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Visualizza Versione Completa : Yes and No, con Grassi Wonderful '81



Danyart
3rd February 2021, 12:00
Il periodo di recupero e approfondimento dei brani del maestro Shorter fanno da contraltare al periodo (molto prolungato e non troppo proficuo) di studio Be-Bop.
Il repertorio anni '60 di Wayne mi ha sempre trasmesso "libertà", mistero, energia, liricità, in generale grande interesse e influenza che poi si riversa, seppur inconsciamente e indirettamente, nelle mie stesse composizioni.
Qui uno dei più difficili, velocissimo e "storto", con una splendida seppur troppo breve base Hal Lenoard.
Yes and No rimane un brano attualissimo che cercherò di rendere ancor più mio nei mesi a seguire.
Buon ascolto e buon mese del Carnevale (che non si farà...)


https://youtu.be/60Wh1_l0Omo

globe81
3rd February 2021, 13:15
E' davvero un piacere ascoltarti......e quì io sento tanto coltrane (molto blue train) e l'idea di libertà deriva proprio dall'influenza coltraniana che shorter ha.
Questi sono brani non per tutti e tu ne dai in grande interpretazione come sempre. Bravissimo!

Danyart
4th February 2021, 11:31
chissà, shorter poi ha preso una sua strada, pur avendo età differenti di 7 anni circa, hanno prodotto le prime cose personali quasi parallelamente, Coltrane poi si è spinto verso il Free più cattivo, mentre Shorter ha optato prima per queste composizioni particolari ma estremamente strutturate poi per la Fusion più sperimentale (inizio Weather Report)...il suono inizialmente simile è comune a molti saxofonisti tenori del periodo, non so se dipendesse da Trane o da altro. Rimane il fatto che questa musica ha un fascino davvero straordinario ancora oggi, anche se la si attualizza con suoni e ritmiche più contemporanee. Grazie dell'intervento

globe81
4th February 2021, 13:20
Shorter si diploma nel 52 e si laurea in musicologia nel 56 poi entra nell'esercito per due anni prima che la sua carriera prendesse il volo quindi diciamo che il suo periodo di fine studio coincide con il periodo nel quale coltrane inizia a sfornare dischi uno dietro l'altro (nel periodo che è nell'esercito coltrane incide circa 20 dischi) quindi inevitabilmente lo influenza. Poi come dici prende una direzione personale adattandosi ai vari periodi della sua vita e all'evolversi della musica in quel periodo. Gran bel pezzo e grandissimo sassofonista.
Toglimi una curiosità, nella tua firma scrivi che suoni con un Ottolink STM Usa 7*, ma ci hai fatto qualcosa o è semplicemnte quell'ancia 3,5 (unito naturalmente al tuo modo di soffiare) che da un suono strepitoso a un ottolink che a me non è mai piaciuto!!

Danyart
4th February 2021, 13:36
ma sì, hai ragione, nei primi anni Shorter poteva già sentire le ricerche e conquiste di Trane e la avrà influenzato, poi Trane ne parlava benissimo (tanto da suggerirlo come sostituto per il gruppo di Miles, con poi enorme successo).
Per quanto riguarda il bocchino, è rimasto completamente originale (anche un po' malandato a dire il vero), però in realtà è un esemplare fortunato e molto diverso dal solito, io suono con Otto Link STM 7* dalla fine del '97 (a parte qualche periodo qua e là dove ho provato altro, tipo Guardala, Raganato e Dukoff), ma questo me lo aveva passato per appena 100 euro un anziano di paese nel 2009, poco prima di acquistare il Grassi. E' un po' più corto e più largo, la fascetta originale, pur essendo poco precisa, insieme a questo bocchino dona un qualcosa di difficile da spiegare, in alto il suono si apre maggiormente ma al tempo stesso c'è una forte resistenza (molto superiore al Guardala 115 per esempio)...Io diciamo che ho avuto, per una volta, fortuna, a trovare il giusto equilibrio tra ottolink, ancia Rigotti e sax Grassi tutto nello stesso anno nel giro di pochi mesi. A questo, ovviamente, si aggiunge l'ascolto e l'influenza di quel maledetto santo morto purtroppo nel 1967 e di qualche altro campione. Poi son gusti, altri preferiscono un suono più largo, grave, scuro e morbido, più virile, diciamo, io stesso sono un fanatico di Dexter e altri, mentre, pur essendo tra i miei eroi, Joe Henderson e il Rollins diciamo post 1965, dal punto di vista del timbro non mi vanno a genio, ma li ascolto e cerco di imparare ugualmente, soprattutto le frasi e l'approccio