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Visualizza Versione Completa : Autodidatta o Maestro?



Alessio Beatrice
28th July 2006, 17:11
Visto le discussioni che ci sono nel forum e le diverse varie scuole di pensiero (vedi Saxello e il sottoscritto... :grin: ) apro questo sondaggio: siete convinti autodidatti (o sostenete che sia comunque la miglior cosa) oppure pensate che il Maestro sia necessario? Io come noto sono dalla parte del maestro... Se volete motivate il vostro voto. Spero che chiarisca anche un poco le idee a chi vuole iniziare.

Simone Borgianni
28th July 2006, 17:52
Maestro, perchè per suonare un sax all'inizio ci sono svariate componenti postura del corpo ,delle mani ,posizione della testa,del labbro ,dei denti ,modo di soffiare e riprendere fiato ecc ecc....... ne deduco che è facilissimo prendere cattive abitudini dure da lasciarsi alle spalle se realmente si vuole andare avanti.
Comunque quando ha iniziato è andato a lezione anche Cafisio ;)

dodo_dj
28th July 2006, 21:00
senza dubbio maestro!!!

x una miriade di motivi ke sono elencati ne forum!!!!! :grin:

29th July 2006, 11:25
maestro almeno x i primi due anni

30th July 2006, 00:56
indovinate chi ha messo il primo voto su autodidatta........... :grin:
sappiate che non vi darò scampo in questo thread non verrò a compromessi come ho fatto altrove....:twisted:
come alfiere dell'autodidattismo estremo voglio subito mettere in guardia i novizi di una cosa:spesso si parla di posture e vizi che si prendono additando l'incapacitÃ* del praticante come motivo di tutto.si dimentica però che il maestro anche può avere i suoi vizi e trasmetterli pari pari all'allievo che intimorito dalla figura autoritaria altro non può fare che imitare e seguire il suo vate.restando da soli invece e leggendo e ascoltando molto si hanno molti piÃ* imput di quelli di un solo maestro che risulta limitante e rallentatore in certi casi della crescita musicale dello studente.qundi amici autodidatti su un pò di autostima!
l'esser autodidatti inoltre fa risparmiare un mucchio di soldi e regala allo studente una scrupolositÃ* che un maestro difficilmente dÃ*.infatti molti maestri trascurano alcuni argomenti perchè nel corso di studio dell'allievo non verranno mai affrontati(esempio in un corso di banda i sovracuti non li trovi o a conservatorio l'improvvisazione non la fai) e questo è un altro limite....l'allievo si adagia sul mestro che gli fa fare solo alcune cose e ignora le altre.esempio eclatante è Charlie Parker che,studiando da autodidatta, non essendo a conoscenza del fatto che nel jazz venivano studiate solo certi tipi di scale,si studiava tutte le tonalitÃ* con la stessa profonditÃ*....risultato?sapeva improvvisare in tutte le tonalitÃ* e saltare da una scala all'altra con un'abilitÃ* paurosa che nessuno aveva.

altro falso mito mandato in giro probabilmente da maestri bisognosi di quattrini è quello che "senza maestro non si va da nessuna parte o cmq non si raggiungono certi livelli".cosa assurda.e lo dimostro subito.il maestro può insegnare solo quello che è giÃ* stato scoperto o se è lui un pioniere e inventore in campo musicale qualche sua innovazione.è compito dell'allievo sapere queste cose e non solo....anche tentare di produrre qualcosa da se e di creare cosa che nessun maestro tranne se stesso può insegnare a fare.

ultimo ragionamento in favore dell'autodidattismo spinto a livelli vertiginosi....un allievo impara da un maestro,il maestro è stato a sua volta allievo e cosi via di seguito.dove si arriverÃ*?al primo uomo che non ha avuto certo bisogno di un maestro per studiare il sax.
quindi anche il primo uomo era un autodidatta!

buon proseguimento di lettura...... :cool:

30th July 2006, 14:04
............secondo me nn e cosi saxello.........un maestro almeno all' inizio serve

30th July 2006, 14:41
............secondo me nn e cosi saxello.........un maestro almeno all' inizio serve

hihihihii dimostra caro ade dimostra!non limitarti alla sentenza! :grin:

30th July 2006, 18:38
Ciao ragazzi, secondo me il maestro è essenziale soprattutto per coloro ke nn hanno mai sentito parlare di musica e ke intendono quindi iniziare da "0"...però nn mi sento di controbattere le tesi di saxello perchè in realtÃ* ha ragione: il maestro nn t insegna tutto e spesso si trovano maestri ke insegnano in maniera sbagliata!!! Il maestro è essenziale per i primi tempi, poi l'allievo diventa autodidatta, cioè sviluppa una certa una tecnica e un suo modo di interpretare il sax ke lo porta a diventare diverso dal suo maestro: subisce una metamorfosi tale da nn avere + bisogno di un Tutore!!!

In realtÃ* quando si arriva a certi livelli secondo me c'è bisogno di prendere lezioni e di consultare i cosiddetti luminari: i maestri + bravi...solo così si può raggiungere un certo grado di "eccellenza".............

Ciao

31st July 2006, 12:01
ora dimostro.....una persona nn puo un giorno comprare un sax.........trovare un libro di solfeggio.......impare il solfeggio da solo nn capirebbe mai LA MUSICA vera e propriare la precisione ke serve e tutte queste cose ke solo un maestro potrebbe insegnare..........e poi se sbaglia????l' alievo nn si puo accorgerebbe dell' errore......... puo leggere su un libro la respirazione la puo impare benissimo ma quando suona nn la mette in atto e nn si accorge del grande errore.........quando inizia a fare gli esercizi con le prime note lagate staccate e molto facile sbagliare un colpo di lingua....................

31st July 2006, 21:19
ora dimostro.....una persona nn puo un giorno comprare un sax.........trovare un libro di solfeggio.......impare il solfeggio da solo nn capirebbe mai LA MUSICA vera e propriare la precisione ke serve e tutte queste cose ke solo un maestro potrebbe insegnare.........

perchè no????? :roll:


e poi se sbaglia????

"e se,e se".....se sbaglia si corregge con i se e coi ma nn se fa la storia




l' alievo nn si puo accorgerebbe dell' errore......... puo leggere su un libro la respirazione la puo impare benissimo ma quando suona nn la mette in atto e nn si accorge del grande errore.........quando inizia a fare gli esercizi con le prime note lagate staccate e molto facile sbagliare un colpo di lingua....................

tutte svalutazioni dell'individuo studente....quasi fosse un cretino...
se si studia la teoria come si deve è impossibile non accorgersi dell'errore in questo caso ci sarebbe anche un errore nella teoria.
in ogni caso trovami un errore tipico e ti dimostro come un allievo non può non accorgersene se studia la teoria da dio.fa un qualsiasi esempio pratico non generalizzare. ;)

Alessio Beatrice
31st July 2006, 21:42
Ragazzi, con Saxello è dura... :grin: Però dai, all'inizio non è facile impostare il tutto. Con un maestro fai metÃ* della fatica oltretutto.

31st July 2006, 22:15
Ragazzi, con Saxello è dura... :grin: Però dai, all'inizio non è facile impostare il tutto. Con un maestro fai metÃ* della fatica oltretutto.

E' vero!!! Tu pensa a un ragazzino che si avvicina alla musica: come può capire e apprendere la teoria se non ha un maestro che lo invoglia a farlo???
Il maestro, almeno all'inizio, è ESSENZIALE!!!

1st August 2006, 00:58
Ragazzi, con Saxello è dura... :grin: Però dai, all'inizio non è facile impostare il tutto. Con un maestro fai metÃ* della fatica oltretutto.

E' vero!!! Tu pensa a un ragazzino che si avvicina alla musica: come può capire e apprendere la teoria se non ha un maestro che lo invoglia a farlo???
Il maestro, almeno all'inizio, è ESSENZIALE!!!

ringrazio per la fiducia.. :grin:

puoi fare metÃ* della fatica ma con molti più rischi fossilizzandoti su una impostazione sola(mentre da solo puoi provarne quante ne vuoi) se il maestro poi non è "open-minded".

Pas la voglia non viene dal maestro ma sempre e solo da te.vedo troppi ragazzini che vanno a lezione e rendono poco stufi della routine,mentre quando fai da solo sei sicuro che quella volta ti eserciti perchè non c'è nessuna scadenza che ti obbliga a farlo.te la imponi da solo e rendi 10 volte tanto.per capire e apprendere la teoria poi vale lo stesso discorso......non svalutiamo iniettando nei novizi la disistima.nessuno è stupido! ;)

Simone Borgianni
1st August 2006, 09:40
Quando si pensa ad autodidatti vengono fuori nomi tipo Parker , Coltrane ecc ecc :shock: direi personcine di un certo spessore che forse avevano nel dna certe cose perchè diciamolo francamente geni si nasce non si diventa, per gli altri che in futuro hanno cercato di camminare con le propie gambe cioè hanno sperimentato nuove strade e nuovi generi che dire ..............a me non piacciono propio e tutto sommato visto il successo che ha il Jazz moderno non solo a me :roll:
Sono felice che Saxello trovi imput quotidiani e abbia pure il tempo di crescere da solo, magari delle volte manca il tempo (studio,lavoro) quindi penso che se con un maestro raggiungo dei risultati in un mese invece che da solo in sei o un anno sono molto molto a favore dell'insegnamento.

1st August 2006, 10:46
Premetto che sono un Neofita con la "N" maiuscola...
Mi permetto di esprimere il mio parere da ignorante con una piccola metafora:
In passato sono stato molto grasso...ma grasso grasso grasso!!(139 Kg)
Ho provato più volte a dimagrire con diete fai-da-te o robe simili ma niente, perdevo qualche chilo e poi mi fermavo...e allora mollavo!
Poi sono andato dal dietologo, un normalissimo dietologo dell'ASL mica un luminare di fama mondiale.
Lui mi ha prescritto una classica e faticosa dieta ferrea, io l'ho seguita e nel giro di 3 anni (sempre seguito) sono dimagrito di 50 Kg (ora peso 89 Kg)
Mi sono sempre cosiderato una persona con molta forza di volontÃ*(3 anni a dieta non sono una passeggiata) eppure senza l'aiuto di un professionista non sarei mai riuscito a dimagrire, questo mi ha fatto capire che la forza di volontÃ* non sempre basta(almeno a me), serve anche la consapevolezza che stai facendo le cose fatte bene e che, quindi, anche se al momento non vedi progressi prima o poi di sicuro arriveranno.

Spero di essermi spiegato bene e di non avervi annoiato
Lunga vita e prosperitÃ*

Simone Borgianni
1st August 2006, 12:51
Nottambulo hai tutta la mia ammirazione ;) perchè se non è forza di volontÃ* la tua allora non sò + cosa significa questo termine!

L'abilitÃ*,il genio,la voglia di fare va sempre canalizzata per sfruttare tutte le potenzialitÃ*, come diceva una famosa pubblicitÃ* "La potenza non è nulla senza controllo" ;)

1st August 2006, 13:19
Ragazzi, con Saxello è dura... :grin: Però dai, all'inizio non è facile impostare il tutto. Con un maestro fai metÃ* della fatica oltretutto.

E' vero!!! Tu pensa a un ragazzino che si avvicina alla musica: come può capire e apprendere la teoria se non ha un maestro che lo invoglia a farlo???
Il maestro, almeno all'inizio, è ESSENZIALE!!!

ringrazio per la fiducia.. :grin:

puoi fare metÃ* della fatica ma con molti più rischi fossilizzandoti su una impostazione sola(mentre da solo puoi provarne quante ne vuoi) se il maestro poi non è "open-minded".

Pas la voglia non viene dal maestro ma sempre e solo da te.vedo troppi ragazzini che vanno a lezione e rendono poco stufi della routine,mentre quando fai da solo sei sicuro che quella volta ti eserciti perchè non c'è nessuna scadenza che ti obbliga a farlo.te la imponi da solo e rendi 10 volte tanto.per capire e apprendere la teoria poi vale lo stesso discorso......non svalutiamo iniettando nei novizi la disistima.nessuno è stupido! ;)

La voglia deve arrivare spontaneamente, è giustissimo...penso ai tantissimi ragazzini che nella mia accademia studiano uno strumento solo perchè piace ai loro genitori: anche con l'aiuto di un maestro non raggiungeranno mai certi obiettivi. Cmq chi ha voglia di studiare, a mio parere, deve essere seguito, indirizzato, almeno per i primi tempi...

1st August 2006, 13:29
l' alievo come tutte le persone sbaglia... certi errori li invidua e li coregge ma altri li puo fare senza accorgersi di aver sbagliato qualcosa ora testa d' cucumadg'' (cosi si dice al mio paese) hai capito???????????? :muro((((
_________________
http://www.travian.it

1st August 2006, 17:13
ma tu guarda se mi tocca giocare in inferioritÃ* numerica....1 contro 6! :muro((((

x simone
si parla di geni ma non mettere in mezzo il dna ti prego!!!!il sax è un'invenzione prettamente umana artificiale non c'è uno più predisposto o meno all'acquisizione di certe nozioni e abilitÃ* a meno che uno non abbia deficit si al livello fisico sia al livello mentale(ma li siamo su altri campi).
un esempio per tutti...le mappe mentali in programmazione neurolinguistica che permettono la memorizzazione e l'acquisizione di concetti a chiunque.
non c'è il "gene del sax" su!
e poi ti ripeto....l'allievo sbaglia ma se ha sotto controllo la teoria e la applica correttamente come credi che possa non accorgersi degli errori?te l'ho detto fa un esempio e poi vediamo.

x nottambulo
il tuo esempio è corretto ma quantomai insidioso poichè si fonda su un analogia e non su una dimostrazione vera e propria.
non sei riuscito a dimagrire semplicemente perchè non avevi le nozioni che aveva anche il tuo dietologo,hai perso tempo con programmi fai da te che però non spiegavano il perchè di certe cose.li hai seguiti e basta.
le nozioni del dietologo che andavano oltre la dieta ti hanno permesso un analisi del tuo caso che non avevi.se tu avessi studiato i libri del dietologo invece che le diete improvvisate avresti ottenuto ottimi risultati.
c'è da notare una cosa importante nel tuo esempio che torna a vantaggio di quello che dico anche nel sax:
quando uno sbaglia se ne accorge dai risultati molto spesso.tu ti eri accorto che il tuo approccio era errato poichè non avevi determinati risultati.ti sei rivolto ad un dietologo solo perchè non ti andava di studiarti tutta la dietologia.
a questo punto mi si potrebbe obiettare che come uno che vuole dimagrire non deve studiar tutto ma rivolgersi ad un esperto e ottenere i risultati con meno tempo cosi anche un allievo di sax.e sbaglierebbe ancora affermando ciò poichè nel caso del dietologo a te servono solo I RISULTATI mentre in campo musicale serve anche LA COMPETENZA E LE INFORMAZIONI necessarie che sono dietro certi traguardi.
pe capisse.....non serve sapere come funziona il dimagrimento..a noi serve solo un addome piatto.mentre viceversa serve sapere la grammatica della musica se vogliamo suonare qualsiasi parte ci mettano davanti(ci serve la chiave di lettura e non il risultato praticamente).

in ultimo il discorso dell'indirizzo.....un allievo non ha mete non ha scopi.non soffermandosi su nulla in particolare non incanala il suo flusso di energia creativa in un solo verso ma lo espande fino a toccare tutti gli argomenti in una prospettiva olistica e non classico-scolastica.

con affetto.......il vostro saxello :cool:

Simone Borgianni
1st August 2006, 17:34
In sintesi ognuno potrebbe essere un Napoleone, un astronauta ,un Juri Chechi oppure un Sonny Rollins solo volendolo?...............che te devo dì :roll: con me non funziona ........per quanto ho desiderato Pamela Anderson non è mai successo niente :yeah!)

1st August 2006, 17:45
se non ti poni limitazioni si................ :cool:
per quanto riguarda Pamela......
smettila di spippettarti con le sue (stupende) immagini e fai qualcosa di concreto per ottenerla! :yeah!)

Simone Borgianni
1st August 2006, 18:01
se non ti poni limitazioni si................ :cool:
per quanto riguarda Pamela......
smettila di spippettarti con le sue (stupende) immagini e fai qualcosa di concreto per ottenerla! :yeah!)

:lol: :lol: in teoria sono daccordo con te in pratica ..............."mettece anche il tabacco" :lol:

(PS ovviamente sto scherzando)

Alessio Beatrice
1st August 2006, 19:33
In teoria Saxello tutti siamo dei potenziali "Sonny Rollins" nel senso che se studiamo molte ore al giorno e BENE i risultati si vedono. Però io non credo ai geni ma ai talenti si. Una persona può essere più portata di altre per certe cose, specialmente per suonare dove, lo sapete, per fare un solo ci vogliono anche tante "cose da dire". Insomma, bisogna anche avere delle doti naturali per poter raccontare in musica quello che si ha dentro come fa Sonny Rollins o Coltrane. Credo che nel mondo ce ne siano tanti che studiano moltissime ore il giorno e che suonano da far piangere (metto Cocco Cantini tra questi per me...in senso positivo! :zizizi)) )ma di Sonny Rollins, per esempio, non a caso ce n'è uno...

1st August 2006, 21:22
l'errore più comune che si fa è che molto studio=molto fenomeno.
come hai fatto notare non è affatto vero questo.allora cos'è che distingue un campione da uno qualsiasi?
però prima di rispondere molto semplicemente"doti naturali" andrei a vedere un pò più a fondo....... :idea:

1st August 2006, 23:52
Ragazzi secondo me bisogna parlare, eccome, di DNA!!! Come la mettiamo con Francesco Cafiso??? Non penso che abbia imparato tutto quello che sa fare in così poco tempo, è impossibile: DEVE avere qualcosa di diverso da noi, e questo non dipende di cert dal maestro, nn vi pare???

Alessio Beatrice
2nd August 2006, 00:08
Ragazzi secondo me bisogna parlare, eccome, di DNA!!! Come la mettiamo con Francesco Cafiso??? Non penso che abbia imparato tutto quello che sa fare in così poco tempo, è impossibile: DEVE avere qualcosa di diverso da noi, e questo non dipende di cert dal maestro, nn vi pare???

Certo. Questo è fuori dubbio. :zizizi))

2nd August 2006, 10:27
con la forza di volanta...forse

3rd August 2006, 02:46
su Cafisio mi riservo ancora qualcosa prima di parlare.....lo conosco troppo poco.ho visto che è stato inserito fin da subito in un giro di musicisti notevoli il che unito alla voglia fa prendere subito il volo....ho notato questo per ora per il resto mi prendo tempo non entro nel merito :cool:

3rd August 2006, 08:36
Anche io all'inizio ero un po scettico, ma quando l'ho sentito suonare dal vivo........... :shock: uao fantastico!!!

9th August 2006, 17:28
Secondo me è bene distinguere due cose.

Una è la necessitÃ* di acquisire la tecnica necessaria per suonare.. e qui avere un maestro è sicuramente il metodo più veloce. Gli "strumenti" di base come impostazione del fiato, postura, diteggiature sono comuni a tutti i sassofonisti e qui non c'è niente da "inventare" di nuovo... Un maestro ti permette di acquisirli molto più velocemente.

Un'altro discorso è lo spirito di iniziativa. E' vero che se uno non ha maestro è più portato a sperimentare, ma lo stesso accade se la persona in questione ha passione e ha voglia di andare oltre a quello che un eventuale maestro gli insegna.

Uno che ha tanto spirito di iniziativa (per DNA, passione, necessitÃ*) può non aver bisogno di maestri... ma non significa che chi va da un maestro non abbia abbastanza passione ;)

In due parole... la tecnica alla fine la impari comunque (con o senza maestro), lo spirito di iniziativa è quello che distingue il suonatore dal musicista.

vale
16th September 2006, 15:27
Ciao a tutti,
viste queste grandi discussioni mi piacerebbe provare a fare l'esempio tanto richiesto.
Premetto che faccio un corso collettivo e un mio compagno, all'inizio, suona tutto storto. Per sorreggere il sax usava il tradizionale laccio che si lega al collo.
Lui non si accorgeva della sua posizione e gli sembrava giusto così, era però anche brutto a vedersi!
Il maestro allora gli ha proposto di sostituire il "collare" con un imbragatura. Effettivamente da quando ha comprato l'imbragatura ha cominciato a suonare in una posizione corretta.
Spero di essere riuscita a dare un esempio di errore difficilmente correggibile da un autodidatta :idea:
Saluti
Vale

17th September 2006, 20:50
il problema del tuo amico gli avrebbe creato problemi sicuramente in futuro eseguendo passaggi tecnici difficoltosi in un qualsivoglia brano.da li se ne sarebbe comunque accorto o anche per esempio nella facilitè dello stancarsi prima di finire un brano impegnativo.o anche di non durare come gli altri mancando di resistenza.
e se per caso quel suo modo di suonare invece gli procurava vantaggi.....ahò lasciatelo pendente! :grin:

vale
19th September 2006, 18:18
Magari se ne sarebbe accorto però non avrebbe ben saputo come risolverlo. È vero che con la buona volontÃ* si sarebbe potuto mettere davanti allo specchio cercando di stare dritto, però penso sia faticoso e si possa facilmente ricadere in tentazione. Avendo un maestro ha potuto risolvere velocemente e comodamente il problema. (che conversazione difficile, saxello è aggueritissimo!!!! :evil: )
Saluti a tutti
Vale

1st October 2006, 16:21
Secondo me, sono due approcci che possono coesistere: con il maestro si inizia a suonare lo strumento e si correggono tutti i propri errori, anche se con il passsare del tempo, sono convinto che, suonando spesso a casa e in concerto, si riesce ad imparare (o scoprire?) qualcosa di nuovo da soli, come "autodidatta".

vale
1st October 2006, 19:05
Beh, uno dei vantaggi dell' autodidatta è che può suonare quello che vuole, nel senso che se uno va a lezione deve studiare ciò che gli viene assegnato e non rimane molto tempo (soprattutto a quelli come me che dopo mezz'ora hanno le labbra come un pallone... :cry: ) per fare altro.
Se uno va a lezione però viene corretto e aiutato per ottenere risultati migliori, l'autodidatta no.
La lunga estate è comunque un momento in cui uno si può sbizzarrire e divertirsi un po' suonando ciò che vuole!
Vale

METTILVINOINFRESCO
22nd October 2006, 19:25
ho tirato un pò su l'autodidattismo :lol:

essere autodidatta non è ne sbagliato ne giusto, è sicurmante più difficile, l'unica cosa che serve è maggior forza di volontÃ*...ma non c'è storia l'appagamento è molto maggiore...

personalemte è 11 anni che studio clarinetto, prima privato e poi conservatorio...e infine ho dovuto staccare per l'universitÃ* ovviamente i frutti li ho avuti in minor tempo...e adesso per migliorare fatico molto.

però da autodidatta ho imparato la chitarra e ora il sax...
e ogni gradino che salgo mi sento un grande...
ho imparato a registrarmi e risentirmi...così mi ascolto, studio spesso davanti allo specchio...e soprattutto ascolto tanto tanto tanto, suonare è come imparare una lingua straniera...si deve ascoltare!

Ho deciso per "l'autodidattismo" dopo aver imparato la respirazione diaframmatica solo cn alcune nozioni apprese qua e la..e soprattutto ascoltando il proprio corpo, se uno vuole può far tutto!!

ciaoo

vale
23rd October 2006, 16:56
Sul fatto delle soddisfazioni sono pienamente d'accordo, l'ho constatato quest'estate. Non mi erano stati assegnati compiti precisi, però mi era stato detto di comprare un libro e di suonare alcuni pezzi tratti da lì. È stato bello perchè quando poi sono riuscita a suonare un pezzo con la base (dopo tanto duro lavoro) :saxxxx))) mi sono sentita molto soddisfatta. Visto che però i miglioramenti sono molto più rapidi ed evidenti se si prende un maestro... perchè no? :grin:

24th October 2006, 19:39
sono daccordo con te vale

vale
26th October 2006, 21:02
Wow, dÃ* soddisfazione quando qualcuno dice di essere d'accordo con te, grazie!
Comunque il mio consiglio rimane quello di prendere un maestro, almeno all'inizio in modo da avere un'impostazione corretta, che è la base per suonare senza problemi (sia musicali ma anche del fisico)

24th December 2006, 10:28
Non mi piace l'idea di fare autodidatta perchè preferisco avere qualcuno che mi giudichi e che mi corregga.... :oops:

19th January 2007, 14:42
Secondo me la questione è VERSO DOVE si vuole andare (visto che non si arriva mai, in ogni cosa della vita).

Io ho scelto di percorrere la strada battuta (non per questo più facile). C'è poi chi decide di passare per campi. Quest'ultima opzione è sicuramente più eccitante...ma...ho solo un ma:
Perchè? Perchè passare per campi se hai tante strade da scegliere? A che pro? Per vantartene? Perchè pensi di arrivare prima?
Sicuramente per campi si passa dove nessuno è stato. Per questo grandi autodidatti sono diventati famosissimi: hanno percorso una strada nuova che poi è stata accettata.
In generale però questa strada, secondo me, è solo illusoria.
Certo, un'autodidatta può fare meglio e prima di un'altro istituzionalizzato, ma 1000 autoditatta non possono fare prima e meglio di 1000 con maestro. Sia nel classico che nel jazz.

Questo è il mio parere.
Posso solo consigliare a chi non lo ha di trovarsi un ottimo insegnante.

20th January 2007, 16:57
Ho votato per l'autodidatta, ma preferirei specificare il mio pensiero.

Ho studiato 4 anni il flauto traverso: 3 nella mia scuola media e 1 alla Civica di Milano. Tutto con il maestro.
Odio la scuola, i compiti, studiare... suonare dev'essere piacere, non compiti.
Credo il maestro serva all'inizio perchè, almeno a me, mi servono delle dritte, la postura delle mani, l'intonazione, suggerimenti per esercizi base... non nasciamo tutti intelligenti e capaci di capire da soli i nostri errori. Ci sono cose che a volte non capiamo e il maestro e le può spiegare.
Il maestro penso sia utile all'inizio, perhcè ioa vrei paura ad iniziare da sola, non saprei da che parte cominciare O.o Una volta che si è arrivati ad un livello discreto passerei all'autodidatta suonando cose via via più difficili o più belle allenandomi come meglio posso

APOLLO CREED
10th February 2007, 20:45
Secondo me iniziando con un maestro ben qualificato si impara meglio, ma oltre a questo si ha la (quasi)certezza di imparare a dovere la postura e il buon uso dello strumento. Suonando da autodidatta non si garantisce sempre un buon esito...

8th March 2007, 13:11
Penso che l'ideale sia una combinazione delle due cose.. la voglia di imparare da soli unita a un maestro che sappia essere una guida e non una gabbia.

Io tendo fortemente all'autodidattismo in tutto, ma col sax dopo qualche tentativo ho rinunciato e ho trovato un maestro perche' non riuscivo a capire da solo se l'applicazione che stavo tentando delle teorie che avevo raccimolato con i miei mezzi era corretta.

Non dico che non ne sarei potuto uscire da solo, ma ci sono molte variabili difficili da controllare all'inizio, sull'impostazione e sull'imboccatura per esempio.. e' abbastanza facile accorgersi che si sta sbagliando, (non ti vengono le note e/o muori nel tentativo di emetterle) ma e' molto piu' complicato capire cosa si sta sbagliando.

Poi a me per esempio riesce difficile capire se in una cosa nella quale trovo grandi difficolta' il problema e' che sto' sbagliando qualcosa di fondamentale nella tecnica oppure manco semplicemente di esercizio.. Cosa faccio, continuo a esercitarmi cosi' col risultato di sprecare tempo e sforzi su qualcosa di fondamentalmente sbagliato o continuo a cambiare tattica rischiando di rimandare continuamente l'esercizio che in realta' e' quello che mi manca?

Cmq avere un maestro non significa per quanto mi riguarda seguirlo passivamente o farmi condizionare in tutto... se mi dicono di fare qualcosa ma non me lo spiegano e non mi convincono non riesco proprio a farlo! E' cmq cerco sempre di andare oltre quello che mi dice il maestro, non di fare SOLO quello che mi dice il maestro... in ogni caso, e' piu' importante capire perche' ricevi una certa indicazione che l'indicazione stessa.

Per me ti serve un maestro quanto ti avvii, quando (se) ti blocchi e quando hai bisogno di conferme, pero' ci sono tante cose che puoi anzi DEVI impegnarti a scoprire da solo, altrimenti non vai da nessuna parte.

In pratica sono un autodidatta con un maestro che funge da ulteriore fonte d'informazione dalla quale attingo...

8th March 2007, 17:19
Penso che l'ideale sia una combinazione delle due cose.. la voglia di imparare da soli unita a un maestro che sappia essere una guida e non una gabbia.

Io tendo fortemente all'autodidattismo in tutto, ma col sax dopo qualche tentativo ho rinunciato e ho trovato un maestro perche' non riuscivo a capire da solo se l'applicazione che stavo tentando delle teorie che avevo raccimolato con i miei mezzi era corretta.

Non dico che non ne sarei potuto uscire da solo, ma ci sono molte variabili difficili da controllare all'inizio, sull'impostazione e sull'imboccatura per esempio.. e' abbastanza facile accorgersi che si sta sbagliando, (non ti vengono le note e/o muori nel tentativo di emetterle) ma e' molto piu' complicato capire cosa si sta sbagliando.

Poi a me per esempio riesce difficile capire se in una cosa nella quale trovo grandi difficolta' il problema e' che sto' sbagliando qualcosa di fondamentale nella tecnica oppure manco semplicemente di esercizio.. Cosa faccio, continuo a esercitarmi cosi' col risultato di sprecare tempo e sforzi su qualcosa di fondamentalmente sbagliato o continuo a cambiare tattica rischiando di rimandare continuamente l'esercizio che in realta' e' quello che mi manca?

Cmq avere un maestro non significa per quanto mi riguarda seguirlo passivamente o farmi condizionare in tutto... se mi dicono di fare qualcosa ma non me lo spiegano e non mi convincono non riesco proprio a farlo! E' cmq cerco sempre di andare oltre quello che mi dice il maestro, non di fare SOLO quello che mi dice il maestro... in ogni caso, e' piu' importante capire perche' ricevi una certa indicazione che l'indicazione stessa.

Per me ti serve un maestro quanto ti avvii, quando (se) ti blocchi e quando hai bisogno di conferme, pero' ci sono tante cose che puoi anzi DEVI impegnarti a scoprire da solo, altrimenti non vai da nessuna parte.

In pratica sono un autodidatta con un maestro che funge da ulteriore fonte d'informazione dalla quale attingo...

Concordo pienamente...

11th September 2007, 00:29
Dice un famoso detto:

Meglio soli che male accompagnati!
Lo sapevate che nel jazz questa cosa è basilare?

E' molto più difficile trovare un buon insegnante di jazz e non di classica!
Bisogna avere una gran fortuna beccare un insegnante, sopratutto quello giusto che "sÃ* come formarti perchè ci sÃ* mettere le mani!"

Dice altro detto:
Chi cerca trova!!!

E io ... lo trovabbi! :lol: :lol: :lol:

Ros! ;)

juggler
25th September 2007, 22:28
Saxello ha un bel caratterino...e in fondo dice cose che hanno un gran fondo di veritÃ*. Tuttavia, tutte le "estremizzazioni" hanno dei limiti...la scelta dell'insegnante per i "neofiti" è quasi sempre casuale o condizionata da fattori contingenti, casuali e/o localistici...il punto vero da stabilire: chi è il vero insegnante? Teoricamente, dovrebbe essere una persona preparata, con una variegata esperienza culturale e professionale, dotata di sensibilitÃ* psicologica ed emotiva, pronto a mettersi al servizio dell'allievo in funzione delle sue aspirazioni, qualitÃ*,sensibilitÃ* ecc...ma queste condizioni non sono mai soddisfatte o non tutte in modo equilibrato e alla stessa maniera ovvero difficilmente sono contenute/contenibili in una sola persona! Un bravo strumentista non è necessariamente un bravo insegnante e viceversa...anche gli insegnanti hanno le loro "lacune" e faziositÃ*, limiti e gusti che direttamente/indirettamente trasmettono ai loro allievi...nei conservatori o nelle scuole musicali "prestigiose" questo è elevato all'ennesima potenza...gli allievi sono "invitati" ad essere dei piccoli "cloni" senza coscienza dei loro insegnanti...ma in fondo la libertÃ* intellettuale e spirituale non la si apprende: devi possederla interiormente...se respiri non ti chiedi perchè respiri ma eventualmente in quanti modi puoi farlo...se hai fame non ti chiedi perchè...se mai deciderai cosa mangiare e cosa no...i ns. genitori ci hanno aiutato nei ns. primi passi, ma in fondo cadendo piu' volte l'unica cosa che abbiamo appreso e che bisogna rialzarsi e camminare, riprovare, far attenzione, riflettere sui ns. errori...è così che s'impara...un insegnante è colui che può guidarti nei primi passi
dopo di che può indicarti una strada a vicolo chiuso... un'autostrada... un labirinto...devi decidere che cammino intraprendere, qual è il tuo coraggio e fin dove vuoi spingerti...esistono gli esploratori e chi non è mai uscito dal suo piccolo villaggio...a buon intenditor...Saluti!

Novazione77
11th October 2007, 10:50
Vengo dallo studio di altri strumenti che mi hanno insegnato che il maestro serve, ma se è valido, al contrario è fuorviante!
In pratica il maestro adatto non è quello che sa la tecnica o sa apparentemente suonare, ma è colui che si confÃ* con le tue esigenze sia musicali che umane...troppi "docenti" ho visto insegnare musica e poi non applicarla praticamente(ossia suonare)...è troppo facile spiegare cose che leggi sui libri, il difficile è applicarle in serate con altri musicisti, noi dobbiamo essere musicisti e non strumentisti!!!
Tutto ciò era per dirvi che io ho iniziato da autodidatta per scelta, perchè prima d'iniziare con un maestro volevo essere sicuro di trovare quello giusto.
Finalmente dopo quasi un anno di autodidattismo penso di averlo trovato, con lui spero di fare un bel salto di qualitÃ*!!!
Diffidate da tutti coloro che v'impongono una determinata imboccatura o determinate ance, consigliare si ma non imporre!

Ciao a tutti

stravientu
8th April 2009, 23:26
autodidatta perchè si può fare quando si ha un pò di tempo, certo che col maestro sarebbe meglio , ma......

Isaak76
8th April 2009, 23:40
WOW! Forumisticamente parlando, quando è stato create questo Topic, non ero ancora nato!!!!
Comunque sia io ho optato da subito per il Maestro (della banda), perchè non mi andava di acquistare un Sax senza avere un briciolo di esperienza, così l'ho avuto in dotazione.

Nous
9th April 2009, 08:38
Maestro, ma mica solo uno..uno per il sax, uno per il pianoforte, uno per il solfeggio, etc.

fcoltrane
9th April 2009, 12:48
Maestro o maestri.
è sempre utile imparare da chi può darti informazioni che non conosci.
ciao fra

salsax
9th April 2009, 12:51
sicuramente maestro , se no quando sbagli chi ti corregge :saputello

lalbertojazz
9th April 2009, 13:08
A mio parere il discorso è molto semplice...dipende dalla fortuna o sfortuna del maestro che si incontra ,il quale può essere strumento prezioso di apprendimento ed impostazione o produrre effetti deleteri ed essere motivo di frustrazione ... un buon maestro è raro da trovare, io ho la fortuna di averlo e me lo tengo stretto e lui non mi insegna come suonare un pezzo m come studiarlo ,il che è ben diverso , dandomi gli strumenti utili ad apprendere che poi devo essere io a mettere in pratica. Gli stessi strumenti che da autodidatta imparerei probabilmente ad usare comunque ma sicuramente mettendoci molto molto più tempo . E siccome il tempo è prezioso e passa veloce prima ottengo un risultato meglio è... per questo assolutamente dico sì al maestro , purchè bravo maestro , al limite ,come io feci , cambiandolo se non capsci che non è quello giusto.

Aktis_Sax
9th April 2009, 21:23
Io opto per il maestro, anche se comunque non vuol dire che sia la scelta meno rischiosa...

David Brutti
13th April 2009, 20:45
Concordo appieno con le ottime provocazioni di Saxello86, pur ritenendo utile farsi seguire da qualcuno (bravo possibilmente):

la maggiorparte del lavoro la deve svolgere l'allievo in ogni caso!!! Questa è stata la prima frase che mi disse Londeix durante la prima lezione: tu sei il maestro di te stesso, io sono qui solo per darti dei consigli e degli stimoli; sei tu che devi trovare il modo di risolvere i problemi concernenti lo strumento e la musica che vuoi suonare.

Illuminante nevvero!? Detto poi dal guru degli accademici suona strano.

Concordo inoltre sul fatto che sia molto difficile trovare un buon maestro. Meglio documentarsi con cura prima di iniziare un percorso che può durare anni.

Concordo ancora sul fatto che l'ascolto è di primaria importanza nella formazione e aggiungo che pochi insegnanti stimolano gli allievi ad ascoltoare musica: l'organo principale coivolto nella produzione e nella fruizione della musica è l'orecchio ed è per questo che bisogna educarlo il più possibile!!! Spesso invece si insegna ad essere delle "macchine lettrici di spartiti" senza alcuna cognizione di quel che capita a livello sonoro.

16th April 2009, 16:43
secondo me è bene che si inizi con il maestro...poi dopo un pò (parecchio tempo...8-9 anni) bisogna anche lasciarsi liberi....io ho notato questo su me stesso...suono la tastiera da più di 10 anni...i primi 8 ho studiato con il maestro...dopo questi anni ho continuato a suonare da solo per passatempo...ed ho notato molti miglioramenti...secondo me con il maestro si è un pò chiusi e ristretti...una volta assunta la tecnica necessaria è bene andare a ruota libera!

re minore
24th April 2009, 11:15
Voto per autodidatta, questo sono stato fino adesso. Al 90% ho studiato da solo musica, solfeggio, armonia e strumento.

Trovo pero' che un (bravo, o almeno decente) maestro possa essere molto utile, e possa far risparmiare molto tempo. Volendo un minimo affrettare i tempi credo che in un prossimo futuro mi iscrivero ad una scuola (testaccio o s. louis, da decidere).

L'ostacolo principale che deve superare un autodidatta secondo me non e' pero' quello tecnico ma quello della motivazione. Devi essere veramente motivato per risolverti i problemi da solo, senza appoggi. Pero' quando riesci a risolverli spesso li hai compresi meglio di chi ha studiato con un maestro, se non altro perche' il maestro ti ha portato dritto all'obiettivo mentre tu, da solo, ci hai girato intorno ed hai cosi' acquisito una conoscenza "consapevole" di quello che esiste nei dintorni dell'obiettivo stesso. Vero e' che ci hai messo anche molto piu' tempo. L'autodidatta ha una conoscenza diffusa e non ottimizzata.

11th June 2009, 11:43
Concordo appieno con le ottime provocazioni di Saxello86, pur ritenendo utile farsi seguire da qualcuno (bravo possibilmente):

la maggiorparte del lavoro la deve svolgere l'allievo in ogni caso!!! Questa è stata la prima frase che mi disse Londeix durante la prima lezione: tu sei il maestro di te stesso, io sono qui solo per darti dei consigli e degli stimoli; sei tu che devi trovare il modo di risolvere i problemi concernenti lo strumento e la musica che vuoi suonare.


Esatto! Come ha detto Londeix il maestro all'inizio serve per dare consigli e stimoli e, aggiungo io, correggere eventuali errori.....a patto che sia un bravo insegnante perchè se è uno incapace non solo è inutile, ma a volte anche dannoso!

RedFox
6th October 2009, 19:49
Io sono autodidatta ma solo perchè non conosco professionisti che suonano il sax, comunque è proprio saxforum il mio principale maestro :yeah!) Grazie a tutti!

gbeppe
12th July 2011, 16:41
Ho votato per "Maestro"
Ho iniziato da autodidatta dopo chi mi era stato regalato un sassofono.
Ma dopo circa un anno non era più possibile fare progressi "seri".
Con un insegnante già in pochi mesi il trend è raddoppiato, nel senso che l'acquisizione di capacità, con i giusti suggerimenti
ed i giusti esercizi, ha fatto sì che il tempo di acquisizione fosse dimezzato.
Convinto allievo, quindi!

gnoato
14th July 2011, 18:09
Io ho iniziato da autodidatta (ma ascoltavo tantissimo jazz e quindi avevo già in mente un'idea di quello che doveva uscire da quel pezzo di tubo ...). Poi, dopo un anno circa, ho cominciato a prendere lezioni da un maestro ed i progressi sono stati evidenti. Magari se si ha talento si può anche andare avanti da soli però sicuramente un maestro ti fa risparmiare tanta fatica.

Tblow
14th July 2011, 19:02
Io ho votato per maestro e sono convinto che un maestro sia necessario, meglio se capace (ahimè non tutti lo sono per l'insegnamento del sax). Purtroppo però per diversi motivi io non l'ho mai avuto un vero maestro, nel migliore dei momenti ho avuto un amico che mi aiutava a capire qualcosa di più di quanto riuscivo a fare da solo (poco :muro(((( )

tittasax
1st September 2011, 16:31
Sono decisamente a favore del Maestro in quanto credo che da soli si possano prendere cattive abitudini e brutti vizi difficili da sistemare successivamente.

gbeppe
2nd September 2011, 11:21
Il problema sembra quindi "la scelta dell'insegnante".
Così ho fatto io:
Strimpellavo la chitarra da bambino, ho incominciato a studiare pianoforte con un maestro "suggerito", mi sono appassionato di jazz prima e di sax poi. A questo punto, prima di scegliere qualcuno nella zona che mi potesse insegnare ho ascoltato la loro musica.
In pratica mi sono fatto una sorta di elenco dei potenziali insegnanti, ho letto le loro credenziali, ho ascoltato la musica che suonavano ed ho deciso per colui che mi sembrava il più tecnico ed "artistico" nello stesso tempo.
Sono finito con un signore diplomato in clarinetto, che suona con una band a livello nazionale oltre che partecipazioni in orchestre .... anche il Santa Cecilia .... finisce ora il corso di laurea in sassofono jazz. Persona amabilissima e veramente professionale.
Prima di iniziare il corso abbiamo suonato insieme, abbiamo improvvisato su alcuni pezzi, solo dopo avermi sentito, ha puntato dritto sulla correzione degli errori (da autodidatta) sia di tecnica che di armonia jazz. Sono entusiasta!!

adriana
12th September 2011, 20:29
Quando ho comprato il mio sax, ero partita con l'idea di essere autodidatta... ma quando ho provato a far uscire un suono dallo strumento per la prima volta senza successo, mi sono accorta dell'importanza di avere qualcuno che ti guidi passo per passo nell'apprendimento.
Ora che prendo lezioni da due mesi posso apprezzare in tutta la sua dimensione fino a che punto avere un maestro sia determinante (uno bravo, ovviamente). Non avrei mai potuto capire da sola il solfeggio, non sarei riuscita a rendermi conto delle note che vanno o troppo basse o troppo alte, mi sarei incasinata con le posizioni e avrei continuato a tensare troppo le mani e a non respirare correttamente.
Quindi, secondo me: è sempre meglio mettersi nelle mani di qualcuno, soprattutto se non si è particolarmente dotati e se non si hanno esperienze precedenti di studio della musica.

Pino vitale
12th September 2011, 21:46
Credo fermamente che per iniziare a suonare il SAX serve il Maestro,è continuare ad esercitare a casa gli insegnamenti.