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Visualizza Versione Completa : Garzone DVD "The Triadic Chromatic Approach"



almartino
26th February 2009, 19:05
Quello di Garzone è un approccio interessante all’improvvisazione, anche se non immediato.
Ho visto il suo DVD "The Triadic Chromatic Approach" ed è fatto molto bene.
Il metodo comprende 2 DVD ed un file pdf di 32 pagine.
Ci sono più di 3 ore di filmati.
Sul DVD1 Garzone suona 6 brani con il suo gruppo poi illustra il suo metodo “Triadic Chromatic Approach†con degli esempi eseguiti al Piano, Sax Tenore, Sax Soprano e Chitarra.
Nel DVD2 Garzone da suggerimenti sull’imboccatura ed il suono!
Poi ci sono delle tracce solo base in modo da poter suonare, studiare e sperimentare. In alcune si suona con Garzone, lui inizia poi lascia spazio per la vostra improvvisazione, poi ritorna ecc ecc...
Poi ci sono delle interviste e degli extra.

Il metodo:
Da quello che ho capito, con questo metodo Garzone desidera integrare tutte le 12 note in un contesto musicale.
Tutto si basa sugli accordi, delle triadi, quindi bisogna avere grande padronanza con gli accordi (arpeggi).
I principi basilari sono:
- 2 triadi devono essere collegate tra loro con un semitono di distanza
- sul cambio di triade non bisogna usare la stessa inversione:
esempio: Do maggiore ( Do Mi Sol )
2 possibilitÃ*:
1) Do Mi Sol Lab...
2) Do Mi Sol Solb...

1) Do Mi Sol Lab Do Mib (soluzione errata)
2) Do Mi Sol Solb Sib Reb ( soluzione errata)

Possibili soluzioni corrette:
1) Do Mi Sol Lab Fa Reb (Lab Fa Reb= triade Reb maggiore)
2) Do Mi Sol Solb Reb Sib (Solb Reb Sib= triade di Solb maggiore)

Esempio 2:
metodo corretto:
Do Mi Sol (Do mag.) Lab Mib Do (Lab mag.) Si Re Sol (Sol mag.) Lab Reb Fa (Reb mag.) Mi Do Sol (Do mag.) Solb Reb Sib (Solb mag.)

Questi sono esempi con triadi maggiori ma bisogna estendere il metodo anche a triadi minori, diminuite ed aumentate.

Per la costruzione di una linea melodica bisogna sapere che:
- la melodia creata deve stare in un intervallo di 3a maggiore
- non si può ripetere lo stesso intervallo consecutivo nella stessa direzione

Esempio:
Do (nota di partenza)
possibili note successive:
sopra: Do# Re Re# Mi
sotto: Si Sib La Lab

Se si sceglie dopo il Do il Re (cioè intervallo di seconda ascendente)
non si può suonare dopo un Mi (cioè stesso intervallo di seconda ascendente)
Possibili soluzioni corrette:
Do Re Do
1) Do Re (2a mag. ascendente) Do (2amag. discendente)

2) Do Re Mib
Do Re(2a mag. ascendente) Mib (2a minore ascendente)

Esempio esteso corretto:

Do Do# (2a minore ascendente) Re# (2a mag. ascendente) Re (2a minore discendente) Do (2a maggiore discendente) Re# (3a minore ascendente) Do# (2a mag. discendente) Do (2a minore discendente) Do# (2a minore ascendente) Mi (2a aumentata ascendente o 3a mag. ascendente) Re (2a mag. discendente)...
Ecco, come avrete notato la melodia resta sempre in un intervallo di 3a maggiore.

Queste sono solo indicazioni, il metodo completo è abbastanza esaustivo, il difficile comunque resta l’applicazione.
Non è un metodo di facile approccio ma per chi desidera estendere il proprio linguaggio musicale è una bella avventura.
ciao
Al

Jacoposib
26th February 2009, 19:26
Grazie Al, davvero interessante! il prezzo di questo malloppo?

salsax
26th February 2009, 20:17
al , oltre al prezzo , come faccio a trovarlo ? :BHO:

tzadik
26th February 2009, 23:25
Uhmm...
A occhio sembra una giustificazione delle sostituzioni per sovraestensione... "compresso" in un range più limitato...

Dovrebbe essere più o meno il modo che usa Scofield per improvvisare.

almartino
26th February 2009, 23:38
si, bene o male ogn'uno si gira e rigira gli accordi come vuole, ogn'uno crea, s'inventa regole, cromatismi, tensione/risoluzione, inside/outside, poi alla fine il succo è sempre lo stesso, questa è la visione di Garzone.

salsax
26th February 2009, 23:46
scusa al , io faccio classica ma mi piacerebbe studiare e provare ad improvvisare , per me andrebbe bene ? se si dove lo trovo ? :BHO:

almartino
26th February 2009, 23:52
se non hai mai improvvisato e sentito l'esigenza di farlo non credo vada bene per te, almeno per il momento non è il caso, questo metodo è ad un livello avanzato, dovresti iniziare dalle basi e per questo di metodi ce ne sono moltissimi.
ciao
Al

salsax
26th February 2009, 23:58
ok al :half: , qualcosa di facile da provare per iniziare ?

almartino
27th February 2009, 00:06
se te la cavi con l'inglese il primo che mi viene in mente è il Vol.1 dell'Aebersold "How to play Jazz and improvise",
è un buon punto di partenza, ci sono ottimi suggerimenti,(però non fossalizzarti solo su questo).
Ovviamente è buona cosa anche ascoltare i grandi jazzisti e non solo sassofonisti... ;)
ciao
Al

tzadik
27th February 2009, 00:08
NO!!!!!

Sto metodo può solo fuorviarti!!! (Il metodo di Garzone!)

Comincia a imparare scale e a scomporle per arpeggi... imparati tutti i rivolti possibili e immaginabili.

Questo metodo fondamentalmente ti propone una punto di vista per creare "tensione" armonicamente... Per creare "tensione" in un solo: o procedi ritmicamente o armonicamente.
Spesso si da per scontato il fattore "ritmico"... questo metodo "avanzato" da giÃ* per scontato il fatto che tu giÃ* smanetti bene sul sax.

Comunque ci sono sassofonisti sono più conosciuti di Garzone e che utilizzano metodi ancora più avanzati (vedi Joe Henderson, il capostipite... e Michael Brecker: i primi 2 che mi vengono in mente)...
Joe Henderson, secondo me, resta ancora inarrivabile!

salsax
27th February 2009, 00:10
grazie al , segnato :yeah!)
il jazz lo ascolto da sempre , cerco di imparare :ciuccio::

tzadik
27th February 2009, 00:33
Il "NO" era riferito al metodo di Garzone...


Straconsigliati gli Aebersold... e i metodi basic di Bob Mintzer e Lennie Niehaus!!!

salsax
27th February 2009, 00:37
grazie tza , segnati anche questi :yeah!)
ora a nanna :sonno: :ciuccio::

pizzic77
27th February 2009, 12:26
Interessante questo metodo di Garzone....sicuramente non immediato,ma interessante....

tzadik
8th March 2009, 01:46
Trovo che certe giustificazioni del suonare "outside" vengono fatte a posteriori e spesso originariamente credo che tutto abbia inizio da un sorta di facilitÃ* geometrica...

All'inizio si prediligono diteggiature più comode...

Se poi si va a vedere come vanno fuori Michael Brecker, Bob Mintzer, Kenny Garrett o anche John Scofield o Herbie Hancock... si può schematizzare tutto e condensare tutto in uno "stile"...
John Scofield lo si riconosce perchè suona storto e sta in maniera strana sul tempo a tratti...
Hancock basta sentire che accordi che butta giù... ci sono sempre delle cose ricorrenti...

Per i sassofonisti avete sicuramente giÃ* capito... come funziona :-leggi-: