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manciosax
11th April 2009, 14:06
Ciao a tutti!
Come avevo anticipato in un precedente post volevo segnalarvi qualche novitÃ* presente al musik messe a francoforte, fiera mondiale degli strumenti musicali!
In questi giorni pensavo come buttare giù qualcosa di sintetico e immediato senza perdermi troppo in descrizioni, prove etc... quindi pensavo ti fare un po' a blocchi, e se qualcuno vuole qualche info specifica cercherò di essere presente nei prossimi giorni sul forum per rispondere.
Nota: queste sono mie considerazioni personali e non solo, eravamo in 3 sassofonisti a provare tutti gli strumenti citati, tra cui un mio amico professionista che ha suonato anche in qualche contesto europeo, un altro ragazzo che suona regolarmente in varie formazioni ed io che suono da ormai 15 anni e mi occupo di recording studio, molte considerazioni nascono da un confronto a tre.
Oriente: Taiwan, Cina, Vietnam e Corea quest'anno hanno portato in fiera molti strumenti di cui alcuni sorprendenti per qualitÃ*, timbro, tono, intonazione e meccanica. I migliori in assoluto sono i Taiwanesi, forti di un'esperienza di ormai 60 anni producono strumenti di qualitÃ* eccelsa, strumenti professionali sotto tutti gli aspetti. Parlando con i costruttori si è appreso che sono una dozzina le aziende che costruiscono e non sempre sono le stesse che assemblano. Assemblare non vuol solo dire mettere insieme campana e fusto ma anche scegliere le molle, i tamponi etc...
I migliori in assoluto sono i Paul Mauriat (anche se quest'anno avevano solo un paio di strumenti eccezionali fuori quota), i Cannonball, i System54, e appena sotto i Chateau.
Dei Mauriat in particolare hanno "spaccato" un baritono slaccato e verniciato lucido il PMB-3000UL con un suono immenso e profondo attacco veloce, corpo su ogni nota e una meccanica veloce e precisa. Tra gli alti il migliore in assoluto è risultato il PMXA-67RX, suono sempre grosso, tanto volume e soprattutto una meccanica veramente naturale, tutto lo strumento si suona senza sentirne il peso, senza dover porre attenzione sulle chiavi per trovare la giusta posizione. La finitura è un piacere per gli occhi e ogni dettagli è curato alla perfezione. L'ho provato con i neck Serie VI, su questo modello il serie VI è il neck standard. I Cannonball sono delle macchine da guerra, solidi e dal suono centrato e preciso, difficile sbagliare con uno strumento del genere. Abbiamo provato in particolare l'hot spur, il modello Gerald Albright e il vintage. Ogni strumento ha un suono tutto suo, il primo è moderno come sonoritÃ*, il secondo è sempre moderno ma con una punta di aggressivitÃ* e un'espressione superiore, canta che è una meraviglia, il vintage è decisamente più scuro senza però perdere quella precisione e ricchezza di armonici che accomuna tutti e tre. Personalmente ho il modello alto slaccato da ormai un anno e posso dire di essere molto soddisfatto dell'acquisto, è molto più pronto del mio MKVI, il suono è molto diverso, inoltre il cannonball viene con 2 neck di cui uno con il foro sotto, questo comporta una minima maggiore resistenza e un suono più rotondo su tutto il registro, soprattutto 2° ottava e altissimo. I System'54 sono un po' la novitÃ*, quest'anno gli abbiamo fracassato le p. a forza di provare i 2 baritoni che aveva, uno finito vintage ed uno bare brass (senza laccatura) il secondo vince per attacco e suono interessante, più ricco di armonici. Il vintage era un po' più fermo, nel senso il suono diventava interessante dopo aver raggiunto un po' di volume. Ritornando al primo lo avrei portato subito a casa, il prezzo era ottimo, sui 3000 dopo un po' di trattativa. Rispetto al baritono Mauriat il volume era forse minore ma come ricchezza timbrica siamo lì, non so il costo del Mauriat ma direi che sia decisamente superiore! La Chateau fa ottimi strumenti, abbiamo portato a casa un baritono nero con finiture oro ad un prezzo interessantissimo (trattativa all'ultimo minuto).
Ho lasciato fuori la Maxtone ma anche lei è cresciuta, ho suonato per 20 minuti un tenore sempre bare brass con immensa soddisfazione, ottima risposta e ottimo suono, suono corposo su tutto il registro.
Quest'anno non era presente la Just-Music, purtroppo, direi strumenti molto interessanti a livello di system'54 e Mauriat con un prezzo ancora più contenuto (almeno per i prezzi che ricordo dall'anno scorso).
Una nota particolare va alla linea intermediate della Paul Mauriat, la Sonicson. Gli strumenti presenti in fiera erano tutti ottimi (a parte un soprano un po' trascurato), purtroppo ci abbiamo passato solo una mezz'oretta ma sicuramente meritavano più attenzione. Il ragazzo che gestiva lo stand era americano ma risiedeva a Taiwan e si occupava del testing degli strumenti in fabbrica, in breve ci ha parlato dei Sonicson NON come una linea "inferiore" ma più come una linea parallela per entrare nel mercato studenti, quindi meno costosi. Ho personalmente preso un contatto con questo ragazzo in quanto mi ha accennato alla possibilitÃ* di farsi spedire qualche Sonicson (e forse qualche Mauriat) direttamente dalla fabbrica dove escono, ho provato un alto e tenore Black Coffe e un silver molto interessanti e soprattutto un alto e tenore con una finitura improbabile (allegherò foto) ma dal suono strepitoso. Tra l'altro un ragazzo mi ha prestato (prima lavato) il suo jody jazz classic, con spoiler e senza, ottimo bocchino!!!
Dalla Cina si è visto un notevole incremento della qualitÃ* degli strumenti ad un prezzo sempre molto basso, vi segnalo giusto un paio di produttori che si sono differenziati: J & J Beijing oustanding Jing Jing (buoni strumenti sui 200 euro) unica pecca poca ricchezza armonica ma timbro decente e dotati di buona espressivitÃ*, decisamente meglio dei famosi DixonDeluxe con cui ho iniziato a suonare io 15 anni fa, per non parlare del prezzo. In particolare gli alti erano ben finiti e i vari modelli presentavano timbri differenti simili alle copie a cui si ispiravano (selmer, yamaha etc...). Un'altra marca molto buona è la Grand Prix, appena visto il nome siamo passati avanti poi al secondo giro ho voluto darci una soffiata e ho scoperto avere una buona vibrazione. Buoni anche i Cadeson, suono un po' magro ma decisamente un lusso per chi inizia, anche loro curati nei dettagli. Ottimi i Mercury di cui ho preso un baritono, praticamente una copia di un selmer ma con il doppio braccio sul C - B - Bb e A. Il bocchino in dotazione suona ma è molto stretto, lo strumento suona e risponde bene, è intonato e ha un buon suono da baritono, devo portarlo a fare mettere a posto e devo dotarlo di una buona imboccatura ma l'affare è stato fatto, 650 euro dopo due giorni di trattative e una palpatina amichevole alla ragazza dello stand ;-)
In generale le aziende cinesi realizzano ottime copie, quelli che proprio sono scarsi hanno un suono afono, ogni nota è sparata, non esiste controllo sullo strumento, altri invece hanno meccaniche poco curate, molle un po' dure e un po' lente e soprattutto registrati poco bene. Loro comunque sono molto orgogliosi del loro lavoro, alcuni raccontano che ogni anno migliorano la linea di produzione e che nel loro paese ogni anno moltissimi ragazzi si avvicinano al sax, insomma ci credono e secondo me tra qualche anno arrivano!!!

Il miglior strumento?
Abbiamo passato un po' di tempo con Mr Inderbinen e i suoi sax, in particolare l'alto. Il papÃ* costruttore di questi sax è svizzero, è un signore dall'aspetto giovanile, occhi azzurrissimi, abbronzato e sempre con la battuta pronta, è stato piacevole parlare e scambiare due chiacchere, vi dico i punti salienti: produce circa una 20 di sax all'anno, la lista di attesa è di 18 mesi, il prezzo va dai 6700 dell'alto a salire per il tenore (non ricordo esattamente). Lo si va a prendere da lui in svizzera (almeno per noi italiani) e te lo può finire di registrare presso di lui secondo le tue esigenze. Inderbinen esegue anche lavori di restauro su vecchi vintage pregiati e su chiver, volendo si può anche prenotare e andare una giornata intera presso il suo studio per eseguire la modifica o riparazione, non abbiamo chiesto la tariffa oraria!
Ma come suonano? Bene, anzi benissimo, l'alto canta che è una meraviglia, suona da solo, la meccanica è all'altezza di tutto lo strumento è ben simile alle ottime meccaniche taiwanesi, azzardo, sembra il meglio tra la meccanica dell'ottimo yamaha custom all'ottimo sax taiwanese. Nonostante l'aspetto vintage il suono è moderno ma con la ricchezza armonica di un vecchio sax. Questo sax non è un MKVI, oserei dire che sia l'evoluzione. Faccio un breve paragone per rendere l'idea, il MKVI ha un ricchezza di armoniche notevole ma queste non sono allineate e da qui deriva il suo classico sound, nell'Inderbinen avviene l'allineamento, la centratura, chiunque ha provato il sax ha tirato fuori il suo suono, ognuno aveva la propria voce e secondo me questo è l'aspetto più interessante di tutta la faccenda! Vale 6700 euro e 1 anno e mezzo di attesa? Se sei un professionista direi proprio di sì, diversamente lascerei stare! Personalmente se li avessi in più da buttare potrei anche pensarci ma sarebbe una voglia, non avrebbe senso. Comunque a mio avvio lo strumento è veramente immenso, tra i vari costruiti a mano è sicuramente il meglio finito e come sonoritÃ* è decisamente un passo avanti, è divertente suonarlo, ogni registro risponde immediatamente, non esiste una nota "dura" o che suona meno!

Tralascio volutamente le marche che tutti possiamo provare: yamaha, selmer buffet, yanagisawa, Keilwerth, R&C, jupiter etc...

Ah, ho provato Wisemann, Antigua, Venus etc... nella media, per chi inizia proverei anche altro, se qualcuno importasse i Sonicson sarebbe come per un neo patentato girare in Golf anziché in Panda (tutto il rispetto per i pandisti).

Una nota: Borgani, gli strumenti sono esteticamente belli e suonano bene, forse non personalissimi ma meritano l'attenzione!
R&C aveva dei soprani nuovi, almeno che non ho ancora visto in giro, uno con il corpo bronzo e chiavi silver, molto bello e uno corpo silver opaco e chiavi in oro, bello pure quello! Bello l'altello, c'era un bravo sassofonista americano a provarlo, bello strumento. A mio avviso mi permetto di dire che le finiture posso essere migliori e che la meccanica può essere migliorata ma non vorrei fare polemiche visto che in molti lo suonano con estrema soddisfazione, per esempio le meccaniche taiwanesi a mio avviso sono più fluide e pronte.

In conclusione: gli strumenti taiwanesi fanno un po' da padrone per il loro eccezionale rapporto qualitÃ*/prezzo, Paul Mauriat in particolare fa un po' il grosso, il loro rappresentante taiwanese con cui ogni anno parliamo si interessa molto ai pareri del pubblico che prova i suoi sax e sta puntando ad un marketing aggressivo alzando i prezzi e sfruttando endorsement +o- famosi, però ha dalla sua la qualitÃ* che su alcuni modelli è veramente eccelsa. I Cannonball prendono piede, ho sentito diversi dire di averne uno in casa,
Gli italiani dicono la loro e sentivo commenti entusiasti anche da musicisti stranieri, piace molto il fatto una piccola azienda italiana come la R&C produca strumenti professionali!
La Selmer a mio avviso è sovraprezzata, gli strumenti suonano e hanno fatto la storia ma se qualcuno vuole un sax professionale con un suono diverso può tranquillamente guardarsi in giro e non rimpiangere il marchio francese risparmiando pure un millino!
Keilwerth va benissimo, bel timbro, in particolare sul tenore silver opaco con chiavi oro (e bocchino Jody Jazz DV, musicista Abraham Burton), suono grossissimo, volume mai sguaiato, peccato per il prezzo!

Consiglio di venire a Francoforte a chiunque sia amante del sax, minimo consiglio 2 giorni e con 200 euro circa si fa viaggio, vitto, alloggio e ingresso fiera, quindi tutto alla portata, se poi uno ha dell'extra al sabato gli espositori vendono gli strumenti i quali si possono prenotare dal primo giorno di fiera, gli affari non mancano!!!

Qui ho selezionato alcune foto che possono interessare, ci sono i sax citati e qualche scorcio di fiera!

http://www.digitallcube.com/musikmesse2009/

Scusate il post lungo, spero sia apprezzato!
Ciao > Mancio

tzadik
11th April 2009, 14:50
Molto interessante la tua recensione!!!!!
:ghigno:

fcoltrane
11th April 2009, 14:52
peccato essere così distanti perchè sarei proprio curioso di provare tutte queste meraviglie.
ciao fra

Sax O' Phone
11th April 2009, 15:39
Ottimo reportage, e belle foto! Grazie!
;)

PallaDiCannone
11th April 2009, 17:34
Quanta bella robbba :ghigno:

Blue Train
12th April 2009, 14:21
Grazie per l' ottimo articolo!

almartino
12th April 2009, 21:22
complimenti, interessante recensione!

13th April 2009, 00:13
Com'era quella vecchia canzone del compianto Bruno Lauzi?: "Arrivano i cinesi, arrivano a milioni, più gialli dei limoni, che metti dentro il thè...".

Piaccia o non piaccia, i prodotti "competitivi" in genere, il più delle volte, hanno gli occhi a mandorla. Recentemente pure il qui presente vecchiaccio si è accorto che dalle parti di Taiwan, in particolare, ci sanno fare.

Complimenti, Mancio: bel "lenzuolo" dattiloscritto!

Il Fumatore di Sax
13th April 2009, 00:21
Grazie Mancio! ;)
Quasi quasi l'anno prossimo lo faccio anch'io un salto alla fiera... :BHO:

David Brutti
5th May 2009, 09:01
Ero al musikmesse anch'io con il quartetto Atem per rappresentare la R&C. Concordo con la maggiorparte delle affermazioni: i taiwanesi producono sax di buon livello a dei prezzi assolutamente abbordabili. Aggiungo inoltre che in molti casi la differenza con sax molto più blasonati (Selmer, Yamaha) quasi non si nota. E' duro da dire ma 'sti taiwanesi ci sanno proprio fare!!!

Non concordo molto con la superioritÃ* dei sax Inderbinen: per il prezzo che costano a mio parere non offrono quello "scarto qualitativo" che ti aspetteresti da un sax così, anche se sono fatti estremamente bene (meccanica, intonazione, suono). Li ho trovati inoltre un pò "duretti" su alcuni registri. Gusti personali, ovviamente!

Vorrei aggiungere una considerazione personale: quest'anno al musikmesse (sez. fiati) mancavano davvero delle ditte che facessero della vera e sana sperimentazione: quasi nessuno ha presentato delle vere "novitÃ*" nell'ambito della progettazione e della fabbricazione di sax.
Quasi tutti i sax orientali sono in sostanza copie (migliorate o peggiorate) di sax giÃ* esistenti, e questo, detto siceramente a me non interessa, anche se posso capire che per studenti e amatori questo nuovo mercato possa riservare delle piacevoli sorprese; le ditte blasonate si arroccano sempre di più nella loro "presunta" superioritÃ* (superioritÃ* assolutamente poco giustificata visto il livello delle "copie" taiwanesi...).
Anche Eppelsheim, il mitico inventore del tubax, ha presentao in sostanza sempre gli stessi modelli per altro eccellenti di contrabbassi.
Nulla di nuovo all'orizzonte insomma: molto marcheting e poca ricerca!

Federico
5th May 2009, 17:15
Complimenti per le ottime foto :yeah!)

6th May 2009, 09:16
......
Vorrei aggiungere una considerazione personale: quest'anno al musikmesse (sez. fiati) mancavano davvero delle ditte che facessero della vera e sana sperimentazione: quasi nessuno ha presentato delle vere "novitÃ*" nell'ambito della progettazione e della fabbricazione di sax.
Quasi tutti i sax orientali sono in sostanza copie (migliorate o peggiorate) di sax giÃ* esistenti, e questo, detto siceramente a me non interessa, anche se posso capire che per studenti e amatori questo nuovo mercato possa riservare delle piacevoli sorprese; le ditte blasonate si arroccano sempre di più nella loro "presunta" superioritÃ* (superioritÃ* assolutamente poco giustificata visto il livello delle "copie" taiwanesi...).
Anche Eppelsheim, il mitico inventore del tubax, ha presentao in sostanza sempre gli stessi modelli per altro eccellenti di contrabbassi.
Nulla di nuovo all'orizzonte insomma: molto marcheting e poca ricerca!

Prendendo spunto da questa considerazione di Davidbrutti, vorrei sparare qualcuna delle mie sciocchezzuole.

La sperimentazione sugli strumenti a fiato, e in particolare sui sassofoni che sono oggetti piuttosto complicati, mi pare una faccenda delicata, perchè espone i costruttori a gravi rischi, soprattutto se costoro hanno giÃ* prodotto e commercializzato serie di strumenti graditi al pubblico.

E' opinione abbastanza diffusa, per esempio, che la Selmer abbia cominciato a "peggiorare" a partire dalla serie Mark VII negli anni '70. Yanagisawa ha impiegato oltre 20 anni per passare dal soprano curvo 901 al 991, che rispetto al primo ha, in sostanza, il chiver leggermente più angolato e le chiavi della campana spostate a destra. 20 anni per queste due "semplici" modifiche... sembrerebbe, mettendo assieme le due cose, che ha ragione Yanagisawa ad andarci con "i piedi di piombo"...

Non so come si comportano a Taiwan da questo punto di vista, ma se seguono la stessa logica degli altri produttori internazionali, dubito che siano propensi a divulgare pubblicamente i nuovi progetti attorno ai quali stanno lavorando, prima di aver raggiunto risultati "commercializzabili". Ci sono dei "rumors", per esempio, secondo i quali da quelle parti starebbero lavorando attorno ai sax bassi, anche se, a quanto mi consta, c'è giÃ* International Woodwinds (Taiwan/USA) che produce un ottimo strumento di quel tipo al prezzo "stracciato" di 15.000 dollari USA.

Insomma, per farla breve, mi pare che la ricerca su strumenti acustici come i sax sia costituita più che altro da piccoli "aggiustamenti" di produzione su modelli giÃ* esistenti. Non possiamo pretendere che Eppelsheim presenti tutti gli anni un nuovo tubax o soprillo completamente modificato rispetto al precedente. Non siamo nel campo dell'elettronica di consumo.

Se qualcuno ha in "cantiere" lo sviluppo di un sax a 5 ottave con le diteggiature normali, mi auguro che costui sia dislocato a Taiwan, in Cina o in India, per avere un minimo di probabilitÃ* di potermelo "accattare"... dato che ormai pure i Nipponici si sono allineati ai prezzi Europei... :D :D

re minore
6th May 2009, 09:30
Del resto i soli strumenti dove vi sono innovazioni anno dopo anno sono appunto quelli elettronici. Il sax e' forse piu' "elastico" ed anche piu' giovane di altri strumenti acustici, e di conseguenza puo' godere di qualche margine in piu' rispetto ai "colleghi"... pero' ormai le rivoluzioni sono improbabili.

David Brutti
6th May 2009, 09:46
Non so come si comportano a Taiwan da questo punto di vista, ma se seguono la stessa logica degli altri produttori internazionali, dubito che siano propensi a divulgare pubblicamente i nuovi progetti attorno ai quali stanno lavorando, prima di aver raggiunto risultati "commercializzabili". Ci sono dei "rumors", per esempio, secondo i quali da quelle parti starebbero lavorando attorno ai sax bassi, anche se, a quanto mi consta, c'è giÃ* International Woodwinds (Taiwan/USA) che produce un ottimo strumento di quel tipo al prezzo "stracciato" di 15.000 dollari USA.

Insomma, per farla breve, mi pare che la ricerca su strumenti acustici come i sax sia costituita più che altro da piccoli "aggiustamenti" di produzione su modelli giÃ* esistenti. Non possiamo pretendere che Eppelsheim presenti tutti gli anni un nuovo tubax o soprillo completamente modificato rispetto al precedente. Non siamo nel campo dell'elettronica di consumo.


Chiaro che la sperimentazione sul sax è cosa delicata (ma neanche troppo, visto che è uno strumento piuttosto recente), ma non mi sembra che le ditte espositrici abbiano fatto nessun passo avanti verso la risoluzione delle problematiche tipiche dello strumento negli ultimi anni: non parlo di sax fantasmagorici e assurdi ma di piccole modifiche che potrebbero migliorare la vita di noi strumentisti (che so, un nuovo tipo di tampone meno "rumoroso", feltrini più resistenti etc...).

Faccio un esempio: Eppelsheim ha presentato i Tubax che sono contrabbassi ottimi ma con una grave pecca: il suono che risulta piccolo. Tuttavia il sax in questione risolve il problema del costo e dell'ingombro che risulta essere minimo. Il problema è che da anni a questa parte la problematica "timbrica" non è stata da lui affrontata in modo adeguato. Di conseguenza, più di un professionista a livello internazionale ha preferito non acquistare un tubax proprio per questa grave pecca. L'anno scorso Eppelsheim presenta un nuovo tipo di contrabbasso "esteso": io l'ho provato e sinceramente m'è sembrato un tubax "srotolato" (conserva pressappoco lo stesso canneggio ridottissimo). Di conseguenza lo strumento non possiede ne l'ingombro ridotto del tubax, ne il suono del contra tradizionale anche se risulta un pò più "ciccio" del tubax tradizionale... A mio parere il geniale inventore ha cercato di sfruttare un progetto giÃ* esistente per proporre un prodotto apparentemente innovativo , ma che di fatto non lo è...

Questo era solo un esempio per dire qual'è a mio parere la politica imperante: il riciclo di idee vecchie (nel caso di eppelsheim non così vecchie, ci mancherebbe, lui è stato negli ultimi anni il solo a fare un pò di sperimentazione. Ho preso il contra solo come esmpio, non per dargli addosso!). Capisco che ci sono problemi di marketing e altro, ma detto sinceramente, non me ne frega assolutamente nulla: l'importante è che io da professionista possa avvalermi di strumenti adeguati per svolgere la mia professione.

Detto da bassista (lo suono un giorno si e l'altro pure...): i sax bassi di IW non sono strumenti di livello ancora. Non credevo nemmeno che arrivassero a costare 15.000 dollari! A mio parere quello che fa IW è assolutamente contrario alla mia idea di sperimantazione: prendono un sax blasonato (nel caso del basso, il mitico buescher True Tone), lo copiano e ci applicano una meccanica pseudo-moderna (che va fuori registro ogni 15 minuti in media!). Questa non è innovazione, questo è plagio! Considerato poi che un buescher vero costa attorno ai 6.000 dollari e suona in modo assolutamente incomparabile ed è anche bello robusto...

6th May 2009, 11:58
......
Detto da bassista (lo suono un giorno si e l'altro pure...): i sax bassi di IW sono pessimi. Non credevo nemmeno che quelle ciofeche arrivassero a costare 15.000 dollari! A mio parere quello che fa IW è assolutamente contrario alla mia idea di sperimantazione: prendono un sax blasonato (nel caso del basso, il mitico buescher True Tone), lo copiano e ci applicano una meccanica pseudo-moderna (che va fuori registro ogni 15 minuti in media!). Questa non è innovazione, questo è plagio! Considerato poi che un buescher vero costa attorno ai 6.000 dollari e suona in modo assolutamente incomparabile ed è anche bello robusto...

Al tempo, David...

Non essendo un bassista, non sono in grado di contestare le tue affermazioni, ma mi pare che ci sia stato un equivoco:

La ciofeca alla quale ti riferisci dovrebbe essere questa:
http://www.internationalwoodwind.com/inv06basssax.htm
che viene commercializzata a un prezzo ufficiale di 11.000 dollari.

Io invece mi riferivo a quest'altro, sempre della IW:
http://www.internationalwoodwind.com/inv06basssax2.htm
proposto a 15.000 dollari ufficiali e "scopiazzato", a quanto mi pare di vedere, dal Selmer SAII.

Non so se pure quest'ultimo secondo te sia una ciofeca, ma nell'ipotesi che questo strumento sia migliore del suo parente "più vintage" c'è da considerare che sulla carta si dovrebbero risparmiare un bel pacco di soldi rispetto al Selmer.

Per quanto riguarda i tubax, da quanto riferisci, si può anche supporre che quel progetto al momento non è ulteriormente migliorabile, se i suoi limiti timbrici derivano dal canneggio "esile". O lo si accetta così com'è, o si opta per il tradizionale contrabbasso.

Per quanto riguarda più in generale la ricerca, la mia modesta opinione è che non c'è niente di male a copiare. Tutti coloro che intendono proporre al mercato dei prodotti giÃ* esistenti risparmiano tempo e denaro se partono da risultati positivi giÃ* conclamati. Nessun imprenditore parte più dal classico "foglio di carta bianca", a meno che non si tratti di un nuovo oggetto non ancora esistente. L'importante è che poi non ci si "culli sugli allori" e si continui a migliorare, se possibile, il prodotto costantemente. Come d'altra parte hai affermato anche tu.

David Brutti
6th May 2009, 12:38
Io invece mi riferivo a quest'altro, sempre della IW:
http://www.internationalwoodwind.com/inv06basssax2.htm
proposto a 15.000 dollari ufficiali e "scopiazzato", a quanto mi pare di vedere, dal Selmer SAII.


Provato pure quello: da possessore di SAII basso posso assicurarti che l'IW gli somiglia solo esteticamente. GiÃ* il Selmer presenta grossi problemi strutturali, l'IW mi ha dato l'impressione di esser fatto di burro. Inoltre manca totalmente la profonditÃ* di suono del Selmerone e la facilitÃ* sui gravi.

Purtroppo non sono daccordo sulle tue affermazioni e mi spiego:
Un conto è partire da un progetto e cercare di migliorarlo apportando modifiche e cercando di eliminare i difetti del modello precedente.Questo ad es. è il caso di keilwerth che propone un sax basso con caratteristiche simili al Buescher True Tone ma molto più confortevole, solido e intonato: dopo averlo provato mi sento di dire che non è un copiaticcio fatto al risparmio. Il problema è che per fare questo tipo di ricerca e apportare questo tipo di modifiche i prezzi salgono in modo esponenziale, talchè il buon basso SX90 costa un'occhio;
un conto è scopiazzare un modello blasonato facendolo produrre in paradisi industriali offrendo al mercato un prodotto estremamente economico (ma neanche tanto come si è visto) ma che tuttavia risulta essere un'ombra rispetto all'originale: un clone;

C'è una bella differenza tra un "clone" e un'innovazione: il Super Balanced risulta essere un'innovazione del vecchio Balanced Action in quanto quest'ultimo pur essendo un'ottimo sax aveva delle pecche dal punto di vista della meccanica e dell'intonazione. Questa a mio parere è un'innovazione. Il Basso IW con tutto il rispetto per i nuovi mercati è un clone puro e a me non interessa.

David Brutti
6th May 2009, 12:45
Per quanto riguarda i tubax, da quanto riferisci, si può anche supporre che quel progetto al momento non è ulteriormente migliorabile, se i suoi limiti timbrici derivano dal canneggio "esile". O lo si accetta così com'è, o si opta per il tradizionale contrabbasso.


Mi sento di contestare anche questa affermazione:
la brasiliana Stainer sta lavorando da qualche annetto su di un contrabbasso e subcontrabbasso compatti ma che conservino delle caratteristiche di canneggio simile al contra esteso. Io ho collaborato personalmente con loro e ora stanno arrivando i primi risultati. Ci ho fatto pure un disco col contra compatto (ma a canneggio largo)! Di conseguenza anche il progetto ottimo e innovativo del tubax è migliorabile. Questa a mio parere è una seria attivitÃ* di ricerca: si parte dall'idea del tubax e si cerca di superare i suoi limiti, non facendo dei cloni a basso costo.

A mio parere la sperimentazione non potrÃ* mai arrestarsi in quanto continuamente entrano in gioco nuovi materiali e nuove macchine che permettono di ottenere risultati impensabili.

Placebo
6th May 2009, 13:27
Scusate il post lungo, spero sia apprezzato!

Ma scherzi? Grazie per il tuo bellissimo post!

salsax
6th May 2009, 15:18
a guardare le foto il musikmesse sembra il paese dei balocchi :slurp:

tzadik
6th May 2009, 18:53
la brasiliana Stainer sta lavorando da qualche annetto su di un contrabbasso e subcontrabbasso compatti ma che conservino delle caratteristiche di canneggio simile al contra esteso.

Ma quanto sono grandi fisicamente sti strumenti? :BHO:

David Brutti
6th May 2009, 19:31
Il tubax in Mib è alto più o meno come un baritono (forse qualcosina in più). Anche la larghezza più o meno è quella di un bari discendente al la.
Il tubax in Sib è molto più grande. ArriverÃ* a misurare più o meno come un sax basso.
Il contra eppelsheim è un contra esteseo e, anche se il cannegio è ridotto, l'altezza sfiora il metro e ottanta.

Il contra compatto Stainer è alto come un tubax in mib ma è un pò più "ciccione" visto che il canneggio rispetta approssimativamente le dimensioni originali di un contrabbasso tradizionale.

tzadik
6th May 2009, 21:33
Azz... a spanna pesano un botto... poi considerato che devono viaggiare dentro un rack, per spostarli ci vuole il "muletto" e per trasportarli almeno un Ducato... :roll:

Certo però che quelle frequenze a emetterle... sono soddisfazioni! :yeah!)

7th May 2009, 02:55
Il discorso si fa interessante, anche se in apparenza, a questo punto, è diventato un poco complicato. Vado e mi spiego:

Come ti ho giÃ* detto, David, non ho problemi ad accettare la tua opinione. Tu dici che pure il basso IW da 15.000 dollari è una ciofeca? Va bene: ne prendo atto. Se permetti, tuttavia, a questo punto mi ricorderò del tuo giudizio se e quando mi capiterÃ* di leggere altre opinioni in merito. Dico "leggere" perchè non sono intenzionato a incasinarmi ulteriormente con i registri estremi. Mi ritrovo giÃ* più che indaffarato con i 4 tagli principali, dato che non faccio il sassofonista di mestiere.

Il fatto centrale è un altro: la tua opinione sui sax bassi IW corrisponde esattamente a quella che mi ero formato una ventina d'anni addietro in generale sui sax di produzione orientale provenienti da marchi poco conosciuti: Ciofeche. Semplici imitazioni a basso costo, generalmente mal riuscite, di strumenti più blasonati. Ricordo di aver usato un contralto Dixon per un paio d'anni. Lo facevo andare, ma si decomponeva a vista d'occhio ed era cronicamente stonato sulle note "da palmo".

Adesso la situazione mi sembra sostanzialmente diversa. I taiwanesi, per esempio, mi pare che procedano "a passo di carica" in modo autonomo proprio sulla qualitÃ* del prodotto. In sostanza sto dicendo che al momento, secondo me, non imitano più nessuno. Tanto è vero che molti produttori apparentemente Occidentali non fanno altro che commercializzare strumenti taiwanesi, a cominciare proprio dal Paul Mauriat, per finire agli attuali Grassi, passando per Cannonball, IW, eccetera...

Le soprastanti affermazioni non sono valide per gli strumenti "estremi". Il soprillo, il basso e il (sub)contrabbasso hanno un mercato limitato. Tu stesso, David, dici che il Selmer basso non è sufficientemente prestante. Un motivo c'è: i costi di ricerca e sperimentazione si devono comunque scaricare sul cliente finale. Se dopo 160 anni il sax basso non è ancora a posto, stando a quanto dici, vuol dire che non ha abbastanza clienti.

Facciamo un altro esempio: il soprillo di Eppelsheim costa 4000 dollari, e probabilmente li vale tutti. Quanti professionisti o amatori sono disponibili a sganciare cifre simili per acquisire uno strumento "difficilmente usabile" lungo pochi centimetri?... Lo stesso ragionamento vale sulla gamma bassa. Non vale, invece sui tagli principali: i 4 tagli principali consentono a tutti i produttori di scaricare i costi di ricerca su un numero rilevante di clienti finali, in modo da poter recuperare i suddetti costi "per qualche dollaro in più" a esemplare, se il prodotto è valido.

In termini più semplici, sto dicendo che i costi di ricerca e sperimentazione sono, in generale, facilmente sopportabili se il produttore dell'oggetto ha tanti clienti. In caso contrario i prezzi di vendita al dettaglio si vanno a scaricare su pochi acquirenti, disposti ad acquistare un oggetto "atipico" a prezzi ipertrofici. Questo tipo di oggetto si evolve, di conseguenza, più lentamente rispetto ad altri oggetti più vendibili.

In parole ancora più spicce, mi sembra di poter affermare che se ci riferiamo ai tagli "classici" del sassofono gli strumenti "made in Taiwan" hanno ormai poco da invidiare a chicchessia, perchè non si può più parlare di semplici copie. Se invece ci vogliamo riferire ai tagli "estremi"... beh... mi sembra che su questo terreno la battaglia è ancora aperta per tutti.

Rimane da spiegare il perchè molti professionisti preferiscono ancora esibirsi con strumenti vintage. Che costoro siano degli inguaribili tradizionalisti? O ritengono che il sassofono abbia giÃ* raggiunto la sua massima evoluzione? O pensano più a esprimersi che allo strumento? Mah...

David Brutti
7th May 2009, 08:15
Scusami ma anche su questo non sono daccordo: soprillo e contrabbasso sono strumenti estremi e ancora poco utilizzati (anche se in ambito classico molti professionisti si stanno avvicinando a tali strumenti). Il basso ormai inizia ad essere piuttosto diffuso: quasi tutti i conservatori ne hanno acquistato uno poichè si utilizza nell'ensemble di sassofoni tradizionale e a livello europeo il mercato ultimamente si è molto allargato.
Non è più come 15 anni fa quando avere un sax basso era una cosa "anormale". E' per questo che tante ditte si stanno interessando a questo strumento, mica lavorano a rimessa!

Il problema dei tagli estremi (e lo dico da cultore di tali strumenti) risiede proprio nel range "estremo" che richiede soluzioni particolari che purtroppo a oggi solo poche ditte europee riescono ad attuare. Cinieserie et similia a oggi riescono a copiare approssimativamente l'estetica dello strumento. Purtroppo da copiare resta tutto il resto!! Il problema sostanziale risiede anche nei materiali impiegati e nel tipo di lavorazione utilizzata: il sax basso costa molto anche perchè richiede una enorme quantitÃ* di metallo, tamponi più grandi e una lavorazione quasi interamente manuale. Per questo a oggi è impossibile produrre un buon sax basso (o sopranino) decente a prezzi bassi.

Per quel che riguarda gli altri tagli i Taiwanesi sono riusciti ad arrivare a un buon livello di produzione o meglio di "riproduzione" e, anche se suonano discretamete a me non interessano in quanto copie di uno strumento che giÃ* posseggo e che sinceramente non ha nulla a che vedere con gli strumenti testati al musikmesse: capisco tuttavia che tali strumenti vadano a coprire il mercato degli strumenti da studio e intermedi.

Per quel che riguarda il basso selmer è vero che per me non è ancora abbastanza perfezionato ma a mio parere resta pur sempre il miglior sax che attualmente produce la gloriosa ditta francese: è uno strumento fabbricato con cura artigianale, migliorabile senz'altro ma estremamente avanzato rispetto agli altri strumenti in produzione.

Il vintage? presto detto (anch'io ne sono un cultore assoluto visto che posseggo 3 mark VI e svariati conn): da anni le ditte più blasonate (e a questo punto anche cineserie et similia) stanno propinando copie su coie del buon vecchio mark VI il quale resta purtroppo (e per mia fortuna) ineguagliato. Perchè acquistare una copia (costosa o meno) di qualcosa che sul mercato giÃ* esiste da 50 anni e che resta insuperata sotto quasi ogni punto di vista?
Io rispondo così: io mi tengo i Mark VI!!!
Eppure a mio parere la lunga strada verso la perfezione è ancora lontana.
ci si concentra soltanto sulla produzione di strumenti decenti a prezzi bassi (cosa rispettabilissima) ma si soprassiede completamente sule problematiche che da sempre affiggono il mondo del sax come ad es.: la rumorositÃ* delle meccaniche e dei tamponi.

Ps.: anch'io sono convinto che bisogna concentrarsi più sulla musica e meno sul setup. Tuttavia il discorso è incntrato sul musikmesse e pertanto si parla di strumenti, marche, innovazione e quant'altro riguardi il setup. Meglio a mio parere non uscire dal seminato, anche perchè il rischio di fare esplodere discussioni inutili (tipo guelfi contro ghibellini) è altissimo...

7th May 2009, 10:06
Mettiamola come vogliamo, David, ma mi sembra praticamente molto difficile che uscendo dai 4 tagli principali ci si possa auspicare una diffusione degli altri tagli più estremi fuori da una piccola parte del mercato professionale. Comunque, per quanto mi riguarda, ho concluso.

David Brutti
7th May 2009, 10:27
Questo non si può mai dire: conosco moltissimi professionisti con cui lavoro quotidianamente che hanno acquistato dei sassofoni bassi (selmer) e stanno cominciando ad interessarsi ai contrabbassi (li ho messi in contatto con Stainer personalmente). Inoltre a livello europeo stanno nascendo numerosi sax-choir (ensemble di sax con più di 20 elementi) i quali contano tra le proprie file soprilli, sopranini, bassi e contrabbassi: ne conosco alcuni in Spagna, Inghilterra e germania. Non prenderei come esempio di mercato quello che succede nella nostra piccola e (lo dico a malincuore) un pò arretrata italia...

Ecco alcuni esempi:

http://www.saxchoir.com
http://www.wollie-kaiser.de/timeghostho ... phonmafia/ (http://www.wollie-kaiser.de/timeghosthomepage/saxophonmafia/)

Il mondo musicale si evolve in continuazione, nonostante tutto!
In italia, ovviamente, la diffusione di tali strumenti è molto limitata, ma non mi pare che il mercato italiano faccia molto testo ultimamente... E' chiaro che tali strumenti non potranno mai a mio parere aspirare a una fetta di mercato vasta quanto altri tagli più "comuni". Ricordo tuttavia che una 15 di anni fa anche il baritono era uno strumento assolutamente originale e poco diffuso: oggi invece ci sono moltissimi strumentisti che posseggono e suonano il sax baritono!

E comunque il discorso non è da parte mia incentrato sulla maggiore o minore diffusione di sax inusuali: constato semplicemente che poche sono le aziende che lavorano in modo serio tra quelle presentate al Musik Messe. Tutto qua

Jacoposib
8th May 2009, 22:12
ha ragione David, l'unico che fa sperimentazine sul sax è il grande François Louis! pochi sanno che le sue innovazioni sulla meccanica sono millenni avanti all' ormai vecchio sistema originale! Emanuele Cisi, amico e cliente strafelice di François, mi ha detto che dopo aver messo le mani sulla meccanica dell'aulochrome suonare sulla normale meccanica del sax era come, testuali parole, suonare un carciofo... dovessi mai andare alla musikmesse andrei a vedere quasi esclusivamente i bocchini, sui quali si fa vera innovazione!

David Brutti
8th May 2009, 22:56
Condivido appieno la tua idea: per quel che riguarda i becchi ho avuto numerose e piacevolissime sorprese al musikmesse: ho potuto toccare con mano i nuovi modelli della Jody Jazz (il DV per basso FENOMENALE!!! e il Norteno), i nuovi FL per alto e i becchi in cristallo di Pomarico che sta proponendo una propria linea adatta principalmente a musicisti "classici".

9th May 2009, 01:28
ha ragione David, l'unico che fa sperimentazine sul sax è il grande François Louis! ...

Minkia!... qua si parla di "millenni avanti"... Se non vado errato l'aulochrome non è altro che un sax soprano doppio, che può suonare sia in modo monofonico che polifonico, a 2 note. Il prossimo passo quale sarÃ*? Assemblare 3 tenori? 2 contralti? 4 Baritoni? 6 Contrabbassi? Un mix di tutti questi tagli con un multibocchino?...

Dai, ragazzi, stiamo calmi con la "libidine sperimentale". Gli sperimentalismi vanno sempre bene, ma cerchiamo di rimanere coi piedi per terra: per quanto mi riguarda, al momento, preferisco continuare a suonare quel "carciofo" monofonico chiamato saxofono sul quale, a ben vedere, fino ad oggi nessuno è riuscito ad andare molto più in lÃ* dell'inventore, che ha fornito a tutti "la pappa quasi pronta".

Se verrò a sapere che qualcuno ha realizzato un sax a 5 ottave, monofonico, monotubo e dotato di un solo bocchino, capace di suonare con le diteggiature normali, comincerò a gridare al miracolo. Nel frattempo preferisco mantenermi prudente. Pertanto lascio in pace i "millenni" sia avanti che indietro. Onore al vecchio Adolfo Sax, e anche ai carciofi, che funzionano "contro lo stress della vita moderna", come recitava una vecchia pubblicitÃ* televisiva...

tzadik
9th May 2009, 03:08
--- ho potuto toccare con mano i nuovi modelli della Jody Jazz (il DV per basso FENOMENALE!!! e il Norteno), i nuovi FL per alto e i becchi in cristallo di Pomarico che sta proponendo una propria linea adatta principalmente a musicisti "classici".

Con un JodyJazz DaVinci sul sax basso... il suono lo mandi a chilometri di distanza! :yeah!)

David Brutti
9th May 2009, 07:39
Dai, ragazzi, stiamo calmi con la "libidine sperimentale". Gli sperimentalismi vanno sempre bene, ma cerchiamo di rimanere coi piedi per terra ---

Mah questa era la stessa diffidenza con cui Adolphe sax era stato accolto dai suoi detrattori a Parigi. Non dico che l'aulocrome ti debba per forza piacere ne che tale strumento sia il sax del futuro, tuttavia accogliere un'innovazione così interessante con tale snobismo e con un'atteggiamento così negativo e denigratorio non mi sembra corretto: l'aulocrome ha in se delle innovazini meccaniche straordinarie che potrebbero essere applicate anche ai sax tradizionali.

re minore
9th May 2009, 08:19
Non sapevo neanche che esistesse... sto coso! Per chi vuole avere un'idea:

http://www.youtube.com/watch?v=iWZ1ADDkobc

Francamente ora come ora mi convince di piu' il mio tubo, ma non si puo' negare che sia un'invenzione degna di attenzione. L'unico evidente "contro" rispetto al sprano tradizionale e' che... costera' il doppio! :lol:

Lo hai suonato? Immagino che la diteggiatura sia simile a quella tradizionale, ma come fai a "passare" da un tubo all'altro?

9th May 2009, 13:11
Mah questa era la stessa diffidenza con cui Adolphe sax era stato accolto dai suoi detrattori a Parigi. Non dico che l'aulocrome ti debba per forza piacere ne che tale strumento sia il sax del futuro, tuttavia accogliere un'innovazione così interessante con tale snobismo e con un'atteggiamento così negativo e denigratorio non mi sembra corretto: l'aulocrome ha in se delle innovazini meccaniche straordinarie che potrebbero essere applicate anche ai sax tradizionali.

Calma, calma... non ci inalberiamo per così poco: nessuno snobismo, da parte mia. Mi sono limitato a esprimere la mia umile opinione in modo chiaro. Ho anche dichiarato che guardo sempre con interesse alle innovazioni. Mi pare tuttavia che prima di gridare al miracolo bisogna andarci cauti, soprattutto nel campo dei sassofoni.

Qualcuno più intelligente di me ha affermato che esiste vero progresso solo quando una determinata tecnologia si estende a larghe fasce di consumatori.

Se vado a una mostra di automobili noterò che la massima parte dei prodotti esposti ha ancora 4 ruote. Se ne vedo una a 8 ruote, non trovo giusto affermare che tutte le altre sono ormai obsolete...

Jacoposib
9th May 2009, 18:20
voi non avete idea di come sia fatta la meccanica di François! è pazzesca, comoda, veloce, precisissima e non ha praticamente bisogno di manutenzione! il problema è che questo tipo di innovazioni comporterebbe dei grandi investimenti da parte delle varie case produttrici! per adesso l'idea è solo brevettata! poi comunque l'aulochrome non è un sax soprano doppio, è uno strumento a sè, con una identitÃ* e un virtuale utilizzo ben definiti! mi hanno raccontato certe cose su di esso!

10th May 2009, 02:17
Mi sembra che si stia abbondantemente debordando dalle intenzioni di chi aveva aperto il topic. Questa è una cosa che mi continua a risultare bizzarra: se uno vuole parlare dell'aulochrome apre un topic specifico e ci mette dentro tutto quello che gli pare su quell'argomento. Invece no: si preferisce infilare "trasversalmente" la faccenda nel topic riservato alla fiera di Francoforte.

Succede molto spesso su tutti i forum: uno vuol parlare di un certo argomento e, quasi sempre, qualcun altro ci si infila dentro per "deviare" il discorso su tutt'altro obbiettivo. Perchè avviene ciò? Mah... si dovrebbe girare la domanda a sociologi, psicologi ed esperti di comunicazione...

Insisti sull'aulochrome, Jacoposib? Va bene: parliamo dell'aulochrome. A me risulta quanto segue:

- Questo oggetto è effettivamente un saxello doppio. Il suo nome deriva dall'antico strumento greco chiamato "aulos", formato generalmente da due canne sonore ad ancia semplice o doppia. Praticamente il pur bravo inventore si è rifatto a una idea più che millenaria. E cioè a qualche millennio indietro, non avanti, rispetto all'era contemporanea.

- La meccanica del suddetto prototipo, stando alla propaganda del produttore, ha il suo punto di forza nella facile "orientabilitÃ*" dei singoli piattelli. Ciò dovrebbe rendere rapidamente effettuabile la regolazione dei tamponi, nel caso di imperfetta tenuta. La contropartita è rappresentata dal fatto che in tal modo viene notevolmente complicata la realizzazione (e il costo) della minuteria meccanica a spese della rigidezza strutturale complessiva, dato che per ogni singola chiave è necessario predisporre i necessari leveraggi di regolazione. Dopo di che è lecito chiedersi: il gioco vale o no la candela? In altri termini: conviene "esportare" sui sassofoni "normali" una simile complicazione costruttiva, dato che sono giÃ* sufficientemente complessi da costruire?

- Stando al sito ufficiale del produttore, al momento questo progetto sembra bloccato. Infatti le ultime "news" risalgono al 2005, e cioè a 4 anni addietro:
http://www.aulochrome.com/news

- Dal mio umile punto di vista, l'aulochrome ha un grande difetto per la quasi totalitÃ* dei sassofonisti "normali": se uno vuole suonarlo, si deve infilare in bocca due bocchini in contemporanea. Questo solo fatto ne riduce drasticamente il campo di utilizzazione: non tutti hanno la tendenza del compianto Roland Kirk a soffiare simultaneamente il maggior numero possibile di canne...

- Detto ciò, affermo che se nonostante tutto il suddetto prodotto dovesse venire commercializzato, ne sarei lieto, anche se fosse destinato a un mercato "di nicchia".

A questo punto, per la veritÃ*, avverto una forte componente di "saturazione" verso l'argomento "aulochrome". :D

re minore
10th May 2009, 08:19
Mi sembra che si stia abbondantemente debordando dalle intenzioni di chi aveva aperto il topic. Questa è una cosa che mi continua a risultare bizzarra: se uno vuole parlare dell'aulochrome apre un topic specifico e ci mette dentro tutto quello che gli pare su quell'argomento. Invece no: si preferisce infilare "trasversalmente" la faccenda nel topic riservato alla fiera di Francoforte.

Succede molto spesso su tutti i forum: uno vuol parlare di un certo argomento e, quasi sempre, qualcun altro ci si infila dentro per "deviare" il discorso su tutt'altro obbiettivo. Perchè avviene ciò? Mah... si dovrebbe girare la domanda a sociologi, psicologi ed esperti di comunicazione...


Non mi sembra ci sia bisogno di esperti: e' una cosa che succede anche nelle normali conversazioni tra persone... il fluire della conversazione e' vivo ed in esso si trovano continui spunti per nuovi argomenti. Non e' sempre necessario pensare male, deviare dal topic puo' essere fastidioso (per alcuni, per altri no - per me in genere non lo e') ma da come scrivi sembra che tu voglia accusare chi ha introdotto l'aulochrome di avere secondi fini... Quali sarebbero poi... :mha!(

David Brutti
10th May 2009, 10:39
Sinceramente rimango della mia opinione: Musik Messe 2009? Poche novitÃ*, poca attenzione verso i musicisti e tanto marketing.

Non ho mai gridato al miracolo parlando dell'aulocrome: dico solo che accogliere le poche novitÃ* apportate al sassofono con il solito "snobismo" da sassofonisti tradizionali va contro alla natura del sassofono che al contrario della maggior parte degli altri strumenti nasce come una pura sperimentazione.

salsax
10th May 2009, 12:08
david è sempre un passo avanti :saputello

fcoltrane
10th May 2009, 12:40
avevo conosciuto questo strumento navigando nel sito di Francois Louis.
questo studioso del sax ha introdotto alcune innovazioni interessantissime.
(le legature risultano ai più convincenti)
.
per quanto riguarda questo nuovo strumento il mio interesse è nato a causa del produttore.
per il semplice motivo che lo stimo e mi ha incuriosito.
purtroppo ad oggi non ho sentito nessuno che lo suoni in maniera tale da destare il mio interesse.
(ho sentito Lovano che ci provava ma non mi è sembrato convincente).
egoisticamente ritengo che FL potrebbe e dovrebbe dedicarsi allo studio e alle innovazioni dei bocchini in metallo.
attendo fiducioso.
ciao fra

10th May 2009, 13:03
Non mi sembra ci sia bisogno di esperti: e' una cosa che succede anche nelle normali conversazioni tra persone... il fluire della conversazione e' vivo ed in esso si trovano continui spunti per nuovi argomenti. Non e' sempre necessario pensare male, deviare dal topic puo' essere fastidioso (per alcuni, per altri no - per me in genere non lo e') ma da come scrivi sembra che tu voglia accusare chi ha introdotto l'aulochrome di avere secondi fini... Quali sarebbero poi... :mha!(

Non sto accusando nessuno, nè esplicitamente e neppure implicitamente. E' chiaro che in una qualsiasi discussione interattiva tra più individui entrano sempre, più o meno incidentalmente, riferimenti ad argomenti collaterali. Se però si insiste troppo su un aspetto del dibattito scarsamente collegato al suo "nocciolo", si finisce per "violentare" il discorso iniziale. Questo non è molto rispettoso verso chi ha proposto la discussione, magari sobbarcandosi a un notevole lavoro "gratuito", come in questo caso.

Nella fattispecie, per esempio, avrei visto con maggior favore un tentativo di confronto tra i Paul Mauriat (che a quanto dice il Mancio vanno per la maggiore) e gli altri prodotti provenienti da Taiwan. Ho il vago sospetto che su alcuni marchi west-taiwan esistano dei "ricarichi" ingiustificati...

tzadik
10th May 2009, 13:06
...
egoisticamente ritengo che FL potrebbe e dovrebbe dedicarsi allo studio e alle innovazioni dei bocchini in metallo.


François Louis costruiva bocchini in metallo... anzi per la precisione in argento massicio!
Lo usava Bob Berg e credo che ne abbia uno anche Cisi (Cisi so che utilizza bocchini apertissimi tipo 12*/13... sopra i 0,140", come Joe Lovano, altro utilizzatore dei bocchini Francois Louis).

Oggettivamente fare un bocchino in argento massiccio ha un costo... basterebbe che ne faccesse uno in ottone o in bronzo...

Ho provato lo Spectruoso: non è il suono che cerco, ma era un bocchino molto "facile", sono convinto che sia uno dei migliori (se non il migliore) bocchino in ebanite che si può trovare in giro!

fcoltrane
10th May 2009, 13:21
scusate l'ot
sono da tempo alla ricerca di un bocchino in metallo come quello di Berg.
recentemente sono stato in trattative con un americano però ne proponeva uno che era senza firma è ho avuto il sospetto che fosse una replica sempre in argento.

ciao fra

Blue Train
10th May 2009, 14:01
Mi sembra che si stia abbondantemente debordando dalle intenzioni di chi aveva aperto il topic. Questa è una cosa che mi continua a risultare bizzarra: se uno vuole parlare dell'aulochrome apre un topic specifico e ci mette dentro tutto quello che gli pare su quell'argomento.
Parole sante.

Jacoposib
12th May 2009, 21:34
Mi sembra che si stia... :D
da quello che dici si capisce proprio che tu non hai idea di che cosa in effetti sia l'aulochrome. sai perchè non è un doppio soprano? per lo stesso motivo per il quale un flicorno non è una tromba strana! sai per caso che questo è l'unico strumento a fiato polifonico? sai che grazie alla meccanica geniale si possono fare in parallelo due cose diverse contemporaneamente con i due fusti? sai che se l'intonazione di alcuni intervalli è perfetta si crea un sorprendente suono virtuale armonico basso? sai che si può modificare sensibilmente il suono utilizzando due bocchini diversi? (scusa se è poco!). è uno strumento a sè stante, nuovissimo, c'è bisogno di tempo prima che si possa affermare! prima che venisse prodotto il primo sax sono passati un quarantina di anni (correggetemi se sbaglio) dalla sua concezione e invenzione! fai un po' tu!

tzadik
12th May 2009, 21:46
scusate l'ot
sono da tempo alla ricerca di un bocchino in metallo come quello di Berg.
recentemente sono stato in trattative con un americano però ne proponeva uno che era senza firma è ho avuto il sospetto che fosse una replica sempre in argento.

ciao fra

Uhmmm... c'era un Francois Louis in metallo su eBay... lo vendevano a 2000€!
Personalmente non ritengo che Francois Louis sia così avanti con i bocchini come lo è per le legature... :roll:

12th May 2009, 23:59
Mi sembra che si stia... :D
da quello che dici si capisce proprio che tu non hai idea di che cosa in effetti sia l'aulochrome. sai perchè non è un doppio soprano? per lo stesso motivo per il quale un flicorno non è una tromba strana! sai per caso che questo è l'unico strumento a fiato polifonico? sai che grazie alla meccanica geniale si possono fare in parallelo due cose diverse contemporaneamente con i due fusti? sai che se l'intonazione di alcuni intervalli è perfetta si crea un sorprendente suono virtuale armonico basso? sai che si può modificare sensibilmente il suono utilizzando due bocchini diversi? (scusa se è poco!). è uno strumento a sè stante, nuovissimo, c'è bisogno di tempo prima che si possa affermare! prima che venisse prodotto il primo sax sono passati un quarantina di anni (correggetemi se sbaglio) dalla sua concezione e invenzione! fai un po' tu!

Minkia: ecco qua un altro integralista... si rallegreranno gli islamici, dato che hanno fatto parecchi proseliti in occidente.

OK, Jacoposib: mi hai convinto. Io sono un ignorante e non capisco un capzo di niente. Mi inchino profondamente a tutte le cose che mi hai insegnato con il soprastante post, dal quale si deduce che pure Lovano, che ha suonato quello strumento, è un ignorante, dato che lo definisce "double soprano saxophone". Evidentemente sei nato per insegnare tutto a tutti. Non appena vedrò in giro uno di quegli strumenti accenderò un mutuo per accattarmelo, se sarÃ* necessario.

Spero di averti accontentato. Ora, se non ti dispiace, potresti piantarla con questo tormentone dell'aulochrome in un topic che è stato aperto per tutt'altro motivo? Non la vuoi piantare? Bene: da ora in avanti, per quanto mi riguarda, puoi andare avanti "in solitaria"... eccheppalle!... ogni due minuti esce un nuovo messia, di questi tempi...

David Brutti
13th May 2009, 00:19
[
minuti esce un nuovo messia, di questi tempi...

ecco la faccina messia: :pray:

questa invece è la faccina aulocromo (purtroppo per questo modello sono necessarie pure due bocche per suonarlo): :alè!!) :alè!!)

A parte tutto, nel forum spessissimo si deborda in affermazioni forti e in spregiudicate guerre "guelfi-ghibellini". Perchè non si accetta il fatto che ci siano opinioni diverse e che uno la può pensare come vuole? Perchè a chi ha opinioni diverse dalla propria si deve per forza rispondere in modo spesso diffamatorio? Tutto ciò non è riferito a te direttamente ma a un modo di fare piuttosto comune nel forum.

13th May 2009, 00:33
Caro David: io accetto tutto, ma mi danno "geneticamente" fastidio protervia, presunzione e arroganza. Non ritengo che le suddette componenti siano funzionali a un qualsiasi dibattito razionale. Non sono "tesserato" nè con i guelfi, nè con i ghibellini. Mi limito a esprimere e giustificare quello che penso nel modo più chiaro possibile, e nel rispetto degli altrui punti di vista, fino a che mi è possibile.

David Brutti
13th May 2009, 00:49
Caro David: io accetto tutto, ma mi danno "geneticamente" fastidio protervia, presunzione e arroganza. Non ritengo che le suddette componenti siano funzionali a un qualsiasi dibattito razionale. Non sono "tesserato" nè con i guelfi, nè con i ghibellini. Mi limito a esprimere e giustificare quello che penso nel modo più chiaro possibile, e nel rispetto degli altrui punti di vista, fino a che mi è possibile.

In effetti, come giÃ* detto nel mio post (mi scuso se non sono stato abbastanza chiaro, ma più che scriverlo non so cosa fare...), non era riferito a una persona in particolare ma a un atteggiamento generalizzato che imperversa nel sito.

(bella la faccina aulocromo, no!?)

manciosax
13th May 2009, 01:01
Nella fattispecie, per esempio, avrei visto con maggior favore un tentativo di confronto tra i Paul Mauriat (che a quanto dice il Mancio vanno per la maggiore) e gli altri prodotti provenienti da Taiwan. Ho il vago sospetto che su alcuni marchi west-taiwan esistano dei "ricarichi" ingiustificati...

Ciao ragazzi!
Scusate l'assenza, in realtÃ* sbircio spesso il forum ma mai in momenti in cui posso dedicarmi a commentare.
Tralascio gli interessanti post precedenti per citare Emilio e anticipargli che alla fine ho chiuso per un PMXA-67RX, a detta dal mio contatto taiwanese il top dei P.M. e importerò qualche altro sax sempre di quelle zone. Potrò fare un confronto con almeno 5 strumenti di marche diverse, vedrò di allegare foto e clip audio per rendere meglio i punti salienti e meno. Non faccio nulla di nuovo e magari a qualcuno non fregherÃ* niente ma leggendo posts da qualche mese secondo me una grossa fetta di utenza è semi-pro, passatemi il termine non assolutamente negativo, e mi sembra che abbia voglia di confrontare e conoscere nuovi strumenti, d'altronde ormai i selmer e gli yamaha sappiamo bene come suonano, chi suona da semi-pro (tipo me) ha anche piacere ad uscire con qualche strumento un po' fighetto nel look e diverso dal solito nel suono (non necessariamente migliore o peggiore).
Inoltre confermo sempre ad Emilio che i prezzi dei taiwanesi più forti sono quasi raddoppiati negli ultimi 5 anni, da quando frequento la fiera. Il tuo sospetto è concreto e credo sia un buon segno!
Concludo dicendo che personalmente mi diverto ad avere in casa più strumenti, dall'MKVI al tedesco julius al taiwanese cannonball o philbarone, nell'acquisto rispetto un limite qualitativo che ormai ho stabilito e trovo stimolante suonarli indipendentemente dal loro valore, ognuno di questi ha una prontezza e altre caratteristiche che i vintage non hanno mentre questi ultimi hanno quella particolare vibrazione che ci va andare in banca a fare dei debiti.
Rimaniamo sul fatto che economicamente i taiwanesi sono veramente alla portata di tutti e che a mio avviso in momenti di crisi creativa io, sax semi pro (e un po' loffio), sfrutto una finiura diversa, un tono diverso per ritrovare lo slancio e suonare anche quando la stanchezza fisica del dopo lavoro ha il sopravvento, poi sono pienamente d'accordo che il vero sassofonista che mangia di sassofono non può fare a meno del suo strumento pregiato fatto a mano oppure vintage di classe dalle caratteristiche sonore ineguagliabili... e li invidio pure un po'.
Accenno ad Inderbinen: David ha fatto un'ottima osservazione, nulla di nuovo e sovraprezzato. Vorrei chiederti un parere rispetto ai Rampone che conosci molto bene suonandoli tutti i giorni. Non ti chiedo un confronto tra questo è meglio e questo è peggio ma proprio commento spassionato e puntuale per capire se anche io utente medio arrivo a fare certe distinzioni!
Ciao a tutti!
Mancio

ModernBigBand
13th May 2009, 01:14
Ringrazio manciosax per aver riportato il Topic sul giusto binario. Le divagazioni, soprattutto se in chiave polemica, è preferibile evitarle... ;)

13th May 2009, 09:32
Ottimo intervento, Mancio. Dal mio modesto angolo visuale è importante che su questo sito ci siano informazioni come quelle che tu fornisci, aggiornate e scevre da preconcetti. Se confermi che i sax di Taiwan stanno aumentando rapidamente di prezzo, dobbiamo capire se il "gonfiaggio" si deve direttamente ai produttori asiatici, oppure (cosa più probabile) a chi mette il marchio sul prodotto. Se così è non mi piace: sono un sostenitore del cosiddetto "value for money". Se devo aprire il portafoglio preferisco comprare solo arrosto, non fumo e arrosto...

Ti mando il link a una paginetta secondo la quale i Taiwanesi si starebbero attrezzando, anche con sovvenzioni governative, per consorziarsi sotto un'unico brand "Saxhome" da lanciare a livello internazionale:

http://librarywork.taiwanschoolnet.org/ ... 0/f1-1.htm (http://librarywork.taiwanschoolnet.org/gsh2006/gsh4430/f1-1.htm)

Sai niente di questa faccenduola?

tzadik
13th May 2009, 09:52
Qui (http://librarywork.taiwanschoolnet.org/gsh2006/gsh4430/d1-1.htm) hanno confuso Lester Young con Coleman Hawkins...

GiÃ* questo mi farebbe guardare da un altra parte se mi trovassi davanti a un a sax taiwanese...

Invece voglio riportare le mie esperienze su quelli che credo siano i migliori sax "orientali" in giro che io ho trovato giÃ* migliori degli Yamaha professionali (almeno i soprani) avendoli provati a meno di un giorno di distanza!
Sequoia Saxophones (http://sequoiasaxophones.com/doku.php), vengono costruiti in Taiwan commissionati da un noto artigianno della mia zona, arrivati i sax vengono risettati completamente... il sito funziona poco quindi se avete bisogno posso postarvi la brochure, potete notare la posizione dissassata del castelletto del Eb e C basso, che agevola notevolmente il lavoro meccanico con quelle 2 note...
Vengono proposte diverse laccature (dorato, argentato, nickelato, rame depositato e un'altra finitura a deposito) e una finitura a ottone grezzo...

David Brutti
13th May 2009, 10:25
Accenno ad Inderbinen: David ha fatto un'ottima osservazione, nulla di nuovo e sovraprezzato. Vorrei chiederti un parere rispetto ai Rampone che conosci molto bene suonandoli tutti i giorni. Non ti chiedo un confronto tra questo è meglio e questo è peggio ma proprio commento spassionato e puntuale per capire se anche io utente medio arrivo a fare certe distinzioni!
Ciao a tutti!
Mancio

Non so quanto ti possa essere utile visto che sono completamente di parte e da alcuni anni a questa parte suono rigorosamente sassofoni R&C (tranne il basso che sta arrivando...).
Per non andare completamente OT ti risponderò semplicemente in questo modo: io con i miei R&C ci suono di tutto, dalla contemporanea più estrema alla musica d'improvvisazione, per non parlare poi della musica classica; mi trovo molto bene col canneggio largo che conferisce un suono potente ma estremamente scuro, come mi trovo bene dal punto di vista dell'intonazione che in partiolare su sopranino-soprano-alto raggiunge quasi la perfezione; non mi soffermo sul punto di vista meccanico che sinceramente su uno strumento facile ed ergonomico come il sax mi interessa pochissimo e a volte chi la mena troppo su questo argomento mi sembra un pò ridicolo...

Inoltre per me è di primaria importanza suonare con uno strumento unico, fatto a mano su un progetto peculiare ( e non scopiazato a destra e a manca...) che ho avuto la possibilitÃ* di scegliere tra decine, come di grande importanza è l'assistenza diretta che mi può garantire una ditta che ha un atteggiamento estremamente cordiale e disteso: posso chiedere qualsiasi tipo di modifica e di settaggio mi passi per la testa e questo non è poco, sinceramente.
Per quel che riguarda l'annosa questione del prezzo, bisogna considerare il fatto che gli R1 Jazz vengono prodotti solo con finiture estremamente prestigiose: l'oro 24K a spessore e l'argento a spessore, l'argento massiccio. Il prezzo di questi sax secondo me è piuttosto competitivo. Faccio un esempio: il saxello R&C in oro a spessore 24K lo si orta a casa attorno ai 3500 euro; il selmer IIIa serie placcato oro (assolutamente non a spessore, e conosciamo bene l'infima qualitÃ* delle finiture selmer che si smagagnano dopo soli pochi mesi di uso...) si avvicina attorno ai 9.000 euri, è un modello custom che fabbricano su ordinazione (del tipo se non ti piace te lo tieni). Di conseguenza anche se i prezzi possono sembrare un pò al di sopra della media bisogna sempre considerare quello che un prodotto offre a livello qualitativo.

Un'ultima annotazione: i sax R&C sono letteralmente d'acciaio: prima di un importante festival mi è caduto il saxello da una bella altezza (circa 1,60m) perchè non avevo chiuso la custodia bene. Il sax (caduto su marciapiede in cemento) non si è nemmeno abbozzato. E' andato soltanto fuori registro!!! Dopo l'intervento del mio tecnico di fiducia è tornato esattamente come prima.

Per quel che riguarda i sax di Inderbinen sono degli ottimi prodotti ma sono assolutamente fuori prezzo. Inoltre la finitura "etÃ* del bronzo" non mi piace affatto, la trovo un pò pacchiana e pesante. A livello qualitativo e sonoro si avvicinano moltissimo ai Mark VI, ma, come sempre accade quando si copia uno strumento glorioso ed irripetibile, il suono risulta assolutamente meno interessante rispetto a quello di un mark VI. Considerando che un MK alto lo trovi a 3500 euri (come il mio che suona estremamente bene) rispetto ai 6000 e passa euro dell' Inderbinen, non vedo che fascia di mercato possa coprire uno strumento siffatto.

Tutto ciò rientra nella sfera del personale, di conseguenza è estremamente opinabile: non iniziamo a scannarci, please!

Jacoposib
13th May 2009, 21:18
Minkia: ...
non capisco proprio perchè tu ti debba arrabiare così solo perchè ho espresso qualche personale opinione e qualche dato tecnico sullo strumento... non volevo nè insultarti nè umiliarti nè fare polemica nè fare il saputello o il messia (le cose che ho scritto sono state raccontate a me da chi ha realmente visto e provato quello strumento e che conosce o ha cosciuto François Louis...). secondo me è pazzesco che ci si permetta di sminuire le invenzioni e il lavoro di una vita di uno dei più quotati (se non il più quotato) artigiani del settore solo basandosi su un cortissimo video su youtube e su "per sentito dire"... poi ripeto, ognuno può (e deve) dire e pensare quello che vuole, è il bello delle discussioni! certo che se poi si deve finire a insulti... CHIEDO VENIA PER L' OT!!!
passo e chiudo.