PDA

Visualizza Versione Completa : Requisiti minimi per un buon sax (no vintage).



6th April 2009, 16:30
Cari Amici:

Ho notato che su questo ottimo forum si accendono con una certa frequenza contenziosi piuttosto banali e poco significativi sulla qualitÃ* complessiva degli strumenti che utilizziamo o che pensiamo di acquistare.

Dato che, a mio modesto avviso, negli ultimi anni la costruzione dei saxofoni ha evidenziato un notevole aumento dell'offerta qualitativa e quantitativa, cerco di fare un po' d'ordine sulla materia, evitando, possibilmente, "arroccamenti preconcetti". Pertanto non nominerò alcuna marca, ma mi limiterò a esprimere pochi requisiti fisico-acustici che un buon saxofono (da studio, intermedio o professionale che dir si voglia) dovrebbe possedere. Rimangono fuori da questo discorso i cosiddetti "strumenti vintage", sui quali è giusto che ognuno continui a mantenere le sue personali opinioni.

Nel quadro del suddetto, dichiarato obiettivo, e ponendosi nell'ottica di giudizio di un suonatore sufficientemente "svezzato" sul piano tecnico, affermo che un buon sax nuovo dovrebbe avere:

- OmogeneitÃ* di emissione e timbro: se vi sembra che lo strumento richieda sensibili variazioni di "pompaggio" o sintomi di "strozzatura" tra note bassa e alte, c'è qualcosa che non va.

- Intonazione su tutta l'estensione ordinaria: se siete costretti a stringere o allargare l'imboccatura tra diverse note per mantenere l'intonazione, non ci siamo.

- Buona meccanica: provate ad eseguire la scala cromatica veloce tra Sib (o La) grave e Fa (o Fa#) acuto, salendo e scendendo. Se ci riuscite senza particolari intoppi, vuol dire che la meccanica è ergonomica e funzionale.

Se almeno queste tre cose sono a posto alla prima "soffiata", possiamo cominciare a prendere in considerazione lo strumento. Altrimenti è meglio lasciar perdere.

Qualcuno (spesso ricorrente ad emoticon da "sapientino" o da "saggio" anche in firma) la "mena" particolarmente, ma mi pare che i 3 punti essenziali siano quelli sopra evidenziati. Per sviscerarli praticamente servono non più di 2 minuti di prova fisica strumentale, ad un suonatore sufficientemente pratico della materia.

Dopo di ciò si può cominciare a discutere di sottigliezze timbriche tra strumenti da studio e professionali, di affidabilitÃ* e qualitÃ* dei materiali, di "tenuta" delle regolazioni e della tamponatura, di rapporto qualitÃ*/prezzo, ecc.

Visto che, come ho giÃ* detto sopra, mi pare che il numero di fabbricanti in grado di produrre strumenti rispondenti ai 3 requisiti sopra elencati sia aumentato rispetto al passato, forse sarebbe il caso di cominciare a rivedere alcune posizioni del tipo: "se vuoi uno strumento da studio comprati quello, se invece ne vuoi uno professionale comprati quell'altro". Cerchiamo piuttosto di verificare concretamente che gli strumenti che intendiamo acquistare e suonare riescano ad ottemperare almeno "in partenza" ai requisiti sopra evidenziati.

Dite la vostra (se volete)...

Lanjazz
6th April 2009, 18:09
Molto interessante, ti ringrazio.
Però mi sorge un dubbio in tutto il discorso che hai fatto... io che non sono neanche lontanamente uno pratico di tecniche spaziali e non so fare una scala cromatica alla velocitÃ* della luce e non mi fido dell'idea di "suono" che può avere qualcun'altro in quanto il "suono" che voglio io è giÃ* presente nella mia testa... io dilettante amante di quel legnetto imbevuto di bava che vibra, cosa devo fare se non esprimere la mia idea che parte da un'esperienza (mi scuso con te) dilettantistica?
Il tuo discorso è giustissimo, lo quoto, ma intravedo anche in te un pò di saccenza, anche senza emoticon.
Vado a studiare le scale a 480 di velocitÃ*.....

Nous
6th April 2009, 18:50
Qualcuno (spesso ricorrente ad emoticon da "sapientino" o da "saggio" anche in firma) la "mena" particolarmente


Brutta gente che bazzica su questo forum :saputello !!
Sono tuttavia sicuro che quel "qualcuno" abbia un nick e un nome, sarebbe stato più cortese utilizzarli ;)
A parte questo, visto che non è gradito in questo topic non dico la mia..anche perchè sono argomenti che ho giÃ* ampiamente dibattuto nei miei oltre 4000 post e non vorrei oscurare la tua luce..buon divertimento :saxxxx))) !!

Blue Train
6th April 2009, 19:01
Peccato emiliosansone, era (ed è decisamente) un buon topic, non capisco la provocazione ...

fcoltrane
6th April 2009, 19:25
mmmm. i 3 requisiti da te evidenziati mi sembrano rilevanti nella scelta del sax ma non li considererei assolutamente preminenti rispetto agli altri ai quali hai fatto riferimento.
ed infatti anche volendo considerare che il sassofonista ha una percezione corretta dei 3 requisiti che hai citato il fatto che non sappia la durata nel tempo delle regolazioni o addirittura dei tamponi, lo pone in una situazione di assoluta ignoranza.
faccio un esempio concreto:
se metto a paragone un tenore selmer I serie ed un selmer II serie so esattamente quale dei due durerÃ* di più (se considero un solo aspetto la durata dei tamponi a paritÃ* di utilizzo).
se considero la meccanica posso dirti quale modello (sempre tra il I serie ed il II serie selmer ) è costruito meglio.
(e lo so non per averli suonati ma per averli smontati perchè se li avessi solo suonati mi sarebbero sembrati eguali).
questo per dire che un elemento rilevantissimo è la capacitÃ* del sax di suonare nel tempo non perdendo le caratteristiche della prima volta che lo si suona.
(o addirittura suonando meglio della prima volta che lo si è provato).
volutamente ho trascurato quegli ulteriori elementi relativi al timbro ed al suono che ritengo rilevantissimi ma dei quali è veramente difficile parlare per la difficoltÃ* di utilizzare un lessico comune.
se dovessi risponderti semplicemente ,dovrei affermare che un buon sax è quel sassofono che ti consente di produrre un bel suono con facilitÃ*. :lol: :ghigno: :lol:
ciao fra

Isaak76
6th April 2009, 20:59
se metto a paragone un tenore selmer I serie ed un selmer II serie so esattamente quale dei due durerÃ* di più (se considero un solo aspetto la durata dei tamponi a paritÃ* di utilizzo).
se considero la meccanica posso dirti quale modello (sempre tra il I serie ed il II serie selmer ) è costruito meglio.
(e lo so non per averli suonati ma per averli smontati perchè se li avessi solo suonati mi sarebbero sembrati eguali).Penso che Emilio si riferisse a Sax nuovi e probabilmente mai provati prima.
Alla fine penso che i 3 spunti sul quale fa riferimento, la maggior parte dei sassofonosti (e parlo di quelli che hanno la consapevolezza di quello che cercano), ne facciano giÃ* uso, comunque sia è importante avere una "Legenda" da seguire per la valutazione di un Sax.

fcoltrane
6th April 2009, 21:12
che si riferisse a sax nuovi di nuova produzione lo ho capito.
il mio esempio era solo per porre l'attenzione su altri aspetti che sono rilevantissimi nella scelta di un sax nuovo.
la durata dei tamponi, il tipo di meccanica inteso anche in relazioni ai materiali (e quindi alla durata della stessa.)
l'esempio che ho fatto è tra due strumenti selmer I e II serie nuovi non appena escono dalla fabbrica (solo perchè li conosco bene e so indicare in relazione alla durata quale dei due dura di più ed è meglio costruito, ovviamente parlo del tipo di materiale e delle scelte di produzione e non del singolo strumento, ed ancora non parlo di timbro o di altre caratteristiche del suono.)
è chiaro che le 3 caratteristiche citate sono rilevantissime ma la durata mi sembra altrettanto rilevante.
basti pensare ad un sax che apparentemente suona come vogliamo ma dopo un po i cuscinetti si staccano le viti si bloccano le molle si spezzano eccc...
ciao fra

Isaak76
6th April 2009, 21:17
Certo Fcoltrane, ti do perfettamente ragione su questo aspetto.
Purtroppo non sempre è così facile valutare la qualitÃ* dei tamponi , che a primo acchito potrebbero sembrare buoni, o la qualitÃ* degli altri materiali ... l'aspetto tempo e usura è un qualcosa che è impossibile valutare al momento su strumenti appena entrati nel mercato.

fcoltrane
6th April 2009, 22:06
la mia era una considerazione generale (l'importanza dei materiali e non solo e l'influenza sulla durata della resa del sax).
per tornare all'esempio nello specifio il selmer I serie montava tamponi non idrorepellenti il II serie si.
il I serie utilizzava delle semplici vitine il II serie delle vitine con molla incorporata.
faccio riferimento a due sax della stessa marca e a due caratteristiche di facile verifica.
(per semplicitÃ* )
ma il discorso andrebbe esteso a tutte le marche e a tutti i materiali.
lastre laccature molle ecc.
capisco che non sia semplice una verifica di questo tipo ma se la si considera rilevante non la si può ignorare.
un altro aspetto che rileva è che per una marca blasonata questo tipo di verifiche si fanno in fretta e gli addetti ai lavori (sassofonisti) dopo poco tempo dalla messa in produzione del modello di sax sono in grado di individuare pregi e difetti,
le marche che invece entrano nel mercato successivamente hanno maggiore difficoltÃ* perchè
sono meno conosciute e la verifica è più difficoltosa.
poi può capitare anche l'assurdo......che una marca blasonata metta sul mercato sax eccezionali ma per motivi a me sconosciuti neanche se ne rende conto e successivamente produca ciofeche.
tutto questo per dire che i requisiti minimi del sax sono purtroppo tantissimi e tutti rilevanti.
posso aggiungere che prima di frequentare questo forum non conoscevo la bontÃ* dei sax rampone e cazzani ma considerato che molti forumisti ne parlano in toni entusiastici ora sono
proprio curioso di provarne alcuni per rendermi conto .
insomma credo che il passaparola tra sassofonisti sia un ulteriore requisito minimo :lol:
ciao fra

6th April 2009, 23:40
Peccato emiliosansone, era (ed è decisamente) un buon topic, non capisco la provocazione ...

OT:
Ok, Blue Train: hai ragione. Mi scuso con te e con gli altri Moderatori. Tieni presente, tuttavia, che normalmente non parto mai per primo con le provocazioni. In genere vengo descritto come un individuo pacifico e giocherellone...

E' solo che, come dice Lanjazz, la "saccenza" può dare fastidio. Anche a chi non ha 4000 post da sfoggiare...

Se vuoi, comunque, sei liberissimo di cancellare le mie frasi che non ti piacciono. Ti assicuro che non mi offendo. :D :D
Fine OT.

7th April 2009, 00:58
la mia era una considerazione generale...

Le tue considerazioni sono certamente condivisibili, FColtrane, ma, nelle mie modeste intenzioni, volevo evidenziare il fatto che negli ultimi 15 anni il mercato del saxofono si è sostanzialmente modificato rispetto al passato. Lo strumento ha acquisito una tale popolaritÃ* che esistono al momento, mi pare, decine di fabbricanti che propongono strumenti validi.

Il "gap" tra strumenti professionali e amatoriali si è in molti casi notevolmente ridotto. E' noto, inoltre, che parecchi fabbricanti si limitano a mettere il relativo marchio su strumenti costruiti in posti del mondo dove è possibile minimizzare i costi di produzione. Niente di scandaloso: succede la stessa cosa per molti altri prodotti, a partire dall'elettronica di consumo.

Io provengo da un'epoca nella quale c'era un solo "maestro" nella costruzione dei sax e tutti gli altri "allievi minori" si limitavano a copiarlo, con risultati per lo più deludenti, con rare eccezioni. Al presente la situazione mi pare sostanzialmente modificata: alcuni di questi allievi potrebbero aver eguagliato o addirittura superato il maestro. Viceversa, sempre a seguito della popolaritÃ* raggiunta dal sax, sono stati immessi sul mercato alcuni marchi con pretese "professionali" tutte da dimostrare.

Per i motivi suddetti ho cercato, in questo topic, di elencare pochi requisiti oggettivi "di partenza", che dovrebbero essere "onorati" da tutti i fabbricanti, indipendentemente dal parco-utenti al quale si rivolgono. Il passaparola tra sassofonisti, sempre a mio modesto avviso, può essere utile come informazione ma non mi pare un criterio minimo "oggettivo", perchè è condizionato dalla "soggettivitÃ*" dell'esecutore, ed eventualmente anche da pre-accordi con il fabbricante (lo so: sono un vecchiaccio molto maligno :D :D ).

Per quanto riguarda la tenuta ed affidabilitÃ* nel tempo, diciamo che dipende molto anche da come l'oggetto viene usato, e dalla cura che il musicista riserva al suo strumento. Io, per esempio, sono un individuo capace di distruggere anche i migliori strumenti professionali... :D

fcoltrane
7th April 2009, 11:23
in realtÃ* la mia era una battuta, (il passaparola come requisito minimo oggettivo) anche se è vero che tengo in altissima considerazione alcune opinioni espresse da alcuni sassofonisti.
(con alcuni sassofonisti singolarmante poi mi trovo ad avere una uniformitÃ* di vedute su quelli che devono essere i requisiti minimi oggettivi ......ma solo perchè abbiamo una concezione del suono molto simile ).
se poi andiamo nello specifico credo che sia veramente difficile enumerare i requisiti minimi che deve avere un sax e ritengo siano molti più dei tre citati.
alcuni ho provato ad indicarli (altri che pur ritengo preminenti volutamente li ho tralasciati).
parto da un principio che se devo acquistare un sax , lo strumento deve essere in grado di soddisfare tutte le mie esigenze (ed io sono moolto pretenzioso) e ritengo che non rilevi chi sia il sassofonista (alle prime armi o professionista navigato) perchè in entrambi i casi un sassofono eccezionale faciliti chi lo possiede.
per semplificare sia che si parli di sax che di sassofonisti ciò che ritengo fondamentale è il suono .
quali requisiti minimi oggettivi deve avere il sax?
quei requisiti che consentano al sassofonista di produrre il suono che desidera produrre nella maniera più facile ed immediata.

:lol: ciao fra

Mandrake
7th April 2009, 11:46
Cari Amici:

Dite la vostra (se volete)...

A me pare che Emiliosansone abbia cercato di trovare una base su cui tutti essere d'accordo: quali prerequisiti, immediatamente verificabili, deve avere un sax possa essere preso in considerazione ?.

Come dire "condizioni NECESSARIE" che devono essere soddisfatte per poter proseguire nella valutazione di un sax.

In altre parole, basta la mancanza di un solo di questi requisiti a far rifiutare il sax.

Accordarsi su quali siano questi requisiti, in modo definitivo, puo' apparire banale ma non lo e' e troncherebbe, sin dall'origine, un mucchio di discussioni.

Analogamente, sempre x mettere ordine nelle discussioni, sarebbe bello cercare di mettere assieme i criteri fondamentali per valutare la "durata nel tempo".
Non credo abbia senso affidarsi solo al "nome", da inesperto saxofonaio con qualche propensione per la meccanica mi casca subito l'occhio sulle possibilita' di regolazione delle chiavi, sul fatto alcune coppe portatamponi, per evitare torsioni siano azionate da doppi alberi (visto su Yana), sul fatto che la laccatura non si graffi con l'unghia e nemmeno se casualmente tocca il mazzo delle chiavi di casa, su come sono costruite le "guardie" e a quanto flettono ecc.

Nous
7th April 2009, 11:55
Nonostante non sia invitato, dato che il topic è interessante rispondo anche se non vorrei essere troppo provocatorio.

Uno strumento nuovo normalmente i tre punti sopra indicati li rispetta tutti (salvo strumenti eccessivamente orientali).

Magari la meccanica regge la scala cromatica, ma se i materiali non sono di qualitÃ* potrebbe non reggere un utilizzo intenso dello strumento..non voglio ritrovarmi ogni due settimane a sistemare viti, cambiare molle, incollare tamponi e svitare campane (per questo trovo non adeguata la prova che fai tu per valutare la meccanica, ma non è il thread della prova del sassofono questo quindi non approfondisco). Tieni presente che tutte le meccaniche ormai copiano quella della casa francese, quindi sono quasi tutte comode ed uguali.

Magari il suono è spontaneo ed omogeneo, ma l'omogeneitÃ* è un fattore che dipende anche dal suonatore e non un criterio oggettivo. Sicuramente la facilitÃ* di emissione è un buon criterio di valutazione, ma negli strumenti nuovi (anche quelli economici) c'è quasi sempre dato che può dipendere dalla lastra sottile o dalla tamponatura particolare di cui alcuni strumenti "godono". Se la tamponatura non è buona col tempo questa caratteristica si perderÃ*. Ritamponare dopo pochi mesi uno strumento nuovo potrebbe non essere piacevole.

Magari l'intonazione è ottima, ma la voce? Pure io sono intonato quando faccio solfeggio cantato, ma la mia voce non è comunque bella da sentire mentre canto. Provare uno strumento con l'occhio fisso sull'intonatore lo trovo poco utile dato che distoglie da altri fattori.

Infine, non sottovaluterei l'aspetto ingegneristico dello strumento..faccio un esempio : l'assenza di un sistema che tenga la campana ferma (rispetto al corpo dello strumento) potrebbe favorire torsioni della campana, e quindi disallineamento dei tamponi. La caduta dello strumento sul pavimento può essere più o meno catastrofica a seconda di come lo strumento è costruito.

Tutto questo per dire che i parametri di valutazione che hai scelto sono buoni, ma non sono sicuramente esaustivi.

Dimenticavo : :saputello

7th April 2009, 15:44
Rispondo a Mandrake:

Carissimo, se e quando ci incontreremo ti offrirò un notevole numero di caffè con "rimorchietti". Fa piacere constatare che ogni tanto qualcuno riesce esattamente a interpretare i concetti espressi da qualcun altro.

Rispondo a Nous:

Vedi, Nous, io non ce l'ho con te, ma devo ammettere che quando leggo una tua qualsiasi risposta (non necessariamente diretta a me) mi chiedo: "ma perchè questo ragazzo ce la mette tutta per mostrarsi antipatico e supponente?". Questo è un bel forum, ricco di spunti interessanti e di gente allegra e in gamba, soprattutto sul piano umano. L'ambiente è disteso e propositivo. Eppure è raro vedere un tuo intervento che non sia provocatorio, anche sugli argomenti più "flessibili". Mah... misteri della mente umana...

Andiamo al nocciolo:

Vedo che finalmente ti sei trovato un difetto da solo: hai detto che non hai una bella voce. GiÃ* mi sei diventato più simpatico! :D

Non è vero che uno strumento nuovo rispetta automaticamente i tre requisiti che ho sopra elencato. Ci sono ancora in giro parecchi saxofoni (cinesi e non) che sono delle autentiche ciofeche.

Non è difficile constatare fin da subito la soliditÃ* della meccanica. Se tu, come dici, hai provato migliaia di strumenti differenti dovresti esserti abituato alla sensazione "tattile" che fornisce uno strumento ben costruito. Basta premere un po' di più a "fondo corsa": se la meccanica è debole si avrÃ* su una o più chiavi una sgradevole impressione di "cedevolezza elastica". Sta di fatto che se la famigerata scala cromatica vien fuori "fluida" vuol dire che tutte le chiavi sono al loro posto. Non basta imitare la casa francese: a volte basta un millimetro o meno di "sfalsamento" per pregiudicare la digitazione. Perciò se non ci sono "sfalsamenti" significa, in genere, che lo strumento è costruito con la dovuta attenzione.

Ho l'impressione che lo spessore della lastra c'entra poco o niente con l'omogeneitÃ* e l'emissione facile. C'entra molto di più la forma dello strumento e la sua precisione costruttiva, ivi compresa una buona tamponatura. E questi ultimi fattori sono oggettivamente riscontrabili. Se ci sono, e tuttavia il suonatore non è in grado di rilevarli, basta cambiare il suonatore... Per quanto riguarda poi la resistenza nel tempo della tamponatura, dipende molto da come lo strumento viene usato, oltre che dalla qualitÃ* dei tamponi (comunque impermeabilizzabili, qualora non lo fossero all'origine). Ad ogni modo non ha molto senso spingere dei criteri di prima scelta sul futuro, non trovi? A meno che uno si porti dietro la palla di cristallo quando va a provare un sax...

Sarò un pivello, ma non mi è ancora capitato di provare un sax con una buona intonazione e, in simultanea, con una voce che faceva schifo...

Gli unici strumenti che non hanno la campana assicurata al fusto, a quanto mi risulta, sono soprani e sopranini dritti. Tutti i sax curvi, anche cinesi "usa e getta", hanno la loro brava bretella o anello di congiunzione. La caduta di uno strumento sul pavimento è sempre catastrofica, soprattutto se lo strumento vale molto.

Infine, Nous, noto che hai detto quello che "non va" nei miei criteri: posso umilmente chiedere tu con cosa li sostituiresti? Occhio: stiamo parlando di "requisiti minimi", eh?

Nous
7th April 2009, 17:28
Vedi, Nous, io non ce l'ho con te, ma devo ammettere che quando leggo una tua qualsiasi risposta (non necessariamente diretta a me) mi chiedo: "ma perchè questo ragazzo ce la mette tutta per mostrarsi antipatico e supponente?". Questo è un bel forum, ricco di spunti interessanti e di gente allegra e in gamba, soprattutto sul piano umano. L'ambiente è disteso e propositivo. Eppure è raro vedere un tuo intervento che non sia provocatorio, anche sugli argomenti più "flessibili". Mah... misteri della mente umana...


Hai anche notato come io mi astenga rigorosamente dall'esprimere giudizi di valore su te mentre il contrario non è verificato ;) ?

Il thread era interessante, peccato che si tratti solo ed esclusivamente dell'ennesimo tentativo di imporre una tua opinione che può essere condivisa ma dovrebbe anche poter non esserlo. Il tuo ragionamento è semplice e non è neppure nuovo : siccome tu hai comprato uno strumento di una certa fascia di prezzo e con determinate caratteristiche, allora quello strumento è perfetto ed è identico a strumenti professionali che costano 10 volte tanto.
La prova che hai fatto tu è perfetta per te, non serve che io ti dica che per esempio sulla meccanica la scala cromatica non dice nulla perchè così non la si stressa neanche un pò. Non serve che io ti dica che in 2 minuti io a non faccio in tempo neanche a giudicare i materiali, figuriamoci provare tutto lo strumento (io me li porto a casa per un paio di giorni di stress test, di solito).

Vuoi sapere la mia opinione? Cercati le mie recensioni, tutti i vari thread di tecnica, il thread sulla prova del sassofono...di roba ce n'è, lo sanno tutti qui cosa penso e come funzionano le mie prove.

Aktis_Sax
7th April 2009, 17:44
Ragazzi ma vi serve qualcuno che vi dica BASTA? sono messaggi e messaggi che vi lanciate frecciatine, "sporcando" topic interessanti e utili. risolvetevi le vostre cose tra di voi in privato, perchè ogni messaggio contiene una piccola provocazione... non do ragione a nessuno dei due, non è un attacco alla persona (stimo Nous e i topic di emilio sono molto interessanti ed esaurienti) ma al modo di fare.

Lanjazz
7th April 2009, 17:47
Secondo me bisognerebbe dire la propria opinione senza per forza offendere o innervosire gli altri... non è un caso che gli artisti più grandi siano anche quelli più umili.
Peace

Evviva la Fatina Buona.

APOLLO CREED
7th April 2009, 17:58
Ma questo topic nasce per discorrere sui requisiti minimi o per riempirsi di tanti bei complimenti?
Caro Emilio, questa fantomatica saccenza di Nous, a prescindere dal fatto che ci sia o meno, non deve assolutamente essere oggetto dell'argomento. Hai aperto un topic con un tema interessante, ma con una provocazione assolutamente evitabile.
Se hai problemi con Nous o con qualunque membro del forum parlane direttamente con lui, o al limite coinvolgi i moderatori, tutto ciò in privato, non inzozziamo i topic pubblici con queste bambinate...

Ti dico inoltre una cosa... Bazzico sul forum da parecchio tempo, mi son fatto un'idea di tutti coloro che lo frequentano assiduamente e ho capito un po' come vanno queste cose. Credo che su ogni comunity ogni membro rivesta un ruolo, una maschera, una certa tipologia di individuo... Ma il tutto sarÃ* sempre virtuale e proprio per questo talvolta si spingono agli estremi i propri atteggiamenti. E' una cosa, credo, naturale, tipica di questi ambienti, per cui non ci si deve scaldare affatto data la virtualitÃ* del forum...
Dubito di essermi spiegato a dovere, è un ragionamento alquanto contorto, ma spero di essermi almeno in parte spiegato...

;)

Mandrake
7th April 2009, 20:29
tornando "in topic"..io penso che i requisiti minimi potrebbero essere da considerare variabili a seconda dell'utilizzo/utente.

Sembra assurdo, forse, ma non lo e', pensiamoci un secondo, capisco perfettamente che il punto "voce dello strumento" sia prerequisito per chi sa suonare, ma ad esempio per me assolutamente non lo e'.
Io NON so suonare, per cui il mio strumento ideale e' quello che mi facilita al massimo l'ottenere qualche risultato, come penso sia per molti beginner, dunque ovviamente intonazione e facilita' di emissione... se poi e' un po piu chiaro/scuro/proiettato/ecc non mi frega proprio nulla, anzi per il volume meno ne ha meglio e' visto che i vicini mi smarronano, ovvio che per chi deve farsi sentire all'interno di un gruppo di suonatori scatenati, il volume sarebbe un prerequisito , sbaglio?

Allo stesso modo l'affidabilita' meccanica non e' della stessa importanza per tutti, chi suona 5 ore al di' necessita di qualcosa diverso di chi suona 5 ore alla settimana.

....o forse i requisiti minimi, ma davvero minimi, dovrebbero essere quelli che sono comuni (intersezione) a tutte le categorie di utenti.

salsax
7th April 2009, 21:02
secondo me i requisiti minimi sono soggettivi e vanno rapportati al tipo di utilizzo e livello di preparazione di chi lo suona , io su una ferrari farei danni , schumacher su una cinquecento fa ridere ::saggio::

8th April 2009, 10:46
Secondo me bisognerebbe dire la propria opinione senza per forza offendere o innervosire gli altri... non è un caso che gli artisti più grandi siano anche quelli più umili.
Peace

Evviva la Fatina Buona.

Tre Urrah per Lanjazz! (E anche per Apollo Creed e Aktis_sax). Concordo perfettamente e per dimostrarvi la mia buona volontÃ* evito di rispondere all'intervento qua sopra del Nous, altrimenti rischiamo di far crescere la barba anche alle gentili damigelle che popolano il forum.

Per tornare in topic, aggiungo solo qualche ulteriore e umile postilla:

I 3 requisiti che ho elencato servono solo a prendere in considerazione in prima battuta strumenti che sono correttamente costruiti, indipendentemente da quanto costano. Trattasi, quindi, di requisiti tecnici e non "artistici". Per molti prodotti non c'è bisogno di verificare in partenza questo tipo di "aderenza alla funzione". Se uno si va a scegliere un telefonino, lo acquista e se lo porta a casa. Di solito il prodotto viene fornito in un involucro sigillato in fabbrica. Se successivamente l'utente si accorge che qualcosa non va, torna dal rivenditore e invoca la garanzia, perchè può dimostrare che l'oggetto non è "conforme" alle specifiche dichiarate.

Se uno si va a comprare un sax, la cosa è un tantino più complessa. E' per questo che i commercianti danno ai clienti la possibilitÃ* di provare gli strumenti. Dopo l'acquisto non si può generalmente tornare in negozio e dire: "chiedo la garanzia perchè mi s'incaglia il mignolo sul sib grave, perchè il do centrale è calante, perchè mi scoppiano le giugulari quando tiro fuori il re basso, ecc", a meno che non si tratti di normali problemi di regolazione o di compensazione della tastiera. Se però lo strumento è "geneticamente" difettoso, il commerciante risponderÃ* più o meno: "ragazzo, ti ho fatto provare l'oggetto, ti è piaciuto e l'hai comprato. Adesso che vuoi?".

E' in tale ambito che, poggiando sulla mia modesta esperienza di suonatore, avevo suggerito semplici pre-requisiti per accertare la "conformitÃ* alla funzione" che ogni saxofono deve svolgere: produrre circa due ottave e mezza ordinarie di vibrazioni senza particolari problemi per il "soffiante".

Aktis_Sax
8th April 2009, 11:10
rischiamo di far crescere la barba anche alle damigelle che popolano il forum.

ecco, eviterei la barba... mi sa che non starei molto bene :lol:

fcoltrane
8th April 2009, 13:48
.......E' in tale ambito che, poggiando sulla mia modesta esperienza di suonatore, avevo suggerito semplici pre-requisiti per accertare la "conformitÃ* alla funzione" che ogni saxofono deve svolgere: produrre circa due ottave e mezza ordinarie di vibrazioni senza particolari problemi per il "soffiante".
mmm. provo ad esprimere quello che penso su questi requisiti minimi per un buon sax.
(perchè temo di non essere stato chiaro.)
considerare i 3 requisiti (o prerequisiti) vuol dire veramente poco,e si fa una operazione di seplificazione eccessivamente riduttiva.
se si stesse parlando di telefonini tutto sommato sarebbe più semplice sia individuare un requisito minimo ( se è in grado di far comunicare) sia individuare cosa copre la garanzia .
ad esempio il normale utilizzo nel tempo delle varie funzioni.
(ad esempio dopo 1 mese non vedo più la sveglia vado e lo faccio sostituire.)

trattandosi di strumente musicale ciò che rileva è il suono che il sax ti consente di produrre.
questo è un argomento particolarmente ostico perchè il suono ha una serie di caratteristiche
che ciascuno considera preminenti o meno.
volume timbro intonazione ecc ... per un sassofonista dovrebbero essere gli elementi da considerare e valutare per stabilire se un sax è valido o meno.
che dire poi di una ipotesi (che probabilmente sarÃ* capitata a molti sassofonisti).
acquisti un sax sembra che vada tutto bene e dopo un paio di mesi scoppiano le magagne .
le molle si allentano le viti pure i tamponi cedono...
ciao fra

8th April 2009, 16:10
Ehhh... FColtrane... ma così non ne veniamo più fuori. Dal tuo punto di vista devo presumere che l'unico pre-requisito realmente valido rimane il passa-parola tra sassofonisti o il ricorso a marchi giÃ* noti: nessun commerciante (o privato venditore) ti lascerÃ* in prova un qualsiasi strumento per 2 mesi, in attesa che tu ti decida all'acquisto.

Volume, timbro e intonazione sono caratteristiche facilmente individuabili da un praticante esperto fin dal primo contatto, anche senza trabiccoli elettronici al seguito. E' sufficiente che uno si tiri dietro il suo bocchino preferito con relativa ancia: se uno strumento è "buono" nel senso che ho cercato di precisare si adatterÃ* facilmente alle preesistenti abitudini del musicista.

Per quanto mi riguarda, infine, sono meno catastrofico di te: se uno strumento è ben realizzato e utilizzato, è alquanto raro che dopo 2 mesi cedano molle, tamponi, viti, saldature, ecc. Mi è successo più frequentemente in passato che dopo breve tempo ha cominciato a scrostarsi la laccatura (nei punti di manipolazione) o a evidenziare aree di corrosione, sotto forma di macchiette nere, anche su strumenti cosiddetti professionali. Ricordo vagamente, per esempio, che pretesi e ottenni la sostituzione per questo motivo su un tenore Grassi dei bei tempi andati. Successivamente anche lo strumento di ricambio evidenziò lo stesso problema e mi decisi a permutarlo, senza più rompere le scatole a quel "poveraccio" del commerciante.

fcoltrane
8th April 2009, 17:14
ho una alta opinione dei sassofonisti e delle loro opinioni. (anche se a volte sono in disaccordo) ma non ritengo il passaparola unico requisito valido ed ancor meno il ricorso a marche note.
desideravo solo porre l'attenzione su alcuni aspetti che possano facilitare la scelta.
se conosco un modello di una marca nota ad esempio un selmer II serie sono in grado di capire
se un sax appartenente a quel modello presenta quelle caratteristiche che conosco.
quindi ad esempio le molle sono di un certo tipo le viti i tamponi ecc....
(una sorta di garanzia ulteriore).
se provo un sax che non conosco ho meno riferimenti solo perchè non conosco i materiali e non so che influenza il tempo e l'utilizzo avrÃ* sul sax.

discorso analogo per il passaparola :se un sassofonista che ritengo valido mi dice che ha trovato in un sax la risposta ai suoi interrogativi , sarò portato a provarlo e a rendermi conto se risponde anche alle mie esigenze.

tutto ciò però è solo marginale , l' osservazione del mio precedente messaggio è stata fraintesa , i 3 requisiti citati fanno parte di altri 100 requisiti ,forse poco più forse poco meno ,
che ritengo requisiti minimi nella scelta del sax.
peso forma materiale colore ecc.. e varie combinazioni di questi elementi sul suono in termini di volume timbro intonazione.

è vero che è difficile trovare un commerciante che lasci il sax per un paio di mesi è per questo che ho sempre preferito acquistare sassofoni che conoscevo bene :lol: :lol: :lol:
ciao fra

salsax
8th April 2009, 19:47
ma voi pensate sul serio che un principiante che deve comprare un sax senza averne mai visto e tenuto in mano uno , sia in grado di valutare i requisiti che voi dite ????
questi li può apprezzare un sassofonista dopo anni di studio e a quel punto non gli servirÃ* certo un sax cinese.
a questo punto dò ragione al Nous ,

Il thread era interessante...
perdonami emilio , ma ci sarÃ* un motivo perchè i professionisti preferiscono spendere parecchi soldi per selmer , yanagisawa , r&c , yamaha.... , e non suoneranno mai in un concerto con trevor , comet , indocinovietnamsax .... :saputello

Mandrake
8th April 2009, 20:06
Non credevo che il concetto di "minimo requisito" o di "condizione necessaria" fosse cosi difficile da comprendere.

Non si tratta di elencare i criteri che, se soddisfatti, portano all'acquisto,ma al contrario quelli che , se non soddisfatti (anche uno solo) portano a scartare immediatamente lo strumento. Trovare una base comune sarebbe utile e non e' immediato.

Credo che NESSUNO comprerebbe un tenore da 50kg.... quindi UN PESO INFERIORE A 50 KG E' UNA CONDIZIONE NECESSARIA .
Magari non molto "stringente" ma certo necessaria

fcoltrane
8th April 2009, 20:17
rispondo a Salsax:
devo spezzare una lancia in favore di Emiliosansone.
sono io che sostengo che i requisiti minimi sono molti più di tre e di difficile definizione.
(Emilio era stato molto preciso e aveva specificato quali fossero i requisiti minimi : i 3 citati)

rispondo a Mandrake:
è proprio il concetto di minimo requisito o condizione necessaria sul quale non siamo daccordo.
ti faccio un esempio :
spesso facilitÃ* di emissione e suono sono aspetti che contrastano.
basterÃ* considerare preminente l'uno o l'altro per fare delle scelte del tutto antitetiche.

ciao fra

Mandrake
8th April 2009, 21:28
quindi, cercando i requisiti minimi comuni a tutti nessuno dei 2 lo e'.
Non vedo il problema

fcoltrane
8th April 2009, 22:05
ed infatti non vi è alcun problema solo una diversitÃ* di vedute.
nel cercare questi requisiti minimi intendevo solo ribadire che tutto dipende da cosa si ritiene preminente.

ritengo poi che alcuni argomenti siano tenuti in pochissima considerazione (anche tra professionisti affermati).

ciao fra

Isaak76
8th April 2009, 22:08
Vorrei ricordarvi che i punti sui quali si sta discutendo non sono finalizzati al solo neofita, ma anche a coloro che hanno una certa esperienza, anzi il discorso è proprio improntato sulle capacitÃ* percettive nel giudicare un Sax a primo acchito, quindi non ricamate troppo su discorsi ovvi, è logico che un neofita debba farsi aiutare da qualcuno con più esperienza, nessuno nasce "imparato"!

Quando presi il mio primo Sax l'unico Metodo che mi prefissai fu quello di eseguire un bella scaletta, che il timbro di voce mi piacesse e la meccanica fosse confortevole, il tutto sotto l'occhio attento del mio Maestro.
Ora, se dovessi ritornare indietro, sicuramente riprenderei lo stesso strumento, ma avrei un'occhio di riguardo all'Intonazione (che all'epoca non sapevo manco cosa fosse), alla fluiditÃ*, silenziositÃ* ed ergonomicitÃ* delle chiavi (cosa che in parte giÃ* feci) e cosa più importante provare più modelli di Sax assieme (anche questo giÃ* feci, ma sarebbe utile provare strumenti di Medio, alto e altissimo livello), questo aiuta molto a capire l'effettiva qualitÃ* dei materiali, certo occorre un'occhio molto attento, ma d'altronde la scrupolositÃ* e la meticolositÃ* in certe scelte è d'obbligo.

8th April 2009, 22:11
reqisito minimo =
- un bel riparatore/artigiano, con almeno 10 anni di esperinza nell'ambito saxofonistico, con almeno un corso di fomazione per ogni marca di sax,
- un sax,
- un manuale del piccolo chimico;

e vi faccio vedere io che esce dal sxofono...le fiamme!!!!
:yeah!) :lol: :lol: :saxxxx)))

9th April 2009, 00:01
ma voi pensate sul serio che un principiante che deve comprare un sax senza averne mai visto e tenuto in mano uno , sia in grado di valutare i requisiti che voi dite ????
questi li può apprezzare un sassofonista dopo anni di studio e a quel punto non gli servirÃ* certo un sax cinese.
a questo punto dò ragione al Nous ,
perdonami emilio , ma ci sarÃ* un motivo perchè i professionisti preferiscono spendere parecchi soldi per selmer , yanagisawa , r&c , yamaha.... , e non suoneranno mai in un concerto con trevor , comet , indocinovietnamsax .... :saputello

Caro Salsax: non dubitavo che avresti dato ragione al Nous (chiedo scusa ai Moderatori per questa battuta). Ti faccio solo rilevare, ancora una volta, ma è l'ultima, che in questa discussione mi sono riferito al piano fisico-tecnico dello strumento generico, e non a una marca particolare. L'artista, comunque, è in grado di cavare buoni suoni anche da uno strumento mediocre. A me è capitato di ascoltare dei saxofonisti ambulanti (in Francia) che suonavano benissimo con strumenti sconosciuti e rabberciati. Viceversa mi ricordo di un baritonista (sempre in Francia) che sfoggiava un Selmer nuovissimo ma faceva solo finta di suonare. In pratica sto dicendo che non è lo strumento a fare il musicista, ma è esattamente il contrario. Ma non è questo l'oggetto del topic.

Visto che hai citato marche attualmente esistenti sul mercato, tieni presente che se tutti la pensassero come te non ci sarebbe al presente alcun professionista disposto ad esibirsi con Yamaha, Yanagisawa, ecc. Questi marchi si sono affermati perchè "l'umanitÃ* suonante" ha gradualmente riconosciuto che quegli strumenti valgono qualche cosa. Continuo a non capire, comunque, perchè alcuni individui siano così restii ad accettare le novitÃ*. Altra cosa che non capisco è il perchè su forum pacifici e distensivi come questo qualcuno senta il bisogno di porsi su posizioni "integraliste".

Il progresso si basa sulla novitÃ*, Salsax. Se vengono fuori nuovi produttori di saxofoni decenti in qualsiasi parte del mondo conosciuto, per quanto mi riguarda mi rallegro. A me piace lo strumento, non il "tifo" verso una determinata marca, Salsax, che tu ci creda o no. Se trovo un Selmer che suona divinamente, sono contento. Se si tratta invece di un prodotto italico o cinese che risponde altrettanto bene, me ne rallegro ugualmente.

Mi spiace solo di essere costretto a discorsi "pesanti", contrariamente alle mie abitudini. Come ho giÃ* detto, sono un individuo pacifico e giocherellone.

Nous
9th April 2009, 09:35
Sono onorato dal fatto di essere citato ogni due risposte :lol:

Tornando in topic, non esistono requisiti minimi comuni a strumenti per "dilettanti" (intesi non in senso dispregiativo, ma solo come persone che non suonano frequentemente) e per professionisti.
L'insistere alla ricerca di parametri di valutazione comuni a tutti porta a dire che è richiesta una buona meccanica, una buona intonazione, una comoda emissione, un bel suono...e poi? Il buono è un fattore soggettivo, non esiste un buono assoluto (al massimo si può definire un ottimo) ma un buono PER ME. E' come il concetto di infinito in Fisica, che non è assoluto come in matematica ma si traduce in un "tanto grande quanto basta" (a fare quello per cui mi serve).

Facendo l'esempio sulla meccanica è evidente come nel caso di strumento con finalitÃ* non professionali probabilmente si cerca una meccanica comoda e non fragile che resista a carichi di lavoro minimi mentre nel caso di strumento professionale quello che si vuole è una meccanica che reagisca adeguatamente sotto stress e che regga carichi di lavoro anche notevoli.

Concretamente, la prova di emiliosansone sulla meccanica è secondo me (perdonatemi se ho l'ardire) il requisito minimo per un sax non professionale, mentre se io dovessi comprare un sax professionale farei altre prove..ad esempio qualche scala maggiore/minore con le diverse articolazioni, qualche esercizio di meccanica (il terzo degli Etudes Variées per esempio è una buona prova, secondo me), la parte discendente del primo esercizio del Detachè sul finale impegna sensibilmente la meccanica e può essere una prova interessante.

Come diceve fcoltrane l'emissione spesso è inversamente proporzionale al suono (la lastra ha un peso), non è un caso se tutte le persone che passano da uno Yamaha 275 ad altro modello superiore hanno subito problemi di emissione.
Anche qui, quindi , l'emissione è un requisito per un sax da studio dato che quel tipo di sax deve facilitare la vita a chi iniziando ha giÃ* fin troppi problemi.

L'intonazione è un requisito, ma per un professionista l'intonazione può essere corretta (in alcuni casi si tratta di problemi di impostazione, per i casi patologici ci sono alcune posizioni correttive, per esempio se il Re grave è calante basta correggerlo con la chiave del Do# (sempre grave) mentre se a calare è il Do acuto basta premere la chiave 4 (quella del Fa)) mentre per un dilettante poco abituato al controllo del suono e con diaframma poco allenato la richiesta è quella di uno strumento sostanzialmente "auto-intonato". Ancora quindi un professionista potrebbe preferire un sassofono con un timbro bellissimo e con intonazione difficile piuttosto che un sassofono "perfettamente intonato" (è impossibile) ma con suono freddo e neutro.

In generale, il requisito minimo per uno strumento non professionale è che non complichi la vita a chi lo suona mentre il requisito minimo per uno strumento professionale è che assecondi completamente chi lo suona.
In comune queste categorie hanno sostanzialmente solo la forma.

In merito al fatto che grandissimi sassofonisti suonino anche con lattine di coca-cola, la cosa è sicuramente vera ma la lattina di coca-cola non li asseconda bensì li limita..per questo in concerto i grandi nomi useranno sempre grandi strumenti.

Aggiungo una cosa che secondo me è importante, ovvero che non si può scegliere uno strumento musicale senza giudicarne il suono...inoltre non so se ci sono venditori che lascerebbero un mese uno strumento in prova, ma io quando devo scegliere uno strumento lo porto a casa almeno una settimana per verificare se corrisponde alle mie esigenze (e anche se prendo uno strumento per un allievo, di solito qualche tempo in prova lo tengo prima di decidere di farglielo tenere).
Ovviamente dipende dal tipo di rapporto che si ha col proprio fidato spacciatore di strumenti musicali.

Mandrake
9th April 2009, 10:02
Mi arrendo!
Ho una certa eta' devo risparmiare energie, mi stanco presto
::saggio::
Walter

salsax
9th April 2009, 11:39
ragionamento serio , competente , preciso e senza polemiche :bravo:
ineccepibile , straquoto Nous :half:

fcoltrane
9th April 2009, 11:56
Mi arrendo!
Ho una certa eta' devo risparmiare energie, mi stanco presto
::saggio::
Walter

:lol: :lol: :lol:
ciao fra

Isaak76
9th April 2009, 13:27
Mi arrendo!
Ho una certa eta' devo risparmiare energie, mi stanco prestoLo credo! dopo la pedalata di ieri sera!!!

9th April 2009, 16:09
Invidio Mandrake, che si può "arrendere". Io non mi posso permettere questo lusso, dato che ho aperto il topic, non immaginando di scatenare una nuova "guerra di religione". Ribadisco comunque, visto che non sembra abbastanza chiaro, che non sono in conflitto con nessuno. Mi limito a esprimere opinioni soggettive, nella speranza che siano utili a qualcuno.

Moderatori: provo a rappacificarmi col Nous, visto che qua sopra ha prodotto un intervento articolato e non provocatorio, che evito di citare per motivi di spazio. Affermo, inoltre, che la sottostante risposta non ha alcun intento provocatorio, anche se così dovesse sembrare a qualcuno. Mi sto limitatando ad esternare le mie personali persuasioni. (Minkia! E' veramente difficile comunicare e spiegarsi, negli ultimi tempi! Sembra di camminare continuamente sulle uova! :D :D :D )

Spettabile Nous:

Tutto quello che dici è più o meno corretto, ma ancora una volta non ci siamo capiti. Io mi sono riferito a requisiti in prima battuta sicuramente condivisibili da tutti: professionisti, dilettanti e neofiti. Non ho ancora conosciuto un professionista che si "diverta" a "ingrugnarsi" più del dovuto o a usare posizioni alternative per correggere intonazione ed emissione. Tieni presente che mi sto riferendo a strumenti nuovi, non a saxofoni vintage. Anche un virtuoso, di questi tempi, deve avere un motivo del tutto particolare e molto specifico per acquistare uno strumento NUOVO con difetti di intonazione, di emissione e di meccanica. Sono passati da parecchio i tempi del Sidney Bechet, che secondo alcuni era costretto a usare il "vibrato nervoso" per nascondere difetti di intonazione del suo soprano. Se anche così fosse, tuttavia, ti stai riferendo a una situazione del tutto particolare e certamente non condivisa dalla maggior parte dei professionisti, a meno che non si tratti di un masochista o di un "endorser" pagato appositamente per fare pubblicitÃ* a un determinato marchio: ho la netta impressione che la costruzione dei saxofoni si sia notevolmente evoluta negli ultimi 10 - 15 anni.

Detto ciò, affermo che ultimamente è possibile reperire sul mercato strumenti che simultaneamente non complicano la vita al suonatore e rispondono a determinati requisiti acustici. In termini ancora più "spicci", sono convinto che uno strumento NUOVO (non vintage), se ben costruito, può accontentare tutti, specie se lo si correda di un setup (bocchino, ancia) adeguato al suonatore. La tenuta nel tempo non appartiene a questo topic, anche e soprattutto perchè è condizionata da molti fattori non facilmente quantificabili a priori, a partire dal come viene trattato lo strumento.

E' altrettanto evidente che il professionista tenderÃ* a esibirsi con strumenti "a la page" o "vintage", ma questo è un altro paio di maniche. Se si volesse seguire questo parametro, tutti quelli che vanno ad acquistare una nuova auto dovrebbero riferirsi ai veicoli utilizzati dai rappresentanti di commercio. Ma come per le auto, dato che il saxofono è ormai molto popolare, il mercato prevalente di questo strumento è notevolmente più esteso rispetto al settore professionale. Non stiamo parlando del fagotto o dell'oficleide.

Per quanto riguarda la meccanica è mia opinione, paradossalmente, che essa dovrebbe essere più "robusta" su uno strumento per neofiti rispetto a quella destinata ai professionisti: Il neofita, infatti, è tendenzialmente più "rigido" e preme sui tasti più del dovuto. Ma il neofita, in genere, vuole spendere poco perchè non ha chiara percezione del suo futuro "strumentale", mentre la robustezza costruttiva costa.

In ultima analisi, Nous, confermo (con o senza guerre di religione in atto), i tre requisiti minimi giÃ* dichiarati, visto che non ne sono stati proposti di alternativi, in sostanza.

Per quanto riguarda gli esercizi, attualmente sto praticando quelli del Ramon Ricker, i "Patterns for Jazz" di Jerry Coker e altri, e gli "Advanced Jazz Conception for Saxophone" del Niehaus. Occasionalmente, mi ripasso qualcuno dei "Vingt.Cinq Exercises Journaliers" del Mule. La meccanica dei saxofoni tenore e contralto che sto attualmente utilizzando regge molto bene a questo tipo di stress, Nous.

Non ti offendere e prendila come una battuta: spero che il tuo "spacciatore" di strumenti musicali non coincida col mio. Non vorrei acquistare strumenti che sono stati provati per una settimana da vari individui, in attesa dell'acquisto, e poi rifiutati. Comprerei praticamente uno strumento usato pagandolo per nuovo.

Ad ogni modo ribadisco che tutta la faccenda, a mio umile avviso, è più semplice di come la si vuol dipingere: bastano pochi minuti di prova, a uno "scafato", per capire cosa può fornire uno strumento. Sempre senza offesa, Nous: ognuno ha i suoi parametri di valutazione.

Nous
9th April 2009, 16:38
Anche un virtuoso, di questi tempi, deve avere un motivo del tutto particolare e molto specifico per acquistare uno strumento NUOVO con difetti di intonazione, di emissione e di meccanica.


In effetti, non ho scritto da nessuna parte che uno debba comprare uno strumento che difetta in queste cose..ho solo scritto che sono parametri non oggettivi dato che variano da persona a persona ;)
Comunque sia io che fcoltrane abbiamo indicato che il timbro e la voce sono parametri..qualcuno ha suggerito il peso, non mi sembra male come osservazione. Io personalmente verifico anche la qualitÃ* dei componenti, lo vedi senza suonarlo se uno strumento ha materiali scadenti (plastica invece di feltri, molle da 10 centesimi alla tonnellata, ...).



Per quanto riguarda gli esercizi, attualmente [CUT]


Non intendevo fare a gara a chi fa più esercizi o chi ne fa di più difficili, era un esempio banale per dire che io la scala cromatica non la userei da sola per testare la meccanica :zizizi))



spero che il tuo "spacciatore" di strumenti musicali non coincida col mio. Non vorrei acquistare strumenti che sono stati provati per una settimana da vari individui, in attesa dell'acquisto, e poi rifiutati. Comprerei praticamente uno strumento usato pagandolo per nuovo.


Tranquillo, normalmente uno strumento che mi piace lo porto a casa per ulteriore prova ma non lo rendo mai :lol:
Una sola volta ho cambiato idea, ma l'ho cambiata il giorno dopo e non dopo una settimana (ed era comunque un usato) :ghigno: Se invece non mi piace, inutile portarmi il peso fino a casa ;)

Lanjazz
9th April 2009, 17:07
Anch'io mi arrendo!!! Quando un discorso dura più di 2 milioni di parole alla mia etÃ* fatico troppo... In ogni caso ognuno resta fisso nel suo modo di pensare.

9th April 2009, 22:21
Rilassati, Lanjazz: per quanto mi riguarda ho terminato. Perchè dici "alla tua etÃ*"? E' pressochè impossibile che tu sia più vecchio di me.

Oops... sono OT. Chiudo, chiudo, Lanjazz!

Lanjazz
10th April 2009, 18:39
Sono sincero se dico che questo Forum mi ha aiutato davvero tanto nella mia esperienza di sassofonaio... trucchetti, info, scorciatoie.... Come non buttare i soldi... e ho trovato imboccature e altro usati per poter provare senza comprare ogni volta cose nuove... Ma una cosa è certa, la diatriba sulle marche e sui requisiti di uno strumento non verranno mai risolte... Questo perchè ognuno vive l'arte a modo suo.. giusto? sbagliato? Questo è il bello dell'arte.. la sperimentazione e lo studio proprio... Io probabilmente non diventerò mai un bravo musicista, perchè se volete uccidermi mi dovete costringere a studiare con metodo.... io prendo il sax e suono e mentre suono faccio scale arpeggi e tutto il resto.. ed è questo suonare che mi costringe a suonare ogni santo giorno...pena l'appassimento della mia anima.. Per questo mi lascio innervosire da lezioni o pareri che non possono essere altro che personali. Uno che inizia DEVE comprare un buon strumento, poi, solo con l'esperienza troverÃ* il SUO strumento che magari avrÃ* una meccanica schifosa ma per lui sarÃ* come un figlio, con tutti i difetti, ma un figlio. A quel punto tirerÃ* fuori il meglio di se.
Questo è il mio umile, off topic parere.

fcoltrane
10th April 2009, 20:17
quoto quanto detto da Lanjazz :D , aggiungo che le discussioni accese come in questo caso sono comunque utilissime perchè danno comuque a chi non li ha nuovi spunti di riflessione.
si parla di requisiti minimi e si può avere una idea da quello che ciascuno scrive sull'idea che sta alla base .
e quindi ci sarÃ* chi predilige la meccanica o la facilitÃ* di emissione o determinate caratteristiche tecniche costruttive , chi riterrÃ* significativo e preminente il suono in tutti i suoi aspetti ecc..
ciao fra