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Visualizza Versione Completa : orecchio assoluto.



fabiosupersax
5th June 2009, 14:17
qualcuno mi sa dire cosa si intende in dettaglio quando si dice di AVERE L'ORECCHIO ASSOLUTO????

secondo voi se so dire che nota sia al sax oppure al piano forte un suono che sento ce l'ho??? :BHO:

grazie mille

FrankRanieri
5th June 2009, 17:15
Ciao,
chi ha il dono dell'orecchio assoluto è in grado di riconoscere da una qualsiasi fonte sonora la nota o le note prodotte (dalle suddette fonti).
C'è chi sostiene che tutti abbiamo appena nati l'orecchio assoluto ma che poi nella grande maggiornaza dei soggetti questa "attitudine" viene persa, per motivi poco noti.
C'è inoltre chi sostiene che questa dote si possa acquisire con esercizi di ear training mirati. tempo fa mi sono imbattuto nei corsi di David Lucas Burge (http://www.perfectpitch.com), davvero notevoli.
Ho conosciuto diversi musicisti con l'orecchio assoluto e ti assicuro che per noi saxofonisti sono un incubo!! Il sax avendo un'intonazione un pò variabile e non sempre precisa dava ad alcuni di loro moolto fastidio... :twisted:
Frank.

docmax
5th June 2009, 17:29
Ciao,
Ho conosciuto diversi musicisti con l'orecchio assoluto e ti assicuro che per noi saxofonisti sono un incubo!! Il sax avendo un'intonazione un pò variabile e non sempre precisa dava ad alcuni di loro moolto fastidio... :twisted:
Frank.
Parole sacrosante! A volte questi portenti d'intonazione ti fanno sentire in imbarazzo... ma l'anima del sax non sempre è intonatissima. Io la preferisco così!
Max

pumatheman
5th June 2009, 18:27
... dava ad alcuni di loro moolto fastidio... :twisted:


sheets of fiskions© è la risposta giusta in questi casi :saputello

Il Fumatore di Sax
5th June 2009, 20:41
Haha! Terminologia specifico-tecnica! :lol:

Comunque... L'avevo giÃ* raccontata quella dell'accordatore di organi??? :BHO:

AndreamarkVI
5th June 2009, 20:53
non mi pare..questa mi manca :lol:

Isaak76
5th June 2009, 21:00
Un ex-insegnate della nostra banda, non veniva alle prove pre-concerto perchè sosteneva che il nostro suono gli alterava l'udito e per ripigliarsi doveva smazzarsi un paio di ore di musica classica ad altissimo livello (così diceva lui ... mah!).

Forza Fumatore! vai con l'Aneddoto che siamo curiosi!!!! eheh

Il Fumatore di Sax
5th June 2009, 22:28
Accipicchia! :lol: Alla fine non è neanche tutta questa storia!
Comunque sia...

Dovete sapere che mio fratello per diletto suona il pianoforte da parecchi anni, ma da tre o quattro anni a questa parte ha cominciato anche a suonare l'organo a canne. Penso abbia cominciato per caso, spinto dalla curiositÃ*, quando un giorno alla fine di una messa si è avvicinato all'organo e ha chiesto di poterlo provare.
Sta di fatto che da qualche tempo suona abbastanza regolarmente nella Cattedrale della mia cittÃ*, nonchè a matrimoni e funzioni particolari di tanto in tanto (un lavoretto per l'estate :lol: ).
L'organo della nostra Cattedrale è un organo particolarmente bello, un antico Serassi del XVIII secolo, e richiede manutenzione e accordatura abbastanza frequenti. Così la curia ha provveduto a far chiamare il mistico Accordatore di Organi.
Si presenta così un tizio sulla quarantina, abbastanza sportivo, con un assistente, e cominciano a smanettare letteralmente "dentro" allo strumento! :lol:
In pratica questo tizio dava le direttive per l'accordatura al suo assistente che man mano girava viti, tirava, spingeva eccetera. Ogni tanto sentivo che diceva cose del tipo "Il la quinta ottava è calante di un hertz, tira su!" e poi "No, ancora mezzo hertz..." e così via, tutto ad orecchio (che poi in una chiesa, col rimbombo che c'è, l'ho trovato pazzesco).
Mio fratello poi ha chiacchierato un poco con l'accordatore, che ha detto di avere l'orecchio assoluto (riconosceva la nota di un oggetto che cadeva, del muggito di una mucca - modulazioni comprese - o gli armonici di un ruscello ecc.) e che addirittura quando andava a concerti orchestrali rischiava di dare di stomaco se c'era ad esempio un violino poco accordato tra i musicisti! :shock:

Se l'orecchio assoluto vuol dire anche avere di questi problemi, preferisco avere un buon orecchio allenato e stop! (Beh, prima dovrei arrivare ad avere quello, comunque! :lol: )

Avevo anche sentito di un direttore d'orchestra Italiano abbastanza famoso che faceva riaccordare le percussioni (anche quelle a suono indeterminato :lol: ) perchè interferivano con gli altri strumenti!

alto23
5th June 2009, 23:24
Restando in tema di accordatori di organi, lunedì mattina ho visitato un'importante fabbrica d'organi che sta dalle mie parti (fanno tutto l'organo, dalle canne al mobile, dai somieri allo sgabello per l'organista): è una delle più importanti d'Italia (tra quelle in attivitÃ*) e lavorano spesso all'estero (hanno costruito l'organo della cattedrale di Tokio).
Bene, l'accordatore ci ha mostrato come si fa ad accordare le canne e alla mia richiesta "Lei ha l'orecchio assoluto?" il tizio mi ha risposto: "No, è solo tanta tanta esperienza". Ne deduco che anche per un lavoro delicato come quello (ripeto: è una delle fabbriche più importanti d'Italia) non sia necessario avere l'orecchio assoluto ma, come dice Fumatore, sia "sufficiente" un orecchio molto allenato.
Comunque vederlo lavorare era impressionante: per accordare la canna prendeva le forbici e l'accorciava finchè non coincideva con la nota di riferimento.

puffosky
6th June 2009, 00:18
ma chedé, questo orecchio assoluto? io mica l'ho tanto capito...
e charlie parker, aveva l'orecchio assoluto? e miles davis? e john lennon?
Beethoven, a quanto mi risulta, aveva un orecchio molto relativo...

oserei dire che noi suoniamo uno strumento sempre a rischio di imperfezioni (io con l'accordatore
elettronico non riuscivo mai ad accordare un'ottava con l'altra)...
esiste forse una banda perfettamente accordata? o un cantante che non sporca
qualche nota?
modestamente parlando, lascerei la perfezione dell'orecchio agli accordatori di organi,
e ai direttori d'orchestra.
per noi sassofonisti, chiederei sempre al buon Dio di darci tanta passione, musicalitÃ*, e soprattutto,
quello che penso tutti vogliamo, il suono.
l'orecchio ci aiuta, ma ognuno ha il suo...
:saxxxx)))

Nous
6th June 2009, 00:28
modestamente parlando, lascerei la perfezione dell'orecchio agli accordatori di organi,
e ai direttori d'orchestra.
per noi sassofonisti, chiederei sempre al buon Dio di darci tanta passione, musicalitÃ*, e soprattutto,
quello che penso tutti vogliamo, il suono.
l'orecchio ci aiuta, ma ognuno ha il suo...
:saxxxx)))

Scusa, ma che discorso è? Un conto è dire che non si ha l'orecchio assoluto, ma l'orecchio almeno relativo direi che tutti lo abbiamo (più o meno tutti data una nota di riferimento riusciamo a riconoscere altre note suonate successivamente).
La banda non è perfettamente intonata, ma si intona relativamente al primo clarinetto (o all'oboe).
La musicalitÃ* è importante, il suono anche ma l'intonazione è importantissima e questa non prescinde dall'orecchio di chi suona...ognuno ha il suo, ma un Do deve essere tale sia per me che per te.

Il Fumatore di Sax
6th June 2009, 00:35
O se non altro conviene essere tutti stonati uguali! :saputello
(cit. dal Maestro Fac, reverendo saxofono-percussionista-direttore amministrativo di bbanda)

fcoltrane
6th June 2009, 10:33
l'orecchio assoluto è una grande cosa .
per il sax però ci sono degli aspetti che sono legati a timbro e volume che anche l'orecchio assoluto non riesce a decifrare e tuttavia sono rilevantissimi.
ciao fra

Il Fumatore di Sax
6th June 2009, 12:08
Uhm... Non è che magari il sax (quello buono, che suona bene, intonato ecc.) non deve seguire il temperamento equabile ma gli armonici naturali come i clavicembali??? :BHO:

APOLLO CREED
7th June 2009, 09:24
A me succede una cosa alquanto strana.
In poche parole, dopo aver registrato Summertime ed averla ascoltata più volte, riesco sempre a cantare il SI in maniera perfetta o quasi (cioè la nota di partenza del brano), senza il bisogno di altri ausili sonori. In questo modo, ovviamente con un po' di tempo per "cantarmi" la scala, riesco ad individuare qualsiasi nota mi viene suonata, ovviamente attribuendole la notazione del sassofono.
Mi chiarite un po' questa situazione? Si tratta di qualche residuo di orecchio assoluto? :BHO:

KoKo
7th June 2009, 11:15
Apollo credo sia una questione di allenamento ed abitudine, succede anche a molti cantanti seppure sprovvisti di orecchio assoluto.
Anche io riconosco "ad orecchio" le note di brani suonati in tonalitÃ* a me piu' familiari, immagino che se fossi meno pigro e studiassi di piu' la cosa si potrebbe tranquillamente estendere a tutte le tonalitÃ*...

Tra i sassofonisti jazz è famoso Paul Desmond per avere l'orecchio assoluto, lessi un aneddoto tempo fa su questa cosa che riporto:
Racconta il giornalista Doug Ramsey che una volta lui e Desmond, che
non si conoscevano, si trovarono bloccati in un ascensore.
Dopo qualche secondo scattò l'allarme e uno dei presenti, spaventato,
gridò "Che cos'era?".
Desmond e Ramsey, contemporaneamente, risposero "Un la bemolle".

Per quanto riguarda gli accordatori di pianoforti io li ho sempre visti accordare ad orecchio...

fcoltrane
8th June 2009, 08:03
:lol:
veramente carina non la conoscevo.
ciao fra

juggler
8th June 2009, 23:29
L'orecchio assoluto è un po' una "mitologia" che andrebbe ridimensionata: per chi intendesse affrontare o approfondire l'argomento esiste in merito un testo che è un classico del genere "L'orecchio musicale" di Edgar Willems, in cui viene affrontata anche la peculiaritÃ*... "assoluto"...
Personalmente, trovo un po' ridicolo e ridondante lo stesso termine...si tratta di una peculiaritÃ* per lo piu' innata, che lo studio può rendere "perfetta" in relazione ad un preciso "linguaggio musicale"!
Per molti versi, è associabile ad altre particolari "abilitÃ* mnemoniche" che sono possedute da alcuni individui: ricordare una notevole quantitÃ* di sostantivi o nomi, secondo una certa successione, dopo aver visualizzato un elenco predefinito per pochi secondi... saper ripetere in tempo reale al contrario intere frasi, concetti o nomi senza leggere o saper fare operazioni aritmetiche o matematiche complesse a memoria o quelli che riescono ad imparare interi testi in pochissimo tempo...
Tuttavia, analisi sperimentali effettuate da scienziati cognitivi su soggetti con tali peculiaritÃ*, hanno rilevato le difficoltÃ* che tali soggetti hanno nell'affrontare altri tipi di "abilitÃ*": ad esempio, chi riesce a memorizzare qualunque testo in poco tempo, nella maggior parte dei casi, ha difficoltÃ* nel sintetizzare ciò che ha imparato a memoria con facilitÃ* o nel saper fare analogie/confronti con altri contesti o contenuti...
In tal senso, l'orecchio assoluto riguarda solo la capacitÃ* di distinguere l'altezza del suono...e non altre sue "peculiaritÃ*" non meno importanti quali la qualitÃ* timbrica, dinamica, modalitÃ* d'attacco ecc.
Se riferito alla cultura musicale europea, esso risulta "artificiale" come il "sistema musicale" di riferimento: si dimentica, troppo spesso, che il temperamento equabile è un'"astrazione intelligente" che non esiste in natura...un accordatore di pianoforte deve per forza far riferimento al suo orecchio perchè se si riferisse alle sequenze matematiche delle frequenze reali delle varie altezze, dopo la metÃ* della seconda ottava sia in senso ascendente che discendente rispetto ad A (440 hz) avrebbe "sonoritÃ*" paurosamente crescenti o calanti...
Un suonatore di sitar, che deve accordare ogni volta piu' di 20 corde, fra "cantanti" e di risonanza...percepisce variazioni di quarti o sesti di tono come anche microvariazioni semitonali calanti o crescenti: ma anche in questo caso, trattasi di un "allenamento culturale" piu' che di "talento auditivo"...
L'esecuzione di una partitura con "altezze perfette", la può fare solo una macchina: un'esecuzione piattamente perfetta ma poco musicale...la musicalitÃ* è una qualitÃ* umana, la perfezione un'idea...anche abbastanza noiosa...
Orecchio relativo o assoluto? Non mi piacciono, nè convincono queste 2 "categorie" su cui teorici e didatti ancora discutono e riflettono...credo che in senso musicale, sia necessario e auspicabile avere un "orecchio adattivo"...nella musica come nella vita, chi è capace di "adeguarsi" a piu' contesti o situazioni, può vivere esperienze piu' varie e gratificanti di chi possiede una precisa "peculiaritÃ*"...totalizzante... e forse per la stessa ragione, inficiante e paralizzante...

re minore
9th June 2009, 08:06
La percentuale di individui con l'orecchio assoluto e' piu' alta tra i musicisti che tra gli altri, tuttavia il fatto che averlo sia o non sia utile e' una questione controversa. Vi sono musicisti che lo ritengono addirittura uno svantaggio. Quello che tutti i musicisti, professionisti e dilettanti, debbono avere e' l'orecchio relativo, ovvero la capacita' di riconoscere gli intervalli piuttosto che le note. L'orecchio relativo e' una cosa che si puo' imparare con l'esercizio, mentre sviluppare l'orecchio assoluto da adulti sembra sia quasi impossibile. Eppure io, che l'orecchio assoluto non lo ho mai avuto ne' esercitato, col tempo ho imparato ad intonare un "la" senza riferimenti esterni, che e' una cosa non molto diversa in linea di principio dall'avere l'orecchio assoluto.

Per chi volesse esercitare l'orecchio relativo (o anche assoluto) vi sono in rete dei programmini appositi. Uno di questi e' "Functional Ear Trainer" scaricabile gratuitamente.

lalbertojazz
9th June 2009, 08:31
Per chi non lo sapesse anche il grande Stan Getz aveva l'orecchio assoluto..sto leggendo la sua biografia..

Aktis_Sax
9th June 2009, 10:50
Un ex-insegnate della nostra banda, non veniva alle prove pre-concerto perchè sosteneva che il nostro suono gli alterava l'udito e per ripigliarsi doveva smazzarsi un paio di ore di musica classica ad altissimo livello (così diceva lui ... mah!).

Tipo Alex di Arancia Meccanica dopo la cura con la IX di Beethoven! :lol:

seethorne
3rd September 2009, 21:53
qualcuno mi sa dire cosa si intende in dettaglio quando si dice di AVERE L'ORECCHIO ASSOLUTO????

secondo voi se so dire che nota sia al sax oppure al piano forte un suono che sento ce l'ho??? :BHO:

grazie mille


esatto. ed anche accordi complessi suonati al pianoforte ad esempio. altri, invece, riescono a riprodurre una melodia in modo molto simile sentendola solo una volta, anche se non per forza alla stessa tonalitÃ*, in quanto riconoscono le distanze fra una nota ed un'altra (è il mio caso). qui però non è più orecchio assoluto.

addirittura, una persona che dispone di orecchio assoluto, può sentire una goccia d'acqua che cade in un secchio, e riconoscerne la nota. c'è un range di frequenze che un orecchio assoluto riesce a decodificare come nota, che varia in base a quanto è sviluppato l'orecchio.

ovviamente, è scorretto parlare di orecchio, in quanto l'orecchio prende in input una differenza di pressione nell'aria, ed il cervello lo decodifica. Dato che l'uomo è un computer vivente, se si stesse parlando di un personal computer, si direbbe che la capacitÃ* di svolgere questo lavoro dipende dal sistema operativo, non dal microfono.

L'orecchio assoluto è una capacitÃ* di cui una persona può disporre in partenza o non disporre affatto. non è sviluppabile da chi non ce l'ha. dopo un po' che una persona studia musica, può scoprire questa capacitÃ*. ma anche i più grandi professionisti, se non ne dispongono, non la sviluppano nemmeno dopo 40 anni di studio. Disporre di orecchio assoluto non significa assolutamente essere un grande musicista, così come un contorsionista non è detto che sia un grande ginnasta, in quanto si parla di abilitÃ* completamente diverse.
Certo, chi dispone di orecchio assoluto può esercitarlo e migliorarlo, ma chi non ne dispone non può svilupparlo.

seethorne
3rd September 2009, 22:06
La percentuale di individui con l'orecchio assoluto e' piu' alta tra i musicisti che tra gli altri, tuttavia il fatto che averlo sia o non sia utile e' una questione controversa.


no, diciamo che la percentuale di individui che sanno di avere l'orecchio assoluto è più alta fra i musicisti. se uno non studia musica e non sa nemmeno cos'è il re, può sentirlo ma non lo riconosce. metti: tu senti una persona che parla in inglese (e non conosci questa lingua): senti tutto ma non capisci. Una volta che studi questa lingua inizi a capire il significato delle parole che senti.
A mio modestissimo avviso l'orecchio assoluto è poco utile. È un fattore di distrazione incredibile, è come avere un software pesantissimo che gira continuamente sul computer.



Vi sono musicisti che lo ritengono addirittura uno svantaggio. Quello che tutti i musicisti, professionisti e dilettanti, debbono avere e' l'orecchio relativo, ovvero la capacita' di riconoscere gli intervalli piuttosto che le note. L'orecchio relativo e' una cosa che si puo' imparare con l'esercizio, mentre sviluppare l'orecchio assoluto da adulti sembra sia quasi impossibile.


io ho scoperto di avere l'orecchio relativo a 8 anni. tuttavia molta gente diplomata al conservatorio non ce l'ha, il che mi confonde:
- suonare sempre e solo la musica scritta su uno spartito è dannoso?
- tutti possono avere l'orecchio relativo?
È una questione molto interessante, spero che qualcuno che ne sappia più di me mi possa dare informazioni in più, dato che mi riguarda di persona.



Eppure io, che l'orecchio assoluto non lo ho mai avuto ne' esercitato, col tempo ho imparato ad intonare un "la" senza riferimenti esterni, che e' una cosa non molto diversa in linea di principio dall'avere l'orecchio assoluto.


questo è semplicemente perchè hai sviluppato memoria sui muscoli che muovi per intonare il la. è un po' suonare il sax o qualsiasi strumento al buio: dopo un po' che lo suoni non ti serve più vedere i tasti.



Per chi volesse esercitare l'orecchio relativo (o anche assoluto) vi sono in rete dei programmini appositi. Uno di questi e' "Functional Ear Trainer" scaricabile gratuitamente.

Non sapevo esistesse qualcosa di simile! Io quando ho scoperto di disporre dell'orecchio relativo, suonavo tutti i brani in accordi maggiori in DO, quelli minori in LA MINORE (col pianoforte). Per esercitare il mio "orecchio" e la mia capacitÃ* di suonare in tutte le tonalitÃ*, ho preso una canzone e ho iniziata a suonarla in tutte e 12 le tonalitÃ*. Fu un ottimo esercizio, che mi sento di consigliare a tutti!

pumatheman
3rd September 2009, 22:11
:bravo:
l'argomento è molto affascinante secondo me.
era da tempo che cercavo una spiegazione così bella bravissimo davvero, come fai a saperne così tanto?

salsax
3rd September 2009, 22:17
@ seethorn , :bravo: :bravo:

seethorne
3rd September 2009, 22:19
:bravo:
l'argomento è molto affascinante secondo me.
era da tempo che cercavo una spiegazione così bella bravissimo davvero, come fai a saperne così tanto?

troppo gentile :smile:
fra musicisti ci si confronta, ci si informa, e studiare fisica può dare una mano :smile:

docmax
3rd September 2009, 23:12
Io non ho mai esercitato ne mi ha incuriosito il tema dell'orecchio assoluto ma, per fortuna, ho potuto frequentare da giovane soggetti particolarmente dotati in questa funzione che sono diventati musicisti "mostruosi".
Si parla di un software pesantissimo che gira, secondo me se sei un tipo normale non è così, non ti distrae, lo tiri fuori quando serve, se ti serve e soprattutto non ti piace farlo quando te lo dicono gli altri (per questi amici era così).
Invece, anche se mi capita di utilizzare facilmente l'orecchio relativo, mi sembra più affascinante avere il senso armonico che mi porta a fare decentemente canzoni che non conosco: quando mi succede questo sento una grande emozione, un feeling che mi mette in contatto con i meccanismi insiti nella mente di chi ha scritto quel brano musicale... devo andare a letto forse è meglio :lol:

pumatheman
3rd September 2009, 23:40
azz Doc la tua riflessione mi garba, la prospettiva dell'orecchio relativo (considerato di serie B) è molto stimolante hai ragione, i limiti sono davvero un grande "stimolo" per l'artista.

seethorne
3rd September 2009, 23:45
infatti ho parlato di fattore di distrazione :lolloso:
quando una persona è concentrata solo su una cosa (ad esempio: lo studio) tutto ciò che gira intorno che può distrarre, riesce a tenerlo a bada. Ma non è così per tutti.

l'orecchio assoluto non ha nulla a che vedere con le capacitÃ* tecniche di una persona, che dipendono da tantissimi altri fattori (predisposizione, applicazione, apparato respiratorio, rilassamento, concentrazione ecc ecc ecc).

e: si, è veramente emozionante l'orecchio relativo: ti è capitato mai di iniziare a suonare qualcosa, e chiedere agli altri "cosa sto suonando?"? :lolloso: (sono un pianista mediocre, ma la maggior parte della gente pensa che io sia un genio per via di questa mia capacitÃ* eheh)

1st January 2010, 16:30
Io da piccolo quando imparavo piccole melodie, dopo me le cantavo spesso tutto il giorno dicendo i nomi delle note (come se stessi cantando una canzone con le parole, mi piaceva e la volevo cantare). E quando qualcuno si sedeva al piano e spingeva un tasto a caso spesso ci prendevo se mi chiedeva di indovinare (ma non sempre) e si era creata in famiglia questa nomea che avessi un orecchio pazzesco nonostante suonassi a malapena. Poi non ho più esercitato l'orecchio per diversi anni. Ovviamente da 4 anni circa ho ripreso e ora trascrivo soli come tutti suppongo. Ora mi baso tutto sull'orecchio relativo. Però ad esempio ieri sentivo la musica (mi pare fosse l'orchestra di count basie). In quel momento c'era il solo di lester young, ovviamente da paura. Mentre stavo aprendo il piano e iniziare a suonare lester attacca una nota puiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii...schiaccio senza pensarci il sib...è lui. Ma capita un può a tutti secondo me.

in conclusione

Secondo me c'è l'orecchio relativo (esercitabile)

l'orecchio assoluto senti una nota singola e dici il nome (e a furia di suonare, tracrivere, avere in testa brani si può sviluppare)

l'orecchio assoluto, per così dire, dell'accordatore ovvero senti la frequenza quindi anche oggetti accordi. So di musicisti che se fai accordi con palmi e gomiti sul piano, sforzandosi, ma ti dicono tutte le note. Questo o ce l'hai o non ce l'hai.

infine secondo me non è un impiccio, almeno non quello non dell'accordatore. Altrimenti non si spiega come musicisti fenomenali come ad esempio Dado Moroni che riconoscono sempre la nota suonata e anche accordi abbastanza complessi (un insieme di orecchio assoluto, relativo ed esercizio alla fine) riescano a suonare così divinamente

altosaxboy
15th January 2010, 19:14
Io ho l'orecchio assoluto...capisci al volo la nota di un qualsiasi rumore...anche un rutto
( prima ho fatto LA )

drake95
15th January 2010, 23:20
oggi a solfeggio il professore ci ha insegnato un trucco per riuscire a capire a volo gli arpeggi... Ad un certo punto ha fatto al pianoforte le prime due note dell'arpeggio di MIb e io senza che l'aveva chiesto le ho dette (non guardando il pianoforte)... Allora mi ha sfidato .... Dovevo indovinare alcune note al volo... Ha cominciato con il sol, poi il re, poi il mib, poi il sib e poi il fa#... Io sono riuscito a distinguerle tutte e lui mi ha detto che possiedo l'orecchio assoluto... Io la per la non avevo capito bene cosa significasse ma leggendo questo topic finalmente ho le idee chiare :yeah!)

bluevix
15th January 2010, 23:21
Beato te, io non sarei capace!!! :evil:

Il Fumatore di Sax
16th January 2010, 04:53
Io lo so fare unicamente coi rutti.

Però a volte anche le scimmie urlatrici. Se sono abbastanza intonate.

altosaxboy
16th January 2010, 13:07
anche questa è arte!"!!!! :lol:

re minore
24th January 2010, 10:20
Eppure io, che l'orecchio assoluto non lo ho mai avuto ne' esercitato, col tempo ho imparato ad intonare un "la" senza riferimenti esterni, che e' una cosa non molto diversa in linea di principio dall'avere l'orecchio assoluto.


questo è semplicemente perchè hai sviluppato memoria sui muscoli che muovi per intonare il la. è un po' suonare il sax o qualsiasi strumento al buio: dopo un po' che lo suoni non ti serve più vedere i tasti.


No, e' proprio orecchio. Infatti spesso mi capita di riconoscere un la quando lo sento, e quando lo intono ci arrivo acoltandomi e non semplicemente "impostando i muscoli". E comunque posso anche solo "pensarlo", senza farlo fisicamente e senza muovere muscoli e funziona lo stesso. Comunque funziona solo con il la: se voglio intonare un'altra nota prima faccio (o penso) il la e poi mi calcolo quello che mi serve.

manciosax
13th February 2010, 03:29
Ho affrontato l'argomento per un po' di tempo perché invidiavo un sacco quei musicisti che riuscivano ad entrare nel brano senza sapere gli accordi ed a suonare quello che sentivano "in testa"! Per me una libertÃ* di espressione fantastica.
L'orecchio assoluto non è altro che riconoscere l'altezza di un suono, un po' come il nostro occhio riconosce i colori. Allenando il riconoscimento dei colori inizi ad entrare nelle sfumature, io come grafico devo saper rendere un giallo, o un giallo limone o un giallo paglierino e a forza di realizzarli ora al primo colpo lo faccio, so di cosa si parla. Con l'orecchio non mi sono allenato così intensamente ma sono consapevole che quando mi esercito di continuo per qualche giorno più facilmente mi avvicino all'altezza della nota che voglio eseguire e principalmente mi riesce meglio quando ci penso di meno, quando vi pongo meno ostacoli nell'eseguirla!
Parlando con un talentuoso pianista mi disse che per lui era semplice seguire gruppi di vario genere e improvvisare, inoltre non aveva problemi a dire se la ventola del mio condizionatore ronzava in Ab o G!
Però diceva anche che se non suonava per un po' o comunque non si esercitava perdeva un po' di smalto, un po' di precisione anche se il talento rimaneva! Abbiamo parlato anche di come affrontava gli accordi. Per esempio questi lui li visualizzava come "strati di note", ogni strato sapeva da che note era composto, le vedeva, quindi sapeva che accordi erano! Vien da sè che se non sai la teoria rimangono accordi anonimi mentre se hai studiato sai di cosa si sta parlando musicalmente.
Stesso aneddoto per un suo amico sassofonista, non si esercitava come lui sullo strumento ma ovviamente riusciva ad improvvisare ed a suonare "ad orecchio" su qualsiasi brano. Questo però non gli permetteva di suonare su un brano di parker come parker, non conosceva il linguaggio, il ritmo, certo le note erano giuste e l'espressione totale ma il fraseggio non centrava molto, avete presente un fraseggio blues su un brano bebop?
Tutto è permesso in musica, come espressione, ma se per lavoro ti chiedono di suonare un repertorio e tu lo interpreti diversamente rischi di diventare disoccupato!
L'orecchio relativo è quello che riconosco più spesso nei musicisti. Questi hanno note di riferimento che sono stabili e precisi nelle loro teste, esempio: senza cantare immaginate un A o C, o magari la prima nota di una canzone famosa (per me summertime, la prima è un E) e da lì risalite alle altre. Con molto esercizio il procedimento si automatizza e diventa più inconsapevole (meno meccanico) e naturale.
In questi anni sono arrivato alla conclusione che ognuno può avere un orecchio assoluto dalla nascita (a meno che non siano presenti problemi fisici), secondo me ci si nasce, lo vedo nei miei bimbi, poi con il crescere c'è chi lo mantiene e chi lo perde per vari motivi ma non per questo non si può riallenarlo, recuperarlo. Pensiamo sempre ai colori, tutti sappiamo visualizzare nella nostra testa il giallo, il rosso, il nero, il bianco, mentre lo scrivo è facile che li vediate, ed è anche facile che se tutti ci mettiamo a creare un colore rosso questo sia leggermente diverso per ognuno di noi. In realtÃ* i colori, per necessitÃ*, sono stati "standardizzati" a livello lavorativo e professionale, esempio il rosso ferrari!
I suoni, il sistema di notazione con 12 note sono, e come i colori, standardizzati.
A volte vedo che ci si scoraggia di fronte al fatto di dover imparare a riconoscere le note senza strumento, in realtÃ* loro sono sempre lì presenti e sono sempre quelle, può bastare rimuovere qualche barriera mentale che magari si apre questa possibilitÃ* di poterle "vedere" nella nostra testa e quindi eseguirle senza esitazione. Questa potrebbe essere una delle libertÃ* che sono dentro di noi e che si possono liberare, il nostro potenziale creativo!
Non trascuriamo questo aspetto musicale, anzi mettiamolo bene a fuoco.
Inoltre, aggiungo e concludo, che nel mio piccolo mi rendo conto che "canto" dentro lo strumento soprattutto quando negli altri campi della mia vita sono in ordine, con pochi pensieri.
La mente a mio avviso va allenata, la musica in fondo si fa anche senza lo strumento in mano!

Scusate il mio essere prolisso, spero che qualcuno ne tragga qualche ispirazione come è capitato a me!

Mancio

Il Fumatore di Sax
13th February 2010, 03:55
Scusa se ti correggo: per il vero musicista, la musica si fa SOPRATTUTTO senza uno strumento in mano. ;)

manciosax
13th February 2010, 09:23
Si, confermo, tutte le attivitÃ* artistiche o meno nascono prima dentro l'uomo e solo successivamente, si materializzano nel mondo reale con mezzi fisici (strumenti, scrittura, disegno etc).
Mancio

theloniousmadmonk
13th February 2010, 11:27
Avevo anche sentito di un direttore d'orchestra Italiano abbastanza famoso che faceva riaccordare le percussioni (anche quelle a suono indeterminato :lol: ) perchè interferivano con gli altri strumenti!


Be,sinceramente mi sembra anche abb normale..

Per quello che riguarda l'orecchio assoluto,be,penso sia un dono averlo,anche se gestirlo magari nn sempre è facile.
certo,con un ottimo orecchio relativo suoni tutto ed ai massimi livelli..ma che figata avere l'orecchio assoluto...

theloniousmadmonk
13th February 2010, 11:32
Scusa se ti correggo: per il vero musicista, la musica si fa SOPRATTUTTO senza uno strumento in mano. ;)


GRANDISSIMA veritÃ*! la musica è nella nostra testa inanzitutto....

theloniousmadmonk
13th February 2010, 11:36
oggi a solfeggio il professore ci ha insegnato un trucco per riuscire a capire a volo gli arpeggi... Ad un certo punto ha fatto al pianoforte le prime due note dell'arpeggio di MIb e io senza che l'aveva chiesto le ho dette (non guardando il pianoforte)... Allora mi ha sfidato .... Dovevo indovinare alcune note al volo... Ha cominciato con il sol, poi il re, poi il mib, poi il sib e poi il fa#... Io sono riuscito a distinguerle tutte e lui mi ha detto che possiedo l'orecchio assoluto... Io la per la non avevo capito bene cosa significasse ma leggendo questo topic finalmente ho le idee chiare :yeah!)


dipende.Se hai sentito e dato il nome anche solo ad una nota in quella giornata,potresti star usando l'orecchio relativo.L'orecchio assoluto distingue le note da zero.Ti alzi la mattina,senza aver sentito nessun suono definito,poi senti una nota qualunque,e sai dirne il nome.Questo è avere l'orecchio assoluto.

docmax
13th February 2010, 12:08
Io la vedo così.

Ti gira una nota sempre in testa e conosci il nome di quella nota poi trovi tutte le relazioni? Quello che hai è l'orecchio assoluto. E' un fenomeno ammirato da tutti a mo' di genio del quiz!

Riesci a trovare sempre le relazioni tra le note anche se non sei preciso nel chiamare le note una ad una senza averle lette? Hai l'orecchio relativo.

Secondo me per un musicista pluristrumentista aiuta tanta anche il secondo tipo: se non riesci ad indovinare con precisione la nota però ti trovi bene ad armonizzare con qualsiasi tonalitÃ* con qualsiasi strumento non ti importa mica di non avere l'orecchio assoluto... basta solo che ti dicano con quale nota comincia questa canzone, oppure basta che gli dici al pianista: vai incomincia tu!
Certo che è incredibile quel che siano capaci di fare i nostri sensi (e più li studi e più resti ammirato...).

FabioAltoSax
31st August 2010, 14:19
ho letto un lungo articolo sull'argomento su di un'enciclopedia musicale ed erano riportati diversi studi scientifici. In particolare si faceva distinzione tra orecchio assoluto ed orecchio relativo:

In questi studi si mettevano a confronto:

- persone normali senza orecchio assoluto e relativo
- persone normali con orecchio assoluto
- musicisti con orecchio assoluto
- musicisti con orecchio relativo

appena posso vi scrivo tutto l'articolo perché è molto interessante.

Comunque si metteva in evidenza come l'orecchio assoluto sia un dono che si acquisisce entro una certa etÃ* ed esistono vari "livelli" di riconoscimento (si va da chi riconosce solo le note diatoniche, a chi riconosce le note di un solo o di pochi strumenti, fino a chi riconosce cluster multipli).

La cosa particolare è che chi ha l'orecchio assoluto riesce si a sentire le note una ad una, ma che sentono (con le dovute eccezioni) con maggiore difficoltÃ* a sentire il "colore" degli accordi o dell'armonia, cosa invece comune per chi ha l'orecchio relativo e riesce a capire i gradi degli accordi e la loro natura (maggiore, dominante, diminuito, ecc) al volo.

Conosco anch'io musicisti con orecchio assoluto che beccano note al volo, ma non riescono a decifrare accordi se non mettendo insieme le note da essi composte, quindi non al volo, ma con un processo mentale secondario.

avete esperienza in merito??

phatenomore
31st August 2010, 14:30
Ho suonato per qualche tempo con un ragazzo non vedente che ha l' orecchio assoluto, anche sui cluster. Forse è un caso un po' particolare...

KoKo
31st August 2010, 14:31
tutti quelli che ho incontrato sapevano riconoscere anche gli accordi, trascrivevano proprio in tempo reale l'accordo con tensioni e tutto, cluster compresi =)

AGOSTY 275
31st August 2010, 15:08
scusate l'inioranza ma cosa sono i cluster? :mha!(

FabioAltoSax
31st August 2010, 19:10
il cluster è un gruppo di note separate da intervalli quali il semitono o il tono che vengono suonate contemporaneamente....

AGOSTY 275
31st August 2010, 20:04
quindi un accordo?

FabioAltoSax
5th September 2010, 12:20
si è un accordo ma molto dissonante.

premi con la mano intera sulla tastiera del pianoforte e sentirai un esempio di cluster

fabbry
7th September 2010, 08:55
A questo punto, ma giusto come curiositÃ*, sarebbe interessante sapere, se è possibile, quali musicisti concertisti classici, cantanti ( perchè no?) direttori d'orchestra, jazzisti del passato ed attuali, possiedono l'orecchio assoluto. Per esempio: possiedono l'orecchio assoluto Ennio Morricone, Zubin Metha, Jan Garbarek, Sonny Rollins, Dexter Gordon, Herbie Hancock, Maurizio Pollini, Claudio Baglioni? Lo possedevano i compianti Bob Berg e Michael Brecker? Oppure i grandi Coltrane Cannonball Adderley ? ecc...

mario
7th September 2010, 09:52
A mio avviso sarebbe bene lasciare ad ognuno di questi personaggi (e di chiunque di noi naturalmente) un minimo di privacy ,tanto auspicata teoricamente ma assolutamente assente (oggi si sa tutto di tutti, anche quante volte vai in bagno) e non mi pare una grande conquista ,perciò lasciamo ad ognuno i suoi piccoli segreti ed evitiamo di radiografare tutto e tutti, se hai talento trova il modo di tirarlo fuori senza andare a scopiazzare da altri ,è giÃ* troppo comodo secondo me ,poter ascoltare e riascoltare all'infinito dischi di chi è stato veramente grande senza l'ausilio di mezzi tecnici.

FabioAltoSax
7th September 2010, 14:57
A questo punto, ma giusto come curiositÃ*, sarebbe interessante sapere, se è possibile, quali musicisti concertisti classici, cantanti ( perchè no?) direttori d'orchestra, jazzisti del passato ed attuali, possiedono l'orecchio assoluto. Per esempio: possiedono l'orecchio assoluto Ennio Morricone, Zubin Metha, Jan Garbarek, Sonny Rollins, Dexter Gordon, Herbie Hancock, Maurizio Pollini, Claudio Baglioni? Lo possedevano i compianti Bob Berg e Michael Brecker? Oppure i grandi Coltrane Cannonball Adderley ? ecc...

http://www.perfectpitchpeople.com/

GeoJazz
7th September 2010, 15:06
Qui ce ne sono anche altri (come Charlie Parker), anche se wiki è sempre da prendere con le pinze!
http://it.wikipedia.org/wiki/Orecchio_assoluto

Filippo Parisi
7th September 2010, 15:24
Esatto, visto che registrandovisi, può scriverci chiunque.....eppure sembra diventata la nuova bibbia. Mah.....quanto son belli i libri veri...!

fabbry
7th September 2010, 19:09
Wow c'è anche Mariah Carey... ma quanto mi piace quella femmina lì... :zizizi)) :lol:

fabbry
7th September 2010, 22:05
In ogni caso, volevo dire che conosco amici miei musicisti, che riconoscono qualunque suono, e se facciamo una gara di improvvisazione, li distruggo senza appello. Quindi non credo che chi è dotato di orecchio assoluto, sia più bravo, ad improvvisare, di chi ha un orecchio ben esercitato, diciamo così. ( o no? :\\: )

FabioAltoSax
8th September 2010, 13:45
Ho ritrovato il volume di cui vi parlavo, si tratta dell'Enciclopedia della Musica Einaudi Il Sole 24 ore.

Nel volume "il suono e la mente" c'è un saggio dedicato proprio all'argomento scritto da Sylvie Vangenot. Vi cito i tratti salienti.

Sicuramente l'orecchio assoluto si acquisisce, ma solo fino ad una certa etÃ*. GiÃ* nel 1916 Copp esprime l'ipotesi di un periodo critico per lo sviluppo dell'orecchio assoluto. Uno studio di Sergeant del 1969 dimostra come sia possibile stabilire una forte correlazione tra l'etÃ* alla quale si inizia la formazione musicale e il possesso dell'orecchio assoluto. Su un campione di 1156 musicisti professionisti, la quasi totalitÃ* (92.6 per cento) di coloro che hanno iniziato lo studio di uno strumento o del solfeggio tra i due e i quattro anni possiede l'orecchio assoluto. La percentuale scende salendo con l'etÃ*: solo il 6 per cento di chi inizia lo studio tra i dodici e i quattordici anni ha l'orecchio assoluto.
Un altro studio ha dimostrato l'assenza di un carattere ereditario di questa facoltÃ*, su un vasto campione di musicisti aventi orecchio assoluto l'87 per cento non aveva in famiglia nessun individuo con la stessa capacitÃ*.
Chiara è invece la relazione tra ambiente familiare e sviluppo dell'orecchio assoluto: se i genitori del bambino sono musicisti è molto più probabile il suo sviluppo.
[...]
Se possedere l'orecchio assoluto vuol dire aver memorizzato negli anni di studio le altezze dei suoni e poterle nominare senza sbagliare e senza riferimenti, sembra tuttavia che il parametro dell'altezza non sia sufficiente da solo ai fini di una buona decodificazione. Questa notevole capacitÃ* sarebbe sovente condizionata dalla qualitÃ* del timbro del suono. Così certi musicisti riconoscono facilmente le note quando vengono suonate sul loro strumento, mentre si trovano in grande difficoltÃ* a nominare dei suoni prodotti da altri strumenti. Il loro orecchio assoluto somiglia più ad un analizzatore timbrico ben sviluppato. I suoni di pianoforte sono più facilmente decodificabili di altri suoni complessi. Ward e Burns parlano addirittura di pianoforte assoluto. I ragazzi, immersi in un ambiente in cui il pianoforte è lo strumento dominante (dettato musicale, accompagnamento al canto, ecc) sembrano sviluppare una particolare sensibilitÃ* alle qualitÃ* timbriche del pianoforte. Al contrario i suoni puri sono, praticamente sempre, più difficilmente decodificabili di ogni altro suono musicale, probabilmente per l'assenza degli armonici.
Inoltre i possessori di orecchio assoluto non riconoscono tutte le note con la stessa precisione. Il LA e il DO sono quelle di riconoscimento immediato. Le altre note naturali sono decodificate con minor precisione e ancora meno le note alterate.

Gli individui che non possiedono l'orecchio assoluto sviluppano, con un lavoro costante, l'orecchio relativo. L'individuazione di un suono implica un processo più complesso del riconoscimento immediato e fa ricorso alla memoria breve, piuttosto che alla memoria lunga.
Chi non possiede l'orecchio assoluto può comunque costruire una scala a partire da qualsiasi altezza, basandosi su un caratteristico sistema di rapporti tra le frequenze. Questa capacitÃ* conferisce una identitÃ* melodica o armonica a un insieme di note sulla base di relazioni intervallari che esse hanno tra di loro piuttosto che in funzione della loro altezza assoluta. Dunque, a ruoli invertiti, l'individuo che non possiede l'orecchio assoluto svilupperÃ* una capacitÃ* peculiare, che possiamo definire "tonalitÃ* assoluta".
Terdardt e Seewann evidenziano come l'identificazione della tonalitÃ* obbedisca a processi percettivi differenti a seconda che i soggetti possiedano o meno l'orecchio assoluto. Chi lo possiede identifica da subito una o più note. In seguito ne desume la tonica secondo le regole musicali. Diversamente, l'individuo che non possiede l'orecchio assoluto percepisce il carettere singolare di ogni tonalitÃ*, un "colore" immediatamente codificabile, senza esitazioni.
Questi musicisti percepiscono gli intervalli come risonanze qualitativamente diverse tra loro. Una quinta giusta non suona più grande di una quinta diminuita, ma diversa per il "colore". Questo fenomeno percettivo risulta meno evidente per i soggetti che possiedono l'orecchio assoluto. Essi dimostrano maggiore difficoltÃ* nel riconoscere rapidamente certe qualitÃ* sintetiche della combinazione dei suoni, come quella dell'intervallo di quinta, o il coloro di un accordo o di una tonalitÃ* maggiore o minore. La loro percezione è analitica, che li obbliga a calcolare le relazioni fra le altezze assolute che percepiscono distinte prima di poter capire che tipo di accordo o di intervallo è stato suonato.
Dunque se la percezione di tipo analitico del possessore dell'orecchio assoluto si dimostra favorevole in alcune situazioni, altre volte si trasforma in un ostacolo, come quando bisogna suonare un pezzo in un'altra tonalitÃ* o con uno strumento accordato diversamente dal normale. Chi possiede l'orecchio assoluto deve quindi sviluppare anche quello relativo, cosa che richiede notevoli sforzi. In molti casi essi sembrano incompatibili, come se possedere l'orecchio assoluto impedisse la formazione di quello relativo.
L'orecchio assoluto, quindi, non è che un'attitudine dalle possibilitÃ* molto ristrette che consisterebbe, a quanto pare, nella sola capacitÃ* di identificare senza errori, ma solo in certe circostanze, il nome della nota udita. Non ha dunque nulla a che vedere con il valore del musicista, di cui non migliora assolutamente le capacitÃ* o la sensibilitÃ*. L'orecchio assoluto implica o meno la percezione differente della musica? Non nuoce al piacere d'ascolto? Si può cioè ancora apprezzare l'ascolto musicale se non ci si può impedire di viverlo come una successione di note esattamente identificabili? Dal punto di vista musicale, non possiamo far a meno di porci queste domande.

cilarta
24th September 2010, 21:55
Ho conosciuto diversi musicisti con l'orecchio assoluto e ti assicuro che per noi saxofonisti sono un incubo!! Il sax avendo un'intonazione un pò variabile e non sempre precisa dava ad alcuni di loro moolto fastidio... :twisted:
Frank.

beh, se sai controllare l'intonazione nn gli dai di certo fastidio xD
xò x controllare l'intonazione ci vuol tempo.. di certo nn lo si può pretendere da chiunque ù.ù

juggler
25th September 2010, 23:30
L'articolo postato da Fabio è estremamente illuminante...in fondo, l' "orecchio adattivo" di cui parlavo nel mio intervento è preferibile..."assoluto" è un po' un mito (ed è anche legato, a mio avviso, al pregiudizio antico della superioritÃ* della cultura musicale europea, che si basa su "false altezze assolute") e poi è bruttissimo per i significati impliciti a cui rimanda, di cui il peggiore fra di essi è l'inadattabilitÃ*: la mancanza di "elasticitÃ*" che non è augurabile in nessun ambito professionale e/o esistenziale.

L'amplificazione dei suoni fino alle moderne sintesi digitali del suono, ha annullato la distinzione fra suoni e rumori, tanto piu' che suoni posti in modo aleatorio possono uditivamente dar piu' fastidio di "rumori abilmente organizzati"...

La capacitÃ* di "immaginare suoni" o flussi sonori, se legati ad un rigido sistema organizzativo delle altezze, impedisce o limita l'evocativitÃ* che qualunque sonoritÃ* può potenzialmente possedere e che può favorire la creazione di "percorsi immaginativi non lineari" ma allo stesso tempo suggestivi e coerenti.

24th November 2010, 23:45
Ciao a tutti. Io ho 16 anni ed ho l' orechio assoluto. A dir la verità a me non da molto fastidio setire suonare uno strumento leggermente calante o crescente. Cioè sì...mi accorgo che non è perfettamente intonato con un la da 440hz, ma se la relativita tra le note è corretta non da poi cosi una sensazione sgradevole. Poi...io non so cosa significhi non riconoscere il nome della nota che produce un suono, però sono del parere che chi si allena a riconoscere l' altezza dei suoni riesca, poi, ad avere un orecchio pressoche assoluto....Comunque voglio dire che l' o.a. è una dote che è bene avere, non è una difficoltà(almeno per me) e poi sono sempre del parere che chi ha l' orecchio assoluto non abbia altre doti che magari hanno musicisti con semplice orecchio relativo!

juggler
25th November 2010, 09:33
Ciao Remo...qualcuno ti dirà che è bene prima presentarsi, prima di cominciare a postare...
Tuttavia, visto l'esordio col quale ti sei presentato...volevo chiederti, per curiosità e conoscenza:

- quando hai scoperto di avere l'orecchio assoluto? Te lo hanno detto o è una "dote" che ti riconosci da sempre?
- cosa suoni e da quando?
- oltre agli intervalli, riconosci anche gli accordi ovvero sai distinguere ad orecchio un accordo maggiore da uno diminuito, alterato ecc.?
- riconosci altezze che non sono prodotte da strumenti musicali ovvero qualunque suono prodotto con qualsivoglia materiale e nei modi piu' disparati?
- quali sono le doti, secondo te, di chi ha l'orecchio assoluto e quali di chi ha l'orecchio relativo (vantaggi e svantaggi)?