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Visualizza Versione Completa : 24/06/2018 Chris Potter a Verona Jazz



Alessio Beatrice
24th June 2018, 18:04
Si chiude in bellezza l’edizione 2018 di Verona Jazz. Sul palco del teatro Romano, stasera alle 21,15 c’è il Crosscurrents Trio, in cui si riuniscono tre grandi caposcuola dei rispettivi strumenti: il contrabbassista Dave Holland, il tablista e percussionista Zakir Hussain e il sassofonista Chris Potter. Come ci ha detto in una recente intervista Holland, l’idea è trovare un punto di incontro tra jazz moderno e musica dell’India, altra area che con il jazz ha avuto parecchi legami per l’utilizzo delle scale ma anche per i tantissimi jazzisti che -da John Coltrane a John McLaughlin- hanno cercato di trovare interessanti punti di incontro. Ascolteremo composizioni nella grande maggioranza dei casi inedite, scritte da tutti e tre i musicisti che con questa formazione non hanno mai registrato nulla. Il nome più celebre e celebrato tra i jazzofili è sicuramente quello di Holland, maestro del contrabbasso caratterizzato da un timbro strumentale dai contorni netti e un portamento strepitoso anche su tempi velocissimi. Nel 1968, a soli 22 anni, venne ingaggiato da Miles Davis , che lo ascoltò in un locale di Londra e lo tenne nel suo gruppo per due anni. Con la band del grande trombettista Holland ha registrato capolavori come «Filles de Kilimanjaro» e «Bitches brew». Oltre alla lunga collaborazione con Davis non vanno dimenticate le sue registrazione con Chick Corea, Anthony Braxton, Sam Rivers Wayne Shorter , Jack DeJohnette, Herbie Hancock e Steve Coleman. La prima volta a Verona lo si è ascoltato il 14 maggio 1999 in uno splendido concerto per solo contrabbasso al teatro Camploy, poi nel luglio 2004 fu nel quartetto stellare che suonò al castello di Villafranca con Wayne Shorter, Herbie Hancock e Brian Blade. Furono entrambi concerti memorabili e se non c’è due senza tre... Il sassofonista 47enne Chris Potter è considerato uno dei più personali e interessanti dell’attuale panorama jazz Usa. Ha collaborato e suonato dal vivo praticamente con tutti i grandi da Pat Metheny a Herbie Hancock, passando per Paul Motian, Dave Douglas e Joe Lovano. Zakir Hussain è riconosciuto a livello internazionale come uno dei più grandi e venerati virtuosi della tabla, la tradizionale percussione indiana. Tra i tanti che l’hanno voluto nei loro gruppi ricordiamo Bill Laswell, Ian Garbarek, John McLaughlin e Mickey Hart dei Greateful Dead. L.S.