavorone pazzesco + quelli del tuo sax ti ci pigli quasi qualsiasi sax vintage (mark VI compreso). Di conseguenza non starei a investire più di tanto su un sax con così poche garanzie sul risultato finale...
luca
6th October 2009, 00:10
davide ti chiedo una cosa. Sono appena tornato da roberto's di new york dove , oltre ad un balanced action da paura (prezzo 22.000 dollari... :shock: ) ho provato due conn.... il suono era semplicemente fantastico (anche se la meccanica, soprattutto della mano sinistra era piuttosto terribile)
mi sono innamorato dei conn. ma secondo te quale è il modello che va meglio? nun ce capisco un fico...
grazie anticipatamente.
ciao.
luca
David Brutti
6th October 2009, 00:52
davide ti chiedo una cosa. Sono appena tornato da roberto's di new york dove , oltre ad un balanced action da paura (prezzo 22.000 dollari... :shock: ) ho provato due conn.... il suono era semplicemente fantastico (anche se la meccanica, soprattutto della mano sinistra era piuttosto terribile)
mi sono innamorato dei conn. ma secondo te quale è il modello che va meglio? nun ce capisco un fico...
grazie anticipatamente.
ciao.
luca
beh dipende: la Conn ha fatto una marea di strumenti al top.
Partiamo dall'inizio:
Conn Chu Berry si tratta dell'ultima produzione della serie "New Wonder". Suono scuro e grande volume. La meccanica chiaramente è un pò scomoda (oo la definisco semplicemente "diversa" in quanto basta poco per abituarcisi). Notoriamente spiccano gli alti di questa serie. Le migliori matricole sono dal 150.000 al 230.000 (più alti sono di matricola e più valgono);
Transitional. Sono strumenti di transizione dal Chu Berry al 6M. Posseggono delle caratteristiche uniche da sax a sax in quanto la Conn faceva sperimentazione continua. Matricole dal 237.000 al 264.000. Strumenti eccellenti e meccanicamente giÃ* più moderni. Gli alti spiccano in particolare;
Serie M cosiddetta "lady face" per la donnina disegnata. Strumenti modernissimi che conservano il suonone conn ma con accorgimenti meccanici che li rendono appetibili a molti musicisti. Intonazione pressoché perfetta e gravi imponenti. Particolarmente interessanti i tenori (10M) e i baritoni (12M) ricorosamente non discendenti. Matricole dal 263.000 in su. Occhio che superati i 350.000 la serie M inizia a venire prodotta in messico. Si tratta pertanto di strumenti assolutamente da studio e che poco hanno a che fare con la gloriosa serie M degli anni 30 e 40. I migliori sax della serie M li riconosci oltre che per la donnina incisa sulla campana anche per i camini rigirati (alla vecchia!);
Connqueror. Matricole dal 264.000 al 294.000; strumenti introvabli e assolutamente perfezionati. A detta di molti furono i sassofoni più avanzati mai costruiti 26 M (alto) 30 M (tenore). Nacquero per contrastare l'avanzata del Mark VI che fu il primo sax a lavorazione semi-industriale della storia (erano un pò i taiwanesi dellepoca rispetto al made in USA...). La conn iniziò a produrre sax qualitativamente più accurati ed estremi (anche nel prezzo). Questi modelli sancirono la fine della gloriosa ditta in quanto non erano competitivi con il mercato. Strumenti introvabili ed estremamente costosi...
Connstellation (28 M solo alto). Matricole dal 330.000 al 340.000. Fu il Conn più avanzato dell'epoca. Nato sotto l'impulso di alcuni artisti dell'epoca (tra cui si annovera Santy Runyon). Strumenti meccanicamente diversi dagli altri tipi di conn: la meccanica lo avvicinava di più agli strumenti made in france. Strumento ancor più raro della serie Connqueror e molto più costoso. Per il resto vedi sopra.
CONNclusioni:
senza spedere cifre assurde e senza perdere tempo su strumenti rari ed inusuali, per un buon alto andrei su un Chu Berry ultime annate o su un Transitional. Per il tenore la referenza resta il 10M come anche per il baritono il 12M.
Non ti fare spaventare dalla meccanica: è solo diversa ma estremamente avanzata. Se ti ci abitui non lo molli più!
Cesare
6th October 2009, 10:57
ho provato due conn.... il suono era semplicemente fantastico...mi sono innamorato dei conn
:amore:: :amore::
Secondo me gli unici sassofonisti non innamorati dei Conn,
sono quelli che non hanno mai avuto la fortuna di provarne uno.
ciccio
6th October 2009, 14:43
.................Particolarmente interessanti i tenori (10M) e i baritoni (12M) ricorosamente non discendenti. Matricole dal 263.000 in su. Occhio che superati i 350.000 la serie M inizia a venire prodotta in messico. Si tratta pertanto di strumenti assolutamente da studio e che poco hanno a che fare con la gloriosa serie M degli anni 30 e 40. I migliori sax della serie M li riconosci oltre che per la donnina incisa sulla campana anche per i camini rigirati (alla vecchia!);
Quindi un 12M del 1960 (come quello che ho preso io tre giorni fa), non di quelli fatti in Messico ma ancora in USA (perchè la produzione non si è spostata tutta) è comunque da considerarsi un sax da studio o lo sono solo quelli prodotti in Messico?
David Brutti
6th October 2009, 14:57
Diciamo che il top della serie arriva all'incirca al 350.000. Dopodichè la Conn inizia a cotruire sax da studio. Non è detto tuttavia che tali strumenti suonino male: il disegno del fusto e la meccanica restano di fatto non dissimili dai precedenti sax. E' chiaro inoltre che sono molto meno quotati: un 12M con i fori rigirati può arrivare anche ai 3000 euro se ben messo (eccetto colpi di fortuna ovviamente). Un 12M degli anni sessanta difficilmente supererÃ* i 1200 euro a paritÃ* di condizioni
ciccio
6th October 2009, 17:39
Thanks ;)
e scusate per l'out
luca
17th October 2009, 22:30
grazie davide per l'esaustiva spiegazione...con molta calma mi metterò a cercare :smile:
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