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Visualizza Versione Completa : Chiver dei Selmer SA II e III , mark VI e co.



fabbry
8th December 2008, 17:25
Ciao ragazzi, nn so se questo argomento è stato mai affrontato, ma da un rapido sguardo sembra di no.
Il discorso molto semplice: avete mai notato la differenza della forma dei chiver dei vecchi Selmer Mark VI , con quelli dei più moderni SA II e III serie? I chiver di quest'ultimi, escono, x così dire dallo strumento, seguendo la linea del corpo dello strumento stesso, qualcuno dice "tipo clarinetto basso", mentre quelli dei vintage, cambiano direzione, puntando subito verso l'esecutore. Non so se ho reso l'idea.
Questa differenza l'ho notata anche nel mio Borgani ( chiver tipo Mark VI), ed anche in altri strumenti osservati nella galleria.
Pensate che questo possa aver contribuito a cambiare completamete il carattere di questi strumenti, oppure il dettaglio è ininfluente?
Io credo di no, dal momento che il chiver è un punto strategico dello strumento. :BHO:
Voi che ne pensate? Non potevano lasciare il mondo come si trovava? Cambiare anche la forma del chiver... :muro((((

fcoltrane
8th December 2008, 18:17
anche io credo che incida bisognerebbe provare un mk6 con un collo del super action o viceversa per capire qualcosa .
:BHO: :BHO: :BHO:
comunque alcune differenze ci sono anche se utilizzo un collo di un altro mk6 sul mio mk6
anche se non sono differenze rilevanti.
ciao fra

26th March 2009, 20:52
lo chiver influisce abbastanza sul cambiamento nel corso degli anni del suono...se prendi in mano un selmer degli anni 50 è molto più leggero di un sax di oggi...PURTROPPO, anche per i diversi materiali usati oggi, il bel suono dei sax di una volta non esiste più...basta ascoltare sassofonisti come king curtis o altri e si capisce meglio la differenza...

bb
26th March 2009, 23:22
il chiver incide in modo molto marcato sul suono ed ancor di piu' su risposta ,cambi di registro e proiezione.
Oltre al peso ed alla risonanza della lega (anche se di ottone vi sono leghe con percentuali diverse di rame e con differenti spessori) la geometria del chiver è fondamentale.
Nei mark VI il chiver cambia con le matricole, quindi non si puo' generalizzare.

FrankRanieri
27th March 2009, 16:38
Insieme al bocchino il chiver è un "passaggio" ultra importante nella produzione del suono nel sax.
Il fusto, storto e campana lavorano in maniera diversa e minore rispetto ai su citati elementi...
La curvatura sia negli alti che nei tenori ha subito nel tempo molte modifiche, basta dare un'okkiata a modelli vintage degli anni 20, poi degli anni 60 e modelli attuali per farsi un'idea...
Sul mio sax il chiver in dotazione aveva una curvatura molto simile se non identica al Selmer Reference 54 (che possedevo prima dell'R1 Jazz).
Quando ho cambiato chiver ho avuto una variazione timbrica impressionante. Non solo ho mooolti più bassi e medi, ma è migliorata anche la proiezione (direzionalitÃ* del suono) e la facilitÃ* di emissione su tutti i registri dello strumento.
Provare per credere... ;)