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Visualizza Versione Completa : UtilitÃ* della trasposizione tra scale nell'improvvisazione



15th June 2009, 16:51
Cari amici di Sax Forum,
ho un paio di domande per voi ben precise.

(A) Quanto è importante imparare a trasporre dei patterns tra una scala e l'altra, senza stare lì a riscriverli a mano su uno spartito? Ovvero, nell'improvvisazione jazz è fondamentale aver raggiunto tale abilitÃ*? :BHO:

(B) Se così fosse, avete da suggerire degli esercizi che giÃ* fate per sviluppare questa abilitÃ*?

Grazie anticipatamente,
- Conte Cagliostro

fcoltrane
15th June 2009, 17:10
se ho capito bene intendi dei patterns che trasponi al volo tra le varie tonalitÃ*.
è una questione di abitudine e di attitudine.
al volo mi viene in mente un testo patterns for jazz di coker ecc. che va in questa direzione.
il primo patterns è scritto poi solo la sigla .
se invece intendi patterns da applicare a scale diverse mi viene in mente il testo di bergonzi
che propone delle formule numeriche da applicare ad alcuni accordi o scale dando preferenza ad alcune formule rispetto ad altre.
(lo studio si può estendere alle scale o alle estensioni degli accordi).

ciao fra

Ctrl_alt_canc
15th June 2009, 20:28
teoricamente è utile,ma molto freddo meccanico e poco utile a fini espressivi...

puffosky
16th June 2009, 05:32
perché ci vuole orecchio... (enzo jannacci)
:saxxxx)))

re minore
16th June 2009, 07:33
(A) E' fondamentale.

(B) Farlo, partendo da pattern semplici. Vanno benissimo quelli dell'Aebersold #3. Okkio anche al post che scrivero' oggi su "Libri e Metodi".

FrankRanieri
16th June 2009, 15:47
Dico la mia...
Quasi TUTTI i sax men del passato (dico i grandi) hanno fatto uso di questa tecnica, portata all'estremo dai saxofonisti moderni.
E' un "colore" ritmico espressivo a parer mio da possedere, è chiaro che una improvvisazione fatta con pattern trasposti su e giù è davvero brutta....
Credo che non occorrano libri e metodi per praticare questa tecnica.
Basta prendere la scala di do, scegliere 3 o 4 note, es. 1-2-4-5, cioè do-re-fa-sol e poi trasporla cromaticamente, per quarte, quinte o come ti pare...
Buono studio,
Frank.

re minore
16th June 2009, 17:35
Esercitarsi nel trasporre i patterns a orecchio nelle varie tonalita' non serve tout court ad usare i patterns imparati durante l'improvvisazione: l'utilita' e' legata al fatto che esercitandosi si acquista un orecchio fenomenale e la conseguente capacita' di suonare all'istante con lo strumento qualsiasi cosa passi per la testa in qualsiasi tonalita'.

KoKo
16th June 2009, 17:48
E' fondamentale,
non ti far paranoie del tipo "suono i pattern", "non suono cose mie", "non è improvvisare"...io me li sono fatti per anni e ora che ho capito quanto sia fondamentale la voglia di farlo è poca :ghigno:

il mio consiglio è di prendere delle frasi su assoli di sassofonisti che ti piacciono (su progressioni tipiche) e di trasportarle in tutte le tonalitÃ*.
tutto ad orecchio, non scrivere mai niente...
cantati prima la frase in tonalitÃ* originale, quando l'hai cantata cercala sul sax. quando l'hai trovata inizia a trasporla...
poi suonala sugli accordi, meglio ancora se non sai quali siano gli accordi che vengono suonati.
e cosi via, nei secoli dei secoli.

vedrai che quando le avrai assimiliate, faranno parte di te.
ed anche se suonerai una frase che hai preso da rollins quando la suonerai diventerÃ* una frase tua e suonerÃ* completamente diversa.

FrankRanieri
18th June 2009, 09:29
Quoto Koko in pieno...
Frank.

zeprin
18th June 2009, 12:58
E' una buona idea di sicuro, non solo per studiare jazz, sto studiando su un libro di Larry Teal : " The saxophonist's workbook " e per esempio gli esercizi per lo staccato sono scritti una volta sola, ti devi divertire tu a tirarli su di mezzotono per volta.
All'inizio e' semplicissimo, stessa nota con diverse ritmiche ma poi ci si mettono degli intervalli e patterns e li devi cominciare a pensare a come muoverti.
Bisogna avera la lucidita' di uscire dalle cose fatte, troppe persone si perdono in un bicchiere d'acqua perche' non hanno la parte scritta davanti al naso (esperienza personale)
"Pattes for Jazz" di Jerry Coker e' un gran bel libro, oltre a farti suonare gli esercizi dalle sigle, seguendo gli esempi iniziali e' davvero utile per imparare gli accordi.
Come se non bastasse tutto questo aiuta a sviluppare un miglior controllo e intonazione.
:zizizi))