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Visualizza Versione Completa : Conoscete tecniche per aprire la gola?



Giu-Zep
5th July 2009, 16:47
Di recente ho fatto più caso ad un dettaglio che avevo curato poco in passato, e che mi ha fatto notare un amico che paradossalmente non è un sassofonista!
Molti sassofonisti, soprattutto moderni, aprono moltissimo la gola durante l'emissione del fiato; per farvi l'esempio più ovvio, Michael Brecker. Tempo fa incontrai un altista di Londra che suonava aprendo molto la gola, ed aveva un volume impossibile, con un selmer in ebanite!
Se avete notato nei filmati, i sassofonisti che aprono molto la gola gonfiano anche fin sotto le orecchie!
Conoscete delle tecniche che possano favorire quest'approcio?

fcoltrane
5th July 2009, 18:58
quello che vedi non è aprire la gola (non solo) ma una emissione che produce una pressione enorme.
per metterla a punto ( ed imparare ad aprire la gola e non solo): le note lunghe la tecnica degli armonici e quella con il solo bocchino .
buon divertimento ciao fra

Giu-Zep
5th July 2009, 19:15
Ovvero un effetto della resistenza della pressione dell'aria nel bocchino, è questo che intendi?

8th July 2009, 22:05
Un consiglio te lo posso dare che io vengo dal flauto e sto cominciando a suonare il sax, il fatto di "aprire la gola" io l'ho passato sul flauto e ora anche sul sax mi viene abb. naturale.
ora per farlo diventare naturale prima bisognerÃ* capirlo anche solo a farlo pensandoci, e nemmeno poco.
Tanto comincia anche da come prendi aria, che gia quando respiri se respiri aprendo la gola e rilassando tutti i muscoli del tronco e del collo, dopo quando suoni gia il suono diventa migliore e sopratutto più "potente" poichè la gola è inn uno stato di rilassamento da come hai respirato, e quindi gia suoni con la gola "aperta".
Per fare questo devi esercitarti a prendere aria come se stessi dicendo una o, la stessa cosa poi anche con una a. Dopo provi a prendere tanta aria "dicendo" UOAO, e provare a suonare prendendo fiato a quella maniera, gia la gola sarÃ* più aperta e il tuo suono sarÃ* aumentato di volume, ma non solo verranno meglio anche i suoni sul piano (P.S. questa che ti sto dicendo credo sia la tecnica alexander ma non vorrei dire cavolate, cmq sono sicuro che valga su tutto gli strumenti a fiato.
Come riprova quando prendi fiato a questa maniera dovresti sentire come una colonna d'aria quasi fredda che ti passa la gola.
Un altro accorgiment per "aprire la gola" e molto un fatto psicologico del mentre suoni, più pensi a una colonna d'aria grande e ad aprire la gola tenendo la lingua in basso lonatana da palato e laringe (la gola) e più la colonna d'aria che immetti nello strumento è omogene con meno disturbi e "turbolenze".
Prova un po' con questi consigli e ,se non trovi alcuna differenza, fa come se non avessi detto nulla e senti un maestro XD

Giu-Zep
8th July 2009, 23:48
Interessante...
Proverò subito quest'approcio! Faccio giÃ* del lavoro sullo sviluppo del diaframma (note lunghe di vario tipo...), ed ora volevo spostare un po' l'attenzione anche sulla gola, che mi sembrava un po' rigida, almeno questa è una mia impressione.
Grazie mille!

fcoltrane
9th July 2009, 10:57
purtroppo per suonare il sax devi mettere a punto una emissione che dipende da una svariata combinazione di organi.
aprire o chiudere la gola può voler dire poco in termini di resa sonora (volume timbro ecc..) se non c'è tutto il resto.
potresti essere in grado di aprire la gola ma vanificare il tutto con una stretta eccessiva o una respirazione non corretta ecc. ecc..
per questo le note lunghe lo studio con il solo bocchino o con il collo dello strumento sono indici certi di ciò che fai e di come lo fai.
l'ascolto ti consentirÃ* di capire se vi sono variazioni di volume , intonazione, timbro e se studi davanti ad uno specchio anche la vista può esserti di aiuto.
premetto che nel forum troverai giÃ* argomenti come articolazione della laringe , imboccatura , studio armonici , solo bocchino , solo collo, ecc.. (equilibrio e rilassatezza)
provo a parlarti della gola (o meglio dell'apparato che comprende gola laringe lingua palato ecc...) ma ne parlerò in termini provocatori e critici.
il primo aspetto problematico è che la rilassatezza :è fondamentale nello studio di questi argomenti ma posto che siamo poco abituati al controllo di questi organi il rischio è di rilassarne alcuni e di contrarne altri.(nello specifico ad es. rilassiamo l'apparato della bocca e contraiamo l'apparato che ci serve per respirare.)
il secondo aspetto è legato alla respirazione che per semplicitÃ* indico in due fasi inspirare ed espirare.
anche in questo caso la rilassatezza è fondamentale per una corretta emissione ma può capitare che la si raggiunga in una prima fase e non si riesca nella seconda.
Questo perchè se nella prima fase non abbiamo altre incombenze nella seconda è necessario sostenere il suono e ciò spesso contrasta con la rilassatezza.
questi sono solo alcuni degli aspetti che interferiscono con lo studio che intendi affrontare,
per rincuorarti posso dire che hai alcuni validi alleati.
l'ascolto in primis che è l'indice sicuro se procedi nella giusta direzione o meno.
ed anche la vista perchè ci sono tutta una serie di indicatori che ti fanno capire se procedi bene o meno.
(lo studio delle note lunghe , con il bocchino, con il collo+ il bocchino, degli armonici sono le tecniche che ti servono).
ciao e buon divertimento.
ciao fra

zeprin
10th July 2009, 03:30
Questa tecnica puo' essere pericolosa:

[youtube:2xrqtacj]http://it.youtube.com/watch?v=jANeuLhiIC8[/youtube:2xrqtacj]

:lol: :lol: :lol:


:ghigno:

mario
10th July 2009, 05:32
A me viene da pensare che uno che si accinge a imparare a suonare il sassofono ,dopo che a letto tutte queste cose provi una gran voglia di cambiare radicalmente strumento, secondo me la si fa molto più lunga di quello che è ,scusate la franchezza ma l'impressione che ne deriva è proprio questa.

docmax
10th July 2009, 10:06
C'è una fase di apprendimento che è buona per un suonatore ed è perfettamente inutile per un altro. Ovviamente dipende anche dalle motivazioni e dalla sensibilitÃ* di chi apprende.
Iniziando a suonare il sax è meglio apprendere i primi rudimenti con un maestro (meno problemi in futuro e meno correzioni da fare), poi quando si parte autonomanente per fare delle vere e proprie scoperte personali si può arrivare a farsi delle domande a volte così cervellotiche che rasentano la follia.
Come fare ad aprire la gola è ovviamente una di queste domande apparentemente pazze ma che in sostanza proprio folli non sono. Chi non riesce a capire come si fa magari chiede aiuto e se c'è qualcuno esperto nella cosa che riesce a dare un consiglio efficace lo fa... in tutto questo non c'è niente di deprecabile.
Chi non sente il bisogno di sviluppare questo tema va oltre, il commento sull'utilitÃ* o meno dell'argomento è superfluo. D'altronde in un forum cerca un argomento solo chi è interessato... ;)
L'importante penso che sia continuare a suonare... senza cambiare strumento.
Max

fcoltrane
10th July 2009, 11:51
scusate l'ot ....mmmm la questione la vedo in maniera semplicistica,
il sax è uno strumento relativamente difficile da suonare bene relativamente facile da suonare male.
argomenti tecnici legati alla emissione (respirazione laringe ecc..) sono particolarmente ostici e
vanno trattati con attenzione.
preferisco riferire ciò che conosco e mettere in guardia chi si accinge ad affrontare questo tipo di studio ,anche perchè molte delle cose che vengono dette magari non sono comprese subito ma con il tempo le si capiranno integralmente.
per il principiante basterÃ* leggere integralmente tutti i messaggi del forum :lol: per avere una idea chiara sul da farsi .
per tornare in argomento se il mio messaggio suscita perplessitÃ* o dubbi basterÃ* evidenziarli
in questa manierÃ* proverò ad essere ancora più specifico sulle singole tecniche per "aprire la gola" (che intendo come sinonimo per aprire il suono )
ciao fra

Giu-Zep
10th July 2009, 16:43
Ho capito, sarò il primo sassofonista a suonare con tanto di tracheotomia applicata!
:lol: :lol:

mario
10th July 2009, 20:45
Il mio intervento era per sdrammatizzare un po' la cosa, faccio un esempio :una volta quando ero bambino, tutti ma proprio tutti sapevamo nuotare e si imparava al fiume, poi chissÃ* per qual motivo bisognava andare in piscina e seguire scrupolosamente le istruzioni neanche dovessero diventare tutti campioni ,risultato molto meno persone sanno nuotare ,e dico nuotare nel senso di stare a galla più che sufficiente per salvarti dall'annegamento.
Stesso discorso lo possiamo fare quì, anni 50 era il boom delle bande e quanti imparavano a suonare in banda con maestri anche approssimativi, ma imparavano e si divertivano,adesso devono tutti essere dei califfi e avere il Mark VI altrimenti non sono nessuno,ragazzi ...ma un po' di buonsenso non guasterebbe mica.

KoKo
10th July 2009, 20:57
è proprio quello il senso dell'intervento di fcoltrane credo...
anche col sax ad imparare a stare a galla si fa presto, nuotare bene è un altro discorso...
dipende tutto da cosa vuoi e da dove vuoi arrivare...

mario
10th July 2009, 22:08
è proprio quello il senso dell'intervento di fcoltrane credo...
anche col sax ad imparare a stare a galla si fa presto, nuotare bene è un altro discorso...
dipende tutto da cosa vuoi e da dove vuoi arrivare...

O.K. ma dove vuoi arrivare? guardati intorno e valuta un po' tutto per bene ,ora se vuoi arrivare non so dove ti devi sciroppare tutti i santi giorni note lunghe ,note corte ,scale, arpeggi apri la gola chiudi i denti abbassa le spalle e quant'altro,ti va via mezza giornata a dir poco ,se vuoi andare al conservatorio devi fare un mutuo, e se poi arrivi a destinazione sei praticamente alla partenza ,allora testa sul collo e suona tranquillo in banda, è giÃ* un buon livello amatoriale e di soddisfazione ,ne conosciamo tutti di saxofonisti sopra la media che credevano di andare chissÃ* dove, sono ancora li nell'attesa che venga quel giorno.

10th July 2009, 22:14
Mah... ragazzi... che vi posso dire... a mio modesto parere l'attenzione maggiore va riservata al labbro. Se ci si riesce a concentrare per ottenere un'imboccatura "low pression" tutto il resto dovrebbe avvenire più o meno spontaneamente. Un labbro rilassato vuol dire emissione facile, timbro convincente, respirazione corretta, gola "flessibile", strumento "leggero" e via dicendo.

Il vero problema è che per ottenere tutto ciò a partire dal labbro ci vuole tempo e pazienza. Non mi pare che esistano scorciatoie o trucchi particolari. Forse l'ostacolo maggiore è rappresentato dalla necessitÃ* di dover muovere parecchio le mani. Anche se uno fa un'ora di note lunghe al giorno non sempre funziona, perchè spesso i principianti vengono presi dalla "fregola" di voler imitare la velocitÃ* di Parker o di Coltrane e questo penalizza molto la capacitÃ* di rilassarsi. E' molto più utile lavorare con calma. Se un pezzo o un esercizio non riescono conviene eseguirlo a tempi più lenti, in modo da facilitare il relax e, allo stesso tempo, imparare ad effettuare gradualmente quelle progressive modifiche di impostazione che, alla lunga, portano a "naturalizzare" quel corpo estraneo nel quale si soffia.

Giu-Zep
10th July 2009, 22:19
è proprio quello il senso dell'intervento di fcoltrane credo...
anche col sax ad imparare a stare a galla si fa presto, nuotare bene è un altro discorso...
dipende tutto da cosa vuoi e da dove vuoi arrivare...

O.K. ma dove vuoi arrivare? guardati intorno e valuta un po' tutto per bene ,ora se vuoi arrivare non so dove ti devi sciroppare tutti i santi giorni note lunghe [...] ne conosciamo tutti di saxofonisti sopra la media che credevano di andare chissÃ* dove, sono ancora li nell'attesa che venga quel giorno.
Secondo me stiamo divagando un po' troppo.
Ciò che ognuno vuol fare delle tecniche che ha a disposizione e su cui si è allenato, è affar suo.

E' OVVIO che a seconda del livello di pratica che si va a fare per ognuno dei campi dello studio si ottiene un certo livello di bravura; è un discorso che sì è fatto tante volte su questo forum.

La veritÃ* è che OGNI sassofonista ha un diversissimo modo di organizzare il proprio studio, conosco anche sassofonisti che senza fare nulla di ciò di cui discutiamo è ora ad altissimo livello. Ovviamente c'è anche chi allo stesso livello studia note lunghe tutti i giorni...E' il bello della diversitÃ*!

In questo post, cercavo semplicemente di curiosare in quest' evidenza della pratica di molti sassofonisti, dato che ero intento a capire se è un fenomeno che vien fuori dallo studio costante, oppure se è una vera e propria tecnica (mettiamo come la respirazione circolare) da applicare in espirazione/inspirazione.

Scusate la lungaggine ;)

Giu-Zep
10th July 2009, 22:23
Mah... ragazzi... che vi posso dire... a mio modesto parere l'attenzione maggiore va riservata al labbro. Se ci si riesce a concentrare per ottenere un'imboccatura "low pression" tutto il resto dovrebbe avvenire più o meno spontaneamente. Un labbro rilassato vuol dire emissione facile, timbro convincente, respirazione corretta, gola "flessibile", strumento "leggero" e via dicendo.

Il vero problema è che per ottenere tutto ciò a partire dal labbro ci vuole tempo e pazienza. Non mi pare che esistano scorciatoie o trucchi particolari. Forse l'ostacolo maggiore è rappresentato dalla necessitÃ* di dover muovere parecchio le mani. Anche se uno fa un'ora di note lunghe al giorno non sempre funziona, perchè spesso i principianti vengono presi dalla "fregola" di voler imitare la velocitÃ* di Parker o di Coltrane e questo penalizza molto la capacitÃ* di rilassarsi. E' molto più utile lavorare con calma. Se un pezzo o un esercizio non riescono conviene eseguirlo a tempi più lenti, in modo da facilitare il relax e, allo stesso tempo, imparare ad effettuare gradualmente quelle progressive modifiche di impostazione che, alla lunga, portano a "naturalizzare" quel corpo estraneo nel quale si soffia.
Sono daccordissimo.
Ho passato molto tempo in questi due anni ad aggiustare, rilassare e rifinire l'imboccatura, ed ora sono soddisfatto del risultato ottenuto. Riesco ad utilizzare imboccature decisamente più aperte (ora uso un dukoff D8* con rico jazz 3M), ed ho un suono molto più largo.
Hai perfettamente ragione, chi non va daccordo con l'imboccatura sta giÃ* mozzando parecchio il suono.

fcoltrane
11th July 2009, 02:23
su alcuni argomenti non può che esservi accordo.
ed infatti come dice correttamente Emilio e Giuzep una stretta eccessiva non fa altro che strozzare il suono (e quindi a prescindere da tutto il resto diaframma laringe ecc.. se strozzi il suono in uscita c'è poco da fare).
concordo anche con il consiglio di studiare lentamente (i passaggi più ostici)
anche questo facilita ricerca di equilibrio e rilassatezza.
per tornare in argomento :aprire il suono (o "la gola ") ritengo che chi suona "bene "conosca questi argomenti (note lunghe, sostenere l' emissione, ricerca dell'equilibrio, studio degli armonici, o del solo bocchino ) o praticamente o praticamente e teoricamente.
questo forum per la quantitÃ* e la qualitÃ* dei sassofonisti che lo frequentano è un miniera di informazioni , non poniamo inutili limitazioni.
se qualcuno vuole approfondire un argomento e c'è chi questo argomento lo conosce perchè non approfittarne?
il suono nei suoi aspetti fondamentali non è la base nonchè il biglietto da visita
del sassofonista?
ciao fra

fcoltrane
11th July 2009, 02:27
Ovvero un effetto della resistenza della pressione dell'aria nel bocchino, è questo che intendi?
una pressione straordinaria canalizzata verso l'uscita il punto dove è più visibile è il collo.
(parliamo di Brecker).
da Coltrane in poi il sassofonista capisce che è controproducente disperdere l'aria sulle gote .
(un po come fa Gillespie con la tromba ).
e tutti noi studiamo in questa direzione.
ciao fra

Giu-Zep
13th July 2009, 10:02
da Coltrane in poi il sassofonista capisce che è controproducente disperdere l'aria sulle gote .
(un po come fa Gillespie con la tromba ).
e tutti noi studiamo in questa direzione.

Tra l'altro, osservando lo stesso Trane mentre suona nei video, si può osservare che il fenomeno non è così evidente come su altri sassofonisti giÃ* citati. SarÃ* anche una predisposizione "fisica"?

Ricordiamo per esempio, anche se non so fino a che punto è indicativa la cosa, che Brecker era abbastanza alto, ed aveva il collo abbastanza magro, per cui magari su una persona più "corta" (Trane stesso, goloso di dolci) sarebbe diverso...

O forse sto dicendo un mare di fesserie :lol:

fcoltrane
13th July 2009, 20:29
hai preso l'esempio di Brecker che credo abbia avuto seri problemi al collo proprio a causa del sax.
in una certa misura la conformazione del collo mista ad uno sforzo eccessivo produce simili storture.

non è la dilatazione più o meno visibile indice della bravura del sassofonista, più che altro la nostra attenzione dovrebbe essere rivolta al suono prodotto.
(ed in questo Trane è insuperato)
comunque considerala una muscolatura in senso lato che deve essere esercitata e rinforzata
senza eccessi.
ciao fra

David Brutti
20th October 2009, 12:28
Molti sassofonisti, soprattutto moderni, aprono moltissimo la gola durante l'emissione del fiato;
Conoscete delle tecniche che possano favorire quest'approcio?

Suonare con la gola (o meglio laringe) aperta può portare ad avere un rapporto più diretto tra l'aria e lo strumento soprattutto quando si emettono i suoni dell'estensione "normale". Ovviamente più che una gola aperta è necessario avere una laringe plastica che possa adattarsi alle varie esigenze "timbriche" che vogliamo ottenere.
Comunque ecco un consiglio che a suo tempo mi fu offerto da un collega (indovinate un pò???) oboista!!!!

Anche ai primi livelli consigliava agli allievi di fare alcune note lunghe (non molte altrimenti ci si irrigidisce) e contemporaneamente di cantare (non il growl ovviamente) la stessa nota suonata con lo strumento o diverse note. Per poter cantare e suonare allo stesso tempo bisonga impostare la gola ovviamente apertissima (una amolto aperta) di conseguenza questo esercizio favorisce in ogni caso la presa di coscienza rispetto alla laringe e agli organi interni coinvolti nella produzione del suono ed è inoltre un ottimo riscaldamento.

Giu-Zep
20th October 2009, 12:58
Questa del cantare non la sapevo! Di solito come giustamente hai ricordato, si fa subito l'associazione cantare - growl. Arduo fare diversamente!

Comunque, negli ultimi tempi sono migliorato moltissimo (apro molto di più la gola, anche "visibilmente") grazie alla pratica con imboccature molto aperte sul tenore. Infatti, per suonare con un link 9*, non penso che ci voglia tanto una presa forte, quanto un'emissione perfetta, anche perché la tenuta dell'imboccatura si acquisisce comunque con la pratica. Il tetto dei link è alto, non c'è un bel baffle allungato che facilita l'emissione (come nei dukoff), e quindi se non si apre la gola, si tende a stringere e di conseguenza a strozzare il suono sul nascere. Avendo risolto i problemi d'impostazione sull'alto (niente più dolori di sorta ;) ), sto notando appunto come la pratica su quell'imboccatura ha reso anche qui molto migliore il suono.
Consiglio dunque a tutti....prendetevi un bel link 10* :lol: :lol: