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Visualizza Versione Completa : sax nuovo, non "sfogato" come si fÃ* a scegliere?



pumatheman
4th January 2009, 16:21
Come si fÃ* a scegliere il sax comprandolo nuovo?
giustamente si dirÃ*: quello che ti piace di più? ::saggio::
ok grazie, ma quando si tratta di un sax nuovo, ancora da "sfogare" come si fa a capire una volta sfogato quali caratteristiche cambieranno nel suono?
solo volume e "facilitÃ*" d'emissione?
oppure influisce significatvamente anche sul timbro?
come si fÃ* a capire se un sax "è da sfogare"?
oppure cambia semplicemente e incosapevolmente la ns impostazione ed emissione adattandosi al nuovo sax? :BHO:
tralasciando tutta la teoria sulla sfogatura e della sua motivazione fisica/chimica, cari soci, sarebbe utile se raccontaste le vs esperienze con i sax nuovi e la loro/vostra evoluzione , come e quanto il timbro/suono del sax è cambiato dopo la famigerata sfogatura oppure quanto siete cambiati voi nel soffiarci dentro adattandovi al nuovo strumento... :D-:

Simone Borgianni
4th January 2009, 16:46
Ma mi dici come ha fatto ha trovÃ* moglie?.............. :lol: :lol: :lol:

almartino
4th January 2009, 16:51
puma nella tua domanda ci sono giÃ* delle risposte!
Credo che ne abbiamo giÃ* parlato, comunque sinceramente non credo a miglioramenti evidenti con la sfogatura (a patto che esista), credo che si sfoga più chi lo suona :smile:
( dalle parole secondo gm85 topic "Sfogare il sax" paragrafo 1, versetto 15 :
"ripeto che non so se un sax si sfoga o no ma di sicuro mi sfogo io quando lo suono!!" :lol:
Quando compri un sax è chiaro che deve piacerti giÃ* in quel momento, non credo che uno compra un sax che reputa discreto pensando che un domani la sfogatura lo renda migliore!

Sax O' Phone
4th January 2009, 16:52
:lol: :lol:
Però l'argomento è serissimo! Forse lo devi suonare come un pazzo infischiandotene dell'intonazione per un paio d'anni e poi, come per magia, scopri che lo hai sfogato, ma che ormai non hai più l'orecchio per capire se è intonato... :BHO:
:lol:

pumatheman
4th January 2009, 16:55
:lol: :lol: :lol:

Nous
4th January 2009, 17:01
Non è che il sax sfogato cambi completamente rispetto a quello nuovo...libera solo meglio (o di più, a seconda del punto di vista) gli armonici...ma non è che un sax con suono chiaro diventa improvvisamente scuro, o viceversa...

Novazione77
4th January 2009, 17:17
...conosco persone che per far suonare un sax nuovo subito bene l'hanno fatto slaccare(potrebbe essere una risposta alla tua domanda)...resta cmq il fatto che io non spenderei qualche migliaia d'eruro sperando :pray: che un domani il sax si sfoghi, la sfogatura dev'essere un fattore molto secondario nella scelta del sax giusto, in quanto esso deve piacere a prescindere(citazione "Totò") :yeah!)

Nous
4th January 2009, 17:39
D'altronde quando scegli la donna non la scegli pensando a quanto sarÃ* bella dopo una dieta, la scegli perchè ti piace in quel momento :saputello

ModernBigBand
4th January 2009, 17:39
Io credo che non sia un problema così rilevante da meritare particolare attenzione ma vorrei motivare il perché di questa considerazione.
Se vado in un concessionario e compro una Ferrari sono certo di comprare un'auto che "sciogliendosi" può solo migliorare e non certo peggiorare.
Al contrario, se compro un'auto da quattro soldi è quasi inevitabile un peggioramento nel tempo.
Questo vale anche per i sax. Se compro un sax di ottima qualitÃ*, deve essere "ottimo" da subito, eventuali micro-miglioramenti dati dall'uso continuo devono essere considerati come un "plus" e non bisogna star lì a sperare in chissÃ* cosa, anche perché non è automatico che un sax "suonato" possa suonare meglio di uno nuovo di zecca.
Ci sono strumenti che hanno suonato anni e fanno ugualmente schifo perché chi li ha utilizzati non li ha "sfogati" a dovere.
Come per il caso delle auto, se compro un sax scadente è difficile che con il tempo possa migliorare, anzi, è altamente probabile un peggioramento.

;)

Sax O' Phone
4th January 2009, 20:21
...deve piacere a prescindere(citazione "Totò") :yeah!)
Apprescindere!...e parli come badi! :lol:
Da come ho capito io, il rodaggio: più fai vibrare il metallaccio, e più le catene molecolari si compattano, grazie anche al calore del fiato... Magari metto nel forno ventilato il soprano Jupiter, così lo sfogo per benino! :idea: :roll: :lol:

fcoltrane
5th January 2009, 09:57
puma nella tua domanda ci sono giÃ* delle risposte!
Credo che ne abbiamo giÃ* parlato, comunque sinceramente non credo a miglioramenti evidenti con la sfogatura (a patto che esista), credo che si sfoga più chi lo suona :smile:
( dalle parole secondo gm85 topic "Sfogare il sax" paragrafo 1, versetto 15 :
"ripeto che non so se un sax si sfoga o no ma di sicuro mi sfogo io quando lo suono!!" :lol:
Quando compri un sax è chiaro che deve piacerti giÃ* in quel momento, non credo che uno compra un sax che reputa discreto pensando che un domani la sfogatura lo renda migliore!
:lol: :lol: :lol:
ciao fra

Novazione77
5th January 2009, 10:07
Apprescindere!...e parli come badi! :lol:

Siamo uomini o caporali! ::saggio::
:lol: :lol: :lol:

Danyart
5th January 2009, 16:31
esperienza personale:
ho acquistato un selmer serie 2 tenore nel 2000 (numero di serie del 1998), senza conoscere bene quali caratteristiche debba avere un sax, diciamo che lo presi per il nome e per la bellezza in mezzo ad altri 3-4 modelli...mi resi conto abbastanza presto che il suono che ne veniva fuori non era soddisfacente, troppo chiuso, chiaro e "ruvido", soprattutto gli estremi bassi e gli estremi acuti non suonavano come avrei voluto...al tempo mi sembrava avesse problemi di fabbricazione, diversi sugherini cadevano ed una vite si distrusse letteralmente in serata dopo 5 mesi dall'acquisto...ero abbastanza disperato, preferivo lo yamaha semidistrutto della banda musicale, e con il Mark 6 che di tanto in tanto potevo suonare non c'era paragone alcuno, come una ferrari con una cinquecento...ovviamente, i problemi li aveva eccome ma anche, anzi, soprattutto io, non avevo un suono buono...ora, passati otto anni, due volte revisionato, suonato per migliaia di ore, serate, viaggi, cambiamento di imboccatura e di setup ancia/bocchino, studi pazzi alla Leopardi dei bei tempi, qualche lezioncina di perfezionamento, tantissimo ascolto dei grandi e, ovviamente, crescita personale (anche vecchiaia temporale..) nell' individuare un suono ideale personale, il risultato è sorprendentemente diverso...ho provato alcuni mark 6 poco suonati che mi sono piaciuti meno del mio ferro, anche se, quando ho avuto l'opportunitÃ* di risuonare quel vecchio e semidistrutto Mark 6 dei primi anni di studio..beh, mi veniva da piangere anzi, avevo voglia di uccidere il proprietario...
In sostanza, penso che un buon strumento, suonandolo, migliori, sia perchè obbiettivamente risponde meglio alle sollecitazioni, sia perchè, anche noi, ci prendiamo la confidenza giusta e riusciamo a capirne meglio le caratteristiche che ci permettono di esprimerci al meglio con quel dato tubo... :saxxxx)))

David Brutti
9th February 2009, 22:22
Vorrei testimoniare l'inverso: nella mia carriera ho posseduto 2 alti Yanagisawa. Con il primo mi ci sono diplomato a Bordeaux, il secondo l'ho utilizzato per anni prima di passare al Mark VI. Entrambi i sax hanno riscontrato un netto peggioramento nella qualitÃ* del suono dopo circa due anni di utilizzo.
Entrambi i modelli hanno iniziato a perdere armonici e il suono da ricco e potente che era ha iniziato a diventare sempre più povero e cartonato. Anche dopo averli ritamponati integralmente il problema è rimasto.
Avete mai riscontrato simili problemi?
O forse i sax non avevano nessun problema ero solo io che mi stancavo del loro suono... mah!?

Premetto che entrambi i sax hanno subito sevizie ripetute (ai tempi di Bordeaux si studiava...) e sono stati mandati all'estremo quasi quotidianamente.

Per il resto concordo con il fatto che la maggiorparte dei sax che ho attualmente si sono iniziati ad "aprire" a livello timbrico dopo un paio di anni di utilizzo. Ovviamente non saprei dire se sono io che mi sono abituato a loro o se sono loro che sono migliorati. Forse tutte e due le cose chissÃ*. E' un pò come voler scoprire se sia nato prima l'uovo o la gallina. Meglio mangiarli entrambi...

tzadik
9th February 2009, 22:40
Io ho avuto per le mani un Yanagisawa "T990µ" per un mese quando quando ho fatto revisionare il mio Selmer un paio di anni fa'.

Rispetto al Selmer... ho notato una certa mancanza di armonici e molto più lento a recipire le dinamiche (forse non è un male per il mio setup e il mio modo di suonare irruento e cattivo...). Per la velocitÃ* e la messa appunto della meccanica, facevano passare tutto il resto in secondo piano... :DDD:

Blue Train
9th February 2009, 22:53
Da come ho capito io, il rodaggio: più fai vibrare il metallaccio, e più le catene molecolari si compattano, grazie anche al calore del fiato
Ma che mangi di solito! :lol:
Quando sento questi argomenti mi viene sempre in mente la pubblicitÃ* di Michele del Glen Grant (tra l' altro Whisky scadente), ma voi riuscireste a riconoscere il suono di un sax sfogato? :mha!(
Vi faccio i miei complimenti!

fcoltrane
9th February 2009, 23:48
:mha!(
dalla mia esperienza posso dire che se un sax nuovo suona bene dopo un po suona anche meglio.
ma se un sax non suona bene difficilmente senza un intervento su tamponi o altro cambierÃ* in maniera rilevante.
ciao fra
concordo con Al non so se il sax si sfoga io sicuramente.

re minore
23rd April 2009, 09:23
15 anni fa ho smesso di suonare, e all'epoca il suono del mio alto (Selmer SA 80 II abbondantemente sfogato) non e' che mi faceva impazzire. Ora ho ripreso a suonare e con lo stesso setup (becco Selmer C* & ancia bari hard) il suono che faccio mi piace un casino! Quindi... forse... siamo noi che cambiamo. A meno che15 anni di armadio non abbiano ulteriormente sfogato il sax. :BHO:

Il Fumatore di Sax
23rd April 2009, 11:11
Si è fatto 15 anni di "stagionatura"!! :lol:

tzadik
23rd April 2009, 13:57
[quote="Sax O' Phone":3s9zr8cf]Da come ho capito io, il rodaggio: più fai vibrare il metallaccio, e più le catene molecolari si compattano, grazie anche al calore del fiato
Ma che mangi di solito! :lol:
Quando sento questi argomenti mi viene sempre in mente la pubblicitÃ* di Michele del Glen Grant (tra l' altro Whisky scadente), ma voi riuscireste a riconoscere il suono di un sax sfogato? :mha!(
Vi faccio i miei complimenti![/quote:3s9zr8cf]

In linea di massima avviene proprio quello... con sbalzi di temperatura e vibrazioni (apporti energetici)... le dislocazioni si redistruibuiscono meglio...
A livello "locale" c'è un maggior omogeneitÃ* nella distribuzione degli atomi che formano l'ottone... Vi ricordo che in metallurgia l'atomo è un corpo rigido: si usa la meccanica classica, non la meccanica quantistica... ;)

Placebo
23rd April 2009, 14:16
Anche il mio maestro dice che gli strumenti devono sfogare. Io non sono certo esperto, ma mi viene da pensare ai tamponi che in uno strumento nuovo, sono ovviamente... nuovi!
Il mio rampone appena revisionato un mese fa suonava bene, con tutti i tamponi e sugheri nuovi. Ora che ha pompato aria per una sessantina di ore dalla revisione, posso garantirti che suona molto meglio e naturalmente la meccanica è pure più sciolta, cosa che a sax nuovo di pacca non puoi apprezzare.

Ciao

tzadik
23rd April 2009, 16:03
Quanto il sax viene ritamponato... di solito viene tenuto chiuso con i tamponi a contatto per qualche giorno... proprio perchè i tamponi prendano il "segno"... ovviamente dopo qualche uteriore giorno di assestamento e suonando il suono migliore...

Comunque, il tampone con il tempo si indurisce o si sposta o si deforma per quello chiude male... infatti non sempre c'è la necessitÃ* di sostituirlo, se non dopo molti anni!

23rd April 2009, 16:18
Ho la vaga impressione che questo argomento rientri nel numero delle cosiddette "seghe mentali":

Mi dichiaro d'accordo con chi afferma che un buon sax deve suonare bene immediatamente.

Le dislocazioni e le vibrazioni, sempre a mio modesto avviso, c'entrano poco. Le dislocazioni non sono altro che difetti cristallini presenti nella struttura del materiale: posti vuoti disponibili per altri atomi e/o molecole che vogliono cambiare permanentemente di posto. Questi "posti vuoti" sono utilissimi al momento della fabbricazione, perchè stabiliscono la tendenza dei vari materiali alle deformazioni permanenti. Se vogliamo fabbricare un qualsiasi tubo sonoro metallico, sax compreso, abbiamo bisogno di impiegare materiali capaci di mantenere stabilmente la deformazione originariamente imposta. Non è a caso che per fabbricare strumenti a fiato metallici è stato impiegato prevalentemente l'ottone. Esso ha i necessari requisiti anche e soprattutto sul piano della facile deformabilitÃ* plastica.

Alcuni produttori sbandierano il procedimento chiamato "annealing" successivo alla fabbricazione. Se ho ben capito questo trattamento non è altro che una "ricottura", mediante la quale il pezzo viene riscaldato al fine di eliminare il preesistente "incrudimento" generato dalla deformazione plastica. In termini più semplici, il pezzo viene riscaldato per ottenere un più stabile adattamento alla forma che giÃ* gli è stata imposta, mediante una riscristallizzazione indotta dal calore. In tal modo dovrebbero essere scongiurate eventuali variazioni di forma, sia pure minime, che potrebbero pregiudicare in futuro le prestazioni sonore dell'oggetto. Tutto qua.

Perciò, se volete comprare uno strumento giÃ* "sfogato" in partenza, assicuratevi che il produttore lo abbia preventivamente sottoposto ad "annealing".

Dubito, tuttavia, che i saxofoni nuovi non "ricotti" possano presentare particolari problemi futuri se sono validi come forma, posizionamento e calibro dei fori, tamponatura e meccanica: la trasmissione di energia generata mediante le vibrazioni è molto inferiore a quella necessaria per deformare stabilmente il materiale. A meno che uno abbia dei polmoni capaci di raddrizzare un sassofono curvo...

Ricordo pure vagamente varie opinioni "audaci" sulla faccenda della "sfogatura" dei saxofoni. C'era un vecchio saxofonista che amava ripetere: "Sui sassofoni, più morchia si accumula, meglio è". Secondo costui, sarebbe utile lasciare accumulare la fetenzia sullo strumento, perchè è quest'ultima che si preoccupa "spontaneamente" di ovviare ad alcuni difetti di fabbricazione... Ovvìa, ragazzi... anche in questa opinione un vantaggio c'è: se uno si presenta su un palco con uno strumento che puzza di putrefazione a 50 metri di distanza, è quasi certo che avrÃ* tanto spazio per muoversi...

Placebo
23rd April 2009, 18:35
Quanto il sax viene ritamponato... di solito viene tenuto chiuso con i tamponi a contatto per qualche giorno... proprio perchè i tamponi prendano il "segno"... ovviamente dopo qualche uteriore giorno di assestamento e suonando il suono migliore...

Comunque, il tampone con il tempo si indurisce o si sposta o si deforma per quello chiude male... infatti non sempre c'è la necessitÃ* di sostituirlo, se non dopo molti anni!

E' vero....
per questo dopo il lavoro ho tenuto la meccanica chiusa per giorni con cunei di sughero. Ma posso assicurarti che suonando e col tempo i tamponi si amalgano ancora meglio coi fori :saputello

Nous
23rd April 2009, 19:46
Per scegliere un sax nuovo basta suonarlo.

mario
24th April 2009, 08:25
Ho la vaga impressione che questo argomento rientri nel numero delle cosiddette "seghe mentali" ...


Alla lettura della prima riga sapevo chi era l'autore senza leggerne il nome ,come ormai sappiamo ,sono pienamente d'accordo con te ,io non so se qualcuno di coloro che menano il torone ha mai visto "costruire " un sax. Io l' ho visto fare personalmente in due fabbriche diverse (non faccio nomi perchè non so se è permesso) e vi assicuro che dopo la piegatura iniziale a freddo (con anche delle generose e brutali ammaccature) e dopo la saldatura "forte" del fusto sulla sua lunghezza la tua lastra di qualunque materiale essa sia ,non potrÃ* subire traumi peggiori,alla luce di questo diamo pure sfogo all'immaginazione e ai convincimenti, altrimenti gli argomenti si esauriscono.
P.S. ci sono poi i patiti della lastra martellata a mano ,ma quelli sono irrecuperabili. :ghigno:

Nous
24th April 2009, 08:41
Che trauma..sono quasi del tutto d'accordo con emiliosansone :cry: :cry:

Nous
24th April 2009, 08:57
P.S. ci sono poi i patiti della lastra martellata a mano ,ma quelli sono irrecuperabili. :ghigno:

In realtÃ* è dimostrato che il procedimento attuale e moderno di lavorazione della lastra (a pressione) e quello "vintage" a battimento producono dei risultati diversi, dovuti al diverso spessore della lastra prodotta.